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    MotoGp, Puig: “Marquez incredibile, ha un feeling speciale con Austin”

    ROMA – Alberto Puig ha commentato con grande felicità il successo di Marc Marquez nel Gran Premio delle Americhe, valevole per la quindicesima tappa del Mondiale 2021 di MotoGp. Il team manager della Honda si è mostrato incredulo della prestazione del pilota di Cervera, capace di vincere dopo essere partito: “Marquez con la pista di Austin ha un feeling molto speciale, ha vinto di nuovo qui. Sinceramente se parliamo di tutto il weekend abbiamo avuto diversi problemi, ma Marc è riuscito a controllare la situazione e ha guidato molto bene la moto, sapeva esattamente cosa fare con le gomme e come doveva guidare. E’ stato incredibile”. 
    Sul 450° podio del team
    “Questa vittoria è molto positiva per la nostra squadra, le persone che lavorano ogni fine settimana in pista e anche per tutti coloro che continuano a lavorare a casa o in Giappone – ha aggiunto Puig -. Il lato negativo è che, purtroppo, Pol Espargarò non è riuscito a ottenere il risultato che ci aspettavamo. Il podio numero 450 per il team Repsol Honda? È un numero sorprendente e mette in luce la grande storia che Repsol e HRC hanno fatto insieme”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Puig: “Marquez è stato incredibile ad Austin”

    ROMA – “Marquez con la pista di Austin ha un feeling molto speciale, ha vinto di nuovo qui. Sinceramente se parliamo di tutto il weekend abbiamo avuto diversi problemi, ma Marc è riuscito a controllare la situazione e ha guidato molto bene la moto, sapeva esattamente cosa fare con le gomme e come doveva guidare. E’ stato incredibile”. Queste le parole di Alberto Puig dopo il successo di Marc Marquez nel Gran Premio delle Americhe, quindicesimo appuntamento stagionale della MotoGp. Il team manager della Honda si è mostrato incredulo della prestazione del pilota di Cervera, capace di vincere dopo essere partito 
    Podio numero 450
    “Questa vittoria è molto positiva per la nostra squadra, le persone che lavorano ogni fine settimana in pista e anche per tutti coloro che continuano a lavorare a casa o in Giappone – ha aggiunto Puig -. Il lato negativo è che, purtroppo, Pol Espargarò non è riuscito a ottenere il risultato che ci aspettavamo. Il podio numero 450 per il team Repsol Honda? È un numero sorprendente e mette in luce la grande storia che Repsol e HRC hanno fatto insieme”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Santi Hernandez: “Marquez sa ancora come si guida”

    ROMA – Non un successo normale quello ottenuto da Marc Marquez ad Austin, una delle sue piste preferite, ma secondo il capotecnico Santi Hernandez una vera e propria liberazione. “Per Marc è una gioia essere di nuovo al top e questo significa che non ha dimenticato come si guida. È una ricompensa per tutto il lavoro fatto per il suo recupero. Per lui vale molto, e lo stesso per noi, perché non è stato un anno facile. Questo risultato ci incoraggia la squadra, ma soprattutto per Marc, che è quello che sta soffrendo. Sia la Germania che Austin sono state importanti. Dopo aver passato un anno senza poter correre ogni vittoria è importante quest’anno, forse quella in Germania, perché arrivata dopo tanto tempo, è stata più emozionante”, ha dichiarato Hernandez ad As.com.
    Chiudere il 2021 vincendo e crescendo di condizione
    Compiere un passo alla volta verso una forma fisica ottimale, magari centrando di nuovo una vittoria prima della fine del mondiale: ecco l’obiettivo di Marc Marquez per cercare di arrivare al 2022 pronto per giocarsi il titolo.  “Noi puntiamo proprio a  questo ma non è facile essere sul podio. Per noi, quest’anno serve per capire la moto e vedere cosa può essere migliorata e come iniziare a lavorare per il prossimo anno. E Marc deve recuperare e poco a poco le sensazioni di sempre. Sappiamo che non è al cento per cento, come vorremmo, ma sta migliorando. Se confrontiamo come stava Portimao con ora, ci sono progressi, e questa è la cosa importante. Non si è bloccato nel suo recupero, sicuramente è un po’ lento e quando è così sembra che i risultati siano più faticosi, ma siamo felici di vederlo soffrire meno”, ha concluso Hernandez convinto che il peggio sia ormai alle spalle e che il futuro, per Marquez, sarà ancora radioso e pieno di successi. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Jarvis: “Dal 2015 questo sport si è avvelenato”

    ROMA – “Continuo a pensare che se Valentino non avesse chiamato Marquez dopo la gara di Phillip Island, probabilmente avrebbe vinto il campionato. La MotoGP ha iniziato ad essere come il calcio, con i tifosi partigiani che insultavano i piloti. Questo ha cambiato per sempre la MotoGp, lo sport che amiamo si è avvelenato”. Queste le parole di Lin Jarvis a “The Oxley Interview”. Il managing director della Yamaha ha ripercorso alcuni momenti dell’esperienza in MotoGp di Valentino Rossi, per molti anni legato alla casa di Iwata e più volte vincente. Uno dei ricordi, però, è legato a un’esperienza meno piacevole, quella dell’incidente tra il Dottore e Marc Marquez a Phillip Island.
    L’arrivo in Yamaha
    Jarvis ha anche raccontato del momento in cui è stato trovato l’accordo per il passaggio di Rossi alla Yamaha: “Quello è stato il momento in cui Valentino ha confermato che si sarebbe unito a noi. ‘Dici sul serio? Veramente? Aspetta, se possiamo sistemare questo e quello nel contratto, vieni in Yamaha?’ E lui ha detto ‘Sì, è quello che ho appena detto.’ È stato un momento memorabile”. Poi, sulla separazione per il suo passaggio in Ducati: “Nel 2010 ha detto ‘O io o Lorenzo, cosa per noi inaccettabile. Il nostro rapporto ha iniziato ad deteriorarsi e c’era molta amarezza”. Ma dopo un periodo lontano dal team giapponese, Jarvis lo ha riportato in squadra: “Sono andato nella sua casa di Tavullia e ho discusso con lui. È tornato con un atteggiamento diverso, più modesto e riconoscente LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Quartararo campione se: tutte le possibili combinazioni per il mondiale

    ROMA – Arriverà a Misano il primo match-point mondiale per Fabio Quartararo. Il pilota della Yamaha è pronto a diventare il primo pilota francese a trionfare nella MotoGp partendo da un vantaggio di ben 52 punti nei confronti del suo più diretto concorrente, Francesco Pecco Bagnaia. C’è un primo dato molto semplice per “El Diablo”, se vince è campione del mondo. In caso di arrivo tra il secondo e quarto posto, deve giungere al traguardo prima del rivale italiano. 
    Tutti le combinazioni necessarie per il titolo
    Non si fermano ai primi quattro posti le possibilità di titolo per il pilota Yamaha. Se Quartararo arriverà quinto Bagnaia dovrà stare giù dal podio, come nel caso di sesto o settimo posto, mentre se il francese arriverà ottavo, il ducatista potrà al massimo arrivare quinto. Stesso discorso dalla nona posizione in giù, per vincere il titolo a Misano, Pecco potrà arrivare massimo tre posizioni davanti al leader mondiale mentre se Quartararo non arriverà a punti, Bagnaia dovrà essere al massimo quindicesimo. Quartararo sa di non poter sbagliare ma ha già dichiarato di essere tranquillo, non ossessionato da chiudere subito alla prima opportunità un mondiale gestito da vero dominatore. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Quartararo campione a Misano: le possibili combinazioni per il titolo

    ROMA – La prossima tappa della MotGp, che si correrà a Misano, potrebbe essere già decisiva per Fabio Quartararo, arrivato al match point per il titolo mondiale. Il pilota della Yamaha potrebbe diventare il primo pilota francese a trionfare nella classe regina partendo da un vantaggio di ben 52 punti nei confronti del suo più diretto concorrente, Francesco Pecco Bagnaia. C’è un primo dato molto semplice per “El Diablo”; se vince è campione del mondo. In caso di arrivo tra il secondo e quarto posto, deve giungere al traguardo prima del rivale italiano. 
    Le altre combinazioni
    Non finiscono con il quarto posto le possibilità di chiudere la contesa nel prossimo Gran Premio, ma bisognerà cominciare a prendere in mano la calcolatrice. Se Quartararo arriverà quinto Bagnaia dovrà rimanere giù dal podio, come nel caso di un arrivo al sesto o settimo posto, mentre se il francese arriverà ottavo, il ducatista potrà al massimo arrivare quinto. Stesso discorso dalla nona posizione in giù; per vincere il titolo a Misano, il pilota Ducati potrà arrivare massimo tre posizioni davanti al leader mondiale mentre se Quartararo non arriverà a punti, Bagnaia dovrà essere al massimo quindicesimo. Un vantaggio da gestire per Quartararo che ha dichiarato di non essere ossessionato dalla prima possibilità, ma lavorerà in pista sfruttando il suo ottimo vantaggio per portare a casa questo sogno iridato. LEGGI TUTTO

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    Moto3, Alcoba: “Ad Austin mi sono spaventato a morte”

    ROMA – Jeremy Alcoba, ai microfoni del portale del quotidiano spagnolo “As”, ha ricordato gli attimi del pauroso incidente all’ultimo giro del Gran Premio delle Americhe, quindicesimo appuntamento stagionale della Moto3. Il classe 2001 spagnolo ha provato a spiegare la paura provata dopo il contatto con Deniz Oncu, autore di una manovra che sarebbe potuta costare la vita a più di un pilota: “Invece di passarmi tranquillamente con la scia, perché era più veloce, mi ha superato e mentre lo faceva è venuto verso di me con la moto inclinata. Non solo mi ha superato e mi ha stretto, mi ha anche quasi toccato con il ginocchio, per così dire. È impossibile immaginare quello che ha fatto”. 
    Lo spavento di Alcoba
    “La mia paura non era di cadere ad alta velocità, perché siamo ben protetti, ma avevo paura per tutte le persone che arrivavano dietro di me – ha aggiunto Alcoba -. Mentre rotolavo cercavo di guardare indietro per vederli arrivare, perché era un punto abbastanza critico. Me la sono fatta addosso. Con tutto quello che sta succedendo ultimamente, mi sono spaventato a morte”. LEGGI TUTTO

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    Moto3, Alcoba sull'incidente di Austin: “Me la sono fatta addosso”

    ROMA – “Invece di passarmi tranquillamente con la scia, perché era più veloce, mi ha superato e mentre lo faceva è venuto verso di me con la moto inclinata. Non solo mi ha superato e mi ha stretto, mi ha anche quasi toccato con il ginocchio, per così dire. È impossibile immaginare quello che ha fatto”. Jeremy Alcoba, intervistato dal sito spagnolo “As”, ha ripercorso gli attimi del pauroso incidente all’ultimo giro del Gran Premio delle Americhe, quindicesimo appuntamento stagionale della Moto3. Il classe 2001 spagnolo ha provato a spiegare la paura provata dopo il contatto con Deniz Oncu, autore di una manovra che sarebbe potuta costare la vita a più di un pilota.
    La paura di Alcoba
    “La mia paura non era di cadere ad alta velocità, perché siamo ben protetti, ma avevo paura per tutte le persone che arrivavano dietro di me – ha aggiunto Alcoba -. Mentre rotolavo cercavo di guardare indietro per vederli arrivare, perché era un punto abbastanza critico. Me la sono fatta addosso. Con tutto quello che sta succedendo ultimamente, mi sono spaventato a morte LEGGI TUTTO