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    Terremoto ai vertici dell’ATP: Massimo Calvelli lascia dopo cinque anni da CEO

    Massimo Calvelli ex ormai CEO dell’ATP

    L’ecosistema tennistico sta attraversando un periodo di profondi cambiamenti. Le pressioni dei giocatori, manifestate attraverso iniziative come la denuncia della PTPA (Professional Tennis Players Association) e la lettera formale firmata dai top-20 dei circuiti maschile e femminile, stanno iniziando a produrre aggiustamenti e a generare una sensazione di instabilità all’interno di organismi come ATP, WTA e tornei del Grande Slam.Oggi l’ATP ha annunciato l’uscita di scena di Massimo Calvelli, CEO dell’associazione da oltre cinque anni. Un nome forse non molto conosciuto dal grande pubblico, ma una figura chiave nel tennis professionistico maschile. Calvelli aveva assunto questo ruolo nel gennaio 2020, poco prima dell’inizio della pandemia, e ha accompagnato Andrea Gaudenzi, presidente dell’ATP, in modo incondizionato fin dall’inizio del suo mandato, agendo praticamente come suo braccio destro e plasmando molti dei progetti dell’associazione nelle ultime stagioni.
    Il principale contributo di Calvelli durante il suo periodo all’ATP è stato il piano strategico “One Vision”, un’iniziativa che prometteva di cambiare per sempre l’ecosistema tennistico e sotto la quale ricadono la maggior parte dei cambiamenti avvenuti nel circuito maschile negli ultimi anni.Gaudenzi e Calvelli hanno perfezionato questa strategia implementando diverse modifiche significative: hanno aumentato la durata dei Masters 1000, sovraccaricato notevolmente il calendario, incrementato il montepremi dei giocatori e cambiato la strategia commerciale, coinvolgendo la WTA in molte iniziative. Hanno inoltre rivoluzionato l’approccio allo streaming e, in definitiva, posto le basi di ciò che è l’ATP oggi e di ciò che sarà domani.
    Così Gaudenzi ha salutato Calvelli: “Massimo è stato un leader fantastico per l’ATP” si legge nel comunicato ufficiale. “La sua attenzione strategica e la sua instancabile etica del lavoro sono state determinanti nel gestire un periodo complesso per il nostro sport, in cui abbiamo raggiunto una crescita senza precedenti. Sono profondamente grato per la sua leadership e i suoi contributi e gli auguro ogni successo nel prossimo capitolo”.
    Queste invece la parole di Calvelli, sempre dal comunicato ufficiale diramato sul sito ATP: “È stato un privilegio ricoprire il ruolo di CEO dell’ATP negli ultimi cinque anni. Sono orgoglioso dei progressi che abbiamo fatto insieme e profondamente grato al team con cui ho lavorato. Con nuove opportunità in arrivo, me ne andrò con un senso di orgoglio e auguro a tutti all’ATP un successo continuo nel viaggio che verrà”.
    Dopo l’annuncio dell’uscita di Calvelli, il comunicato dell’ATP afferma che sarà lo stesso Andrea Gaudenzi ad assumere, in via temporanea, la posizione di CEO dell’organizzazione. Tutto questo, naturalmente, parallelamente al suo ruolo di Presidente, un’insolita concentrazione di poteri che vedremo per quanto tempo si protrarrà. Sarà interessante, inoltre, vedere se il sostituto di Calvelli sarà italiano: molte delle voci discordanti con l’ATP puntavano all’eccessiva influenza del tennis italiano, che occupa numerose posizioni di potere. Sono state queste voci a provocare l’uscita di Calvelli? È in arrivo un cambiamento ai vertici dell’ATP e questo è solo il primo passo? Molte domande senza risposta che troveranno soluzione nei mesi o negli anni a venire.
    Nel frattempo, lo spettacolo negli uffici sembra essere servito, con il mondo del tennis che attende di vedere quale sarà la prossima mossa in questo scacchiere sempre più complesso e in continua evoluzione.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Opelka spara sull’ATP: “Gaudenzi dovrebbe dimettersi. Serve un commissioner non legato al mondo del tennis”

    Reilly Opelka

    Reilly Opelka spara a zero. Non le cannonate micidiali del suo servizio, ma parole al veleno contro l’ATP e la leadership nel mondo del tennis. Per il gigante americano, la gestione dell’ATP è carente, ricca di conflitti di interesse, incapace di valorizzare il prodotto e premiare adeguatamente i giocatori. Ne ha per tutti Reilly in un’intervista a dir poco pirotecnica rilasciata a tennis.com in quel di Indian Wells. Ne riproponiamo i passaggi salienti, che certamente non passeranno inosservati.
    “Oggi sul tour non puoi monetizzare il talento e il nostro tempo è limitato. Guarda Andrey Rublev, per esempio. Rublev avrà 24, 25 o 26 anni solo una volta nella vita e mi dispiace per lui. Quello che ha fatto l’anno scorso è stato impressionante, ma è facile per la gente dire che è un ragazzo fortunato e che sta facendo un sacco di soldi. Quello che fa Rublev è tutt’altro che normale. Lavora a un livello che non ho mai visto fare a nessuno, e lo rispetto moltissimo. So che ha avuto difficoltà, e vedo cosa fa: sei, sette ore di allenamento. È in palestra, colpisce la palla tutto il giorno. Mi sento male nel pensare che non sia ricompensato come dovrebbe. Dovrebbe guadagnare milioni. Dovrebbe guadagnare molto di più di quello che ha, perché si sta “spaccando il culo” per questo. È un peccato. Prendete la MLB (Major League Baseball), è stata in sciopero lottando per una crescita di percentuali molto più piccole di quelle che abbiamo noi complessivamente. Odio la politica, mi piace giocare a tennis. Non mi piace dovermi lamentare, ma questa è la situazione. Non va bene”.
    Le critiche di Opelka vanno direttamente al cuore del funzionamento del sistema, dopo uno scambio polemico di messaggi social con Vallverdù: “Ha fatto su Twitter un commento sulla politica sul conflitto di interessi che è stata approvata dall’ATP la scorsa settimana. Se leggete la posta che ci è pervenuta, afferma che quei conflitti devono essere al di sopra di una certa soglia. La descrizione del sistema è irregolare. Qual è esattamente quella soglia? Permettere a persone come Gavin Forbes, Charles Smith, Herwig Straka, agenti o formatori (come lo stesso Vallverdù) di essere membri del Consiglio (ATP Board)? Dani (Vallverdù) ha recentemente fatto domanda per un posto nel Consiglio, pur essendo anche membro del Consiglio dei giocatori. Il Player Council vota per i membri del Council, è così che funziona il processo, quindi è assolutamente comico. So che è nella natura umana cercare di fare il meglio per se stessi, cercare di avere il più possibile, ma come può il sistema permetterlo? E non incolpo Dani per aver votato per se stesso o altro, ma in pratica non dovrebbe essere in quella posizione”.
    Ecco l’attacco diretto al vertice dell’ATP: “Andrea Gaudenzi deve dimettersi. Abbiamo bisogno di una nuova leadership. Non c’è niente di personale contro di loro. Sono bravi ragazzi. Massimo (Calvelli, amministratore delegato dell’ATP) è un bravo ragazzo. Ma non capisco. Perché scegliamo persone che sono già state nel tennis? Senza offesa per Massimo, non puoi assolutamente passare dall’essere un rappresentante Nike, inviare pacchi o ricevere le giuste scarpe da terra battuta per Rublev, a diventare l’amministratore delegato di uno dei più grandi sport mondiali del mondo. Non succede in nessun altro sport. E non sto solo criticando Massimo, ho detto la stessa cosa di Chris Kermode: era dirigente al Queen’s. Come puoi passare dall’essere un manager al CEO di uno dei più grandi sport del mondo, in un momento in cui hai i tre migliori giocatori nella storia attiva?”
    La soluzione per Opelka, trovare per l’ATP un commissioner di alto profilo, come quelli delle leghe Pro USA, manager che arrivano da alti contesti, non abbiano legami col tennis e siano focalizzati solo al business: “Penso che dovremmo rompere giocattolo e scegliere un visionario. Scegli il braccio destro di Adam Silver (Commissoner NBA), oppure scegli un ragazzo che ha lavorato al fianco di un Adam Silver o di un altro CEO di grande successo, e poi scommetti su di lui, perché il nostro sport non va. Se c’è così tanta trasparenza e tutto va bene, come è possibile che il montepremi ad Acapulco quest’anno sia stato inferiore rispetto al 2019? Hai avuto cinque dei sei migliori giocatori del mondo: Nadal, Zverev, Tsitsipas… un tabellone d’élite, non ci sono limiti di capienza e per di più in un nuovo stadio ancora più grande che si riempie ogni notte. Perché allora stiamo andando indietro? E perché dovremmo scegliere qualcuno al di fuori del regno dell’ATP? Perché l’ATP si comporta come un club chiuso. Dai un’occhiata ai membri del Consiglio: è un club. Qual è l’esperienza di Dani Vallverdú quando si tratta di essere un direttore di torneo? Nessuna. Ma quando un nuovo torneo appare nel calendario ATP, un membro del Players Council, Dani Vallverdú, riesce a essere il direttore di quel torneo (San Diego ATP). Perché lo scelgono? Perché è un club ristretto. E questo deve cambiare, quella cultura deve essere cambiata. Sceglierei qualcuno meno coinvolto nel tennis, perché quando hai qualcuno così vicino a questo, qualcuno abituato al vero pasticcio che è l’ATP, tutto resta com’è, non si faranno mai passi avanti. L’ATP è un circo da molto tempo. Tutti gli altri sport mondiali stanno andando alla grande, ma l’unico che non lo è è il tennis, e penso che sia per colpa della sua leadership.”
    Non è la prima volta che Opelka critica il sistema, ma in quest’intervista è andato dritto al punto, al cuore dei problemi che a suo dire affliggono il mondo del tennis e non gli permettono di generare un giro economico paragonabile a quello di altri sport professionistici. Una presa di posizione netta, che esterna un malumore che cova da tempo tra i giocatori.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP annuncia un’indagine su Zverev

    L’ATP, attraverso un comunicato diramato sul proprio sito ufficiale, annuncia di aver avviato una indagine sul comportamento di Alexander Zverev nel corso del Masters 1000 di Shanghai 2019. Ricodiamo che Sasha fu accusato dall’ex fidanzata di aver subito violenze in un burrascoso periodo della loro relazione dagli US Open 2019 fino al torneo cinese, quando […] LEGGI TUTTO

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    Daniele Sano diventa il nuovo Chief Business Officer in ATP

    L’ATP sempre più italo-centrica. E’ di oggi la notizia che il nuovo Chief Business Officer dell’ATP sarà il manager italiano Daniele Sano, in carica dal prossimo primo dicembre. Lavorerà a Londra, a stretto contatto con Massimo Calvelli (CEO ATP). Sano supervisionerà tutte le operazioni relative alle partnership commerciali, vendite globali, marketing, pubbliche relazioni e sviluppo […] LEGGI TUTTO

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    Pospisil: “ATP e PTPA possono coesistere”

    Alcuni giorni fa Vasek Pospisil ha rilasciato al collega britannico Simon Cambers una lunga ed interessante intervista (pubblicata su Tennis Majors), in cui il canadese parla diffusamente della tanta discussa Professional Tennis Players Association, lanciata a New York appena prima dell’ultimo US Open. Pospisil, diventato braccio destro di Djokovic nel difendere “gli interessi dei giocatori” crede che […] LEGGI TUTTO

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    Open Court: La Top10 azzurra di un 2019 da incorniciare (di Marco Mazzoni)

    Se il 1976 resta nella memoria di tutti come l’anno d’oro del tennis maschile azzurro, grazie alla vittoria in Coppa Davis e quella di Adriano Panatta a Roland Garros, il 2019 potremo definirlo come “l’anno dei Record”. A livello quantitativo, sommando i moltissimi risultati ottenuti, i miglioramenti in classifica ed altri fattori extra campo di […] LEGGI TUTTO

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    Massimo Calvelli nuovo CEO dell’ATP

    E’ ufficiale la nomina di Massimo Calvelli come nuovo CEO, amministratore delegato dell’associazione ATP. Calvelli entrerà in carica dal primo gennaio 2020 insieme al nuovo presidente Andrea Gaudenzi. Un’altra vittoria per l’Italia, al vertice come mai prima del tennis mondiale. Massimo Calvelli è un 45enne manager fiorentino (nato a Montevarchi), da anni residente a Londra […] LEGGI TUTTO

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    Massimo Calvelli potrebbe essere il nuovo CEO dell’ATP

    Italia sempre più centrale nel mondo del tennis, sia a livello sportivo che manageriale. Dopo l’organizzazione delle NextGen Finals dal 2017, lo scorso aprile è arrivata la clamorosa aggiudicazione delle ATP Finals a Torino dal 2021. Poche settimane fa Andrea Gaudenzi è stato scelto come nuovo Presidente dell’ATP, un mandato che inizierà il prossimo 1/1/2020. […] LEGGI TUTTO