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    MotoGp, Bastianini: “Importante ritrovare feeling con anteriore”

    ROMA – Dopo la gara in Catalogna, Enea Bastianini vuole ritornare competitivo al Sachsenring per il Gran Premio di Germania, decima tappa della MotoGp. Il riminese ha infatti affermato: “In Germania lo scorso anno non sono stato veloce come avrei voluto, veniamo da un weekend difficile, quindi, c’è tanta voglia di migliorare e ritrovare quel feeling sull’anteriore che ci farebbe tornare lì davanti. Il tracciato non è tra i miei preferiti però è un circuito particolare su cui se siamo a posto con la moto possiamo divertirci. Assen è decisamente tra le mie piste preferite invece, molto difficile e molto tecnico: lo scorso anno ho sofferto, ma quest’anno ci arrivo più preparato. Sarà una doppietta tosta”, ha concluso Bastianini.
    Le parole di Di Giannantonio
    Queste invece le parole di Fabio Di Giannantonio, esordiente in questa MotoGp: “L’obiettivo delle prossime due gare sarà sempre lo stesso, fare un passettino in avanti rispetto all’ultima uscita”. Al rookie non manca di certo l’autoironia e aggiunge: “La Germania mi piace tantissimo, sono sempre andato forte e in più lì si gira solo a sinistra e io so girare solo a sinistra, un vantaggio”, afferma scherzando. “Anche Assen mi piace, nelle categorie minori ho sempre feeling quindi vero perché non dobbiamo continuare a migliorarci anche qui”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bastianini: “Il Sachsenring non è tra le mie piste preferite”

    ROMA – “In Germania lo scorso anno non sono stato veloce come avrei voluto, veniamo da un weekend difficile, quindi, c’è tanta voglia di migliorare e ritrovare quel feeling sull’anteriore che ci farebbe tornare lì davanti”. Queste le parole di Enea Bastianini, pilota Gresini a 94 punti in MotoGp, a illustrare il Gran Premio di Germania. Il tracciato del Sachsenring, aggiunge il pilota di Rimini “non è tra i miei circuiti favoriti però è un circuito particolare su cui se siamo a posto con la moto possiamo divertirci. Assen è decisamente tra le mie piste preferite invece, molto difficile e molto tecnico: lo scorso anno ho sofferto, ma quest’anno ci arrivo più preparato. Sarà una doppietta tosta”.
    Le sensazioni di Di Giannantonio
    Queste invece le parole di Fabio Di Giannantonio, esordiente in questa MotoGp: “L’obiettivo delle prossime due gare sarà sempre lo stesso, fare un passettino in avanti rispetto all’ultima uscita”. Al rookie non manca di certo l’autoironia e aggiunge: “La Germania mi piace tantissimo, sono sempre andato forte e in più lì si gira solo a sinistra e io so girare solo a sinistra, un vantaggio”, afferma scherzando. Per poi concludere “Anche Assen mi piace, in Moto2 e Moto3 ho sempre avuto buone sensazioni quindi non vedo impedimenti a continuare il lavoro di crescita che stiamo facendo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Grazie a Dorna il motomondiale è più popolare”

    ROMA – Il Marca Sport Weekend di Malaga è stata un’occasione per celebrare i 30 anni di Dorna alla guida della MotoGp; presente anche Jorge Lorenzo, che ha offerto diversi spunti interessanti. L’ex campione del mondo è partito proprio dall’elogiare il lavoro dell’organizzazione guidata da Carmelo Ezpeleta, dichiarando: “La Dorna ha fatto un lavoro impressionante, con la sicurezza e la Safety Commission, e anche a livello mediatico la MotoGP è molto più popolare. Poi ci sono telecamere ovunque, prima erano quattro e ora cento. Anche la competitività è aumentata, ora c’è un bilanciamento di forze, vince anche l’Aprilia”. 
    Lorenzo ripercorre la sua carriera
    Lorenzo ha poi proseguito ripercorrendo alcuni momenti della sua carriera: “A 10 anni sognavo già di arrivare a correre nel motomondiale. Poi negli anni lo vedi più come un lavoro. Verso i 30 anni ho deciso di passare alla Ducati per sentirmi un po’ più vivo, anche se purtroppo, a causa di diverse circostanze, non è andata come previsto. Ero molto esigente, mi piaceva vincere. Quando devi lottare con un Valentino Rossi o un Marc Márquez, lo stress è enorme, ma la soddisfazione di vincere è brutale. Marc ha rivoluzionato il motomondiale: eravamo veloci, ma non ci piaceva lottare”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Lavoro impressionante di Dorna, ora c'è più equilibrio”

    ROMA – Jorge Lorenzo ha partecipato al Marca Sport Weekend tenutosi a Malaga, occasione per celebrare i 30 anni di Dorna alla guida della MotoGp. L’ex campione del mondo è partito proprio dall’elogiare il lavoro dell’organizzazione guidata da Carmelo Ezpeleta, dichiarando: “La Dorna ha fatto un lavoro impressionante, con la sicurezza e la Safety Commission, e anche a livello mediatico la MotoGP è molto più popolare. Poi ci sono telecamere ovunque, prima erano quattro e ora cento. Anche la competitività è aumentata, ora c’è un bilanciamento di forze, vince anche l’Aprilia”. 
    Gli inizi e le battaglie con Marquez e Rossi
    Lorenzo ha poi proseguito ripercorrendo alcuni momenti della sua carriera: “A 10 anni sognavo già di arrivare a correre nel motomondiale. Poi negli anni lo vedi più come un lavoro. Verso i 30 anni ho deciso di passare alla Ducati per sentirmi un po’ più vivo, anche se purtroppo, a causa di diverse circostanze, non è andata come previsto. Ero molto esigente, mi piaceva vincere. Quando devi lottare con un Valentino Rossi o un Marc Márquez, lo stress è enorme, ma la soddisfazione di vincere è brutale. Marc ha rivoluzionato il motomondiale: eravamo veloci, ma non ci piaceva lottare”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ezpeleta: “Entro il 2027 dovremo ridurre i consumi”

    ROMA – Testa proiettata già al futuro per Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, che ai microfoni di Marca ha raccontato cosa ha in mente per la MotoGp in vista dei prossimi anni, a partire da argomenti come la sostenibilità: “Entro il 2027 dovremo ridurre i consumi, ma stiamo lavorando per far sì che già dal 2024 il 60% della benzina sia sostenibile. Inoltre, insieme alle scuderie stiamo analizzando la questione delle ali”. Il 76enne di Barcellona ha poi svelato delle novità in merito al calendario della prossima stagione: “Posso già dire che non cominceremo in Qatar. Il nostro obiettivo è aumentare lo spettacolo perciò, anche se abbiamo già alcuni schemi, potrebbero esserci alcune variazioni”.
    Le parole di Ezpeleta
    Ezpeleta ha poi parlato della questione sorpassi: “Sotto questo punto di vista non abbiamo mai riscontrato difficoltà, ma è difficile che possano essercene di più. I due parametri principali restano sicurezza e sostenibilità economica. I team privati oggi possono competere senza il rischio di sparire”. Infine, sul livello in pista offerto dai protagonisti: “Negli anni 80 un livello come quello che vediamo oggi era utopia. I piloti sono tutti di altissimo livello e inoltre ci sono molte più persone competitive. Poi ovviamente sono presenti altri aspetti come la fortuna: se cadi puoi farti male o non farti nulla”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ezpeleta annuncia: “Il prossimo mondiale non inizierà in Qatar”

    ROMA – Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, ha parlato ai microfoni di Marca del futuro della MotoGp, toccando temi come la sostenibilità: “Entro il 2027 dovremo ridurre i consumi, ma stiamo lavorando per far sì che già dal 2024 il 60% della benzina sia sostenibile. Inoltre, insieme alle scuderie stiamo analizzando la questione delle ali”. Lo spagnolo ha poi svelato delle novità in merito al calendario della prossima stagione: “Posso già dire che non cominceremo in Qatar. Il nostro obiettivo è aumentare lo spettacolo perciò, anche se abbiamo già alcuni schemi, potrebbero esserci alcune variazioni”.
    Il pensiero di Ezpeleta
    “Negli anni 80 un livello come quello che vediamo oggi era utopia. I piloti sono tutti di altissimo livello e inoltre ci sono molte più persone competitive. Poi ovviamente sono presenti altri aspetti come la fortuna: se cadi puoi farti male o non farti nulla – ha proseguito Ezpeleta, il quale ha poi analizzato la spinosa situazione relativa ai sorpassi – Sotto questo punto di vista non abbiamo mai riscontrato difficoltà, ma è difficile che possano essercene di più. I due parametri principali restano sicurezza e sostenibilità economica. I team privati oggi possono competere senza il rischio di sparire”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, l'allarme di Repsol (Honda): “Lo spettacolo risente della tecnologia”

    ROMA – Attraverso un lungo articolo pubblicato sul proprio sito, Box Repsol, sponsor di Honda, si interroga sull’attrattività della MotoGp, chiedendosi: “I progressi tecnologici influiscono sullo spettacolo?”. In tale articolo si ripercorre quanto accaduto a partire dal 2002, quando fu introdotta la MotoGP, caratterizzata da un regolamento aperto. Tuttavia “quella diversità e quell’apertura hanno lasciato il posto ad alcune enormi disuguaglianze” si legge. Repsol spiega infatti come, innanzitutto, “non tutti avevano accesso allo stesso tipo di pneumatici, nemmeno i piloti che lavoravano con lo stesso fornitore”.
    Il passo seguente, invece, “è stato compiuto nel 2015 con l’introduzione della ECU unificata. Anche l’elettronica ha fatto un’enorme differenza, perché era molto costosa da sviluppare e non tutti i produttori erano in grado di permettersi una spesa del genere”. L’articolo afferma dunque che tutto ciò “ci ha portato a condizioni di gara molto uguali ed equilibrate, con le gare che non vengono più vinte con ampi margini di secondi, ma sono decise da pochi millesimi di secondo”.

    Repsol, sorgono altri dubbi
    “Poche settimane fa la Grand Prix Commission, ha deciso di vietare dal 2023 l’uso di dispositivi che modificano l’altezza della bici in movimento, i popolarmente noti “holeshot”. Nessuna considerazione, invece, è stata data all’asse posteriore, di cui è consueto anche l’utilizzo di un dispositivo manuale per ridurre l’altezza della bici – prosegue l’articolo, che condanna l’implementazione di nuove tecnologie – Questa tecnologia ha reso la sessione di qualifiche di vitale importanza, mentre partire dietro ti costringe a essere combattivo per recuperare terreno, e in molte gare abbiamo assistito a rimonte spettacolari che hanno dato sapore alla competizione”.
    Fondamentale anche l’influenza sull’aspetto fisico dei piloti: “Le lesioni muscolari negli avambracci stanno diventando sempre più frequenti. Gran parte della responsabilità di questo disagio risiede nell’aerodinamica”. Infine, un altro elemento che potrebbe giocare un ruolo importanza nella presunta assenza di combattività nei Gran Premi “è il prolungamento del campionato, diventato una prova di costanza, ed è quasi più importante non sbagliare o accumulare zeri o brutti punteggi che lo scarso vantaggio che dà una vittoria sul secondo o terzo posto”. Insomma, tante domande e poche risposte, alla quale se ne aggiunge una: Repsol avrà ragione o si starà esagerando? LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Repsol (Honda): “La tecnologia influisce sullo spettacolo”

    ROMA – “I progressi tecnologici influiscono sullo spettacolo in MotoGP?”. Si intitola così il lungo articolo pubblicato da Box Repsol, sponsor di Honda, sul proprio sito. In particolare, ci si interroga sull’attrattività di questo sport, ripercorrendo quanto accaduto a partire dal 2002, quando fu introdotta la MotoGP caratterizzata da un regolamento aperto. Tuttavia “quella diversità e quell’apertura hanno lasciato il posto ad alcune enormi disuguaglianze” si legge. Repsol spiega infatti come, innanzitutto, “non tutti avevano accesso allo stesso tipo di pneumatici, nemmeno i piloti che lavoravano con lo stesso fornitore”.
    Il passo seguente, invece, “è stato compiuto nel 2015 con l’introduzione della ECU unificata. Anche l’elettronica ha fatto un’enorme differenza, perché era molto costosa da sviluppare e non tutti i produttori erano in grado di permettersi una spesa del genere”. L’articolo afferma dunque che tutto ciò “ci ha portato a condizioni di gara molto uguali ed equilibrate, con le gare che non vengono più vinte con ampi margini di secondi, ma sono decise da pochi millesimi di secondo”.

    Le perplessità di Repsol
    Repsol punta quindi il dito contro l’implementazione di nuove tecnologie, colpevoli di rendere i sorpassi sempre più difficili. “Poche settimane fa la Grand Prix Commission, ha deciso di vietare dal 2023 l’uso di dispositivi che modificano l’altezza della bici in movimento, i popolarmente noti “holeshot”. Nessuna considerazione, invece, è stata data all’asse posteriore, di cui è consueto anche l’utilizzo di un dispositivo manuale per ridurre l’altezza della bici – prosegue l’articolo – Questa tecnologia ha reso la sessione di qualifiche di vitale importanza, mentre partire dietro ti costringe a essere combattivo per recuperare terreno, e in molte gare abbiamo assistito a rimonte spettacolari che hanno dato sapore alla competizione”.
    Fondamentale anche l’influenza sull’aspetto fisico dei piloti: “Le lesioni muscolari negli avambracci stanno diventando sempre più frequenti. Gran parte della responsabilità di questo disagio risiede nell’aerodinamica”. Infine, un altro elemento che potrebbe giocare un ruolo importanza nella presunta assenza di combattività nei Gran Premi “è il prolungamento del campionato, diventato una prova di costanza, ed è quasi più importante non sbagliare o accumulare zeri o brutti punteggi che lo scarso vantaggio che dà una vittoria sul secondo o terzo posto. LEGGI TUTTO