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    JJ Wolf dopo il passante incredibile: “Mi riscaldo giocando con la sinistra, ho giocato un’intera estate da mancino”

    Il passante con la sinistra di JJ

    L’incredibile passante di JJ Wolf giocato con la mano sinistra contro Tsitsipas resterà certamente il “colpo del torneo”, uno di quelli che continueremo a vedere per anni e anni negli highlights tennistici. Il giovane americano è tornato su quel colpo, rivelando dettagli a dir poco curiosi, che spiegano molto del suo personaggio. Un ragazzo davvero particolare, che speriamo possa salire ancora in classifica poiché è capace di giocare un tennis tutt’altro che banale, davvero spettacolare nel senso mero del termine.
    “Si, ora sono consapevole di aver giocato il colpo dell’anno, qualcosa di particolare, ma devo confessare di aver completamente dimenticato quel momento… Sono andato verso la palla con le due mani, ma la palla se stava andando via, e così è stato spontaneo il gesto, sono andato diretto sulla palla, con le gambe aperte. Mi sorella vi può dire che è il mio colpo negli allenamenti! Si, mi è successo altre volte, ma non proprio così come in quest’occasione”.
    “Quando inizio a riscaldarmi in campo, parto con la sinistra per scogliere il polso. Mi sono rotto il polso in una partita di calcio, ricordo di aver giocato a tennis quell’estate interamente con la sinistra. Anche entrambi i miei genitori sono mancini”.

    “I warm up left-handed”
    JJ Wolf explains the magic behind his incredible left-handed winner in Miami!#MiamiOpen pic.twitter.com/83lyaGFoHV
    — Tennis TV (@TennisTV) March 27, 2022
    La crescita di Wolf è stata rallentata da infortuni e quindi dalla pandemia. Adesso che è in salute, si iniziano a vedere i risultati. Ha anche affermato che il cambio di vita necessario per affrontare il tour Pro gli è costato parecchio: “Una delle parti dell’essere professionista è anche abituarsi ad essere in tour. Può sembrare strano, ma a me piace davvero starmene a casa, ritrovarmi sempre in viaggio non è stato facile. Adesso mi sento pronto per entrare nella vita del tennista e inizio a divertirmi ovunque mi trovi”.
    Divertimento sembra davvero la chiave del suo tennis, davvero unico e senza compromessi. Molti in patria lo paragonano al primissimo Agassi, quello che da teenager sparava a tutta cercando le righe, senza curarsi di errori, tattica, situazioni di punteggio. È un paragone forse un po’ azzardato, ma di sicuro JJ Wolf è il classico tennista capace di infiammare gli incontri ed il pubblico.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Miami: Fognini cede in due set a un Kyrgios perfetto al servizio

    Fognini in campo a Miami

    Il Miami Open di Fabio Fognini si ferma di fronte al servizio di Nick Kyrgios. L’australiano gioca una partita perfetta alla battuta e molto attenta in ogni settore di gioco, pochi fronzoli e molta sostanza, vincendo 6-2 6-4 in 1h e 1 minuto di match. Nick ha dominato nei propri game, perdendo una manciata di punti e pungendo in risposta, con un diritto davvero incisivo. Pochissimi gli errori, tanti i vincenti. Al contrario l’azzurro ha disputato una partita modesta, anche per colpa di una sinusite che lo sta tormentando (ha giocato sotto antibiotici) e non gli ha permesso, soprattutto nel primo set, di esprimere il suo miglior tennis.
    Orribile l’ingresso in partita di Fabio: 3 doppi falli nel primissimo game, con un break patito che ha dato il via alla macchina infernale del rivale, ingiocabile alla battuta. Quando uno con la battuta di Kyrgios scatta avanti, e riesce a giocare libero, senza stress, diventa ingestibile. Meglio nel secondo set Fabio, con alcuni fasi anche spettacolari, ma un pessimo nono game l’ha condannato alla sconfitta. Purtroppo l’azzurro non è mai riuscito a trovare la chiave per rispondere, la lettura della partita è semplicemente questa. Nick ha servito bene, ha giocato in modo solido col rovescio e ha spinto in sicurezza col diritto. Nei rari scambi quando è stato al servizio, solo una pallata vincente a tutta ha consentito a Fognini di vincere qualche punto.
    Quel che ha impressionato di Kyrgios è stata la sua solidità e continuità. Tutti conoscono il suo servizio micidiale, la sua velocità in accelerazione, la creatività, come ti possa fare il punto da ogni angolo e in ogni situazione. Oggi non ha concesso nulla, non ha mai avuto una minima pausa, nemmeno ha concesso al pubblico qualcosa del suo folklore, solo un tentativo di servizio da sotto nella fase finale del match (e sullo 40-0…), segno di come abbia giocato la partita “da giocatore”, non da showman. Oggi Fognini non gli ha messo molta pressione, non ha mai trovato il modo di rispondere con continuità, come dimostrano i soli 8 punti vinti in risposta, incapace di portare un singolo game ai vantaggi. Nick, per sua stessa ammissione, è molto sereno. Felice. Lo scrive sui social, lo si vede dalle foto con la fidanzata, da come sia guascone sì, no fuori tempo o sopra le righe. Questo Kyrgios così centrato, sereno e in palla, è un brutto cliente per tutti nel torneo…
    Fabio purtroppo ha iniziato la partita troppo male, errori che hanno mandato avanti un rivale con una battuta formidabile, era esattamente quello che non doveva fare. Il piano “ideale” era cercare di partire forte e provare a mettere dubbi e pressione a Nick, che non brilla per solidità quando è sotto tensione. Non c’è riuscito. È stato evidente fin dai primi punti che le gambe di Fognini non erano al meglio, non riusciva a mettersi in moto, a sprigionare la sua velocità nei colpi. È andato meglio nel secondo set, ma non è stato abbastanza per arginare un avversario oggi troppo in palla, superiore. Aspettiamo Fabio sulla terra in Europa, dove i suoi cambi di ritmo e creatività possono essere armi straordinarie.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita
    Il match inizia con Fognini alla battuta. Subito molto aggressivo in risposta Kyrgios, farà di tutto per scambiare il meno possibile. Fabio sente la pressione con il rivale così pronto ad entrare… commette due doppi falli sul 15 pari, e immediate palle break per l’australiano. Cancella la prima con un bel diritto incrociato, la seconda facendo correre il rivale e venendo avanti. Complicato questo primo game, un errore di rovescio costa a “Fogna” la quarta palla break, e stavolta il BREAK arriva, purtroppo col terzo doppio fallo del gioco. Ora Fabio è costretto a rincorrere, e contro il servizio di Nick è tutt’altro che agevole. Infatti la battuta di Kyrgios è già bella calda, senza problemi si porta 2-0 consolidando il vantaggio. È piuttosto lento anche coi piedi l’azzurro in quest’avvio di partita, sappiamo che è entrato in campo non al meglio (è sotto antibiotici). Quasi non si scambia, Nick scappa forzando una pallata e via, ben per Fognini che muove lo score, 1-2. Si gioca “poco” sui turni di servizio dell’australiano, due Ace e un doppio fallo nel quarto, altri due nel sesto, oltre a varie prime (e pure seconde…) talmente angolate e precise che imbastire uno scambio è complicatissimo. Fognini sotto 2-4 subisce la pressione del rivale, e sul 30-40 concede una palla per il doppio break. Scambio ad alta velocità, ma Kyrgios è in controllo, accelera col diritto e Fabio non contiene. Doppio BREAK, 5-2 Kyrgios, tutto fin troppo facile per l’aussie, che chiude in un batter d’occhio 6-2 (in soli 28 minuti), con l’ennesimo turno di battuta ingiocabile. Davvero in gran forma Nick, troppo flebile la resistenza dell’azzurro nel primo set, in difficoltà fisica (è sotto antibiotici per una forte sinusite), non riesce a mettere “punch” alla palla e sprintare come fa di solito. Arriva il medico al cambio di campo, ma non sembrano esserci grandi soluzioni.
    Secondo set, inizia l’azzurro alla battuta. Finalmente vince un bel game, cercando di velocizzare le operazioni e servendo bene, come poi il terzo gioco (due Ace), ma non riesce ad incidere in risposta. Il servizio di Kyrgios infatti non è solo veloce, ma è terribilmente vario in traiettorie ed effetti, ed il movimento è talmente breve e identico a se stesso da diventare impossibile da leggere. Sul 40-15 Fabio scarica tutta la sua frustrazione scaraventando una pallata vincente da “ritiro della patente”, ma Nick non ci scompone, altro Ace e via, 2 pari. È il momento migliore del match dal punto di vista spettacolare, entrambi fanno valere la propria velocità di braccio e manualità, trovando vincenti splendidi. 3-2 Fognini, il miglior Fabio in questa fase, molto deciso ed incisivo con i suoi colpi, inclusa la prima palla. Purtroppo ancora non riesce a trovare la chiave in risposta (finora ha vinto la miseria di 6 punti in ribattuta!). Fognini trova un diritto incredibile per chiudere il settimo game, un cross stretto irreale per angolo e velocità. Che talento Fabio! Avanti 4-3, un buonissimo Fognini nei suoi game nel secondo parziale. Kyrgios è terribilmente focalizzato, non regala niente, gioca solidissimo alla battuta e lavora molto bene col diritto. Nono game, per la prima volta Fabio è in difficoltà alla battuta nel set. Un nastro devia lungo il diritto dell’azzurro, poi sfonda col diritto l’aussie. 0-30. Lungo il rovescio lungo linea, 0-40… prime palle break del set, che potrebbero mandare Nick a servire per il match. Largo un diritto di Fabio, un errore gratuito che lo condanna al BREAK, 5-4 Nick. Chiude senza problemi Kyrgios, 6-4 in un’oretta di tennis filata via davvero liscia per lui. Perfetto alla battuta, molto concentrato, si è meritato l’accesso agli ottavi. Questo Nick così attento, sereno e focalizzato, è davvero un cliente scomodissimo per tutti…

    [WC] Nick Kyrgios vs [31] Fabio Fognini (non prima ore: 19:00)ATP Miami Nick Kyrgios66 Fabio Fognini [31]24 Vincitore: Kyrgios ServizioSvolgimentoSet 2N. Kyrgios 15-0 30-0 ace 40-05-4 → 6-4F. Fognini 0-15 0-30 0-404-4 → 5-4N. Kyrgios 15-0 15-15 30-15 40-15 40-303-4 → 4-4F. Fognini 15-0 15-15 30-15 40-153-3 → 3-4N. Kyrgios 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3F. Fognini 15-0 30-0 30-15 40-302-2 → 2-3N. Kyrgios 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 40-30 ace1-2 → 2-2F. Fognini 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 ace1-1 → 1-2N. Kyrgios 15-0 15-15 30-15 40-15 ace0-1 → 1-1F. Fognini 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1N. Kyrgios 15-0 30-0 ace 40-05-2 → 6-2F. Fognini 0-15 15-15 15-30 30-30 30-404-2 → 5-2N. Kyrgios 30-0 ace 40-03-2 → 4-2F. Fognini 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-403-1 → 3-2N. Kyrgios 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 df 40-30 ace2-1 → 3-1F. Fognini 15-0 30-0 30-15 40-152-0 → 2-1N. Kyrgios 15-0 15-15 30-15 40-151-0 → 2-0F. Fognini 0-15 15-15 15-30 df 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A df0-0 → 1-0
    10 ACES 21 DOUBLE FAULTS 334/44 (77%)FIRST SERVE 31/53 (58%)29/34 (85%) 1ST SERVE POINTS WON 20/31 (65%)7/10 (70%) 2ND SERVE POINTS WON 11/22 (50%)0/0 (0%) BREAK POINTS SAVED 3/6 (50%)9 SERVICE GAMES PLAYED 911/31 (35%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 5/34 (15%)11/22 (50%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 3/10 (30%)3/6 (50%) BREAK POINTS CONVERTED 0/0 (0%)9 RETURN GAMES PLAYED 936/44 (82%) SERVICE POINTS WON 31/53 (58%)22/53 (42%) RETURN POINTS WON 8/44 (18%)58/97 (60%) TOTAL POINTS WON 39/97 (40%) LEGGI TUTTO

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    Iga Swiatek è la nuova n.1 WTA. “Non dimenticherò mai questa giornata”

    La WTA celebra la nuova n.1

    Con il successo nettissimo su Viktorija Golubic al Miami Open, Iga Swiatek diventa la nuova n.1 del tennis mondiale, grazie al ritiro di Ash Barty. È la 28esima n.1 WTA, prima giocatrice nata nel nuovo millennio a raggiungere la vetta e prima polacca nella storia. “In realtà non ci ho pensato più di tanto prima della partita, mi interessava vincere ed ero focalizzata totalmente sulla partita. Dopo il successo è stata una gioia immensa, questa è una giornata che non potrò dimenticare”, così Iga dopo il match che le ha regalato il trono del tennis femminile.
    Ecco il momento della celebrazione in campo a Miami, premiata dal direttore del torneo James Blake e dalla ex n.1 statunitense Lindsay Davenport:

    Former World No.1 Current World No.1
    What a moment, @iga_swiatek pic.twitter.com/uYgEYD4fpR
    — wta (@WTA) March 26, 2022
     
    “Barty si è ritirata, non potremo mai ringraziarla abbastanza per quello che ha dato al nostro sport e non so come ringraziarla per le bellissime parole che ha speso per me. Però credo che il mio essere arrivata ora in cima non sia un caso. Ho lavorato molto duro per crescere e arrivare in alto, credo di aver le capacità per restarci”.
    Per Swiatek non sono paragonabili le sensazioni di vincere uno Slam (Roland Garros 2020) e diventare ora n.1: “I sentimenti tra diventare numero uno e vincere un titolo come il Roland Garros sono molto diversi. È abbastanza strano vincere il primo turno e avere la sensazione di aver ottenuto qualcosa di così grande, perché nel tennis devi continuare a giocare e te ne vai soddisfatta solo se vinci il torneo”.
    La polacca diventa n.1 del tennis a 20 anni e 308. È la più giovane a riuscirci dal 2010, quando Caroline Wozniacki si issò in vetta alla classifica a 20 anni e 92 giorni. Tra tre giorni (29 marzo) ricorrerà l’anniversario della n.1 WTA più giovane della storia. Fu Martina Hingis, nel 1997, a diventare numero uno a solo 16 anni e 6 mesi. In soli quarantaquattro minuti una straripante Martina demolì Monica Seles nella finale del Miami Open (6-2 6-1 lo score), assicurandosi i punti necessari a diventare dal lunedì successivo la nuova n.1 del ranking WTA, scavalcando Steffi Graf e restando in vetta per 80 settimane. Il 1997 fu un anno eccezionale per la Hingis: raggiunse tredici finali, vincendole tutte eccetto il Roland Garros, sconfitta a sorpresa da Iva Majoli. Vinse anche Wimbledon, diventando la più giovane campionessa dal 1887.
    Vedremo quanto durerà il regno di Swiatek. Su terra battuta il suo tennis è molto efficace, il suo prossimo obiettivo sarà tornare a vincere uno Slam, magari proprio a Roland Garros.
    Ecco la lista delle 28 n.1 WTA
    Chris Evert (260 settimane)
    Evonne Goolagong Cawley (2)
    Martina Navratilova (331)
    Tracy Austin (22)
    Steffi Graf (377, record assoluto)
    Monica Seles (178)
    Arantxa Sánchez Vicario (12)
    Martina Hingis (209)
    Lindsay Davenport (98)
    Jennifer Capriati (17)
    Venus Williams (11)
    Serena Williams (319)
    Kim Clijsters (20)
    Justine Henin (117)
    Amélie Mauresmo (39)
    Maria Sharapova (21)
    Ana Ivanovic (12)
    Jelena Jankovic (18)
    Dinara Safina (26)
    Caroline Wozniacki (71)
    Victoria Azarenka (51)
    Angelique Kerber (34)
    Karolina Pliskova (8)
    Garbiñe Muguruza (4)
    Simona Halep (64)
    Naomi Osaka (25)
    Ashleigh Barty (120)
    Iga Swiatek

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Miami: Sinner salva tre match point nel tiebreak decisivo e supera Ruusuvuori

