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    MotoGp, Marquez: “Il giorno in cui non potrò vincere, resterò a casa”

    ROMA – Marc Marquez ha le idee chiare sul futuro, quando anche lui come sta accadendo in questo avvio di Mondiale a Valentino Rossi, faticherà a essere competitivo per le posizioni che contano. Il pilota spagnolo non cita il ‘Dottore’, ma rivela cosa farebbe in una situazione analoga: “Io sono felicissimo di poter correre di nuovo e spero di farlo ai massimi livelli per altri anni e, in secondo luogo, perché non ho idea se voglio o meno rimanere legato al Mondiale quando mi ritirerò. Adesso sono qui, gareggio, sono ancora nel Mondiale perché voglio vincere. Il giorno in cui sentirò che non sono competitivo, che non posso vincere, resterò a casa”, le sue parole. 
    Il cambiamento della MotoGp
    Marquez si è poi soffermato sull’utilità dell’holeshot in rettilineo, dal punto di vista dello spettacolo e della sicurezza: “La MotoGp è cambiata – dichiara ai microfoni di Radio Catalunya -, sorpassare è sempre più difficile e spesso diventa necessario inventare manovre al limite, in tratti particolarmente tortuosi, correndo anche qualche rischio di troppo. La Safety Commission è sempre attenta ai miglioramenti e alle aree da sistemare, mantenendo sempre il dialogo con i piloti, ma è evidente che ci sono circuiti più vecchi di altri dove è impossibile ampliare le vie di fuga”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dani Pedrosa gira ad Aragon per tre giorni di test

    Pedrosa non ha raggiunto il tempo super di Rea, ma ha comunque proseguito il lavoro che serviva alla Ktm, portando avanti lo sviluppo della RC16. Al team austriaco non interessava infatti più di tanto il tempo sul giro secco: lo spagnolo si è fermato sull’1’50″016, a circa un secondo e mezzo dal miglior tempo dello stesso Jonathan Rea. Ad Aragon si sono fatti vedere anche due piloti di Moto2, ovvero Sam Lowes e Augusto Fernandez, i quali hanno raccolto alcuni dati importanti in vista della tappa di Le Mans.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Miller: “Devo ringraziare la moglie di Crutchlow”

    ROMA – Jack Miller è rinato grazie al successo nel Gran Premio di Jerez, dopo aver passato settimane difficili con tanto di operazione chirurgica per via della sindrome compartimentale. Ad aiutare il pilota della Ducati, come annunciato dallo stesso, è stata la moglie di Cal Crutchlow, capace di dare una spinta in più a Miller: “Ora ho un nuovo life coach – le sue parole -. Di solito era mia madre, ma non è molto brava. Lucy Crutchlow mi ha chiamato, proprio così, abbastanza inaspettatamente durante la settimana. Mi ha detto: ‘Sei dannatamente bravo, ce la puoi fare!’. Mi ha anche scritto un messaggio domenica mattina. Quindi un grande grazie a lei“.
    L’inizio di stagione
    Tralasciando l’ultima vittoria, non è stato sicuramente un avvio di Mondiale indimenticabile per Miller, il quale ha visto il compagno di box, Francesco Bagnaia, più volte a podio anche prima di Jerez: “Ero arrabbiato, frustrato, non mi fidavo di me stesso. Avevo già inviato il mio curriculum a un paio di società di costruzioni in Australia. Ora mi sento un po’ meglio. È proprio così in questo sport, le persone dimenticano molto rapidamente. Cerco solo di fare il mio lavoro e di essere la persona migliore che posso essere. Sono contento di questo alla fine della giornata“, conclude ai microfoni di Speedweek.com.  LEGGI TUTTO