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    Berrettini duro come l’acciaio! Doma un tosto Griekspoor al termine di un match dominato dal servizio e vola nei quarti all’ATP 500 Doha

    Matteo Berrettini (foto Getty Images)

    “The Hammer” c’è, è in grandissima forma fisica, tecnica e mentale, e martella con potenza e precisione all’ATP 500 di Doha. Matteo Berrettini si prende una gran bella rivincita su Tallon Griekspoor dopo il duro match di Rotterdam vincendo una partita altrettanto serrata ed equilibrata, girata su pochissimi punti e due tiebreak, per il 7-6(4) 6-7(6) 6-4 che qualifica l’azzurro ai quarti di finale, dove lo attende il talento di Jack Draper. Un Berrettini eccellente per tenuta nei momenti importanti e complessivamente superiore a Griekspoor per gestione nello scambio, per dirla in gergo pugilistico “ai punti” ha meritato il successo (108 punti a 97 per l’azzurro, anche se come sappiamo nel tennis non è decisivo vincere più punti per spuntarla). Matteo è stato autore di una prestazione mostruosa al servizio: ben 23 Ace e solo 2 doppi falli, con tre prime su quattro in gioco vincendo l’89% dei punti. Statistica questa clamorosa, come il 67% di punti vinti con la seconda palla, dato tecnicamente ancor più importante perché indica la qualità del colpo e della gestione della pressione. Complessivamente i 50 punti vincenti di Berrettini a fronte di soli 22 errori (29-24 per Griekspoor) sono una foto fedele di quanto Matteo abbia giocato complessivamente di più e meglio anche da fondo campo, e pure in risposta. L’azzurro non ha concesso una sola palla break in tutto il match, strappando sul 4 pari del terzo l’unico, decisivo break del match. Qualità, tenuta mentale, ma anche la conferma di quanto Matteo sia bene fisicamente.
    Berrettini ha confermato l’eccellente condizione generale mostrata contro Djokovic al primo turno, e se possibile il successo odierno è ancor più probante su quanto Matteo stia bene sotto ogni punto di vista. Non era facile confermarsi a questo livello con in testa l’ebbrezza della vittoria contro il campionissimo serbo (la prima volta), e poi Griekspoor è un tipo davvero tosto, ha spinto molto e giocato a sua volta un tennis rapido, offensivo, pratico, servendo molto bene e concedendo assai poco. Contro Novak, Matteo ha paradossalmente avuto più tempo per scaricare la potenza dei suoi colpi, visto che palla del serbo non era così penetrante e continua; contro Tallon invece ha dovuto restare focalizzato per tutto l’arco del match perché l’olandese non ha regalato praticamente niente, servendo come un treno e attaccando tanto. È stata una partita terribilmente equilibrata e cerebrale: servendo entrambi così bene e tenendo con agio i propri turni di battuta, era chiaro che il minimo calo di tensione o nell’attenzione sarebbe stato fatale. E così, infatti, è stato.
    Incredibile come Berrettini abbia avuto la palla break subito, nel primo game, e poi zero chance in risposta per tutti fino al 4 pari del terzo set. Addirittura Griekspoor ha vinto dall’avvio del terzo set ben 17 punti di fila alla battuta, lì si è davvero temuto che Matteo fosse sull’orlo del baratro perché anche la più minuscola disattenzione poteva costargli la sconfitta. Invece ha incantato l’azzurro per come ha servito, per la continuità della sua spinta col diritto e tenuta col rovescio. Si è giocato tantissimo diritto vs. diritto: entrambi hanno uno swing a destra piuttosto ampio, quindi è chiaro che può essere uno schema efficace attaccare col contro piede a destra. Matteo ha retto piuttosto bene, ed è stato davvero rapido nello spostarsi per caricare a tutta con il suo diritto pesantissimo. Dal centro, ma anche in corsa verso destra, ha trovato delle vere e proprie mazzate ingestibili. Potenza, classe, testa, ma anche tantissimo fisico. Matteo brilla a Doha, è evidentemente in fiducia e questa serenità viene dalla forza ed energia che mette in campo, ha nelle gambe una preparazione eccellente che lo sostiene. Non arriva quasi mai in ritardo, copre il campo alla grande e anche dopo uno scambio tirato ne ha, ha fiato ed è lucido per servire bene. E ha ancora energia per non affidarsi “solo” alla battuta. Di classe, ma anche di tigna e di “garra”. Un gran bel Berrettini a tutto tondo, anche oggi è difficile trovargli un difetto.
    Matteo ha condotto benissimo la partita, l’ha letta alla perfezione ed ha messo in campo le armi migliori per portarla a casa. È stato paziente, totalmente focalizzato al servizio dove non ha mai avuto una pausa. Ha risposto meno bene rispetto al match vs. Djokovic, ma Novak non ha minimamente servito con la precisione e costanza di Griekspoor. La partita è davvero girata su di una manciata di punti: il gran passante di rovescio lungo linea di Matteo al tiebreak del primo set, il brutto diritto dell’azzurro nel tiebreak del secondo, unico colpo del match “subito”, cadendo indietro con poco equilibrio; e poi i due punti sul 4 pari, 30 pari: l’erroraccio di diritto di Tallon attaccando, e quindi la lucidità di Matteo nel trovare la risposta, prendere campo e lasciar partire una mazzata sulla palla break. Una bordata che sbaragliato il rivale, carica di potenza ed energia. Energia è la parola che meglio racchiude il Berrettini di Doha. E quando “The Hammer” martella così, è durissima per tutti… Ora Draper, partita affascinante. Quelle per cui vale la pena vivere.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Griekspoor scatta bene dai blocchi, poi si incasina un po’ da solo (pessima una smorzata) e Berrettini è bello solido, anche col rovescio. Da 40-0 l’olandese concede palla break ai vantaggi, ma la cancella con una spinta consistente col diritto dall’angolo sinistro. 1-0 Griekspoor. Matteo trova il primo vincente del match con un diritto così stretto che Tallon non ci prova nemmeno, che esecuzione! Ne segue un altro, quanto corre la palla del nostro campione questa settimana. The Hammer in action, devastante. 1 pari. Ingiocabile il romano anche nel secondo turno di battuta. Il set scorre senza scossoni, tanta potenza e spinta, con l’olandese più pronto ad attaccare la rete, mentre l’italiano non ha bisogno si prende il punto prima (ben tre Ace nel sesto game). Matteo è molto efficace anche col primo colpo dopo il servizio, trova con precisione l’angolo e lo fa con una potenza tale da disarmare la difesa del rivale. 4 pari, Berrettini ha ceduto un solo punto con la prima palla in gioco (e 4 su 4 con la seconda). Griekspoor concede poco, Berrettini niente, impattando lo score 5 pari con un altro diritto cross clamoroso, angolo micidiale. Come nella recente sfida di Rotterdam, si gioca punto su punto, grandissimo equilibrio. Il game #11 inizia con Berrettini che spacca l’avversario con una risposta, poi Matteo entra a tutta anche nel punto successivo ma l’arbitro chiama il “let” perché una palla corre sul campo, che peccato… Non si scompone il romano, ancora dal centro del campo altra mazzata di diritto, palla carica, angolata, potentissima. 30 pari. Con coraggio si butta avanti Tallon, il lob-passante (da posizione difficile) è lungo. Regge di rovescio Berrettini, si va ai vantaggi, di nuovo dopo il primissimo game. Griekspoor comanda, l’azzurro non riesce a procurarsi una chance (6-5). Come ampiamente prevedibile, il parziale si decide al tiebreak. Si segue il servizio e si gira 3 pari, molto solidi entrambi. Pazzesco il boato dell’ace (il nono) che vale a Matteo il 4-3. Ecco una seconda di servizio di Griekspoor… SI!! L’olandese attacca sul rovescio di Berrettini, che trova il jolly con un passante lungo linea non così rapido ma talmente preciso che Tallon niente può. 5-3. Poi 5-4, Matteo ha due servizi. Con una prima palla esterna precisa ecco Due Set Point (6-4). Altra botta al centro, SET Berrettini! 7 puti a 4. Dominio del servizio, ma l’azzurro ha avuto l’unica palla break e ha trovato quel passante di rovescio che ha spaccato il tiebreak.
    Secondo set, Berrettini to serve. Matteo si cava da uno scomodo 30 pari con una prima palla esterna più precisa che veloce, Griekspoor è sorpreso. Poi spreca con un tentativo di smorzata, per la prima volta l’azzurro è ai vantaggi al servizio. Game laborioso, ma senza concedere chance vince il game, 1-0. Tallon non abbassa l’intensità nonostante la delusione del tiebreak perso (1-1). Anche il secondo parziale è la fotocopia del primo, domina il giocatore al servizio. Berrettini molto solido, 3 prime su 4 in campo e si porta 3-2 con un solo punto ceduto. Il sesto game inizia con un gran tocco di rovescio in corsa di Matteo, molto reattivo e veloce nella copertura del campo. Finalmente c’è lotta, Tallon concede qualcosa e non sfrutta le occasioni per chiudere il game. Berrettini ai vantaggi ha sul diritto la palla per trovare un passante ma la violenza del colpo dell’olandese rende l’esecuzione troppo difficile. Soffre ma non concede chance Griekspoor, 3 pari. Molto più comodo il game dell’azzurro, servizio e diritto girano alla grande e 4-3. Arriva il trainer per l’olandese, si lavora al piede. Bel livello, ottime alcune chiusure di Griekspoor (eccellente la volée che gli vale il 4 pari). Domina il servizio, ma c’è anche spettacolo: clamoroso il passante di diritto di Berrettini, in piena corsa col diritto, che gli vale il 5-4. La curva della palla, che rientra in campo, ha fatto tornare in mente lo “Zar” Ivan Lendl. Che classe! Matteo riesce a rispondere nel game n.10, mette pressione e l’olandese la sente… Sbaglia un diritto per fretta che gli costa il 30 pari. È a due punti dal match l’azzurro… Tallon si butta a rete con un buon attacco, e il lob-passante del nostro è lungo, non di molto. Corre tanto e bene Matteo sul 40-30, ma sbaglia la scelta del tempo d’attacco dopo due “tergicristalli”. 5 pari. Si prende un bel rischio l’azzurro con una palla corta non definitiva, ma arriva con troppa foga Griekspoor e sbaglia un tocco non difficile. Avanza e chiude, bene Berrettini, 6-5. Niente, l’equilibrio non si spezza, altro Tiebreak. Matteo inizia con l’Ace n.17. Ecco la risposta di Berrettini! Nel terzo punto, aggancia la palla col diritto e tira una botta lungo linea che sorprende il rivale, mini-break 2-1. NOOO! Una deviazione del nastro complica lo scambio, e alla fine Matteo sbaglia uno smash non impossibile. 2 pari. Bravo Tallon ad aggredire in risposta e buttarsi avanti, con chiusura perentoria. Tutto invertito, ora è 3-2 Griekspoor. Si gira 4-2 per l’olandese, poi 5-2. Uff, clamorosa la volée bassa di Matteo, difficilissima, che controllo! 5-3 e poi 5-4, ma ora serve l’Orange… Grande diritto di Matteo dopo una risposta di rovescio, 5 pari! Tallon arriva a Set Point sul 6-5. Servizio e diritto, il romano si affida alle certezze. 6 pari. All’improvviso, arriva il peggior errore di Berrettini del match, cadendo indietro centra malissimo col diritto sulla risposta carica del rivale, 7-6 e Set Point Griekspoor. Servizio pesante, 8 punti a 6 Griekspoor. Si va al terzo.
    Terzo set dopo quasi due ore di gioco, e si torna in modo totale sui turni di battuta. Incredibile: nei primi cinque game ZERO punti vinti in risposta! Il primo dei due a rompere il tabù e Griekspoor, grazie ad un errore di diritto di Berrettini sul 30-0. Poco male, Matteo spara un Ace e poi impatta 3 pari. Mentre nel secondo set era stato l’azzurro più incisivo in risposta (nonostante il set poi perso al tiebreak), adesso è totalmente assente… per qualità dell’olandese ma anche un po’ meno reattività in risposta e col primo passo successivo all’impatto. Forse un po’ di fatica viene a galla, la partita è stata tiratissima. Altro game a zero per Tallon, il quarto di fila per il 4-3. Finalmente la smorzata di diritto di Matteo marca presente e vincente, poi lo smash è sicuro, non come nel tiebreak. Altro game a zero (con l’Ace n.22) e 4 pari. OH! Finalmente Matteo vince un punto in risposta, dopo averne subiti 17 di fila… (con un bel diritto, pesante e preciso). Ne arriva un altro di punto in risposta, ancora con un diritto pesante, stavolta inside-out, dopo una risposta impattata ottimamente. 30 pari. Piccola chance? La prima palla di Tallon non entra… Oh che grave errore di Griekspoor, un attacco di diritto pessimo, con la palla che scende troppo e la impatta male. Palla break! Non arrivava dal primo game del match. SI!!! Berrettini risponde, aggredisce un diritto pesantissimo, ancora cross, e la difesa dell’olandese non tiene. break Berrettini, serve sul 5-4 per chiudere. Urla Matteo dopo l’ennesima pallata di servizio, 30-0. Poi un doppio fallo, solo il secondo del match. Con una comoda volée dopo una prima palla esterna perfetta, ecco il 40-15 e Due Match Point!!! ACE!!!!! il n.23. CHE PRESTAZIONE! Durissima, equilibrata, è girata su di una manciata di punti. Tenuta fisica e mentale. Ora Draper, sarà altra partita molto difficile, ma Matteo c’è!

    Matteo Berrettini vs Tallon Griekspoor ATP Doha Matteo Berrettini766 Tallon Griekspoor674 Vincitore: Berrettini ServizioSvolgimentoSet 3M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 df 40-155-4 → 6-4T. Griekspoor 15-0 15-15 30-15 30-30 30-404-4 → 5-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace3-4 → 4-4T. Griekspoor 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-302-3 → 3-3T. Griekspoor 15-0 30-0 ace 40-02-2 → 2-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace1-2 → 2-2T. Griekspoor 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-1 → 1-1T. Griekspoor0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* ace 1-1* 2*-1 2*-2 2-3* 2-4* 2*-5 3*-5 4-5* 5-5* 5*-6 6*-6 6-7*6-6 → 6-7T. Griekspoor 0-15 15-15 30-15 40-156-5 → 6-6M. Berrettini 15-0 ace 15-15 30-15 40-155-5 → 6-5T. Griekspoor 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-305-4 → 5-5M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 ace 40-154-4 → 5-4T. Griekspoor 0-15 15-15 30-15 40-15 40-304-3 → 4-4M. Berrettini 15-0 15-15 df 30-15 ace 40-153-3 → 4-3T. Griekspoor 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 ace3-2 → 3-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2T. Griekspoor 15-0 ace 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 ace1-1 → 2-1T. Griekspoor 15-0 30-0 30-15 40-15 ace1-0 → 1-1M. Berrettini 15-0 ace 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 2-1* 2-2* 2*-3 3*-3 4-3* ace 5-3* 5*-4 6*-46-6 → 7-6M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace5-6 → 6-6T. Griekspoor 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-405-5 → 5-6M. Berrettini 15-0 ace 30-0 40-0 ace4-5 → 5-5T. Griekspoor 15-0 15-15 30-15 ace 40-154-4 → 4-5M. Berrettini 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4T. Griekspoor 15-0 ace 30-0 30-15 40-153-3 → 3-4M. Berrettini 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 ace ace2-3 → 3-3T. Griekspoor 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-01-2 → 2-2T. Griekspoor 15-0 30-0 40-0 40-15 df1-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1T. Griekspoor 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace ace0-0 → 0-1

    Statistica
    Berrettini 🇮🇹
    Griekspoor 🇳🇱

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    338
    311

    Ace
    23
    10

    Doppi falli
    2
    2

    Prima di servizio
    72/96 (75%)
    86/109 (79%)

    Punti vinti sulla prima
    64/72 (89%)
    68/86 (79%)

    Punti vinti sulla seconda
    16/24 (67%)
    13/23 (57%)

    Palle break salvate
    0/0 (0%)
    1/2 (50%)

    Giochi di servizio giocati
    17
    17

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    120
    44

    Punti vinti sulla prima di servizio
    18/86 (21%)
    8/72 (11%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    10/23 (43%)
    8/24 (33%)

    Palle break convertite
    1/2 (50%)
    0/0 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    17
    17

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti al servizio
    80/96 (83%)
    81/109 (74%)

    Punti vinti in risposta
    28/109 (26%)
    16/96 (17%)

    Totale punti vinti
    108/205 (53%)
    97/205 (47%) LEGGI TUTTO

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    MATTEO! Berrettini martella col diritto e sovrasta fisicamente Djokovic, battendo l’ex n.1 in due set all’ATP 500 Doha

    Matteo Berrettini (foto Getty Images)

    Devastante, fisicamente straripante, perfetto nei punti importanti. No, non stiamo parlando di Mr. Record Novak Djokovic, ma del suo avversario all’esordio dell’ATP 500 di Doha, il nostro fantastico Matteo Berrettini che con una prestazione clamorosa per qualità tecnica, determinazione e potenza fisica sbaraglia il forte rivale per 7-6(4) 6-2, battendo per la prima volta in carriera il grande rivale, con il quale ha condiviso il Centre Court di Wimbledon nella storica finale 2021. Un Matteo stratosferico per come ha servito (13 Ace, 75% di prime palle in gioco vincendo l’85% di punti), ma oggi la meritatissima vittoria se l’è conquistata a tutto tondo, non solo con la battuta, anzi per una volta è bellissimo scrivere che il servizio è stato sì importantissimo ma non decisivo come in tantissime sue altre vittorie. Matteo oggi sprizzava energia e positività da tutti i pori. Sono bastate le prime inquadrature del match, quella spallata col diritto nel primissimo punto e come ha guardato il suo angolo per farci capire che oggi ci sarebbe stato da divertirsi, anche perché quel diritto assassino è andato a colpirlo con un forza nelle gambe, velocità e capacità di trasferire il peso di palla dei giorni migliori.
    Infatti quel che ha sorpreso ed esaltato della prestazione eccezionale di Berrettini è stata la sua fisicità, come ha dominato la partita spingendo con una forza brutale di gambe e di braccio, reggendo incredibilmente da fondo campo anche sulla diagonale di rovescio, dove il gap a favore del serbo è storicamente importante. Nei 4 precedenti vinti da “Nole” proprio il dominio sulla sinistra ha spostato l’equilibrio dalla parte del balcanico; oggi ben poco perché Djokovic non è praticamente mai riuscito a bloccare l’azzurro a sinistra e stroncarlo col suo ritmo, oppure farlo correre poi a destra a provocarne un errore in recupero o palla più corta, facilmente attaccabile. Sul Centrale di Doha, nel fresco della serata desertica, le gambe di Berrettini hanno funzionato come un V12 Ferrari campione del Mondo, potenti, agili, reattive. Che gran bel lavoro sta facendo Umberto Ferrara (sì, proprio lui… gran preparatore se cancelliamo per un attimo dai ricordi quella “faccenda lì”), Berrettini è tirato a lucido, sprinta e corre agile e potente, e si vede per come porta tutti i colpi con sicurezza, difende con mano e testa ed è prontissimo a prendersi possesso dello scambio con una bordata improvvisa di diritto. Piedi leggeri, braccio pesantissimo, con un diritto bello fluido e più largo per come aggredisce la palla (bene sta lavorando Matteo con Bega per strappare di meno e accompagnare di più il gesto, in ottica meno infortuni).
    Berrettini super, impossibile trovargli una pecca. È stato freddo nell’unico momento di difficoltà al servizio nel primo set, e bravissimo a reagire sul 4-2 del secondo quando il game si era messo male con lo 0-30 per due errori. Lì, in quel frangente, ha mostrato la sua durezza competitiva: non ha tirato a tutta, ha scelto di giocare forte ma con controllo perché l’imperativo era non regalare più, sentendo di avere in mano il pallino del gioco. Sembra incredibile scriverlo, ma Matteo ha fatto correre Novak, non è quasi mai andato in difficoltà anche quando il serbo ha aperto l’angolo con i suoi colpi in anticipo, pronto a contrattaccare con forza e sbagliando davvero poco.
    Matteo da 10, Djokovic… un po’ meno. Sempre la cattiva prestazione dello sconfitto dipende dalla qualità di chi ha vinto, ma oggettivamente il serbo è parso poco brillante dal punto di vista fisico (ricordiamo era al rientro dopo il guaio muscolare pure sventolato sui social…). Ci sta che fosse ancora a corto di preparazione, ma è stato palese come la sua palla abbia corso decisamente di meno rispetto ai “bei tempi”, e tantissimo meno rispetto a quella dell’italiano. Per dirla all’inglese, Berrettini è andato “over-power” su Djokovic, troppo più potente. Solo con grandissimo anticipo e appoggiandosi alla perfezione alle bordate del nostro, Novak poteva provare a girare il match, ma non c’è riuscito perché l’intensità di Matteo è stata tanto superiore a quella del rivale, tanto da annullare il suo timing d’impatto, più volte in ritardo con le gambe o mal posto, anche sul rovescio.Una sconfitta così secca sul piano dell’atletismo, potenza e velocità che ha fatto sembrare Djokovic di colpo irrimediabilmente “vecchio”. Avrà modo di recuperare nell’anno, ritrovando una miglior condizione, o almeno questo sarà il suo principale obiettivo.
    Per Berrettini il torneo di Doha continua, forte di una vittoria meritatissima frutto di una prestazione di altissimo livello, in tutti i colpi, esuberante e vincente. Al secondo turno trova Tallon Griekspoor, sarà la rivincita della durissima partita di pochi giorni fa a Rotterdam, vinta dall’Orange. Questo Matteo può farcela, anzi non teme nessuno o quasi. Che meraviglia aver ritrovato il nostro Capitano, così forte, tosto, se mi passate il termine “cazzuto”.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Djokovic scatta il match al servizio, ma il primissimo punto se lo prende Berrettini con un diritto vincente sulla riga. Poi Novak prende ritmo con servizio e diritto, sposta Matteo nell’angolo e chiude il game a 15. Evidente come Nole cerchi di far correre lateralmente Berrettini con la risposta, per mandarlo subito in difesa, per questo è importantissimo il rendimento del servizio. Pur senza punti diretti con la battuta, l’italiano vince un buon game, con spinta calibrata. Fila liscio il tennis del serbo, entrato in campo ben centrato e molto deciso. La prima scossa del match arriva sul 2 pari. Djokovic inizia col doppio fallo, poi Berrettini regge in difesa e si porta 0-30. Di nuovo! Matteo regge col rovescio e al primo diritto spara una mazzata lungo linea talmente veloce e precisa che il serbo nemmeno ci prova. 0-40! Tre palle break improvvise, e consecutive. Djokovic ritrova compattezza, ottimo attacco, poi un Ace e quindi un altro, chance annullate senza che Matteo potesse far nulla. Ai vantaggi Nole si porta 3-2, quindi punge in risposta, nessuno come lui agile e reattivo nel contrattacco. Berrettini ci mette del suo tirando a metà corridoio un diritto aggressivo, poi esagera con la palla corta, vista la rapidità del rivale nel correre avanti e frenare da campione. 15-40, due palle break per il campionissimo. Ace da destra, servizio e diritto sul 30-40, perfetto Berrettini. Poi commette doppio fallo e arriva la PB #3… ACE! Lucidità ed efficacia. Si salva anche l’azzurro, con “The Hammer in action”. 3 pari. Difficile per Berrettini incidere in risposta, Djokovic spara addirittura 3 Ace nel settimo game. Fantastico game anche per Matteo, chiuso a zero con un attacco col taglio sotto di grane eleganza, oltre che efficacia. 4 pari. Bel livello di gioco, con l’italiano che regge piuttosto bene anche nello scambio quando è costretto a rincorrere, ed è pronto a tirare una bordata clamorosa col diritto, palla p-e-s-a-n-t-i-s-s-i-m-a! Come l’accelerazione in corsa sul 30-15, perfetto l’impatto e che precisione. Caccia un urlaccio dei suoi il serbo dopo aver chiuso uno schema d’attacco, sente la pressione, sente che il livello dell’italiano è pari al suo, e c’è partita (5-4). Sotto 0-15, rischio totale di Berrettini con una smorzata che quasi sfiora il nastro tanto è corta… va bene, anche perché la rimessa di Djokovic esce di un niente. Poi servizio e via, 5 pari. In risposta le briciole (ben 8 Ace per Berrettini), il set si decide al Tiebreak. Inizia male Djokovic: diritto di scambio vola via, errore banalissimo. Benissimo Matteo, sfonda con servizio e diritto, 3-0. Si gira 4-2, dopo un brutto rovescio tirato in rete dal serbo quando era in controllo dello scambio, ma che gran tenuta del romano, davvero solido. Poi è Matteo a sbagliare il tempo dell’attacco, e la volée era troppo difficile perché giocata da lontano. 4-3. Berrettini si riprende subito il mini-break con un solido doppio passante, bravo ad avanzare e prendersi il punto. 5-3. Con un bel diritto potente Matteo sfonda il rivale e si prende 2 Set Point (6-4). Larga la risposta di Nole, SET BERRETTINI! Meritatissimo. Ha servito bene, ma la differenza è venuta dalla consistenza da fondo campo, sia in attacco che in difesa. Molto bene.
    Secondo set, Berrettini to serve. Djokovic cerca un’immediata reazione per invertire l’inerzia. Spinge duro in risposta, 15-30, poi non è fortunato con un nastro, la traiettoria molto corta avrebbe messo in difficoltà l’azzurro. Il diritto c’è, 1-0 Berrettini. Quanto esce bene dalle corde di Matteo la bordata lungo linea di diritto, imprendibile, soluzione eccellente per risolvere la situazione quando Djokovic lo porta a correre a tutta a destra. Djokovic fa fatica quando si gioca dritto al centro, perché la maggior potenza di diritto col diritto lo mette in grave difficoltà, è evidente quanto viaggi di più la palla dell’azzurro. Ancora regge Matteo, anche col rovescio, e tira così consistente che sovrasta fisicamente il rivale. Ai vantaggi palla break Berrettini, da 40-15! La prima di Nole vola via 2 metri… con una progressione clamorosa da difesa ad attacco Berrettini comanda a sfonda, sfonda con un diritto pesantissimo! BREAK Berrettini, 2-0. Che prestazione fisica e mentale di Matteo, il suo sguardo potrebbe incendiare tutto nel raggio di km! Berrettini On Fire, game a zero dirompente al servizio, 3-0. Ormai il diritto di Berrettini è incontenibile, appena la palla gli passa da quelle parti tira delle bordate clamorose… In qualche modo, più di esperienza che di tecnica, Djokovic vince un game (3-1). Berrettini resta solido, senza problemi si porta 4-1. Sul 4-2 il game dell’azzurro inizia male, con un tentativo di smorzata che non passa. Poi c’è uno scambio tutto sul rovescio e il back di Matteo non passa la rete. 0-30. Attenzione, la prima palla non c’è… ma un’ottima seconda al corpo gli apre il campo (15-30), poi un gran servizio e quindi l’Ace esterno! Come si è cavato dal buco… ma il game va ai vantaggi, esagera col diritto. Non trema MB, servizio e diritto d’attacco in contro piede. Fa il pugno Matteo, la sua presenza è gigantesca, come la potenza del diritto, che porta a spasso Djokovic e gli vale un meritatissimo 5-2. Matteo arriva a Match Point in risposta, giocando benissimo. Novak si butta a rete e trova una stop volley troppo prefetto per essere voluta… infatti ride in modo sarcastico il campionissimo. Berrettini vuole chiuderla subito, per non rischiare niente: trova un lob di diritto micidiale (morbido però l’attacco di Novak), gli vale un secondo Match Point e… è quello buono! Seconda palla…Matteo tira una pallata e Djokovic non regge. Game Set Match, batte per la prima volta Djokovic, e lo fa DOMINANDO! Che partita, che soddisfazione!!! BRAVO!

    Novak Djokovic vs Matteo Berrettini ATP Doha Novak Djokovic [3]62 Matteo Berrettini76 Vincitore: Berrettini ServizioSvolgimentoSet 2N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A2-5 → 2-6M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-402-4 → 2-5N. Djokovic 15-0 30-0 40-01-4 → 2-4M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-301-3 → 1-4N. Djokovic 15-0 ace 15-15 30-15 40-150-3 → 1-3M. Berrettini 15-0 ace 40-0 ace ace0-2 → 0-3N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A0-1 → 0-2M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 0-1* 0-2* 0*-3 1*-3 2-3* 2-4* 3*-4 3*-5 4-5* 4-6*6-6 → 6-7M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace6-5 → 6-6N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 ace5-5 → 6-5M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace5-4 → 5-5N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-4 → 5-4M. Berrettini 15-0 ace 30-0 40-04-3 → 4-4N. Djokovic 15-0 ace 30-0 ace 40-0 ace3-3 → 4-3M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 40-A df 40-40 ace A-403-2 → 3-3N. Djokovic 0-15 df 0-30 0-40 15-40 30-40 ace 40-40 ace A-40 40-40 A-402-2 → 3-2M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 2-1M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-301-0 → 1-1N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0

    Statistica
    Djokovic 🇷🇸
    Berrettini 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    268
    316

    Ace
    9
    13

    Doppi falli
    1
    1

    Prima di servizio
    45/65 (69%)
    47/63 (75%)

    Punti vinti sulla prima
    38/45 (84%)
    40/47 (85%)

    Punti vinti sulla seconda
    6/20 (30%)
    8/16 (50%)

    Palle break salvate
    4/6 (67%)
    3/3 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    10

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    65
    139

    Punti vinti sulla prima di servizio
    7/47 (15%)
    7/45 (16%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    8/16 (50%)
    14/20 (70%)

    Palle break convertite
    0/3 (0%)
    2/6 (33%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti al servizio
    44/65 (68%)
    48/63 (76%)

    Punti vinti in risposta
    15/63 (24%)
    21/65 (32%)

    Totale punti vinti
    59/128 (46%)
    69/128 (54%) LEGGI TUTTO

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    Matteo Berrettini a cuore aperto: fiducia in Sinner e riflessioni sulle amicizie nel tennis

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Matteo Berrettini non ha mai avuto dubbi sull’innocenza di Jannik Sinner in merito al discusso caso Clostebol. Fin dalle prime fasi dell’indagine, il tennista romano ha espresso piena fiducia nella buona fede del numero uno del mondo, ribadendola anche nell’intervista rilasciata a La Stampa e Il Corriere della Sera.
    “Ho sempre sostenuto Jannik e creduto che la positività fosse frutto di un errore. Posso immaginare che per lui sia un momento molto difficile. Se l’ho sentito? No, preferisco rispettare il suo desiderio di riservatezza. Credo nello sport. Non so cosa sia successo tra le varie organizzazioni, non faccio l’avvocato, non mi compete. Mi dispiace solo per un ragazzo che, come mostrano le carte, è stato vittima di un errore. Ma Jannik è più forte di tutti noi: tornerà”.
    Berrettini ha poi affrontato il tema dei rapporti personali all’interno del circuito: “Io mi sento amico di tutti, ma nel tennis non ho migliori amici, quelli te li fai da piccolo. Con Bolelli ho giocato la Serie A, con Sonego e Vavassori siamo cresciuti insieme e c’è un rapporto più intimo. Ma non è che Vavassori lascia la fidanzata e chiama me. Sono amicizie di lavoro e va bene così. Poi esiste anche la mancanza di rispetto, ma non ci posso fare nulla”.
    Un passaggio centrale dell’intervista riguarda la questione della responsabilità oggettiva e del rischio di contaminazioni alimentari, un tema da sempre delicato per gli atleti professionisti:“Difficile dire se sia giustificata. Non sai mai che cosa può succedere. Se giochiamo in certe nazioni, l’ATP ci consiglia di evitare certi cibi, come la carne rossa, perché viene trattata con steroidi. Ma c’è sempre margine di imprevedibilità”.
    Berrettini ha poi risposto alle domande su Umberto Ferrara, preparatore fisico e nutrizionista che collaborava con Sinner e che ora segue anche il romano:“Non credo di dover rispondere alla gente. Ritengo Umberto un professionista a 360°, come ha dichiarato anche Jannik. È stato fatto un errore e purtroppo qualcuno ne ha pagato le conseguenze. Quando ho parlato ad Umberto ho pensato che potesse aiutarmi nella mia crescita. Se dovessi leggere ogni singola cosa che viene detta su di me, non reggerei il peso”.
    Parole che confermano, ancora una volta, la grande fiducia di Berrettini nelle potenzialità di Sinner e nella buona fede di chi lo ha seguito finora. Il tennista romano, d’altronde, è abituato a convivere con la pressione mediatica e sa che, in un mondo così competitivo, gestire al meglio gli aspetti psicologici e la fiducia nei propri collaboratori è fondamentale per raggiungere i massimi livelli.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Doha: Sorteggiato il tabellone, subito Djokovic-Berrettini al primo turno

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    È stato sorteggiato il tabellone principale dell’ATP 500 di Doha, che presenta un campo partecipanti di altissimo livello con diversi giocatori della top 20 mondiale. Spicca subito il primo turno tra Novak Djokovic, testa di serie numero 3, e Matteo Berrettini.Carlos Alcaraz, numero 1 del seeding dopo l’assenza forzata di Sinner, inizierà il suo percorso contro il croato Marin Cilic, che sta rientrando nel circuito grazie al ranking protetto. Nella stessa parte del tabellone troviamo Grigor Dimitrov, che affronterà il ceco Jiri Lehecka in uno dei match più interessanti del primo turno.
    Nella parte bassa, Alex de Minaur, seconda testa di serie, debutterà contro il russo Roman Safiullin. Percorso insidioso per Daniil Medvedev, quarta testa di serie, che trova subito il connazionale Karen Khachanov.Stefanos Tsitsipas, numero 6 del seeding, se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic, mentre Andrey Rublev aprirà contro il sempre imprevedibile Alexander Bublik.Completano il quadro delle teste di serie Jack Draper, ottavo favorito del torneo, che affronterà l’australiano Alexei Popyrin.
    Da segnalare anche la presenza di tre wild card assegnate al tunisino Aziz Dougaz, al libanese Hady Habib e al giordano Abdullah Shelbayh, a testimonianza dell’attenzione del torneo verso il tennis mediorientale.Il tabellone attende ancora l’inserimento di quattro qualificati che completeranno il quadro dei partecipanti in quello che si preannuncia come uno dei tornei più interessanti di questa parte di stagione.

    🇶🇦 ATP 500 Doha – Tabellone Principale – hard(1) Carlos Alcaraz vs (PR) Marin Cilic Zhizhen Zhang vs QualifierFabian Marozsan vs (WC) Aziz Dougaz Jiri Lehecka vs (7) Grigor Dimitrov
    (3) Novak Djokovic vs Matteo Berrettini Jan-Lennard Struff vs Tallon Griekspoor Qualifier vs (WC) Hady Habib Alexei Popyrin vs (8) Jack Draper
    (6) Stefanos Tsitsipas vs (SE) Hamad Medjedovic Qualifier vs Felix Auger-Aliassime Zizou Bergs vs Roberto Bautista Agut Karen Khachanov vs (4) Daniil Medvedev
    (5) Andrey Rublev vs Alexander Bublik Ugo Humbert vs Nuno Borges Qualifier vs (WC) Abdullah Shelbayh Roman Safiullin vs (2) Alex de Minaur LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Rotterdam: Berrettini “martella” e sprinta, ma un doppio fallo nel tiebrak decisivo lo condanna alla sconfitta contro Griekspoor

    Matteo Berrettini (foto ABN AMRO Open)

    Ci sono delle partite che proprio ti lasciano l’amaro in bocca, una sensazione di rabbia nera e di occasione mancata perché la prestazione è stata eccellente e la vittoria era lì, davvero a un passo. È il brutto, e il bello, di questo maledetto tennis che ci affascina, esalta e deprime allo stesso tempo. Non sarà facile digerire la delusione soprattutto per Matteo Berrettini, sconfitto all’esordio – assoluto – all’ATP 500 di Rotterdam da Tallon Griekspoor, per 6-3 6-7(2) 7-6(4). Lo score dice già tanto: una partita equilibratissima decisa al foto finish, e mai come questa volta girata su due punti, sul 5-4 del “decider”. Un doppio fallo commesso da Matteo, forse provocato da un improvviso scatto all’indietro dell’olandese che può aver distratto il nostro giocatore, e poi un attacco non così lungo, punito da un lob e poi diritto vincente di Tallon. Due punti che condannano Berrettini e fanno malissimo perché l’azzurro è stato protagonista di una prestazione notevole, in crescendo dal punto di vista fisico e anche terribilmente concreta con i suoi colpi, un tennis che generalmente ti porta alla vittoria. Non è bastato, complice anche un ottimo Griekspoor, davvero offensivo e coraggioso, sempre pronto ad anticipare i suoi colpi e spingere, attaccando e prendendosi bei rischi, ripagati da tanti vincenti (24) e non così tanti errori (29) vista l’ostinazione nel cercare la riga. Sono stati invece 32 i vincenti di Matteo, a fronte di 34 errori.
    Ma la prestazione di Berrettini merita un’analisi che va ben oltre al puro, seppur importante, riscontro numerico. L’azzurro è piaciuto moltissimo per l’attitudine, il grande focus in tutto il match, per la fisicità importante con la quale ha corso, rincorso e sprintato in tanti recuperi laterali e sotto rete. Griekspoor complessivamente ha condotto più il gioco, nei suoi turni di battuta è stato velocissimo nell’anticipare ogni colpo aggredendo il campo e seguendo l’inerzia in avanti, anche con buonissime chiusure di volo. L’ha fatto, e bene, per non essere a sua volta attaccato. L’olandese nel primo set è stato praticamente impeccabile, ha perso tre punti nei suoi game, ha messo più pressione in risposta e nell’arco della partita ha risposto meglio di Berrettini. Però l’azzurro è stato bravissimo a crescere nel corso della partita, in ogni fondamentale. Non solo servizio, anche risposte progressivamente più continue ed incisive, un uso discreto del back di rovescio e pure diversi colpi piatti e potenti da sinistra, che hanno sorpreso il rivale.
    È stata una partita davvero combattuta ed equilibrata, e visto come entrambi hanno servito, era chiaro che si sarebbe decisa su pochi passaggi, pochi punti. Berrettini ha subito il break nel primo set per un game girato male, tre colpi di numero uno dietro l’altro sono bastati a mandarlo sotto. È stato l’unico break di tutto il match, Tallon ha salvato la sola chance concessa a Matteo nel secondo set, con un bel servizio, ma nel tiebreak Berrettini è stato assai più efficace e lucido, dominando. Oltre al terribile doppio fallo nel tiebreak decisivo, che è costata la sconfitta, il rammarico per Berrettini viene per due momenti nel terzo set, due game in risposta consecutivi nei quali si è ritrovato avanti 0-30, ma non è stato in grado di arrivare a palla break soprattutto per merito dell’olandese, bravo a tenere e non crollare sotto tensione. Lì forse serviva un guizzo in risposta, una giocata super che non c’è stata e magari avrebbe potuto girare la partita verso il nostro campione.
    Dettagli all’interno di due ore e ventidue minuti di ottimo tennis, muscolare e velocissimo, offensivo, a tratti duro braccio di ferro. In particolare nel terzo set, quando si è scambiato di più e anche lo spettacolo è decollato. Griekspoor ha meritato il successo, ma Berrettini c’è arrivato così vicino che il dispiacere per aver perso è davvero grande. Era una partita non facile, Tallon in condizioni indoor è pessimo cliente per tutti, e giocava pure in casa. L’unico modo per Matteo per smaltire la rabbia è ripensare in modo chiaro e lucido a quante ottime cose è riuscito a produrre in campo. Ha servito piuttosto bene, ha alternato ritmo e rotazioni, e col primo colpo dopo la battuta è stato spesso imprendibile. Ha retto discretamente bene nello scambio e la potenza delle gambe nello scattare e frenare anche nelle rincorse più disperate sono il segno evidente di come stia lavorando bene in tutti i settori della prestazione. Stanotte smaltire la rabbia sarà dura… ma continuando così Berrettini non ne perderà tante di partite.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Griekspoor scatta dai blocchi velocissimo. È in casa, indoor è uno dei tennisti più vincenti nell’ultimo periodo, le condizioni perfette si adattano a meraviglia ai suoi impatti puliti e swing rapidi, e il servizio è già caldissimo. Anche Berrettini parte bene, game a 30 senza patemi, spingendo duro col diritto. Si gioca poco, Matteo serve come un treno, zero ace ma quasi solo prime palle, impatta 2 pari. Tallon nel quinto game prova la prima variazione alla massima velocità, una smorzata ben giocata e capitalizzata con un lob preciso. Altro game a zero, 3-2. In risposta non riesce ad incidere. Ecco il primo Ace di Berrettini nel sesto game, non potenza ma precisione con la curva esterna da destra. Meno preciso invece lo slice di rovescio. Sul 30 pari purtroppo Matteo va in tilt: doppio fallo e sul 30-40 niente prima palla e poi stecca col diritto, un po’ di fretta nel forzare su di una palla senza peso che lascia cadere un po’ troppo. BREK Griekspoor, avanti 4-2 e servizio. Una svolta improvvisa dopo un buon avvio dell’azzurro, ora costretto a rincorrere per colpa di tre suoi errori gratuiti di fila, e quattro complessivamente. Griekspoor si ritrova avanti senza meriti particolari, ringrazia e serve come un treno, volando avanti 5-2. Berrettini ritrova efficacia al servizio, 5-3, Griekspoor serve per il set. E lo fa bene… palla veloce sul rovescio di Matteo, poi molto carica anche la seconda palla, la risposta dell’azzurro non c’è. Tallon chiude il primo set 6-3 in sicurezza, concedendo solo tre punti nei suoi game. Niente. Berrettini ha concesso poco, ma paga a carissimo prezzo quella serie di tre errori di fila nel sesto game, del resto contro un Griekspoor così efficace non puoi concedere niente, a meno di non mettergli più pressione con la risposta, cosa che al romano non è riuscita.
    Secondo set, Berrettini inizia alla battuta. Il suo diritto diventa impreciso quando è costretto a colpire su di una palla senza peso, la lascia scendere troppo e poi vola via. Poco male nel game, lo chiude a 15 sostenuto dal servizio. L’olandese è bravo non solo a colpire con grande anticipo da fondo campo, ma anche a variare continuamente rotazione e angolo al servizio, così la risposta di Matteo non entra mai in ritmo. Molto efficace Tallon anche col primo colpo dopo il servizio, veloce a fare un passo in campo e spingere. 2 pari. Quasi perfetto Berrettini nei suoi game nel secondo set, si avanza spediti perché Griekspoor non è da meno. In pochi minuti lo score segna 4 pari, con nessun gioco arrivato a 30. Molto efficace Matteo in questa fase, non solo servizio ma funziona anche la variazione con la palla corta, che “stana” il rivale dalla sua posizione di sparo. 5-4 Berrettini. Il tennista di casa è sotto massima pressione, anche grazie a due ottime risposte di Matteo, finalmente incisivo e pure acrobatico con un tocco che ricaccia indietro il rivale. 30 pari. Bravo Berrettini! Altra risposta, si scambia e corre veloce avanti a rimettere una smorzata non perfetta, chiudendo poi sul net. Tre punti vinti di fila in risposta, ma accaduto finora, e soprattutto Set Point sul 30-40! La prima di Tallon non c’è, rischia una seconda sulla riga e gli va bene, la risposta di rovescio di Berrettini non passa la rete, sorpreso dalla traiettoria aggressiva del rivale. Bel momento del match, il migliore a livello di spettacolo. Il pubblico stenta a restare quieto, gran match in questa fase. Si salva Griekspoor, 5 pari. La battuta di Matteo è ora ingestibile, bordate micidiali, 6-5. L’olandese è di nuovo spalle al muro, e un nastro poco amico lo porta sotto 15-30. Meno prime palle per Tallon, ma con coraggio scende a rete con l’approccio tagliato classico, ben eseguito. Con un Ace si va al tiebreak. Preciso col diritto inside out in progressione Matteo, vince un bel primo punto prendendosi bei rischi. Griekspoor concede un brutto errore in scambio, un back banale che vola lungo. 2-1 Berrettini. Servizio e diritto, lo schema preferito dal nostro campione, eseguito alla perfezione, per il 4-1. Si è disunito Griekspoor, meno lucido attacca da troppo lontano e con un lob ben calibrato Matteo vola avanti 5 punti a 2 e poi 6-2 con l’Ace. Altro servizio e via, 7 punti a 2. Ottimo Berrettini, The Hammer in da house, 89% dei punti vinti con la prima nel set, ma soprattutto scelte ed esecuzioni perfette. Si va al terzo.
    Griekspoor traballa all’avvio del terzo set. Un doppio fallo gli costa il 15-30, ma ottima la reazione spingendo duro col diritto e buttandosi avanti. 1-0. Quanto stia bene fisicamente Berrettini lo dimostra la corsa in avanti e la frenata per toccare la palla stretta e vincente all’avvio del terzo game. Esecuzione fantastica. Regge anche diritto contro diritto, con forza nelle gambe anche a compasso aperto. Tallon sbaglia per primo nel braccio di ferro, 0-30. Il pubblico ritma l’applauso, serve ogni energia per sostenere il proprio giocatore. Un altro doppio fallo forza il game ai vantaggi, ma l’olandese lo porta a casa (2-1). Un ace di Berrettini a 229 km/h sul 30 pari è decisivo per tenere a distanza Griekspoor, 2 pari. Tallon perde precisione col diritto nel quinto game, due errori e di nuovo sotto 0-30. È costretto a prendersi enormi rischi con la seconda palla, cercando la riga esterna. Non marca certo il coraggio all’Orange, attacca subito e gli va bene, quattro punti di fila e 3-2. Si avanza di nuovo sui turni di battuta, senza occasioni in risposta. Griekspoor sul 4 pari ritrova massima efficacia con la prima palla, ride amaro dopo una smorzata sbagliata, errore che non paga chiudendo il game a 30 e portandosi 5-4. Ora è Berrettini a servire spalle al muro, ma ha spalle larghissime e gioca sciolto e potente. Servizio e diritto viaggiano come sui binari, 5 pari. Matteo non riesce ad incidere in risposta, e la copertura del net di Tallon è perfetta. 6-5 Griekspoor. Impetuosa la spinta dell’azzurro, anche uno smash non così facile piazzato alla perfezione. Game a quindici e via, questa partita così equilibrata si decide al tiebreak finale. C’è tensione, lo vede dal diritto terribile sparacchiato dall’olandese in risposta nel secondo punto, e come la prima di servizio dell’italiano latiti… per fortuna il diritto c’è, 2-1 Berrettini. Bene anche Tallon, attacca con precisione e tocca bene sulla rete, 3-2. Si gira 3 pari, altro bel servizio di Matteo. Bravo l’azzurro a reggere un duro scambio di ritmo sulla diagonale di diritto, 4 punti a 3. Smorfia dell’olandese, ma spara l’ace, 4 pari e rivuole la stessa palla. Con una mazzata di diritto Griekspoor è avanti 5-4. Non entra la prima palla di Matteo… NOOO, doppio fallo. Mamma mia… in che momento, forse distratto dal movimento all’indietro del rivale in risposta. Palla in rete e due Match Point per Griekspoor. Chiude subito Griekspoor, bel lob e poi un diritto vincente nel campo ormai sguarnito. Vince l’olandese, 7 punti a 4. Che peccato e rabbia perdere così, per due punti… It’s tennis, baby.

    Matteo Berrettini vs Tallon Griekspoor ATP Rotterdam Matteo Berrettini376 Tallon Griekspoor667 Vincitore: Griekspoor ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 2-1* 2-2* 2*-3 3*-3 4-3* 4-4* ace 4*-5 4*-6 df6-6 → 6-7M. Berrettini 15-0 30-0 40-05-6 → 6-6T. Griekspoor 15-0 30-0 30-15 40-155-5 → 5-6M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace4-5 → 5-5T. Griekspoor 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 40-304-4 → 4-5M. Berrettini 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4T. Griekspoor 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 3-4M. Berrettini 15-0 ace 30-0 40-0 ace ace2-3 → 3-3T. Griekspoor 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-2 → 2-3M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace1-2 → 2-2T. Griekspoor 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 df A-401-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 ace 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1T. Griekspoor 15-0 15-15 15-30 df 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 2*-1 3*-1 4-1* 4-2* ace 5*-2 6*-2 ace6-6 → 7-6T. Griekspoor 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace6-5 → 6-6M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-155-5 → 6-5T. Griekspoor 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-405-4 → 5-5M. Berrettini 15-0 30-0 40-04-4 → 5-4T. Griekspoor 15-0 15-15 30-15 40-15 ace4-3 → 4-4M. Berrettini 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 ace3-3 → 4-3T. Griekspoor 15-0 30-0 30-15 40-153-2 → 3-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2T. Griekspoor 15-0 30-0 40-0 40-152-1 → 2-2M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 2-1T. Griekspoor 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 1-1M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1T. Griekspoor 15-0 30-0 40-03-5 → 3-6M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace2-5 → 3-5T. Griekspoor 15-0 30-0 40-02-4 → 2-5M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 df2-3 → 2-4T. Griekspoor 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2T. Griekspoor 15-0 30-0 ace 30-15 df1-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-15 40-300-1 → 1-1T. Griekspoor 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 40-30 ace0-0 → 0-1

    Statistica
    Berrettini 🇮🇹
    Griekspoor 🇳🇱

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    325
    306

    Ace
    13
    8

    Doppi falli
    3
    3

    Prima di servizio
    56/86 (65%)
    61/103 (59%)

    Punti vinti sulla prima
    48/56 (86%)
    51/61 (84%)

    Punti vinti sulla seconda
    23/30 (77%)
    26/42 (62%)

    Palle break salvate
    0/1 (0%)
    1/1 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    16
    17

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    54
    144

    Punti vinti sulla prima di servizio
    10/61 (16%)
    8/56 (14%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    16/42 (38%)
    7/30 (23%)

    Palle break convertite
    0/1 (0%)
    1/1 (100%)

    Giochi di risposta giocati
    17
    16

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti al servizio
    71/86 (83%)
    77/103 (75%)

    Punti vinti in risposta
    26/103 (25%)
    15/86 (17%)

    Totale punti vinti
    97/189 (51%)
    92/189 (49%) LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Rotterdam: Alcaraz a caccia del primo titolo indoor. Tre azzurri nel md

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz si prepara al debutto all’ATP 500 di Rotterdam, torneo storico che si svolgerà dal 3 al 9 febbraio e che rappresenta una nuova sfida nella carriera del talento spagnolo. Nonostante il forfait dell’ultimo momento di Jannik Sinner, il torneo olandese presenta un campo partecipanti di altissimo livello, con sei giocatori della top-15 mondiale ai nastri di partenza.
    Il torneo, che si disputa nella città portuale olandese dal 1974, mantiene il suo format tradizionale con un tabellone a 32 giocatori e 8 teste di serie. Una delle particolarità dell’evento è che nessun giocatore è esentato dal primo turno, il che significa che per conquistare il titolo sarà necessario vincere cinque partite.Il programma giornaliero prevede due sessioni: quella diurna che inizia alle 11:00 e quella serale dalle 19:30, quest’ultima riservata ai match di cartello. Le semifinali si disputeranno sabato 8 febbraio (alle 15:00 e alle 19:30), mentre la finale è programmata per domenica 9 febbraio alle 15:30.Per i colori italiani saranno al via Matteo Berrettini, Flavio Cobolli e Lorenzo Sonego nel tabellone principale. Nelle quali al momento presenza di Nardi e Bellucci con Mager fuori di tre posti dall’entrare nel tabellone cadetto.
    Tra le teste di serie, oltre ad Alcaraz (n.1), spiccano i nomi di Daniil Medvedev, Alex de Minaur, Andrey Rublev, Holger Rune, Stefanos Tsitsipas, Arthur Fils e Hubert Hurkacz. Il sorteggio del tabellone, previsto per venerdì 31 gennaio alle 19:00, determinerà il cammino dei favoriti, con la certezza che Alcaraz e Medvedev potranno incontrarsi solo in finale.Il montepremi è considerevole: il vincitore si aggiudicherà 449.160 euro e 500 punti ATP, mentre il finalista riceverà 241.650 euro e 330 punti. Anche le prime fasi del torneo garantiscono premi significativi: 18.730 euro per il primo turno e 35.120 euro per il secondo.Per Alcaraz, Rotterdam rappresenta un’opportunità importante per conquistare il suo primo titolo significativo sul veloce indoor. Il suo unico successo in queste condizioni risale alle Next Gen ATP Finals 2021. Lo spagnolo arriva al torneo con la voglia di riscattare la delusione dell’Australian Open e di dimostrare di poter eccellere anche in questa superficie.
    La competizione si preannuncia particolarmente intensa, con possibili insidie fin dal primo turno. Giocatori come Korda, Lechecha, Auger-Aliassime o Mpetshi-Perricard, pur non essendo teste di serie, potrebbero rappresentare ostacoli significativi fin dall’inizio del torneo. Le condizioni veloci del campo di Rotterdam rendono particolarmente pericolosi i big server come Hurkacz e Mpetshi-Perricard.
    (Clicca per vedere l’entry list) ATP 500 Rotterdam (MD) Inizio torneo: 03/02/2025 | Ultimo agg.: 29/01/2025 18:56Main Draw (cut off: 47 – Data entry list: 06/01/25 – Special Exempts: 0/0)

    Alternates LEGGI TUTTO

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    I campioni azzurri al Quirinale. Mattarella: “Grazie per gli straordinari progressi. Mi auguro che questa cerimonia diventi un’abitudine”

    La foto di rito al Quirinale

    Guidati dal Presidente FITP Angelo Binaghi, i campioni del tennis azzurro in Davis Cup e Billie Jean King Cup sono stati ricevuti al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un incontro cordiale e simpatico per celebrare i grandissimi successi dei tennisti italiani nel 2024, dalla vittoria nelle due massime competizioni a squadre per nazioni ai risultati eccezionali raccolti in singolare. Assente, come già annunciato, il leader del tennis azzurro Jannik Sinner.
    Così Sergio Mattarella ha salutato la delegazione dei nostri tennisti. “Quest’anno sono davvero lieto di poter anche dire benvenute al Quirinale. È stato un anno di grande successo: la Coppa Davis vinta per il secondo anno consecutivo, la Billie Jean King Cup. Ringrazio i presidenti Malagò e Binaghi per quanto hanno detto e Jasmine Paolini e Matteo Berrettini per le loro parole. Ho seguito tutti e due gli eventi in maniera attenta e costante, complimenti davvero. Sono due successi straordinari, ma non sono i soli. Le Olimpiadi sono state un enorme successo, con la medaglia d’oro di Sara Errani e Jasmine Paolini e il bronzo di Lorenzo Musetti. Anche il 2025 è iniziato bene, con la vittoria di Jannik Sinner all’Australian Open per il secondo anno consecutivo e con la finale di doppio di Bolelli e Vavassori, ancora una volta. La prossima volta certamente aggiungerà un altro risultato, ma le finali, raggiunte più volte, già sono un enorme risultato. Vorrei fare i complimenti non soltanto ad atleti e atlete, ma a tutti coloro che sono alla base di questi successi e ha contribuito a conseguirli. Gli allenatori: saluto con grande riconoscenza Filippo Volandri e Tathiana Garbin. Guardo sempre con grande curiosità nei cambi di campo il modo in cui vi rivolgete ad atleti e atlete. Non so se sia un lavoro tecnico o psicologico, ma è sicuramente prezioso: grazie per il vostro lavoro. Complimenti agli staff medici, ai preparatori, a tutti coloro che contribuiscono a questa grande raccolta di successi. Avete posto il tennis ad un livello di enorme popolarità nel vostro Paese e questo fa ben sperare per le nuove leve. Grazie per lo straordinario progresso. Spero divenga un abitudine, ma non è giusto né pretenderlo né chiederlo: ci sono anche gli altri e sono bravi anche loro. Però mi auguro che questa cerimonia sia una bella abitudine che si possa ripetere frequentemente nel tempo. Non è necessariamente la vittoria che suscita entusiasmo, ma il modo in cui ci si impegna”.
    Il Presidente Binaghi nel suo discorso non nasconde l’orgoglio per l’incredibile successo del tennis italiano nel 2024 e la voglia di fare ancora di più: “La Coppa Davis e la Billie Jean King Cup hanno un valore maggiore se, come nel nostro caso, sono il frutto di un lavoro di squadra e dell’armonia di un gruppo di amiche e amici che, quando giocano per la nazionale, riescono ad esaltarsi e a onorare al meglio il nostro Paese. I nostri ragazzi e le nostre ragazze trasmettono alle giovani generazioni il valore dell’amicizia, della lealtà e dello sforzo comune. E ci consentono di mostrare al resto del mondo come sappiamo fare squadra noi quando vogliamo raggiungere un grande obiettivo. Lo scorso anno avevamo espresso l’auspicio che questa bellissima cerimonia potesse diventare una consuetudine. Ci tenevamo talmente tanto che probabilmente abbiamo esagerato. Quello che i nostri ragazzi e le nostre hanno ottenuto nel 2024 non ha paragoni nella storia del tennis italiano: hanno fatto diventare la nostra nazione per la prima volta la migliore al mondo. Purtroppo non siamo riusciti a seguire le preziose indicazioni del Ministro Abodi, che ringraziamo per tutto quello che fa per lo sport italiano, che ci ha ricordato più volte come, nella vita e nello sport, bisogna saper vincere senza mai stravincere”.
    Le vittorie a squadre del 2024 continua Binaghi “valgono ancora di più delle precedenti perché è il tennis in Italia che vale sempre di più di anno in anno, in quanto è sempre più seguito, più popolare e soprattutto molto più praticato. Vogliamo far crescere ancora il tennis: pensiamo che questo debba essere il nostro contributo per avere un Paese migliore. Lo faremo con i successi dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, con la loro semplicità e la loro grande capacità di comunicare i propri valori. Lo faremo operando in ogni modo possibile perché in tv, tutti i giorni dell’anno, tutti gli italiani di qualunque età e classe sociale possano emozionarsi con le straordinarie imprese dei nostri ragazzi. Lo faremo anche con un’azione capillare in tutte le scuole dell’obbligo del nostro Paese dove andremo a far conoscere e praticare il tennis a centinaia e centinaia di migliaia di bambini che impareranno le nostre discipline e i valori dello sport”.
    Raggiante Matteo Berrettini nel discorso ai presenti: “Per me è un’emozione grandissima. L’anno scorso ero già qui, ma con vesti diverse. Grazie ai miei compagni e alle ragazze ho avuto l’ispirazione per tornare, sognando di riportare qui la Coppa Davis. È difficile parlare, ho sempre amato lo sport, grazie alla mia famiglia e grazie a loro sono uscito da un periodo complicato, fatto di infortuni. Ringrazio loro e tutte le persone che ci hanno aiutato in questi mesi. La Davis e la Billie Jean King Cup sono competizioni lunghe e abbiamo una squadra molto lunga per fortuna, ci sono anche ragazzi e ragazze che non hanno potuto partecipare oggi qui. C’è un ragazzo altoatesino che ci ha aiutato molto”, sorride Matteo, ovviamente parlando di Jannik Sinner.

    “c’è un ragazzo altoatesino che ci ha aiutato un pochino” matteo sarai per sempre IL sinnerista pic.twitter.com/qmrrcRHZVr
    — sconnessa (@alexiuss11) January 29, 2025

    “Grazie anche a loro ce l’abbiamo fatta. Ringrazio capitan Filippo Volandri per la fiducia, nonostante i risultati non stessero arrivando in alcuni momenti. Anche Tathiana Garbin ci ha dimostrato che lottare fino alla fine vale sempre la pena. Ho vissuto in prima persona le partite delle ragazze a Malaga. Abbiamo preso molta energia da loro, è questo il segreto di tutte le nazionali forti, abbiamo preso energia da tutti gli italiani, da tutti quelli che hanno iniziato a giocare a tennis, e mi piace pensare che l’abbiano fatto anche grazie a noi L’obiettivo non è semplice da fissare, dopo un’annata così densa di successi. Ma noi ci proveremo, la cosa più importante è portare gioia ed emozione nelle case degli italiani che ci guardano”.
    Queste le parole di Jasmine Paolini, leader del tennis femminile italiano e protagonista nel 2024 della mia stagione nella storia del nostro tennis per una giocatrice: “Sig. Presidente, che onore e privilegio: siamo qui al Quirinale. Lei ha riunito tutta la famiglia del tennis azzurro e non porremmo essere più lieti. E’ un grande orgoglio essere qui tutti insieme, l’Italia del tennis femminile e quella maschile. Abbiamo condiviso due traguardi straordinari, la Coppa Davis e la BJK Cup, ed è stato un momento storico per il tennis italiano e per la storia del nostro paese. Questi successi sono la testimonianza di quel che si può ottenere quando si lavora insieme, con parsimonia e dedizione, determinazione e spirito di squadra. Lo sport ci ha insegnato questo: a perseverare quando le cose non vanno come vorremmo, a non arrenderci mai, ad apprezzare ogni singolo traguardo, a circondarsi di persone che come noi hanno lo stesso obiettivo con cui poter condividere il percorso. Abbiamo superato le difficoltà insieme, ognuno di noi ha dato il suo contributo, da noi atlete e atleti, agli allenatori, allo staff medico, alla Federazione e a tutte le persone che ogni giorno fanno questo viaggio con noi. A tutti va la nostra gratitudine. Ma un grande grazie va anche agli italiani che stanno amando il nostro sport come mai prima d’ora. Abbiamo sentito l’Italia cantare l’inno di Mameli con noi prima di ogni partita, sono stati momenti di profonda emozione, indimenticabili. Sappiamo anche come Lei, sig. Presidente, sia un appassionato competente del nostro sport, lo ha già dimostrato più volte nel recente passato. Consapevoli dunque che oggi non è solo un momento di formale riconoscimento, ma un segno di vero affetto. Lei sa benissimo come nello sport si vinca e si perda, quindi l’unica promessa che possiamo farle è che ce la metteremo sempre tutta, continuando a lottare e a migliorarci, rappresentando l’Italia con orgoglio e onore. Sig. Presidente grazie dunque per averci accolto oggi, questo è un giorno che porteremo sempre nel cuore”.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Focus e obiettivi 2025: Matteo Berrettini

    Matteo Berrettini a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    “Il segreto del cambiamento è concentrare tutte le tue energie non sulla lotta al vecchio ma sulla costruzione del nuovo”. Perla di saggezza e verità di Socrate, indispensabile mantra per chi è caduto, per chi si è smarrito in mille difficoltà ma vuole assolutamente rialzarsi e ripartire. Parole che calzano a pennello per rivivere il 2024 di Matteo Berrettini e proiettarsi al nuovo anno, per lui appena iniziato a Brisbane con una sconfitta. Sarebbe stato meglio scattare nella stagione 2025 con una grande W, ma la partita affrontata e persa dal romano non era facile, come non è facile per lui mettersi fisicamente in moto e performare visto il suo “fisicone”. Non lo era per niente all’avvio dell’annata che oggi salutiamo ufficialmente, gravato dall’ennesimo brutto infortunio patito a US Open 2023, da una frustrazione pericolosamente prossima all’insopportabile e da un cambio tecnico traumatico come la separazione da Santopadre, colui che l’ha portato dai campi del club a due set dal vincere Wimbledon… Peso terribile, che manco l’eroe messicano Pipila avrebbe gestito con agilità. E non è stato per niente facile da gestire per Berrettini, ma… quando si è campioni dentro si hanno dei valori importanti, c’è sempre spazio per rialzarsi e ripartire. E tutto è scattato in quel di Malaga nel novembre 2023. In panchina con gli azzurri da tifoso di lusso, i suoi colleghi hanno vinto. Lui ha esultato, ma allo stesso tempo masticato amaro perché sentiva che un grammo di quella Davis se la sarebbe meritata pure lui, e che niente sarebbe stato da lì in avanti più importante di lavorare come un matto per arrivare l’anno seguente ad alzare quella grossa insalatiera. Imperativo categorico trasformato in benzina per azionare il suo corpo, il suo braccio e la sua testa in allenamenti duri. Non è stato un 2024 di rose e fiori, ma Berrettini è tornato, forte e chiaro. Ha vinto tre tornei (pochissimi come lui sul tour in stagione), è stato anche sfortunato a Wimbledon beccando Jannik al secondo turno, e soprattutto per una volta è stato più forte della sfiga e si è presentato prima a Bologna e poi a Malaga con la maglia azzurra in ottima forma, diventando leader e decisivo alla terza Davis italiana nella storia con le sue sei vittorie, cinque in singolare e una doppio. Missione compiuta, ma… la vera missione era tornare. Tirando le somme del 2024, beh, è sicuro che Matteo è tornato. Cosa attendersi ora dal 2025?

    Salute, salute e… un bell’amuleto contro la malasorte
    Magari un viaggetto a Napoli per rastrellare corna rosse o ogni tipo di gadget scaramantico non sarebbe una brutta idea, tanto provarci non costa nulla… Battute a parte, Berrettini sulla soglia dei 29 anni è atleta maturo e consapevole come pochi altri. In attesa di sapere se arriverà un nuovo coach al fianco del romano, oltre al fido Alessandro Bega (e Umberto Rianna), l’aspetto prioritario di Matteo è la salute generale e la condizione fisica. Quando è sano, fresco di testa e ben preparato, ha dimostrato ampiamente di esser un top player, uno che sa vincere le partite e può giocare ad altissimo livello contro tutti. Erba e terra i suoi terreni preferiti, dove ha alzato i suoi 10 tornei ATP, ma anche sul cemento ha ottenuto ottimi risultati, pur senza titoli (le semifinali a US Open e Melbourne, tanto per dirne due non da poco…). Quindi il programma di Berrettini deve essere focalizzato sul lavorare bene, anzi benissimo, sul fisico, sull’elasticità muscolare per prevenire quegli strappi che tanto ha pagato in carriera, sulla resistenza visto che portare a spasso oltre 90 kg di muscoli non è esattamente cosa facile. Per tutto questo c’è grande curiosità nel vederlo all’opera con Umberto Ferrara (già, proprio lui…), nuovo preparatore atletico. Se c’era un investimento da fare per continuare il solco del buon 2024 e ancora migliorare, era quello sulla parte atletica. Vedremo come andrà. Purtroppo c’è da essere realisti: un fisico tanto delicato come quello di Matteo, sottoposto a strappi importantissimi vista la potenza dei suoi colpi, è a rischio di nuovi problemi. Lavorando bene si può fare il meglio per prevenirli; con un fisioterapista di qualità si può recuperare bene e sanare acciacchi “normali”. Berrettini nel 2024 dopo un problema al piede a gennaio è riuscito a giocare con buona continuità, quella necessaria a prendere ritmo partita, far girare a tutta i colpi e vincere. I risultati sono dalla sua parte. Non sarà facile per lui giocare tanto e ancor più difficile essere al meglio tutte le settimane. Oggettivamente, in questa fase della sua carriera e vedendo il suo passato, non è nemmeno così importante. Mi spiego: Matteo è meglio che si faccia trovare sano, pronto e al massimo della forma in quelle 18-20 settimane all’anno decisive, quelle segnate in rosso sul calendario, stagione su erba, Madrid-Roma, tornei indoor, US Open e Australian Open, magari un altro paio di 1000 (Shanghai e Cincinnati, i più rapidi). Lì Matteo può e deve performare, vincere match importanti e togliersi soddisfazioni. Ovviamente serve un po’ di continuità, per il ranking e trovare la condizione, ma ritengo che nel 2025 per lui sarebbe più importante ottenere 4-5 grandissimi risultati che giocare una stagione continua ma “media”, senza picchi massimi. Il suo tennis, quando gira a tutta, può diventare quasi irresistibile per tutti; farlo frullare alla massima potenza a Wimbledon e in qualche altro grande evento è il meglio che gli si possa augurare. Deve essere il suo obiettivo.

    2025: obiettivi tecnici
    Salute prima di tutto, ma anche a livello di gioco, meramente tecnico, c’è sempre qualcosa da migliorare o affinare. Non parlo tanto di tecnica pura quanto di tempi di gioco, di momenti in cui scegliere quali colpi giocare e come sfruttare lo spazio sul campo. Nel 2024 col lavoro con Francisco Roig per esempio, si sono viste due novità intriganti, e che hanno pagato dividendi importanti: un diritto più carico in costruzione, soprattutto al centro, ideale ad allontanare all’indietro l’avversario e quindi dargli il tempo per spostarsi a sinistra e tirare la sua “mazzata” inside out; un uso clamorosamente importante dello slice al servizio da destra, non sempre potentissimo, ma assai preciso, colpo micidiale perché ti mette al riparo da possibili palle break da affrontare. Anche un uso più continuo del classico back di rovescio d’approccio, ottimo per avanzare e scappare da scambi di ritmo troppo lunghi. Sono ottime mosse, da affinare ancora perseguendo tutto questo con continuità perché sono tatticamente perfette. Si parla sempre tanto del lato sinistro di Matteo, il meno forte… Vero che tutti cercano di bloccarlo a sinistra, ma il rovescio di scambio del romano è molto migliorato, soprattutto quando può impattare una palla abbastanza veloce e consistente. Più che un lavoro ancor più massiccio sul colpo a sinistra, personalmente insisterei ancor più sul back, perché ormai tutti tirano forte, tanto forte… e quando la palla corre a tutta Berrettini può andare in difficoltà rincorrendo; meglio cambiare ritmo, rallentare e poi accelerare, per spezzare il tennis monocorde dei tanti “picchiatori” di ritmo del tour. E poi ovviamente lavorare tanto sul servizio: solo con prima palla vincente e seconda molto sicura l’azzurro è incisivo e vincente, il focus sulla battuta deve rimanere massimo, Alla fine, è sempre meglio un tennista non completo ma con armi terrificanti per chiudere il punto, che un tuttocampista poco incisivo.

    2025: Wimbledon e gli Slam
    Vincere finalmente un torneo sul cemento sarebbe un bel risultato per Berrettini, ma il focus deve essere ovviamente sull’erba. Su Wimbledon. Arrivarci sani, possibilmente nelle prime 32 teste di serie (meglio nelle prime 24) e giocare il miglior tennis. Punto. Matteo a Church Road può avere il colpo in canna per una splendida “deep run”, e sognare è lecito. Se fossi uno dei big, il giorno del sorteggio non vorrei vedere nei pareggi del mio percorso proprio Berrettini… Non sarà facile per Matteo ripetere i tre tornei vinti nel 2024, ma nel 2025 sarebbe ancor più importante tornare nelle giornate finali di uno Slam o perché no, puntare a vincere un Masters 1000. Roma è casa, sarebbe un sogno incredibile, ma il mille più nelle corde del nostro è indubbiamente Madrid, dove ha già fatto finale. Un po’ troppo vicino agli IBI sì, ma… tecnicamente e per le condizioni il torneo spagnolo è forse il più fattibile. Tuttavia Berrettini ci ha sorpreso mille volte. Nessuno si sarebbe immaginato di vederlo trionfare a Marrakech, nel “pantano” della terra rossa marocchina, lenta come la sabbia del deserto. Invece, la sua voglia di lottare e di riprendersi tutto è stata più forte di ogni avversario.

    Le insidie…
    A costo di essere monotoni, il fisico. L’infortunio. Il crack che può farlo sprofondare nuovamente nel baratro di un lungo stop. Mentalmente la vittoria in Davis a Malaga, da assoluto trascinatore morale del gruppo, ha confermato quanto il nostro campione avesse voglia di rivalsa, di vincere, di sentire di nuovo quella “strizza” prima delle grandi partite, quelle da vincere. Il 2024 ha restituito a Matteo la sua carriera, un buon posto nel ranking e risultati importanti. Il 2025 deve essere un anno solido, di conferme e ambizioni. La motivazione ci sarà e questo è fondamentale. Ci vorrà anche pazienza, la sensazione è quella di un Berrettini che potrebbe cadere in diverse sconfitte a sorpresa, ma anche esaltare in vittorie splendide contro i grandi giocatori. Alti e bassi probabilmente, non facile tenere a tutta la forma, ma se questa arriverà nei momenti chiave della stagione, potrebbe farci sognare. Oggi tutti “pendiamo” dai colpi esagerati di Jannik Sinner, ma… non ci dimentichiamo che il primo italiano di questo Rinascimento azzurro a farci toccare il cielo con un dito, la top10, la finale più importante di tutte e tanto altro, è stato proprio Berrettini. Uno che sa come si fa a vincere. Uno a cui affiderei ad occhi chiusi un match decisivo. Forza Matteo!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO