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    Nba, Westbrook lancia linea di maglie antirazziste

    ORLANDO (USA) – Russell Westbrook produrrà una serie di t-shirt con slogan di giustizia sociale. Westbrook, infatti, ha stretto una partnership con l’associazione giocatori Nba per produrre, attraverso il proprio brand, una serie di magliette con l’obiettivo di veicolare messaggi di giustizia sociale. Secondo quanto riportato dalla stampa americana, sulle t-shirt di Westbrook saranno stampate frasi come “No Justice No Peace”, “By Any Means”, “Power to the People”, “Systemic Racism”, “Police Reform”, “I Can’t Breathe”, “Break the Cycle”, “Equality”, “Am I Next?” fino al significativo “Strange Fruit”, messaggio che rinvia all’immagine evocata da Billie Holiday nel successo del 1939, dove gli strani frutti erano i corpi degli afroamericani linciati e appesi agli alberi ai tempi dello schiavismo. LEGGI TUTTO

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    La Nba interrompe in anticipo la corsa al titolo di Mvp

    MILANO – Si dichiara già conclusa la corsa al titolo di Mvp della Nba e per ogni altro trofeo individuale della stagione regolare. La Lega del campionato americano di pallacanestro ha infatti comunicato alle squadre che nessuna delle partite che si svolgeranno nella ‘bolla’ di Orlando verrà considerata per l’assegnazione dei premi individuali. Il voto per il titolo di Mvp, come per quello di rookie dell’anno e difensore dell’anno, sarà completato prima del 30 luglio sulla base di quanto visto nella stagione regolare Nba prima dello stop a causa della pandemia da Coronavirus. LEGGI TUTTO

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    NBA, anche Eric Bledsoe è positivo al Coronavirus: “Non sono ad Orlando”

    ORLANDO – Dopo i primi annunci, la Nba ha smesso di aggiungere alla notizia di altre positività al Coronavirus i nomi, appellandosi alla privacy. Ora Eric Bledsoe, play dei Milwaukee Bucks che guidavano l’Eastern Conference prima del lockdown, a uscire allo scoperto. “Ho il Coronavirus – ha detto a Yahoo Sports il 21enne cestista – ma sto bene. Non sono a Orlando, e spero di arrivarci presto”. L’ultima notazione fa riferimento al mistero che anche i team osservano rispetto alla loro presenza. Nelle conferenze i coach rimangono molto generici, perche’ non c’è ufficialità sul roster dei giocatori presenti. “Sono asintomatico e sto bene. Non appena potrò rispettare le regole imposte dal protocollo NBA, non vedo l’ora di unirmi alla squadra a Orlando”, ha aggiunto Bledsoe.
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    NBA, Eric Bledsoe: “Ho il Coronavirus, non sono ad Orlando”

    ORLANDO – Dopo i primi annunci, la Nba ha smesso di aggiungere alla notizia di altre positività al Coronavirus i nomi, appellandosi alla privacy. Ora Eric Bledsoe, play dei Milwaukee Bucks che guidavano l’Eastern Conference prima del lockdown, a uscire allo scoperto. “Ho il Coronavirus – ha detto a Yahoo Sports il 21enne cestista – ma sto bene. Non sono a Orlando, e spero di arrivarci presto”. L’ultima notazione fa riferimento al mistero che anche i team osservano rispetto alla loro presenza. Nelle conferenze i coach rimangono molto generici, perche’ non c’è ufficialità sul roster dei giocatori presenti. “Sono asintomatico e sto bene. Non appena potrò rispettare le regole imposte dal protocollo NBA, non vedo l’ora di unirmi alla squadra a Orlando”, ha aggiunto Bledsoe.
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    La Nba e il protocollo anti-Covid: linea telefonica per segnalare violazioni

    ROMA – La Nba è particolarmente attenta al soggiorno nella bolla di Orlando delle 22 franchigie protagoniste del finale di stagione. La Lega del campionato americano di pallacanestro per garantire la sicurezza sanitaria ha pensato di istituire una linea telefonica anonima a cui gli stessi giocatori e gli addetti ai lavori possono rivolgersi per segnalare eventuali violazioni del protocollo anti-Covid. Un’idea che sta dando i suoi frutti perchè, secondo i media americani, nelle ultime 24 ore numerose sono state le chiamate e alcuni giocatori hanno ricevuto un richiamo. Tra i giocatori ammoniti c’è Dwight Howard, centro dei Los Angeles Lakers, perchè, come lui stesso ha confermato, non ha protetto il naso e la bocca e ha continuato a muoversi all’interno dell’hotel senza preoccuparsene.

    Doc Rivers scherza
    La trovata della Nba è stata oggetto di una battuta di Doc Rivers. Il coach dei Clippers ha infatti scherzato sul sistema messo in atto: “Ho segnalato LeBron James ieri sera, oggi tocca a Popovich. Sto cercando di tirare dentro tutti quanti, il mio obiettivo è quello di restare l’unica squadra al completo a poter scendere in campo”. Poi, esprimendosi in termini seri, ha approvato l’iniziativa della Nba: “Non ci stiamo confrontando con una situazione normale: il Covid-19 è molto contagioso, dobbiamo essere intelligenti e capirlo. Vogliamo fare il nostro lavoro e avere un riferimento a cui rivolgersi può essere di supporto”. LEGGI TUTTO

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    NBA, Michael Beasley dei Brooklyn Nets è positivo al Coronavirus

    ORLANDO – La maledizione dei Brooklyn Nets non si interrompe. Dopo Spencer Dinwiddie, DeAndre Jordan, Taurean Prince, Wilson Chandler e Nicolas Claxton, anche Michael Beasley è risultato positivo al Covid-19. Ingaggiato per far fronte alle numerose assenze in questa parte finale di stagione dopo la lunga interruzione per l’emergenza sanitaria, Beasley è rimasto nel campus di Disney World, a Orlando, per appena 48 ore per poi apprendere la notizia della positivià al test. Davvero una pessima notizia per i Nets, costretti a rinunciare anche agli infortunati Kyrie Irving e Kevin Durant.
    NBA nel caos tra nuovi positivi e violazioni del protocollo
    James Harden è sbarcato a Disney World
    Buone nuove invece per gli Houston Rockets: James Harden è arrivato a Disney World, mettendo fine alle voci di una sua presunta positività al Covid-19. Ora starà in quarantena per 48 ore ed effettuerà i due tamponi per poi, in caso di esito negativo, unirsi ai compagni e preparare questa fase finale della stagione.
    Houston, Westbrook è positivo al Coronavirus
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    NBA, Brooklyn Nets: anche Michael Beasley è positivo al Coronavirus

    ORLANDO – La maledizione dei Brooklyn Nets non si interrompe. Dopo Spencer Dinwiddie, DeAndre Jordan, Taurean Prince, Wilson Chandler e Nicolas Claxton, anche Michael Beasley è risultato positivo al Covid-19. Ingaggiato per far fronte alle numerose assenze in questa parte finale di stagione dopo la lunga interruzione per l’emergenza sanitaria, Beasley è rimasto nel campus di Disney World, a Orlando, per appena 48 ore per poi apprendere la notizia della positivià al test. Davvero una pessima notizia per i Nets, costretti a rinunciare anche agli infortunati Kyrie Irving e Kevin Durant.
    Caos NBA, altri positivi e violazioni del protocollo
    James Harden si unisce alla squadra
    Buone nuove invece per gli Houston Rockets: James Harden è arrivato a Disney World, mettendo fine alle voci di una sua presunta positività al Covid-19. Ora starà in quarantena per 48 ore ed effettuerà i due tamponi per poi, in caso di esito negativo, unirsi ai compagni e preparare questa fase finale della stagione.
    Houston, Westbrook annuncia la sua positività al Coronavirus
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    Nba, è caos a Orlando: altri casi di Coronavirus e violazioni al protocollo

    MILANO – In Nba si registrano 2 giocatori positivi al Coronavirus al termine della prima serie di test effettuati nella bolla di Orlando su 322 giocatori. I nuovi contagiati si aggiungono ai 19 giocatori positivi dal 1° luglio, prima che le squadre arrivessero in Florida il 7 luglio. La Lega deve fare anche i conti con le violazioni al rigido protocollo istituito. Richaun Holmes di Sacramento, che ha confessato di aver “brevemente e accidentalmente” attraversato la linea del campus della Nba per ritirare del cibo, sarà ora costretto a trascorrere 10 giorni in quarantena. Stessa sorte tocca a Bruno Caboclo di Houston per essere uscito dal campus. A Disney World intanto alcuni parchi sono stati riaperti ai visitatori, mentre due squadre della Major League Soccer, ripresa nello stesso campus, sono state costrette ad andare via dopo una serie di casi positivi. LEGGI TUTTO