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    28 febbraio 1983: Lendl diventa n.1 del mondo, prima di aver vinto uno Slam

    Ivan Lendl

    Sono passati ben 42 anni esatti da quando il ranking mondiale del tennis salutò un nuovo n.1: Ivan Lendl. Il campione di Ostrava riuscì a completare una lunga rincorsa partita nel 1982, quando vinse ben 15 tornei in stagione, ma nessuno Slam. E il diritto più potente dell’epoca fu costretto ad attendere ancora un anno bello lungo prima di coronare il suo sogno a Parigi 1984, rimontando in finale due set ad un John McEnroe quasi imbattibile nel suo anno d’oro e finalmente iscriversi al club dei campioni Major.
    A fine 1982 ormai era chiaro che Lendl fosse a un passo dallo scalzare i suoi due grandi rivali, McEnroe e Connors, avvicinati tantissimo a furia di ottimi risultati e una grande costanza di rendimento, frutto dei suoi allenamenti maniacali e un tennis molto potente da fondo campo. Ivan sconfisse i due americani uno dopo l’altro vincendo il Masters di fine anno, titolo più importante del suo straordinario 1982. Lendl iniziò la stagione 1983 al numero 3 al mondo, ma dopo poche settimane salì al primo posto dopo una corsa vincente a Detroit e la finale a Philadelphia. “Ero tra il secondo e il terzo posto da due, tre anni. Non era esattamente dove volevo essere”, affermò Lendl dopo aver coronato la sua rincorsa.
    McEnroe e Connors si erano divisi il primo posto in classifica dall’agosto 1981 fino al 27 febbraio 1983. Da lì in avanti ci furono cambi repentini al vertice, fino all’annata quasi intoccabile di McEnroe nel 1984, quando vinse 82 partite perdendone solo 3, e restando n.1 ATP per 53 settimane tra 1984-85. Con il calo di John e la definitiva consacrazione di Lendl dopo il successo a Roland Garros, il ceco regnò sul trono del tennis maschile per 157 settimane, esattamente dal 9 settembre 1985 (dopo il suo titolo a US Open) fino all’11 settembre 1988, quando uno straordinario Mats Wilander lo sconfisse clamorosamente nella finale di New York e lo scalzò anche dal vertice della classifica.
    Lendl ha trascorso 270 settimane da numero 1 in otto periodi. Le sue 270 settimane al vertice rimasero il record assoluto fino all’agosto del 1999, quando fu sorpassato da Pete Sampras (che finì la carriera con 286 settimane da leader). Il record di Pete fu superato da Roger Federer (310 settimane), poi a sua volta scavalcato da Novak Djokovic (428).
    Lendl quando divenne n.1 nel 1983 non era il tennista più amato, soverchiato dalla maggior personalità di Connors e fantasia di McEnroe, con ancora in quegli anni il “fantasma” di Borg che aleggiava nel ricordo degli appassionati, ma certamente il ceco era uno tra i giocatori più temuti e assai rispettato. Ivan era un prodotto totalmente nuovo per la disciplina: il suo avvento ha letteralmente alzato l’asticella della competizione nel gioco da fondo campo. È stato a suo modo un rivoluzionario, stabilendo nuovi standard per consistenza e pesantezza dei suoi colpi, una rottura rispetto ai canoni del tennis dell’epoca che vedevano una netta dicotomia tra gli attaccanti proiettati a rete e i difensori, ancorati dietro. Leggendario fu il suo diritto in top spin, esecuzione mai vista prima per potenza e continuità di rendimento, soluzione eccezionale sia nel chiudere il punto dalla riga di fondo che nel tirare dei passanti vincenti e sfidare (spesso punire) i tantissimi giocatori di volo dell’epoca.
    Lendl era in grado come nessun altro di spingere la palla con meccanica costanza per ore ed ore, forte di una condizione fisica portata a nuovi livelli applicando metodologie di allenamento scientifiche, quasi fanatiche vista l’attenzione maniacale ad ogni aspetto, dalla dieta al riposo passando anche per i capi di abbigliamento. Una vera leggenda del tennis.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    “Shapo”, un record personale significativo

    Denis Shapovalov (foto Getty Images)

    Mica facile trovare continuità di risultati quando il faro che guida il tuo talento è l’istinto, una visione del tutto personale e divergente del campo, delle traiettorie e dell’impatto con la palla che ti porta a vedere cose che la maggior parte dei rivali nemmeno immaginano, ma pure a commettere troppi errori e produrre prestazioni inconsistenti, senza un filo logico tatticamente accettabile. Denis Shapovalov è sempre stato tutto questo e molto di più, un coacervo inestricabile di giocate da highlight in mezzo ad un caos tanto colorito quanto difficile da imbrigliare in una condotta di gioco efficace e, alla lunga, vincente. Il canadese ha illuso moltissimi appassionati del tennis effervescente e creativo con le magie del suo braccio mancino, ricavando una manciata di grandi vittorie e troppe brutte sconfitte, ma forse qualcosa è cambiato. Ne avevamo parlato di recente dopo il suo bel successo a Dallas, primo ATP 500 in carriera, e torniamo a farlo con piacere perché il buon “Shapo” sta marciando molto bene anche ad Acapulco, con l’accesso alle semifinali del 500 messicano dopo aver superato nei quarti Marcos Giron, rimontando un set allo statunitense. Denis con le tre vittorie in riva al Pacifico (Basavareddy, Michelsen e Giron) porta a 8 la sua striscia di successi consecutivi, non gli era mai accaduto in carriera.
    È un piccolo primato personale molto, molto significativo poiché è la conferma che il suo tennis, anzi la sua mentalità e focus, forse sono davvero cambiate, portandolo ad un livello assai superiore di competitività e consistenza. In Messico Shapovalov ha continuato, addirittura con maggior vigore, quel che di buono si era visto a Dallas. Fisicamente sta benissimo, il problema al ginocchio che l’ha tormentato per mesi e portato ad un lungo stop sembra del tutto archiviato, e questo è decisivo visto quanto il suo tennis si nutre di energia, potenza e spinta che nasce proprio da una forza notevolissima nelle gambe. Quando Denis arriva sulla palla infatti riesce a scaricare grande forza grazie ad un’elasticità innata che lo porta ad essere esplosivo, sia quando è aderente al terreno che quando spicca il volo e colpisce in aria trovando un controllo della palla unico. A volte persino misterioso… pochi o nessuno riescono a tirare quelle bordate col rovescio ad un mano, in salto, senza mai scoordinarsi. Roba mai vista.
    Il servizio sta sostenendo molto bene la sua prestazione e questo è decisivo perché non solo gli porta diversi punti gratis, ma perché gli apre il campo all’affondo successivo e allo stesso tempo, forte di molti turni di battuta vinti in sicurezza, lo rende più libero di aggredire in risposta e procurarsi le chance per l’allungo.
    Ma il vero salto di qualità è nel focus, in quel briciolo di pazienza e lucidità in più che consente a Denis di non sparacchiare tutto a tutta, ma attendere la palla buona per sfoderare quella velocità di braccio spaziale che può diventare incontenibile. Il Denis prima maniera, beh, chiudeva gli occhi e via, voleva vincere le partite 48 punti a zero, o niente. Non funziona così… e l’ha imparato (finalmente!) dopo aver sbattuto il muso a terra tante, troppe volte. Mai castrare l’istinto di un purosangue, ma aver un minimo di raziocinio per non scappare dallo scambio immediatamente e combinare disastri era la condizione necessaria a diventare un tennista più consistente e vincente. Forse, piano piano, ci siamo arrivati e questa striscia di 8 vittorie di fila lo dimostra. Come sempre è necessario attendere altre verifiche, magari nei due Masters 1000 americani ormai alle porte, dove l’asticella salirà ancora. Sarà interessante anche vedere come andrà a finire in semifinale ad Acapulco contro Davidovich Fokina, un altro che ha discreta difficoltà nel contenere l’esuberanza in spinta e si perde spesso e volentieri quando la pressione sale. Shapovalov invece sembra aver trovato più equilibrio dentro, meno paura e più calma del gestire emozioni e situazioni di gioco sotto stress. I risultati parlano chiaro: “Shapo” c’è.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Dubai: Berrettini cede di misura a Tsitsipas, bellissima partita

    Matteo Berrettini (foto Getty Images)

    “La bellezza salverà il mondo”… Forse Dostoevskij è stato un filo ottimista, visto i bassi tempi attuali, ma certamente la bellezza del tennis di due “belli” del tour come Berrettini e Tsitsipas ha regalato una grandissima serata agli appassionati di tennis nei quarti di finale dell’ATP 500 di Dubai, ma anche un pizzico di delusione per la vittoria del greco al termine di un match davvero equilibrato, girato su di una manciata di punti. 7-6(5) 1-6 6-4 lo score conclusivo a favore di Tsitsipas che così accede alla semifinale nel torneo del Golfo Persico, con pieno merito vista l’eccellente prestazione prodotta dal greco, in grandissima forma fisica e davvero centrato con tutti i colpi, anche quel rovescio che spesso lo fa penare non poco. Ma altrettanto buona è stata la prestazione di Berrettini, in tutti i colpi, e pure nella condizione atletica generale, assai rapido e reattivo sia nella copertura difensiva del campo che per la rapidità nello scattare sulla palla e spingere con una potenza a volte brutale.
    Quando un match è così equilibrato, dominato dal servizio di entrambi i giocatori e da un tipo di tennis tutto sommato simile (tanta spinta col diritto e aggressività verso la rete) sono una manciata di punti a fare la differenza, qualche giocata da campione trovata nei momenti chiave. Nell’ultimo quarto di finale a Dubai due assi nella manica li ha messi sul tavolo Tsitsipas: un passante di rovescio maestoso e difficilissimo nel tiebreak del primo set, giocata che il greco indovina un paio di volte all’anno, e poi sul 4 pari del terzo set una demi-volée irreale per difficoltà e tocco, a salvare una palla break che avrebbe mandato Berrettini a servire per il match. E visto come l’azzurro stava servendo, trasformare quella chance sarebbe stato praticamente chiudere un match point. Purtroppo le sliding doors del tennis sono crudeli: Matteo non ha sfruttato quella chance per bravura del rivale e servendo sotto 5-4 ha sbagliato un back e poi un passante (non facilissimo) che gli sono costati la sconfitta. 4 maledetti punti, in due ore di gioco. It’s tennis, baby…
    Non sarà una nottata facile per Matteo…Fa discretamente incazzare uscire dal campo battuto per così poco nonostante una partita davvero ben giocata e con livello medio assai alto, da parte di entrambi. I due si sono per così dire sostenuti e aizzati a vicenda, a furia di servizi in ritmo, anche sulla seconda palla (clamoroso il 75% di punti vinti da Berrettini con la seconda di battuta, dato assurdo se associato ad una “grande L”), e di diritti potenti, con tanti scambi di rara potenza e intensità. Visto il livello generale e il grande rischio imposto dai due, sono notevolissimi i dati di fine partita, con 27 vincenti e 25 errori per il romano, e il 19-28 per il greco. Anche qua: meglio Berrettini, avrà ancor più da masticare amaro visto come è finita. Tsitsipas ha spaccato l’equilibrio grazie a quelle due giocate favolose nei momenti cruciali, ma si è costruito il successo con tanta, tantissima sostanza e la “garra” di chi crede e si sente forte. Difficile resistere alla potenza e intensità di Matteo se non ce ne metti ancor di più. Era tempo che Stefanos non produceva una prestazione di questo livello e con questa continuità, con un diritto tornato bello ficcante e un rovescio stabile e aggressivo. Perché? Forse “grazie” a Matteo…
    Tsitsipas in tantissimi scambi è stato come investito dalla potenza di Berrettini, e questo paradossalmente l’ha aiutato. Gli ha cavato dubbi dalla testa, visto che solo entrare con altrettanta potenza era l’unico modo per non soccombere; e pure sul lato del rovescio poter impattare una palla così consistente lo ha costretto a giocare un rovescio più sul timing senza dover a sua volta mettere forza, e questo l’ha aiutato a non perdere coordinazione e precisione. Matteo è stato a sua volta molto bravo a reggere in tanti scambi, confermando anche nel match odierno i passi in avanti importantissimi compiuti nella sicurezza del rovescio, mai così stabile, sicuro e continuo. Proprio un rovescio super si è preso il break che l’ha mandato avanti nel secondo set, poi dominato. Ma allora, come mai questo ottimo Berrettini di Dubai è stato sconfitto?
    Certamente quei punti hanno pesato davvero tanto, le giocate del campione, quindi applausi a Tsitsipas. Forse però Matteo ha insistito fin troppo nello spingere come un forsennato, per troppi tiri nello scambio. Il suo tennis infatti richiede fatica, tanta, e nonostante la sua grande forma fisica nella fase finale è parso un filo meno rapido del rivale e questo forse l’ha pagato. Era indispensabile trasformare quella palla break sul 4 pari, troppo ben giocata dalla magia di tocco di Tsitsipas. Berrettini infatti è andato a servire sotto 5-4 con forse quel filo di energia in meno che ha pagato con nessun punto diretto al servizio e un minimo di ritardo. Una cosa piccola piccola all’interno di una partita così lunga e importante, ma che alla fine ha fatto la differenza. Matteo ha spinto molto bene contro il rovescio del rivale, ricavando molti punti; forse avrebbe potuto, in alcune fasi, giocare anche più al centro per non dare angolo agli attacchi del greco, ma tutti i numeri alla fine confermano che l’azzurro ha giocato una buonissima partita, e tanto meglio non si poteva fare. Magari rispondere un po’ di più, ma del resto Tsitsipas ha messo in gioco due prime su tre vincendo l’82% dei punti, un rendimento molto importante. A volte non è facile spiegare una sconfitta, c’è solo da accettarlo e pensare, a mente fredda, a quanto bene si è giocato. Nonostante tutto.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il match scatta con Tsitsipas alla battuta. È efficace il greco col colpo d’inizio gioco, meno in scambio e col rovescio, ma ai vantaggi muove lo score. Eccellente il primo turno di Berrettini, solo prime palle e game a 15, bello aggressivo con il diritto, esecuzione davvero in grande spolvero in questa settimana e già a Doha in quella precedente. Il set scorre sui game di servizio, con Stefanos che fa un bel capitombolo cercando di rimettere un ottimo tocco corto di Matteo. Funziona bene il diritto d’attacco del greco, è molto efficace dopo una prima palla potente che apre il campo. Due turni di servizio a zero per TsiTsi, per il 3-2. Gioco molto verticale, pochi scambi. Si corre… contro il cronometro! Siamo già 4-3, con ben 5 turni di battuta consecutivi vinti a zero, e un solo punto perso da Berrettini al servizio. Ne perde un altro in avvio dell’ottavo game, per un rovescio mal centrato. Poche prime palle nel gioco per Matteo, e infatti Stefanos è bravo a caricare un gran rovescio profondo e quindi entrare a tutta col diritto dal centro. 15-30, primo momento scomodo nel match per l’azzurro. Purtroppo Matteo sbaglia una volée di diritto davvero banale, giocata forse con troppo sicurezza… errore che gli costa il 15-40, due palle break da difendere. ACE sulla prima; sulla seconda chance si scambia e Tsitsipas rischia un diritto vincente lungo linea da sinistra ma la palla gli va in corridoio. Fantastico il lob di Berrettini ai vantaggi, a punire un attacco nemmeno malvagio del rivale, il colpo più bello dell’incontro finora. 4 pari, ottima reazione al momento complicato. Improvvisamente la bagarre si è accesa e la battuta non domina più. Anche Tsitsipas va in difficoltà, prima un gran diritto lungo linea di Berrettini poi il greco esagera con la spinta cercando l’inside out col diritto, e 0-30. Stefanos non trattiene il braccio, resta super aggressivo con un servizio perfetto ma poi non chiude lo smash e Berrettini trova un diritto passante che diventa un tracciante! 15-40, ora è Berrettini ad aver 2 palle break. Il nastro dice no a un diritto potente di Berrettini (ma forse sarebbe finito in corridoio), 30-40; bravo il greco a scegliere l’attacco immediato col diritto e la volée, non facilissima, è perfetta. Bel momento tecnico del match: ora è Matteo a scendere a rete con un back di rovescio magnifico e la posizione sulla rete è ottima, ma il passante di Tsitsipas è ancor più bello e preciso. 5-4 Tsitsipas, super aggressivo e molto veloce in campo. Impressionante la bordata col diritto che porta a Berrettini il 5 pari. Entrambi i giocatori sprizzano energia, solo il tiebreak risolve il set. Matteo cede il primo punto al servizio, si fa un po’ investire da una risposta profonda del rivale e impatta male un diritto, con la palla che decolla in tribuna. 2-0 Tsitsipas. L’azzurro sfonda in progressione nel punto successivo, 2-1, quindi si riprende il mini-break con un back ficcante che rompe il ritmo al rivale, 2 punti pari. Si gira 3 pari. Clamoroso il passante vincente di rovescio lungo linea di Stefanos, tirato da lontanissimo e imprendibile per Berrettini a rete. Esecuzione da maestro che gli vale un nuovo mini-break, 4-3. Il greco attacca col diritto e vola 6 punti a 3, con Tre Set Point. Berrettini di potenza annulla i due set point servendo, 6-5, ma subisce il forcing del rivale e sbaglia un diritto che lo condanna a 7-5. Ottimo set, e ottimo Tsitsipas. Quel super passante di rovescio nel tiebreak gli è valso il set.
    Berrettini sembra aver assorbito bene la delusione di un set ben giocato ma perso vincendo un turno di battuta a zero, poi trova un gran passante di rovescio ma non basta, Tsitsipas resta solido e impatta lo score 1 pari, molto efficace il suo diritto. 8 i punti al servizio consecutivi di Matteo, l’ultimo un’altra bordata di diritto imprendibile. Matteo è bravo a rimontare da 40-0 a vantaggi nel quarto game, eccellente la resistenza col rovescio e pesantissimo il diritto in scambio. Berrettini in qualche modo aggancia con la risposta una prima palla esterna e mette in difficoltà il rivale, che tira in rete. Palla break! E seconda di servizio… SI! Bravissimo l’azzurro a trovare un passante di rovescio incrociato che punisce un attacco forse un po’ in ritardo del greco. Primo allungo del match, 3-1 Berrettini, strameritato con cinque punti vinti di fila in risposta. Impressiona la sicurezza nella spinta del romano, servizio e diritto carico, tutto fila alla grande e 4-1. TsiTsi sembra aver accusato il colpo, affonda malamente un diritto in rete poi tocca con poca precisione un volée non impossibile, 0-30. Completa la frittata con un doppio fallo, il primo del match, che valgono a Matteo un goloso 15-40. Con un recupero di rovescio lungo linea Berrettini sorprende uno Tsitsipas un po’ “piccione” a farsi trovare fuori posizione, e si prende il Doppio BREAK! 5-1. L’azzurro chiude di prepotenza il set con un 6-1 strameritato. The Hammer in action, un set praticamente senza macchia. 25 minuti di potenza e precisione.
    Il terzo set inizia letteralmente sotto i fuochi d’artificio, con un frastuono infernale a guastare i servizi di Tsitsipas. Matteo non se ne cura, risponde attacca e chiude di volo. 15-30. Buona la reazione di Stefanos, si aggrappa alla massima efficacia del servizio e anche del diritto. 1-0. Gran punti anche nel secondo game, Berrettini lo risolve con un diritto vincente dal centro tutt’altro che facile perché la palla correva bella veloce. 1 pari. Poche volte Tsitsipas così efficace col rovescio lungo linea; c’è un motivo tecnico: la velocità generata da Matteo che lo costringe a giocare di puro incontro e così il suo swing è più dritto ed… efficace. Quando deve metterci lui punch, perde coordinazione sulla palla e oggi non accade perché deve fare tutto in fretta e impatta una palla molto pesante. La grande intensità di gioco continua, anche dopo un’ora e mezza giocata senza compromessi, spingendo a tutto braccio quasi su ogni colpo, e prendendosi bei rischi. Poco in risposta, dominano i giocatori al servizio, ma più che per il colpo della battuta in sé per il vantaggio creato. L’equilibrio regge, solo 6 punti vinti in risposta in otto game (4-4), e Matteo che in quattro turni non ha perso un punto sulla seconda palla, dato clamoroso. Nono game, ecco la scossa. Tsitsipas sbaglia un colpo di scambio, quindi doppio fallo (brutto lancio di palla) e 0-30. Piccola grande chance per Berrettini in risposta. Con una difesa di fatica ma premiata da errore di diritto Tsitsipas, Matteo si prende due palle break sul 15-40. Non passa la prima palla da destra… BEH CHE GIOCATA STEF! Mamma mia… Matteo tira un gran passante di rovescio, veloce e basso, ma il greco tocca una meraviglia in demi-volée da dietro la riga di servizio, smorzando la palla da campione. Giocata della settimana, poi confermata da un bel servizio vincente. Duro, durissimo Tsitsipas, pure un S&V d’autore. Applausi, respinge l’assalto di Matteo e si porta 5-4. Matteo purtroppo sbaglia un back d’attacco col diritto, un po’ sorpreso dal colpo corto del rivale. Segue un attacco ottimo del greco, da difesa ad attacco con piedi rapidissimi, 15-30. Il momento è critico a dir poco… e purtroppo Stefanos risponde bene, apre l’angolo e attacca, mentre il passante di Berrettini in piena corsa partendo da molto lontano non passa la rete. 15-40, due Match Point Tsitsipas. Servizio e diritto si affida alle certezze Matteo, 30-40; niente prima da sinistra… e purtroppo l’azzurro sbaglia un rovescio in scambio che lo condanna alla sconfitta. Applausi per entrambi, grande partita, girata su pochi punti. Bravo Tsitsipas, ma un ottimo Berrettini, esce a testa altissima confermando di esser tornato ad un gran livello di gioco. Anche se vincere, …è meglio.

    ATP Dubai Stefanos Tsitsipas [4]716 Matteo Berrettini664 Vincitore: Tsitsipas ServizioSvolgimentoSet 3M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 15-40 30-405-4 → 6-4S. Tsitsipas 0-15 0-30 df 15-30 15-40 30-40 40-40 A-404-4 → 5-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace4-3 → 4-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 ace3-3 → 4-3M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-153-2 → 3-3S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 2-1M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-15 40-301-0 → 1-1S. Tsitsipas 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 15-0 30-0 40-01-5 → 1-6S. Tsitsipas 0-15 0-30 15-30 ace 15-40 df1-4 → 1-5M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-151-3 → 1-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 40-30 40-40 40-A1-2 → 1-3M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-01-1 → 1-2S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 ace 40-150-1 → 1-1M. Berrettini 15-0 ace 30-0 40-0 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* 2-0* 2*-1 2*-2 3-2* 3-3* 4*-3 5*-3 6-3* 6-4* 6*-56-6 → 7-6M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-156-5 → 6-6S. Tsitsipas 15-0 15-15 30-15 40-15 40-305-5 → 6-5M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-155-4 → 5-5S. Tsitsipas 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-404-4 → 5-4M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 A-404-3 → 4-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace3-2 → 3-3S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2M. Berrettini 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1S. Tsitsipas 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace0-0 → 1-0

    Statistica
    Tsitsipas 🇬🇷
    Berrettini 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    271
    339

    Ace
    4
    5

    Doppi falli
    1
    0

    Prima di servizio
    38/58 (66%)
    42/52 (81%)

    Punti vinti sulla prima
    29/38 (76%)
    36/42 (86%)

    Punti vinti sulla seconda
    10/20 (50%)
    7/10 (70%)

    Palle break salvate
    2/4 (50%)
    2/2 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    9
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    44
    146

    Punti vinti sulla prima di servizio
    6/42 (14%)
    9/38 (24%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    3/10 (30%)
    10/20 (50%)

    Palle break convertite
    0/2 (0%)
    2/4 (50%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    9

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti al servizio
    39/58 (67%)
    43/52 (83%)

    Punti vinti in risposta
    9/52 (17%)
    19/58 (33%)

    Totale punti vinti
    48/110 (44%)
    62/110 (56%) LEGGI TUTTO

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    ATP Dubai: il sogno semifinale di Nardi sfuma al tiebreak decisivo, rimontato e sconfitto da Halys

    Luca Nardi (foto Getty Images)

    Il tennis è uno sport bellissimo e talvolta assai crudele. Un centimetro, forse anche meno, in due punti decisivi possono fare la differenza tra vittoria e sconfitta. Quello che è accaduto a Luca Nardi sul 5 punti pari del tiebreak decisivo contro Quentin Halys nei quarti di finale dell’ATP 500 Dubai. Il francese trova un tocco sotto rete che atterra in gioco di un capello, e gli vale il match point; Nardi serve e attacca bene col diritto, ma la palla sfiora solo la riga, atterrando di un capello fuori. Sipario. Nardi esce sconfitto, con grandissima amarezza, per 2-6 6-3 7-6(5), e così sfuma l’accesso alla prima semifinale in carriera in un torneo 500. Il rammarico tuttavia è doppio: infatti l’azzurro aveva dominato il primo set ed era avanti anche di un break in apertura del secondo parziale, in totale controllo del match e di un avversario imballato e falloso. Purtroppo Luca si è un minimo rilassato dopo aver vinto il sesto game di fila, mentre l’avversario si è scosso iniziando a tirare pallate a tutto braccio, perso per perso ha pensato bene di provare un ultimo assalto. Purtroppo in quel game l’inerzia del match è clamorosamente girata alla parte del francese: si è come attivato, servizio, risposta, tutto è salito terribilmente di livello, si è preso un contro break che l’ha rianimato e acceso la lotta, mentre Nardi non è riuscito a riattivarsi immediatamente subendo due break di fila. La partita si è terribilmente complicata, tanto che è stato Luca ad andare due volte in grave difficoltà nel terzo set, ma bravo mentalmente a resistere e cancellare ben sei palle break in due turni di battuta. Il tiebreak si è giocato punto su punto, e proprio quelle due righe a favore del francese sono costate all’azzurro la sconfitta. Una battuta d’arresto che fa male, perché Nardi era in controllo del match, più forte fisicamente e solido, ma non è stato capace di alzare di nuovo il livello e staccare l’avversario. Nardi ha chiuso l’incontro on 24 vincenti e 21 errori, mentre assai negativo il saldo per Halys (27-40), ma purtroppo nel tennis i punti non contano tutti uguale ed è corretto rilevare che Halys ha rischiato di più nel terzo set si è meritato il successo.
    È stata una partita complessa, virata improvvisamente e conclusa al fotofinish con due punti davvero girati molto bene al francese, quindi non è facile dare un giudizio alla prestazione di Nardi. Ci sono molti aspetti positivi, ma anche negativi. Luca ha convinto per come ha approcciato bene la partita: Halys è il classico bombardiere che può spaccare la palla, ma ha limiti quando lo scambio si fa duro e lo porti in difesa. Per questo bene ha fatto Nardi a continuare il filo del match precedente, meno fuochi d’artificio e tanta sostanza, giocando razionale e solido per mettere a nudo la debolezza del rivale sul ritmo e soprattutto sulla diagonale di rovescio. Discreto rendimento del servizio per l’azzurro, risposte profonde ma con buon margine per non far attaccare il rivale, e quindi farlo correre. Un set ottimo per Luca, con l’avversario a dir poco impacciato sulle gambe per gli sforzi della settimana. Avanti subito di un break nel secondo parziale (con una striscia di sei game di fila), tutto sembrava sotto controllo. Invece Halys ha fatto capire che razza di forma e fiducia abbia in questa settimana di Dubai. Ha capito che così non aveva scampo perché era bloccato non solo sulle gambe ma anche sul ritmo di Nardi, che a quella velocità giocava col pilota automatico, quasi perfetto. Per questo, da giocatore vero, ha fatto un “All-in”: braccio a tutta e via, tanto sono sotto quindi ho già perso. Questo improvviso rilancio è arrivato nell’esatto momento in cui Nardi ha rifiatato e la combinazione delle due cose ha stravolto tutto, mettendo in moto il francese e allo stesso bloccando il braccio del marchigiano, diventato all’improvviso più lento e difensivo. Non ci voleva quel break e ancor più un break successivo perché Halys ci ha creduto, si è sciolto totalmente e ha trovato energie che nemmeno pensava di avere. Lì è nata la sconfitta di Nardi, l’incapacità di arginare la reazione del rivale. Passi il primo break subito, assolutamente no il secondo perché tutto è girato e diventato complicatissimo.
    Halys infatti ha fatto correre il diritto a mille all’ora, prendendosi punti importanti, e pure col rovescio ha iniziato a tenere di più, non regalando quei punti che finora Luca si era preso solo giocando solido sulla diagonale di sinistra. Nardi è stato chiamato ad un rilancio, ad alzare il livello nello scambio e c’è riuscito solo in parte, nei suoi game e in risposta solo sul 5-3, quando si è procurato tre palle break, ma lì bravo Halys a giocare al meglio. Luca è piaciuto per come ha retto mentalmente e tecnicamente nei due game del terzo set nel quale ha concesso palle break. Spettacolare come ha rimontato da 0-40 sul 5 pari, ritrovando il servizio, efficacia e qualità in spinta. E anche il tiebreak l’ha giocato tutto sommato bene, fino a quell’ultimo diritto tirato fuori di un niente. È cresciuto tanto il rendimento del servizio del francese dal secondo set, ma Nardi forse in alcuni frangenti poteva e doveva rischiare di più invece di limitarsi allo spostare l’avversario per portarlo all’errore. Forse Luca doveva cercare qualche attacco più perentorio sul rovescio di Halys nel terzo set, qualche pallata in risposta a tutta a costo di sbagliare ma per mandare un messaggio e mettere pressione. Non c’è riuscito.
    Quando perdi letteralmente per due punti, è girata anche male, …ma quel vantaggio sprecato all’avvio del secondo set, col match in pugno, è qualcosa su cui riflettere e su cui Luca deve lavorare. Per crescere ancora e tornare, si spera presto, a giocare l’accesso in semifinale in un torneo di questo livello. Il tennis c’è, i segnali di tenuta mentale e fisica pure. Resta un gran torneo per Nardi e best ranking. Una nuova base su cui ripartire, con ancor più convinzione.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Halys alza la prima palla del match. Spinge tanto con servizio e diritto, del resto lo scambio prolungato non è il suo pane, ma è bravo a correre a destra e tirare un bel passante di diritto che sorprende Nardi e gli vale il game. Luca ha bisogno del servizio per tenere fermo in risposta il francese, pronto a scaricare il massimo della potenza. Invece la prima palla non va granché, ma nello scambio l’azzurro ha un timing favoloso e comanda, giocando a tratti quasi di contro balzo tanto sono profondi i drive del 28enne di Bondi. L’incontro si infiamma sul 2 pari. Halys sbaglia troppo, bloccato sulla diagonale di rovescio da un Nardi molto consistente, lucido nel dare palle profonde con poco rischio al francese. 15-40, due palle break per Luca. Si salva Quentin con un bel servizio e poi un tocco corto sotto rete tanto folle (era possibile lo smash!) quando preciso. Nardi con una bella risposta si prende una terza chance, è quella buona! Ottima risposta cross di rovescio su di una seconda palla esterna e carica, ma molto ben gestita dal colpo bimane dell’italiano, che pizzica la lentezza del rivale nello scattare dopo il servizio e provoca l’errore e il BREAK, per il 3-2. Eccellente il focus di Nardi: ancora poche prime palle ma seconde cariche e precise, poi pronto a scattare un passo nel campo e far correre l’avversario. 4-2 Nardi, solido e consistente. Halys è in difficoltà ogni volta che Nardi riesce a giocargli un drive carico di spin e profondo sul rovescio, e poi lascia troppo campo cercando l’affondo. 15-30 e poi 30-40 ancora vincendo uno scambio sulla diagonale di sinistra. Palla del doppio break! Si salva con un servizio molto potente, ma un brutto attacco in rete (pochissime gambe) gli costa un’altra chance da difendere. Nardi trova una risposta bloccata di diritto che genera una traiettoria bassa in lungo linea che Quentin gestisce malissimo, davvero lento… BREAK Nardi, avanti 5-2 e servizio. Halys è in enorme difficoltà a correre nello scambio, certamente appesantito da un torneo per lui molto duro (è passato per qualificazioni), per questo Nardi gioca pulito, con zero rischio a far correre l’avversario, e raccogliendo lauti dividendi. Quentin si prende un bel punto con una bordata di diritto, una rara occasione per tirare da fermo. Nardi non si scompone, due ottime prime palle e via, chiude al primo Set Point. 6-2, 29 minuti di totale dominio e controllo su di un avversario troppo lento e falloso.
    Halys è subito in crisi anche servendo all’avvio del secondo set. Col quarto Ace rimonta da 15-30, poi Nardi è un “gatto” sotto rete nell’addomesticare un passante robusto del francese. 30-40, palla break immediata! Fantastico Luca! Risponde, inchioda il rivale sulla diagonale di rovescio e ne provoca l’errore con un forcing perfetto. BREAK Nardi, subito avanti (e sesto gioco di fila vinto). Quentin ha una reazione d’orgoglio, lotta come un leone in difesa e contrattacca, 0-30, situazione inedita per l’azzurro. Halys trova una risposta sulla riga, 0-40, tre palle break concesse dall’azzurro (le prime nel match). Il BREAK arriva subito, Nardi perde lo scambio, in ritmo. Piccolo passaggio a vuoto che rimette in discussione l’inerzia del match che pareva totalmente dalla parte del nostro. (1-1). Improvvisamente si è acceso Halys, regge pure sul rovescio, è più scattante e copre meglio il campo, come dimostra la rincorsa all’indietro e poi in avanti che gli vale il punto del 2-1. Luca in questa fase va sotto sulla spinta massima del rivale, più attivo nell’arrivare sulla palla e meno falloso. Lo scambiare a buon ritmo sul rovescio non basta più, Nardi è costretto a cambiare schemi ma sbaglia. Brutto il suo diritto in rete che gli costa il 15-40. Nemmeno il servizio lo assiste, ma Halys sbaglia malamente una risposta non difficile, 30-40. Bene qua Nardi a prendere subito l’iniziativa col diritto, cancella anche la seconda chance. Purtroppo un errore di rovescio quando era in controllo dello scambio gli costa la PB #3. Nardi cerca il ritmo sul rovescio ma è il primo a sbagliare. Da 1-0 avanti, ora Luca è sotto 3-1, con il secondo BREAK subito nel set. La partita purtroppo è girata dalla parte del francese, più attivo, aggressivo e pronto ad attaccare dell’italiano, calato al servizio e nell’attenzione. In battibaleno Halys vola 4-1, quarto game di fila. L’azzurro interrompe l’emorragia ritrovando la prima di servizio e un po’ di velocità in spinta (4-2). Si è rimesso in moto Nardi, risponde di più ed è più intenso nello scambio, cos che Halys torna a far fatica. Il francese tira lungo un attacco, 15-30, ma la chance per Nardi non arriva. 5-2 Halys, aiutato dal servizio. Nardi resta aggrappato al set, 5-3, e in risposta sale 0-30 sfruttando un errore del rivale. Ecco la chance! Una risposta profonda sul 15-30 porta Halys a sbagliare malamente col diritto, 15-40! Ottimo il S&V di Quentin dopo una prima esterna, 30-40; niente, gran prima palla al T, ingiocabile. Luca non demorde, altra gran risposta al centro, è lento Halys a far spazio e sbaglia. PB #3, e seconda di servizio… ma è bravo il francese, rischia la battuta e poi bordata di diritto. Halys chiude il SET 6-3 con un diritto potentissimo. Peccato per il vantaggio sprecato e calo di Luca. Si va al terzo.
    Nardi scatta bene, turno di battuta a zero, può fare corsa di testa e mettere pressione al rivale in risposta. Ci prova, però cercando grande profondità di risposte ne sbaglia un paio, e Halys con un Ace impatta 1 pari. Sul 2-1 in risposta Luca trova a brillare in risposta, una vincente per aprire il game e poi una difesa che gli vale il 30 pari. Bravo il francese a rischiare un S&V perfetto e poi spingere col rovescio, grande angolo e Luca è sorpreso. 2 pari. Nardi corre come sui binari nei suoi game, si porta 3-2 con un solo punto ceduto alla battuta. Halys è salito tantissimo nello scambio, come dimostra l’ottimo scambio comandato e chiuso con un bel vincente in apertura del sesto game. A differenza del primo set col rovescio regge eccome, il diritto è potente e il numero dei suoi errori è calato drasticamente, tanto che l’azzurro deve conquistarsi tutti i punti non ricevendo più regali. 3 pari. La tensione del settimo game si fa sentire… Nardi sbaglia un rovescio di scambio che fissa lo score sul 30 pari. Halys trova una risposta d’incontro forse un filo fortunata, visto che diventa un lungo linea micidiale, che segue a rete e chiude con un tocco corto. Attenzione, palla break sul 30-40. Che Rischio!?! Nardi tocca la smorzata dopo il servizio, Halys ci arriva ma tocca lungo. Con un diritto cross potentissimo Halys sfiora la riga e si prende una seconda chance per l’allungo. Ancora palla corta, e poi stavolta passante di rovescio, Nardi rischia e salva la palla break. Purtroppo la prima palla da destra di Luca non c’è, Halys rischia a tutta col diritto e sfonda, terza palla break. Seconda di servizio per Nardi… uff! Si salva di nuovo Luca reggendo uno scambio davvero duro, pure ricacciato indietro dopo l’attacco. Buona tenuta mentale sotto la massima pressione. Finalmente torna il servizio, Nardi sale 4-3 salvando 3 chance di break. Luca spreca una piccola occasione sul 30 pari, due errori di rovescio gratuiti, allarga le braccia con lo score che segna 4 pari, lì non si doveva sbagliare semmai mettere pressione per provocare l’errore. Resta solido alla battuta Nardi, comodo game e avanti 5-4; un treno al servizio il francese, 30-0, poi si scambia a Luca “alza il muro”, vincendo due punti importantissimi. 30 pari, è a due punti dalla grande W l’azzurro… Due Ace, quattro nel game, Halys non crolla. 5 pari. Quentin trova una gran risposta in apertura del game #11, poi vince uno scambio davvero ben condotto, facendo correre Nardi e facendolo scivolare 0-30. Poche prime per Luca adesso, e Halys è bravissimo a tirare un rovescio super carico di spin e poi bordata in contro piede, davvero ben giocata. Nardi rincorre troppo e crolla 0-40. Finalmente la prima palla in gioco, e diritto aggressivo, 15-40; altra prima palla esterna, liftata, 30-40. Terza prima palla e la risposta è in rete. Parità, molto solido qua Luca, meno velocità con il servizio ma totale precisione. Con un diritto lungo linea Luca si prende il quinto punto di fila, 6-5. Grandissimo salvataggio e dimostrazione di forza mentale. Il match di decide al tiebreak. Inizia bene Nardi con un tocco comodo dopo una prima palla potente. Bene anche Halys, comanda e 2-1. Domina il servizio, 3-2 Nardi. Ecco la seconda palla per Halys, arriva uno scambio infinito e il francese lo chiude con uno smash davvero difficile, 3 pari, forse qua Luca poteva prendersi un rischio invece di far solo correre l’avversario. 4-3 Halys, perfetto sotto rete. UFF!?! Che coraggio Nardi nel tirare uno schiaffo al volo difficilissimo, tutto spostato a sinistra, per prendersi il punto del 4 pari, mettendo in mostra tutta la sua clamorosa manualità. 5-4 Nardi. Halys tira fortissimo col diritto, 5 punti pari. Ecco il punto più pesante del match… Che riga… Quentin tocca una palla sotto rete che pizzica un millimetro di riga, gran rischio. 6-5 e Match Point Halys, era bella la risposta di Luca… Purtroppo invece non tocca la riga il diritto d’attacco di Nardi, esce di un niente, ma quanto basta a condannarlo alla sconfitta. Che amarezza… Buona prestazione, ma con quel vantaggio sprecato e due punti girati male al tiebreak.

    Luca Nardi vs Quentin Halys (Non prima 13:00)ATP Dubai Luca Nardi636 Quentin Halys267 Vincitore: Halys ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 2*-2 3-2* 3-3* 3*-4 4*-4 5-4* 5-5* 5*-66-6 → 6-7Q. Halys 15-0 30-0 40-06-5 → 6-6L. Nardi 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-405-5 → 6-5Q. Halys 15-0 ace 30-0 ace 30-15 30-30 40-30 ace ace5-4 → 5-5L. Nardi 15-0 30-0 40-04-4 → 5-4Q. Halys 15-0 15-15 30-15 30-30 df 40-304-3 → 4-4L. Nardi 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-403-3 → 4-3Q. Halys 15-0 30-0 40-03-2 → 3-3L. Nardi 15-0 30-0 30-15 40-152-2 → 3-2Q. Halys 0-15 15-15 30-15 30-30 40-302-1 → 2-2L. Nardi 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1Q. Halys 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-0 → 1-1L. Nardi 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Q. Halys 0-15 df 15-30 ace 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-403-5 → 3-6L. Nardi 15-0 30-0 ace 40-02-5 → 3-5Q. Halys 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 df A-402-4 → 2-5L. Nardi 15-0 30-0 40-0 40-151-4 → 2-4Q. Halys 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace1-3 → 1-4L. Nardi 15-0 15-15 df 15-40 30-40 40-40 40-A1-2 → 1-3Q. Halys 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 40-301-1 → 1-2L. Nardi 0-15 0-30 0-401-0 → 1-1Q. Halys 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 30-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1L. Nardi 15-0 30-0 30-15 40-155-2 → 6-2Q. Halys 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 40-A4-2 → 5-2L. Nardi 15-0 30-0 30-15 40-153-2 → 4-2Q. Halys 0-15 15-15 ace 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A2-2 → 3-2L. Nardi 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2Q. Halys 15-0 30-0 ace 40-01-1 → 1-2L. Nardi 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1Q. Halys 15-0 30-0 30-15 df 30-30 40-300-0 → 0-1

    Statistica
    Nardi 🇮🇹
    Halys 🇫🇷

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    284
    268

    Ace
    2
    12

    Doppi falli
    1
    4

    Prima di servizio
    46/83 (55%)
    59/99 (60%)

    Punti vinti sulla prima
    37/46 (80%)
    46/59 (78%)

    Punti vinti sulla seconda
    23/37 (62%)
    19/40 (48%)

    Palle break salvate
    8/10 (80%)
    6/9 (67%)

    Giochi di servizio giocati
    14
    15

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    128
    92

    Punti vinti sulla prima di servizio
    13/59 (22%)
    9/46 (20%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    21/40 (53%)
    14/37 (38%)

    Palle break convertite
    3/9 (33%)
    2/10 (20%)

    Giochi di risposta giocati
    15
    14

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti al servizio
    60/83 (72%)
    65/99 (66%)

    Punti vinti in risposta
    34/99 (34%)
    23/83 (28%)

    Totale punti vinti
    94/182 (52%)
    88/182 (48%) LEGGI TUTTO

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    Fuori tutti i big ad Acapulco, colpa di un’intossicazione alimentare?

    Holger Rune ad Acapulco (foto ATPsite)

    Una partita di cibo avariato potrebbe esser stata la causa della vera e propria ecatombe di favoriti al torneo 500 di Acapulco. La giornata degli ottavi di finale all’affascinante torneo messicano ha registrato un andamento a dir poco anomalo e sorprendente. Praticamente tutti i big in gara sono usciti di scena: Zverev, battuto dal giovane talento Tien; Rune getta la spugna dopo solo tre game; Paul e Ruud ritirati senza nemmeno scendere in campo. Le prime quattro teste di serie tutte uscite di scena, insieme anche a Shelton (quinto nel seeding) e Tiafoe (n.7 del draw). Se le battute d’arresto di Ben e Frances sono venute al termine di partite per così dire “normali”, giocate con agonismo da entrambi i giocatori, questo non si può dire per le sconfitte di Zverev, apparso assai svuotato in campo, e pure il giovane Michelsen, superato da Shapovalov in due set (Denis è in un ottimo momento, ma Alex è parso assai in deficit di energia nel corso del match).
    Holger Rune ha lasciato un commento furibondo sui social, parlando chiaramente di essersi sentito male dopo aver mangiato del cibo avariato. “Sono furibondo e triste allo stesso tempo. Ho mangiato del cibo avariato e quindi non ero in grado di giocare oggi. Uno dei posti che preferisco al mondo è il Messico e amo questo torneo. Non era assolutamente il modo in cui volevo terminare la settimana” scrive il danese.

    Furious and so sad at the same time. Had a food poisoning and was unable to play today. One of my favorite places is Mexico and I love this tournament @AbiertoTelcel . Absolutely not the way I wanted it to end
    — Holger Rune (@holgerrune2003) February 27, 2025

    Rune non è nuovo a dichiarazioni “particolari”, a volte accampando scuse per le sue sconfitte, ma questo non sembra essere assolutamente il caso. Infatti il cronista canadese Stephen Boughton, presente al torneo, ha pubblicato un messaggio nel quale parla chiaramente di un serio problema di cibo avariato che avrebbe compromesso le prestazioni di Zverev e Michelsen, e portato al ritiro Ruud, Paul e Rune.

    A well connected person in Acapulco just told me that
    Tommy Paul (withdrew)Casper Ruud (withdrew)Alex Michelson (lost)Alexander Zverev (lost)Holger Rune (retired)
    and all had food poisoning today.
    — Stephen Boughton (@theslicestephen) February 27, 2025

    Una situazione che, se confermata, sarebbe davvero grave e inedita, tanto da gettare un’ombra assai scomoda sull’organizzazione di un torneo molto amato dai giocatori proprio l’eccezionale accoglienza a loro riservata. Ricordiamo che l’Abierto Mexicano di Tenis si gioca all’interno di una struttura di altissimo livello inserita in un parco naturale rigoglioso adiacente alla splendida playa Diamante, molto amata dai turisti di tutto il mondo. Un evento organizzato in modo che il pubblico possa godersi il mare di giorno e il tennis dal tardo pomeriggio, cullati dalle onde del Pacifico e dai servizi di classe offerti dal resort. Qualcosa, a quanto sembra, stavolta è andato storto… ed è un vero peccato.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Dubai: Nardi supera Bergs con una prestazione paziente e lucida, vola ai quarti di finale

    Luca Nardi (foto Instagram)

    Lucidità e pazienza non sempre sono stati gli aggettivi che abbiamo accostato alle prestazioni di Luca Nardi, semmai di lui abbiamo sottolineato tante volte il talento, la manualità, lo sterminato bagaglio tecnico ma anche la poca costanza di rendimento, cali repentini nell’attenzione e nell’aggressività che ha pagato spesso a caro prezzo. Per questo il successo del pesarese nel secondo turno dell’ATP 500 di Dubai contro Zizou Bergs è davvero significativo. L’azzurro supera il talentoso ma poco costante belga per 6-4 7-6(3) grazie ai suoi colpi puliti ma soprattutto tanta attenzione e lucidità tattica, con alcuni passaggi importanti nei quali è rimasto calmo, focalizzato nel fare le scelte giuste e non regalare niente all’avversario. Su tutti il delicatissimo turno di battuta sul 6-5 nel secondo set. Nardi scivola sotto 0-40 subendo una sfuriata del rivale, davvero arrembante, con tre set point da difendere; invece di farsi prendere dalla frenesia e trattenere il braccio, Luca sale in cattedra servendo bene, giocando aggressivo e vincendo ben 7 punti di fila, uno meglio dell’altro, incluso i primi due del tiebreak, davvero ben condotto e che gli vale il successo. Una vittoria importantissima, in un torneo di ottimo livello che per Nardi è iniziato da lucky loser e che ora lo vede nei quarti di finale, dove attende Hayls o Bautista Agut, una partita assolutamente giocabile.
    Nardi ha chiuso l’ora e quaranta minuti di gioco con un rendimento del servizio in crescita, dopo un primo set più altalenante: 62% di prime palle vincendo tre punti su quattro, e un ottimo 54% con la seconda di servizio. Bene anche l’aver salvato 5 delle 7 palle break concesse, con 17 vincenti e 22 errori; assai più negativo il saldo di Bergs (21-41, tanti davvero gli “unforced”). Ma più dei numeri, quel che è giusto sottolineare nella prestazione di Luca è come abbia ben affrontato la partita, in modo quasi inaspettato ma per questo sorprendente e molto, molto positivo. Bergs alla fine è un tennista relativamente simile all’azzurro: gran braccio, se possibile ancor più esplosivo di quello di Nardi, ama condurre lo scambio con strappi di grandissima qualità ma anche un coefficiente di rischio molto alto. Zizou ha certamente pagato una prestazione assai negativa al servizio e i troppi errori, ma la condotta di Nardi è stata per la gran parte del match davvero azzeccata. Infatti il rischio era quello di esser trascinato dal rivale in un match speculare fatto di continue accelerazioni e cambi di ritmo, con punti certamente spettacolari ma anche molti errori o aperture di campo nelle quali il talento di Bergs poteva entrare e far “danni”. Invece Nardi per una volta ha scelto lucidamente di lasciare maggiormente l’iniziativa all’avversario, restando più fermo sul ritmo a basso rischio in modo da far colpire al rivale tante palle, discretamente consistenti, e forzandone gli errori.
    Ha risposto piuttosto bene Luca, in particolare nei frangenti che gli sono valsi l’allungo. Soprattutto Luca ha sprecato pochissimo per i suoi standard, come per esempio dimostra il 3 su 3 alla voce palle break sfruttate. Ma oltre ai numeri, sono stati tanti gli scambi nei quali Nardi ha convinto per focus e solidità. Rovescio contro rovescio nella diagonale è stato superiore e questo ha portato Bergs a rischiare (e sbagliare) cercando l’uscita in lungo linea; idem per i tanti scambi condotti da Luca col diritto dal centro, dritto per dritto, e quindi qualche cambio in lungo linea non tanto a spaccare la palla ma per far correre il rivale che, vedendo uno spazio, c’ha provato con poco equilibrio, sbagliando troppo. Nardi ha concesso qualcosa, si è forse trattenuto fin troppo in alcuni passaggi, come il contro break subito nel primo set, ma in generale a livello di attitudine è stato piuttosto tosto e positivo. Anche quando è andato sotto ai momenti “top” dell’avversario, non si è mai smarrito, ha tenuto alto il focus e si è subito rimesso in carreggiata, come il contro break ottenuto sul 5-3 nel secondo set, confermato dal miglior turno di servizio di tutto l’incontro.
    Un Nardi meno scoppiettante e spettacolare rispetto alle sue migliori vittorie, un po’ più pratico e consistente, ma contrariamente a quanto si possa pensare è un’ottima notizia: per vincere con continuità nei grandi tornei questo è un passo necessario, quello che gli è spesso mancato. Non si può solo stravincere, mettendo in mostra un campionario di esecuzioni meraviglioso, servono anche vittorie con un tennis più sostanzioso e regolare. Proprio come oggi. 
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Bergs inizia il match a spron battuto, ben due Ace a mettere in chiaro la sua aggressività, come sul rovescio vincente lungo linea che lascia Nardi a metri dalla palla tanto è veloce e preciso. L’azzurro invece inizia alla battuta con un doppio fallo e giocando più corto nello scambio, dando così tempo all’avversario per entrare. Una risposta aggressiva e altro rovescio eccellente vale al belga una palla break ai vantaggi, ma non la sfrutta (un po’ lento nel gestire uno slice di Nardi). 1 pari. Dopo l’avvio molto positivo, Bergs mette in mostra il lato “nero” del suo talento: troppi errori. Un doppio fallo per iniziare il terzo game, poi due diritti a metà rete davvero pessimi, per il 15-40. Zizou completa il disastro con un errore di rovescio. Solido Nardi, ma il BREAK è frutto di un passaggio a vuoto del belga (2-1). Luca non gestisce bene il vantaggio, sbaglia tre colpi in scambio, un paio giocando un po’ passivo, e concede la chance del contro break sul 30-40. Pessima, davvero mal eseguita la palla corta di Nardi che Bergs aggredisce comodamente e chiude di volo. Contro BREAK Bergs, stavolta per demerito del marchigiano. La partita la fa Bergs, è più attivo, aggressivo, cerca per primo il cambio di ritmo e la verticalizzazione, con un buon turno di servizio si porta 3-2. È una fase difficile per Nardi: se cerca di velocizzare gli scambi sbaglia troppo, e il servizio non lo aiuta. Scivola 0-30 per due errori, ma rimedia ritrovando la prima palla, anche un Ace. Bergs ottiene una palla break ai vantaggi grazie ad una risposta sulla riga, troppo altalenante il servizio dell’italiano, non la sfrutta colpendo lungo un diritto in corsa. Nardi alla fine riesce a fare i punti non tanto rischiando (sbaglia troppo) quanto giocando più solido e in ritmo. 3 pari. Sul 4 pari Bergs si “incarta”: un doppio fallo, un errore di rovescio in scambio e poi un altro doppio fallo! 15-40, palle break importantissime per Nardi. Il servizio del belga è scomparso, e Luca è bravissimo a trovare una risposta molto profonda e quindi immediato attacco col diritto dal centro, che gli vale un BREAK fondamentale, avanti 5-4 e servizio. Inferocito Zizou al cambio di campo, frustrato dal pessimo turno di battuta. Inizia male Luca, passivo concede due punti, 0-30. Si scuote e finalmente attacca il campo, chiudendo con lo smash sicuro, poi Bergs regala una risposta di rovescio tirata con zero equilibrio. 30 pari. Con un diritto lungo linea dal centro, carico di spin e poco rischio, l’azzurro si prende il Set Point. Ottima prima palla esterna, quattro punti di fila e 6-4 Nardi. Molti rimpianti per il belga, Nardi così così ma ha sbagliato di meno nella fase decisiva.
    Bergs inizia il secondo set con grande nervosismo, alterna grandi accelerazioni ad errori marchiani, ma nonostante l’atteggiamento negativo regge nei suoi turni di servizio. Più sornione Nardi, gioca lineare con qualche cambio di ritmo ma attento soprattutto a non regalare tanto. Il servizio è ancora altalenante, assai più solido rovescio con il quale passa da incrociato e lungo linea con buon agio. Con un’ottima accelerazione da sinistra nell’angolo Luca si porta 2 pari. Si scorre sui game di battuta fino al 4-3 Bergs. Nardi subisce la maggior aggressività del belga, pronto a spingere forte in risposta (e nessun aiuto dal servizio per Luca). Non fortunato il pesarese con un nastro che devia larga la palla (15-30) e quindi Bergs sfonda in progressione, portandosi 15-40. Nardi col servizio non riesce a tener fermo il rivale, è costretto a rincorrere e alla fine sbaglia un rovescio in corsa che gli costa il BREAK, 5-3. Il belga continua a servire molto male (46% di prime in campo nel secondo set), l’italiano ne approfitta tirando un gran diritto dal centro che fulmina il rivale, 0-30. Le chance del contro break arrivano sul 15-40 grazie ad un rovescio molto povero di Bergs, fermo sulle gambe e sbagliato tatticamente. Bene Luca! Ottima risposta cross sull’ennesima seconda di servizio e quindi chiusura con il diritto vincente. Contro BREAK, 5-4. Bravo qua Nardi a sfruttare l’onda positiva con il suo miglior turno di battuta, per il 5 pari, finalmente sicuro e incisivo. Il buon momento dell’azzurro dura poco: servendo sotto 6-5 subisce di nuovo l’aggressività del belga (bellissimo il rovescio vincente che apre il game), anche in risposta, e crolla 0-40 con un diritto a rete e con Tre Set Point da difendere. Come si salva Luca! Ace, poi uno scambio solido e quindi un gran diritto vincente incrociato sul terzo, traiettoria eccellente. Super tenuta mentale in questa fase delicatissima, 5 punti di fila e Tiebreak. Bergs avvia male con una discesa a rete con tempi errati, mentre la palla bassa e lenta di Nardi è ottima. I punti di fila di Luca diventano sette, poi sbaglia un rovescio cercando il cambio in lungo linea (2-1). Solido Nardi, gioca con discreto ritmo ma al centro, attende l’errore del rivale che arriva sul 4-3, un diritto in rete che manda avanti l’azzurro 5 punti a 3. Bergs attacca in contro tempo, buona scelta ma stavolta è il tocco di volo errato. 6 punti a 3 Nardi, ha 3 Match Point. ACE! Basta il primo. Chiude 7 punti a 3, una partita vinta con qualche calo ma complessivamente più solido dello sprecone rivale. Da Lucky loser, questo torneo di Dubai si sta facendo molto, molto interessante, anche perché il prossimo avversario sarà tutt’altro che ingiocabile.

    Luca Nardi vs Zizou Bergs ATP Dubai Luca Nardi67 Zizou Bergs46 Vincitore: Nardi ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 2-1* 2-2* 2*-3 3*-3 4-3* 5-3* 6*-36-6 → 7-6L. Nardi 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-405-6 → 6-6Z. Bergs 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-405-5 → 5-6L. Nardi 15-0 30-0 40-0 ace4-5 → 5-5Z. Bergs 0-15 0-30 15-30 15-403-5 → 4-5L. Nardi 0-15 15-15 15-30 15-403-4 → 3-5Z. Bergs3-3 → 3-4L. Nardi 15-0 30-0 40-0 ace2-3 → 3-3Z. Bergs 0-15 15-15 30-15 30-30 40-302-2 → 2-3L. Nardi 15-0 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2Z. Bergs 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2L. Nardi 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1Z. Bergs 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Nardi 0-15 0-30 15-30 30-30 40-305-4 → 6-4Z. Bergs 0-15 df 0-30 15-30 15-40 df4-4 → 5-4L. Nardi 15-0 15-15 df 30-15 40-153-4 → 4-4Z. Bergs 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 40-303-3 → 3-4L. Nardi 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 40-A 40-40 A-402-3 → 3-3Z. Bergs 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 2-3L. Nardi 0-15 0-30 15-30 30-30 30-402-1 → 2-2Z. Bergs 0-15 df 15-15 15-30 15-401-1 → 2-1L. Nardi 0-15 df 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-400-1 → 1-1Z. Bergs 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace0-0 → 0-1

    Statistica
    Nardi 🇮🇹
    Bergs 🇧🇪

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    272
    242

    Ace
    5
    4

    Doppi falli
    2
    3

    Prima di servizio
    45/73 (62%)
    31/64 (48%)

    Punti vinti sulla prima
    33/45 (73%)
    24/31 (77%)

    Punti vinti sulla seconda
    15/28 (54%)
    14/33 (42%)

    Palle break salvate
    5/7 (71%)
    0/3 (0%)

    Giochi di servizio giocati
    11
    11

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    207
    120

    Punti vinti sulla prima di servizio
    7/31 (23%)
    12/45 (27%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    19/33 (58%)
    13/28 (46%)

    Palle break convertite
    3/3 (100%)
    2/7 (29%)

    Giochi di risposta giocati
    11
    11

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti al servizio
    48/73 (66%)
    38/64 (59%)

    Punti vinti in risposta
    26/64 (41%)
    25/73 (34%)

    Totale punti vinti
    74/137 (54%)
    63/137 (46%) LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Dubai: Berrettini potente e pratico, doma la resistenza di Monfils

    Matteo Berrettini (foto Getty Images)

    Potenza e controllo, con intensità e scelte di gioco lucide, sono gli ingredienti che servono per eccellere su di un campo da tennis. Esattamente quello che ha “cucinato” in campo “chef” Matteo Berrettini nel match di esordio all’ATP 500 di Dubai, con un convincente successo contro Gael Monfils per 7-5 6-4 in 83 minuti di partita, controllata complessivamente dall’azzurro. Una prestazione di sostanza e discreta qualità, come dimostrano i 26 vincenti a fronte di 18 errori, i numeri molto positivi al servizio (70% di prime palle, vincendo l’85% di punti) e una condotta di gara perfetta da punto di vista tattico. Berrettini avrebbe potuto chiudere il match anche con più margine se non avesse subito due break nella fase finale del primo set, passaggio di vera bagarre (con 4 break consecutivi) e lotta feroce in ogni scambio, l’unica fase nella quale ha sbagliato troppo per colpa di un calo del rendimento del servizio e la “solita” condotta del rivale, a suo modo unica. Nel secondo parziale invece Matteo è stato intoccabile nei suoi game, perdendo solo la miseria di due punti e giocando super aggressivo in risposta. Al secondo turno lo aspetta l’australiano Chris O’Connell, partita non comoda ma nella quale parte discretamente favorito visto il suo stato di forma generale.
    Il riscontro più positivo di questa vittoria è la conferma dell’ottima condizione fisica, tecnica e mentale di Berrettini, sulla scia del buon torneo di Doha la scorsa settimana. Matteo si è preso un break nel terzo game, molto potente in risposta e assai pratico: ha cercato, con successo, di imporre un bel ritmo al rivale senza prendersi grandi rischi, e la cosa ha funzionato perché Gael, cercando di uscire dalla morsa, ha sbagliato troppo. Berrettini aveva ben chiaro cosa fare nell’incontro: non farsi trascinare dal rivale nella lotta punto su punto, nell’agonismo che scade nella tensione, perché quello è il territorio di caccia di LaMonf, pericolosissimo quando si gioca su cambi di ritmo e schemi estemporanei, sul filo della tensione. Matteo per questo ha badato al sodo, tanta sostanza e meno rischi del solito, bravo anche a reggere molto bene sulla diagonale di rovescio – dove Monfils è più costante – e rapido nel fare un passo a sinistra per scaricare tutta la potenza del diritto, sia nel suo inside out che in attacchi improvvisi in lungo linea, ben orchestrati. La sensazione è stata di un Matteo lucido, pratico, concreto. Avrebbe potuto chiudere il primo set molto più agilmente se non fosse incappato in tre errori di fila sul 4-2, pure servendo male, e regalando così il break al francese. Una scossa che ha mandato la partita in lotta. Stesso copione una volta tornato in vantaggio… ma per fortuna servendo sul 6-5 la prima di servizio è tornata in ritmo e da lì in avanti non c’è stata più partita.
    Berrettini conferma l’eccellente momento di forma fisica, quella forza nelle gambe che gli permette di gestire bene anche la fasi difensive e portarsi al contrattacco con la potenza dei suoi drive. Monfils ha provato a spostarlo molto, cercando di alzare la parabola col rovescio diagonale e rallentando, e anche sparando qualche bordata a tutta per sorprenderlo, ma niente è riuscito a scalfire convinzione dell’azzurro, perfetto nell’applicare bene gli schemi preparati e vincere la partita alle sue condizioni. Il match infatti è stato condotto da Matteo, assai più attivo e continuo nella spinta e nella copertura del campo. Monfils avanza a strappi, a volte va velocissimo altre molto lento, e ti può confondere e mettere in difficoltà se accetti le sue dinamiche. Bene ha fatto Matteo a non curarsene, spingere tanto, senza esagerare con il rischio per non regalare troppo al rivale. C’è la macchia dei due break subiti nel primo set, ma sono stati ampiamente compensati da come ha chiuso il parziale e quindi condotto senza alcun problema il secondo set.
    Il torneo di Matteo continua, c’è O’Connell e quindi la prospettiva di Tsitsipas o Khachanov nei quarti. Un passo alla volta. Questo Berrettini così centrato e ben preparato è un osso durissimo per ogni avversario.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Monfils teme il diritto poderoso di Berrettini, e fa bene… Dopo un paio di game dominati dal servizio, Matteo risponde e spinge fortissimo col suo diritto, portandosi 15-30. Il francese cerca a sua volta la massima velocità col diritto, ma sente la pressione al servizio e commette un doppio fallo che vale il 30-40 e chance per l’allungo al romano. Berrettini è solido col rovescio, gioca di potenza senza prendere angolo, forzando così un erroraccio di Monfils che regala il BREAK all’italiano, 2-1. Buon avvio di Matteo, la prima palla è carica di spin e potente, si apre il campo con l’angolo incrociato da destra e quindi scarica una pallata ancor più potente e incrociata che taglia le gambe al rivale. Turno di battuta a zero e 3-1, 11 minuti di qualità e sostanza. Gael sente di dover chiedere il massimo al servizio ma la percentuale di prime è modesta, tanto che sulle seconde Matteo prende campo in risposta e in progressione è bravissimo a far spazio sulla sinistra e tirare mazzate inside out devastanti. Purtroppo sul 30 pari, ancora seconda palla, Berrettini esagera con una risposta di diritto di poco larga, e Monfils supera un momento delicato (3-2). È in fiducia l’azzurro, lo si vede non solo dal ritmo nella spinta ma anche col doppio tocco sul 40-15 che gli vale il game, prima la smorzata molto precisa e quindi un tocchetto col diritto di contro balzo, di fino, di classe. 4-2 Berrettini, in controllo del tempo di gioco e del campo, anche fisicamente. Sul 4-3 Berrettini serve con palle nuove e commette due errori, grave il secondo, uno smash al rimbalzo mal gestito e spedito oltre il corridoio. 0-30, per la prima volta in difficoltà al servizio e arriva pure il doppio fallo… All’improvviso è spalle al muro sullo 0-40. Cancella la prima chance di break con una battuta imprendibile, poi anche la seconda vincendo uno scambio lungo e tattico, 30-40. Il Contro BREAK arriva con un passante in corsa di Monfils, bravo a far giocare prima una volée bassa difficile e quindi correre avanti e infilare comodamente l’azzurro. 4 pari, tutto da rifare. Il match è entrato ufficialmente in lotta, ogni scambio è sofferto, duro, con Matteo che spinge di più. Dallo 0-30 la palla break arriva ai vantaggi, e Berrettini è lucido nel giocare consistente ma non rischiare troppo, strappando il BREAK con un errore di misura del francese, forse appannato dalla durezza degli scambi. 5-4, Matteo serve per il set, ma la prima palla non lo aiuta portando punti comodi e Monfils trova due super giocate, soprattutto un passante di rovescio da due metri fuori dal campo che lo fa volare 0-40, come nel turno di risposta precedente. Finalmente torna una battuta potente e precisa, 15-40, poi lo schema “The Hammer”, servizio e doppia mazzata col diritto, 30-40. E come sul 4-3, il Contro BREAK arriva di nuovo… Bravo Monfils a lavorare bene la palla col rovescio carico, sposta l’azzurro e alla fine è Matteo a trovare solo rete con un back. 5 pari, che bagarre… Berrettini poco aiutato dal servizio in questo game chiave. Anche nel game #11 è la risposta a dominare, quella di Matteo! Con una splendida una smorzata di diritto si procura una nuova palla break (30-40) e la sfrutta sfondando con una progressione micidiale di diritto. BREAK, 6-5 Berrettini. Stavolta l’azzurro serve meglio, anche un Ace e comanda col diritto. Chiude al primo Set Point, altra prima palla potente. 7-5. Parziale meritato, che poteva chiudere anche prima se non avesse smarrito la prima palla dopo i due allunghi.
    Monfils inizia il secondo set con un buon turno di servizio. Anche Berrettini riparte fortissimo col servizio, ben 3 Ace e 1 pari. Il set avanza sui turni di servizio con scambi rarefatti fino al 3 pari. Monfils serve e cade a terra impuntandosi un piede. Fa cenno che tutto è ok, ma in realtà sembra meno veloce o almeno titubante negli appoggi. Berrettini ne approfitta tirando un gran passante sul 15 pari, basso, e il francese un po’ in ritardo nello scendere a rete. Matteo sfrutta una seconda palla del rivale con un risposta un po’ corta che Gael aggredisce male, sbagliando. 15-40, due palle break a dir poco fondamentali… Berrettini trova una splendida risposta di diritto, pesante, carica di spin e profonda, che sorprende Monfils e lo porta ad un errore in contro balzo (e pure un saltello, come indolenzito, forse per la caduta precedente). BREAK Berrettini, avanti 4-3 e servizio. E il servizio c’è: gran prima palla esterna per iniziare il game, la punta della racchetta del francese ci arriva appena; poi un gran forcing col diritto dal centro a sfondare la resistenza del rivale. Potente, sicuro, non sbaglia niente e si porta 5-3 Matteo con un parziale di 12 punti a 1. Monfils non crolla, vince un discreto turno di battuta, 5-4, Berrettini al servizio per chiudere. Inizia bene affidandosi alle sue certezze, servizio potente con margine e diritto vincente da tre quarti campo. Segue altra ottima prima al centro, 30-0. Con nono Ace arrivano 3 Match Point. Chiude subito con un buon attacco col back di rovescio. Quarta vittoria in quattro scontri con Monfils. Una prestazione convincente, il torneo di Dubai continua contro O’Connell. Avanti tutta.

    Gael Monfils vs Matteo Berrettini ATP Dubai Gael Monfils54 Matteo Berrettini76 Vincitore: Berrettini ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace4-5 → 4-6G. Monfils 30-0 30-15 df 30-30 40-303-5 → 4-5M. Berrettini 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5G. Monfils 0-15 15-15 15-30 15-403-3 → 3-4M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-03-2 → 3-3G. Monfils 15-0 40-0 40-152-2 → 3-2M. Berrettini 0-15 15-15 40-152-1 → 2-2G. Monfils 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1M. Berrettini 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 df ace1-0 → 1-1G. Monfils 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-15 ace5-6 → 5-7G. Monfils 0-15 15-15 15-30 30-30 30-405-5 → 5-6M. Berrettini 0-15 0-30 0-40 15-40 30-404-5 → 5-5G. Monfils 0-15 0-30 df 15-30 ace 30-30 40-30 ace 40-40 40-A4-4 → 4-5M. Berrettini 0-15 0-30 0-40 df 15-40 30-403-4 → 4-4G. Monfils 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 40-302-4 → 3-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-152-3 → 2-4G. Monfils 15-0 30-0 ace 30-15 df 30-30 40-30 ace1-3 → 2-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace1-2 → 1-3G. Monfils 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 df1-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 ace 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1G. Monfils 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 1-0

    Statistica
    Monfils 🇫🇷
    Berrettini 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    234
    246

    Ace
    5
    6

    Doppi falli
    3
    2

    Prima di servizio
    27/47 (57%)
    26/37 (70%)

    Punti vinti sulla prima
    17/27 (63%)
    22/26 (85%)

    Punti vinti sulla seconda
    10/20 (50%)
    2/11 (18%)

    Palle break salvate
    0/3 (0%)
    4/6 (67%)

    Giochi di servizio giocati
    8
    7

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    159
    225

    Punti vinti sulla prima di servizio
    4/26 (15%)
    10/27 (37%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    9/11 (82%)
    10/20 (50%)

    Palle break convertite
    2/6 (33%)
    3/3 (100%)

    Giochi di risposta giocati
    7
    8

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti al servizio
    27/47 (57%)
    24/37 (65%)

    Punti vinti in risposta
    13/37 (35%)
    20/47 (43%)

    Totale punti vinti
    40/84 (48%)
    44/84 (52%) LEGGI TUTTO

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    Ruud sprona Sinner: “Spero vada avanti a testa alta”. Il silenzio di Shelton, i dubbi di Paul

    Casper Ruud e Jannik Sinner a Torino

    Casper Ruud è stato tra i primi colleghi a sostenere Jannik Sinner nella “bufera mediatica” scatenata dalla positività dell’azzurro al Clostebol, vicenda poi conclusa a sorpresa con un accordo proposto da WADA e accettato, con discreta riluttanza, da nostro campione di Sesto Pusteria. Interpellato in quel di Acapulco dal collega statunitense Ben Rothenberg, Ruud ha spiegato più nel dettaglio la sua posizione in merito alla vicenda di Jannik. Nei giorni scorsi una sua breve dichiarazione era stata, a suo dire, mal tradotta e quindi non ben riportata. Casper approfitta così della breve intervista per dettagliare il suo pensiero, approvando la scelta di Sinner di acconsentire ad un accordo con WADA per il timore che le vie tutt’altro che rette di un procedimento giudiziario potessero riservargli sorprese ancor più amare di una sospensione comunque non meritata.
    “Mi dispiace per Jannik. Secondo me, non ha fatto nulla in modo intenzionale” afferma Ruud al cronista statunitense. “E purtroppo non è la prima volta che succede, intendo un accordo per risolvere un questione e sospensione per doping, il che è stato probabilmente sorprendente per alcune persone. Guardando al sistema legale, non è insolito che una cosa del genere accada quando qualcuno sta per andare a processo. Voglio dire, ci sono molti altri casi in cui gli accordi sono avvenuti appena prima di un processo”.
    “Se io fossi nei panni di Jannik ovviamente mi piacerebbe avere la possibilità di difendermi in un processo pubblico, cosa che sono sicuro lui stesse cercando. Ma se provo a mettermi al suo posto, penso che quando vai a processo c’è sempre il rischio che tu possa essere dichiarato colpevole, se le giurie o i giudici vedono le cose in modo diverso. Guarda in quanti casi al mondo qualcuno è andato in prigione pur non essendo colpevole. Quindi, c’è sempre il rischio che tu possa essere dichiarato colpevole anche se non lo sei. Per questo un accordo di tre mesi, o una sospensione di tre mesi, è stato qualcosa che entrambe le parti sono state felici di fare. Tuttavia, mi dispiace per Jannik. Starà fuori, perderà 4 Masters 1000 su 9 per qualcosa che non ha fatto intenzionalmente“.
    “Spero che Sinner vada avanti a testa alta. Personalmente, faccio sempre il tifo per lui. Penso che sia una gioia vederlo giocare e spero che i tre mesi passino velocemente. Sì, è solo triste per lui, e per il tennis come sport quando il numero 1 al mondo attraversa qualcosa del genere. Questo è il mio pensiero al momento” conclude Ruud.
    Il giornalista americano ha chiesto un parere anche a Shelton e Paul, ma le posizioni dei due sono state assai diverse. Beh ha tagliato corto: “L’accordo è stato raggiunto. Il caso è chiuso. Sono solo contento che ora possiamo giocare, andare avanti. I miei pensieri sono i miei pensieri. Molte persone vogliono parlare mentre io sono qui solo per giocare”.
    Così invece ha parlato Tommy Paul, senza alcuna voglia di esporsi sul caso: “Non lo so davvero… Cioè, cerco di starne fuori il più possibile. Lui gioca un tennis incredibile. Mi ha battuto prima che uscisse fuori tutta questa roba, e mi ha battuto anche dopo. Ha gestito la situazione in modo incredibilmente buono. Ovviamente ha vinto per tutto il tempo in cui ha dovuto affrontare tutta questa faccenda. Non ne so abbastanza sulla situazione. Si sentono dire così tante cose che non so davvero cosa sia vero e cosa non lo sia. Quindi è difficile per me commentare”.
    Le parole di Paul piuttosto sollevano una riflessione più ampia. Certamente Tommy, se avesse la voglia di farlo, potrebbe facilmente informarsi nei particolari della faccenda leggendo le carte, come per esempio ben fatto da Chris Eubanks (non a caso uno dei primi e più convinti sostenitori di Sinner tra i colleghi), o i media che hanno affrontato la vicenda con rigore (BBC di recente) o anche podcast che hanno affrontato la questione con dovizia di particolari (quello di Andy Roddick su tutti, davvero un contributo onesto e dettagliato). Tuttavia spiace rilevare che la informazione sul caso riportata da molti media internazionali – di settore e non, alcuni anche importanti – è stata lacunosa e con zone d’ombra, tanto da alimentare confusione e sospetti. E non parlo delle “sparate” social di uno sparuto manipolo di giocatori o ex che, proprio con le loro parole, hanno dimostrato la totale ignoranza della vicenda e pregiudizi, ma di player importanti della informazione sportiva e non che così facendo non hanno reso affatto un buon servizio alla comunità.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO