Bruno, palleggiatore del Brasile
BRASILE – STATI UNITI 3-1 (30-32, 25-23, 25-21, 25-20)BRASILE: De Souza 4, Bruno 2, Lucarelli 19, Lucas 12, Wallace 17, Leal 18, Hoss (L); Mauricio, Fernando, Isac 1, Alan 1. N.e.: Douglas. All. Dal Zotto.STATI UNITI: Stahl 7, Anderson 22, Defalco 21, Holt 9, Christenson 2, Sander 21, Shoji E. (L); Jaeschke, Muagututia, Smith 2. N.e.: Ensing, Shoji K. All.Speraw.Arbitri: Rapisarda (ITA), Macias (MEX)Note: Durata set: 45′, 36′, 29′, 31′. tot. 2h20Brasile: attacchi 58/102, muri 9, ace 7/104, errori 15Stati Uniti: attacchi 70/128, muri 7, ace 4/97, errori 31
di Simone Serafini
TOKYO – Il Brasile c’è, eccome. Il sestetto di Renan risponde ai dubbi delle ultime due prestazioni (faticosissima rimonta contro l’Argentina e sconfitta contro i russi) con un importante successo sugli Stati Uniti. Gran bel match, intenso e di buona fattura tecnica e spettacolare, che i verdeoro hanno portato a casa alla distanza, dopo due set in totale equilibrio. Tanti gli scambi belli con difese da ambo i lati. I “vecchi” brasiliani non mollano di un centimetro, anzi. Le esultanze di Bruno, gli occhi spiritati di Wallace e in generale l’agonismo messo in mostra sono il manifesto programmatico per il rilancio della propria candidatura. Per chi vuole l’oro, bisognerà fare i conti sempre anche con i campioni olimpici in carica. Gli Stati Uniti al contrario alla lunga si sono spenti. Il sestetto di Speraw ha trovato poche contromisure alla distribuzione di Bruno, scientifica nell’assegnare quasi in parti uguali i palloni ai propri attaccanti ma condita anche di spettacolarità. E soprattutto con Lucas si sono riviste quelle combinazioni in primo tempo praticamente immarcabili.
C’ERA UNA VOLTA IL BRASILE…E C’E’ ANCORA – Per larghi tratti si è visto il Brasile di qualche anno fa. Bello, spumeggiante e all’occorrenza anche pratico. Lucarelli e Lucas emergono, anche se secondo chi scrive la prestazione di Bruno è stata decisiva. È però vero che lo schiacciatore verdeoro ha fornito una performance da “tuttocampista”: bene in attacco, solido in ricezione, benone al servizio (4 i suoi punti diretti sui 7 totali di squadra) con cui tra l’altro ha “spaccato” il terzo parziale, prodigioso in difesa. Il centrale già detto, sensazione di “tempo che si è fermato” quando combinava con Bruno. Gli altri del sestetto di Renan però non sono stati soltanto a tifare, anzi. Leal costante, Wallace all’inizio un po’ altalenante ma poi una sentenza specie da seconda linea.
STATI UNITI INCEPPATI? – Detto che la partita è stata in equilibrio e con un po’ di accortezza in più gli Stati Uniti avrebbero forse potuto portarsi due set avanti (la palla del 25-23 grida vendetta, una piazzata di Alan in mezzo al campo), il sestetto a stelle e strisce sono calati alla distanza. Anderson è il best scorer piazzando 10 punti nel solo primo parziale, Defalco ha messo tanti punti in cascina ma qualche errore di troppo in quegli scambi che sono “sliding doors”, cioè di fatto segnano il parziale. Sander per la prima volta è meno spaziale del solito. E in generale Christienson non riesce a fare il proprio gioco, sospinto sovente fuori dalla sua confort zone dal servizio verdeoro.
LA PARTITA – Il punteggio del primo set sembra più un match femminile di medio livello, perché si susseguono break e controbreak. Parte forte l’armata di Speraw (5-0) ma in un amen è 6 pari. Allungo Brasile (15-12), non fai in tempo a girarti che Sander si desta ed è parità a quota 16. Poi dal 21 pari è testa a testa per un bellissimo long set. Gli uomini di Renan hanno 4 set point ma Anderson annulla i primi due e Sander i restanti. Defalco cambia l’inerzia in contrattacco e alla quarta occasione gli Stati Uniti trovano la ricezione sporca di Leal per il 32-30 spettacolare. Il Brasile riparte a testa bassa e cerca il suo primo allungo (13-9), ma gli Stati Uniti ricuciono lo strappo sul servizio di Matt Anderson. Come un ciclista in salita, scatto del Brasile (19-16 e poi 22-18), ma anche stavolta gli Stati Uniti tornano a ruota sul giro di battuta di Sander (22-22). La volata arride ai brasiliani anche per gentile omaggio statunitense (25-23, palletta di Alan vincente). Sale in cattedra Lucarelli che con due spallate scava il solco (10-7, poi 18-13). Usa alle corde, il 25-21 è naturale conseguenza. E il quarto set segue lo stesso canovaccio. Brasile più sciolto soprattutto in cambiopalla, Stati Uniti più farraginosi. Leal e Wallace specie dai nove metri costruiscono il vantaggio, gli Stati Uniti annaspano ma hanno anche una piccola occasione per rientrare. Non è giornata, Defalco non chiude il possibile 20 pari, va al servizio Wallace che trascina i suoi al 25-20 finale. LEGGI TUTTO