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    Tokyo2020: Rassegna stampa, come è facile titolare sui Social… “Ma non sono i social il problema”

    di Sofia Greggio
    TOKYO – La rassegna stampa del 5 agosto sui giochi di Tokyo 2020. Meglio e peggio della stampa italiana.
    Il Corriere della Sera dedica al volley femminile un pezzo amaro: “Egonu e le altre (troppo social)”. Si conclude l’avventura olimpica anche per l’Italvolley femminile, sconfitta ai quarti da una Serbia concreta e trascinata dalla fuoriclasse Boskovic. Un 3-0 che fa male, ma fa anche riflettere: come mai tutto questo gap con la squadra che appena due anni fa abbiamo portato al tie-break? Secondo il CT le ragazze si sono fatte influenzare eccessivamente dai social. Dovevano staccarsi e pensare di più al gioco, ma era difficile e non ci sono riuscite. Mazzanti: «Ho raccomandato alle ragazze di staccarsi da ciò che le circonda, perché la melma quando arriva arriva». Ed è arrivata.
    Anche la Repubblica si focalizza sul flop della squadra di Mazzanti, che torna a casa senza medaglia ma con un bagaglio pieno di cose su cui riflettere. Il volley spalle al muro. Dalla partita con la Cina, le ragazze terribili si sono spente e non sono più tornate ai livelli che tutti ci aspettavamo. Ora c’è da capire cosa è andato storto, soprattutto in vista dei prossimi campionati europei, in avvio al 18 agosto. Tante le critiche a Paola Egonu, che ha disputato una partita poco brillante, e a Miriam Sylla, la neo-capitana della nazionale. 
    Il Carlino riserva parole molto dure proprio all’opposto della nazionale: “Ganna ed Egonu, l’alfa e l’omega”. Paola viene contrapposta a Ganna, il neocampione olimpico del ciclismo su pista. La prestazione della giovane veneta ha lasciato i tifosi con l’amaro in bocca e con tanti dubbi: perché all’Imoco è capace di tanto e in nazionale non è mai riuscita a esprimersi ai suoi livelli? Tante le teorie; quel che è certo è che Mazzanti avrà molto lavoro da fare nelle prossime settimane.
    Il Corriere della Sera parla anche della sconfitta del beach volley: “Nicolai e Lupo battuti dal Qatar”. Un’altra battaglia persa ma che fa in qualche modo meno male. La coppia azzurra ha giocato al massimo contro i favoriti fuoriclasse del Qatar. Non potevano fare meglio, ma non è un addio. Nicolai: «Ci aspettano vari eventi, il nostro è solo un arrivederci».
    Il Messaggero: “Squadre tradite dalle stelle. Ma è una crisi di sistema”. Ottimi gli azzurri alle Olimpiadi, ma gli sport di squadra tornano in Italia senza una medaglia; senza una semifinale. Ora c’è da capire da cosa sia dovuto questo calo su sport come volley, pallanuoto e basket, nella speranza che questa doccia fredda sia un punto di partenza e non d’arrivo. LEGGI TUTTO

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    #WeWillTokyou: Zero Medaglie per Pallavolo e Beach Volley

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    #WeWillTokYou: Lo speciale olimpico di “Voglia di Volley”, in onda tutti i giorni per raccontare l’avventura a Tokyo delle due nazionali!Zero medaglie ed eliminazioni precoci per volley e beach volley.Ne disquisiamo amabilmente con una folta schiera di opinionisti composta da: Marco Fantasia (Rai Sport), Marco Bellinazzo (Il Sole 24 Ore), Paolo Tardio (Coni Social) ed Alessio Simone (Ex Imoco Conegliano). LEGGI TUTTO

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    Tokyo2020: La Russia fa festa. Mikhaylov schianta il Brasile 3-1 e vola in finale per l’oro

