Maksim Mikhaylov
2 GIORNATA – POOL BSTATI UNITI – ROC (Russia) 1-3 (23-25, 25-27, 25-21, 23-25)Stati Uniti: Defalco 8, Holt 8, Christenson 4, Sander 17, Smith6, Anderson 6, E.Shoji (L); Ensing, Stahl 5, K.Shoji, Jaeschke, Muagututia 1. All. Speraw.ROC (Russia): Kliuka 14, Volvich 6, Mikhaylov 11, Volkov 16, Iakovlev 10, Kobzar 1, Golubev (L); Pankov 4, Poletaev 1, Podlesnykh, Bodgan. N.e.: Kurkaev. All. Sammelvuo.Arbitri: Mokry (SVK), Liu Jiang (CHN)Note: durata set: 34′, 36′, 30′, 35′. Tot.: 2h15.Stati Uniti: attacchi 53/119, muri 6, ace 5/97, errori avversari 32ROC: attacchi 46/107, muri 10, ace 7/97, errori avversari 35Best Scorer: Sander 17, Volkov 16Battuta più veloce: Anderson 117 km/h; Pankov 119 km/h
di Simone Serafini
TOKYO – Viste le contendenti e quello che avevano messo in mostra nella prima giornata, era lecito aspettarsi qualcosa in più dal punto di vista prettamente “estetico” del volley. Invece di emozionante c’è stato solo l’andamento dei set, sempre in equilibrio, anzi con gli Stati Uniti che sia nel secondo ma soprattutto nel quarto parziale avevano dato l’impressione di poterli condurre in porto. Russi e americani hanno dato vita a un match intenso senza dubbio, ma farcito di tanti errori e imprecisioni. Quarantotto (48) gli errori complessivi al servizio delle due formazioni, dato che da solo spiega una partita a strappi. L’ha spuntata il sestetto di Sammuelvo, bravo soprattutto nei finali di set, nonostante un Kliuka a corrente alternata e l’avvicendamento in regia tra Kozbar e Pankov. Dall’altra parte della rete gli Stati Uniti sono meno “alieni” rispetto alla partita con la Francia. Vero che i russi hanno dimostrato altro valore, però alcune imprecisioni nella metà campo a stelle e strisce sono solamente proprie responsabilità.
I PIU’ – Volkov e Iakovlev senza dubbio i migliori per costanza tra i russi. Per il primo 16 punti in totale, primi due set di altissimo livello e un muro praticamente decisivo su Anderson nel finale di quarto set. Il centrale con l’80% in attacco su dieci palloni, numeri che parlano da soli. Kliuka è apparso e scomparso. Il primo punto lo ha siglato a metà del primo set, per poi caricarsi sulle spalle i compagni e chiudere in attacco il primo parziale. Seconda frazione da “Chi l’ha visto?” con zero (0) punti a referto, per poi tornare protagonista nel terzo e nel quarto parziale. Menzione per Poletaev, che entra al servizio ed è decisivo sia nel finale di primo set con un ace diretto, sia nel finale di partita con la sua serie che ribalta il parziale. Nell’altra metà campo Sander è il migliore senza dubbio dei suoi, e un buon ingresso di Sthal al centro.
I MENO – Stati Uniti sottotono rispetto alla gara con la Francia, eppure hanno avuto le loro occasioni per vincere. Christenson non ha ripetuto la gara perfetta della prima giornata con qualche imprecisione di troppo, Anderson ha faticato chiudendo con l’11% di efficienza in attacco. Defalco poco coinvolto e poi finito in panchina. Tra i russi non hanno destato particolare impressione i due registi. Però nei momenti cruciali Kobzar si è affidato agli uomini giusti.
LA PARTITA – Sestetti annunciati sia per Sparew che per Sammuelvo. La partita sembra decollare con qualche scambio spettacolare infarcito di buone difese, ma poi gli errori al servizio si susseguono e il punteggio si trascina avanti con gli Stati Uniti sopra ma mai più di un paio di lunghezze. Il primo set lo decide l’ingresso di Poletaev che trova il punto diretto in battuta per il break decisivo, confermato da Kliuka in attacco per il 25-23. Secondo set sulla falsariga del primo, le due squadre viaggiano appaiate, Volkov trascina i suoi ma sono gli Stati Uniti ad avere due set point. Che non giocano neanche, perché entrambi volano via per due errori in battuta. Così Mikhaylov alla prima occasione abbatte Anderson e i russi sono avanti di due set: 27-25.Nonostante torni in partita Kliuka, gli Stati Uniti approfittano di qualche errore di troppo in attacco dei russi e prendono vantaggio a metà set, con Sander sugli scudi. Sammuelvo cambia la diagonale ma Team Usa, con Muagututia e Sthal in campo, chiude agevolmente 25-21.Il quarto set torna in equilibrio ma l’inerzia sembra a favore degli uomini di Sparew. Quando Holt sigla dai nove metri il 17-14 il quinto set sembra la conclusione più logica. Invece il COR come una brava formichina rientra in partita piano piano. Prima Kliuka stoppa a muro Anderson per il 18-20. La parità la firma Volkov ancora a muro. Il vantaggio è un regalo a stelle e strisce, la conclusione è un attacco out di Sander dopo una gran battuta di Mikhaylov: 25-23. LEGGI TUTTO