    Jannik Sinner

    Vittoria col brivido per Jannik Sinner al Miami Open. L’azzurro supera in tre set Emil Ruusuvuori, 6-4 3-6 7-6 (8) lo score di una partita davvero modesta per l’azzurro, ripresa letteralmente per i capelli. L’ha vinta giocando male, scarico, con tanti errori e problemi di ogni tipo. Ce l’ha fatta di pancia, di testa, con la rabbia e la voglia di restare aggrappato al torneo in cui difende la finale del 2021 con quel poco che aveva in una giornata che definire difficile è poco. “Winning Ugly” all’ennesima potenza oggi. Evidente come Sinner non abbia recuperato la miglior condizione dopo i problemi accusati ad Indian Wells, che l’avevano estromesso dal torneo. Dopo un inizio incerto ed un’impennata di qualità che gli è valso il primo set, a metà del secondo Jannik si è come spento, ha iniziato a giocare con un ritmo troppo blando, accorciando la profondità dei suoi colpi e perdendo campo. Ha avuto buon gioco così Ruusuvuori nel prendere il comando del gioco ed accelerando in sicurezza. Jannik non è crollato, è stato bravo a resistere, tanto da approfittare di un game disastroso di Ruusuvuori sul 5-4 del terzo, proprio al momento di chiudere, quando le palle pesano una tonnellata. Al tiebreak decisivo, giocato tecnicamente molto male da entrambi, tra la tensione alle stelle di Emil e la totale assenza del servizio di Jannik, alla fine l’ha spuntata l’azzurro grazie ad un Ace e una risposta vincente, a castigare il “braccino” del rivale. Una vittoria importante, perché arrivata soffrendo terribilmente, giocando male, ma dimostrando quanto sia forte la testa del nostro talento, capace di farlo restare in una partita che era praticamente persa.
    È giusto “ringraziare” Ruusuvuori per il terribile game non-giocato sul 5-4 del terzo. Ha sbagliato tutto lui, inutile girarci intorno. Ha smarrito il servizio, il campo, e Sinner ha solo mostrato il pugno e rimessa di là. Alla fine però, Sinner c’è arrivato a quel momento, “sputando sangue” e rincorrendo, seppur con modesta efficacia, ogni palla. Questo è l’aspetto che dovrà chiarire nel dopo partita l’azzurro. Sinner aveva iniziato maluccio, incerto, ma non era scarico fisicamente. Il dover annullare palle break nel primo set l’ha come scosso: ha aumentato il ritmo e sono bastati 10 minuti “da Sinner” per dargli l’allungo che è valso il primo set. Ruusuvuori sembrava incapace di reggerlo, con troppi errori col diritto. Invece nel secondo set, già dai primi game, l’inerzia del match è cambiata. Jannik ha iniziato a giocare con poco ritmo, a velocità ideali a mandare in palla le accelerazioni del rivale. Ha perso campo e soprattutto si è messo a scambiare centrale, fornendo in pratica continui assist alla spinta di Ruusuvuori, e correndo più lui dell’altro. Non è quasi mai riuscito a ribaltare gli scambi da difesa ad attacco. Non praticamente mai provato a sporcare di più la palla, o qualche taglio col rovescio, o meglio ancora rischiare qualche strappo col rovescio lungo linea per spostare il rivale. È sembrato con poca energia, ma non ha mai mollato. Proprio il non mollare gli ha consentito di esserci quando l’altro è collassato sulle proprie tensioni.
    Il tiebreak è stato sinceramente terribile per livello tecnico, quasi solo errori, di ogni tipo (tecnico, tattico), un festival al contrario dal quale è uscito vincente Jannik, annullando tre match point, trovando un Ace e una risposta a tutta sul proprio primo match point a favore. La classe del campione? Sì, di quello che dentro ha qualcosa di diverso, anche nelle giornate in cui niente funziona, in cui sei in balia dell’avversario, ma riesci comunque a farti trovare pronto nei momenti decisivi.
    Se Emil avesse trovato un game decente sul 5-4, sarebbe finita lì, e se la sarebbe pure meritata. Per fortuna per Jannik, il finale è stato diverso. È necessario che l’azzurro ritrovi una miglior condizione fisica, un servizio più continuo, un tennis più incisivo. Ma ripeto, in una giornata così difficile anche il solo averla portata a casa, in qualche modo, è da salutare con grande gioia. Per il resto delle analisi, ne riparliamo quando avrà ritrovato una condizione migliore. Bravo Jannik.
    Marco Mazzoni

    La cronaca del match
    Inizia Ruusuvuori alla battuta, il suo tennis scorre veloce e fluido, soprattutto col diritto. A zero (incluso un Ace) muove lo score. Meno sciolto all’avvio Sinner, qualche errore col diritto ma non rischia niente, la prima lo sostiene, ma in risposta non è preciso. Sul 2-1 Ruusuvuori, Sinner soffre al servizio. Due errori e 0-30, male col rovescio dopo essersi aperto il campo. Emil non rischia niente, gioca centrale, ci pensa Jannik a sbagliare. L’ennesimo errore in scambio, totalmente gratuito in rete, lo condanna allo 0-40, tre palle break per il finlandese. Finalmente gioca il primo scambio “da Sinner”, grande cross vincente che interrompe una striscia di 6 punti del rivale. Forza lungo un diritto Ruusuvuori e poi sbaglia una risposta, consistente la prima palla dell’azzurro. Continua a spingere molto col diritto Emil, ma Sinner si porta 2 pari, anche grazie ad un nastro fortunato. Il game sofferto è la scossa che accende Jannik. Inizia il quinto game con una risposta profondissima, che Ruusuvuori non contiene, quindi lavora benissimo col rovescio e chiude col diritto inside out. 0-30, molto più incisivo ora Sinner. Un errore col diritto costa a Ruusuvuori il 15-40, e prime due palle break da difendere. Cancella la prima con uno scambio ad alto ritmo, e vola via la risposta dell’azzurro sulla seconda. Non demorde “Jan”, con un rovescio cross micidiale strappa la terza PB. Risposta aggressiva, Emil spinge ma trova la rete. BREAK Sinner, 3-2 e servizio, davvero buon game di risposta. E ancora meglio alla battuta, in un amen tira 4 spallate e vola 4-2, parziale di 15 punti a 4, ha letteralmente cambiato ritmo nell’annullare le palle break. Il set avanza senza scossoni fino al 5-4, Sinner serve per il primo set. Inizia con un errore di diritto, 0-15. Trova un cross molto stretto, forse anche fortunato, che spacca lo scambio e provoca l’errore del rivale. 15 pari. Costruisce un ottimo schema offensivo col diritto, chiudendo da tre quarti campo, per il 30-15. Col servizio vola 40-15, due Set Point Sinner! Con grande ritmo forza l’errore di Ruusuvuori. 6-4 Sinner, in 46 minuti. Dopo un inizio con troppi errori, ha messo la quinta nel quarto game ed ha trovato l’allungo decisivo. 84% di punti vinti con la prima di servizio in campo, buon dato.
    Secondo set, Ruusuvuori scatta alla battuta. Cerca di essere aggressivo, si prende discreti rischi intuendo che alla velocità di crociera del primo set “sbatte” contro il muro di Jannik. Con uno splendido rovescio lungo linea trova il vincente per l’1-0. Buon game anche per Sinner, viene avanti e in sicurezza impatta 1 pari (nonostante un passante straordinario di rovescio di Ruusuvuori). Si scambia a ritmi superiori rispetto al primo set, soprattutto per merito di Emil che “regge” la velocità di Jannik e prova qualche strappo lungo linea. Nel quarto game, Sinner trova il primo Ace del match ma anche un doppio fallo che lo condanna al 30-40, e palla break da difendere. Non entra la prima palla… carica moltissimo la seconda, che il finlandese “abbocca” spingendo troppo e sbagliando. Col servizio, in sicurezza, l’azzurro impatta sul 2 pari. Sul 3-2, Ruusuvuori lascia partire un paio di accelerazioni di rovescio davvero notevoli, che sorprendono l’azzurro. 15-40, altre due palle break da difendere. Con una grande risposta di diritto strappa il BREAK all’azzurro, vola avanti 4-2. Sinner accusa il colpo, non riesce a contenere la spinta del rivale, che gioca con grande profondità e comanda lo scambio. 5-2 Ruusuvuori con un altro rovescio vincente su di una palla un po’ corta di Jannik. Evidente un calo fisico di Sinner, arriva in leggero ritardo e le sue palle sono più corte, facili preda delle accelerazioni di Emil. Crolla 0-30 nell’ottavo game, è un momento difficile per lui. Con tre prime di servizio torna in vita nel game. Con 4 punti di fila, recupera e resta in scia 3-5. Ruusuvuori serve per il set. Con grande sicurezza chiude 6-3, un solo break ma è stato più brillante ed aggressivo per tutto il parziale, meritato.
    Terzo set, Sinner to serve. Inizia male, sbaglia anche di volo una palla non difficile, 0-30. Nemmeno la prima va, sembra spento in questa fase cruciale del match, in cui è chiamato ad arginare l’ondata del rivale. Lo aiuta Ruusuvuori, che sbaglia in risposta. Spinge Emil, troppo corto nel palleggio l’azzurro. Un errore condanna Jannik all’immediata palla break da difendere. Ancora un errore in risposta aiuta Sinner. A fatica, Sinner si salva pizzicando un millimetro di riga con lo smash, 1-0 avanti. Tutto facile invece per Ruusuvuori alla battuta, 1 pari. Anche nel terzo game, crolla 0-30 l’azzurro, solo errori e gambe pesanti. Con un Ace esterno e poi uno scambio finalmente condotto torna 30 pari, urla e fa il pugno, segnale di presenza in campo dopo una fase un po’ abulica. Sbaglia però un rovescio (colpito da fermo), e ancora palla break sul 30-40. Un errore di Emil lo salva, e un altro errore condanna Jannik all’ennesima palla break. Stavolta il BREAK arriva, con un attacco che provoca l’errore col passante di Sinner. 2-1 e servizio Ruusuvuori, che continua a spingere con sicurezza, agevolato dal ritmo blando di Sinner. 3-1 Emil, nonostante un game con un paio di errori. Sinner non crolla, almeno di testa resta nel match, provando qualche difesa importante. Sul 3-2 Ruusuvuori commette un doppio fallo che manda Sinner 15-30. Piccola chance per riaprire il match… si difende bene Jannik, ma Emil trova un contro piede di diritto molto preciso, dopo un lungo scambio. Con un bel diritto vincente (che mancava da un bel po’), Jannik forza il game ai vantaggi. 4-2 Ruusuvuori. Sul 30 pari la seconda violazione dei 25 secondi costa la perdita della 1a palla, per fortuna di “Jan” la seconda è bella carica e lo aiuta. 3-4 Sinner, resta aggrappato al match, ma serve incidere in risposta. Purtroppo anche l’ottavo game fila via liscio, troppo liscio per il finnico. Serve per il match Ruusuvuori sul 5-4. La tensione blocca il suo braccio, mentre Jannik urla e fa sentire la sua presenza. Clamoroso 0-40, tre palle break per Sinner! In rete il diritto del finlandese… crollato totalmente al momento di chiudere. BREAK a zero per Sinner, che ringrazia e torna in vita in una partita che pareva persa. Si salva da 0-30 Jannik, sale 6-5 e di nuovo la pressione è tutta su Emil. Che la sente… un errore gli costa un pericolosissimo 15-30. Bravo a venire avanti, con coraggio, dopo una bella prima. 30 pari. Si butta avanti stavolta Sinner, ma aveva troppo e il passante robusto è troppo. Il match si decide al tiebreak. Scatta male l’azzurro, errore col diritto in rete, classico non forzato. Con un bel contropiede di diritto Ruusuvuori si porta 2-0. Ora è Emil a trovare la rete col diritto, molto attento Jannik a non sbagliare nello scambio. Rischia l’accelerazione lungo linea Sinner, ma la palla muore in corridoio. 3-1 Ruusuvuori. Doppio fallo Sinner… Mai una prima in campo nel “decider”. 4-1 Ruusuvuori. “Ciapanò” in questo tiebreak, Emil sbaglia col diritto e poi a rete. 4-3 Ruusuvuori, ma serve Sinner (bravo in difesa nel settimo punto). Terribile errore col diritto di Sinner, totalmente fuori equilibrio, 3-5. Finalmente una prima di servizio in campo, 4-5 Jannik. Anche Ruusuvuori è bloccato dalla tensione… 5 pari. Con una prima Emil si porta 6-5, primo Match Point. Lunga la risposta… 6 pari. Con una difesa estrema e un po’ fortunata, Ruusuvuori rimette tutto e Sinner alla fine sbaglia in spinta. 7-6 Ruusuvuori, altro match point, stavolta alla battuta. Sinner spara a tutta!?! Rischia di sbagliare ma si salva, di nuovo. 7 pari. Livello tecnico terribile in questo tiebreak, ma che emozioni… Sbaglia col rovescio Jannik, 7-8. ACE! Ritrova un “asso” dopo secoli.. 8 pari. Stavolta il rovescio è preciso, un cross che gli porta il 9-8 e primo Match Point a favore!!! Niente prima “in”… Entra Sinner, ENTRA!!! Col diritto, scaraventa una bordata che Emil non contiene. Vince 10-8 salvando tre match point. Una partita brutta per Sinner, sofferta, ma alla fine l’ha vinta di testa e di “cattiveria”, approfittando della strizza del rivale, ma restando sempre lì.

    Emil Ruusuvuori vs [9] Jannik Sinner ATP Miami Emil Ruusuvuori466 Jannik Sinner [9]637 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 2-1* 3-1* 4*-1 df 4*-2 4-3* 5-3* 5*-4 5*-5 6-5* 6-6* 7*-6 7*-7 8-7* 8-8* 8*-96-6 → 6-7E. Ruusuvuori 15-0 15-15 15-30 30-30 40-305-6 → 6-6J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-305-5 → 5-6E. Ruusuvuori 0-15 df 0-30 0-405-4 → 5-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-155-3 → 5-4E. Ruusuvuori 15-0 30-0 40-04-3 → 5-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 40-304-2 → 4-3E. Ruusuvuori 15-0 15-15 15-30 df 30-30 40-30 40-40 A-403-2 → 4-2J. Sinner 15-0 30-0 40-03-1 → 3-2E. Ruusuvuori 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 df A-402-1 → 3-1J. Sinner 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 30-40 40-40 40-A1-1 → 2-1E. Ruusuvuori 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2E. Ruusuvuori 15-0 30-0 40-05-3 → 6-3J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-305-2 → 5-3E. Ruusuvuori 15-0 30-0 30-15 40-154-2 → 5-2J. Sinner 0-15 15-15 15-30 15-403-2 → 4-2E. Ruusuvuori 0-15 15-15 30-15 30-30 df 40-302-2 → 3-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 df 40-40 A-402-1 → 2-2E. Ruusuvuori 15-0 30-0 30-15 30-30 40-301-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-151-0 → 1-1E. Ruusuvuori 0-15 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-154-5 → 4-6E. Ruusuvuori 15-0 15-15 30-15 40-153-5 → 4-5J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-4 → 3-5E. Ruusuvuori 15-0 15-15 30-15 40-15 ace2-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 2-4E. Ruusuvuori 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A2-2 → 2-3J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-1 → 2-2E. Ruusuvuori 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 40-301-1 → 2-1J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-0 → 1-1E. Ruusuvuori 15-0 30-0 ace 40-00-0 → 1-0
    4 ACES 34 DOUBLE FAULTS 266/98 (67%) FIRST SERVE 63/101 (62%)45/66 (68%) 1ST SERVE POINTS WON 49/63 (78%)19/32 (59%) 2ND SERVE POINTS WON 15/38 (39%)2/4 (50%) BREAK POINTS SAVED 6/8 (75%)16 SERVICE GAMES PLAYED 1514/63 (22%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 21/66 (32%)23/38 (61%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 13/32 (41%)2/8 (25%) BREAK POINTS CONVERTED 2/4 (50%)15 RETURN GAMES PLAYED 1664/98 (65%) SERVICE POINTS WON 64/101 (63%)37/101 (37%) RETURN POINTS WON 34/98 (35%)101/199 (51%) TOTAL POINTS WON 98/199 (49%) LEGGI TUTTO

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    Robredo si ritirerà al 500 di Barcellona. “Se potessi tornare indietro, farei scelte diverse. Oggi poca tattica in campo”

    Tommy Robredo

    Tommy Robredo ha gravitato negli ultimi anni nei tornei minori, sceso in classifica e affrontando ragazzi che potevano essere suoi figli (farà 40 anni il prossimo 1° maggio). Fino a poco fa tuttavia, guai a parlargli di ritiro. Intervistato nei Challenger, anche dopo brutte sconfitte per un ex top10, rispondeva quasi stizzito alla solita domanda… perché dovrei smettere, se ancora mi diverto? Il periodo difficile della pandemia e la paternità hanno cambiato le cose, tanto che il catalano ha deciso di appendere la racchetta al chiodo dopo il torneo di Barcellona, a cui è molto legato e che disputerà grazie ad una wild card. È stato intervistato dal quotidiano nazionale AS, con alcune dichiarazioni interessanti sulla propria carriera e sul mondo del tennis in generale. Ne riportiamo alcuni estratti.
    “15 anni fa non mi potevo immaginare di arrivare così avanti… A quel tempo i colleghi andavano “in pensione” assai prima, difficilmente si superavano i 30 anni, ora molti lo fanno quando ne hanno quasi 40 anni. Tutto è migliorato: ci sono i preparatori fisici, i medici… Mi sono preso molta cura di me stesso da qualche anno“.
    “Perché oggi il ritiro? Diverse cose che si uniscono. Non mi sento più a posto né fisicamente né mentalmente, e poi c’è la mia posizione in classifica. Inizi a perdere e tutto questo pesa, il fuoco si spegne. Ho accettato che sarebbe successo, ma ho giocato perché mi piaceva. ‘Finché non trovo qualcosa che mi soddisfa di più, non ci rinuncerò’, mi dicevo. La pandemia ha accelerato tutto. Sono stato a casa con mia figlia, e non voglio perdermi perché sono in giro in torneo la prima volta che mi chiamerà papà, il primo gattonare, quando cammina… Volevo smettere l’anno scorso, ma non volevo che il mio ultimo match lo dovessi giocare da solo. Volevo vedere mio padre, mia madre, mia moglie e mia figlia sugli spalti, ecco perché sono arrivato fino ad oggi”.
    “Il mio momento migliore? Non ne trovo uno in particolare, ma direi nel 2006 o nel 2007, quando ero quinto o sesto al mondo. Per assurdo credo che oggi sono un giocatore migliore di allora, ma la sfortuna del tennista è che a 17 o 18 anni inizi a fare il professionista e non sai niente della vita. È come se fossi il direttore di un’azienda e ti arrivassero botte e problemi da tutte le parti, devi adattarti e farlo in fretta. E quando hai 30 o 35 anni e vai in pensione, è allora che conosci davvero il mondo e sapresti come gestire quelle cose che hai subito in gioventù. Cosa cambierei in particolare? Farei quasi tutto in modo diverso. Meno tornei, li preparerei meglio, sceglierei questo allenatore, l’altro fisioterapista, ecc. Andrei a vivere da qualche altra parte… Con l’esperienza si impara, penso che la stessa cosa accada nella vita”.
    Ha già iniziato una carriera come coach: “Adesso alleno un ragazzo di 16 anni e lo guiderò, ma non significa che gli vada bene perché quello che potrebbe andare bene per me non necessariamente andrà bene per lui. Vedremo”.
    Secondo Robredo, il tennis di oggi è peggiore rispetto a quello dei suoi momenti d’oro. Nessuna nostalgia, ha una spiegazione a questa preferenza: “Non credo che oggi ci sia meno talento di qualche anno fa, quello no. Se analizzi i giocatori migliori di adesso, ma anche una larga fetta di loro, alle fine trovi qualcuno che va più diretto al vincente, un altro ha più servizio o gioca dentro il campo… C’è ancora oggi varietà, ma quel che manca è la tattica, sono pochissimi i tennisti che lavorano il punto, che fanno correre l’avversario, che cercano il punto debole. I giovani colpiscono vincenti da ogni parte del campo, a volte pensi ‘come ci riescono’… Sono un guerriero dei tempi antichi. Mi piace giocare a Risiko più che tirare direttamente una bomba per spaccare lo scambio. Mi piace la tattica, la maggior parte dei giocatori ne usa poca e tira solo forte”.
    Viste le sue parole, facile capire chi sia oggi il suo preferito: “Medvedev è spettacolare: serve tremendamente bene, risponde benissimo e tutti i colpi sono profondi. Ha una bella mano, gioca anche di volo e recupera il campo, Tsitsipas è intelligente, usa più tattiche, sa come usarle. Rublev invece è molto solido. Zverev ha talento, ma troppi alti e bassi. Sinner è un giocatore straordinario, può arrivare molto in alto, come Alcaraz. Non so se sarà il numero uno, due, sette, ma vedi qualcosa di diverso in lui. Quello che possiamo fare adesso non è mettergli addosso il marchio di “nuovo Rafa”, ma solo di essere Alcaraz”.
    Nessun fastidio per esser stato all’ombra di Nadal, anzi: “Geloso di Nadal? Nient’affatto. Avendo avuto un campione così in Spagna si parla di più di tennis, quindi ci sono più sponsor, più soldi e interesse… Quando ho iniziato, in un Grande Slam se ti eliminavano al primo turno vincevi 6.000 euro e ora sono 60.000. E questo grazie a Nadal e Federer, uno come me può solo ringraziarli, anche se ci ho perso tante volte”.
    Una bella intervista, ad un tennista molto corretto, estremamente lucido e positivo, che per anni ha tirato la carretta raggiungendo ottimi risultati. Chiuderà la carriera con 12 tornei vinti, su cui spiccano i successi al “Godò” di Barcellona nel 2004 e il Masters 1000 di Amburgo nel 2006. Negli Slam ha raggiunto i quarti agli Australian Open, US Open e ben 5 volte a Roland Garros. Gli è mancato proprio l’acuto in uno Slam, una semifinale, ma vinto la Davis con il team iberico.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Coppa Davis: definite le quattro fasce per il sorteggio, Italia è nella seconda

    Il team azzurro di Davis

    ITF e Kosmos Tennis hanno comunicato oggi le quattro fasce in cui sono state suddivise le 16 nazioni qualificate al prossimo turno di Coppa Davis, in vista del sorteggio dei quattro gironi che andrà in scena 31 marzo a Londra.
    Prima fascia:Croazia (1) – Spagna (2) – Francia (3) – USA (4)
    Seconda fascia:Canada – Germania – Gran Bretagna – Italia
    Terza Fascia:Kazakistan – Belgio – Serbia – Argentina
    Quarta Fascia:Australia – Olanda – Corea del Sud – Svezia
    L’Italia di Capitan Volandri è quindi in seconda fascia e si scontrerà con altre tre nazioni, una per fascia. La Croazia, finalista dell’edizione 2021, ha ricevuto la prima testa di serie, vista l’esclusione della Russia. Le altre nazioni si distribuiscono nelle fasce in base al ranking della Coppa Davis.
    Pericoloso l’eventuale incrocio con la Serbia in caso di presenza di Djokovic; o con l’Australia dalla quarta fascia, che in Davis riesce sempre a tirare fuori grandi prestazioni e vanta il possibile doppio Kyrgios – Kokkinakis, campione all’Australian Open.
    I quattro gironi si svolgeranno dal 14 al 18 settembre in quattro città diverse: Bologna, Glasgow, Amburgo e Malaga, che ospiteranno ciascuna il girone in cui è inserita la propria squadra. Le prime due di ogni girone si qualificheranno per i quarti di finale, in calendario dal 23 al 27 novembre. Ancora non è stata decisa (o quantomeno comunicata) la sede per le Finali 2022. Si è parlato insistentemente di Abu Dhabi, ma al momento le indiscrezioni non hanno trovato conferme.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Nadal: “Ho avuto difficoltà a respirare”

    Rafael Nadal, sconfitto per la prima volta nel 2022

    Taylor Fritz ha superato Rafael Nadal nella finale di Indian Wells, vincendo il primo Masters 1000 in carriera e riportando sugli scudi il tennis a stelle e strisce, che da anni arrancava a questo livello. Nel dopo partita, Rafa Nadal ha reso merito al suo giovane rivale (unico capace di batterlo nel 2022) ma anche a sottolineato di non essersi sentito bene durante la finale. E pensare che poche ore prima del match, c’era stata addirittura l’ipotesi che la finale non si sarebbe giocata, poiché Fritz aveva bruscamente interrotto il riscaldamento per una fitta alla caviglia. Invece è stato Nadal a non essere al meglio.
    “È stata una giornata difficile” afferma Nadal dopo la finale, “ma voglio prima congratularmi con Taylor. Questa è la cosa principale, che c’è un vincitore e un perdente. Oggi è lui il vincitore, se lo merita, ha giocato in modo aggressivo, quindi complimenti”.
    “Oggi avevo difficoltà a respirare. Sento dolore, è molto brutta come sensazione. Quando respiro, quando mi muovo è come sentire un ago tutto il tempo qui dentro. Mi vengono le vertigini a momenti dal dolore. È un tipo di dolore che mi ha limitato molto. Non si tratta solo di dolore, mi sento poco molto bene perché influisce sulla respirazione”.
    Forse l’iberico dovrà sottoporsi a degli esami: “Non so se è qualcosa con la costola o cosa. Più che dispiaciuto per la sconfitta, cosa che ho accettato subito prima ancora di finire la finale, soffro per questo problema. Il mio obiettivo era restare imbattuto prima dell’arrivo della terra battuta e la verità è che sono stati mesi bellissimi. Sono triste perché oggi non ho potuto gareggiare, è difficile avere quella sensazione in giornate come questa, la fine è stata brutta. Ma lo sport non si guarda al passato, bisogna parlare di oggi, una giornata difficile per me. Sono triste, ma sono una persona emotivamente molto stabile, vedo tutto in prospettiva. I miei ultimi due mesi sono stati incredibili, indimenticabili, molto emozionanti, mi sono goduto cose che mesi fa non avrei mai pensato di poter vivere”.
    Rafa salterà Miami e tornerà a casa, per iniziare il lavoro sulla terra battuta. Il torneo di Monte Carlo è già dietro l’angolo
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    Rublev: “Il tennis deve essere libero dalla politica”

    Il messaggio di Rublev per la pace

    Le foto di ieri di Andrey Rublev con il dito sanguinante dopo aver colpito violentemente la sua racchetta hanno fatto il giro del mondo. Tanta la frustrazione per non esser riuscito a giocare il suo miglior tennis nelle fasi decisive contro Fritz, perdendo così la possibilità di giocarsi la finale di Indian Wells contro Nadal.
    Ieri Rublev era tornato sul tema più caldo del momento: sport e atleti russi, visto che l’invasione delle armate di Putin in Ucraina non si arresta, la crisi umanitaria è solo all’inizio e lo sdegno internazionale è crescente. La proposta del ministro del sport inglese, che ha ventilato l’ipotesi di non consentire l’ingresso nel paese agli sportivi russi che non dichiarino apertamente di essere contro alle politiche di Putin, ha scatenato un discreto putiferio. Dopo la presa di posizione di Steve Simon, ecco le parole di uno sportivo di vertice russo, proprio Andrey Rublev. Per il moscovita, che si è immediatamente schierato contro la guerra lo sport e in particolare il tennis dovrebbero essere lontani dalla politica e così dare il buon esempio di civiltà e rispetto.
    “Parlando della posizione del governo britannico, ripeto quel che ho già detto in precedenza, il tennis dovrebbe essere al di fuori della politica. Non vediamo la nostra famiglia per tanto tempo, molti atleti cambiano casa a causa delle condizioni di questo sport. Alla fine siamo lontani per mesi e mesi dal nostro paese”.
    Continua Rublev: “Penso che lo sport debba restare fuori dalla politica, lo dicono tutti ma alla fine sembra che ancora non stia succedendo. Ecco perché spero che lo sport sia la dimostrazione che si può andare avanti senza l’intrusione della politica, che possiamo essere un buon esempio per fare un grande passo avanti”.
    Rublev ritorna sul messaggio “No War Please” scritto sulla telecamera a fine partita a Dubai, con la guerra appena scoppiata. “All’inizio della guerra, prima di scrivere questo messaggio sulla fotocamera, ricevevo molti brutti messaggi. Non lo so, alla fine non l’ho scritto in reazione a quel che ricevevo, non stavo nemmeno pensando a quante persone lo avrebbero visto o dove andrà a finire. Ho scritto quella cosa perché era quello che provavo in quel momento. Questo è tutto. Alla fine, il messaggio ha ottenuto oltre 22 milioni di visualizzazioni… Penso di essere stato uno dei primi sportivi al mondo a dirlo così apertamente. Dopo di ciò, tutti i messaggi che ho ricevuto, direi quasi il 100%, erano positivi, tipo “grazie”, cose del genere. Ma non l’ho fatto per ricevere complimenti, era solo il mio pensiero”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO