Tokyo2020: Che Russia! 3-0 al Brasile, annichilito…
Brasile – ROC (Russia) 0-3 (22-25, 20-25, 20-25)
di Simone Serafini
TOKYO – Tre indizi fanno una prova, si dice. E la Russia allora inizia a diventare la sospettata numero uno. Con l’aggiunta odierna di una robustezza e costanza di prestazione imbarazzante. La squadra di Sammuelvo fa tutto molto bene e dà dei segnali precisi alle avversarie. Non soltanto grande strapotere fisico ma tattica, applicazione e volontà. Due esempi. Il primo è statistico e fa capire come il team russo abbia preparato la partita. Leal riceve 18 palloni sui 56 totali, fra i suoi quello maggiormente chiamato in causa (nonostante non sia stato in campo tutta la partita). Segno evidente che Sammuelvo a tavolino ha voluto impegnare il nuovo schiacciatore di Modena per metterlo in difficoltà poi anche in attacco. Missione compiuta perché Leal chiude con soli 4 punti in attacco e 5 errori. Il secondo esempio è più iconico e vale la pena raccontare la cronaca dello scambio. Nel terzo set il “ROC” è sempre avanti e sembra avere in mano il match, il Brasile ha il merito di rimanere pur faticando “a tiro” di punteggio. Sul 22-20 russo, il Brasile trova una gran battuta e può contrattaccare liberamente. Grande pipe di Douglas che trova una difesa incredibile di Mikhaylov che sigilla la partita con un contrattacco da seconda linea potentissimo. A dimostrazione che la Russia non molla un pallone, con il corollario che in queste prime tre uscite ha giocato con profitto gli scambi “pesanti”, quelli che fanno girare e vincere il match. E non è poco.
I PIU’ – Tutti i componenti del sestetto di Sammuelvo entrano di diritto in questo paragrafo. Il regista Kozbar quando ha potuto ha convocato i suoi centrali (anche forzando qualche situazione) che hanno risposto presenti. Iakovlev poi è una sentenza, anche oggi sfiora la perfezione (6 punti su 7 tentativi in attacco, conditi con 4 muri). Mikhaylov referta un quasi 40% di efficienza in attacco, ma è Volkov ancora una volta un gradino sopra tutti. Perché oltre alle statistiche stratosferiche (40% di efficienza in attacco su 25 palloni) dà l’impressione di essere “on fire” in tutti i fondamentali. E toglie sempre le castagne dal fuoco, specialmente quando interrompe potenziali break avversari pericolosi. Nella metà campo verdeoro bene solo Douglas, subentrato nel secondo set e autore di una bella prestazione in attacco. Ma è troppo solo.
I MENO – La squadra di Renan conferma le difficoltà viste contro l’Argentina. Lì la rimonta si era concretizzata, stavolta la Russia è apparsa di granito. Leal e Lucarelli dopo un discreto avvio iniziale si sono persi, cercati dalla battuta avversaria e marcati benissimo dal muro. Wallace ha chiuso con soli 5 punti all’attivo e un’efficienza negativa. Renan ha provato a mischiare le carte con il doppio cambio e provando anche gli altri due schiacciatori nel terzo set, ma solo Douglas ha retto il ritmo.
LA PARTITA. Il primo break del match dopo un’iniziale equilibrio lo trova la Russia (12-9) ma prima Lucarelli lo ricuce e poi Leal firma il vantaggio Brasile (13-12). Lucas con il primo ace del match sigla il 19-17 ma da qui in poi è praticamente sinfonia russa, perché due muri consecutivi danno il sorpasso (21-20) alla squadra di Sammuelvo che chiude 25-22 (con una perla di Kliuka per il 23esimo punto, pipe di seconda intenzione). Di slancio Volvich e soci prendono il largo (4-1, poi 11-7), il muro russo funziona (saranno 12 in totale alla fine). Renan toglie Lucarelli e inserisce Douglas che guida i suoi a una mini rimonta (14-13 Russia). Ma il Brasile sembra sempre in apnea, la Russia è sciolta e l’onnipresente Volkov fa tutto benissimo ed è lui che mette la firma del 25-20. È sempre lo schiacciatore russo a spaccare il terzo set, al Brasile si deve dare atto di non mollare (da sotto 14-18 ad avere la possibilità del 21-22) ma contro questa Russia ci vuole altro. Ace di Volkov, muro di Kliuka e titoli di coda. LEGGI TUTTO