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    Australian Open: Incredibile Nadal! Rimonta due set a un Medvedev sprecone e vince il 21esimo Slam in carriera

    Rafael Nadal

    Incredibile rimonta di Rafa Nadal. Lo spagnolo crolla due set a zero, dominato sul piano del gioco e anche fisicamente da Medvedev, ma il russo “si incarta” nel terzo set. Inizia a litigare col pubblico (estremamente indisciplinato oggi), sbaglia molte scelte tattiche, incasinando quella condotta che l’aveva portato in vantaggio. Soprattutto non sfrutta chance importanti (tre palle break sul 3-2 che avrebbero “ucciso” il match) e si fa rimontare. La partita gira. Nadal ritrova incredibilmente energia, dopo oltre 4 ore corre più dell’avvio, e ritrova magicamente lunghezza di colpi e intensità, anche col diritto che era mancato in spinta per tutta la prima parte del match, mentre Medvedev crolla sul piano fisico e mentale, sempre meno lucido nelle scelte. Il match diventa una rissa agonistica, e in questa condizioni Nadal è quasi invincibile, come dimostra la sua lunga carriera. Vince Nadal 2-6 6-7 6-4 6-4 7-5, si regala il sogno del 21esimo Slam, proprio in quell’Australia che gli aveva portato poca fortuna. Quanti rimpianti per Medvedev, incapace di chiudere nel terzo set una partita che aveva in pugno. Quanta gioia per Nadal, che completa una rimonta eccezionale e così stacca gli “eterni” rivali nella corsa al maggior numero di Slam vinti. Una finale lunga, sofferta, non sempre di alta qualità tecnica ma memorabile per il suo andamento, tanto da entrare dritta nei libri di storia della disciplina. Come l’impresa del suo vincitore: el Rey, Rafael Nadal.

    A breve il commento completo, ecco la cronaca della partita.

    La finale degli AO22 scatta alle 9.47, Nadal to serve. Lavora col diritto mancino stretto Rafa, chiude col vincente in contro piede. Secondo punto, Medvedev spinge sul diritto di Nadal, stavolta l’iberico sbaglia. Dai primi punti si intuisce che Rafael non vuole scambi troppo lunghi, cerca il diritto molto stretto visto che Medvedev è molto dietro, quindi verticalizza per chiudere. Medvedev invece cerca il rovescio del rivale. Ai vantaggi Nadal si porta 1-0. Più agile il primo turno di servizio per Medvedev, chiuso a 15 con il primo Ace del match. Terzo game, Rafa scambia molto, ma senza grande ritmo (spinge poco con le gambe…), Medvedev è paziente e infila il rivale col rovescio lungo linea. 0-30, e REGALI di Daniil!!? Con lo scambio già vinto, prima tira addosso al rivale, venendo infilato in modo bizzarro, quindi non trova il passante con il rivale ormai inerme sulla rete. Che chance sprecate… Arriva lo stesso la palla break per Medvedev, che “sgonfia” la palla e Nadal cerca l’accelerazione, sbagliando. Si butta avanti Rafa, chiude con una bella stop volley. Malissimo col diritto Rafa, affossa col diritto in rete, altra palla break per il russo. Col servizio, cancella anche questa palla break. A fatica, Rafa si porta 2-1. Il quinto game è di nuovo complicato per Nadal. Medvedev rimette in modo splendido col rovescio una smorzata, quindi lo infila con un passante alto. Un errore in scambio costa a Rafa lo 0-40, tre palle break consecutive da difendere. Un errore col rovescio su di una risposta potente e profonda costa a Nadal il BREAK, 3-2 e servizio Medvedev. Poco al servizio per Nadal, troppo poco, e questo non gli permette di impostare lo scambio. Invece serve meglio il russo, che nei propri game fa molta meno fatica, Ace, avanti dopo un affondo. Consolida il vantaggio, 4-2 avanti. Nadal è in confusione, strano a dirsi, ma in campo non trova la chiave per incidere e crolla al servizio con due doppi falli! Prova a venire avanti, ma il passante di Medvedev è perfetto. 0-40, altre tre palle break! Tenta un serve and volley Rafa, ma la risposta è bassa, difficile da gestire, tanto che il tocco di Rafa è largo. DOPPIO BREAK, 5-2 e servizio Medvedev. Senza problemi Daniil chiude 6-2. Un set dominato totalmente dal russo. Nadal ha servito male, è stato corto nel palleggio, non è riuscito ad incidere con nessuno dei suoi colpi, tanto che i punti li ha fatti quasi esclusivamente venendo avanti. Medvedev in controllo del match finora.
    Secondo set, inizia al servizio Nadal. Finalmente scambia maggiormente sul diritto di Medvedev e carica con più potenza il suo diritto, una maggior vivacità che lo porta 40-15. Uno dei rari punti diretti col servizio vale a Rafa l’1-0. Fa il pugno, cerca di scuotersi, ma deve riuscire ad incidere in risposta, dove finora è mancato totalmente. Continua a non far fatica il russo al servizio, tutto scorre molto veloce nei suoi turni, con buone percentuali di prime e quell’apertura di campo sistematica da destra che gli apre totalmente il campo. Sul 2-1 Nadal, arriva il primo mento di difficoltà per Medvedev al servizio, che sbaglia e si ritrova 0-30. Sul 15-30 arriva lo scambio più lungo del match, che Rafa chiude con un back improvviso, maligno, che taglia le gambe a Daniil. 15-40 e due palle break! Annulla la prima con un Ace al T (sesto del match), sbaglia un rovescio uscendo dal servizio, ancora sfiatato dal punto precedente. BREAK improvviso, Nadal avanti 3-1, grazie ad errori del russo. Trova anche il primo Ace Nadal, vince il primo turno “comodo” al servizio, e vola 4-1. Medvedev torna a dominare col servizio, ma ora deve trovare uno spiraglio in risposta per riaprire il set. Ci prova spingendo a tutta, col servizio dell’iberico che di nuovo non fa la differenza. 0-30 e 15-40, bravissimo Medvedev a reggere sul diritto molto carico e poi affondare col rovescio cross. Due palle del contro break! Se lo prende Daniil, grande affondo col diritto. BREAK, si riporta 3-4 e servizio. Non trova però punti facili col servizio, si lotta e Nadal spinge, ci crede. Torna a palla break Nadal sul 30-40. Nadal alza a tutta la parabola, allontana Daniil dalla riga di fondo e lo infila con una smorzata, anche piuttosto alta, ma che coglie totalmente impreparato il russo. BREAK Nadal, che lotta ora nel set. Serve sul 5-3 Rafa. Orribile errore con lo smash di Nadal, da pochi passi, nel primo punto. Stecca quindi una palla Rafa, su di una risposta profonda di Medvedev. 0-30! Con coraggio Medvedev avanza in campo col rovescio a va prendere il punto di volo, è 15-40. Due palle del contro break. Ottimo il Serve and Volley di Nadal, a cancellare la prima; ancora a rete sulla seconda, ben chiusa di volo. Con un gran vincente di rovescio, Medvedev si procura la terza palla break per allungare il set. Entra uno spettatore in campo!?!? I body guard arrivano, proteggono i giocatori e allontanano il folle… Brutto momento per una interruzione. Ancora con la smorzata, Nadal si salva, visto che il rivale è lontanissimo dalla riga di fondo. Scambio rocambolesco, altra smorzata ma stavolta il passante di Rafa è lungo. Quarta palla break del game. Buona prima, la risposta è larga. Un bell’attacco porta Nadal al primo Set Point. Si scambia, Medvedev guadagna campo e forza l’errore. Grande tensione in campo, che battaglia adesso. Stecca Rafa, arriva la quinta palla break… vola via il diritto dell’iberico, BREAK, tutto da rifare, Medvedev serve sul 4-5. Non va la prima di Daniil, ma il rovescio sì, impatta con grande timing e senza far fatica. Con un improvviso e perfetto S&V, Medvedev si porta 5 pari. L’undicesimo game è una fiera dell’errore, tanti da parte di Nadal ma è coraggioso, Medvedev è passivo, sente la tensione e non trova modo di imporsi. Con un gran rovescio lungo linea, lo spagnolo si porta 6-5. Rafa tira fuori gli artigli, spinge a tutta col diritto, carico e potente. 15 pari, e la prima del russo è scomparsa. Ritrova un Ace sul 30 pari, fondamentale per lui ritrovare il servizio. Si va al tiebreak. 1-0 Nadal, errore col diritto di Medvedev, era in controllo ma tira lungo. Terribile errore di volo di Medvedev, sbaglia totalmente con una stecca su di un colpo non così difficile. 2-0 Nadal! Trova un vincente di rovescio Daniil, 1-2. Spinge col diritto Nadal, ma sparacchia in rete. 2 pari. Rischia il S&V e tocca benissimo di volo Rafa, 3-2. Stavolta chiude di volo Daniil, grazie all’attacco profondo, si gira 3 pari. Resta miracolosamente in campo la risposta di Nadal, 4-3! Mini break e 5-3 con un pressing col diritto. Trova una gran risposta stavolta Medvedev, nei piedi, impossibile il tocco di volo dell’iberico. contro-mini-break, serve Daniil 4-5. Scambio rocambolesco, avanza Nadal ma sbaglia la volée, difficile. 5 pari. Servizio, palla corta e rovescio vincente per Medvedev, 6-5 e SET POINT! Trova un passante SPLENDIDO Medvedev, alza le braccia tra i fischi del pubblico (non corretto…), 7-5 Medvedev. Due set avanti ora il russo. Un set durissimo, sofferto, che Nadal ha condotto fino al momento in cui ha servito per chiuderlo. Meritato da Medvedev, che ha tenuto nonostante sia calato al servizio, ha sofferto, ha lottato, ha tenuto di testa quando il rivale ha alzato al massimo il suo ritmo e spinta.
    Terzo set, Medvedev inizia alla battuta. Nadal è tornato in campo carico, spinge forte col diritto, fa il pugno, cerca di farsi sentire. È un game complicato, il servizio va e viene, incluso il secondo doppio fallo del match. Arriva una palla break per Nadal! Sbaglia però una palla banale in scambio l’iberico, il suo sguardo è tutto un programma… Col servizio il russo (due Ace consecutivi) si porta 1-0. Torna a dominare lo scambio Daniil, gioca alla perfezione in lungo linea, si apre il colpo e affonda. 0-30. Non crolla Nadal, si carica e continua a spingere. Sbaglia però il diritto più facile dopo essersi costruito alla perfezione il punto. A fatica, Rafa vince il game. Il set avanza sui turni di servizio, più complicati quelli di Rafa, più rapidi quelli di Daniil. Sul 3-2 Medvedev, Rafa serve e crolla 0-30, moooolto profondo nello scambio il russo. INCREDIBILE punto difensivo di Medvedev, non chiude lo smash Rafa, il lob lo passa e quindi via con un’accelerazione di rovescio lungo linea vincente. Punto mortale, che gli vale lo 0-40 e tre palle break! Cancella la prima con una smorzata Rafa, spreca la seconda Daniil con un rovescio lungo, e pure la terza giocando una palla corta totalmente errata. Regali di Medvedev, che tengono in vita Nadal. 3 pari. Medvedev è infuriato col pubblico, commette due errori gravissimi, 30 pari. Si riprende con una grandinata di rovesci, uno migliori dell’altro. Con un diritto cross vincente si porta 4-3. Serve Rafa, inizia male con un errore di rovescio in rete, è un muro l’avversario. Scattano le tre ore di gioco quando un rovescio di Daniil vola via, sotto il forcing di Rafa. 4 pari. Serve Medvedev e commette sul 15-30 pari un errore gravissimo, un tocco banale sotto rete, due palle break Nadal!?! Salva la prima rischiando una smorzata; affretta l’attacco sulla seconda e viene infilato da Nadal. BREAK 5-4 e servizio Nadal! Stavolta non trema, chiude 6-4 l’iberico, si va al quarto set. La follia di Medvedev ha riaperto una partita che pareva chiusa.
    Quarto set, Medvedev scatta al servizio, gioca un game solido si porta 1-0. Sembra però più stanco, mentre Nadal corre come un forsennato. Rafa commette il quarto doppio fallo sul 15 pari, piccola chance per il russo. Si salva con la smorzata Rafa, ma accusa un grande attacco del rivale nel punto seguente. 30-40, palla break immediata per Medvedev! Con un gran diritto l’iberico la cancella, con prepotenza. Muore in rete la palla corta di Rafa, seconda palla break del game. Non la sfrutta Daniil, sbaglia un rovescio di scambio. Nadal insiste con la smorzata, alcune premiate, altre no. 1 pari, dopo un game di oltre 10 minuti. Medvedev è in difficoltà al servizio, due errori e 0-30. Scappa un diritto del russo, 15-40, due palle break! Cancella la prima con il 15esimo Ace Daniil, doppio fallo!!! BREAK Nadal, avanti 2-1 e servizio. Crollo fisico per Daniil, dopo il crollo mentale con le chance sprecate nel terzo set, che ora paga carissimo. Cerca una reazione il russo, ci prova col rovescio lungo linea. Un gran vincente che lo porta 15-30. Non molla Nadal, balza come un gatto su ogni palla (come ha recuperato energie alla fine del secondo set, quando pareva “morto”???), ma non riesce a gestire un gran cross di Medvedev. 30-40, palla del contro break per Medvedev! Lungo il diritto di Rafa, forzato dal pressing del rivale. BREAK Medvedev, 2 pari! Spreca tutto però giocando corto, Nadal ne approfitta col rovescio lungo linea. 0-40, tre palle break per l’iberico. Si gioca bene le prime due Daniil, avanti tutta, e sbaglia un affondo vincente Nadal sulla terza, gli esce di un niente. Stavolta è Medvedev a rischiare la smorzata e gli va bene. Rischia poi un S&V, ma la volata è pessima e arriva un comodo passante. Quarta palla break del game… come se la gioca Daniil, da campione. Cancella anche la quinta PB, con un gran servizio, e la sesta con una smorzata. Strappa finalmente il game di servizio alla settima palla break. 3-2 e servizio Nadal. Con un buon game Rafa consolida il vantaggio, 4-2. Medvedev è sulle gambe, ma sul 4-3 Nadal regala e concede due palle break. Troppo passivo il russo, non fa niente e subisce la rimonta dello spagnolo, che sale 5-3. Ormai il russo non riesce più a spingere, Nadal si procura un set point sul 30-40. Lo cancella con un grande rovescio incrociato. Rafa serve sul 5-4 per forzare il match al quinto set. Serve solido l’iberico, 40-0 e tre set point! Basta il primo, 6-4. Si va al quinto set, con Nadal in piena trance agonistica e la gambe che vanno a mille, e Medvedev spossato e completamente andato sul piano tattico.
    Quinto e decisivo set, inizia dopo oltre 4 ore di battaglia. Serve Medvedev, e si inverte la inerzia della partita. Concede subito una palla break sul 30-40. Trova una gran prima al centro e chiude col diritto. 1-0 Medvedev, a fatica vince il primo game, finalmente col servizio in campo. Più in controllo Rafa nel suo primo game, 1 pari. Ritrova la prima di servizio Daniil, con un game a zero (non gli capitava da un po’) si porta 2-1. Sul 2 pari 30 pari, commette un grave errore col diritto Medvedev, è di nuovo palla break! Con un gran servizio si salva il russo, ma le gambe non vanno più e sbaglia un rovescio a mezza rete. Nadal opera il BREAK con un bellissimo diritto lungo linea. 3-2 e servizio Nadal. Il sesto game è un’altra feroce battaglia, Medvedev cerca un ultimo disperato assalto. Incredibile l’accelerazione di Medvedev lungo linea col rovescio, lascia immobile Rafa, è palla del contro break! Bella prima esterna, larga la risposta col rovescio del russo. Stecca col diritto lo spagnolo, altra palla break, game caotico, tanti errori. Stesso schema, altra prima esterna e si salva. Lotta Daniil, spreme le ultime energie strappando di forza la terza palla break. Stesso schema, servizio esterno e la risposta vola via. 4-2 Nadal, 18 punti nel game e 3 PB annullate. Nadal si porta 5-3, ad un solo game dalla vittoria. In risposta, inizia con un gran diritto lungo linea, ma Medvedev reagisce e resta aggrappato al match. 5-4, Rafa serve per la storia. Servizio esterno, apre il campo ed entra facile Nadal. 30-0. Con un doppio fallo Nadal regala il punto del 30 pari, anche lui sente la tensione… Spara un diritto a tutta incrociata e chiude sotto rete. 30-40 e palla break per Medvedev! In rete il rovescio di Nadal, incredibile! BREAK Medvedev… 5 pari. Ha tremato Rafa. Medvedev spara il 23esimo Ace del suo match, ma sbaglia tutto con un’altra smorzata che Rafa chiude col tocco. Davvero poco lucido, invece di chiudere di forza sotto rete. 30 pari. Largo il diritto di Daniil, palla break per il 6-5 Nadal!?! Quante scelte errate del russo dal terzo set… Si salva con una bordata col diritto incrociato. Con un bel forcing, Rafa strappa un’altra palla break, ma con la prima esterna cancella la chance. Altro rovescio largo di Medvedev, succede di tutto in campo. Altro errore di Medvedev, dopo una gran prima, il diritto scappa lungo. BREAK Nadal, 6-5 e servizio. Con un Ace si procura il 40-0, 3 match point consecutivi! Chiude a rete, ride Rafa! Vince ancora uno Slam, il 21 esimo di una carriera irripetibile.

    GS Australian Open R. Nadal [6]26667 D. Medvedev [2]67445 Vincitore: R. Nadal ServizioSvolgimentoSet 5R. Nadal 15-0 30-0 40-06-5 → 7-5D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A5-5 → 6-5R. Nadal 15-0 30-0 30-15 30-30 30-405-4 → 5-5D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 30-30 40-305-3 → 5-4R. Nadal 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-3 → 5-3D. Medvedev 15-0 30-0 40-04-2 → 4-3R. Nadal 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-403-2 → 4-2D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A2-2 → 3-2R. Nadal 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2D. Medvedev 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2R. Nadal 15-0 15-15 30-15 40-15 40-300-1 → 1-1D. Medvedev 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 4R. Nadal 15-0 30-0 40-05-4 → 6-4D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-405-3 → 5-4R. Nadal 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-404-3 → 5-3D. Medvedev 15-0 30-0 40-04-2 → 4-3R. Nadal 0-15 15-15 30-15 40-153-2 → 4-2D. Medvedev 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A2-2 → 3-2R. Nadal 15-0 15-15 15-30 30-30 30-402-1 → 2-2D. Medvedev 0-15 0-30 15-30 15-40 30-401-1 → 2-1R. Nadal 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-400-1 → 1-1D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 3R. Nadal 15-0 30-0 40-05-4 → 6-4D. Medvedev 0-15 15-15 15-30 15-40 30-404-4 → 5-4R. Nadal 0-15 15-15 30-15 40-153-4 → 4-4D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 3-4R. Nadal 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-3 → 3-3D. Medvedev 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3R. Nadal 15-0 30-0 40-0 40-15 40-301-2 → 2-2D. Medvedev 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2R. Nadal 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-400-1 → 1-1D. Medvedev 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 2-0* 2*-1 2*-2 3-2* 3-3* 4*-3 5*-3 5-4* 5-5* 5*-66-6 → 6-7D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 30-30 40-306-5 → 6-6R. Nadal 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-405-5 → 6-5D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-155-4 → 5-5R. Nadal 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A5-3 → 5-4D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 30-30 30-404-3 → 5-3R. Nadal 0-15 0-30 15-30 15-404-2 → 4-3D. Medvedev 15-0 30-0 40-04-1 → 4-2R. Nadal 15-0 30-0 40-03-1 → 4-1D. Medvedev 0-15 0-30 15-30 15-40 30-402-1 → 3-1R. Nadal 15-0 30-0 30-15 30-30 40-301-1 → 2-1D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-151-0 → 1-1R. Nadal 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 40-152-5 → 2-6R. Nadal 0-15 0-30 0-402-4 → 2-5D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-3 → 2-4R. Nadal 0-15 0-30 0-402-2 → 2-3D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 30-30 40-302-1 → 2-2R. Nadal 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-401-1 → 2-1D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-15 1-0 → 1-1R. Nadal 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-400-0 → 1-0
    3 Aces 235 Double faults 562 % 117/189 1st serve in 69 %126/18267 % 78/117 Win 1st serve 71 % 89/12647 % 34/72 Win 2nd serve 41 % 23/5632 % 7/22 Break points won 27 % 6/2260 % 30/50 Net points won 56 % 28/5036 % 65/182 Receiving points won 38 % 72/18969 Winners 760 Return winners 068 Unforced errors 523 Return unforced errors 1182 Total points won 189200 kmh Fastest serve 214 kmh187 kmh 1st Serve Average 191 kmh160 kmh 2nd serve average 145 kmh LEGGI TUTTO

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    Australian Open: Medvedev o Nadal?

    Rafael Nadal e Daniil Medevev, in palio gli Australian Open 2022

    …Nadal. Scelta difficilissima, basata più su istinto che razionalità. La finale 2022 degli Australian Open è molto incerta. Daniil Medvedev proverà a vincere per la prima volta lo Slam australiano dopo esser stato sconfitto nettamente l’anno scorso da un Super-Djokovic. Ormai il suo ruolo di big è consolidato. Nadal tenterà il bis, dopo il successo del lontano 2009. Da allora è passata un’epoca geologica sportivamente, il suo fisico non è più quello di una volta ma sfruttando la sua enorme voglia e intelligenza ha rivoltato il suo tennis, passando da più grande difensore a giocatore assai più offensivo. Uno che non ne vuol sapere di mollare nonostante mille acciacchi.
    I precedenti diretti dicono 3-1 Nadal: tre successi nel 2019 per l’iberico; l’ultimo precedente, 2020, l’ha vinto Medvedev, all’ultima edizione delle Finals a Londra, quando Daniil si presentò in forma eccezionale. E nonostante giocasse di brutto, soffrì non poco per venire a capo di Rafael in condizioni indoor, quelle meno favorevoli per il “tiranno” di Roland Garros.
    Proprio su questo aspetto si basa il mio pronostico Pro-Nadal: Medvedev è oggi il tennista più forte dopo Djokovic, sul cemento è fortissimo, ma per fattori tecnici soffre tanto contro Rafa. In una sfida che si preannuncia incerta, probabilmente molto lottata, i vantaggi tecnici di Nadal abbinati alla sua forza mentale potrebbero creare quella differenza che sposta la bilancia dalla parte del “Rey”. Se la partita dovesse essere caotica, rocambolesca, una battaglia senza esclusioni di colpi, preferisco la solidità ed esperienza di Nadal alla complessità di Medvedev. Nel torneo, entrambi hanno brillato e sofferto. Hanno faticato, hanno convinto e lasciato dubbi, tanto che in finale conterà più la testa che la tecnica o il fisico.
    Medvedev può certamente vincere la finale, ha tutto quel che serve per farlo. Potrebbe servire benissimo, rispondere profondo alle prime e seconde di Nadal e quindi invischiarlo nella sua ragnatela, visto che sulla diagonale sinistra non soffrirà come altri (Berrettini, ad esempio). La sensazione è che costruirà di meno e cercherà di giocare più diretto, dritto per dritto, perché la sua tela viscida non è “così viscida” per Rafa. Nadal sarà pronto a non lasciargli quei tempi di gioco dilatati che il russo ama. Nadal ha tecnica e mano per non subire così tanto le variazioni di Medvedev. Rafa ormai soffre di più chi lo prende di velocità, chi ha potenza e non gli lascia il tempo di ribaltare le situazioni. Medvedev invece tende a lasciarti tempo per giocare, anche se ai suoi ritmi, ed è lui a ribaltare le situazioni con degli strappi improvvisi. Il tempo di gioco sarà domani decisivo.
    Nadal sarà costretto ad attaccare, perché ormai quel Rafa che rimette tutto per 5 ore è nei libri di storia, non più in campo. Dovrà però attaccare bene, soprattutto sul diritto del russo, perché sfidarne il passante è un rischio enorme anche per lui, che sotto rete gioca meglio di tutti. Chi crede che Rafa abbia la mano di un “fabbro” è bene che passi oltre.
    È una partita affascinante, perché potrebbe succedere un po’ di tutto, sono tantissime le variabili che potrebbero innescare spirali particolari, come invertire all’improvviso l’inerzia dell’incontro. Potrebbe partire molto forte Daniil, ma poi essere ripreso e sorpassato; potrebbe scattare velocissimo Rafa (lo sta facendo in tutto il torneo), ma al primo calo (magari del servizio) Daniil potrebbe tornare in partita, spostare il gioco nei suoi ritmi e correre verso il successo. È un match di difficile pronostico, perché nessuno dei due appare al meglio, ed entrambi sono tennisti capace di difendere e di offendere.
    La chiave tecnica? I colpi di inizio gioco, più di una situazione tattica in particolare. Quando ci saranno scambi, saranno lunghi, sofferti, con molti ribaltamenti. Ma la vera differenza sarà a favore di chi troverà molti punti col servizio e risponderà bene, prendendosi il campo. Il servizio di Medvedev o la risposta di Rafa? Difficile a dirsi, Daniil non ha servito con costanza nel torneo (contro Felix, ad esempio, malissimo per tutta la prima parte, e Rafa non gli consentirà MAI di rientrare in partita…).
    I fattori che entreranno in gioco sono davvero tanti, incluso quel numero “21” così caro a Rafa… Daniil, da vero Villain del Tour, non ha nascosto che dopo aver stoppato il record di Nole, non vede l’ora far altrettanto con Rafa. Ci riuscirà?
    Buona finale a tutti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Grazie, Matteo Berrettini

    Matteo Berrettini

    Quarti di finale a Roland Garros 2021. Finale a Wimbledon 2021. Quarti di finale a US Open 2021. Semifinale agli Australian Open 2022. Questo il percorso Slam di Matteo Berrettini negli ultimi 4 Majors. Nessun tennista italiano nella storia era riuscito in un filotto simile. Nessuno. Se a questo aggiungiamo che a Parigi, Londra e New York ha perso “solo” dallo straripante Djokovic targato 2021, ad un passo dal Grande Slam, e che a Melbourne è stato stoppato da Rafa Nadal, uno dei migliori di sempre, pronto a giocarsi lo Slam #21 domenica, beh, capiamo quanto sia stato forte Matteo nell’ultimo anno. Un tennista talmente forte che solo i migliori riescono a sconfiggerlo negli Slam. Questo è un dato di fatto inoppugnabile. 
    Ha macinato record su record Matteo, quarti in tutti gli Slam, unico tennista nato nei ’90 a riuscirci finora. Unico italiano in finale ai Championships. Unico italiano in semifinale in Australia. Potremo continuare.
    Ma non serve una stecca di numeri per quantificare la grandezza di Berrettini. La sua grandezza la si misura col suo tennis. Una macchina da tennis modernissima, che in soli 3 anni (e con il 2020 a dir poco stagione singolare…) è riuscito a passare da comprimario a stella, a livello globale. È riuscito con lavoro, umiltà e grandissima forza mentale a superare i propri limiti. A non accontentarsi mai e continuare a crescere. A sognare. Non è uno che si siede “Berretto”, è uno che pensa. Tantissimo. Riflette, sul proprio gioco ma soprattutto sulla vita. È critico, con se stesso in primis, perché cerca in modo ostinato di capire come superare l’ostacolo che ha di fronte. Cerca di mettersi nella posizione di essere alla fine della giornata migliore di come l’avesse iniziata. Questa è la sua forza vera, più del suo servizio bomba, di quel diritto che quando impatta a tutta lascia una crepa sul campo.
    Per vincere contro Djokovic e Nadal negli ultimi 4 Slam non è bastato. Stiamo parlando dei due più forti tennisti dell’epoca attuale. Ricordiamoci sempre, tutti, che la prima regola dello sport è riconoscere i meriti agli avversari e che, spesso, si perde semplicemente perché chi stava dall’altra parte della rete è stato più bravo, più preciso, più intenso. Superiore. Questo è successo a Matteo. Non ha buttato via nulla. È stato un set avanti nella finale di Wimbledon. C’ha provato con forza a New York. Se non avessero interrotto il match a Parigi vs. Nole, chissà… E contro Rafa oggi, non ce l’ha fatta anche se all’ultimo era riuscito a rimettersi in pista dopo un inizio spettacolare. Nel quarto set non aveva concesso un 15 al servizio. Peccato per due palle girate male al momento del break decisivo, ma come se l’è giocate bene Nadal. Da campione.
    Berrettini sta studiando per essere un grande campione, e già lo è per il nostro tennis azzurro. Uno dei più forti. Gli manca ovviamente lo Slam e la Davis di Panatta e Pietrangeli. Vedremo cosa dirà il resto della sua carriera, augurandoci che resti sano, perché questa è l’unica incognita sul suo futuro. A 25 anni è nel pieno della sua vita sportiva. Ha ancora discreti margini. Non tantissimi forse, perché dal lato sinistro non so quanto potrà migliorare ancora il colpo “in sé”. Potrà migliorarne la gestione complessiva, e questa già farà una grande differenza. Per assurdo, può invece ancora migliorare i suoi punti forti, servizio e diritto. Può essere più incisivo entrando prima in campo e migliorando la transizione verso la rete. Può essere più sicuro sotto rete. Può fare un altro passo in avanti nell’intensità del suo tennis. Tutte cose che, giocando, facendo esperienze di altissimo livello, si imparano. Quando hai una testa come la sua, così critica, così pensante, così profonda, impari.
    Riuscirà a vincere uno Slam? Lo vedremo. Non ci sono certezze, l’unica è la concorrenza, fortissima, tra la vecchia guarda e i migliori della nuova. C’è un Medvedev che potrebbe diventare n.1 a breve, c’è uno Tsitsipas che sta ancora salendo. C’è un Alcaraz che “fa paura” in prospettiva, e altri in rampa di lancio. Quello di cui possiamo essere sicuri è che Berrettini continuerà a giocare un grande tennis, modernissimo, come mai abbiamo visto nel Belpaese, e che farà tutto del suo meglio per provarci. Questa è una certezza che può mandarci “a letto tranquilli”. Aspettando il prossimo grande torneo, dove Matteo sarà tra i protagonisti.
    Seguiamo il tennis di Berrettini, esaltiamoci. Arrabbiamoci per quella palla che a volte non passa la rete o termina di poco larga. It’s tennis, baby. Ma non esageriamo con critiche che non hanno senso di fronte a un giocatore che ci sta regalando un’epoca d’oro e momenti incredibili. Non ci dimentichiamo mai di quando, non secoli addietro, gli azzurri uscivano tutti al 1° turno in Australia; quando avevamo un tennista solo tra i primi 4o del ranking. Viviamo con entusiasmo questo momento, perché stiamo navigando un mare inesplorato, l’isola d’oro potrebbe essere dietro la prossima onda…
    Grazie, Matteo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Moya: “Nadal ha perso 4 kg per disidratazione, ma recupererà. È lui il favorito per il torneo”

    Carlos e Rafa

    L’ex campione di Roland Garros Carlos Moya, oggi coach e da sempre amico di Rafa Nadal, ha parlato al programma iberico “El Partidazo de Cope” dopo la bella vittoria contro Shapovalov, rivelando un retroscena sulle condizioni del suo assistito. Rafa ha avuto una fortissima disidratazione per via del caldo intenso che avvolgeva Melbourne il giorno del match.
    “Non credevo potesse farcela, ma il miracolo è avvenuto. Dalla fine del secondo set, abbiamo visto che Rafa aveva avuto un crollo. Con un colpo di calore, era morto. Per fortuna avremo un giorno in più, ci tornerà molto utile. Siamo fiduciosi che per le semifinali sarà al 100%. Dopo la partita abbiamo visto che aveva perso quattro chili. La disidratazione era molto grande“.
    Arrivare in semifinale agli Australian Open non era nei loro piani, secondo quanto afferma Moya: “Due mesi fa dubitavamo di poter arrivare qui. Nemmeno nello scenario più ottimista potremmo immaginare Rafa in semifinale degli Australian Open. Non ce lo aspettavamo, ma… è Nadal. In qualche modo, torna sempre”.
    Ha idee chiare anche per il possibile vincitore: “Tutti quelli rimasti in gara sono potenziali vincitori del torneo. Ma ovviamente metto Rafa come favorito, anche se Medvedev sa già cosa vuol dire vincere uno Slam e potrebbe essere l’avversario più tosto. Metterei prima Rafa e poi Medvedev”.
    Non possiamo non notare che, almeno in questa occasione, non abbia speso nemmeno una parola per Matteo Berrettini…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Australian Open: Sinner si inchina in tre set ad uno Tsitsipas sontuoso

    Jannik Sinner

    Chapeau Stefanos Tsitsipas. Il greco domina Jannik Sinner con una prestazione sontuosa, al limite della perfezione per velocità, aggressività ed efficacia. Lo score del match, 6-3 6-4 6-2, è specchio fedele della partita, dominata dal n. 4 del mondo. Tutto gli riesce, comanda il match col servizio e col diritto, imponendo tempi di gioco rapidissimi e non lasciando spazio e tempo all’azzurro per imbastire il suo tennis in progressione. Sinner non è riuscito a scardinare il tennis del rivale, modesta la sua prestazione in risposta, tanto da non essere mai arrivato a palla break in tutto l’incontro, mentre Stefanos ha sfruttato tutte le 4 palle break strappate.
    Sinner esce sconfitto, una dura sconfitta sul piano del gioco. Ma, onestamente, oggi i meriti dell’avversario sono nettamente superiori ai suoi demeriti. Dovrà comunque analizzare questa sconfitta Jannik, per capire dove migliorare contro avversari che non gli lasciano il tempo di imbastire il suo tennis.
    Infatti il problema principale di oggi per Sinner è stato il tempo. Jannik ama comandare, costruire il punto imponendo i suoi tempi di gioco, una progressione che imbastisce dopo un colpo aggressivo ma non a tutta. Oggi, purtroppo per lui, Stefanos gli ha rubato completamente il tempo di gioco, l’iniziativa, e Jannik è stato costretto a rincorre e contenere per quasi tutta la partita, spesso anche nei propri turni di servizio. Tutto è nato da una giornata incredibile del greco alla battuta. Ace, servizi vari e profondissimi, sui quali la risposta di Sinner è andata in crisi, mai ha preso ritmo, mai è stata efficace. Quando ha provato ad entrare nella palla con forza, gli scappava via; quando ha provato la soluzione bloccata, gli usciva un po’ corta e troppo centrale, facile preda di uno Stefanos mai così proto nel fare un passo avanti, aggredire la palla e dominare il campo. Sinner non ha trovato equilibrio con la risposta, e questo è stato il motivo principale della sua sconfitta, insieme all’incapacità di “tener fermo” il rivale nello scambio.
    Nei loro precedenti diretti (e non solo nella vittoria di Roma), Jannik era riuscito per larghi tratti delle partite ad inchiodare il greco sul lato sinistro, costringendolo a lavorare col rovescio, il suo colpo meno incisivo (anche se stilisticamente splendido), col quale tende a commettere qualche errore e soprattutto perdere profondità. Lì Sinner era stato bravo ad incidere, a fare un passo avanti a spingere, a far correre in difesa estrema Stefanos, ricavando molti punti e facendolo faticare. Una tattica perfetta per togliergli quindi lucidità e smalto anche al servizio. Oggi non c’è riuscito, perché si è scambiato poco ed ha comandato quasi sempre Tsitsipas; e quando s’è scambiato, Jannik ha colpito davvero poco col rovescio, tanto da non esser mai riuscito a prendere fiducia e ritmo col colpo. Sembra assurdo, essendo il rovescio suo colpo più stabile, ma la maggior parte degli errori sono arrivati proprio col rovescio. Forse, dopo aver perso il primo set, avrebbe dovuto rischiarlo immediatamente col lungo linea, anche a costo di sbagliarne alcuni, per dare un segnale al rivale, per mostrargli che era pronto a cambiare la diagonale di scambio per spostarlo da quel lato. Non c’è riuscito, non se la sentiva. Tanto che molti degli errori decisivi, anche su palla break o situazioni critiche come i 30 pari, sono arrivati col rovescio, in scambio, colpi per lui di solito “semplici”. Ma oggi, sotto l’enorme pressione e senza tempo, niente è stato facile per Jannik.
    Stefanos ha incantato, un altro giocatore rispetto a quello incerto, poco intenso e falloso visto contro Fritz nel turno precedente. Ha giocato un tennis stellare, completo offensivo, basato su colpi di inizio gioco fantastici. Con la prima ha fatto quel che ha voluto, ma anche in risposta è stato molto incisivo, più dei suoi standard degli ultimi mesi. Velocissimo coi piedi, ha giocato quasi esclusivamente col diritto. Un colpo profondo al centro, poi uno in un angolo ben piazzato e quindi discesa a rete a raccogliere di volo i frutti dell’affondo o altro colpo, nell’angolo scoperto in avanzamento. Tutto col diritto, tutto molto rapido, tutto ben eseguito. Uno schema semplice ma molto efficace, che ricordava a tratti schemi di Sampras o Federer, grandi servizi e attacco forte col diritto. Bello stilisticamente, terribilmente efficace. Scacco matto.
    Si ipotizzava che Tsitsipas avrebbe cercato di condurre, per non finire “stritolato” dalla morsa di Jannik, ed è stato bravo a tenere questa tattica, sostenuto da una giornata formidabile sul piano tecnico. Tuttavia non si può non sottolineare che Sinner è un po’ mancato negli aspetti del gioco che poteva (e doveva) controllare. Intanto ha ricavato poco dal proprio servizio. Nei game in cui ha subito il break, la prima non l’ha aiutato, e con la seconda si è fatto aggredire. Quando si è scambiato, solo a tratti è riuscito a far perdere campo al rivale, a buttarlo indietro, bloccarlo in un angolo e “finirlo” con il suo pressing in progressione. Questo perché non è mai riuscito, o solo in rare occasioni, a forzare il gioco sul ritmo. Bravo Tsitsipas, bravissimo, ma Jannik poteva fare qualcosa di più, ha commesso qualche errore di troppo, ha giocato dei diritti interlocutori – per lui non usuali – sui quali Stefanos è entrato a tutta. E addio.
    Avrà modo di riflettere su questa sconfitta Sinner, deve farlo. Trovare una via d’uscita quando non riesce ad imporre il suo gioco è necessario per un altro passo di crescita. Giocando contro avversari così forti ti aiuta a capire i tuoi limiti e dove intervenire per provare a superarli. Sfuma così il sogno di due italiani in semifinale, ma resta un buonissimo torneo per Sinner.
    Marco Mazzoni

    Ecco la cronaca del match
    Si inizia con Tsitsipas al servizio, molto incisivo e veloce il greco, che muove lo score e pressa subito in risposta. Commette un doppio fallo Sinner sul 40-15, si va ai vantaggi, la prima non lo aiuta. Molto bene Stefanos col diritto, sul primo colpo non profondo il greco ha il tempo per girarsi e sparare accelerazioni pungenti. Con un affondo si procura la prima palla break del match Tsitsipas, e la trasforma, ancora spingendo forte col diritto. BREAK Tsitsipas, cede la battuta Jannik da 40-15, totalmente assente la prima di servizio. Lavora bene lo scambio il greco, è molto reattivo, vola 3-0. L’azzurro in quest’avvio non riesce ad incidere col rovescio o inchiodare sul rovescio il rivale. Finalmente Sinner trova la prima di servizio ed il rovescio, colpi fondamentali per far esplodere il suo tennis. A zero vince il suo primo game del match, 1-3. L’azzurro è entrato in partita, gioca qualche colpo ottimo (come il clamoroso passante di rovescio lungo linea sul 3-1 15 pari), non concede nulla al servizio (due game vinti a zero), ma la partita scivola via veloce sui turni di servizio, non riesce ad incidere in risposta per riaprire il parziale. Stefanos è perfetto nello schema servizio esterno e via diritto in avanzamento, è rapidissimo a spostarsi a sinistra e coprire il rovescio. Sul 2-5, Sinner serve con grande scioltezza, senza problemi si porta 3-5. Tsitsipas serve per chiudere il primo set. Commette un doppio fallo, per il 15 pari, poi Jannik affossa una brutta risposta col rovescio su di una seconda non così incisiva. Stefanos ringrazia, spinge col diritto e chiude di volo. 40-15, due Set Point. Molto aggressivo col diritto Sinner sulla prima, ma Tsitsipas chiude la seconda, con una bella prima al centro. 6-3 in 36 minuti. Un set meritato per il greco, bravo a partire fortissimo, operare il break e scappare via, comandando il gioco col diritto. Sinner è entrato in partita, deve trovare la chiave per incidere in risposta.
    Secondo set, Sinner to serve. Lavora bene con la prima palla (un Ace), trova angoli stretti col diritto e col rovescio. 1-0. Anche Tsitsipas vince il suo primo gioco senza problemi, molto incisivo col servizio. Purtroppo per l’azzurro nel terzo game l’equilibrio si rompe. Sbaglia un rovescio lungo linea non impossibile, da sinistra Jannik non gira come nelle giornate migliori; quindi fa sorprendere da un’accelerazione di Stefanos, bravo a passare da difesa ad attacco. 15-30. Finalmente impone il suo pressing Sinner, 30 pari, ma poi il greco infila un rovescio lungo linea vincente splendido, uno strappo improvviso che lo porta a palla break, la prima del set. Non entra la prima a Sinner… Stefanos risponde profondo, siamo sulla diagonale di rovescio, ed è Jannik il primo a sbagliare, una palla non ben centrata che muore in mezzo al corridoio. BREAK Tsitsipas, avanti 2-1 e servizio. Male Sinner da lato sinistro, stranamente non è né efficace né preciso, non ne ha giocati molti nel match, sembra non riuscire a prendere ritmo sul suo colpo più sicuro. Dopo il cambio di campo il gioco si ferma, sta piovendo sul campo nonostante ci sia anche il sole. La pioggia era prevista per la giornata odierna, ma in serata. Si chiude il tetto. Finalmente si riprende dopo una ventina abbondante di minuti, con un nuovo riscaldamento dei tennisti e palle nuove. Serve Stefanos, l’interruzione non sembra aver interrotto il suo eccellente “flow” grazie al quale aveva dominato il match prima della pausa. È Jannik a vincere il primo punto, bell’angolo, ma servizio + diritto di “TsiTsi” tornano immediatamente a lavorare alla perfezione. Non incide in risposta Sinner, prova ad entrare nella palla ma gli scappa via; se blocca la risposta, gli esce un po’ corta ed è svelto l’avversario a fare un passo avanti, aggredire e dominare il campo. Il set scorre rapido sui turni di servizio, in risposta si vince massimo un punto fino al 5-3. Jannik serve per restare nel set. Vola 40-0, colpi aggressivi e molto efficaci per Jannik, quindi Tsitsipas trova una risposta di diritto micidiale e quindi un altro diritto cross velocissimo. Poche volte il greco è stato così pronto all’affondo, fasi interlocutorie di gioco azzerate. Con un’altra accelerazione potente chiude il game Jannik, resta in scia 4-5, ora il greco è chiamato a chiudere il parziale. È una macchina al servizio oggi, la prima al centro è quasi imprendibile, quella esterna flirta con la riga da inizio match. 30-0. Con orgoglio Jannik strappa il punto in scambio, 30-15, ma sbaglia una risposta non impossibile, ancora su di una seconda di servizio (qualche errore di troppo in questa situazione). Due Set Point Tsitsipas. Cancella il primo con un cambio di ritmo Jannik dopo un back molto intelligente. Stecca col diritto Sinner, dopo aver trovato una risposta profondissima. 6-4 Tsitsipas, altro set molto ben condotto dal greco: super offensivo, velocissimo sia coi piedi che come tempi di gioco. Jannik è salito rispetto al primo set, ma non riesce ad incidere in risposta.
    Terzo set, Sinner scatta alla battuta. Non cambia il canovaccio del match, ma nemmeno l’inerzia, tanto che nel terzo game l’azzurro è di nuovo alle corde. Il diritto di Tsitsipas fila come un lampo, tempo d’impatto spettacolare, sia dalla sua “piazzola” sulla sinistra che anche in corsa, come quello meraviglioso che lo porta 0-30. Incontenibile. Col servizio Jannik cerca di arginare lo tsunami del greco, ma sul 15-30 Stefanos trova un passante lungo linea di rovescio in corsa da applausi. Troppo bravo, perché Sinner aveva fatto tutto bene dal punto di vista tattico. Guarda il suo team quasi incredulo… tanto era bello e difficile il colpo. Due palle break per Tsitsipas. Si scambia, il primo a sbagliare è Jannik, un diritto in scambio banale. BREAK Tsitsipas, travolgente, in controllo del match. Sotto di due set ed un break, Sinner non crolla, trova una giocata da campione e porta il game ai vantaggi. Si butta avanti il greco, tutto gli riesce, anche di volo (dove non sempre è perfetto). Consolida il vantaggio sul 3-1, e continua a martellare col diritto in risposta. Tutto gli riesce, anche delle risposte agganciate con la punta della racchetta che restano magicamente in campo, esattamente nell’angolo. 0-30, Jannik è di nuovo spalle al muro. Un’altra risposta fantastica provoca l’errore di Jannik all’uscita dal servizio. 15-40, due palle del doppio break. Sparacchia largo l’azzurro, ormai di pura frustrazione. 4-1 “pesante” per Tsitsipas, che ormai vede lo striscione del traguardo sul rettilineo. Si un amen siamo 5-1. Serve per chiudere il greco sul 5-2. Si procura un match point sul 40-30. Chiude subito, largo un rovescio di Jannik, oggi sotto tono col suo colpo più sicuro. Game Set Match Tsitsipas. Alza le braccia al cielo, si è meritato un’altra semifinale in Australia con un match meraviglioso, praticamente perfetto. Applausi. Ora aspetta il vincente di Medvedev – Auger Aliassime. Che prestazione Stefanos, tennis magnifico.

    GS Australian Open J. Sinner [11]342 S. Tsitsipas [4]666 Vincitore: S. Tsitsipas ServizioSvolgimentoSet 3S. Tsitsipas 15-0 15-15 30-15 30-30 40-302-5 → 2-6J. Sinner 15-0 30-0 40-01-5 → 2-5S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-01-4 → 1-5J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-401-3 → 1-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-401-2 → 1-3J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-401-1 → 1-2S. Tsitsipas 15-0 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-5 → 4-6J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-303-5 → 4-5S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 40-153-4 → 3-5J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-152-4 → 3-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 40-152-3 → 2-4J. Sinner 15-0 30-0 40-01-3 → 2-3S. Tsitsipas 0-15 15-15 30-15 40-151-2 → 1-3J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 30-401-1 → 1-2S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 1-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1S. Tsitsipas 15-0 15-15 30-15 40-15 40-303-5 → 3-6J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-152-5 → 3-5S. Tsitsipas 0-15 15-15 30-15 30-30 40-302-4 → 2-5J. Sinner 15-0 30-0 40-01-4 → 2-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 40-151-3 → 1-4J. Sinner 15-0 30-0 40-00-3 → 1-3S. Tsitsipas 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-2 → 0-3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A0-1 → 0-2S. Tsitsipas 0-15 0-30 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1
    4 Aces 41 Double faults 264 % 42/66 1st serve in 68 % 53/7871 % 30/42 Win 1st serve 79 % 42/5354 % 13/24 Win 2nd serve 60 % 15/250 % 0/0 Break points won 100 % 4/467 % 4/6 Net points won 59 % 10/1724 % 19/78 Receiving points won 33 % 22/6618 Winners 300 Return winners 222 Unforced errors 285 Return unforced errors 064 Total points won 80209 kmh Fastest serve 216 kmh186 kmh 1st Serve Average 199 kmh146 kmh 2nd serve average 159 kmh LEGGI TUTTO

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    Australian Open: Berrettini gladiatore! Supera Monfils in cinque set, con un ultimo parziale straordinario. Sfiderà Nadal in semifinale

    Matteo Berrettini in campo a Melbourne

    Straordinario. Non c’è aggettivo migliore per descrivere il Matteo Berrettini di oggi agli Australian Open. Un tennista e uomo straordinario, un gladiatore, capace di ritrovare colpi ed efficacia all’inizio del quinto set contro Gael Monfils dopo aver subito la rimonta, con le gambe pesanti, con il servizio, la sua arma migliore, inceppato. Con il rivale bravissimo a prendersi rischi, ad accelerare i tempi di gioco e spostare la partita dalla sua parte ed aizzare il pubblico, creando quell’arena perfetta per una delle sue rimonte a tanti decibel. Ma stavolta il gladiatore vincente nell’arena è stato Berrettini, rientrato in campo nel quinto set con il piglio del Campione, pronto a lottare su ogni punto, difendere ogni angolo, non concedere nulla per riprendersi quella partita che gli era scivolata via. Matteo è tornato in campo non riposato ma lucidissimo, un fulmine col pensiero nel cogliere ogni spazio e sparare col diritto e pure col rovescio. Una furia agonistica. Si è preso uno e poi due break, ha tramortito il rivale ed è scappato via, chiudendo la partita con un urlo liberatorio e tutto il pubblico in piedi, in delirio. 6-4 6-3 3-6 3-6 6-2 lo score del match a favore dell’azzurro, una partita splendida, da incorniciare, ricca di pathos, momenti di qualità, lotta, tutti gli ingredienti per passare alla storia. Una storia scritta per davvero: è il primo italiano che approda in semifinale degli Australian Open. Una semifinale meritatissima, ma che stava per scappargli via.
    Berrettini aveva condotto la partita fin dall’avvio, con un tennis efficacissimo. Potente, preciso, perfetto nell’andarsi a prendere il break in ogni set al primo spiraglio, al primo momento no del rivale, e quindi altrettanto perfetto nel cancellare tutte le palle break e chance concesse. Sotto di due set, Monfils ha cambiato ritmo, ha intuito che senza spingere a tutta, senza prendersi il massimo dei rischi, non avrebbe avuto possibilità. Ha iniziato a martellare a tutta col diritto, ha alzato il rendimento della prima e soprattutto ha preso una posizione più avanzata in campo, iniziando così ad incidere di più nello scambio e facendo correre Matteo continuamente. Dopo due ore e 10 minuti di tennis in continua spinta, le gambe di Matteo iniziano perdere freschezza e tutto il suo tennis scema. Lotta, ma l’avversario conquista spazio, palle break. Rimonta. Si va al quinto, l’inerzia è tutta dalla parte del francese. Il gioco si è fatto durissimo, la situazione sembra compromessa… non per Berrettini. Braveheart Berrettini. Torna in campo dopo una breve sosta in bagno con ancor più grinta, facendo valere tutta la sua forza mentale, importante quanto la sua prima di servizio. Va prendersi di slancio una partita che pareva persa. L’ennesima dimostrazione di che razza di agonista sia. Il cuore e la testa di un Campione.
    La partita è stata lunga, sofferta, ricca di momenti tecnicamente esaltanti ed altri più caotici, confusi. Alla fine è stata la testa, la grinta, la lucidità di Berrettini a fare la differenza, più di tutto il resto. Perché Monfils ha giocato tutt’altro che male, anche nei primi due set. Però Matteo ha giocato meglio nei momenti importanti, cancellando tutte le palle break (nei primi due set) e sfruttando ogni spiraglio, mettendo dubbi nel gioco del rivale. Ha retto bene anche col rovescio, si è preso bei punti e non ha perso molto campo. Infatti proprio l’abilità dell’azzurro nello spingere abbastanza vicino alla riga di fondo gli ha consentito di prendersi grandi aperture del campo, chiuse poi in sicurezza facendo un passo in avanti. Monfils è stato costretto a prendersi rischi enormi ed accelerare a tutta i tempi di gioco per stare in scia alla potenza di Berrettini, una tattica che non ama perché tende ad avere molti alti e bassi mentali e nell’intensità nel corso di una partita 3 set su 5. Il contrario di Berrettini, che invece è bravissimo nel restare focalizzato e non mollare mai con la testa. Bravo Matteo ad incidere in risposta sulla seconda di servizio del francese, non sempre lunga ed incisiva; bravissimo nel venire avanti a chiudere lo spazio a Monfils, visto che tende a stazionare fin troppo dietro fidandosi delle sue enormi capacità atletiche e difensive.
    Berrettini ha spinto, ha rincorso, ha sofferto. È “morto” ed è rinato, andando a prendersi una vittoria davvero storica che gli apre l’affascinante rivincita Slam contro Nadal. Sarà una partita difficile, difficilissima. Ma questo Berrettini non deve temere nessuno. Grazie per le emozioni, Campione.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita
    Il quarto di finale italo-francese inizia con Monfils alla battuta. Quasi non si scambia, Gael serve bene e muove lo score del match. Berrettini to serve. Si butta avanti ma viene passato dal diritto del francese. Le qualità difensive di Monfils sono un’arma molto pericolosa per l’azzurro. Comanda col diritto Matteo dalla riga di fondo e col primo Ace chiude a 15 il suo game. La prima scossa del match arriva nel quinto game. Inizia male “LaMonf” con un errore col diritto in spinta, poi un doppio fallo. 0-30. Ottimo Matteo, lavora col diritto e chiude in sicurezza di volo. 0-40, tre palle break! Non va la prima del francese, e nemmeno il diritto. Un bel “unforced” che vale a Berrettini il punto del BREAK. 3-2 e servizio, Matteo può fare corsa di testa ora, serve bene, è veloce a fare il passo avanti e chiudere col diritto dopo una botta con la prima. Quattro spallate delle sue e via, consolida il vantaggio sul 4-2 (e parziale di 10 punti a zero). Sul 15 pari arriva un lungo scambio, ricco di variazioni e palle basse… è incredibile come Matteo sia riuscito a tirare una frustrata di polso col diritto, incrociata, velocissima, micidiale! Che colpo… il punto del match finora. Monfils è costretto a prendersi rischi enormi ed accelerare a tutta i tempi di gioco per stare in scia alla potenza di Berrettini, una tattica che non ama. Resta aggrappato al set Gael, a fatica, tanto che sul 3-5 e servizio va di nuovo in difficoltà con un errore in rete per il 15-30. Con la prima si salva di nuovo, martella il rovescio dell’azzurro. 5-4, serve per chiudere il parziale Matteo. Servizio vincente, gran ritmo col diritto, errore col diritto (sarebbe stato vincente), errore col rovescio. 30 pari, la tensione sale al massimo… Gioca bene Matteo, trova l’angolino col diritto, ma Gael fa una magia difensiva, trovando un lungo linea micidiale che sorprende l’azzurro. Palla break Monfils. ACE! Che testa Berrettini… Granitico. Gael instaura un teatrino per rompere il ritmo dell’azzurro, da vecchio attore consumato.. Berrettini respinge al mittente il tentativo con un ACE a 216 km/h. Set Point! La annulla col diritto il francese. C’è lotta nel game più importante del set. Vola via la risposta di Monfils, secondo set point. Seconda carica e diritto lungo linea potente, la difesa del francese scappa lunga. 6-4 Berrettini, molto bene l’azzurro, solido, concreto, ha capitalizzato un passaggio a vuoto del rivale. Incredibile l’86% di punti vinto con la 2a di servizio, ma tutti i numeri dell’azzurro sono eccellenti.
    Secondo set, Monfils scatta alla battuta, e va subito in crisi. Un doppio fallo (terzo del match), un serve and volley errato, un bel ritmo nello scambio con l’errore di rovescio del francese. 15-40, e due palle break immediate per Berrettini. Comanda Gael e le cancella. Non molla niente Matteo: su di una seconda trova un impatto col diritto magistrale, risposta vincente. Altra palla break, ma con un Ace Monfils si salva ancora. Grande lotta ai vantaggi, il livello di gioco è alto. Alla fine un rovescio in rete dell’azzurro vale il game al francese, 1-0 avanti. Nel quarto game Matteo serve 1-2 e arriva il primo momento di difficoltà del match, Un errore col diritto in scambio, quindi una volée in rete su di un passante complicato, per lo 0-30. Un rovescio in rete, classico non forzato, lo condanna al 15-40, due palle break. Sembra un piccolo calo fisico per l’azzurro, più lento nel cercare la palla. Salva la prima lavorando benissimo lo scambio e con una chiusura perentoria col diritto; perfetto Serve & Volley per annullare la seconda, una soluzione che sceglie spesso. Sbaglia poi un diritto, le palle break diventano tre. ACE! Il primo del set, che momento per trovare “l’asso”. È il game più lungo del match, con qualche errore ma anche punti spettacolari, Gael aizza il pubblico per far diventare il match più caotico, condizioni in cui lui “sguazza” come nessun altro. Che fatica… Quasi 20 minuti e 26 punti per portarsi 2 pari, che game!  Urla Matteo, ha sofferto terribilmente, in un gioco in cui non ha trovato punti facili col servizio (solo un Ace). Dopo un game così duro, quello successivo è molto delicato. Inizia alla grande Berrettini in risposta, correndo e trovando un rovescio lungo linea vincente eccellente. Risponde con altrettanta qualità Monfils, si porta avanti 3-2. Sul 3 pari, stavolta è il francese ad andare in difficoltà, 0-30 e 30-40, vola via un diritto di “LaMonf” anche grazie alla risposta profonda di Matteo. Niente prima per difendere la palla break… Spara a tutta col diritto, al centro, ma talmente potente che Gael impatta male e BREAK BERRETTINI! 4-3 e servizio, l’azzurro riesce a spezzare l’equilibrio, di nuovo approfittando di una piccola pausa del rivale. Col terzo Ace del set ed un errore sotto rete di un Monfils “pesante”, probabilmente in un momento di calo fisico, Matteo consolida il vantaggio portandosi 5-3. Serve per chiudere l’azzurro sul 5-4. Spinge ma non si prende troppi rischi, in questa fase Monfils non riesce a reggere la pressione di Matteo, o rispondere preciso. 40-0, Tre Set Point Berrettini! Chiude al primo, affossa in rete col diritto Gael. 6-4 Berrettini, un break, tanta lotta e fatica, ma ora è due set a zero avanti, con il francese che sembra accusare le grandi lotte del parziale. 82% di punti vinti con la prima di servizio, e tre palle break su tre salvate (tutte e 4 finora nel match).
    Terzo set, serve Monfils. Prova a spingere al massimo con la prima, per trovare punti facili. Berrettini ha un primo game laborioso, ma la porta a casa ai vantaggi, 1 pari. Terzo game, sul 30 pari Gael spara a tutta, Matteo contiene con qualità, e alla fine è il francese a sbagliare per primo. Palla Break Berrettini! Si prende rischi enormi il francese, ma si salva. Continua a rischiare tanto Monfils, cancella altre due palle break, lasciando correre il braccio a tutta. Coraggio e spalle al muro, per restare in vita nel match, tanto che anche in risposta gioca “senza rete”. Un forcing che porta a 0-30 in risposta sul 2-1. Un errore banale col diritto di Berrettini, porta una palla break al francese. Bordata col servizio, esterna, imprendibile. 5 PB su 5 cancellate finora nel match. 2 pari. Come nel turno di servizio precedente, anche sul 2-3 Matteo crolla 0-30, sembra leggermente meno fluido l’azzurro, forse un piccolo calo fisico. Termina in corridoio un diritto giocato dal centro con poco equilibrio, un errore che costa a Berrettini due palle break da difendere. Erroraccio di Gael, che affossa a mezza rete una risposta di diritto su di una seconda palla. Doppio fallo sulla seconda chance, il primo del match, gli costa il BREAK. Monfils avanti 4-2 e servizio, è il suo primo allungo della partita. In un attimo siamo 5-2 Monfils. Chiude 6-3 Monfils, un set che si è meritato prendendosi grandi rischi, mentre Berrettini ha pagato il primo calo fisico dell’incontro.
    Quarto set, Berrettini inizia alla battuta, piccolo vantaggio servire per primo. Da 40-0 si va ai vantaggi, spinge molto forte col diritto il francese. Un lungo scambio, chiuso con un diritto lungo linea vincente, porta Monfils a palla break! Martella con la prima esterna Matteo, si salva e si porta 1-0. Gael ha molto aumentato la velocità generale del suo tennis, Matteo ha meno tempo per spostarsi ed aggredire la palla. Si avanza seguendo i turni di servizio, gli scambi sono meno tattici e più diretti, si gioca molto sui colpi di inizio gioco. Sul 2 pari, Matteo va in difficoltà al servizio, affossa pesantemente un diritto in rete, è 0-30. Le gambe non girano più al meglio, manca nel miglior appoggio. Niente prima… tiene duro nello scambio, con grande grinta, e approfitta di due errori col rovescio del francese. Non chiude di volo, alto il tocco di rete e Monfils lo passa. Berrettini non riesce a “spaccare la palla” da fondo, e senza punti col servizio è dura. Gael si prende di lotta il punto e la palla break. Ancora niente aiuto dalla prima palla, e Monfils accelera lungo linea, un rovescio e poi un diritto che resta in campo di un capello. BREAK Monfils, avanti 3-2 e servizio. Molto più attivo ed incisivo il francese in questa fase, mentre il diritto e il servizio di Matteo fanno meno male. Gael ha anche avvicinato la sua posizione alla riga di fondo e questo gli permette di spingere con più incisività. 4-2 per lui in amen, la partita sembra girata, con le gambe dell’azzurro che sono ora rigide. Ritrova un buon game di servizio l’azzurro, non crolla e resta aggrappato sul 3-4. Berrettini torna a servire sotto 3-5, e arriva un altro game sportivamente drammatico. Il romano non molla, ma da 40-15 non riesce a chiudere il game, con “LaMonf” che tira un diritto più incisivo dell’altro, mentre il rovescio di Berrettini non va. Concede e annulla 4 Set Point l’azzurro, prendendosi un rischio assoluto sul primo (rovescio lungo linea spettacolare), con bel serve and volley sul secondo, una mazzata delle sue col diritto sul terzo e un’ottima prima sul quarto. Purtroppo capitola al quinto, un rovescio muore a metà rete, sparato totalmente senza gambe. 6-3 Monfils, purtroppo la partita è totalmente girata, con l’azzurro in palese difficoltà fisica, mentre il francese è nella sua palude preferita…
    Si riparte dopo una breve pausa (Matteo era uscito dal campo), con Gael alla battuta, piccolo vantaggio. Parte fortissimo il francese, anche col rovescio. 30-0. Un paio di errori sono ossigeno purissimo per Matteo, che sul 30 pari gioca un lob STRAORDINARIO col rovescio in back. È improvvisa palla break per Berrettini! Niente prima in campo… Forza col diritto Monfils e si salva. Il cuore di un CAMPIONE chiamato Berrettini: rincorre ogni palla, si difende con le unghie e …sbaglia Monfils! Altra palla break! Riesce a girarsi sul diritto, spinge Matteo e sbaglia ancora Monfils, una palla non impossibile. BREAK BERRETTINI!!! Torna avanti l’azzurro, che ritrova magicamente anche efficacia col servizio e lunghezza di palla nello scambio. Il francese concede qualcosa, è meno sciolto rispetto ai due set precedenti. Con una prima a tutta, Berrettini consolida il vantaggio, 2-0. Il suo sguardo infuocato verso il suo team sottolinea la grinta di Matteo, che ora torna a martellare col diritto come nei primi due set. Ha ritrovato un po’ di energie ma anche fiducia, sensazioni, quelle che ti fanno andare oltre la fatica. 15-30 e poi 15-40, ancora un erroraccio col rovescio di Monfils. Due palle per il doppio break per l’azzurro! Interviene il giudice di sedia per far uscire uno spettatore scalmanato… Si difende Matteo, contiene un diritto a tutta e provoca l’errore del rivale. DOPPIO BREAK! 3-0 e servizio per Berrettini, gladiatorio in questo quinto set. Servizio, diritto potente, quindi avanti a prendersi il punto di volo. Chiude il quarto game con un diritto cross vincente splendido, il suo team è tutto il piedi per il 4-0. Incredibile reazione di Berrettini, tornato in controllo della partita. Gael argina l’ondata, si porta 1-4, ma ora il match è nelle mani di Matteo. Si butta avanti l’azzurro, con grande coraggio, dopo essersi aperto il campo. Berrettini serve per la vittoria sul 5-2. 15-0, 30-0, profondità e potenza. Ace!!! 3 Match Point!!! Non riesce a chiudere subito, errore di rovescio. Lungo un rovescio sul secondo, 40-30, nel resta uno. VINCE!!!! Urla sull’errore di diritto in rete. Grandissima vittoria, con grinta, classe, soffrendo. Un Gigante!!! Si guadagna la sua prima semifinale agli Australian Open, dove troverà Rafael Nadal, come a NY2019.

    GS Australian Open G. Monfils [17]44662 M. Berrettini [7]66336 Vincitore: M. Berrettini ServizioSvolgimentoSet 5M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-15 40-302-5 → 2-6G. Monfils 15-0 30-0 40-0 40-151-5 → 2-5M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-151-4 → 1-5G. Monfils 0-15 15-15 30-15 40-150-4 → 1-4M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-150-3 → 0-4G. Monfils 0-15 15-15 15-30 15-400-2 → 0-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-00-1 → 0-2G. Monfils 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 4M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A5-3 → 6-3G. Monfils 15-0 30-0 40-0 40-154-3 → 5-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-154-2 → 4-3G. Monfils 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 4-2M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A2-2 → 3-2G. Monfils 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-151-1 → 1-2G. Monfils 15-0 15-15 30-15 30-30 40-300-1 → 1-1M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 3G. Monfils 15-0 30-0 40-0 40-155-3 → 6-3M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-155-2 → 5-3G. Monfils 15-0 30-0 40-04-2 → 5-2M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 15-40 30-403-2 → 4-2G. Monfils 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-402-1 → 2-2G. Monfils 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 2-1M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-401-0 → 1-1G. Monfils 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 15-0 30-0 40-04-5 → 4-6G. Monfils 15-0 30-0 40-03-5 → 4-5M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-153-4 → 3-5G. Monfils 0-15 0-30 15-30 30-30 30-403-3 → 3-4M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-153-2 → 3-3G. Monfils 0-15 15-15 30-15 30-30 40-302-2 → 3-2M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-402-1 → 2-2G. Monfils 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-15 40-301-0 → 1-1G. Monfils 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-404-5 → 4-6G. Monfils 15-0 15-15 15-30 30-30 40-303-5 → 4-5M. Berrettini 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5G. Monfils 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-4 → 3-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-02-3 → 2-4G. Monfils 0-15 0-30 0-402-2 → 2-3M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 30-30 40-302-1 → 2-2G. Monfils 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1G. Monfils 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0
    15 Aces 127 Double faults 256 % 76/136 1st serve in 61 % 103/17076 % 58/76 Win 1st serve 74 % 76/10353 % 32/60 Win 2nd serve 51 % 34/6721 % 3/14 Break points won 36 % 4/1174 % 14/19 Net points won 72 % 21/2934 % 58/170 Receiving points won 29 % 39/13648 Winners 511 Return winners 151 Unforced errors 504 Return unforced errors 5150 Total points won 156216 kmh Fastest serve 220 kmh191 kmh 1st Serve Average 192 kmh159 kmh 2nd serve average158 kmh LEGGI TUTTO

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    Australian Open: Sinner regola Johnson in tre set, ottima prestazione per l’azzurro

    Jannik Sinner a Melbourne 2022

    Tutto facile per Jannik Sinner nel secondo turno degli Australian Open. L’azzurro regola Steve Johnson con un perentorio 6-2 6-4 6-3 in un’ora e mezza di gioco, confermando l’ottima forma con la quale ha iniziato la stagione e mostrando ulteriori miglioramenti al servizio. Al prossimo turno se la vedrà contro il nipponico Taro Daniel, giustiziere di uno stanco Andy Murray.
    Sinner partiva nettamente favorito, il campo ha ampiamente confermato il netto gap di qualità tra i due giocatori. Troppo più potente, continuo, veloce ed efficace Jannik, che ha dominato il match in ogni settore. Il tennis muscolare ma con precisi limiti di Johnson è andato a “sbattere” contro il muro Sinner, bravo a tenere alto il ritmo e forzare sul rovescio di Steve, assolutamente non in grado di reggere il confronto sulla diagonale di sinistra o contenere le sfuriate col diritto inside out di Jannik. Johnson ha disputato una partita onesta, ma la palla dell’azzurro gli arrivava costantemente profonda e veloce, lo costringeva a giocare troppo dietro e giocare sopra ritmo per cercare di restare aggrappato agli scambi. Un ritmo insostenibile, che l’ha portato a commettere molti errori forzati. Pochissimi invece gli errori e problemi nel tennis di Jannik oggi. Il servizio ha funzionato bene, con prime solide e seconde palle molto cariche. 11 Ace per Sinner, giocati quasi sempre col punteggio in equilibrio, segno di come senta fiducia con questo colpo. Ha chiuso con oltre l’80% dei punti sulla prima, segno di un netto dominio con la battuta. Il movimento sembra ancor più fluido, corto, con i piedi ben distanziati che danno spinta ed equilibrio.
    Il colpo che ha fatto la differenza tecnica è stata la risposta. Sinner ha risposto con continuità, senza prendersi grandi rischi ma cercando una palla veloce, profonda e centrale, che ha mosso all’indietro l’americano ed ha così cancellato il suo vantaggio al servizio. Potente e sicuro col diritto, molto bene col cross, grazie a cui ha portato spesso Steve a tirare una pallata difensiva troppo complicata da ben fuori dal campo. Benissimo col rovescio, ha condotto tutto il match sulla diagonale “stritolando” letteralmente il rivale, e trovando alcuni lungo linea che hanno portato ampi dividendi. Una soluzione che dovrebbe usare anche più spesso, visto il controllo fantastico con cui riesce a trovare l’apertura di campo improvvisa.
    Tutto bene per Sinner, un “buon allenamento agonistico” in vista di sfide più complicate. Taro non è un avversario impossibile, Tsitsipas anche oggi ha mostrato una forma incerta. Il tabellone di Jannik è molto, molto allettante…
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita.
    Inizia Johnson al servizio ma è immediatamente travolto dal ritmo e della velocità di Sinner. Comanda col diritto Jannik e si porta 0-40. Steve cerca di uscire dallo scambio con un lungo linea di diritto ma gli esce di poco. Break immediato, 1-0 e servizio per l’azzurro. Diventano 8 i punti consecutivi di Sinner, nessun problema nel primo turno di battuta, il suo tennis scorre fluido e preciso in quest’avvio, senza sbavature, per il 2-0. Johnson muove lo score col servizio, ma nello scambio la palla gli arriva così rapida e profonda che è in netta difficoltà ad imbastire il suo gioco. Cancella la palla dello 0-3 spingendo a tutta col diritto, ma Sinner non molla la presa. Con un rovescio lungo linea spettacolare, imprendibile, Jannik si procura la seconda chance di doppio break. Non la trasforma, ma sfrutta la terza, con classe: dalla difesa ribalta lo scambio col rovescio, entra in campo e chiude con un tocco smorzato delizioso. 3-0 Sinner, doppio break, no match in quest’avvio, troppo superiore l’azzurro in ogni settore di gioco, incluso il servizio. Parziale di 16 punti a 4 per Jannik sul 4-0, e un eccellente 0 agli errori non forzati. Finalmente Johnson entra in partita con un paio di buoni turni di servizio, ma Sinner chiude in sicurezza 6-2, set senza storia.
    L’americano inizia il secondo set al servizio. Nonostante la difficoltà nel contenere la risposta profonda di Sinner, trova un paio di ottimi diritti, a tutto rischio, e muove lo score. Si avanza seguendo i turni di servizio, con Jannik molto sicuro nei suoi turni (cede solo un 15 a game). Sul 2 pari, l’azzurro si procura una palla break sul 30 pari arrivando come una fulmine su di un tentativo di smorzata mal giocato a Johnson. Con una buona prima esterna Steve si salva. L’equilibrio non si spezza, molto sicuro l’allievo di Piatti in spinta, più incisivo il californiano col diritto, col quale commette meno errori e sposta Jannik. Per tutto il set c’era la sensazione che l’allungo di Sinner potesse arrivare da un momento all’altro, eccolo finalmente sul 4 pari. Johnson parte bene, 30-0 (anche un Ace da sinistra, il primo del match), quindi un passante dell’azzurro su di uno smash non definitivo e poi una grande difesa, un diritto cross molto stretto. Si va ai vantaggi, con un diritto non forzato Johnson “regala” la prima palla break del set a Jannik, che se la prende costruendo il punto come un architetto: risposta profonda, sposta l’avversario e lo porta a sbagliare un diritto in corsa. Break Sinner, chirurgico, ha scelto alla perfezione come giocarsi i momenti importanti. Chiude in sicurezza 6-4 al secondo set point (servizio vincente). Bene al servizio nel set e pronto ad avanzare per raccogliere i frutti della sua progressione.
    Sotto di due set, Johnson sembra non crederci più, come dimostrato anche nell’ultimo game del secondo, quando è letteralmente uscito dal campo dopo un recupero che l’ha buttato assai largo. Con poche gambe sulla velocità dei colpi di Sinner, l’americano sbaglia col diritto e concede un’immediata palla break sul 30 pari. Niente prima, Sinner risponde nei piedi e forza l’errore del rivale. Break Sinner, 1-0 e servizio, che consolida senza alcun problema volando 2-0. La partita sembra già, di fatto, chiusa. Sul 2-1, Jannik commette un doppio fallo che lo manda a palla break, la prima da difendere nel match. La cancella con forza, facendo il pugno, non voleva assolutamente cedere il servizio “Jan”. Il quarto game è il più lungo e complicato del match per l’azzurro al servizio, ma con grinta e spingendo forte lo porta a casa. Johnson non crolla, continua a spingere col diritto restando aggrappato alla partita, ma in risposta non riesce più ad incidere, nemmeno sulle seconde – molto cariche e sicure – di Jannik. Sul 5-3, Sinner spinge a tutta in risposta e si procura un match point sul 30 pari. Steve spinge con il peso del corpo mal messo col diritto, la palla muore in rete. Game Set Match Sinner, tutto bene per l’azzurro. Ha giocato bene, ha superato brillantemente ogni momento complicato con grinta e calma. Non ha mai ceduto il servizio, non si è mai avuta la sensazione che il match potesse girare. Avanti tutta Jan!

    GS Australian Open S. Johnson243 J. Sinner [11]666 Vincitore: J. Sinner ServizioSvolgimentoSet 3S. Johnson 15-0 15-15 30-15 30-30 30-403-5 → 3-6J. Sinner 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5S. Johnson 15-0 30-0 40-02-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-302-3 → 2-4S. Johnson 15-0 30-0 30-15 40-151-3 → 2-3J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-401-2 → 1-3S. Johnson 0-15 15-15 30-15 40-150-2 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 0-2S. Johnson 15-0 15-15 15-30 30-30 30-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-304-5 → 4-6S. Johnson 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A4-4 → 4-5J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-154-3 → 4-4S. Johnson 15-0 30-0 30-15 30-30 40-303-3 → 4-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 3-3S. Johnson 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-2 → 3-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2S. Johnson 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 2-1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1S. Johnson 15-0 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-152-5 → 2-6S. Johnson 15-0 30-0 40-0 40-151-5 → 2-5J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-151-4 → 1-5S. Johnson 15-0 30-0 30-15 40-150-4 → 1-4J. Sinner 15-0 30-0 40-00-3 → 0-4S. Johnson 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A0-2 → 0-3J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 0-2S. Johnson 0-15 0-30 0-400-0 → 0-1
    5 Aces 111 Double faults 256 % 47/84 1st serve in 63 % 45/7170 % 33/47 Win 1st serve 82 % 37/4541 % 15/37 Win 2nd serve 69 % 18/260 % 0/1 Break points won 63 % 5/877 % 10/13 Net points won 73 % 11/1520 % 14/71 Receiving points won 42 % 35/8423 Winners 300 Return winners 336 Unforced errors 152 Return unforced errors 264 Total points won 91 LEGGI TUTTO

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    Bentornato, Kokk (di Marco Mazzoni)

    Thanasi Kokkinakis

    Non è mai troppo tardi. Per rialzarsi, per lottare, per piangere non di frustrazione ma di gioia. Per vincere. Thanasi Kokkinakis, “The Kokk” per gli amici, ha vinto il torneo ATP 250 Adelaide 2. Visto il talento e tennis dell’aussie, beh, non dovrebbe esserci niente di strano. Un 250 di inizio stagione, pure nella sua città. Invece il successo dell’australiano ha del sorprendente, e del liberatorio. Finalmente questo “cavallino di razza” ha alzato il suo primissimo torneo ATP, a 25 anni suonati, da n. 145 del ranking. Finalmente Thanasi è riuscito ad allenarsi per un discreto periodo di tempo in salute, dopo aver attraversato tempeste e burrasche degne del “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…”.
    Kokkinakis ha vissuto anni da incubo. È stato più volte ad un passo dal gettare la spugna, perché ogni centimetro del suo fisico ha una predisposizione all’infortunio diabolica. Non si è fatto mancare nulla Thanasi, non è praticamente mai riuscito a giocare una stagione intera, o nemmeno 6-7 mesi con continuità senza uno stop grave. Problemi che l’hanno fiaccato nel corpo e nello spirito. Un disastro sportivo per quello che era considerato uno dei talenti migliori della “prima” NextGen. Insieme al suo amicone – di baldorie – Nick Kyrgios, down under pensavano di aver una coppia d’assi insuperabile. Come talento, senz’altro. Purtroppo per loro, Nick si è perso in una spirale autodistruttiva perversa, Kokk si è rotto in continuazione, non riuscendo mai a far esplodere con continuità quel talento che gli aveva consentito di sconfiggere anche un certo Roger Federer qualche tempo fa, e non proprio un Roger dimesso…
    Chi vi scrive, ha sempre creduto in Kokkinakis, da anni. Roland Garros, 2015. Chi ha voglia di andarsi a ripescare dal (cospicuo) archivio di LT, troverà un racconto di un pomeriggio vissuto con il mitico compare di scampagnate parigine Ale Nize sul campo 17, che purtroppo non esiste più, demolito per far spazio ad un’area nuova, bellissima, funzionale, ma più asettica. Un po’ come quei circuiti di F1 costruiti nei paesi arabi, impeccabili ma così “perfettini” da lasciarti insoddisfatto. Sul quel campo, l’ultimissimo dell’impianto, con la rete di fondo che terminava quasi sulla tangenziale, le fronde degli alberi lasciavano passare una luce particolare. Quel giorno ero lì per seguire Bolelli, ma prima sul mio schedule di giornata c’era segnato in rosso Kokkinakis vs. Basilashvili. Due emeriti sconosciuti allora per l’appassionato medio, non per chi segue il tennis nelle sue viscere più interne, quelle dei Challenger e tornei giovanili. Il georgiano entrò in campo con la sua solita maschera impenetrabile, tirando bordate dalla linea di fondo; Kokk, assai poco esperto di terra rossa, pagò inizialmente la velocità e rotazione di Nikoloz (perdendo 6-3 il primo set) ma prese le misure iniziò a sentire la palla, a guadagnare campo, a tenere il ritmo forsennato del rivale e “montargli in testa”. Poche volte ho visto scambi di tale intensità e violenza mista a qualità. Thanasi mi stregò letteralmente, i suoi colpi fluivano sicuri, ma quel che mi colpì fu il suo equilibrio dinamico. Riusciva ad arrivare sulla palla con grande compostezza, riuscendo a gestire la velocità e gli angoli in modo mirabile. Pochissimi i forzati, moltissimi i vincenti. E poi, con quei colpi di inizio gioco, immaginarlo ben presto nei piani alti del ranking era scontato. Alla fine del terzo set, con Thanasi già avanti, udivo dietro di me due persone parlare fitto fitto in una lingua non comprensibile. Girandomi, incrociai lo sguardo di Marian Vajda, che era seduto lì dietro, venuto a scrutare questo ragazzo promettente con l’allora preparatore fisico di Novak, visto che poteva essere l’avversario del campione al terzo turno (e infatti, arrivò al match). Incuriosito, mi spostai più in alto, laterale, per vedere come Vajda osservava Kokk. Appunti, qualche battuta non comprensibile, ma diverse occhiate sbalordite al suo compare dopo i vincenti tirati dell’aussie.
    Ricordo di aver scambiato qualche battuta con lui allora, molto giovane. Acerbo, divertente, con un maledetto accento aussie a volte quasi incomprensibile. Ma quello sguardo fiero trasudava consapevolezza dei propri mezzi ed una certa tristezza, inquietudine. Forse quella propria di colui che sapeva di camminare di un di filo, equilibrista di talento con un fisico di cristallo.
    Appunti e ricordi disordinati, ma la sensazione che mi portai a casa quel giorno fu di un talento vero, uno di quelli che passano ogni tanto. Per arrivare sul trono, servono molte qualità. Le puoi costruire e consolidare solo col tempo, con lavoro e con fatica. Purtroppo Thanasi non ha avuto tempo, o meglio, ne ha avuto fin troppo ma non in campo. La fatica l’ha fatta per cercare a rientrare, a tutti i costi, anche quando i venti erano così impetuosi contro di lui che nessun vascello sarebbe riuscito a prendere il largo. Negli anni i migliori giovani l’hanno superato, lui è caduto nel dimenticatoio. Pure il suo sponsor l’ha mollato, tanto che lo scorso anno, tornato a giocare Challenger, ha dichiarato di aver acquistato le sue divise da gioco in un discount per una manciata di dollari australiani, perché di più non gli era concesso. Ma nonostante tutto, disse di aver imparato che la resilienza è una qualità importantissima nel tennis, e che se gli infortuni l’avessero lasciato in pace, sentiva dentro tanta voglia di provarci ancora, perché quel film bruscamente interrotto non gli andava giù. Si è pure avvalso dei consigli di Mark Philippoussis, un altro che dopo i fasti di una carriera che poteva dargli di più è entrato in tantissimi problemi ed è maturato. Alla fine il consiglio più prezioso che gli ha regalato il bel tenebroso finalista a Wimbledon 2003 è stato “devi crederci, perché se non ci credi tu, nessuno lo farà per te”. Messaggio ricevuto, insieme ad un lavoro svolto insieme al servizio che, in questi ultimi match, pare aver funzionato.
    Thanasi nelle ultime due settimane ha battuto fiori di giocatori, ha ritrovato il suo miglior tennis con una testa più matura e consapevole. Ha dimostrato una potenza nei colpi di inizio gioco e una velocità nel prendersi gli spazi in campo formidabile. Ha vinto molte partite, il suo primo torneo e soprattutto ha lottato. Ha sofferto. Ha annullato anche match point avversi nella strada verso la finale. Ma cosa volete che siano dei “match point” da salvare rispetto all’inferno dal quale è uscito…
    A 26 anni da compiere (10 aprile), Kokkinakis ha tutta una carriera davanti e da lunedì un ranking a ridosso della top 100. Dice di aver lavorato bene, che il corpo sembra funzionare come mai prima. Il suo sguardo è sorpreso, divertito. Felice. Questi giorni nella sua Adelaide sono una ventata di ottimismo per tutti coloro che amano il tennis. È la magia che il Tennis giocato riesce a regalare.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO