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    F1, infortunio per Toto Wolff: frattura al gomito dopo una caduta in bici

    ROMA – Toto Wolff non ha iniziato la pausa estiva nel migliore dei modi. Il team principal della Mercedes, come segnalato da “PlanetF1.com” si è infortunato durante le vacanze cadendo dalla bici riportando una frattura del gomito sinistro. Un incidente confermato anche dalla moglie di Wolff, Susie, tramite un post di Instagram in cui si vede il dirigente austriaco con il braccio ingessato e la didascalia “come è finita la discesa in mountain bike per Toto”.
    Pronto per l’Olanda
    Anche il team ha confermato l’infortunio di Wolff, arrivato nei giorni appena successivi all’ultimo appuntamento del Circus, quello in Belgio. Tuttavia, nonostante la frattura non dovrebbe esserci problemi per la presenza del team principal al prossimo Gran Premio, in programma tra meno di tre settimane, esattamente il prossimo 27 agosto in Olanda. Non è la prima volta da “infortunato” in pista per Wolff: già nel 2014, sempre dopo una rovinosa caduta in bici, si presentò al muretto con tutore e fasciature varie. LEGGI TUTTO

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    F1, chance per Vesti in Mercedes: in pista nelle FP1 del Messico

    ROMA – La Formula 1 è ufficialmente in vacanza e tornerà in scena nell’ultimo fine settimana di agosto con il Gran Premio d’Olanda. Piloti e team potranno sfruttare questo lungo periodo di sosta per ricaricare le batterie, ma anche per provare a trovare una svolta in questa stagione. La Mercedes, per esempio, andrà a caccia di una soluzione che le consenta di poter vincere almeno una gara, ma allo stesso tempo pensa anche al futuro. La scuderia tedesca è sempre attenta alla linea verde e per questo motivo è pronta a dare una chance a Frederik Vesti.
    Vesti al posto di Russell
    Nelle ultime ore la Mercedes ha annunciato che il giovane pilota danese Frederik Vesti, attualmente secondo nel campionato di Formula 2, potrà scendere in pista nella prima sessione di prove libere del Gran Premio del Messico, in programma dal 27 al 29 ottobre. Vesti, dopo l’esperienza nei test post-season dello scorso anno, è dunque pronto a prendere temporaneamente il posto di George Russell per dimostrare le proprie qualità. Il regolamento prevede che team debba consentire ad un rookie di completare due sessioni di libere nell’arco di una stagione. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton spera nel 2024: “Non vedo l’ora di avere una macchina nuova”

    Hamilton: “Ho fatto il massimo”
    Il pilota della Mercedes, Lewis Hamilton, nel corso di un’intervista rilasciata a Sky Sport F1, ha commentato l’ampio gap tra la sua monoposto e le due Red Bull: “Ho fatto il giro veloce perché era l’unica cosa che potevo fare, non per sottrarlo a Verstappen. Lui ha comunque ha grande vantaggio, anzi per le Red Bull è tutto un po’ troppo semplice. Dal mio punto di vista ho fatto il massimo con il pacchetto a mia disposizione, ma non vedo l’ora di avere una macchina nuova nella prossima stagione. Stiamo facendo di tutto per migliorare”. LEGGI TUTTO

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    Mercedes, i primi 50 anni: la Stella ama il tricolore

    Il passato che non c’è più ma sul quale è stata costruita tutta la solida realtà italiana di Mercedes Benz e il futuro che sa di lusso elettrificato. In mezzo, i primi 50 anni della Stella di Stoccarda, in versione tricolore che nella penisola, fino a oggi, ha venduto oltre 2 milioni di unità, tra auto e vans, terzo miglior mercato europeo della Stella. Qualcosa che è molto di più di una realtà commerciale che dà lavoro a tanta gente (oltre 1.000 dipendenti e un fatturato di 2,7 miliardi di euro nel 2022…) ma che ha proprio a che fare con la stessa cultura della mobilità in Italia. E che meritava un festeggiamento degno di questo nome come quello organizzato lunedì a Roma dalla stessa Mercedes. Prima con una lunghissima e spettacolare parata/carovana attraverso i luoghi più belli della Capitale – a dimostrazione del connubio viscerale con città e Paese – e poi con una nostalgica carrellata difficilmente sintetizzabile.
    E già perchè quando entri nel… settore amarcord rischi di non uscirne più , un po’ come nel traffico. Ma se qui la carovana è stata aiutata dagli abilissimi agenti in moto della Municipale (un nome su tutti: Cinzia), era difficile dimenticare qualcuni degli artefici della scalata Mercedes in Italia.
    La storia di Mercedes in Italia
    La prima pietra di Casa Mercedes in Italia fu posta il 18 aprile 1973 in via degli Abruzzi 3, a Roma, e inizialmente fu dedita esclusivamente alla vendita di veicoli commerciali ed industriali. Il 75% di proprietà di Casa Madre e il restante 25% di Autostar, importatore di autovetture dal 1959, uno degli artefici della rete commerciale italiana. Gli anni ‘70 sono quelli dell’organizzazione, dei processi, della rete di assistenza e della nascita della Merfina, la finanziaria. Il primo AD, presente alla festa, fu Hans Breithaupt, ora 87enne. E con lui c’erano anche Marco Ruiz, Benito De Filippis e Vittorio Braguglia, protagonisti della crescita successiva. Che arrivò subito dopo, negli anni ‘80, quando Mercedes triplicò i suoi volumi in Italia rispetto alla fine degli anni ‘70 grazie alle auto disegnate, guarda un po’, dall’italiano Bruno Sacco, Capo del centro stile della Stella, dalla cui matita uscì nel 1982 la W201, la Mercedes 190 che influenzerà tutta la produzione successiva della Stella.Altro decennio, altro enorme salto di qualità e numeri di Mercedes in Italia: dalle 40.000 vetture e vans del 1989 si arrivò a oltre 80.000 del 1999. Sfruttando un’offensiva di prodotto a 360°, dal motore Kompressor, ideale per esaltare le abbordabili due litri SLK e CLK capaci di rinnovare il mito delle Roadster e Coupè con la Stella, fino al lancio di Classe A e Smart, i due colpi di genio che resero Mercedes un brand anche accessibile e che alimentò ancora di più, se possibile, il mito della Stella. Tutto mentre si sfornava il Suv ML e poi anche Vito, Classe V e Sprinter che hanno segnato la trasformazione dei veicoli commerciali in Vans premium. Parallelamente al prodotto, si completò l’organizzazione, con la creazione del settore dell’usato e delle flotte, fondamentali, insieme con marketing e comunicazione, per raggiungere i nuovi target, resi ancora più avvicinabili dall’inaugurazione della nuova sede in via Giulio Vincenzo Bona, sempre a Roma, nel 1995.
    Così arriviamo agli anni 2000, in cui Mercedes-Benz Italia decolla definitivamente passando da 80.000 a120.000 vendite del 2007 e dove c’è spazio per le attività di charity come quella per il Bambino Gesù e tanta pubblicità, con spot rimasti nell’immaginario dell’italiano medio. Ai giorni nostri, Mercedes Benz Italia segue la linea della Casa madre che parla di tecnologia ed elettrificazione e di una road map molto definita, improntata alla soddisfazione del nuovo lusso, che al 2039 vedrà l’intera flotta di veicoli nuovi di Stoccarda carbon neutral.
    Ma l’autentica forza di un brand come Mercedes e della sua filiale italiana, sarà sempre quella di mescolare l’heritage, il passato, con la spinta all’innovazione. Non a caso, ad aprire la sfilata di lunedì a Roma è stata la 300 SL Coupè W198 del 1954 , l’iconica “ali di gabbiano” condotta da Marc Langenbrinck, dall’1 giugno nuovo CEO di Mercedes-Benz Italia, insieme a Radek Jelinek, il suo predecessore. Che però non può far dimenticare la trattativa avviatissima per la vendita di Mercedes Benz Roma ad Autotorino, con tanto di preliminare di acquisto sottoscritto. Una maniera intelligente per salvaguardare un patrimonio unico, rimanendo fedeli alla propria storia per i prossimi 50 anni, ma adeguandosi ai nuovi, complessi tempi che viviamo. LEGGI TUTTO

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    Horner e la battuta ironica sulla Ferrari dopo il flop di Miami: “Qualcuno le ha viste?”

    Horner e la stoccata alle rivali

    “Abbiamo ottenuto cinque gare in altrettante gare, più quella nella sprint race e quattro doppiette. Un avvio di stagione senza precedenti, che ci fa chiedere dove siano finite le altre squadre. Dove sono Ferrari e Mercedes? Qualcuno le ha viste? Sicuramente sono al lavoro per migliorare e nel corso dell’anno ci saranno degli aggiornamenti, ma per ora non si sono viste. Noi abbiamo una vettura che è partita nel miglior modo possibile, per questo non dovremo effettuare grandi cambiamenti”, ha spiegato il team principal della Red Bull Christian Horner durante un’intervista concessa a Sky Sport. LEGGI TUTTO

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    F1, nuovo primato per Hamilton: 16 anni consecutivi almeno un giro in testa

    ROMA – Nuovo record in Formula 1 per Lewis Hamilton. Con i giri percorsi in testa al Gran Premio di Gran Bretagna il sette volte campione del mondo segna infatti la sedicesima stagione consecutiva in cui completa almeno a guidare una gara. Il pilota Mercedes scalza così Michael Schumacher dal primo posto di questa speciale classifica. Il tedesco è infatti stato leader per almeno un giro dal 1992 al 2006, mentre il britannico ha aggiornato questo primato avendo occupato la prima posizione provvisoria dal 2007 al 2022.
    Verstappen a quota 7
    Tra i piloti al momento in attività, in pochi possono vantare di aver guidato la testa del gruppo per almeno un giro. Sebastian Vettel, ad esempio, si è fermato a 13 stagioni consecutive (2007-2019), Fernando Alonso a 12 (2003-2014). C’è chi invece sta continuando a contare da un po’, come Max Verstappen: 7 annate consecutive (2016-2022). Mentre Carlos Sainz e Checo Perez, entrambi a quota tre stagioni, hanno appena intrapreso questo percorso. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton da record: almeno un giro in testa da 16 anni consecutivi

    ROMA – Sedici stagioni consecutive con almeno un giro alla testa del gruppo. È questo il nuovo record in Formula 1 di Lewis Hamilton, che grazie ai chilometri percorsi a guidare il Gran Premio di Gran Bretagna scalza così Michael Schumacher dal primo posto di questa speciale classifica. Il tedesco è infatti stato leader per almeno un giro dal 1992 al 2006, mentre il britannico ha aggiornato questo primato avendo occupato la prima posizione provvisoria dal 2007 al 2022.
    Sedici anni al top
    Tra i piloti al momento in attività, in pochi possono vantare di aver guidato la testa del gruppo per almeno un giro. Sebastian Vettel, ad esempio, si è fermato a 13 stagioni consecutive (2007-2019), Fernando Alonso a 12 (2003-2014). C’è chi invece sta continuando a contare da un po’, come Max Verstappen: 7 annate consecutive (2016-2022). E chi è appena agli inizi, come Carlos Sainz e Checo Perez, entrambi a quota tre stagioni. LEGGI TUTTO

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    Formula 1, che fine ha fatto il budget cap?

    TORINO – «Sarà una battaglia di sviluppi» hanno detti alcuni dei protagonisti del Mondiale di Formula 1, in piena ebollizione in questo torrido mese di luglio (quattro gare in programma). Da una parte viene da dire: logico che sia così, è sempre accaduto che gli sviluppi siano stati decisivi, non c’è niente di nuovo. Anzi, in passato spesso la differenza l’hanno fatta proprio gli sviluppi, che hanno premiato le squadre più dinamiche e innovative e punito quelle più conservative. Dall’altra parte, invece, viene da chiedersi: ma che fine ha fatto il budget cap?
    ANGOLO – Improvvisamente, quello che doveva essere il tema centrale della stagione, sembra essere stato messo in un angolo. La Red Bull ha sviluppato molto la sua auto e non ha smesso di farlo nemmeno dopo un primo, decisivo step. La Ferrari ha proseguito nell’affinare la sua già ottima monoposto, anche se è stata costretta a pensare principalmente all’affidabilità (e anche questo costa). La Mercedes sta tornando nelle zone alte della classifica grazie a interventi profondi sulla sua auto (e ha già lasciato intendere che altri arriveranno). Qualcuno (tra gli avversari) ha provato a gettare il sasso nello stagno: «Ma come faranno con i limiti alle spese?». Già, come faranno?
    INTERROGATIVO – Tempo fa, Mattia Binotto aveva pubblicamente posto un interrogativo non di importanza marginale: il regolamento finanziario, che è entrato pienamente in vigore, stabilisce quanti soldi (145 milioni) si possano spendere e come li si possa spendere. Ma non dice che cosa accadrà alla squadra che, eventualmente fosse trovata in difetto. Una multa? Una penalità nel mondiale costruttori? Non si sa. E intanto si spende, anche perché l’adeguamento all’inflazione (leggasi i soldi che arrivano da Liberty Media) prima o poi ci sarà e taciterà i malumori. Magari il bubbone scoppierà in autunno. O semplicemente non se ne farà nulla, secondo copione già visto… LEGGI TUTTO