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    Fognini schietto a Buenos Aires: “Non credo che vedrò il tennis del futuro, bombe di servizio e diritto, è tutto uguale”

    Fabio Fognini

    Molte volte in carriera Fabio Fognini è stato criticato per atteggiamenti in campo un po’ sopra le righe, ma nessuno può negare la schiettezza delle sue dichiarazioni. Mai si è fatto problemi a dire quel che pensa, anche se esterna pensieri “scomodi”.
    Dopo il successo in due set su Pedro Martinez a Buenos Aires (che lo porta nei quarti del 250 argentino vs. Del Bonis), Fabio ha rilasciato una breve conferenza stampa in cui parla del ritiro dell’idolo di casa “DelPo” ma anche sul tennis italiano e generale. Un tennis che, a detta del campione di Montecarlo 2019, non gli piace più come un tempo.

    “Del Potro? “È un amico, un grande collega, mi rattrista molto quello che gli è successo e vederlo com’era l’altro giorno. Conosco il vero Juan Martín, uno dei pochi in grado di combattere contro i Big 4 quando erano al loro meglio. Non ho potuto parlargli in questi giorni, ma gli auguro il meglio con tutto il cuore perché lo considero un amico”.
    “Djokovic? Ho parlato con lui quando è stato espulso dall’Australia. Tutto è stato folle. Ha combattuto perché sapeva di poterlo fare. Solo lui sa se ha avuto il covid, una cosa molto privata. Si parlava più di questo che di un Grande Slam. Non voglio dire altro. Mi sarebbe piaciuto vederlo giocare”.
    “Come vedo il tennis nel futuro? Guarda, sarò onesto. Forse è perché vengo da una generazione più vecchia, ma non mi piace il futuro di questo sport. È tutto uguale, l’unica cosa che vedi sono dei ragazzi che colpiscono a tutta col diritto e servono bombe, non mi piace per niente. Mi piace la lotta, mi piace vedere Nadal correre su tutti i punti. Quando mi ritirerò dal tennis professionistico non guarderò nulla di questo sport in televisione, né pagherò un biglietto per vederlo, non credo ne valga la pena. Pagherei un biglietto per vedere Federer. Vorrei che potessimo vederlo ancora come ai vecchi tempi, lo adoro, fa sembrare quel fa tutto semplice, ma non lo è. Non so se potremo rivedere la sua versione migliore”.
    Ultime considerazioni sul futuro del tennis italiano, anche per Fabio abbiamo prospettive eccellenti. “Il tennis italiano ha tutto per essere felice nei prossimi 10 anni. Io? Voglio ancora giocare per l’Italia in Coppa Davis, ma non so se sarò utile. Avendo due top 10 nella stessa squadra, penso che sia abbastanza difficile essere il capitano italiano in questo momento. A maggio compirò 35 anni e dovrò vedere come sto. Cercherò di combattere fino alla fine”.

    Oltre alle sue dichiarazioni molto schiette, il talento, genio e diversità di Fognini sarà sempre utile al tennis azzurro, in Davis e non solo. Quando Fabio sta bene in campo, pochi riescono a regalare le sue magie e puro divertimento. E non c’entra niente l’essere “della vecchia guarda”. È una questione di estro, di talento, di sensibilità, di fantasia. Quella che Fognini ha creato e pennellato per molti anni in giro per il mondo e che, a chi ama il tennis vario, mancherà moltissimo quando deciderà di appendere la racchetta al chiodo.
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    I biglietti della finale maschile e femminile di Wimbledon costeranno lo stesso prezzo

    Per la prima volta i prezzi dei biglietti delle finali di singolare a Wimbledon (maschile e femminile) avranno lo stesso prezzo: 240 sterline (circa 285 euro).
    Una piccola rivoluzione per lo storico torneo londinese, visto che finora il costo di un posto nel Centre Court per la finale maschile era sensibilmente più costoso rispetto a quella femminile. Nell’ultima edizione disputata, il prezzo per assistere alla finale maschile tra Novak Djokovic e Matteo Berrettini è stato di 240 sterline, mentre per quella femminile tra Ashleigh Barty e Karolina Pliskova “sole” 200 sterline.
    Per la prossima edizione del torneo londinese, non ci sarà il “classico” Public Ballot, ma a coloro che si erano aggiudicati un posto col “Ballot” 2020 (col torneo non disputato) sarà assegnato un biglietto per la prossima edizione nello stesso giorno e campo. Tornerà invece la storica “Queue” per aggiudicarsi un posto giornaliero e anche la Ticket resale.
    Wimbledon è stato l’ultimo dei quattro tornei dello Slam a stabilire lo stesso prize money per il vincitore e la vincitrice dei due tornei di singolare, accadde nel 2007. Gli US Open furono i pionieri nell’uguaglianza dei compensi, con lo stesso assegno staccato già nel 1974 per uomini e donne, soprattutto grazie alle battaglie di Billie Jean King. In Australia si decise per lo stesso prize money nel 2001, a Roland Garros nel 2006.

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    ATP 500 Rotterdam: fantastico Musetti! Supera Hurkacz in tre set con un tennis ricco di variazioni

    Lorenzo Musetti a Rotterdam

    Fantastico Lorenzo Musetti! A Rotterdam l’azzurro supera in tre set Hubert Hurkacz, 6-3 5-7 6-3 lo score del match in 2 ore e 5 minuti di puro godimento tennistico, soprattutto grazie alle variazioni e giocate dell’azzurro, che accede per la seconda volta in carriera ai quarti in un ATP 500. Una bellissima vittoria, non solo per il risultato ma per come è arrivata. Lorenzo ha vinto la partita andando a prendersela con il suo tennis di qualità ma oggi anche di sostanza. In campo ha mostrato non solo le sue magie tecniche ma anche grinta, concentrazione e intensità notevoli. Esattamente la risposta che aspettavamo dopo una seconda parte di 2020 poco convincente a livello agonistico e della convinzione.
    I segnali di una vera ripresa di Musetti c’erano stati, già nelle scorse settimane. Ha iniziato il torneo olandese con una buona vittoria contro Ymer, ma oggi la qualità e continuità di prestazione del toscano è stata nettamente superiore. Era necessario per sconfiggere un giocatore forte come Hurkacz, era indispensabile provare ad imporre il proprio gioco. Lorenzo c’è riuscito alla grande, fin dal primo punto. Infatti è stata chiara la sua tattica già dai primi scambi: non dare ritmo all’avversario variando moltissimo l’altezza di palla, gli angoli e la rotazione, a costo di sbagliare pur di non restare passivo a raccogliere gli Ace e le accelerazioni del polacco. Una tattica rischiosa, ma ha funzionato benissimo, grazie anche ad un avvio lento di Hurkacz, che non ha trovato ritmo con la prima e col diritto, il colpo meno sicuro del suo repertorio. Lì però è stato altrettanto bravo Musetti a giocare esattamente il tipo di tennis ideale a non farlo entrare in ritmo. Ha giocato spesso col diritto una palla piuttosto carica sul diritto del polacco, che per la sua meccanica esecutiva fa un po’ fatica a spingere con sicurezza e tende ad accorciare; quindi velocissimo “Muso” a venire avanti e prendersi il rischio, spaccare lo scambio col rovescio lungo linea oppure accelerare col cross. Oppure con un tocco stretto. Oppure con un attacco. Oppure. La parola esatta: variazioni. Hurkacz è andato in confusione perché non è mai riuscito ad imporre una velocità e ritmo superiore allo scambio, è finito nella ragnatela di Lorenzo, che ha lavorato la palla con tagli, cambi di ritmo, smorzate e discese a rete. Un mix davvero ben orchestrato, che l’ha portato a dominare il primo set.
    Nel secondo parziale Hubert ha rotto gli indugi, servito meglio e corso avanti appena possibile, a mettere pressione al giovane italiano. Ha sofferto Lorenzo, ha concesso e salvato cinque palle break, ma è crollato sul 5 pari. Un gioco iniziato “male” con un tocco per lui banale finito in rete. Tensione… prima di servizio scomparsa… Break. Un momento difficile, dal quale è stato bravissimo a riprendersi ad inizio terzo set. Ha ripreso ritmo col servizio, è stato molto attento nei propri game, tanto da non concedere alcuna palla break a Hubert, e piazzare la zampata sul 4-3, capitalizzando da campione un paio di incertezze col diritto del rivale. Giocare bene nei momenti decisivi è la qualità del campione.
    Hurkacz oggi non ha giocato una partita delle migliori, ma molto è merito di Lorenzo, che è stato vario, intenso, “cattivo” sportivamente. Anche se avesse perso al fotofinish finale, sarebbe rimasta un’ottima prestazione a livello tecnico e agonistico, ha mostrato quella presenza e convinzione che era un po’ mancata. Vincere aiuta a vincere, e quando hai il talento “maledetto” di Musetti, la fiducia è il vero colpo vincente, è quella spinta che porta a rischiare e trovare le giocate.
    Positivi anche i numeri al servizio: il 61% di punti vinti con la seconda contro una risposta solida come quella di Hurkacz è un grande risultato. Altro grande risultato quello di esser riuscito per larga parte del match a difendere una posizione in campo non così arretrata, grazie all’aver impostato il match in modo propositivo. Intenso, focalizzato, pronto a lottare, bravo a giocarsi il punto nei momenti importanti. Un torneo importantissimo per il resto della sua stagione. Applausi convinti.
    Adesso aspetta il vincente tra Botic Van De Zandschulp e la sorpresa della settimana Jiri Lehacka.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita

    Hurkacz inizia alla battuta, ma è assai incerto nello scambio. 3 errori gratuiti e 15-40, subito due palle break per Musetti. Un diritto in rete costa al polacco il BREAK nella seconda chance. 1-0 e servizio Musetti, avanti senza aver fatto praticamente niente. Ace di Lorenzo nel primo servizio del match, grande rovescio lungo linea sul 15 pari, che coglie l’angolo a destra, spesso lasciato libero da Hubert. Lavora benissimo col rovescio slice sul diritto di Hurkacz, che accorcia, quindi via accelerazione dell’azzurro. Uno schema perfetto tatticamente. Una smorzata errata da Lorenzo porta il game ai vantaggi. Troppi errori del polacco, 2-0 Musetti. Il campione di Miami 2021 stenta a prendere il suo miglior ritmo col rovescio e col servizio, Lorenzo invece governa bene lo scambio, e con una bella prima palla si porta 3-1. Hubert ora è più sicuro nei suoi game di servizio, ma anche l’azzurro è molto solido col diritto, soprattutto dal centro del campo. Sul 3-2 40-0 commette un doppio fallo (secondo del match), ma si rifà immediatamente con servizio, smorzata e via avanti a chiudere l’angolo. Non dà ritmo Lorenzo, e Hurkacz stenta ad incidere da fondo campo. 4-2 Musetti. Il servizio del polacco è entrato in ritmo (2 Ace nel settimo game), 3-4. Bravo Musetti a correre avanti a prendersi il punto dopo aver sbagliato una palla corta, resta al comando del gioco nei suoi game. Meraviglioso l’attacco in contro tempo dopo un diritto in “chop” che manda in crisi la difesa del rivale. Sul 40-30 altro doppio fallo, cerca di essere aggressivo anche con la seconda l’azzurro, ma il rischio non è premiato. Hurkacz ne approfitta: trova uno splendido rovescio lungo linea al primo colpo più corto di Musetti. Palla break Hurkacz, la sua prima del match. Ottimo “Muso”, prima esterna precisa per cancellarla. 5-3 Musetti, bravo a tenere in mano il gioco, variare, non dare ritmo al rivale. Non va la prima di Hubert nel nono game, Lorenzo ci prova sul 15-30, ma la risposta è lunga. Vola via un diritto colpito con poco equilibrio dal polacco, 30-40 e Set Point Musetti!!! Prima out… cerca un garibaldino serve and volley ma la risposta di rovescio tagliata è bassa e “maligna”, la volata di Hubert termina ben lunga. SET MUSETTI, 6-3. Un set dominato dall’azzurro, che ha comandato il gioco con una tattica perfetta e fatto il 75% di punti con la prima. Male al servizio e troppi errori per Hurkacz, che stenta a prendere fiducia nello scambio.
    Secondo set, Musetti to serve. Nel secondo punto Hurkacz si inventa un diritto frontale sotto le gambe perché ormai fuori posizione, colpo spettacolare e fortunato che sorprende l’azzurro. 15-30, situazione di pericolo perché Hubert attacca col diritto e viene avanti, ma Lorenzo trova un solido passante incrociato. 30 pari e quindi prima al T potente. “Forza, forza” si incita l’azzurro, intuisce che Hurkacz sta lasciando andare il braccio e viene avanti a mettere pressione. Ancora avanti il polacco infatti, ma l’attacco sul rovescio di Lorenzo è gestibile, tanto che il passante provoca l’errore di volo. Altro passante di Musetti, stavolta con un tocco delicato col diritto. 1-0 Musetti, un gioco importantissimo perché Hubert stava mettendo grande pressione. Evidente lo scoramento di Hurkacz per il gioco precedente, dove ha cercato di aggredire al massimo, venendo respinto dai passanti dell’azzurro. 0-30.. ma si aggrappa al servizio, per il 30 pari. Malissimo però Hubert nell’approccio, che vola via ed è palla break Musetti sul 30-40. Trova un Ace pizzicando un millimetro di riga (4° Ace). Col servizio, Hurkacz si porta 1 pari. Bene “Muso”, a zero si porta 2-1, e il polacco è ancora in difficoltà al servizio e sbaglia col diritto, 15-30. Musetti ci prova col rovescio lungo linea, gli esce di un niente. Sul 2 pari, Musetti sbaglia un diritto banale sul 30 pari, gli costa la palla break, prima del set. Che scambio! Attacca Hurkacz, lob Musetti splendido, quindi uno smash difficile e quindi chiusura col diritto, bravissimo Lorenzo. Purtroppo sbaglia il tocco sul tentativo di smorzata e concede un’altra palla break. Servizio al centro e diritto in avanzamento, molto bene “Muso”. Col servizio ed un errore di rovescio di Hurkacz, si salva l’azzurro, 3-2 avanti. Molto focalizzato, gioca con grande impeto e intuito in questa fase complicata del set. Settimo gioco, inizia col doppio fallo Lorenzo, quindi Hubert lavora con calma e trova un bel diritto lungo linea vincente. 0-30, momento delicatissimo per Musetti. Ace e poi via a rete in contro tempo, per il 30 pari. Non molla la presa il polacco, spinge col diritto e forza l’errore dell’azzurro. 30-40, ancora una palla break da difendere, stavolta… senza prima in campo. Si imballa Hubert, va in rotazione col diritto e perde il controllo totalmente. 4 PB su 4 salvate finora da Musetti. Rischia una palla corta molto rischiosa Lorenzo, gli va bene. Con una prima al T, molto solida, si porta 4-3 avanti l’azzurro. Soffre, ma non molla. Ottavo game, trova un jolly in risposta “Muso”, e sbaglia di volo “Hubi”, 3o pari. Piccola chance per Lorenzo… ma trova una bella prima il rivale. Si va ai vantaggi, continua ad andare a corrente alternata il diritto del polacco, ma il servizio lo aiuta ancora. 4 pari. Uff… che rischio sul 30 pari, una volée di Lorenzo “spacca” il nastro e per fortuna cade al di là della rete. Con una grande difesa, siamo 5-4. Ora tutta la pressione è sul polacco. Avanti tutta Hubert, con coraggio attacca su ogni punto, 5 pari. Inizia male il game Lorenzo, sbaglia un tocco nei pressi della rete, quindi tenta una palla corta che il rivale aggredisce con facilità. 0-30. Altro errore col rovescio, stavolta in spinta. 0-40, tre palle break che profumano di set point… E la prima proprio non va nel game. Errore in risposta di Hurkacz sulla prima; errore col diritto di Musetti sulla seconda. BREAK Hurkacz, alla sesta PB l’azzurro cede il servizio per la prima volta nel match. Chiude in sicurezza il polacco, 7-5 (e un parziale di 12 punti a 1). Un set in cui è cresciuto molto al servizio e nell’intensità generale, molto più offensivo. Musetti ha retto e lottato sino al 5 pari, ma ha ricavato molto meno dalla prima di servizio.
    Terzo set, Musetti alla battuta. Inizia con un game solido l’azzurro, 1-0. Risponde prontamente Hurkacz, 1 pari (e terzo gioco consecutivo vinto a zero per lui). Scorre velocissimo set, in risposta le briciole. Molto aggressivo Musetti, sostenuto dalla prima di servizio. Vola anche in risposta il toscano, tra passanti in corsa e via avanti a chiudere lo spazio, incluso un tocco fenomenale col rovescio per un passantino cross da cineteca. Da Musetti. Si va ai vantaggi, lottando Hurkacz si porta 2 pari. Inizia col doppio fallo il quinto game Lorenzo, ma per fortuna non si “imballa” col sul finire del secondo set dopo un primo brutto errore, spinge col diritto e si porta avanti 3-2. Hubert non sbanda più al servizio, i suoi game scorrono molto veloci, buone percentuali di prime e via avanti, non vuole scambiare, finire nelle variazioni dell’azzurro. 3 pari. Sul 4-3 Musetti, Hurkacz inizia con un errore col diritto in rete e poi un altro diritto vola largo. 0-30! Ace e quindi 30 pari. Tenta la smorzata Lorenzo, ma Hubert arriva e spara in rete. Palla break! Risposta aggressiva di rovescio, retrocede e quindi sbaglia Hurkacz! BREAK Musetti, senza la prima il polacco si è imballato. Serve per il match l’azzurro. Perde il primo punto, ma si aggrappa al servizio, veloce e preciso. Largo quindi l’attacco del polacco col rovescio, 30-15. Stecca ancora Hubert, 40-15, due Match Point Musetti!!!ACE!!!! Game Set Match! Grandissima vittoria per Lorenzo, una delle più importanti in carriera. Sbarca nei quarti in un 500 per la seconda volta dopo Acapulco. Che prestazione!

    ATP Rotterdam Hubert Hurkacz [4]373 Lorenzo Musetti656 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 3L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-153-5 → 3-6H. Hurkacz 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 30-403-4 → 3-5L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-3 → 3-4H. Hurkacz 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 ace2-3 → 3-3L. Musetti 0-15 df 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3H. Hurkacz 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 40-40 A-401-2 → 2-2L. Musetti 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2H. Hurkacz 15-0 30-0 ace 40-00-1 → 1-1L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2H. Hurkacz 15-0 30-0 40-06-5 → 7-5L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-405-5 → 6-5H. Hurkacz 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5L. Musetti 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-304-4 → 4-5H. Hurkacz 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace3-4 → 4-4L. Musetti 0-15 df 0-30 15-30 ace 30-30 30-40 40-40 A-403-3 → 3-4H. Hurkacz 15-0 30-0 40-0 ace2-3 → 3-3L. Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 ace2-2 → 2-3H. Hurkacz 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-2 → 2-2L. Musetti 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2H. Hurkacz 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 30-40 40-40 ace A-40 ace0-1 → 1-1L. Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1H. Hurkacz 15-0 15-15 15-30 df 30-30 30-403-5 → 3-6L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 df 40-A 40-40 A-403-4 → 3-5H. Hurkacz 0-15 15-15 30-15 40-15 ace ace2-4 → 3-4L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 df2-3 → 2-4H. Hurkacz 15-0 30-0 40-0 40-15 40-301-3 → 2-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 30-30 40-301-2 → 1-3H. Hurkacz 15-0 15-15 40-150-2 → 1-2L. Musetti 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 40-30 df 40-40 A-400-1 → 0-2H. Hurkacz 0-15 15-15 15-30 15-40 30-400-0 → 0-1
    13 ACES 41 DOUBLE FAULTS 558/87 (67%) FIRST SERVE 56/95 (59%)41/58 (71%) 1ST SERVE POINTS WON 43/56 (77%)17/29 (59%) 2ND SERVE POINTS WON 21/39 (54%)2/5 (40%) BREAK POINTS SAVED 5/6 (83%)15 SERVICE GAMES PLAYED 1513/56 (23%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 17/58 (29%)18/39 (46%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 12/29 (41%)1/6 (17%) BREAK POINTS CONVERTED 3/5 (60%)15 RETURN GAMES PLAYED 1521/40 (53%) NET POINTS WON 17/23 (74%)37 WINNERS 2236 UNFORCED ERRORS 2858/87 (67%) SERVICE POINTS WON 64/95 (67%)31/95 (33%) RETURN POINTS WON 29/87 (33%)89/182 (49%) TOTAL POINTS WON 93/182 (51%)226 km/h MAX SPEED 214 km/h202 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 193 km/h157 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 160 km/h LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Rotterdam: Musetti supera Ymer in tre set, al prossimo turno Hurkacz

    Lorenzo Musetti

    Esordio con vittoria all’ATP 500 di Rotterdam per Lorenzo Musetti. L’azzurro supera in tre set (6-3 6-7 6-3) lo svedese Mikael Ymer con una prestazione discreta, contraddistinta da troppi alti e bassi. L’azzurro ha condotto il gioco per gran parte del match, è stato piuttosto consistente anche in difesa, ma ha sofferto di alcuni passaggi a vuoto che hanno allungato la partita. Lorenzo non ha sfruttato due match point nel secondo set (ben giocati dal rivale) e ha ceduto il tiebreak, crollando dopo un errore grave di volo. È stato bravo a non mollare mentalmente o farsi prendere dal nervosismo, tanto da iniziare a spron battuto il terzo set. Un set “caotico”, in cui è stato in vantaggio per due volte di un break, ma nel quale si è fatto subito riprendere con pessimi game di servizio dopo l’allungo. Lo strappo decisivo nel settimo game, col terzo break del parziale, finalmente consolidato con un tennis aggressivo e l’aiuto del servizio. Al prossimo turno trova Hubert Hurkacz, e servirà probabilmente ben altra consistenza per battagliare col polacco.
    L’aspetto più positivo del match odierno di Musetti è stato, oltre al successo, l’attitudine in campo. Ha giocato a tratti molto bene, altri assai meno, ma non ha mai mollato o non è crollato in lunghi momenti di pausa. Il campo ha parlato piuttosto chiaramente: a livello di tennis “puro”, Lorenzo è superiore al rivale, ha più colpi, più soluzioni tattiche, è più esplosivo, completo ed incisivo. Ma serve anche continuità per vincere più agilmente e senza rischiare di essere risucchiato in una lotta punto su punto che poteva diventare rischiosissima. Ha tenuto nei momenti caldi della partita, ha giocato con coraggio i punti decisivi, e questo è un buon passo in avanti. Tuttavia resta la macchia del tiebreak del secondo set, dove un brutto errore di volo (volée davvero comoda a campo aperto) gli è rimasto in testa, lì non è riuscito a reagire a quell’errore. Bravo invece a ripartire fortissimo nel terzo set, mettere sempre la testa avanti. Non doveva invece farsi riprendere per due volte, perché Ymer in quei due contro break non ha fatto niente di clamoroso, ha solo giocato in modo ordinato, raccogliendo gli errori di Musetti. Alla fine sono maggiori gli aspetti positivi, quindi in un momento di scarsa fiducia per Musetti, la vittoria di oggi è importantissima. “Vincere aiuta a vincere” dice un vecchio adagio.
    Dal punto di vista tattico, è stato bravo Musetti a fare la partita perché rischiava di esser invischiato nel palleggio di ritmo e uscirne a pezzi, visto che Ymer si appoggia molto bene sulla palla del rivale, fa poca fatica a spingere e ama scambi lunghi di pressione. Mikael è in ottima forma fisica (come dimostra la seminale della scorsa settimana), è velocissimo coi piedi, copre bene il campo e non lascia spazi per l’infilata. Qua è stato bravo Lorenzo: ha lavorato il punto senza fretta, senza farsi prendere dalla smania della giocata ad effetto, ma è stato pronto a spaccare lo scambio con un cambio di ritmo in lungo linea, col suo ottimo rovescio ma anche col diritto, che oggi ha funzionato bene. Un tennista così vivace coi piedi lo devi infilare soprattutto col contro piede, così ha fatto Lorenzo, a tratti molto bene. Il servizio è andato molto bene bel primo set, meno nel resto del match, e l’ha pagato. La risposta, ancora rivedibile, perché poco continua.
    Nel secondo set Ymer ha avvicinato la sua posizione alla riga di fondo, ha spinto al massimo ed il livello di gioco si è alzato. Un set più combattuto, che Musetti poteva chiudere prima. Alla fine, anche se con fatica, è riuscito a portare a casa un successo molto importante e che gli “regala” Hurkacz al secondo turno. Sarà tutt’altra partita, perché col servizio e con la risposta il polacco farà la voce grossa. Servirà una prestazione di alto livello di Lorenzo, dovrà essere pronto a giocare con grande attenzione i propri turni di servizio, e dovrà cercare di variare molto l’altezza di palla, visto che Hurkacz ama colpire “pulito”.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita

    Il match inizia con Ymer alla battuta. Avvio complicato per lo svedese, incassa un bel diritto profondo di Musetti e commette un doppio fallo. 15-40, immediate palle break per l’azzurro. Due errori in rete di Lorenzo, chance sprecate con un po’ di fretta. 1-0 Ymer. Serve Musetti, cerca di comandare col rovescio, ma Ymer si appoggia benissimo alla palla dell’azzurro e rimette traiettorie profonde e sicure. Si vede che il toscano ha bisogno di prendere l’iniziativa e muovere il gioco, l’altro non sbaglia “mai”, ma è incerto. 0-30. Un rovescio lungo linea di Lorenzo è appena largo, 0-40, tre palle break per Mikael. Cerca di forzare col diritto Musetti, prende in contro piede il rivale sulla sinistra, la tattica funziona. Cancella le tre chance allo svedese. Con 5 (ottimi) punti di fila, inclusa una smorzata, Musetti si salva e si porta 1 pari. Terzo game, sul 30 pari Musetti gioca uno scambio tatticamente perfetto: lavora ai fianchi il rivale, gli fa perdere campo colpo dopo colpo e quindi lo infila in contro piede col diritto. Altra palla break per l’azzurro. Lavora bene lo scambio “Muso”, ma un back di rovescio muore in rete. Si appoggia al rovescio Ymer, il suo colpo più sicuro, e si porta avanti 2-1, tre game piuttosto complicati. Anche il quarto game vede una palla break, è Musetti a difendersi sul 30-40. Rischia Lorenzo, palla corta e via avanti a chiudere. Schema difficilissimo, ma gli riesce, grazie alla sua mano delicata. 2 pari, tante palle break ma nessuna trasformata. Musetti quando riesce ad incidere col lungo linea mette in grave difficoltà Ymer, che invece lavora di più sulle diagonali. Lorenzo ha un’altra palla break nel quinto game, strappata con un bel diritto inside out. Serve esattamente al “T” Ymer, ma poi incappa in un orribile doppio fallo e concede la quinta palla break del match. Stavolta il BREAK arriva, lungo il diritto in avanzamento dello svedese. 3-2 e servizio Musetti. Continua a fare molti punti con la prima Lorenzo, consolida il vantaggio con un game a zero, di fatto non si è giocato, 4-2. Ora è Ymer a dover rincorrere ed incidere, ma incappa in un momento “no” col diritto, tre errori che lo condannano al 15-40 e due palle del doppio break. Non crolla Mikael, un buon diritto e poi una prima vincente. Ma non molla la presa Musetti, che costruisce un bello scambio chiuso a rete. Terza palla break del gioco, ma di nuovo non riesce a rispondere. Ymer resta aggrappato al set, 3-4. Comanda il gioco l’azzurro, a 30 si porta 5-3 e comanda anche in risposta. Disegna il campo col rovescio, avanza e viene a rete. 15-30 e poi 15-40 (errore di Ymer), due Set Point Musetti! Vola via il diritto di Ymer, 6-3 Musetti. Un ottimo primo set, ha condotto il gioco e ha servito bene l’azzurro.
    Secondo set, Musetti inizia alla battuta ma scatta male dai blocchi. Incassa un gran forcing di Ymer, per il 15-40. Ancora contro piede col diritto (sta funzionando benissimo oggi) per cancellare la prima, trova una seconda di servizio molto aggressiva sulla seconda, che manda lunga la risposta dello svedese. Con una difesa clamorosa e poi un Ace (primo del match), si salva “Muso”, 1-0. Ymer è molto aggressivo, gioca con i piedi più vicini alla riga di fondo e apre molto l’angolo. Lorenzo subisce l’assalto del rivale, 0-30 e poi 0-40 (rovescio out), tre PB da difendere. Si appoggia al suo rovescio l’azzurro, cambia ritmo e spacca lo scambio. Ymer sbaglia malamente la risposta sul 30-40, su di una seconda non così profonda di Musetti. Grande lotta in campo in questo game, Mikael cerca la massima velocità nello scambio, Lorenzo è costretto a difendersi e sbaglia ancora. Quarta palla break del gioco… Stavolta cede il servizio l’azzurro, dopo un lungo scambio è largo un diritto lungo linea. BREAK Ymer, 2-1 e servizio. Lorenzo torna a spingere col diritto e approfitta di un doppio fallo di Ymer, per il 15-30. Ottimo Musetti, inchioda a destra col diritto Ymer e lo forza all’errore. 15-40! Un erroraccio col diritto condanna lo svedese, BREAK Musetti, 2 pari, che trova un buon game di servizio e sale 3-2. Meno errori col diritto, più incisivo sul lungo linea (come nel primo set). Mikael sbaglia malamente due diritti banali nel sesto game, si va ai vantaggi. Cerca di essere aggressivo Lorenzo, ma salta troppo su di un diritto cross, gli muore largo. Doppio fallo Ymer… sembra in confusione adesso lo svedese, è il momento di accelerare per “Muso”, ma sbaglia un colpo di costruzione. C’era lo spazio per scappare via, invece lo score è 3 pari. Sul 30-15 arriva lo scambio più lungo e duro del match, Musetti lo vince, di forza, e urla per far sentire il momento al rivale. Uno scambio molto importante, è il segnale di come Lorenzo ci sia con testa, sia lì pronto a lottare senza cercare la “giocata” per uscire dalla lotta. Con una prima esterna Lorenzo si porta 4-3. Trova finalmente un game facile di battuta Ymer, 4 pari. Si entra nella fase calda del set. Buon game anche per l’azzurro, 5-4. Ora Ymer è con le spalle al muro. Inizia bene, buona risposta, e poi trova una difesa clamorosa Lorenzo, per il 15-30, a due punti dal match. E niente prima in campo… sbaglia però Musetti un rovescio di scambio. Erroraccio di Ymer col diritto, di metri lungo. Match Point Musetti!!! Ace! Che modo per annullare il MP… (col secondo Ace del suo match). Spinge Mikael, viene a rete con un rovescio cross, ma il passante in back, basso e preciso, manda KO la volée di Ymer. Secondo Match Point. Prova a smorzata lo svedese, da tre quarti campo, è ben giocata e sorprende l’azzurro. 5 pari. Non si scompone Lorenzo per le due chance non trasformate, con un game perfetto si porta 6-5. Anche Ymer è solido, 6 pari, il parziale si decide al tiebreak. Un nastro porta via il rovescio di Musetti, mini break immediato per lo svedese. Si riprende subito il punto l’azzurro con una risposta letteralmente sulla riga, 1 pari. Altro punto per Musetti, sposta l’inerzia da difesa ad attacco col rovescio lungo linea, 2-1 e serve l’azzurro. NOOO! Erroraccio sotto rete di Lorenzo, che non chiude una palla facile su di un recupero del rivale. 2 pari. Un errore che paga caro, spinge col rovescio Ymer e si porta 3-2. Gran punto quello del 4-2, vinto da Mikael con un’accelerazione lungo linea dopo uno scambio durissimo. 5-2 Ymer, avanti a prendersi il punto. Accusa il momento l’azzurro, un diritto malamente in rete gli costa il 2-6, 4 Set Point per Ymer. Annulla il primo con un serve and volley perfetto, ma ne restano 3… Gran diritto in risposta di Lorenzo, 4-6. Una prima esterna perfetta è risposta out. 7-4 Ymer, si va al terzo set. Peccato per i due Match Point non trasformati dall’azzurro, e per quella volée orribile che mentalmente gli è costata il tiebreak.
    Terzo set, Ymer alla battuta. Scarica subito una risposta rabbiosa l’azzurro, e un paio di errori dello svedese lo portano a palla break. Ottima prima “in pancia”, Mikael la cancella. Vince una schermaglia difensiva Lorenzo, altra palla break. Lungo scambio sulla diagonale di rovescio, quindi un bel cambio col diritto lungo linea di “Muso” gli vale il BREAK. 1-0 e servizio. Non sfrutta il momento l’azzurro, sbaglia e crolla 0-40. Chiude con un brutto doppio fallo, a zero concede il contro BREAK, 1 pari. Riattacca la spina Musetti in risposta, spinge forte col diritto per il 15-30. Non riesce a concretizzare l’azzurro, con un Ace Ymer si porta 2-1. Solido ora Musetti, 2 pari, e lavora in risposta, portandosi 0-30. Sbaglia un paio di palle, ma sul 30 pari trova uno strappo lungo linea di rovescio da cineteca, che gli vale la palla break. Accorcia troppo col back l’azzurro, Ymer entra in campo e chiude col diritto. Rovina tutto col doppio fallo, e seconda PB del game. Lungo scambio, il primo a sbagliare è l’azzurro col rovescio. Si rifà subito con un vincente cross di rovescio splendido, e terza palla break. Rischia un serve and volley improvviso Ymer, ma non si fa sorprendere l’azzurro che lo infila. BREAK Musetti, di nuovo avanti 3-2 e servizio. Come in apertura, strappato il vantaggio commette errori. Dopo un Ace, si lamenta Lorenzo per la palla “che non va”, e crolla 15-40. Si butta avanti lo svedese e il passante di Musetti è lungo. BREAK Ymer, 3 pari. Si lotta su ogni palla, la partita adesso è più ricca di errori che giocate di qualità. Un altro errore di Ymer gli costa una palla break sul 30-40. Gran passante di Lorenzo, violento, preciso! BREAK Musetti, di nuovo avanti, 4-3 e servizio. Si butta avanti il toscano, anche se sfuggire ai lunghi scambi (il match è stato intenso, oltre che ora bello lungo). Ymer resta con le unghie aggrappato al match, rischia anche l’accelerazione di rovescio lungo linea, per il 30 pari. Musetti entra col diritto, un affondo coraggioso, poi chiude col rovescio in avanzamento. 5-3 Musetti, finalmente nel set ha consolidato un vantaggio. Musetti vuole chiuderla qua: spinge col diritto e chiude proprio con un “dirittone” vincente inside out. Un match che si poteva chiudere prima, ma conta l’aver retto nei momenti difficili. Al prossimo turno un avversario assai più consistente, Hurkacz.

    ATP Rotterdam Lorenzo Musetti666 Mikael Ymer373 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 3M. Ymer 0-15 0-30 0-405-3 → 6-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-3 → 5-3M. Ymer 15-0 30-0 30-15 30-30 30-403-3 → 4-3L. Musetti 15-0 ace 15-15 15-30 15-403-2 → 3-3M. Ymer 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A df 40-40 40-A2-2 → 3-2L. Musetti 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2M. Ymer 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 df A-40 ace1-1 → 1-2L. Musetti 0-15 0-30 0-40 df1-0 → 1-1M. Ymer 0-15 15-15 30-15 30-30 df 30-40 40-40 40-A0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 0-1* 1-1* 2*-1 2*-2 2-3* 2-4* 2*-5 2*-6 3-6* 4-6*6-6 → 6-7M. Ymer 15-0 30-0 40-06-5 → 6-6L. Musetti 15-0 30-0 40-05-5 → 6-5M. Ymer 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-405-4 → 5-5L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-304-4 → 5-4M. Ymer 15-0 30-0 40-04-3 → 4-4L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-153-3 → 4-3M. Ymer 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 df A-403-2 → 3-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 40-302-2 → 3-2M. Ymer 15-0 ace 15-15 15-30 15-40 30-401-2 → 2-2L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A1-1 → 1-2M. Ymer 15-0 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1L. Musetti 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1M. Ymer 0-15 df 15-15 15-30 15-405-3 → 6-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-3 → 5-3M. Ymer 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-404-2 → 4-3L. Musetti 15-0 30-0 40-03-2 → 4-2M. Ymer 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A df2-2 → 3-2L. Musetti 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-401-2 → 2-2M. Ymer 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 1-2L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-400-1 → 1-1M. Ymer 15-0 15-15 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 0-1
    2 ACES 31 DOUBLE FAULTS 756/87 (64%) FIRST SERVE 74/126 (59%)38/56 (68%) 1ST SERVE POINTS WON 45/74 (61%)14/31 (45%) 2ND SERVE POINTS WON 21/52 (40%)9/12 (75%) BREAK POINTS SAVED 13/20 (65%)14 SERVICE GAMES PLAYED 1629/74 (39%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 18/56 (32%)31/52 (60%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 17/31 (55%)7/20 (35%) BREAK POINTS CONVERTED 3/12 (25%)16 RETURN GAMES PLAYED 1417/23 (74%) NET POINTS WON 12/22 (55%)30 WINNERS 2136 UNFORCED ERRORS 4352/87 (60%) SERVICE POINTS WON 66/126 (52%)60/126 (48%) RETURN POINTS WON 35/87 (40%)112/213 (53%) TOTAL POINTS WON 101/213 (47%)205 km/h MAX SPEED 208 km/h191 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 184 km/h152 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 151 km/h LEGGI TUTTO

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    Peng Shuai parla a L’Equipe: “Non sono mai scomaprsa, non ho subito violenza”

    Peng Shuai

    Dopo un periodo di totale silenzio, Peng Shuai torna a parlare. E stavolta lo fa con un’intervista realizzata dal quotidiano francese l’Equipe, in un hotel di Pechino insieme ad un interprete portato dal giornalista presente. Un’intervista decisamente “libera” visto l’autorevole media a cui l’ha rilasciata, in cui la tennista cinese ha chiarito la sua posizione su molte delle questioni sollevate dopo il caso della confessione scritta di proprio pugno sul social cinese Weibo, nella quale si diceva vittima di violenza da parte di un membro importante del governo nazionale, post dopo poco cancellato insieme alle sue tracce, per molte settimane. Un chiarimento che lascia alquanto perplessi, poiché leggendo le sue dichiarazioni, restano molti dubbi in merito all’intera questione. Riportiamo le parole di Peng.
    “Prima di tutto vorrei ringraziare tutti i giocatori ATP e WTA che si sono preoccupati per me in tutto questo tempo, tutti gli atleti e le personalità che lo hanno fatto. Certo, quello che non capisco bene è perché tanta preoccupazione, tutti potevano vedermi”.
    Già da questa prima dichiarazione, si capisce il tenore delle parole di Peng Shuai, che continua: “Quello che è successo è una questione di cui ho già discusso e a cui ho risposto all’epoca attraverso un’intervista ai media di Shanghai, nonché tramite un’e-mail indirizzata alla WTA tra molti altri destinatari. Quel post su Weibo ha portato ad un enorme malinteso nel mondo esterno, al punto da snaturare il significato del post. Vorrei solo non aggiungere più pubblicità a questo argomento. Non ho mai detto che qualcuno mi ha aggredito sessualmente“.
    A questo punto, le chiedono perché abbia cancellato quel post. Altra risposta evasiva: “Se ho cancellato il post 30 minuti dopo è perché lo volevo, ma non sono mai scomparsa. Il problema con molte persone, inclusi i miei amici o il personale del CIO, è che mi hanno inviato così tanti messaggi che era impossibile rispondere a tutti. Tuttavia, con i miei amici più cari sono sempre rimasta in stretto contatto, ho parlato con loro, ho risposto alle loro email, cosa che ho fatto anche con la WTA. Ci siamo sempre tenuti in contatto, quindi non capisco perché sia ​​stata diffusa l’informazione che ero scomparsa”.
    In realtà, in quelle frenetiche settimane, alcune tenniste hanno dichiarato di averla cercata con tutti i mezzi, non ottenendo nessuna risposta. Continua la Peng: “Non ho preso nessuna decisione al di sopra di un’altra, tutti potevano vedere le mie dichiarazioni sul sito web della WTA. Era tutto molto insolito per me, perché avrei bisogno di una consulenza o di cose del genere? Non sapevo davvero come interpretare quel tema. Gli psicologi della WTA non sono riusciti a contattarmi e hanno pensato che fossi scomparsa, mi sembra un po’ inverosimile. Subito dopo aver inviato quella dichiarazione tramite il CIO, ho risposto al presidente della WTA Steve Simon. Sono state inviate diverse copie, e-mail che ho scritto io stessa. Quella stessa notte l’ho anche inviata tramite WeChat ai miei amici per confermare che ero l’autrice di ogni messaggio inviato dalla mia email di lavoro”.
    L’ultima dichiarazione della tennista cinese: “Sentimenti, sport e politica sono tre cose molto diverse. I miei problemi sentimentali, la mia vita privata, non dovrebbero essere coinvolti nello sport o nella politica. E neanche lo sport va politicizzato, perché quando ciò accade, nella maggior parte dei casi significa voltare le spalle allo spirito olimpico, cosa che va contro la volontà del mondo dello sport e degli atleti. La mia vita è sempre la stessa. Sono una ragazza normale, a volte serena e felice, altre triste o stressata e sotto pressione. Sono emozioni normali”.
    Una intervista che è stata certamente realizzata in libertà, ma che continua a lasciare più di un dubbio sulla reale situazione della cinese, che ha anche affermato di non voler più riprendere l’attività, nemmeno in doppio. Dopo un discreto stop e con un ginocchio sofferente, non se la sente. Ultimo tassello di un puzzle che sembra stare insieme a malapena.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La Svezia, finalmente, sorride

    Mikael Ymer

    Che settimana per i fratelli Ymer. Elias è approdato in semifinale all’ATP Pune, sconfiggendo ieri il nostro Stefano “Steto” Travaglia. Ma il successo più importante nella sua settimana magica è stato quello su Aslan Karatsev, il “bombardiere” russo, incappato nella velocità di Ymer e in una giornata troppo fallosa col diritto.
    Mikael ieri sera ha sconfitto il “padrone” di Montpellier, Richard Gasquet, in tre set, approdando anch’egli alla semifinale del torneo francese, dove affronterà Sasha Zverev per un posto in finale. Match a dir poco arduo, ma resta una splendida settimana per lo svedese di origine etiope.
    Due fratelli in semifinale nella stessa settimana. Non accadeva dal 2017, quando i due Zverev giocarono le “semi” in due tornei su erba (Mischa a Stoccarda, Sasha a s-Hertogenbosch). Che ora due “Bro” ci siano riusciti addirittura in due continenti diversi credo proprio sia una totale novità.
    Una bella storia quella della famiglia Ymer, cresciuta nella fredda Svezia ma con origini negli altipiani etiopi. L’ambizione di cambiare vita di Wondwosen, il papà dei ragazzi, è stata premiata. Buon atleta nei 10.000 metri e anche calciatore, si sposta nella piccola Skara, nella zona di Göteborg, nel 1987. Si sposa, nascono tre figli, che vengono presto mandati sulla pista di atletica. Ma Elias si innamora della racchetta – in Svezia, nonostante la crisi tecnica, si gioca ancora molto a tennis – e la sua passione irrefrenabile contagia anche Mikael e il più piccolo Rafael, che adesso sta disputando tornei ITF ed è discretamente promettente.
    Finalmente torna a sorridere la Svezia, paese nevralgico nel mondo del tennis dai primi anni ’70 con l’esplosione di Borg sino ai primi anni 2000, con Robin Soderling a tirare la carretta (e fare due finali Slam a Parigi, 2009 e 2010) di un movimento che era di fatto già estinto. Si è dibattuto molto sulla crisi dei vichinghi. Un vero caso, un modello che è stato addirittura “studiato” da altre federazioni per far sì di non ripetere una simile debacle. Incredibile che una nazione così piccola ma così efficiente, capace di produrre una quantità enorme di ottimi giocatori e ben 25 Slam in singolare maschile (Borg, Wilander, Edberg, Johansson) sia letteralmente scomparsa dai radar del tennis di vertice. Sfortuna (“Pim Pim Johansson e Vinciguerra ko da giovani, soprattutto il primo era più di una promessa) ma anche molti errori commessi. “Ad un certo punto, credevamo che il sistema andasse avanti da solo. Non ci eravamo resi conto che il mondo stava cambiando, quello del tennis e socialmente nel sotto paese. Ci ha colto di sorpresa e non siamo riusciti a riorganizzarci” fece così mea culpa uno dei presidenti della fertennis nordica in un’intervista di qualche anno fa.
    Adesso con la simpatica famiglia Ymer, la Svezia torna finalmente in prima pagina, almeno questa settimana. Aspettando di valutare le qualità del giovane Rafael (classe 2006), con Elias e Mikael ha trovato due buoni tennisti. Soprattutto Mikael, che brilla per la velocità in campo, un ottimo tempo sulla palla soprattutto col rovescio e un tennis d’incontro piuttosto efficace. Difficile pensare che possa ambire a grandissimi trofei, ma è un buon giocatore, che può stazionare nel range tra il 50esimo e il 100esimo posto nel ranking. Sembrano più definiti i limiti di Elias, fisico più potente ma con colpi meno rapidi e incisivi. Grazie alla semifinale a Pune potrà riavvicinarsi alla top 100, sperando finalmente di entrarvi (ha un best ranking di 105 nel 2018).
    È presto per gridare al ritorno dei vichinghi, il tennis svedese è quasi nullo al di fuori degli Ymer, incluso il giovane Leo Borg del quale si parla molto (ovviamente) ma con ancora tutto da dimostrare. Tuttavia fa piacere tornare a parlare di una nazione che ha regalato campioni indimenticabili ed è stata capace di alimentare per oltre 30 anni uno dei movimenti più interessanti e prolifici. Con maestri molto preparati ed una visione molto chiara dell’impostazione tecnica, orde di giovani svedesi hanno invaso i tornei giovanili, viaggiando per settimane in gruppo, diventando molto amici e stimolandosi a vicenda, per una crescita a tratti irrefrenabile. A metà anni ’80 ci sono state settimane in cui la Svezia ha avuto 4 top 10 e oltre 10 top 100, incredibile per una nazione con dieci milioni di anime. Vittorie in Davis e un incredibile Grande Slam svedese nel 1988 con Wilander ed Edberg.
    La speranza è che l’esempio degli Ymer e il lavoro di alcune accademie formate dai giocatori di quel periodo (come la GTGT di Norman e Kulti) possano rinvigorire un paese che ha dato tantissimo al nostro sport.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner positivo al Covid-19, salta Rotterdam. Anche Medvedev out, entra Murray

    Jannik Sinner

    Jannik Sinner è costretto a rinunciare al torneo ATP 500 di Rotterdam perché positivo al Covid-19. L”annuncio viene dal torneo olandese, che in una nota ufficiale afferma: “Jannik Sinner non può recarsi a Rotterdam a causa del Corona virus, sarà sostituito da Jo-Wilfried Tsonga. Il vincitore dell’ABN AMRO World Tennis Tournament nel 2017 sta tornando dopo un lungo periodo di infortunio”.
    Anche il n.2 del mondo Daniil Medvedev rinuncia al torneo olandese, al suo posto entra Andy Murray. Il direttore del torneo Richard Krajicek ha affermato: “Eravamo ancora fiduciosi che Daniil Medvedev tornasse alla sua precedente decisione di non voler giocare un altro torneo così presto dopo la finale persa degli Australian Open, ma sfortunatamente non ha ancora perso quella sensazione. Per fortuna, siamo stati in grado di assicurarci un altro vincitore del Grande Slam all’ultimo minuto con Andy Murray “.
    “A causa di queste cancellazioni e del precedente ritiro di Bautista Agut e Coric, la wild card di Botic van de Zandschulp è stato liberata. Possiamo quindi ora darla a Tsonga. È sempre stato uno dei preferiti dai tifosi di Rotterdam” conclude Krajicek.
    Tsonga e Murray entrano nel torneo come wild card. Aspettiamo una nota ufficiale di Jannik in merito alle sue condizioni
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La grandezza di Nadal non è nei numeri (di Marco Mazzoni)

    Rafael Nadal

    Nadal. Ventuno. GOAT. Questi gli # che stanno imperversando su tutti i media e social da domenica pomeriggio. Il mondo del tennis (e non solo) si è stretto intorno a Rafael Nadal, che con la vittoria agli Australian Open torna a vincere il primo Slam dell’anno e soprattutto stacca i grandi rivali nella corsa al più vincente negli Slam. Un successo epocale per mille motivi, che abbiamo già ben analizzato e sviscerato. Una vittoria che consacra (…se mai ce ne fosse stato bisogno) un tennista ed atleta straordinario, uno dei migliori che lo sport – all sport – abbia mai prodotto. Era impensabile poche settimane fa pensarlo capace di giocare di nuovo un tennis di altissimo livello ed intensità. Ha alzato il suo livello strada facendo, imponendo la sua classe, testa e potenza su rivali più giovani, ricchi di talento ma ancora acerbi, con limiti tecnico tattici, non così irriducibili di fronte alla lotta e alle difficoltà. Mancava Djokovic, è giusto sottolinearlo, ma il successo di Nadal è chiaro, forte, meritato. È cresciuto nel torneo, ha ritrovato quella infinita voglia di vincere, ha annusato che la chance c’era. È andato a prendersela, “a la Nadal”, di forza, con tanta “garra”, con quella testa micidiale che non lo fa mollare mai. Anche se tutti i bookies lo davano piuttosto sfavorito contro Medvedev, e il campo nei primi due set e mezzo davano loro ragione, avevo lanciato un pronostico a lui favorevole perché i numeri non possono misurare la grandezza del cuore di un Campione.
    Quindi è Nadal il famoso “più grande di sempre”? Personalmente sono convinto che l’annosa questione del GOAT sia come il sesso degli angeli. Non esiste. Il tennis ha attraversato tante epoche diverse, troppi i cambiamenti. C’è un gruppo ristretto di grandissimi campioni che hanno vinto tanto, dominato, apportato qualcosa di nuovo e spettacolare alla disciplina. Questo è il Club del GOAT, i migliori. Rafa ne è uno dei principali protagonisti, spicca e si distingue anche tra di loro.
    Questo è quel che mi preme sottolineare. Per comodità e tendenza a razionalizzare tutto, creiamo categorie grazie alla comodità dei numeri. I numeri sono importanti. Ci sono aspetti sui quali i numeri non mentono. Anche pro-Nadal, come il mitico “21” alla casella Slam, record epocale, enorme. Ma la grandezza di Nadal a mio avviso è superiore a qualsiasi categoria e/o numero, si fonda in altri aspetti meno tangibili ma ancor più significativi.
    L’impatto di Rafael Nadal Parera sul mondo della racchetta è stato rivoluzionario. Prima di lui non c’era mai stato un tennista così potente, efficace, atleticamente superiore. Una macchina da gioco micidiale, che ha imposto un nuovo ed unico modello di gioco. Poche volte un tennista ha avuto il suo istinto killer, quello che gli ha permesso di scappare via verso il successo in tantissime fasi critiche. Nessuno come lui eccelle nella lotta, sul punto-a-punto, quando la testa conta più di qualsiasi colpo. Nessuno come lui riesce a crederci sino alla fine, ribaltare situazioni che paiono disperate. Vedi la finale di domenica, ma quante ne ha vinte soffrendo, lottando, sprintando, correndo, tirando colpi assurdi sotto totale pressione e fatica. Nessuno come lui riesce a cavarsi da situazioni difficili, a trovare uno spiraglio anche quando la porta sembra chiusa. Unico. Ci riesce grazie a sue qualità innate, e per come Zio Toni l’ha costruito da piccolo. Facendolo giocare in condizioni orribili, con palle sgonfie, con campi pieni di buche, con sessioni folli per fatica e durata. “Devi imparare a cavartela da solo”. Il ragazzo ha imparato come nessuno.
    E c’è molto, molto di più che lo rende superiore a tutti gli altri della sua epoca. Se qualcuno ha voglia di andarsi a rivedere un match del Nadal 2005-2008, quando atleticamente era davvero diverse spanne superiore a tutti, troverà un tennista completamente diverso da quello attuale. Era il più formidabile contrattaccante dell’era moderna, con quel “dirittaccio” così arrotato che diventava ingestibile, con due piedi capaci di rimettere tutto, con una risposta aggressiva e una fame famelica di vittoria su ogni singolo punto. La grandezza di Nadal sta anche nel non essersi fermato mai. Ha continuamente cesellato il suo gioco, con un’evoluzione che ha del sorprendente. Ha capito che doveva muoversi in avanti, che quel gioco lo stava massacrando sul piano fisico e che doveva diventare sempre più costruttore di gioco prima, più attaccante poi. Il Nadal che ha vinto gli Australian Open 2022 non è più il più grande difensore al mondo, quello semmai è Medvedev oggi. Rafa attacca, ha tempi di gioco molto più rapidi. Ha migliorato moltissimo il servizio e la risposta. È prontissimo ad aggredire la palla e pure venire a rete. È diventato un tennista assai più offensivo, con colpi più rapidi e schemi anche assai più gradevoli dal punto di vista meramente spettacolare. Nadal va prendersi il punto, domina, ti stritola non a furia di rincorse ma di pallate giocate con potenza e qualità tattica. Ha rivoltato il suo tennis e ne ha fatto un capolavoro. La sua intelligenza e duttilità è quindi superiore.
    Non è finita qua. La grandezza di Nadal è soprattutto nella sua qualità mentale e morale. La dignità con la quale ha saputo accettare tante sconfitte, traendone forza per ripartire e cambiare, con umiltà e coraggio. La voglia di ripartire dopo tanti problemi fisici – misterioso come dopo tutta questa usura, sia ancora lì, contro gente di 15 anni più giovane! – è un esempio per tutti. Soprattutto per questa nuova generazione di tennisti, dotati di grande talento tecnico ma assai lontana a Nadal per abnegazione e voglia di andare oltre ai propri limiti, oltre alla fatica, oltre al dolore. Rafa non è mai domo. Ci crede sempre. Lavora con un’intensità e qualità straordinarie, con una disciplina e dedizione inarrivabili. È l’esempio vivente di come massimizzare le proprie qualità e talento per diventare una leggenda. 
    Rafael Nadal è diventato il tennista con più titoli dello Slam vinti in singolare, 21. Ma non esiste un numero che possa misurarne la grandezza come persona ed atleta. 
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO