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    Italia, terza finale consecutiva di Davis: un’impresa che mancava da 24 anni

    L’esultanza di Flavio Cobolli in Coppa Davis (Foto FITP)

    Campioni nel 2023, campioni nel 2024 e, adesso, di nuovo finalisti nel 2025.Indipendentemente da ciò che accadrà domenica, l’Italia ha già scritto un’altra pagina di storia della Coppa Davis. Nessuna assenza, nemmeno quella di leader come Jannik Sinner o Lorenzo Musetti, è riuscita a fermare una squadra che continua a superare limiti, difficoltà e pronostici.
    Sotto la guida di Filippo Volandri, il gruppo azzurro ha compiuto qualcosa che non si vedeva da quasi un quarto di secolo: tre finali consecutive nella competizione, un traguardo che soltanto l’Australia era riuscita a raggiungere tra il 1999 e il 2001. Gli oceanici, all’epoca, ne vinsero solo una. L’Italia, invece, va ora a caccia di un clamoroso e storico hat-trick.
    La Nazionale è infatti la prima squadra dal 2001 a presentarsi per tre anni di seguito all’ultimo atto della Davis (2023–2024–2025), un segnale della continuità, della profondità e della solidità di un movimento in piena maturazione. La forza del gruppo ha compensato l’assenza dei suoi uomini di punta, dimostrando ancora una volta che la Coppa Davis è un torneo speciale, in cui l’unità e l’orgoglio spesso valgono più delle classifiche.Domenica ci sarà l’ultimo capitolo. L’Italia ha già fatto la storia. Ora vuole scrivere la leggenda.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Davis Cup – Italia avanti 1-0: Berrettini firma il primo punto nella semifinale contro il Belgio

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – (foto Brigitte Grassotti)

    A Bologna forse è tornato il Matteo Berrettini dei giorni migliori. L’azzurro ha sconfitto il belga Raphaël Collignon per 6-3 6-4, firmando una prestazione che ricorda da vicino il campione capace, negli anni passati, di trascinare l’Italia e arrivare fino alla finale di Wimbledon. Una partita intensa, con momenti complicati, ma dominata nei passaggi chiave da un Berrettini finalmente brillante, carico e trascinato dallo spirito della Coppa Davis.
    Il punto che ha cambiato tuttoNel primo set Matteo ha piazzato il break decisivo nel secondo gioco e senza concedere nulla portava a casa la frazione per 6 a 3.Il momento decisivo è arrivato sul 2-3 nel secondo set, quando Berrettini si è trovato a fronteggiare una pericolosissima palla break. In una situazione quasi compromessa, Matteo ha tirato fuori dal cilindro il colpo più bello della partita: un passante di diritto incrociato in corsa, di fattura semplicemente perfetta. Uno di quei colpi che solo i campioni sanno produrre quando il peso della partita si fa sentire.Da lì Berrettini ha ritrovato fiducia, solidità e coraggio. È stato il punto che ha letteralmente girato la partita, spegnendo l’entusiasmo del belga e rilanciando l’azzurro verso la parte finale del match.
    Una metamorfosi targata Coppa DavisLo si era già visto nel 2024, ma a Bologna 2025 Berrettini lo ha confermato: la Davis lo trasforma.L’atmosfera, la squadra, il pubblico, l’energia collettiva: tutto questo lo fa rendere come pochi altri. E anche oggi lo si è visto chiaramente. Dopo mesi difficili, tra stop, sconfitte e cali di fiducia, Matteo ha mostrato un repertorio da fuoriclasse: servizio incisivo, diritto devastante, discese a rete ben costruite, gestione dei momenti delicati da giocatore vero.Una metamorfosi che lo staff azzurro conosce bene, e che il pubblico bolognese ha accolto con un entusiasmo travolgente.
    Il finale è un monologo azzurroSul 5-4 nel secondo set, Berrettini ha servito per il match con una tranquillità da grande giocatore.Prima esterna, seconda vincente al centro, dritti pesanti e tanta lucidità: in pochi minuti ha chiuso con autorità, firmando un 6-4 che certifica la sua superiorità.Gli ultimi punti sono stati un manifesto del suo tennis: servizio dominante, colpi puliti, zero esitazioni.Se questo è il Berrettini che l’Italia ritrova in Davis, nessun altro numero 2 al mondo può dirsi davvero al sicuro.
    Una vittoria che vale molto più di un puntoIl successo contro Collignon non è solo un punto nella serie contro il Belgio: è un segnale forte per tutto il team. Berrettini ha dimostrato di poter essere una colonna portante della squadra, un leader tecnico e emotivo in grado di spostare gli equilibri.E soprattutto ha dimostrato a sé stesso che il campione c’è ancora. Che il talento non se n’è mai andato.E che la Davis, come sempre, sa accendere in lui la scintilla.A Bologna, oggi, quella scintilla, forse, è diventata una fiamma.
    ATP Bologna Matteo Berrettini66 Raphael Collignon34ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 15-0 30-0 40-05-4 → 6-4R. Collignon5-3 → 5-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-04-3 → 5-3R. Collignon 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A3-3 → 4-3M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-402-3 → 3-3R. Collignon 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 30-30 30-402-1 → 2-2R. Collignon 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-402-0 → 2-1M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-401-0 → 2-0R. Collignon 0-15 0-30 0-40 15-40 30-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-15 40-305-3 → 6-3R. Collignon 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-405-2 → 5-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-04-2 → 5-2R. Collignon 15-0 15-15 15-30 30-30 40-304-1 → 4-2M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-153-1 → 4-1R. Collignon 0-15 15-15 15-30 30-30 40-303-0 → 3-1M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 30-30 40-302-0 → 3-0R. Collignon 0-15 0-30 0-40 15-40 30-401-0 → 2-0M. Berrettini 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Italia in Davis Cup: la forza di squadra compatta e responsabilizzata