    SEMIFINALEBRASILE – ROC (RUSSIA) 1-3 (25-18, 21-25, 24-26, 23-25) – tabellino
    TOKYO – Dice addio al suo titolo il Brasile, e lo dice in una maniera clamorosa, dopo aver dominato il primo set, perso male il secondo e soprattutto aver smarrito lungo la strada il vantaggio di 18-12 e 23-19 nel terzo, un vero e proprio suicidio sportivo: lì il match di fatto è finito, anche se Bruno e compagni hanno provato a tenersi in scia di un Mikhaylov mostruoso, mvp del match e sin qui del torneo. La Russia ha fatto valere la sua fisicità in attacco e soprattutto a muro, fermando a ripetizione o inducendo all’errore i propri avversari, che ieri avevano le polveri bagnate anche a causa di una giornata non eccezionale del loro regista. In più il Brasile man mano ha perso sia la ricezione che la difesa, che si è spenta in intensità dopo un buon primo set, lasciando cadere pallonetti e tocchi sporchi che il Brasile normalmente non subisce. Dopo Londra 2012 allora un’altra vittoria pesante dei russi contro i brasiliani (che li avevano eliminati a Rio) e tra due giorni lotta per l’oro contro Francia o Argentina.
    LE FORMAZIONI – Brasile tipo con Bruno e Wallace in diagonale principale, Lucarelli e Leal alle ali, Lucas e Mauricio al centro, Thale libero. La Russia risponde con Kobzar-Mikhailov, Kliuka-Volkov, Volvich e Iakovlev al centro, Golubev libero.
    I PIÙ – Devastante, abbacinante, sempiterno: Maxim Mikhaylov dall’alto dei suoi 33 anni e di una carriera che sembrava al tramonto travolge il Brasile campione olimpico con una partita irreale chiusa a 20 su 33 in attacco e vicino al 50% di efficienza. Prestazione eccellente anche di Iakovlev, che si scrolla di dosso la murata subita in apertura da Mauricio e poi imperversa a muro e in attacco. Infine per la Russia, pur con qualche errore inspiegabile anche in momenti poco opportuni, Kliuka ha fatto valere la sua fisicità sopra al muro di Bruno e non solo. Lato Brasile da salvare le prestazioni di Lucas in generale e di Leal in attacco.
    I MENO – Che Wallace non fosse più quello di Rio si sapeva, ma la partita odierna è stata un calvario per l’opposto verdeoro. Così come non era affatto nella sua miglior giornata Bruno Rezende, a tratti impreciso e alla fine senza invenzioni utili per ovviare alla totale apatia dell’opposto. In grande difficoltà anche Lucarelli, sostituito da Douglas nel finale.
    LA PARTITA – Il Brasile difende con grande caparbietà e tiene un break di vantaggio nonostante le bordate russe. Il muro di Mauricio su Iakovlev segna il 13-10. Ace di Bruno su Volkov, 16-12 dopo un paio di belle soluzioni in attacco di Leal. La Russia sbanda di colpo, Kliuka e Mikahylov non passano più (19-14), ancora un ace corto di Lucarelli chiude virtualmente il set (21-14) che si chiude davvero su un netto 25-18.Parte lento il Brasile del quarto set, con anche Bruno leggermente impreciso sulle alzate. Kliuka imperversa ed è 5-10 Russia. Entra Alan per Wallace ma lo spartito è lo stesso, 7-14. Passata la metà del set reagisce finalmente il Brasile, il turno di Leal è micidiale e riduce lo svantaggio a -3 prima che Mikhaylov spari out dalla seconda linea: 15-17. Il Brasile però paga lo sforzo e torna indietro, con Kliuka che macina punti e chiude con un po’ di fatica 21-25.Un grande scambio concluso da Lucarelli regala al Brasile l’8-6, poi Leal schiaccia la pipe di prima intenzione. Non c’è equilibrio nei set, il Brasile scappa come prima era scappata la Russia: stavolta grazie al servizio, l’ace del 18-12 è di Mauricio, anche se il tavolo segnapunti sbaglia a segnare e apparentemente toglie un punto ai russi. Invasione Kurkaev su attacco di Wallace: 19-12. Entra Podlesnykh e scuote i suoi fino al -4.Wallace e Lucarelli faticano, da 23-19 si passa a 23-21 che diventa 23-23 con l’ennesimo muro su Wallace che poi non trasforma nemmeno il pallone successivo mentre Mikhaylov sì: incredibile 23-24 Russia, parziale di 0-5 sul più bello. Ci pensa Leal la prima volta ad annullare il set ball, non Lucarelli, murato: 24-26 Russia.
    Il Brasile prova a ripartire forte ma l’attacco ha le polveri bagnate e inizia a calare anche la ricezione. C’è Alan per Wallace, mentre Podlesnykh rimane in campo per Volkov. La Russia prende un margine di due punti che diventa di tre fino al 18-15 firmato dall’ace di Volvich. Ecco allora che il Brasile finalmente reagisce, 18-18 con Bruno che per la prima volta estrae dal cilindro la sua classe. Podlesnykh spara out, Sammelvuo lo cambia subito con Volkov (20-19) poi è l’assolo di Mikhailov a riportare avanti la Russia, mentre un Wallace irriconoscibile spara out il 22-23. Douglas, subentrato a uno spento Lucarelli, si fa murare il 22-24. Chiude Kliuka 23-25. LEGGI TUTTO

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    Tokyo2020: Semifinale, Brasile – Russia 1-3. Il tabellino. Mikhaylov 22 punti

    BRASILE – ROC (RUSSIA) 1-3 (25-18, 21-25, 24-26, 23-25)Brasile: Lucarelli 10, Lucas 13, Wallace 11, Leal 18, Mauricio Luiz 9, Bruno 3, Thales (L); Borges Almeida, Gil Kreling, Isaac, Douglas 1, Alan 2. All. Renan.ROC (RUSSIA): Kliuka 15, Volvich 2, Mikhaylov 22, Volkov 7, Iakovlev 12, Kobzar, Golubev (L); Pankov 2, Kurkaev 2, Podlesnykh 6. N.e.:  Bodgan, Poletaev. All. Sammelvuo.Arbitri: Rapisarda (ITA); Maroszek (POL)Note: Durata set: 27′, 32′, 37′, 32′. 2h08.BRASILE: attacchi 51/114, muri 8, ace 9/95, errori avversari 26.ROC: attacchi 58/114, muri 7, ace 3/92, errori avversari 26. LEGGI TUTTO

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    Tokyo 2020: Beach Volley, la finale femminile è Klineman/Ross vs. Artacho/Clancy

    TOKYO – Disputate nella notte italiane le semifinali del torneo di beach volley femminile. La sfida per l’oro sarà tra Usa ed Australia.
    SEMIFINALI FEMMINILIAnouk Vergé-Dépré – Joana Heidrich (SUI) – April Ross – Alix Klineman (USA) 0-2 (12-21, 11-21)Mariafe Artacho Del Solar – Taliqua Clancy (AUS) – Tina Graudina – Anastasija Kravcenoka (LAT) 2-0 (23-21, 21-13)
    PROGRAMMA FINALI6 AGOSTOore 3.00 3°-4° posto: Tina Graudina – Anastasija Kravcenoka (LAT) – Anouk Vergé-Dépré – Joana Heidrich (SUI)ore 4.30 1°-2° posto: Mariafe Artacho Del Solar – Taliqua Clancy (AUS) – April Ross – Alix Klineman (USA)

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    Tokyo2020: Focus, Paola Egonu non ha fatto Paola Egonu. I Giochi in sofferenza

    TOKYO – Inevitabile parlare di Egonu, a fine Olimpiade, parlare di lei per cercare di capire cosa le sia successo e, magari, lasciarla un po’ più in pace nei prossimi giorni, nei prossimi impegni, nel suo prossimo scorcio di vita. L’impressione è che fisicamente Paola non avesse nessun problema, eppure tutta l’Olimpiade è stata una sofferenza, nonostante tabellini sempre importanti, col culmine del match con la Serbia nel quale ha perso il confronto diretto con la Boskovic che in tante altre occasione col club invece aveva vinto, se non dominato.
    I NUMERI – Col senno di poi il match migliore è stato quello d’esordio con la Russia: 56% in attacco, 33% di efficienza, 3 ace. Con la Turchia addirittura 29 punti, ma percentuali in calo: 48% in attacco, 27% di efficienza, 1 solo ace in quattro set. Con l’Argentina una passeggiata, 56% in attacco, 32% di efficienza e 1 ace.Sin qui le vittorie, ma dall’efficienza si capisce già che gli errori (più delle murate) arrivano. Poi il calo evidente. Con la Cina ancora 18 punti, 2 ace e 2 muri la tirano un po’ su, ma sono le schiacciate che non vanno: 40% in attacco, 14% di efficienza con 9 errori. Con gli Stati Uniti 28 punti, tantissimi, ma andando a guardare bene nessun ace e il 43% in attacco col 19% di efficienza con 15 tra errori e murate. E poi, purtroppo, il disastro tecnico con la Serbia, con ancora 16 punti ma il 33% in attacco e il 4% di efficienza. Tradotto: a fronte di 15 punti schiacciando, Paola ne ha regalati 13 tra errori (9) e murate (4) alle avversarie.
    CHE SUCCEDE?–  Cosa sia successo a questi Giochi alla nostra donna simbolo, e parliamo del lato tecnico, non è facile da capire. Lo stesso Mazzanti ha analizzato bene la questione, usando le parole giuste: “Si era preparata benissimo quest’estate, la miglior Paola da quando la conosco: attentissima a mettere insieme la squadra, a creare il clima giusto per le Olimpiadi. Ha speso molte energie in questo. In campo invece non è riuscita a esprimersi come sa: quali sono i perché non lo so io e non lo sa lei, dovrà metabolizzarlo. Però è stata un’esperienza da cui imparare”. E poi sui social, le critiche, il peso delle responsabilità: “Ho detto alle ragazze che di emozioni ne avevamo già tante e che la melma quando arriva è melma, al di là di chi te la tira. Ho consigliato loro di staccarsi dai social e dai commenti: non so se ci sono riuscite, ma è stata sicuramente una palestra per loro”. 
    Che non sia stata solo una questione prettamente tecnica (e ieri, ad esempio, le prime alzate di Malinov erano molto imprecise) sembra evidente: il clamore del suo personaggio, della bandiera del CIO portata con orgoglio, di una Nazionale simbolo della spedizione italiana che doveva lottare fino in fondo per l’oro… forse tutto questo l’ha sopraffatta, o comunque Paola ha faticato a gestirlo. Come dice Mazzanti, in fondo lo sa solo lei. E solo lei, da grandissima campionessa qual è già da qualche anno, al contrario di come la pensa qualche sedicente politico, saprà come uscirne più forte. LEGGI TUTTO

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    Tokyo2020: Tutte le partite del 5 agosto. Pallavolo & Beach Volley. Semifinali maschili e semifinali sulla sabbia

    TOKYO – Tutto il programma delle gare di pallavolo e beach volley di Giovedì 5 agosto. Orario italiano, Tokyo +7.  Via ai Quarti di finale femminili.
    IL PROGRAMMAPALLAVOLO MASCHILE SEMIFINALIGiovedì 5 AgostoOre 06.00 Brasile – ROC (Russia)Ore 14.00 Argentina – Francia
    BEACH VOLLEYSEMIFINALI FEMMINILIore 2.00 Vergé-Dépré, A.-Heidrich (SUI) – April-Alix (USA)ore 3.00 Artacho Del Solar-Clancy (AUS) – Graudina-Kravcenoka (LAT)SEMIFINALI MASCHILIOre 14.00 Mol, A.-Sorum (NOR) – Plavins-Tocs (LAT)Ore 15.00 Cherif-Ahmed (QAT) – Krasilnikov-Stoyanovskiy (ROC)

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    Tokyo2020: La “rotazione” delle 4 semifinaliste. Brasile e Russia con la “sindrome della P1!

    di Simone Serafini
    All’apparenza le formazioni iniziali di una partita di volley non sembrano di grande importanza. Attenzione, non formazioni nel senso dei nomi dei giocatori in campo, ma nel senso delle “Rotazioni”. Lo schierare in una certa “P” (Position, che viene individuata dalla posizione del Palleggiatore) al fischio d’inizio cela uno studio tattico e strategico notevole. Quindi il partire in una data “P” comporterà per quella frazione (perché ad ogni inizio set ogni allenatore può decidere, quindi anche cambiare dal set precedente) determinate situazioni e conseguenze.
    COME FUNZIONANO LE ROTAZIONI – Per regolamento a pallavolo le due squadre cambiano P in senso orario ogni qual volta vincono lo scambio iniziato dalla battuta avversaria. Questo fa si che, una volta stabilite le P di partenza, per quel set le Rotazioni di ambedue le squadre sono “fisse”, nel senso che ogni giocatore al suo turno di servizio incontrerà sempre la stessa “P” avversaria (e di conseguenza l’attaccante lo stesso muratore eccetera). Facciamo un esempio pratico guardando l’ultima partita Italia – Serbia femminile. Nel primo set la squadra di Terzic inizia in battuta P1, Mazzanti in ricezione P1. Significa che ogni volta che la regista serba batterà noi saremo sempre nella stessa fase di P1. Date le formazioni, si sa già per quel set quale saranno le Rotazioni “contro”. Guardando ad esempio i giri al servizio delle azzurre, Pietrini batterà sempre sulla P1 della Serbia, Fahr sulla P6, Egonu sulla P5, Bosetti sulla P4, Danesi sulla P3, Malinov sulla P2. Sapendo questo, per quel set si possono attuare tutte le strategie e le accortezze del caso.
    DIETRO LE QUINTE DELLA SCELTA DELLE ROTAZIONI – Il fatto di avere “Rotazioni” bloccate permette a tutti i tecnici di poter fare delle considerazioni a tavolino per cercare di avere un “vantaggio” rispetto all’avversario per quel set. Che tipi di vantaggi? Beh, ce ne sono molteplici e riguardano un po’ tutti i fondamentali. Ad esempio, sfruttare il proprio migliore attaccante sul muro più debole avversario. Oppure un proprio battitore forte su delle Rotazioni di cambio palla meno efficienti degli altri. Oppure al contrario, avere una propria Rotazione “sicura” su dei battitori avversari pericolosi, o schierare il proprio miglior muro contro l’attaccante ritenuto più forte.  Alle volte riuscire ad avere dei vantaggi nell’incastro delle Rotazioni e sfruttarle può essere decisivo nell’aggiudicarsi il set.  Ma, c’è un grosso MA. La formazione iniziale dell’altra squadra non si conosce, quindi tutti i ragionamenti sui vantaggi, le congetture e (diciamolo) le speranze possono svanire allo schierarsi delle squadre in campo. Nel decidere la Rotazione iniziale si “scommette” su come partirà l’avversario in quel set. Molto dello studio è sul “pregresso”, cioè si guarda come si è comportata l’altra squadra nelle partite precedenti (se inizia sempre con la stessa “P”, se cambia dopo un set perso eccetera). Si congiurano ipotesi, non ci sono certezze assolute. Per questo alcuni allenatori decidono di pensare solo “a se stessi” e schierano la formazione basandosi solo sui propri punti di forza, senza stare troppo a pensare a cosa potrebbe fare l’altra squadra.
    LE QUATTRO SEMIFINALISTE MASCHILI: COSA HANNO FATTO FINO AD ORA…E COSA FARANNO? – Abbiamo analizzato le Rotazioni di partenza delle quattro semifinaliste maschili in tutte le loro partite disputate finora. Andiamo nel dettaglio, ci sono curiosità interessanti.Russia: Sammuelvo pare essere uno dei seguaci della teoria “io penso a me, sono gli altri che si adattino”. Il ROC (Russia) ha iniziato sempre ogni set in P6 (tranne il quarto parziale con gli Stati Uniti, ma nel sestetto figurava il secondo palleggiatore). Motivazioni? Partire sempre in P6 ti evita per più tempo la famigerata P1. Forse anche per i russi è una Rotazione più complicata, quindi meno volte si incontra, meglio è.Brasile: Anche Renan è della parrocchia dell’allenatore finlandese della Russia (ROC). Praticamente Rotazione iniziale sempre P6, tranne l’inizio partita con gli Stati Uniti (set perso, infatti dal secondo set ha cambiato), un paio di modifiche contro l’Argentina per poi ritornare in P6, e il terzo set contro la Russia (ma sotto due set a zero sembra più “mossa della disperazione”). Alla base della scelta, forse anche qui la “fobia” della P1.Francia: con la formazione transalpina troviamo più varietà. Tillie ha differenziato parecchio nelle precedenti uscite. Intanto c’è da fare un distinguo, perché si sono alternati al palleggio Toniutti e Brizard. Che hanno caratteristiche diverse. Toniutti è meno alto e sempre (tranne in un’occasione) ha iniziato il set in seconda linea (così da dover essere impegnato a muro meno volte). Brizard invece non patisce in quel fondamentale (anzi) e in più ha un ottimo servizio. Infatti spesso ma soprattutto nel quarto di finale è stato scelto come primo battitore (quindi formazione iniziale P2 in ricezione, P1 in battuta). A quanto pare, Tillie non soffre della “sindrome della P1”.Argentina: Mendez si colloca a metà tra lo “staticismo” di Renan e Sammuelvo e il “dinamismo” di Tillie. Ha variato più di una volta partenza ma si rifugia spesso nella P6 come inizio (specie proprio nel primo set). Per poi smentire gli studi, perché con l’Italia nel quarto di finale ha cominciato in P2. Per quattro set, per poi virare sulla P6. Probabilmente, dopo il quarto set perso malamente, ha provato (con successo) a invertire la rotta.
    Visto che le quattro semifinaliste si sono già affrontate, cosa possiamo aspettarci dalle Rotazioni? Russia e Brasile anche nel loro precedente confermano la loro tendenza, quindi partenza in P6 per entrambi. Però, visto il risultato (3-0 abbastanza netto per i russi), chissà se Renan non intenda cambiare qualcosa? Francia e Argentina è un terno al lotto. Anche perché sia Tillie che Mendez probabilmente scelgono la Rotazione iniziale (anche) in base agli interpreti (i registi in casa francese, mentre il tecnico argentino l’ultimo set con l’Italia ha invertito la posizione degli schiacciatori).
    SemifinaliGiovedì 5 AgostoOre 06.00 Brasile – ROC (Russia)Ore 14.00 Argentina – Francia LEGGI TUTTO