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    Zurutuza (direttore ATP 500 di Acapulco): “Quest’anno non possiamo permetterci di pagare ‘il gettone” di presenza a Nadal”

    Veduta dello splendido complesso di Acapulco

    La pandemia ha colpito duramente il mondo del tennis sotto l’aspetto finanziario. È di ieri la dura polemica di Isner sulla drastica riduzione del prize money al Miami Open, al via tra un mese. Anche in Messico non se la passano molto meglio, nonostante l’Abierto Mexicano di Acapulco sia sostenuto dalle risorse enormi di Carlos Slim, magnate delle telecomunicazioni e uno degli uomini più ricchi al mondo.
    A peggiorare la situazione del torneo sulle sponde del Pacifico è arrivata pure la cancellazione del 1000 di Indian Wells, generalmente al via la settimana seguente ad Acapulco, e quindi naturale “traino” per molti big ad una presenza in Messico come preparazione al primo Masters 1000 della stagione.
    Il direttore del torneo di Acapulco Raul Zurutuza ha fatto il punto della situazione sul quotidiano nazionale Excelsior, confessando le difficoltà per l’edizione 2021. Un’edizione che sarà più “povera”, e che non riuscirà a garantire la presenza di Rafael Nadal. Il campione spagnolo ha giocato sui campi dell’Hotel Princess nel 2017, 2018 e 2020 (nel 2019 si cancellò all’ultimo minuto per un problema fisico), ma quest’anno il torneo non ha abbastanza risorse per garantire il sostanzioso “gettone di presenza” che Nadal – come tutti i big – contratta privatamente con gli eventi non obbligatori del tour (come i tornei 250 e 500). Nell’intervista non è stata menzionata la somma, ma si stima che sia compresa tra 500mila e 1 milione di dollari.

    “Il rapporto con Carlos Costa (agente di Nadal) è eccellente e le cose erano molto aperte” dichiara Zurutuza, “ma la triste realtà è che non ci sono fondi per pagare la sua presenza quest’anno. Il nostro budget 2021 è limitato, avremo pochissimo pubblico e i costi per la “bolla” sanitaria saranno molto più alti del solito, quindi abbiamo deciso di investire il nostro budget per portare ad Acapulto quelli che dobbiamo portare”. Tradotto: si sacrifica il costo maggiore (e la stella del torneo) per mantenere comunque un livello alto e garantire il “gettone” ad altri buoni tennisti, ma non così cari.
    Continua il direttore: “Avevamo già firmato un contratto con Zverev, ormai era più costoso annullarlo che pagarlo. E gli altri giocatori, i quattro o cinque che abbiamo invitato con una quota di partecipazione, hanno capito la situazione così che le loro richieste finanziarie sono sostanzialmente inferiori a quelle che fanno normalmente“. Dalle parole di Zurutuza si intuisce che deve esserci stata una contrattazione con il management di Nadal, ma il campione iberico probabilmente non ha accettato una riduzione del compenso, e anche la cancellazione del torneo di Indian Wells avrà avuto un peso non indifferente.
    I big al via nel 500 messicano saranno Alexander Zverev, Stefanos Tsitsipas e Diego Schwartzman. Il torneo vedrà una riduzione del prize money del 40% rispetto all’edizione 2020.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Isner tuona contro l’ATP: “È un sistema guasto. A noi tagliano nettamente i prize money, molte loro entrate sono invariate”

    John Isner, membro della PTPA

    John Isner non ha accolto per niente bene la notizia del drastico taglio del prize money nel primo Masters 1000 in stagione, il Miami Open. Rispondendo ad un tweet di Tennis Major (che per prima ha riportato le cifre esatte del montepremi per il prossimo evento in Florida), non le ha mandate a dire, accusando l’ATP di non fare l’interesse dei giocatori, di non tutelarli e di pensare solo al proprio tornaconto. Ricordiamo che il gigante USA è stato anche tra i fondatori e promotori della discussa PTPA, nuova associazione nata la scorsa estate a difesa degli interessi dei tennisti, ma della quale nell’ultimo periodo si sono un po’ perse le tracce, almeno per quanto riguarda iniziative comunicate ufficialmente.
    Ecco il pensiero di Isner, scritto nei suoi tweet “al veleno” e senza peli sulla lingua.
    “L’ATP è un sistema guasto. I giocatori e i tornei come “partner” devono lavorare insieme, ma il taglio del 60% complessivo (al torneo di Miami 2021, ndr) e quello dell’80% dell’assegno per i vincitori in uno dei nostri più grandi eventi che ha mantenuto intatte entrate da TV, dati, sponsorizzazioni e anche da gioco d’azzardo appena approvate, non è affatto una partnership”

    “Che ne dite di un vero audit per vedere quanto i tornei stiano effettivamente in sofferenza e poi una formula di denaro dopo l’evento per riconciliarsi. Incredibile, non lo abbiamo ancora in molti dei nostri grandi eventi. Ha senso?”
    “Il tennis è gestito come uno sport fatto di muri. Controllate NBA, MLB, NHL, PGA ecc. Non è comparabile il rapporto tra entrate / popolarità con quegli sport, ma date un’occhiata alla loro struttura, rappresentazione dei talenti e percentuale dei modelli di entrate. Il tennis è afflitto da conflitti e mancanza di trasparenza“.
    “Gli organizzatori possiedono risorse che hanno un valore e hanno tempo infinito per monetizzare quell’asset, mentre noi giocatori abbiamo poco tempo per massimizzare il nostro talento. Questo è un sistema guasto”.
    “Quindi i giocatori dovrebbero accettare un taglio del 60% e i campioni dell’80%, mentre i dirigenti dell’ATP tengono il conto completo di stipendi, benefici e spese? Non è sensato. Sembra un po’ ipocrita, non credete?”
    Isner è il primo giocatore ad esternare in modo così schietto una forte insoddisfazione per la gestione economica del tour in questo periodo di crisi. Vedremo se altri tennisti faranno altre uscite del genere sul tema. Di sicuro la guerra intestina all’interno del mondo del tennis, in particolare tra ATP ed una fronda di giocatori, è tutt’altro che vicina alla conclusione, anzi pare appena iniziata…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Paganini (prep. fisico di Federer): “Il pieno recupero di Roger richiede più tempo”

    Pierre Paganini insieme a Federer

    Pierre Paganini, storico preparatore atletico di Roger Federer, ha rilasciato una lunga intervista al magazine svizzero The Tages Anzeiger, in cui racconta il lungo recupero del campione elvetico dopo i due interventi al ginocchio. Paganini è una figura importantissima nel team-Federer, visto che Roger è riuscito ad avere una carriera così lunga anche grazie all’eccellente lavoro svolto per preservare il suo fisico dagli infortuni. Ad inizio 2020 il fastidio al ginocchio si era aggravato a tal punto da spingere Federer all’intervento chirurgico, rivelatosi poi non del tutto risolutivo e forzandolo di nuovo sotto i ferri la scorsa estate. Ecco alcuni estratti del racconto del Paganini.

    “Come procede la preparazione di Roger? Adesso si allena normalmente. Se potessi vederlo diresti: non è infortunato, va tutto bene. Ma non dobbiamo dimenticare che solo quando tutte le tappe del recupero sono finite, la reattività torna a funzionare. Questo è molto importante nel tennis. Ci stiamo lavorando da molto tempo, ed è lì che puoi vedere se il puzzle si è completato in tutti i suoi tasselli. È lì che ci troviamo adesso. Ci è voluta una pazienza incredibile per arrivare a questo punto … È una follia a ripensare quanto è stato lungo il percorso. Parlando di forza, è tornato al livello precedente all’infortunio, ma non si tratta solo di volume della muscolatura, anche di versatilità. Il tennis non è uno sport di forza, ma di resistenza a continui stimoli di reattività. La forza si allena per raggiungere gli obiettivi in ​​campo. Stiamo lavorando molto sulla velocità perché sappiamo molto bene che questo sarà un punto importante”.
    “L’infortunio? Non rilascio mai informazioni specifiche sulle problematiche mediche. Posso dire che se un problema esiste da diversi anni, è chiaro che sarà complesso il recupero. Questo ginocchio gli causava problemi da diversi anni, ma poteva tenerli sotto controllo, con una pianificazione adeguata ed esercizi specifici. Lui e l’intero team ci stavano lavorando da molto tempo. Il fatto che un giocatore che ha giocato più di 1500 partite abbia diversi interventi chirurgici sul suo corpo fa parte della vita di un atleta longevo. Roger ha la forza di vedere il lato positivo delle cose. Finché è stato in grado di giocare e allenarsi liberamente, non è stato nemmeno un grosso problema. Quando ha deciso di sottoporsi a un intervento chirurgico, si è assunto la piena responsabilità”.
    “Il processo è stato lungo, era necessario avanzare lentamente, a passo di lumaca, per non rischiare di avere altre battute d’arresto. C’è stato bisogno di una seconda operazione perché l’articolazione era sovraccarica. La seconda operazione è avvenuta nello stesso punto della prima, questo spiega il perché sia stato necessario un tempo lungo di totale inattività, e quindi un periodo ampio con diverse fasi per iniziare il recupero. Il ginocchio era particolarmente fragile dopo due operazioni. Adesso siamo nel tratto finale per percorso, ma stiamo ancora lavorando “.

    “La grande differenza rispetto alla situazione vissuta nel 2016 (il primo intervento ad un ginocchio subito da Roger, ndr) è che quando si è preso una pausa dopo Wimbledon nel 2016, i suoi muscoli erano sempre tonici. Ora abbiamo avuto una pausa totale in cui i muscoli si sono notevolmente deteriorati. È passato molto tempo tra la prima operazione e il periodo di luglio, in cui avevamo stabilito che avremmo potuto ricominciare a lavorare gradualmente. I suoi muscoli non erano più nelle stesse condizioni, gli squilibri erano estremi. I suoi muscoli non potevano sopportare certi carichi di lavoro, avevano bisogno di più tempo. Quando abbiamo ripreso a lavorare, cerchi di fare tutto il possibile. Devi farlo più volte in modo graduale, in modo che il corpo impari a mantenere le ripetizioni a un certo livello; quindi devi fermarti e vedere come reagisce il corpo. Verso l’inizio di ottobre, siamo partiti dal livello più basso. Tuttavia, abbiamo cercato fin dall’inizio di incorporare aspetti di coordinazione. Dovevamo sempre sapere cosa era possibile fare, come il suo corpo reagiva a questo o quello, quante volte era possibile ripetere, e via di nuovo valutare l’intero processo, la fatica, ecc. Tutto, dal minimo movimento dopo l’operazione al punto attuale, per poter tornare giocare di nuovo il suo tennis. È una lunga strada da percorrere”.
    “Roger gioca solo quando sa di poter giocare bene. Ora dobbiamo vedere come reagisce il suo corpo. È importante proteggerlo. Non è paragonabile alla situazione del 2016. È già una grande vittoria poter tornare in campo, giocare e poter dire ‘Sto bene, non vedo l’ora che arrivi la prossima partita’. Al momento è sicuro che giocherà a Doha, poi vedremo se anche Dubai. Aspettiamo di valutare lo sforzo e la reazione del suo corpo dopo i primi incontri”.
    La domanda sul ritiro dal tennis Pro è immancabile. Ecco la risposta di Paganini: “Quando deciderà di fermarsi, si fermerà. Perché non puoi più, o non vuoi. Certo, c’è un limite. Ti stai allenando molto duramente in questo momento perché vuoi sapere: dov’è questo limite? E dove mi trovo in relazione a questo? Ed è Roger Federer che lo dice, non io. Stiamo parlando di una persona incredibile. Ciò che viene spesso sottovalutata è la sua pazienza. Senza questa pazienza, il suo ritiro sarebbe arrivato molto tempo fa. Devi avere qualità personali incredibili per continuare i duri allenamento con questa passione”.
    “Troppo vecchio per vincere ancora? Penso di no, ma tutto dipende da quanto sei sano. È un po’ presto per rispondere a questa domanda. È anche la quinta generazione contro cui giochi, gli avversari molto più giovani e forti. Penso che Roger sia stato decisivo nell’elevare il livello di tutti, è …quasi “colpa sua”. Quando ha deciso di operarsi, la prima domanda che ha fatto è stata ‘Voglio sapere se potrò giocare di nuovo’, era logico che non volesse pensare alla fine della sua carriera. Ha scelto un percorso che avrebbe richiesto diversi mesi puntando a tornare, non dire addio”.
    La passione di Federer per il tennis sorprende anche chi lo conosce da una vita e lo segue costantemente: “Io stesso sono sorpreso dalla sua passione, a volte mi chiedo: perché continua a fare tutto questo? È un fenomeno, non c’è molto altro da aggiungere. Quando abbiamo fatto la prima sessione di esercizi, con dei piccoli ostacoli da saltare, ha saltato il primo che gli abbiamo messo davanti con una certa titubanza… ma visto che andava tutto bene, è diventato euforico, era davvero orgoglioso di averlo saltato. Quando lo vedi queste cose, le emozioni spontanee che ancora prova per le cose più semplici, ti fa sentire giovane, è ricco di vita“.
    Piani per il 2022? “Ottima domanda… non voglio svicolare e non rispondere, posso dire oggi che abbiamo sempre un piano A e un piano B. Ma abbiamo ancora pochissime risposte ad alcune domande emerse durante gli allenamenti. Abbiamo bisogno di maggiori informazioni prima di sapere in quale direzione sta andando la pianificazione, e solo provando in campo avremo queste risposte. È presto per pensare ad un futuro così lontano”.

    Una intervista interessante (anche perché Paganini parla molto poco con la stampa…), che chiarisce moltissimi aspetti di questi mesi “off” di Roger. Ricordiamo che l’ultimo match ufficiale giocato dallo svizzero è stata la semifinale agli Australian Open 2020 persa contro Djokovic. Quindi il match dei record a Città del Capo con Rafa, con il più grande pubblico mai registrato per un match di tennis, anche se era solo un’esibizione. Da allora Roger non è più tornato in campo.
    Mancano pochi giorni al suo rientro. C’è enorme curiosità per vederlo di nuovo all’opera e capire se il lungo piano di recupero svolto insieme a Paganini ci restituirà quel giocatore tanto amato da milioni di appassionati in tutto il mondo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP Montpellier: Sinner parte fortissimo con Bedene, cala nel secondo e cede al tiebreak decisivo. Problemi alla schiena per l’azzurro

    Jannik Sinner cede al tiebreak del terzo set contro Aljaz Bedene nel suo match d’esordio nel 250 di Montpellier, 3-6 6-2 7-6 lo score finale. Domina il primo parziale Jannik, con il suo tennis potente in progressione. Nel terzo game del secondo set arriva un calo improvviso: prima perde efficacia al servizio e quindi crolla […] LEGGI TUTTO

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    ATP Montpellier: Sonego supera Korda in due set, ottima prestazione per Lorenzo

    Lorenzo Sonego

    Un ottimo Lorenzo Sonego supera in due set l’emergente statunitense Sebastian Korda, 6-3 6-2 lo score a favore dell’azzurro, che così si guadagna un posto nei quarti del 250 di Montpellier, dove sfiderà il vincente di Goffin vs. Bonzi. Grande prestazione del piemontese, servizio al top, solido in spinta e chirurgico nello sfruttare ogni occasione alla risposta.
    Non era sulla carta un match facile: Korda, ventenne n.92 al mondo, è uno dei giocatori in maggior ascesa dalla ripresa del tour la scorsa estate. Il figlio del campione ceco Petr infatti ha un tennis molto completo, fluido, ordinato e razionale. È alto ma si muove bene; è aggressivo ma non prende troppi rischi. Impressiona la facilità con cui riesce a cambiare sul lato del rovescio bimane colpi in spinta a back molto precisi, lunghi e con rimbalzo basso, difficili da rigiocare; ancor più per l’azzurro, che ha sulla sinistra la parte più debole del suo tennis.
    Sonego è entrato in campo molto bene, fin dai primi punti, imponendo il suo tennis vivace ed aggressivo, e approfittando ogni volta dei piccoli passaggi a vuoto del giovane rivale. Lorenzo (come sempre) è stato perfetto sul piano tattico: lucidissimo nell’aggredire l’avversario appena possibile, mettendogli pressione fin dalla risposta o con uno strappo col diritto. Eccellente l’azzurro al servizio, quasi inattaccabile oggi, anche per un rivale molto efficace in risposta. Sostenuto da ottime prime e seconde profonde, Lorenzo è stato bravo a controllare i suoi turni di servizio e prendersi rischi in risposta, appena possibile. Vivace fisicamente ed estremamente reattivo, l’azzurro è stato prontissimo a scattare con i piedi sia in avanti che a sinistra, per coprire il lato debole e governare lo scambio col diritto.
    Korda ha giocato una buona partita, mostrando il potenziale del suo tennis, ma senza riuscire a scardinare l’azzurro in risposta, e perdendo alcuni punti importanti per incertezze sotto rete (entrambi i break subiti). Deve sicuramente crescere nell’intensità e calibrare i momenti in cui spinge a quelli di difesa, proprio dove invece eccelle Sonego.
    Ecco la cronaca del match.

    Si inizia con Sonego alla battuta. Buone prime, senza patemi muove lo score, avanti 1-0. Anche Korda parte molto bene: solo prime, piazzate esterne forti e precise, e via accelerazioni col diritto, a spostare l’azzurro. 1 pari. La sensazione è che il servizio sia cruciale nel match, soprattutto per Lorenzo, visto che Sebastian risponde piuttosto bene con impatti in anticipo tenendo i piedi quasi in campo sulle seconde. E così sarà: super Lorenzo con la prima, per tutto l’incontro. Sonego è molto rapido con piedi a spostarsi per tutto il campo per colpire col diritto e comandare lo scambio, non senza prendersi rischi perché lascia piuttosto scoperto il lato destro del campo. Il parziale avanza seguendo i turni di servizio, scambi brevi e tennis molto rapido. Korda tenta anche un serve and volley nel quarto game, “punito” da una bella risposta del piemontese e quindi passante di diritto in corsa, gran punto. Sulla spinta di questo vincente, avanza convinto in risposta. Si procura la prima palla break del match Sonego, ma Sebastian trova una bella prima al T, che Lorenzo non controlla. Con un game laborioso, Korda impatta lo score sul 2 pari. Quinto game, anche Sonego è costretto per la prima volta ai vantaggi, dal 40-0, grazie a tre risposte molto profonde dello statunitense. Korda trova una bordata incredibile cross dal centro col diritto, gli vale la prima palla break del match. Ottima prima “in pancia” di Lorenzo, forse fin troppo avanti Korda in risposta… Chance cancellata. Non molla la presa Sebastian, martella con grande ritmo e profondità, prendendosi minimi rischi. Altra palla break concessa dall’azzurro. Approccia la rete Korda, ma il back gli scappa largo. Granda battaglia in questa fase del match. Sonego resta avanti 3-2. Sesto game, per la prima volta Sebastian sbaglia qualcosa in spinta, crolla 15-40, due palle break per l’azzurro. Aggressivo lo statunitense, ma volee incrociata gli scivola larga, BREAK Sonego, avanti 4-2. Ottima attitudine Sebastian, ma sotto rete il tocco è ancora rivedibile. Bravo qua Sonego, consolida il break con un gran turno di servizio, avanti 5-2. Korda resta in scia, salendo 3-5, l’azzurro va a servire per il primo set. Il figlio di Petr sembra innervosito, non riesce ad incidere in risposta. Si avventa con troppo impeto sui servizi di Lorenzo, esagerando nell’essere aggressivo, e due risposte volano via. Bravissimo Sonego a chiamare a rete il rivale con una smorzata perfetta e chiudere di tocco in avanzamento. 40-15, due set point Sonego. Botta perfetta al centro, Korda non contiene. Un Sonego sontuoso al servizio chiude il primo set 6-3.

    Il secondo parziale inizia con Korda alla battuta. Spinge con più ordine l’americano rispetto alla fase finale del primo set, dove s’era un po’ disunito una volta andato sotto. Si prende grandi rischi anche con la seconda, e commette il primo doppio fallo del match. Sonego sul 30 pari prova a risposta a tutto braccio e via a rete, per mettere pressione al rivale, ma purtroppo l’approccio non passa la rete. Resta l’attitudine perfetta dell’azzurro, che tatticamente in campo è ineccepibile e sempre lucidissimo. Korda muove lo score, 1-0. Sempre eccellente il piemontese al servizio, continuo e preciso, 1 pari. Il set scorre rapido fino al quinto game. L’azzurro è bravissimo a reggere lo scambio rovescio vs. rovescio, senza perdere campo, è Korda il primo a cedere. 0-30 e poi 15-40 con un super scambio condotto col diritto in grandissima spinta e coraggio. Due palle per l’allungo a favore dell’azzurro. Cancella la prima chance con una solida prima esterna; lunghissimo scambio sulla seconda, Korda viene avanti ma ancora lo tradisce la volée, troppo centrale, ben impattata da Sonego per un passante lungo linea vincente. BREAK Sonego, avanti 3-2 e servizio. Sebastian cerca la reazione di rabbia per restare nel match. Si porta 0-30 (con un doppio fallo di Lorenzo), ma con coraggio Sonego avanza, serve benissimo e consolida il vantaggio salendo 4-2. Korda perde la pazienza, esagera di nuovo nella spinta e crolla 15-40. Sonego regge in difesa e trova da fuori dal campo una bordata col diritto che pizzica la riga, imprendibile. Che colpo! Secondo break per il piemontese, avanti 5-2 e servizio. Non trema l’azzurro al momento di chiudere. Spinge col diritto e si procura la palla per il match. Comanda Korda ma Sonego si difende e lo porta all’errore. Game Set Match Sonego, bellissima prestazione, che gli vale l’ottavo quarto di finale a livello ATP. Bravo Lorenzo!
    Marco Mazzoni

    [7] Lorenzo Sonego vs Sebastian Korda

    ATP ATP Montpellier

    Sonego L.
    6
    6

    Korda S.
    3
    2

    Vincitore: Sonego L.

    Servizio
    Svolgimento
    Set 2

    Sonego L.

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30

    5-2 → 6-2

    Korda S.

    0-15
    15-15
    15-30
    15-40

    4-2 → 5-2

    Sonego L.

    0-15
    0-30
    15-30
    30-30
    40-30

    3-2 → 4-2

    Korda S.

    0-15
    0-30
    15-30
    15-40
    30-40

    2-2 → 3-2

    Sonego L.

    15-0
    30-0
    40-0

    1-2 → 2-2

    Korda S.

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15
    40-30

    1-1 → 1-2

    Sonego L.

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15

    0-1 → 1-1

    Korda S.

    0-15
    15-15
    30-15
    30-30
    40-30

    0-0 → 0-1

    Servizio
    Svolgimento
    Set 1

    Sonego L.

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15

    5-3 → 6-3

    Korda S.

    15-0
    30-0
    40-0

    5-2 → 5-3

    Sonego L.

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15

    4-2 → 5-2

    Korda S.

    15-0
    15-15
    15-30
    15-40

    3-2 → 4-2

    Sonego L.

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15
    40-30
    40-40
    40-A
    40-40
    40-A
    40-40
    A-40

    2-2 → 3-2

    Korda S.

    0-15
    15-15
    30-15
    30-30
    40-30
    40-40
    40-A
    40-40
    A-40
    40-40
    A-40

    2-1 → 2-2

    Sonego L.

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15

    1-1 → 2-1

    Korda S.

    15-0
    15-15
    30-15
    30-30
    40-30

    1-0 → 1-1

    Sonego L.

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15

    0-0 → 1-0

    2 Ace 11 Doppi falli 164% % primo servizio 74%79% % di punti vinti su primo servizio 57%67% % di punti vinti su secondo servizio 50%3/5 Break poinT0/20 Tiebreak vinti 023 Punti vinti in risposta 1462 Punti vinti 4112 Giochi vinti 55 N. max giochi vinti di fila 16 N. max punti vinti di fila 439 Punti vinti al servizio 279 Giochi vinti al servizio 5  LEGGI TUTTO

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    Tiley (direttore AO): “Ho allontanato la famiglia, ero preso d’assalto e non volevo sfogarmi con loro”. Grazie degli sforzi Craig (di Marco Mazzoni)

    Oltre a Naomi Osaka e Novak Djokovic, campioni agli Australian Open 2021, chi ha tirato un enorme sospiro di sollievo per la conclusione del torneo è certamente Craig Tiley, direttore e “guru” del tennis australiano. Organizzare questo Slam, con i rigidissimi protocolli del paese e la pandemia tutt’altro che debellata nel mondo, è stata più […] LEGGI TUTTO