    Filippo Volandri e Flavio Cobolli esultano a Bologna (foto Brigitte Grassotti)

    Le vittorie non sono tutte uguali. Si può vincere in tanti modi, e farlo come Berrettini e Cobolli nei singolari d’esordio della Final 8 di Davis Cup è un gran bel segnale, di forza, di compattezza, di ragazzi che sono riusciti a dare il loro meglio affrontando con il piglio giusto una sfida da non sbagliare, cavalcando il momento con entusiasmo e qualità. C’era l’atmosfera giusta a Bologna per le prime partite degli azzurri, da due anni campioni in carica della più antica competizione a squadra per nazioni, svalutata quanto volete ma ancora ricca di quel che fascino che la distingue da qualsiasi altro incontro di tennis nel corso dell’anno. Uno spazio enorme quello fiera bolognese, un filo caotico e con i limiti dell’essere “provvisorio”, inclusi troppi rumori molesti intorno al campo, perlopiù coperti dall’entusiasmo abbondantissimo del pubblico, caldo e appassionato. Un calore trasmesso e ricevuto da Matteo e Flavio, bravi a portarlo in campo con energia e determinazione, tanto che gli avversari sono stati battuti piuttosto nettamente.
    Si può obiettare che sconfiggere Misolic e Rodionov non sia è una grande impresa… Vero. Ma come scritto nell’incipit, vincere la sfida con l’Austria era un imperativo categorico vista l’enorme differenza di valore tra i nostri e i loro giocatori, e vista anche l’enorme aspettativa per il debutto da campioni in carica in casa. Questa responsabilità poteva rappresentare un problema che i ragazzi di Volandri hanno spazzato via. È la nota più positiva della giornata azzurra in Davis Cup, ancor più del netto successo stesso. Nella Final 8 2025 non c’è sua Maestà Jannik Sinner a fare da parafulmine, e nemmeno un Lorenzo Musetti cresciuto in modo esponenziale nell’anno, chiuso meritatamente da top 10. Abbiamo altri ottimi giocatori, come Cobolli (a sua volta decollato nel 2025), la classe e personalità di Berrettini, l’energia ed esperienza di Sonego e un doppio che ha fatto semifinale alle Finals di Torino. Ragazzi che senza i due leader nel nostro tennis sono stati bravi, in quest’esordio, a prendersi la responsabilità sulle spalle e gestirla alla perfezione, producendo due partite ottime.
    Berrettini ha vinto più di testa e tenuta che per qualità di gioco complessiva. Qualche errore qua e la, un servizio che non è andato come nelle giornate migliori, ma il suo era forse il compito più difficile: rompere il ghiaccio e portare a casa un punto per far giocare sereno e libero da pressioni Flavio, assai meno rodato in Davis. Missione compiuta, con una durezza agonistica nei momenti clou (clamorosa la rimonta da 0-40 con tre set point sul groppone…) da vero Davis man. Cobolli per sua stessa ammissione ha giocato la miglior partita della sua vita. Personalmente ritengo ne abbia giocate di migliori, visto anche il valore relativo dell’avversario, ma ha impressionato il piglio, la potenza, la forza è riuscito a mettere in ogni impatto, diventando per quasi tutto l’incontro imprendibile per la difesa di Misolic.
    In modi diversi, Berrettini e Cobolli hanno dimostrato di reggere l’evento, la responsabilità di guidare una squadra campione da due anni e che, di fronte al proprio pubblico, non ha alcuna intenzione di abdicare, nonostante Jannik (e Lorenzo) abbiano deciso quest’anno di saltare l’appuntamento con la maglia azzurra. Da anni ripetiamo che il tennis italiano è leader a livello mondiale: abbiamo un Campione epocale e altri ottimi tennisti, giovani ed esperti, molto diversi tra loro per caratteristiche tecniche e personalità. È il momento di dimostrare che possiamo continuare a vincere anche senza l’apporto del più forte di tutti, per i ragazzi e anche Capitan Volandri. Contro il Belgio l’asticella si alzerà un po’. Collignon in qualche modo continua a stupire, Bergs è un talento vero, assai più forte del suo ranking e capace di esaltarsi e diventare pericolosissimo, e il loro doppio ha dimostrato di essere affidabile. Col piglio dimostrato da Matteo e Flavio andremo in campo venerdì senza alcuna paura, a giocarci l’accesso in finale. Sono gli altri a doverci sconfiggere. 
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Davis Cup: il ruggito di Matteo Berrettini! Il romano batte Rodionov, Italia 1, Austria 0

    Matteo Berrettini a Bologna (foto Brigitte Grassotti)

    Riparte da dove aveva finito, con la grinta e la qualità del Campione, fortissimo con quella splendida maglia azzurra addosso. Una vittoria da Leader per Matteo Berrettini nel primo singolare di Italia – Austria nella Finals 8 di Davis Cup a Bologna, senza brillare come nei giorni migliori ma bravo a scatenare la potenza del diritto (a tratti super) e soprattutto la sua forte personalità, quella che lo ha portato a rendere al massimo nei momenti chiave facendo sentire la propria presenza sul rivale, Jurij Rodionov. Berrettini sconfigge l’austriaco per 6-3 7-6(4), bravissimo a strappare un break nel momento migliore del rivale nel primo set, affidandosi a un gioco pratico e razionale, e quindi a recuperare un break nel secondo set, annullando anche 3 set point consecutivi sul 5-4 0-40. Lì Matteo ha vinto il match e dimostrato che razza di agonista e Davis man sia: in una giornata non così brillante con la prima di servizio, quando si è trovato spalle al muro ha respirato profondo, trovato la massima concentrazione e servito alla perfezione, non solo di potenza ma anche di precisione, respingendo l’assalto dell’austriaco. La qualità del Campione, ritrovare il massimo rendimento del colpo più importante quando ne aveva assoluto bisogno. Al tiebreak Matteo va subito avanti e anche con un pizzico di fortuna, ma anche tantissima intensità, stacca Rodionov imponendo la sua maggior classe e sicurezza, con una perfetta alternanza del rovescio in back per farsi spazio e quindi la potenza del diritto. Un successo con qualche grattacapo, ma che conferma quanto Matteo sia grande agonista e in Davis una certezza.
    Matteo è parso in buona forma, discretamente veloce e reattivo negli spostamenti, sopratutto quando nello scambio ha lavorato bene le rotazioni della palla per mettere in difficoltà Rodionov. L’austriaco, seppur indietro nel ranking, è il classico buon giocatore che ha colpi pericolosi quando si esalta e sente il “momento”, e questo lo rende un avversario potenzialmente ostico in Davis, dove di fronte a un finalista di Wimbledon e fuori casa era ovviamente sfavorito e quindi senza alcuna responsabilità. Ha servito bene Jurij, e attaccato tanto con un tennis molto verticale, restare troppo nello scambio non è roba sua. Invece bene ha fatto Matteo, in una giornata meno devastante con la prima palla, a giocare un tennis pratico, affidandosi non solo alla pura potenza ma anche alla costruzione. Infatti andare solo a tutto gas poteva essere pericoloso, portando l’austriaco a trovare palle da impattare con un vincente in ritmo; per questo bravo è stato Berrettini a giocare molti back, lunghi e lenti, che Rodionov proprio non digerisce, utilissimi anche per guadagnare il centro sinistra del campo da dove il suo diritto è micidiale. Bene he funzionato l’accelerazione lungo linea, ma diversi sono stati gli errori. Per questo il romano è stato lucido nel giocare spesso un diritto a tre quarti di velocità, abbastanza carico di spin, per allontanare il rivale dalla riga di fondo e quindi guadagnare spazio per l’affondo (o provocando l’errore). Una prestazione di sostanza, impreziosita dalla splendida rimonta sul 5-4, dove il suo agonismo è stato spaziale.
    È un punto importantissimo perché con questo formato non ti puoi permettere alcun passo falso, sia per l’importanza del singolo punto che per far scendere il secondo singolarista in campo senza lo stress assoluto del dover vincere a tutti i costi. Ora sotto con Cobolli, opposto a Misolic.
    Così Berrettini a caldo in campo: “Mi siete mancati da morire, gioco a tennis per queste emozioni, per questo pubblico, per giocare la Davis”. Il momento dei set point: “Pensavo che non si può mollare, perché giocavo non solo per me, ma per i miei compagni. Si deve lottare e mai mollare. Portare a casa un punto alla volta per portare a casa la partita. Ora ragazzi, speriamo ci sia una sola partita da giocare, fatevi sentire per Flavio, Daje!”
    Da Bologna, Marco Mazzoni

    La cronaca
    Berrettini inizia la prima sfida di Italia Austria al servizio. Braccio caldo e via, quasi non si scambia, game a zero in totale sicurezza. Anche Rodionov vince un buon game al servizio, scambi quasi zero. Nel terzo game i primi big point del match, una smorzata di Matteo perfetta e poi un passante in corsa di diritto di Jurij in allungo molto difficile. Il pubblico si fa sentire l’atmosfera Davis è unica, e anche il ridotto contingente di supporters austriaci è bello “carico”. (2-1 Berrettini). Dopo un altro turno di battuta molto sicuro, Rodionov è arrembante dalla risposta, attacca a spron battuto e si butta a rete, tanto da dietro non funziona. Meglio mettere pressione a Berrettini che sul 15 è costretto a un doppio passante non facile con l’altro a presidiare la rete. Con una demi-volée eccellente e successiva chiusura di volo, Matteo si porta 3-2 in soli 13 minuti. Jurij è molto sicuro al servizio, anche perché Berrettini non ingrana con la risposta, sul 3 pari l’azzurro ha vinto 1 punto nei game dell’austriaco. Nel settimo game Matteo sbaglia un tocco sotto rete, forse un po’ di sufficienza, poi un diritto si ferma sul nastro, 30 pari, primo momento delicato della partita. Si scambia sulla seconda palla, e arriva lo scambio più lungo del match con Berrettini troppo attendista, non scatena la potenza del diritto e Rodionov è pronto ad attaccare la rete e prendersi la prima palla break del match. Ace! Stavolta il tocco sotto rete non tradisce, il romano fa il pugno e si porta sul 4-3. Finalmente Berrettini impatta una buona risposta di rovescio nell’ottavo game e si prende il punto, poi controlla un passante col diritto (attacco un po’ leggero) e il game va ai vantaggi con un errore dell’austriaco. Jurij non mette la prima palla e Berrettini è bravo a conquistare campo e tirare il suo diritto, in lungo linea. Palla break Italia! BREAK! Matteo è bravo a rallentare col back, girarsi sul diritto e spingere forte, vola via la difesa di Rodionov. 5-3 Berrettini. Ora fila il diritto dell’azzurro, forte del vantaggio. “Matteo Matteo”, il pubblico si esalta e lo esalta. Con il diritto Berrettini fa più differenza che col servizio. Infatti arriva anche il primo doppio fallo, 30 pari. UFF! Nastro bolognese… un back si arrampica letteralmente sul nastro, danza e ricade lemme al di là. Non è un momento banale, c’è il set point. Non va, altro nastro, stavolta respinge il diritto dell’azzurro. Un diritto lungo di Rodionov, di un centimetro o meno porta il SP #2 ACE! Chiude col punto esclamativo l’azzurro, 6-3.
    Il secondo set riparte con turno di battuta solido di Rodionov, poi sul 40-0 di Berrettini il gioco si ferma, c’è qualcosa al sistema di elettrico che non va. Musica a palla, Berrettini esce anche brevemente dal campo, poi si mette a tirare qualche servizio nell’attesa. Si riparte dopo quasi venti minuti, con un servizio vincente dell’italiano, 1 pari. Come nel primo set, mediamente si scambia di più nei game di Berrettini che in quelli di Rodionov, con l’azzurro in discreto controllo delle operazioni, pronto a tagliare col rovescio e accelerare col diritto; molto più verticale e scarno il gioco dell’austriaco, ma efficace quando gli entra la prima palla. Si lotta nel quinto game, Berrettini entra bene dalla risposta, spinge e prende il controllo ma sbaglia due accelerazioni – di poco – e lo score è 3-2 Rodionov. Qualche piccolo ritardo nell’aggredire la palla per Matteo e il diritto esce di un niente. 15-30. Si prende un punto di potenza poi si fa sorprendere dalla risposta di Rodionov e concede una palla break sul 30-40. Berrettini sceglie una prima palla esterna più di controllo che potente, Jurij intuisce, aggancia la palla e trova una risposta molto profonda, che l’azzurro non fa in tempo a gestire, in ritardo nel far spazio coi piedi. BREAK Austria, 4-2. Il pubblico di Bologna salta letteralmente in piedi per un passante stretto di rovescio a una mano di Matteo, prodezza assoluta. Segue un punto ancor più bello, grande ritmo e chiuso con l’attacco vincente di Berrettini. 30 pari. Spettacolo. Si gioca bene in questa fase, eccellente anche l’attacco e volée dell’austriaco. 5-2 Rodionov, con un diritto cross molto preciso. Segue un turno di battuta impeccabile di Berrettini, chiuso con una volée di rovescio di rara eleganza e controllo, 5-3. Rodionov invece inizia il turno per chiudere il set con un doppio fallo. Si riscatta bloccando Matteo sul rovescio, in spinta col diritto mancino. Quando dà fastidio all’austriaco il back lungo e lento dell’italiano… 15-30. L’atmosfera è carica a mille. Out! È largo l’attacco col rovescio di Jurij, un po’ affrettato. 15-40, due chance del contro break. Eccellente prima palla al T, 30-40; sulla seconda invece si scambia e Berrettini è attento a giocare carico e al centro, Rodionov non regge e sparacchia lungo il più classico degli unforced. Contro BREAK! 5-4, Berrettini serve. Ma non mette la prima palla, e i suoi affondi non sono abbastanza lunghi. Un errore banale, e un gran passante di Rodionov, 0-40, tre set point Austria. Il primo Matteo lo cancella con un Ace, 15-40. Altro gran servizio, 30-40. Altro! Con tre super servizi, nel momento più delicato, per Berrettini, la testa del Campione. Con un diritto potente dal centro e poi una battuta angolata imprendibile, ecco i 5 punti di fila che fissano lo score 5 pari. Che rimonta, il pubblico è euforico. Si arriva al tiebreak. Uff, un nastro “davvero azzurro” nel primo punto, imprendibile per Rodinov e mini-break. Matteo c’è: lavora benissimo la palla col back, si sposta e fa partire il diritto, ben calibrato. 2-0, poi sbaglia un rovescio in rete sotto la risposta aggressiva dell’austriaco. Rodionov regala, doppio fallo, per il 3 punti a 2 Berrettini. Servizio e diritto, si gira 4-2. Quanto funziona bene il back di rovescio del romano, Rodionov è sempre in difficoltà nel rimettere la palla lenta e carica di effetto dell’italiano, 5-2. Rodionov si avvicina, prendendosi i suoi due punti, 5-4. Parata!!!! Si butta a rete l’azzurro, non era un grandissimo attacco, ma riesce in qualche modo a parare la palla, e questa passa mal centrata, corta e imprendibile. Match Point Italia sul 6-4. Servizio vincente, Game Set Match! La prima è andata. Ora sotto con Cobolli.

    Matteo Berrettini 🇮🇹 vs Jurij Rodionov 🇦🇹ATP Bologna Matteo Berrettini67 Jurij Rodionov36ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak5-3* 5*-4 6*-46-6 → 7-6ServizioSvolgimentoSet 1J. Rodionov15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 30-30 30-403-3 → 4-3J. Rodionov 15-0 30-0 40-03-2 → 3-3M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 3-2J. Rodionov 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1J. Rodionov 15-0 30-0 30-15 40-151-0 → 1-1M. Berrettini15-0 30-0 40-00-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Berrettini rilancia: “La Davis per me è tutto. A Bologna vendermo cara la pelle. Jannik? Mi ha aiutato tantissimo”

    Matteo Berrettini a Torino

    Mentre all’Inalpi Arena “infuria” un’edizione di grandissima qualità delle ATP Finals, nei campi di allenamento dello Sporting (a due passi) anche Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini stanno lavorando alacremente in questa settimana torinese. Il primo attende una probabile chiamata di capitan Volandri, ancor più dopo l’ufficialità del forfait di Lorenzo Musetti, svuotato da un fine stagione durissimo e soprattutto per motivi familiari, con la nascita del secondo genito (Leandro) attesa nei prossimi giorni, proprio mentre gli azzurri saranno a Bologna a difendere i due titoli conquistati a Malaga nel 2023 e 2024. Due vittorie storiche, trascinati da un fortissimo Jannik ma, lo scorso anno, anche da Matteo Berrettini, ormai vero leader emotivo del nostro team e nell’edizione passata decisivo al successo finale con le sue 6 vittorie conquistate tra la fase a gironi di Bologna e le Final 8 di Malaga. Proprio del suo amore per la Davis, del suo ruolo nel gruppo e delle aspettative per le finali della prossima settimana ha parlato Berrettini in un’intervista al Corriere della Sera. Secondo il romano tutto è aperto e nonostante l’assenza dei due migliori tennisti italiani, il gruppo è forte e consapevole, con ragazzi ormai esperti e la voglia di “vendere cara la palle”. Matteo ha anche raccontato di come Jannik gli sia stato molto vicino dopo l’ultimo infortunio, un legame importantissimo. Allenarsi con lui a Monte Carlo qualche settimana fa l’ha riconnesso con il suo mondo.
    “La Davis è tutto. Per me è un obiettivo, un onore, un’emozione” racconta Berrettini. “L’anno scorso la Davis è stato lo stimolo che mi ha fatto ripartire: volevo tornare in quella squadra, volevo riprendermi le belle emozioni, volevo esserne parte attiva. E l’ho vinta. Quest’anno la stessa cosa. Quando l’estate scorsa mi sono fermato, mi sono chiesto: perché dovrei ricominciare a giocare, una volta rimesse a posto le questioni fisiche? Per divertirmi, certo, per godere di questo mondo caotico e bellissimo, per ritrovare un po’ di gioia; e per giocare la Coppa Davis a fine stagione. Ora che ci siamo, vediamo di fare bene a Bologna”.
    Mancheranno Jannik e Lorenzo, ma gli altri sono “pronti”: “La cosa bella è che, venuti a sapere dell’assenza di Jannik e, forse, di Lorenzo (l’intervista è stata rilasciata prima dell’annuncio di Musetti, arrivato ieri verso le 23, ndr), nessuno di noi si è guardato dicendo: e adesso come facciamo? Non c’è paura, non tremiamo. Non c’è alcuna tensione. Siamo tutti giocatori esperti, Vavassori e Bolelli stanno giocando benissimo in doppio, Cobolli sta avendo la miglior stagione della sua carriera, Sonego e Darderi sono signor tennisti e io, da parte mia, mi sento di poter garantire il mio apporto. Il numero uno in squadra fa comodo a tutti ma a Bologna venderemo cara la pelle. Saranno finali di Davis molto equilibrate ma in azzurro ci trasformiamo tutti“.
    A Malaga 2023, Berrettini era il primo dei tifosi in panchina e dopo il successo Jannik promise a Matteo “la vinceremo insieme l’anno prossimo”. Una promessa diventata realtà, che ha rafforzato il legame tra i due campioni. “Nel 2023, dopo essermi rotto la caviglia a New York, ho chiamato il c.t. Volandri e gli ho detto: Filo io mi sento che devo venire a dare supporto, una scossa. E lui: vieni quando vuoi. Mi ricordo ancora le facce dei ragazzi quando sono entrato in spogliatoio. C’è stato il cambio di marcia di cui c’era bisogno. L’energia che ci unisce tutti è uno sei segreti della nostra Nazionale“.
    Matteo così racconta il suo momento: “Mentalmente e come lettura della partita mi sento maturo e più bravo di tanti anni fa. L’altro giorno parlavo con il mio coach, Alessandro Bega, e ragionavamo: nonostante gli infortuni, nonostante i tornei saltati quest’anno, resto comunque nei top 50. C’è di peggio. Ci sono state cose molto positive, finché non ho avuto ancora un problema agli addominali. Sono ripartito da lì, dalle vittorie sui top 10, dai quarti di Miami, dalle vittorie a Montecarlo. Io sono sicuro che ci sono ancora cose buone che posso fare in questo sport. Sinner non è certo l’obiettivo: è troppo grande e alto, per me. Ma se sto bene, rispettando il mio corpo e la mia testa, so di poter dare ancora al tennis.. L’equilibrio tra tennis e vita privata è importante. Il tennis non è tutto. Avere pause capita a tutti. Ero arrivato a un certo punto in cui mi sentivo un po’ soffocato, ho dovuto prendermi cura di questo aspetto. Continuare a giocare non è la soluzione. È importante fermarsi e respirare, dando priorità alle cose importanti”.
    È presto per parlare del dopo carriera, ma Berrettini così risponde: “Sono curioso, vedo moltissime possibilità davanti a me. Così tante che, oggi, non ho le idee chiare. Credo che il tennis sarà sempre parte integrante della mia vita: non so se da allenatore, spettatore, tifoso. So che colpire la pallina è ciò che mi fa sentire più vivo. Qualche mese fa ero in difficoltà, mi sono allenato con Jannik a Montecarlo e mi sono sentito subito meglio, più sereno. Giocare a tennis mi rende libero, non so come spiegarlo. Quando sarà il momento cercherò di capire come trasformare questa sensazione in un futuro. Capitano di Davis? Sarebbe bellissimo. Ora c’è Volandri che sta facendo un lavoro egregio. Magari a 60-65 anni, quando smetterò…”.
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Berrettini fuori a Metz: nel terzo set Tien completa la rimonta e il romano chiude la stagione tra incertezze

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Si conclude nel peggiore dei modi l’avventura di Matteo Berrettini all’ATP 250 di Metz. Dopo aver vinto il primo set, il romano si è spento progressivamente, fino a cedere nel terzo parziale contro il giovane statunitense Learner Tien, che trionfa 5-7, 6-2, 6-3 al termine di una prova di grande solidità mentale. Per Berrettini arriva così l’eliminazione dal torneo e, di fatto, la chiusura della propria stagione regolare: lo rivedremo direttamente a Bologna per la Final 8 di Coppa Davis, con molti interrogativi sulle sue condizioni.
    Berrettini conquista un primo set combattuto: 7-5 a TienL’inizio del set scorre via senza scossoni: Berrettini trova ritmo al servizio con ace, seconde incisive e un dritto nuovamente protagonista; Tien risponde con turni di battuta molto rapidi, alternando accelerazioni di rovescio e una buona gestione dei primi scambi.Sul 5-5, arriva la svolta: Berrettini spinge con lo slice per preparare l’attacco di dritto, costringendo Tien all’errore e ottenendo il break decisivo. Nel game successivo, il romano sale di livello al servizio: prima vincente, ace e gestione impeccabile dei punti importanti.A suggellare il parziale, una botta centrale a 215 km/h, imprendibile per Tien. È l’ace numero 5 del set e vale il 7-5 Berrettini, che chiude con sicurezza un primo parziale equilibrato, mostrando ottime sensazioni al servizio e solidità mentale nei momenti chiave.
    Berrettini crolla nel secondo set: Tien domina 6-2 e porta il match al terzoMatteo Berrettini subisce un brusco calo nel secondo parziale contro il giovane statunitense Learner Tien, che approfitta dei tanti errori del romano e rimette completamente in discussione il match. Il set si chiude 6-2 per l’americano, che inizierà a servire nel decisivo terzo set.Il secondo set si apre nel peggiore dei modi per Berrettini. Un errore con lo smash (0-15) e un dritto lungo (0-30) spianano la strada a Tien, che si procura due palle break sul 15-40 grazie a un altro gratuito del romano. L’americano sfrutta l’occasione e sale 2-0.Tien consolida il break senza problemi: ace, prime vincenti e grande aggressività. In un attimo vola 3-0, mentre Berrettini fatica a entrare nello scambio.Sullo 0-3, Berrettini trova finalmente un buon turno di servizio: ace numero 6 del match e schema “servizio-dritto” che funziona. L’azzurro accorcia sul 1-3. Ma Tien non cala e continua a martellare: ace e precisione chirurgica portano lo statunitense sul 4-1, confermando una solidità impressionante per i suoi 19 anni.Berrettini combina qualcosa di meglio nel game successivo, tenendo la battuta con autorità (2-4), ma l’inerzia resta chiaramente nelle mani dell’americano.Sul 4-2, Tien continua a servire in modo impeccabile: slice, prime centrali e un altro ace. Berrettini non riesce mai a entrare negli scambi e Tien sale rapidamente sul 5-2.Sul 2-5, Berrettini affonda definitivamente: 0-15 errore con lo smash, 0-30 dritto out, 15-40 altre due palle set con il romano in grande difficoltàMatteo prova a salvarsi con un servizio vincente, ma un ulteriore gratuito di dritto regala il set all’americano. È proprio questo errore a “completare la frittata”, come direbbero in telecronaca. Tien chiude il secondo parziale 6-2.
    Il terzo set: Tien cambia marcia, Matteo non riesce a reagireBerrettini ottiene una palla break sul 30-40 sull’1 pari, ma la spreca con un dritto in rete, mentre Tien rimette ordine con coraggio e prime pesanti. L’americano brekka l’azzurro nel gioco successivo (con doppio fallo sulla palla break) e poi tiene il servizio e vola 4-1.L’azzurro si affida alla battuta per rimanere aggrappato al match (ace n.8, servizio-dritto), ma Tien continua a mostrare una maturità sorprendente per un diciannovenne, confermando l’allungo fino al 5-2.Sul 2-5, Berrettini mette in campo orgoglio e qualità: tiene il servizio e accorcia 3-5. Ma lo sforzo è tardivo: Tien va a servire per il match e chiude con autorità.La risposta in rete sulla seconda palla di servizio avversaria (40-15) è l’ultimo atto: 6-3 e rimonta completata.Il terzo set ha evidenziato lo stato attuale di Berrettini: lampi di classe alternati a troppi errori e a un evidente calo fisico. Pur lottando, il romano non è riuscito a invertire l’inerzia, mentre Tien ha dato prova di notevole freddezza nei momenti caldi.Ora Berrettini si prepara alla Final 8 di Coppa Davis a Bologna, ma resta da capire in quali condizioni potrà davvero contribuire alla causa azzurra.
    ATP Metz Matteo Berrettini723 Learner Tien566 Vincitore: Tien ServizioSvolgimentoSet 3L. Tien 0-15 15-15 30-15 40-153-5 → 3-6M. Berrettini 15-0 ace 30-0 30-15 40-152-5 → 3-5L. Tien 15-0 30-0 ace 30-15 40-152-4 → 2-5M. Berrettini 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 ace1-4 → 2-4L. Tien 0-15 df 15-15 30-15 40-151-3 → 1-4M. Berrettini 0-15 df 15-15 30-15 30-30 30-40 df1-2 → 1-3L. Tien 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-401-1 → 1-2M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 ace 40-150-1 → 1-1L. Tien 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 15-402-5 → 2-6L. Tien 15-0 ace 40-0 40-15 40-30 df2-4 → 2-5M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-15 40-301-4 → 2-4L. Tien 15-0 ace 30-0 40-01-3 → 1-4M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 ace 40-150-3 → 1-3L. Tien 15-0 15-15 df 30-15 40-15 ace0-2 → 0-3M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 15-400-1 → 0-2L. Tien 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 ace6-5 → 7-5L. Tien 15-0 15-15 df 30-15 30-30 30-405-5 → 6-5M. Berrettini 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-304-5 → 5-5L. Tien 0-15 15-15 30-15 30-30 40-304-4 → 4-5M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 df 40-153-4 → 4-4L. Tien 15-0 15-15 15-30 30-30 40-303-3 → 3-4M. Berrettini 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-302-3 → 3-3L. Tien 15-0 30-0 ace 40-02-2 → 2-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace1-2 → 2-2L. Tien 0-15 15-15 30-15 40-15 ace1-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-00-1 → 1-1L. Tien 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1

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    Berrettini: “Felice per la vittoria, ma servirà di più contro Tien”

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Dopo il successo su Aleksandar Vukic che gli è valso l’accesso ai quarti di finale dell’ATP 250 di Metz, Matteo Berrettini ha commentato con lucidità la sua prestazione e ha parlato del prossimo impegno contro il giovane americano Learner Tien, tra le rivelazioni del circuito.“Vukic è molto migliorato rispetto all’ultima volta che lo avevo incontrato — ha dichiarato Berrettini —. Sono contento di come sono stato in campo oggi: non ho espresso il mio miglior tennis, ma nei momenti importanti è andata bene. Ho cercato di restare sempre concentrato, sono stato un po’ fortunato nel primo set con il nastro a favore nel tie-break, poi ho tenuto con i nervi e sono riuscito a portare a casa il match.”
    Una prova di maturità per l’azzurro, che dopo un periodo complicato sembra ritrovare continuità e fiducia nei propri mezzi, specialmente nei momenti chiave.Sguardo già rivolto al prossimo avversario, il giovane Learner Tien, classe 2005 e considerato uno dei prospetti più interessanti del tennis statunitense:“Domani con Tien sarà difficile: è uno dei migliori giovani talenti del circuito, ha già battuto diversi top ten. Io al momento non lo sono più… l’ho visto giocare e lo fa molto bene. Sarà il nostro primo incontro, spero che il pubblico si diverta.”
    Berrettini ha poi voluto ringraziare il pubblico di Metz, molto presente e caloroso durante il match:“Abbiamo visto molto pubblico oggi, grazie per essere venuti a vederci. A domani!”
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Berrettini ai quarti di finale a Metz: superato Vukic in due set

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Prosegue il cammino di Matteo Berrettini nel torneo ATP 250 di Metz. Il tennista romano si impone con autorità su Aleksandar Vukic con il punteggio di 7-6(5), 6-3, conquistando l’accesso ai quarti di finale, dove affronterà il giovane statunitense Tien.Sembrava essersi messa subito bene per Berrettini, partito con un break inaugurale nel primo set, ma l’australiano ha reagito con carattere, portandosi sul 5-3 nel tiebreak prima di cedere la frazione, il quinto su cinque disputati tra i due, tutti vinti dall’azzurro. Nel secondo parziale, Matteo ha mostrato maggiore solidità: ha annullato una palla break sul 2-2 e, alla prima occasione utile, ha centrato il break decisivo, chiudendo poi a zero il turno di servizio che gli ha consegnato la vittoria.Una prestazione convincente, soprattutto nei momenti chiave, che conferma la crescita di Berrettini sul piano della fiducia e della condizione. Domani lo attende un nuovo test contro Learner Tien, con l’obiettivo di continuare la corsa verso le semifinali del torneo francese.
    Primo set: Berrettini domina al servizio e la spunta al tie-break su VukicUn primo set tiratissimo, deciso solo al fotofinish, ma ancora una volta Matteo Berrettini conferma la sua legge personale contro Aleksandar Vukic: quattro set giocati in carriera tra i due, quattro vinti dal romano. Anche stavolta, dopo 55 minuti di gioco, l’azzurro si impone 7-6(5) al termine di una frazione intensa e spettacolare, dominata dai servizi ma con momenti di grande tensione.L’inizio del match è tutto a favore di Berrettini, che parte fortissimo: nel primo game trova subito il break con un dritto lungolinea perfetto dopo una risposta profonda, e lo consolida con una serie di ace e servizi vincenti. Vukic, però, non si lascia scoraggiare: il tennista australiano entra meglio nello scambio e, approfittando di un piccolo calo di concentrazione dell’azzurro, recupera immediatamente il break riportandosi sul 2-2.Da lì in avanti, la partita diventa una sfida di battute: entrambi dominano i propri turni di servizio, con Berrettini che continua a macinare ace (saranno 10 solo nel primo set) e Vukic che risponde colpo su colpo grazie a un’ottima seconda in kick. Le occasioni sono poche, e come da copione tra i due si arriva al tie-break, il quarto su cinque set disputati nei loro precedenti.Nel tiebreak decisivo, Berrettini parte contratto, commettendo un errore di dritto che permette a Vukic di andare avanti. Ma il romano reagisce da campione: un rovescio incisivo e un passante di dritto, cambiano l’inerzia del set. Dal 3-5, Matteo infila quattro punti consecutivi, urla tutta la sua gioia quando chiude la frazione con un passante in corsa di dritto deviato dal nastro che va a segno.Il primo parziale si chiude così 7-6(5) per Berrettini, che mette in mostra la solita potenza al servizio e una buona solidità nei momenti caldi, ma anche qualche incertezza in risposta e nella gestione degli scambi più lunghi. Tuttavia, nei tie-break contro Vukic, la statistica parla chiaro: il romano non sbaglia mai.
    Secondo set: Berrettini accelera e vola ai quarti di finaleIl parziale si apre con Berrettini subito aggressivo al servizio: il romano tiene a zero il turno inaugurale, confermando la fiducia ritrovata dopo il tie-break del primo set. Anche Vukic, però, risponde colpo su colpo, affidandosi alla propria prima potente e a qualche soluzione a rete efficace. Si procede in equilibrio fino al 3-3, con pochissime occasioni per chi risponde e un festival di ace da entrambe le parti — saranno 15 totali per Berrettini nel match.Il momento decisivo arriva nel ottavo game, quando Vukic, fino a quel momento impeccabile al servizio, commette una serie di errori gratuiti con il dritto. Berrettini resta solido, risponde profondo e sfrutta l’occasione: break del 5-3, che profuma di vittoria.Il romano non trema nel game successivo: chiude il match a zero, con un ace “sporco” e un ultimo dritto aggressivo che costringe l’australiano all’errore. Dopo un’ora e mezza di gioco, arriva il successo per 7-6(5), 6-3, che conferma la buona condizione fisica e mentale di Berrettini.Il dato più incoraggiante? L’azzurro non ha mai ceduto il servizio, ha servito con oltre l’80% di punti vinti con la prima e ha mostrato la solidità dei giorni migliori. Ora, contro Tien, servirà la stessa intensità e la stessa precisione per continuare la corsa in Francia e mantenere vivo il sogno del ritorno ai vertici.
    ATP Metz Aleksandar Vukic63 Matteo Berrettini76 Vincitore: Berrettini ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 15-0 30-0 40-03-5 → 3-6A. Vukic 0-15 15-15 30-15 30-30 30-403-4 → 3-5M. Berrettini 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4A. Vukic 15-0 30-0 40-0 40-152-3 → 3-3M. Berrettini 0-15 df 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 ace A-40 ace ace2-2 → 2-3A. Vukic 15-0 30-0 ace1-2 → 2-2M. Berrettini 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2A. Vukic 0-15 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1M. Berrettini 15-0 ace 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* ace 1*-2 2*-2 2-3* 3-3* 4*-3 5*-3 5-4* 5-5* ace 5*-66-6 → 6-7M. Berrettini 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 40-306-5 → 6-6A. Vukic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace5-5 → 6-5M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-155-4 → 5-5A. Vukic 0-15 15-15 40-154-4 → 5-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace ace4-3 → 4-4A. Vukic 0-15 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 ace3-3 → 4-3M. Berrettini 15-0 ace 30-0 ace 40-0 ace3-2 → 3-3A. Vukic 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-30 ace2-2 → 3-2M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 30-30 30-401-2 → 2-2A. Vukic 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-2 → 1-2M. Berrettini 15-0 ace 30-0 40-0 ace0-1 → 0-2A. Vukic 30-0 30-15 df 30-30 30-400-0 → 0-1

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO