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    Luthi: “Federer a Wimbledon? Credo sia molto difficile”

    Roger in campo con Luthi

    Le notizie sullo stato di salute di Roger Federer arrivano col contagocce. Il diretto interessato rilascia poche scarne dichiarazioni, senza grandi aggiornamenti, come accaduto nell’evento di uno dei suoi sponsor qualche settimana fa. Adesso è l’amico di sempre Severin Luthi a rilasciare qualche dettaglio in più su come procede la sua riabilitazione.
    Il capitano di Davis svizzero ha parlato con René Stauffer sul giornale Tages Anzeiger, affermando che Roger tra poco proverà a rientrare su di un campo da tennis per tirare i primi colpi dopo tanto tempo. Il suo sparring partner dovrebbe essere la moglie Mirka, che ricordiamo ha toccato il n.76 WTA nel lontano 2001. “È ancora in fase di riabilitazione” dichiara Luthi, “Può fare sempre di più, sta lavorando attivamente. Non solo i muscoli del ginocchio o delle gambe vengono rafforzati nella riabilitazione, ma viene rafforzato l’intero corpo. È un vero programma di condizionamento che sta procedendo, anche se non così rapidamente come lui desidera”.
    Altra nota che ancora non era trapelata: “Se lavora già con Paganini (il suo storico preparatore, ndr)? No, ma è in contatto continuo con lui”. Paganini scambia regolarmente idee e programmi con Daniel Troxler, il fisioterapista di Federer.
    “Roger avanza con cautela, come al solito. La cosa principale per lui è tornare in campo lentamente. Non ci sono programmi per un rientro. Al momento non vedo come possa giocare a Wimbledon. Non sono io a dire “impossibile”, ma non riesco a immaginarlo in questo momento”.
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    Djokovic si separa da Marian Vajda

    Novak Djokovic con Marian Vajda

    Marian Vajda, storico coach di Novak Djokovic, non è più parte del team del super campione serbo. Lo riporta il collega Sasa Ozmo. Vajda è stato a fianco del 20 volte campione Slam negli ultimi 15 anni. I due hanno iniziato a lavorare insieme poco prima del Roland Garros 2006 ed eccetto una breve pausa Vajda ha allenato Novak in tutti i suoi più grandi successi, tutti Major inclusi.
    Non era passata inosservata l’assenza del coach nella incredibile e sfortunata trasferta in Australia e nemmeno a Dubai, tuttavia lo slovacco ha difeso il suo giocatore dalle fortissime critiche ricevute in una lunga intervista ad media del suo paese aktuality.sk. Non c’erano avvisaglie di una eventuale separazione.
    Dall’arrivo di Goran Ivanisevic nel team Djokovic (appena prima di Wimbledon 2019), Vajda ha accompagnato Djokovic in meno tornei, non una presenza fissa, alternandosi quasi sempre col croato. Vajda allora motivò la cosa affermando di voler più tempo da trascorrere con la propria famiglia.
    Il resto del team Djokovic rimane lo stesso: Ivanisevic è l’unico coach, i fisioterapisti Ulises Badio e Miljan Amanovic e il preparatore atletico l’italiano Marco Panichi.
    Aspettiamo le parole di Djokovic a conferma di quest’addio ed eventuali motivazioni.
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    Daniil Medvedev, n.1 …ma riuscirà a dominare?

    Daniil Medvedev

    Daniil Medvedev questa settimana è diventato il 27esimo n.1 del ranking ATP. Ha raggiunto un sogno che coltivava fin da bambino, quando nella natia Mosca – già, proprio lei… – ha iniziato a tirare le prime palle, appassionandosi a quello che sport che dalla dissoluzione dell’impero sovietico era letteralmente esploso nel paese, regalando tennisti e tenniste in grande quantità e qualità. Oggi i tennisti russi e/o con familiari russi sono diventati dominanti sul tour maschile. Medvedev, Rublev, Khachanov, Karatsev e l’emergente Safiullin; quindi Zverev, Shapovalov, Tsitsipas, solo per citarne alcuni tra i più forti con famiglia o familiari russi. Un’ondata incredibile di talento e qualità, con Daniil che spicca su tutti e che è diventato il leader della classifica.
    Ricordo personalmente di averlo visto per la prima volta dal vivo alla primissima edizione delle NextGen finals di Milano. I fari erano puntati su altri talenti, Shapovalov su tutti. Ma quel russo alto e magrissimo mi aveva stregato per come la palla gli usciva dalle corde, per la facilità di controllo passando da palle lentissime a palle velocissime senza perdere ritmo, anzi, mandando tutti gli altri fuori palla. E che servizio poi…. “Se inizia a tenerle in campo, è il più forte di tutti questi”, pensai. Per una volta, c’avevo visto giusto. C’è voluto qualche anno, qualche finale Slam persa, l’inevitabile invecchiamento dei big 3, ma ce l’ha fatta ad arrivare davanti a tutti.
    È il terzo n.1 russo della storia. Gli altri due hanno avuto regni davvero brevi: Kafelnikov 6 settimane, Safin 9 settimane. Tennisti di talento ma non continui, si potrebbe pensare. In realtà divennero n.1 in fasi storiche di cambiamento, con diversi cambi al vertice e annate senza veri dominatori. Che ne sarà di Daniil? Riuscirà a stare sul trono più a lungo? Probabilmente sì, ma è una domanda interessante, che coinvolge non solo Medvedev ma anche i suoi avversari.
    Medvedev è diventato n.1 pur non vincendo il torneo della scorsa settimana. Non è cosa rara, anzi è accaduto a moltissimi suoi colleghi. Normale gioco degli scarti dei punti, con il ranking che finalmente sta tornando “normale” dopo la tempesta della pandemia. Il campo però ha parlato chiaro nell’ultimo periodo: Daniil ha perso alle Finals da Zverev, a Melbourne da Nadal, ad Acapulco ancora da Nadal. In questa settimana, Medvedev è numericamente, e meritatamente, n.1 ATP, tuttavia il tennista più forte in questo momento è senza ombra di dubbio Rafa Nadal, clamorosamente rientrato ad inizio stagione e ancora imbattuto, incluso due confronti diretti proprio con Daniil. Quindi? Medvedev non “vale” il n.1? Sì lo vale adesso, ma…
    Il Numero Uno della classifica è il tennista non necessariamente più forte in quel momento, è stato il più continuo negli ultimi 12 mesi. È successo tantissime volte in passato che un giocatore sia arrivato in cima alla classifica in momento non dei più brillanti, o meno vincenti rispetto a qualche mese precedente, proprio per come funziona il sistema di classifica, l’accumulo dei punti nelle 52 settimane precedenti. Il tennis dopo la Davis si sposterà sul sintetico in USA, con i primi i due Masters 1000. Lì Medvedev avrà l’occasione per imporre il suo tennis tattico e affermare – e rafforzare – la sua leadership. Anzi, dovrà giocare da subito discretamente bene perché ha in scadenza 250 punti il 21 marzo e quindi se non arriva ai quarti a IW Djokovic lo scalzerà, anche se come sembra non potrà giocare in California. I campi in duro sono la condizione in cui il tennis del russo eccelle, ancor più indoor ma assolutamente anche all’aperto. Poi si arriverà sulla terra, dove invece Daniil ha ancora molto da crescere e dimostrare, visto che ha sempre sofferto la difficoltà di chiudere il punto; quindi l’erba, altra superficie in cui finora non ha combinato granché (4t a Wimbledon, una semifinale al Queen’s).
    Per questo e anche altri motivi, la sensazione è che Medvedev sia un vero n.1, abbia meritato il suo posto, ma che possa restare un n.1 non di passaggio ma non così solido e duraturo. Non ci dimentichiamo di Novak Djokovic, che è entrato in una spirale perversa e difficilissima vista la sua indisponibilità a vaccinarsi contro il Covid, ma quando potrà giocare – è da vedere quanto… – sarà ancora uno da battere, se non proprio “quello” da battere. Rafa sembra aver trovato l’ennesimo elisir di giovinezza, proprio quando dalla Spagna avevano già pronto il “coccodrillo sportivo”… Zverev e Tsitsipas non sono così lontani dalla vetta, altri sono in crescita.
    La sensazione è che facendo la somma tra le conferme a cui Medvedev è atteso, il momento incredibile di Nadal, la voglia di rilancio di Djokovic e le ambizioni di Tsitsipas e Zverev, il n.1 del russo potrebbe essere assai conteso nell’anno in corso, e probabilmente anche in quello a venire. Potremo vivere una o più stagioni senza un leader indiscusso, dominatore, il Federer – Nadal – Djokovic di turno che spazza via la concorrenza per lungo periodo stabilendosi saldamente davanti a tutti.
    Ci siamo abituati negli ultimi lustri a periodi di dominio, quindi ora può sembrare strano il dover ritornare ad una situazione di incertezza quasi continua. In realtà, varie volte nella storia abbiamo vissuto queste epoche, e in fin dei conti non è affatto male l’aver più di un giocatore che si contende il trono. L’importante è che ci sia qualità nel gioco e soprattutto che si instaurino rivalità di alto livello tra i migliori, in modo che ogni scontro diretto possa essere non solo decisivo al diventare n.1 ma regalarci grande tennis.
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    ATP 500 Dubai: Hurkacz doma Sinner in due set, perfetto al servizio il polacco

    Jannik Sinner a Dubai

    Jannik Sinner s’inchina di fronte ad un Hurkacz perfetto, soprattutto al servizio. Il polacco non concede niente nei propri game (mai si arrivati ai vantaggi) e punge l’azzurro in risposta e nello scambio, commettendo pochi errori, difendendosi in modo solido e spingendo in sicurezza. Hurkacz vince 6-3 6-3 e vola in semifinale (sua prima in un ATP 500), dove affronterà Andrey Rublev. Una prestazione non esaltante di Sinner, con qualche errore di troppo in costruzione, un rendimento con la seconda negativo e la quasi totale incapacità di incidere in risposta. Ha provato a spingere col diritto lungo linea Jannik, ha tentato gli schemi visti ieri contro Murray, ma il polacco si è difeso con tutt’altra qualità rispetto allo scozzese, producendo palle più profonde, più incisive. La qualità in risposta di Hubert è stata decisiva, a sostenere un tennis di ottima intensità, verticale, preciso, che ha disarmato il pressing di Sinner. Mai in tutto l’incontro si è avuta la sensazione che Jannik potesse girare il match, a meno di un calo di Hurkacz che, purtroppo per lui, non è arrivato.

    A breve il commento completo, la cronaca della partita.
    Il match inizia con Hurkacz al servizio. Il primo punto, lungo scambio, lo vince Jannik. Bel ritmo. Hurkacz mette in moto il suo servizio e vince il game. Sinner to serve. La prima non lo assiste, ma comanda lo scambio, sposta il polacco e trova anche una palla corta molto interessante cogliendo Hubert molto lontano. 1 pari. Il set avanza sui giochi di servizio. Buon ritmo, si spinge soprattutto col diritto, tennis piuttosto verticale, con Hurkacz più propenso ad accorciare lo scambio, e Jannik pronto ad avanzare seguendo a rete un colpo aggressivo da dentro il campo. Addirittura un serve and volley eccellente dell’azzurro a chiudere in quarto game, con tutte prime di servizio “in”. Buon tennis complessivo. Sesto game, Jannik attacca dal fondo, ma la difesa di Hurkacz è tenace, l’azzurro sbaglia. 0-30, primo momento difficile del match. Una risposta “nei piedi” su di una seconda palla troppo corta costa a Jannik il 15-40, prime due palle break del match. Con un Ace cancella la prima; lo aiuta ancora il servizio, solida palla al T. Con un gran diritto lungo linea, Hubert strappa la terza palla break del game. Ottimo Sinner, servizio potente e diritto lungo linea dal centro. Affretta col rovescio cross Jannik, la palla va in rete, c’è la quarta PB per Hurkacz. Si scambia, ancora fretta per l’azzurro che sbaglia col rovescio su di una palla molto carica di spin. BREAK Hurkacz, avanti 4-2. È un buon momento per il polacco, comanda il gioco, avanza sul net a chiudere, mentre Jannik sta commettendo troppi errori in questa fase. 5-2 Hurkacz. Gli errori in costruzione di Sinner continuano anche nell’ottavo game, per il 15-30. Si butta avanti con coraggio, trovando una demi-volée difficilissima l’azzurro. A fatica l’azzurro si porta 3-5, ora Hubert serve per il primo set. Ace, gran profondità col rovescio in scambio, altra prima ingestibile per il 40-0, 3 Set Point. OK il secondo, la prima palla pizzica la riga per il quarto Ace del parziale. 6-3 Hurkacz, molto positivo al servizio e assai meno falloso dell’azzurro. Ottime percentuali con la 2a palla per Hubert, segno di una risposta di Sinner poco incisiva.
    Secondo set, Sinner scatta al servizio. Buon game per l’azzurro, meno errori e 1-0. Hurkacz inizia col doppio fallo ma poi agilmente impatta 1 pari. Nel terzo game arriva lo scambio più lungo del match, lo conduce Jannik ma alla fine non chiude e sbaglia. 15-30. Ancora la prima lo abbandona…. Si butta avanti su di una risposta corta e bassa, il rovescio d’attacco vola lungo. 15-40, due palle break delicatissime da difendere. Niente prima (tentativo di S&V con palla esterna), grande risposta di Hubert col rovescio, in grande anticipo, per un bel lungo linea che Jannik non rimette in gioco. BREAK Hurkacz, avanti 2-1 e servizio. Forte del vantaggio, il polacco ora gioca molto sciolto anche da fondo campo, accelera subito col rovescio e Jannik è in netta difficoltà nel contenere. Con un erroraccio in spinta col diritto, Sinner consegna il punto del 1-3. Tutto fin troppo facile per Hurkacz nei propri game, nessuno finora arrivato ai vantaggi. L’azzurro cerca di restare aggrappato al match, ma sui game del polacco praticamente non si gioca. Del resto, finora nel torneo non ha ceduto un gioco di battuta… a confermare il suo stato di grazia nel rendimento col servizio. Sinner invece arranca, prova spostare il rivale sulla destra, ma Hurkacz trova solidi impatti appena l’azzurro non gioca una palla molto profonda. Sul 4-2, si va ai vantaggi. Tenta una palla corta, nemmeno così ben eseguita, ma Hubert è sorpreso e sbaglia il tocco sotto rete. Con un Ace l’altoatesino si porta 3-4. Sul 5-3, Hurkacz risponde alla perfezione, Sinner prova ad aprire il campo ma sbaglia. 0-30 e poi 0-40 con un passante “maligno” di rovescio (ma pessimo tempo d’attacco di Jannik). Tre Match Point. Cancella i primi due Sinner col servizio, ma cede il terzo, sbagliando un diritto a chiudere un doppio scambio. Doppio 6-3 per Hurkacz, perfetto al servizio, solidissimo nello scambio, aggressivo in risposta. Sinner è stato disarmato, non è riuscito ad incidere con il suo ritmo. Un eccellente Hurkacz, ma da Sinner ci si aspettava di più, si è avuta una discreta sensazione di “impotenza” in più fasi del match.

    ATP Dubai Hubert Hurkacz [5]66 Jannik Sinner [4]33 Vincitore: Hurkacz ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-40 30-405-3 → 6-3H. Hurkacz 15-0 ace 30-0 40-0 ace 40-15 40-304-3 → 5-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 ace4-2 → 4-3H. Hurkacz 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 df3-2 → 4-2J. Sinner 15-0 30-0 40-03-1 → 3-2H. Hurkacz 0-15 15-15 40-152-1 → 3-1J. Sinner 0-15 15-15 ace 15-30 15-401-1 → 2-1H. Hurkacz 0-15 df 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1H. Hurkacz 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 ace5-3 → 6-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-405-2 → 5-3H. Hurkacz 15-0 30-15 40-154-2 → 5-2J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 A-40 40-40 df 40-A 40-40 40-A3-2 → 4-2H. Hurkacz 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace2-2 → 3-2J. Sinner 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2H. Hurkacz 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-301-1 → 2-1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-301-0 → 1-1H. Hurkacz 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0
    6 ACES 42 DOUBLE FAULTS 128/49 (57%) FIRST SERVE 42/60 (70%)23/28 (82%) 1ST SERVE POINTS WON 30/42 (71%)13/21 (62%) 2ND SERVE POINTS WON 5/18 (28%)0/0 (0%) BREAK POINTS SAVED 5/8 (63%)8 SERVICE GAMES PLAYED 912/42 (29%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 5/28 (18%)13/18 (72%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 8/21 (38%)3/8 (38%) BREAK POINTS CONVERTED 0/0 (0%)9 RETURN GAMES PLAYED 910/16 (63%) NET POINTS WON 17/22 (77%)18 WINNERS 1715 UNFORCED ERRORS 1436/49 (73%) SERVICE POINTS WON 35/60 (58%)25/60 (42%) RETURN POINTS WON 13/49 (27%)61/109 (56%) TOTAL POINTS WON 48/109 (44%)224 km/h MAX SPEED 204 km/h207 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 186 km/h159 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 151 km/h LEGGI TUTTO

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    Kyrgios racconta la sua depressione: “Ho pensato al suicidio”

    La foto di Nick nel suo post

    Nick Kyrgios è solito usare i social per messaggi spesso al limite e provocazioni. Stavolta ha usato il proprio profilo Instagram per raccontare una parte molto intima. 3 anni fa ha attraversato un momento molto difficile, in cui ha pensato anche al suicidio, facendo uso di alcool e droghe. Ora si dice finalmente felice, di amare la vita. Ecco il toccante post dell’australiano.
    “Questo ero io 3 anni fa agli Australian Open. La maggior parte di voi penserà che stavo bene mentalmente o mi stavo godendo la vita… è stato uno dei miei periodi più bui. Se mi guardi da vicino, sul mio braccio destro puoi vedere i segni del mio autolesionismo. Avevo pensieri suicidi e stavo letteralmente lottando per alzarmi dal letto, per non parlare di giocare di fronte a milioni di persone. Ero solo, depresso, negativo, abusavo di alcool, droghe, allontanavo la famiglia e gli amici. Sentivo come se non potessi parlare o fidarmi di nessuno. Questo è stato il risultato del non aprirmi e del rifiuto di appoggiarmi ai miei cari e semplicemente di spingermi a poco a poco per essere positivo. So che la vita quotidiana può sembrare estremamente estenuante, impossibile a volte. Capisco che potete sentire che se vi aprirete questo potrebbe farvi sembrare deboli o spaventati. Vi dico adesso che va tutto bene, non siete soli. Ho attraversato quel periodo in cui sembrava che le vibrazioni positive non sarebbero mai diventate realtà. Vi prego, non sentitevi soli, se vi sentite incapaci di parlare con qualcuno, io sono qui, contattatemi. Sono orgoglioso di dire che mi sono completamente ribaltato e ho una visione completamente diversa su tutto, adesso non prendo niente per scontato. Vorrei che tutti voi foste in grado di raggiungere il vostro potenziale e sorridere. Questa vita è bella”

    Davvero un messaggio sorprendente, non solo per l’apertura totale sui propri problemi ma soprattutto come stia cercando di essere uno stimolo positivo per le tante persone che si sentono sole, oppresse, impossibilitate nel riprendere in mano la propria vita.
    Non possiamo che dire, Bravo Nick!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Dubai: Sinner salva tre match point e rimonta Davidovich Fokina

    Jannik Sinner

    Che rientro per Jannik Sinner a Dubai dopo un mese di stop. L’azzurro gioca un tennis opaco, con poco ritmo ed intensità, perde malamente il primo set contro Davidovich Fokina e va sotto di un break nel secondo. Lo rimonta prontamente, ma al tiebreak si ritrova 3-6, con tre match point da difendere. Sinner ci crede, l’iberico regala e si va al terzo, dove finalmente il tennis di Jannik sale di qualità, nella spinta, soprattutto alla risposta. Vince 4-6 7-6 6-3, al prossimo turno sfida Andy Murray. Una vittoria a dir poco col brivido per Jannik, confortante non per il gioco espresso ma per come sia restato con la testa nel match e per esser riuscito a salire di livello nel terzo parziale.
    Inutile negarlo: l’attesa per il rientro in torneo di Sinner era a dir poco “alta”, visto il clamoroso strappo con lo storico team Piatti e l’inizio del nuovo corso insieme a Simone Vagnozzi. C’era da riprendere il filo del proprio gioco, dopo diverse settimane senza partite e con il covid da superare. Scontato che l’avvio sarebbe stato difficile, e così è stato. Sinner ha pagato la spinta vigorosa e il coraggio di Davidovich Fokina, prontissimo ad aggredire col rovescio cross e con il diritto lungo linea. Forte di ottime percentuali al servizio, l’iberico ha condotto il gioco per tutta la prima parte del match, non concedendo niente nei propri game e portandosi avanti di un set ed un break nel secondo. Grande spinta, grandi rischi ma anche ottimi risultati. Non capita spesso di vedere Sinner superato sulla diagonale di rovescio, incapace di vincere gli scambi di ritmo. Un po’ imballato Jannik, tutt’altro che travolgente col suo pressing, incapace di mettere “punch” nella palla pesante del rivale. Sinner fino a tutto il secondo set è stato davvero modesto in risposta, sia per la buona giornata dell’avversario al servizio ma anche complice una tensione palpabile, l’incapacità di trovare fiducia per impatti in anticipo, per lasciar correre il braccio. Un tennis “spento”, troppo lineare e ancorato dietro per mettere in difficoltà un Davidovich Fokina così centrato e offensivo, tanto da finire perlopiù a rincorrere.
    Sinner aveva praticamente perso. 3 Match Point nel tiebreak sul 3-6 da difendere, quasi una sentenza della Cassazione. Qua è arrivato l’aiuto di Alejandro, che ha sbagliato una palla tutt’altro che difficile e si è innervosito. La bravura di Jannik è stata quella di crederci, anche se il momento era disperato. Con un bel forcing si è preso il punto del 6 pari e poi l’altro ha sbagliato tutto. Al terzo set la partita è girata. Finalmente Sinner ha giocato più libero, di testa e quindi di braccio. Tutto il suo tennis è salito pur senza toccare punte massime, la prima palla ha iniziato a lavorare bene. La svolta è stata la risposta, diventata più penetrante, profonda e precisa. Alla quarta palla break ha strappato il game al rivale per il 4-2, l’allungo decisivo.
    È inutile analizzare oltre il gioco di Jannik oggi, doveva scontare in campo i mille pensieri delle ultime settimane. Digerire un cambio di rotta così importante sarà un processo lungo, con probabili momenti di dubbio, tensione e possibili cadute. Tutte cose che devono essere messe in conto, anche se hai una resilienza a-la-Sinner, quella che gli ha permesso in qualche modo di vincere oggi e tante altre volte in passato. Come era difficile intravedere già dal primo match qualche novità nel gioco. Unica cosa che si è notata, la voglia di venire più avanti e di provare l’affondo col lungo linea. Però serve tanto, tantissimo lavoro per imparare bene il tempo dell’affondo e trovare la corretta posizione sulla rete. Come lavorare per tocchi di volo più decisi, definitivi e sicuri. Cambiare automatismi è sempre complicato, serve lavoro e tempo. Alla fine è arrivata una vittoria, complicatissima. Bene così, ci sarà un altro match da giocare. Soprattutto si torna finalmente a parlare di Jannik in campo.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita.
    Jannik Sinner all’esordio con Simone Vagnozzi in panchina a Dubai, inizia in risposta. Davidovich Fokina spinge con forza dopo una solida prima, a 30 vince il primo game del match. Sinner to serve. Lo aiuta lo spagnolo, che esagera nella spinta e commette alcuni brutti non forzati; pronto Jannik a spingere col diritto da tre quarti campo. A zero vince il suo primo gioco.Si gioca dritto per dritto, bella spinta da parte di entrambi con uno schema piuttosto classico: allontanare l’avversario dalla riga di fondo per creare spazio. Sinner va sotto 0-30 nel quarto game, ma gioca due ottime prime esterne, lavorate, e via dentro col diritto. 2 pari.  Il set scorre rapido, entrambi ricavano tantissimo con la prima di servizio in campo. 3 pari dopo 20 minuti. La palla corre via molto retta e veloce, nonostante il centrale di Dubai sia sferzato da un bel vento. Sul 4-3 DF, Jannik si complica la vita con una palla corta mal giocata, e poi incassa una risposta molto violenta. È il primo game ai vantaggi. Spinge a tutta Alex, per cercare di sfondare dopo una risposta aggressiva, ma sbaglia. 4 pari. Ci si avvicina allo sprint finale, arrivano più errori. Anche Davidovich affossa in rete, 30 pari, e niente prima palla in campo. Sinner risponde da troppo lontano, si difende dalle bordate dell’iberico ma non riesce ad incidere. 5-4 Davidovich Fokina, ora la pressione è sull’azzurro. Inizia male Jannik, in rete un rovescio uscendo dal servizio, profonda la risposta. Quindi doppio fallo, la seconda è deviata lunga dal nastro. 0-30, a due punti dal set ADF. Lungo col diritto l’iberico, un bel regalo per il 15-30. Un altro errore di rovescio di Sinner, totalmente gratuito, lo condanna al 15-40, palle break ma soprattutto due Set Point! Risposta profonda ma non impossibile da gestire, scappa il diritto di Sinner. SET Davidovich Fonika, 6-4. Un break solo, sfrutta la prima palla break, ma il parziale è meritato per lo spagnolo, che ha mosso di più il gioco nel corso del set ed ha messo l’81% di prime in campo. Soprattutto si è preso più rischi in risposta, al contrario di Jannik praticamente nullo in risposta. Ha pagato le poche prime in campo nel decimo, decisivo, game.
    Secondo set, inizia ADF alla battuta. Esagera con la spinta, sul 30 pari è totalmente scomposto col diritto e regala il punto del 30-40, prima palla break del match per Sinner. La cancella con una bordata di rovescio cross che prende l’azzurro in contro piede. Finalmente Jannik gioca un bello schema offensivo con la prima risposta davvero incisiva del suo match. Chiude di volo e strappa la seconda palla break. Se la gioca male, con fretta, e la spreca. Ottimo Davidovich Fokina, con grinta e grandissimo “punch”, soprattutto col rovescio cross, diagonale che sta dominando. 1-0 Davidovich Fokina. Sinner gioca un discreto game e si porta 1-1, ma in risposta non incide, tutto troppo facile per l’iberico. La palla di Davidovich Fokina viaggia più retta e rapida di quella di Sinner, ma commette più errori. 2 pari. Quinto game, inizia male Alejandro, due errori e 0-30. Bella chance per Jannik che mai finora era stato in questo score in risposta. Che peccato sul 15-30… aveva attaccato benissimo Jannik, lungo linea di rovescio e via a rete, ma la volée incrociata è timida, tanto che l’iberico lo passa col rovescio. Si va ai vantaggi. Come finora nel match, si prende più rischi Davidovich Fokina e chiude il game. Sinner sta provando a spingere di più, ma non riesce a sfondare il rivale, molto positivo oggi. 3-2 Davidovich Fokina. Inizia male il sesto game Jannik, errori e 0-30. Approfitta di un rovescio in rete dell’iberico Sinner, e poi piazza il secondo Ace del match, 30 pari. Troppo passivo e indietro Jannik, non contiene un gran diritto di Alejandro, 30-40 e prima palla break del set per Davidovich Fokina. Bel ritmo, il primo a cedere è Sinner, che sparacchia malamente un rovescio lungo linea. BREAK Davidovich Fokina, avanti 4-2. Male Sinner nel game, poco esplosivo, molto passivo, incapace di arginare il pressing formidabile del rivale. Cerca di rientrare in partita l’azzurro, lascia finalmente correre il braccio a tutta e con coraggio viene a prendersi a rete il punto del 40 pari. Terribile però la risposta, colpita totalmente fuori tempo… Lo aiuta Davidovich Fokina, che sbaglia due diritti banali, è palla del contro break per Sinner. Altro disastro per l’iberico, tira fuori di metri un rovescio in avanzamento. Contro BREAK Sinner, che servirà sul 3-4. Passaggio a vuoto ora per Alex, solo errori per lui. Sinner ringrazia e impatta 4 pari. Ritrova precisione con la spinta Davidovich Fokina, a 15 si porta 5-4. Ora la pressione e sulle spalle di Jannik. Inizia con un gran diritto vincente, ma poi è costretto ad incassare un rovescio lungo linea di Davidovich Fokina, ancora su di una seconda palla troppo docile. Un buono scambio per l’azzurro, poi un errore. 30 pari, a due punti dal match lo spagnolo. Uff… che rischio Sinner, si butta avanti ma non chiude, per fortuna il passante è di poco lungo. Un altro diritto sparacchiato lungo in scambio manda il game ai vantaggi. Con una prima potente Sinner si porta 5 pari e urla un “let’s go” a tutta. Commette un doppio fallo Davidovich Fokina, c’è lotta (uno scambio da 18 colpi, il più lungo del match, vinto da Jannik). Con un bell’attacco in contro tempo Alejandro si porta 6-5. Con un solido game, Jan approda al tiebreak. Inizia bene ADF, spinge forte e viene a rete, 1-0, e poi rischia troppo in risposta per l’1 pari. 2-1 Sinner, buona prima in campo. Lo strappo arriva sul 3-2: Sinner attacca col diritto cross, ma l’attacco resta corto e Davidovich Fokina arriva bene e spara un diritto lungo linea micidiale. 4-2 Davidovich Fokina. Sparacchia malamente poi col diritto dal centro Sinner, 5-2 e servizio ADF. Male oggi l’azzurro nei momenti delicati, ha avuto fretta o non è stato lucido. In rete col diritto Davidovich Fokina, 5-3, poi avanza con coraggio, molto reattivo e rapido a prendere l’iniziativa. 6-3 Davidovich Fokina e 3 Match Point. Resta aggrappato alla partita l’azzurro, con un Ace (terzo del match) si porta 5-6, ora però serve Davidovich Fokina. Vince uno scambio durissimo Jannik, finalmente con un grande ritmo e in controllo col rovescio. 6 pari! Disastro di Davidovich Fokina a rete… attacco brutto e volée pessima. 7-6 e primo Set Point Sinner! bella prima in campo, con 3 MP annullati, si va al terzo set. Occasione buttata per l’iberico, ma Jannik c’ha creduto e ha ribaltato un set praticamente perso.
    Terzo set, Sinner alla battuta. Commette un doppio fallo che lo porta sotto 15-30, ma con un gran rovescio lungo linea e un bel forcing si porta 1-0. Dopo il disastro nel tiebreak, Davidovich Fokina torna a spingere con veemenza e si porta 1 pari. Si “sveglia” il servizio di Jannik, con due Ace siamo 2-1. Spinge con grande profondità ora Jannik, finalmente anche in risposta. 15-30 e poi 15-40 grazie ad un errore dell’iberico. Prime palle break del set, per “Jan”. Forza col diritto e le cancella Davidovich Fokina, anche la terza, con grande intensità. Si salva l’iberico, continua a tenere buon ritmo col servizio l’azzurro nei propri turni. Da inizio terzo set Sinner è più pronto ad aggredire la seconda di servizio e venire a rete. Vince un bel punto che lo porta 30 pari, e si butta ancora a rete, rapidissimo nel toccare di volo e chiudere. 30-40 e palla break! Forza col rovescio cross Jannik, al quarto tentativo arriva il BREAK che lo porta avanti 4-2. In un attimo si porta 5-2 e spinge ancora in risposta, con l’iberico nettamente calato nell’intensità e nella precisione, mentre l’azzurro è libero col braccio e veloce in campo. Con un attacco Jannik strappa il primo Match Point sul 30-40. Spinge forte col rovescio Alejandro, il colpo che più l’aveva sostenuto nel match. Non crolla, si porta 3-5. Ora Sinner serve per il match. Con una bella difesa Jannik respinge l’ultimo assalto del rivale. 30-0. Che ritmo dell’azzurro, spinge forte e strappa altri due match point sul 40-15. Attacca col diritto, chiude finalmente una partita maledettamente complicata. Urla Jan, nonostante un tennis opaco ha retto, è riuscito a salvarsi “per il rotto della cuffia” al tiebreak, quindi è stato bravo ad alzare il livello nel terzo set, dove è salito al servizio ed in risposta. Al prossimo turno affronta Andy Murray.

    ATP Dubai Alejandro Davidovich Fokina663 Jannik Sinner [4]476 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-153-5 → 3-6A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-402-5 → 3-5J. Sinner 15-0 30-0 40-02-4 → 2-5A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 30-15 30-30 30-402-3 → 2-4J. Sinner 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 ace1-2 → 2-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace1-1 → 1-2A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1J. Sinner 15-0 15-15 15-30 df 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 2*-2 3-2* 4-2* 5*-2 5*-3 6-3* 6-4* 6*-5 6*-6 6-7*6-6 → 6-7J. Sinner 15-0 30-0 40-06-5 → 6-6A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 df 30-15 40-15 40-305-5 → 6-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-405-4 → 5-5A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 40-0 40-154-4 → 5-4J. Sinner 15-0 30-0 40-04-3 → 4-4A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A4-2 → 4-3J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 30-403-2 → 4-2A. Davidovich Fokina 0-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-402-2 → 3-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-302-1 → 2-2A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-151-0 → 1-1A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 0-15 0-30 df 15-30 15-405-4 → 6-4A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 30-30 40-304-4 → 5-4J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-404-3 → 4-4A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-303-3 → 4-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 40-303-2 → 3-3A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-1 → 2-2A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0
    2 ACES 51 DOUBLE FAULTS 279/109 (72%) FIRST SERVE 59/93 (63%)51/79 (65%) 1ST SERVE POINTS WON 46/59 (78%)18/30 (60%) 2ND SERVE POINTS WON20/34 (59%)6/8 (75%) BREAK POINTS SAVED 0/2 (0%)15 SERVICE GAMES PLAYED 1613/59 (22%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 28/79 (35%)14/34 (41%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 12/30 (40%)2/2 (100%) BREAK POINTS CONVERTED 2/8 (25%)16 RETURN GAMES PLAYED 1513/18 (72%) NET POINTS WON 10/17 (59%)27 WINNERS 2331 UNFORCED ERRORS 1969/109 (63%) SERVICE POINTS WON 66/93 (71%)27/93 (29%) RETURN POINTS WON 40/109 (37%)96/202 (48%) TOTAL POINTS WON 106/202 (52%)217 km/h MAX SPEED 206 km/h194 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 194 km/h155 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 158 km/h LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Dubai: Djokovic supera Musetti in due set, ottimo rientro per il n.1

    Novak Djokovic, primo match in stagione

    80 giorni. Tanto è mancato Novak Djokovic al tour Pro. È finalmente rientrato all’ATP 500 di Dubai e da n.1 si è fatto trovare pronto, sportivamente “cattivo” e bello grintoso. Ha sconfitto 6-3 6-3 Lorenzo Musetti, con una prestazione non perfetta ma di altissimo profilo vista la lunga lontananza dalla competizione. Ha servito bene, è stato intenso nello scambio, ha terminato in crescendo con meno errori via via che il match avanzava. Soprattutto si è giocato da campione le chance concesse a Musetti, cancellando tutte le break praticamente senza far giocare l’azzurro. Una prestazione discreta per Lorenzo, che ha perso con un break per set, ma onestamente non si è mai avuta la sensazione che la partita potesse girare a favore dell’azzurro, a meno di un improvviso black out di Novak che non è arrivato. Djokovic ha comandato il tempo di gioco, ha imposto i suoi ritmi nello scambio, tanto che Musetti ha incantato per alcuni vincenti splendidi ma si dovuto inchinare alla maggior intensità e qualità del rivale. Troppo rapido il tennis di “Nole”, Lorenzo solo sporadicamente è riuscito a costruire e variare.
    C’era grandissima attesa per il rientro di Djokovic, con un pubblico discretamente caldo a favore del serbo. Vista dal lato azzurro, si “sperava” in un minimo di ruggine per la lunga assenza dai tornei, per poter assistere ad una partita più combattuta. Novak aveva in mente in film diverso. Ha giocato col piglio delle grandi partite, ha anche esternato con veemenza – quasi eccessiva – l’unico vero momento di tensione e difficoltà di un match che ha controllato con agio (il sesto game del secondo set, con due doppi falli e soprattutto 4 palle break da difendere). Il sorriso con cui ha salutato il pubblico a fine partita è stato una liberazione, era evidente che dentro covava una “rabbia” infinita, una voglia di rivalsa e di riprendersi tutto, in una settimana per lui complicata visto che potrebbe perdere la prima posizione del ranking anche se vincesse il torneo di Dubai.
    Per questo non ha sorpreso più di tanto che si sia presentato in campo tirato a lucido fisicamente, molto reattivo e ben centrato con i colpi. Qualche errore in avvio, ma niente di grave. Si è sciolto quasi subito, aggrappandosi ad un servizio davvero notevole (velocissima la seconda, spesso sui 190 km/h) e lavorando lo scambio con una precisione, intensità e qualità che l’hanno portato a dominare il campo, ed il match.
    La superiorità di Djokovic è stata netta, in ogni settore del gioco. Lorenzo ha avuto varie chance per il contro break nel primo e nel secondo set, ma Novak non solo non è caduto, non l’ha lasciato letteralmente giocare. Quando il punto è stato importante, Djokovic è stato perfetto. Novak ha servito molto bene per tutto l’incontro e particolarmente nei momenti cruciali. Ha imposto il suo ritmo lavorando bene lo scambio soprattutto col diritto cross, costringendo Musetti a giocare una palla per lui tecnicamente complicata in recupero sulla destra. Inoltre è stato un lampo nel verticalizzare col diritto lungo linea, seguito poi avanti, approfittando anche di una posizione difensiva di Musetti un po’ arretrata.
    Non si può rimproverare molto a Lorenzo oggi. Tutti abbiamo ancora negli occhi quei due set clamorosi strappati a “Nole” a Roland Garros, ma lì c’era l’effetto sorpresa, Musetti era in grandissima forma e fiducia, e si giocava sulla terra. Sui campi in sintetico, l’azzurro non ha avuto tempo di costruire le sue variazioni, anzi, Djokovic non gliel’ha lasciato. Doveva rispondere meglio, ma oggi la prima (e pure seconda) del rivale sono stato efficacissime.
    Marco Mazzoni

    La cronaca dell’incontro.
    Djokovic torna in campo per il primo match ufficiale dopo la vittoria su Cilic in semifinale di Davis. Serve il primo punto dell’incontro e “incassa” un rovescio lungo linea splendido di Musetti, vincente. Con grande piglio l’azzurro chiude anche il secondo scambio col vincente, 0-30. Con una seconda di servizio molto carica, Novak vince il primissimo punto del suo 2022. Entra in moto la spinta del serbo, con 4 punti di fila – ottima spinta col diritto – vince il primo game. Inizia con un doppio fallo “Muso” il suo primo game di battuta. Apre bene il campo col diritto Novak, sesto punto di fila, per lo 0-30. Si butta avanti Lorenzo, con coraggio chiude anche di volo (e riceve gli applausi del rivale). 1 pari. Avanti 2-1, Djokovic trova un passantino stretto di rovescio su di una “smorza” di Lorenzo da n.1, spettacolare, che lo porta 0-30. Si aggrappa al servizio il toscano, Ace e un’altra bella prima. Poi stecca una seconda palla che gli costa il doppio fallo e prima palla break del match. Regala “Nole”, un banale diritto di scambio vola via. Lavora lo scambio Djokovic, avanza e si prende la 2a palla break del game. Altro scambio, il primo errore è di Musetti, col diritto. BREAK Djokovic, 3-1 avanti. Dopo lo scatto in avanti, Novak di imballa, sbaglia (anche di metri) e crolla 0-40, tre palle per il contro break. Se le gioca molto bene il n.1, soprattutto con la prima di servizio (3 su 3 in campo) e col diritto. 4-1 Djokovic in 25 minuti di gioco. Musetti incanta con degli strappi di rovescio lungo linea d’autore, trovando anche l’applauso di Novak, ma non riesce ad incidere in risposta per tornare in vita nel set. Djokovic serve sul 5-3 per chiudere il primo parziale. È solo il primo match dell’anno, ma è già in “Ritmo-Djokovic”: servizio preciso, diritto aggressivo, contro piede di rovescio. Tre spallate vincenti per il 40-0. Scappa via il back di rovescio dell’azzurro, 6-3 Djokovic. Un solo break, ma complessivamente un Novak molto positivo, capace di rimontare da campione sullo 0-40, di fatto senza aver lasciato spazio a Musetti per giocarsi le chance.
    Secondo set, inizia Musetti alla battuta. Trova un buon game, spinge in sicurezza per l’1-0. In risposta l’azzurro cerca di alzare ritmo e parabola col diritto ma il muro del serbo è solidissimo e pronto a venire avanti alla prima palla più corta di Lorenzo. 1 pari. Terzo game, Novak vince un punto difensivo clamoroso, Musetti guarda il suo angolo come per dire “ma che ha fatto…”. Poi risponde con grande profondità il serbo, 0-30, suona l’allarme per l’azzurro. Spinge in risposta col diritto, nei piedi di Musetti, e il back vola lungo. 0-40, tre palle break Djokovic. Tiene un ritmo folle “Nole”, palla a destra, palla a sinistra, si mangia il campo e chiude con un lungo linea vincente col diritto. Punto Spaziale, da n.1 e BREAK. Stavolta a differenza del primo set, dopo l’allungo Novak non sbanda. Tocca di volo con mano delicata, spinge col servizio e col diritto. Consolida agilmente il vantaggio, 3-1, non ha lasciato alcuna chance all’azzurro per una reazione. Sul 3-2 un doppio fallo sul 30 pari regala a Musetti una palla break per riaprire il set. Ace Djokovic, perentorio, ma poi sbaglia col diritto e ne concede un’altra. Servizio e via avanti, lungo il lob di Musetti. Non lascia tempo Novak a Lorenzo, è tutto molto – troppo – rapido per lui. Ancora un diritto lungo costa al serbo la terza palla break. Il servizio è una sentenza, prima perfetta al centro, Lorenzo può solo toccare la palla. È il game più complicato del match, un altro doppio fallo e quarta palla break del game… Ace! Con grandissima grinta Novak sottolinea il momento, probabilmente scarica tanta adrenalina e “rabbia sportiva” accumulata nelle scorse lunghissime settimane off-tennis. A fatica, ma è 4-2, ha concesso quattro chance, ma sulle PB non si è giocato. Musetti diverte e disegna il campo col rovescio, ma Djokovic cresce nell’intensità punto dopo punto. Sul 5-3 Lorenzo perde campo sulla spinta del serbo, e sul 30-40 affossa un drive che gli costa il primo match point, dopo 1h e 13 minuti. Niente prima in campo… lungo il diritto. Game Set Match Djokovic. Troppo forte Novak, vittoria meritata. Alza le braccia per salutare un pubblico che lo ha incitato con vigore per tutto l’incontro. Davvero un gran rientro per il serbo.
    “Non potevo sperare un’accoglienza migliore. Era passato troppo tempo dall’ultimo mio match” ringrazia Novak a fine match. “È stata una bella vittoria in due set, sono soddisfatto del mio tennis dopo due mesi e mezzo di stop. Ho fatto qualche errore, ma sono riuscito a concludere bene il match in crescendo. Musetti è un tennista di qualità”. Tornando sulla furia esternata in quel lungo game del secondo set: “È stato il game decisivo del match, avevo tanta energia dentro”.

    ATP Dubai Novak Djokovic [1]66 Lorenzo Musetti33 Vincitore: Djokovic ServizioSvolgimentoSet 2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 30-405-3 → 6-3N. Djokovic 15-0 30-0 40-04-3 → 5-3L. Musetti 15-0 30-0 40-04-2 → 4-3N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 df 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A df 40-40 ace A-403-2 → 4-2L. Musetti 15-0 ace 30-0 40-0 40-153-1 → 3-2N. Djokovic 15-0 30-0 ace 40-0 40-152-1 → 3-1L. Musetti 0-15 0-30 0-401-1 → 2-1N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace0-1 → 1-1L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1N. Djokovic 15-0 30-0 40-05-3 → 6-3L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace5-2 → 5-3N. Djokovic 15-0 ace 30-0 40-0 ace4-2 → 5-2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-1 → 4-2N. Djokovic 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-403-1 → 4-1L. Musetti 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 30-40 df 40-40 A-40 40-40 40-A2-1 → 3-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1L. Musetti 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-301-0 → 1-1N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0
    5 ACES 32 DOUBLE FAULTS 231/55 (56%) FIRST SERVE 34/50 (68%)24/31 (77%) 1ST SERVE POINTS WON 21/34 (62%)17/24 (71%) 2ND SERVE POINTS WON 9/16 (56%)7/7 (100%) BREAK POINTS SAVED 1/4 (25%)9 SERVICE GAMES PLAYED 913/34 (38%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 7/31 (23%)7/16 (44%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 7/24 (29%)3/4 (75%) BREAK POINTS CONVERTED 0/7 (0%)9 RETURN GAMES PLAYED 98/14 (57%) NET POINTS WON2/7 (29%)13 WINNER 107 UNFORCED ERRORS 1341/55 (75%) SERVICE POINTS WON 30/50 (60%)20/50 (40%) RETURN POINTS WON 14/55 (25%)61/105 (58%) TOTAL POINTS WON 44/105 (42%)208 km/h MAX SPEED 209 km/h137 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 290 km/h102 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 164 km/h LEGGI TUTTO

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    Alcaraz il più giovane in Top20 da Andrei Medvedev (1993). La classifica dei più precoci

    Carlos Alcaraz, nuovo top 20

    18 anni e 292 giorni. Il 21 febbraio 2022 Carlos Alcaraz entra nella top 20 del ranking mondiale, confermandosi un vero fenomeno del gioco, fortissimo e molto precoce. Infatti il murciano pupillo di JC Ferrero diventa il più giovane ad entrare tra i primi venti del mondo dai tempi di Andrei Medvedev, 1° marzo 1993.
    È una classifica curiosa quella dei tennisti più precoci a raggiungere questo splendido risultato, tra campioni epocali e qualche talento che non è riuscito a confermarsi ai vertici dopo una rapidissima ascesa. Ecco i 30 più giovani ad entrare tra i top 20 ATP, tra i quali figura un solo italiano: Jannik Sinner.

    Aaron Krickstein – 16 anni e 356 giorni (ingresso in top 20 il 23 luglio 1984)
    Michael Chang – 17 anni e 75 giorni (8 maggio 1989)
    Bjorn Borg – 17 anni e 172 giorni (26 novembre 1973)
    Boris Becker – 17 anni e 207 giorni (17 giugno 1985)
    Mats Wilander – 17 anni e 274 giorni (24 maggio 1982)
    Andre Agassi – 17 anni e 291 giorni (15 febbraio 1988)
    Guillermo Perez Roland – 17 anni e 307 giorni (24 agosto 1987)
    Stefan Edberg – 18 anni e 66 giorni (26 marzo 1984)
    Jimmy Arias – 18 anni e 69 giorni (25 ottobre 1982)
    Andrei Medvedev – 18 anni e 154 giorni (1° febbraio 1993)
    Pete Sampras – 18 anni e 198 giorni (26 febbraio 1990)
    John McEnroe – 18 anni e 292 giorni (3 ottobre 1977)
    Kent Carlson – 18 anni e 262 giorni (22 settembre 1986)
    Carlos Alcaraz – 18 anni e 292 giorni (21 febbraio 2022)
    Rafael Nadal – 18 anni e 305 giorni (4 aprile 2005)
    Goran Ivanisevic – 18 anni e 313 giorni (23 luglio 1990)
    Lleyton Hewitt – 18 anni e 326 giorni (17 gennaio 2000)
    Andy Roddick – 18 anni e 355 giorni (20 agosto 2001)
    Richard Gasquet – 19 anni e 2 giorni (20 giugno 2005)
    Felix Auger-Aliassime – 19 anni e 10 giorni (19 agosto 2019)
    Pat Cash – 19 anni e 43 giorni (9 luglio 1984)
    Henrick Sundstrom – 19 anni e 83 giorni (23 maggio 1983)
    Andy Murray – 19 anni e 98 giorni (21 agosto 2006)
    Novak Djokovic – 19 anni e 140 giorni (9 ottobre 2006)
    Alexander Zverev – 19 anni e 180 giorni (17 ottobre 2016)
    Roger Federer – 19 anni e 202 giorni (26 febbraio 2002)
    Jim Courier – 19 anni e 207 giorni (12 marzo 1990)
    Jannik Sinner – 19 anni e 246 giorni (19 aprile 2021)
    Carlos Moya – 19 anni e 266 giorni (20 maggio 1996)
    Vijay Armitraj – 19 anni e 277 giorni (17 settembre 1973)

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO