Clamoroso, la Nba non gioca per protesta. LeBron James è una furia
ORLANDO (Stati Uniti) – Non è iniziata gara 5 dei playoff Nba tra i Milwaukee Bucks e Orlando Magic nella Eastern Conference: la formazione dei Bucks, in vantaggio per 3-1 nella serie, ha infatti boicottato il match per protesta dopo il grave ferimento dell’afroamericano Jacob Blake, che fa seguito ad altri episodi simili negli Stati Uniti, come l’uccisione di George Floyd. Nessun giocatore della squadra di Milwaukee è uscito dagli spogliatoi. I Magic sono invece regolarmente scesi sul parquet per il riscaldamento, ma a 3’56” dalla palla a due sono tornati anch’essi negli spogliatoi. La gara sarebbe dovuta iniziare alle 22, ora italiana. Intorno alle 23.10 poi la Nba ha ufficializzato il rinvio di tutte le tre gare della notte, in accordo con la Nbpa, il sindacato dei giocatori: non si giocheranno quindi anche la partita tra Oklahoma City Thunder e Houston Rockets e la sfida tra Los Angeles Lakers e Portland Trail Blazers.
Il comunicato della Nba
Questo il testo del comunicato dell’Nba su Twitter: “L’NBA e l’NBPA hanno annunciato oggi che, alla luce della decisione dei Milwaukee Bucks di non scendere in campo per gara 5 contro gli Orlando Magic, le tre partite di oggi – Milwaukee-Orlando, Houston-Oklahoma e Los Angeles Lakers-Portland – sono state posticipate. La gara 5 di ogni serie verrà riprogrammata”.
LeBron contro Trump
Su Twitter, a conferma della dilagante protesta nel basket Nba, LeBron James si è scagliato, pur senza nominarlo, contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump: “Vaffanculo a quest’uomo – ha scritto il campione dei Los Angeles Lakers – chiediamo un cambiamento, siamo stufi”. Domenica scorsa il 29enne Jacob Blake è stato gravemente ferito da un poliziotto con sette colpi di pistola alla schiena da distanza ravvicinatissima, a Kenosha, una cittadina di 100 mila abitanti del Wisconsin, lo Stato americano in cui giocano i Milwaukee Bucks: quasi certamente Blake, ricoverato in ospedale, perderà l’uso delle gambe.
La protesta dilaga in Nba
“Chiediamo giustizia” scrive sui social Donovan Mitchell degli Utah Jazz. La scelta dei Bucks ha trovato anche l’appoggio di Alex Lasry, vicepresidente e figlio del coproprietario dei Bucks: “Alcuni valori sono più grandi del basket – ha twittato Lasry- la posizione assunta oggi dai giocatori e dall’organizzazione dimostra che siamo stufi. Quando è troppo è troppo. Il cambiamento deve avvenire. Sono incredibilmente orgoglioso dei nostri ragazzi e siamo al 100% con i nostri giocatori pronti ad assisterli e a portare avanti un vero cambiamento”.
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