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    Masters 1000 Monte Carlo: Sinner supera Coric in tre set. Prestazione modesta, con problemi addominali nel secondo per Jannik

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Esordio con vittoria per Jannik Sinner al Masters 1000 di Monte Carlo, ma che fatica per il talento azzurro. Vince 6-3 2-6 6-3, superando prima un inizio partita molto complicato con il servizio, quindi un problema addominale partito nel secondo set. Quando all’avvio del terzo la partita pareva a dir poco in salita (se non compromessa), Jannik ha trovato uno slancio improvviso. Ha accelerato a tutta con i suoi colpi, andando dritto per dritto alla massima velocità. La tattica ha funzionato: prendendosi pochi rischi, ha forzato gli errori di un Coric molto incerto, soprattutto nei momenti delicati. Con un parziale micidiale di 11 punti di fila, Sinner che ha spaccato la partita, controllando poi il resto del set, giocato senza cali. Restano da valutare le condizioni di Sinner, visto il problema accusato, in un periodo a dir poco “nero” per i colori azzurri al maschile a livello di infortuni. Una vittoria importante, che lo porta al secondo turno dove sfiderà Otte o Ruusuvuori.
    Non è facile commentare la prestazione di Sinner oggi, complessivamente modesta, anche per l’infortunio evidente accusato nel secondo set. Era la sua prima partita su terra battuta dopo moltissimo tempo, tuttavia le incertezze iniziali non sono dipese solo dal cambio di superficie, poiché il colpo che più lo ha penalizzato è stato il servizio. Ha stentato a prendere ritmo, cercando molto una palla tagliata, carica del cosiddetto “Kick”, piuttosto che la massima velocità o un taglio slice, che ha utilizzato fin troppo poco, soprattutto da destra per pizzicare l’incerto diritto di Coric. Non sappiamo al momento se questo è dipeso da problemi addominali accusati già all’avvio, aspettiamo le sue parole in merito. Jannik è stato incerto anche in spinta, ha commesso moltissimi errori anche colpendo quasi da fermo, incluse alcune scelte tattiche evidentemente errate. Errori, insomma, non da Sinner, sempre piuttosto attento e preciso a livello di scelta dei colpi. Coric ha sbagliato tantissimo nel primo set, forse anche questo non l’ha aiutato a prendere ritmo. Il primo set l’ha vinto in modo piuttosto agevole una volta aumentata la spinta, tanto che il crollo nel secondo è arrivato all’improvviso, quando la partita pareva ormai indirizzata. È stato il momento di difficoltà fisica, con la sua palla diventata più corta, facile preda di un Borna diventato più aggressivo e meno falloso. Alla fine del secondo, con il lungo massaggio agli addominali del trainer, gli spettri dell’ennesimo ritiro di un italiano aleggiava più maligno dei nuvoloni scuri sul centrale… Invece Sinner si è scosso.
    Dopo un paio errori, ha tirato letteralmente tre pallate, ha aizzato il pubblico, è stata la scarica di adrenalina che ci voleva. Sono bastati 10 minuti scarsi per spaccare la partita con un parziale che ha tramortito Coric. Ha alzato il ritmo, il livello, ed è stato bravo poi a non scendere, a continuare a spingere senza esagerare con la profondità o l’angolo. Ha capito che bastava produrre un tennis rapido e continuo per mandare in crisi un Coric ancora molto indietro. Il buon terzo set ha salvato una prestazione con parecchi problemi, tecnici e tattici. È l’ennesima conferma di come Sinner, anche nella difficoltà, non molla. Resta lì con la testa e in qualche modo trova la strada per uscirne vivo. Tuttavia non si può negare che questa prestazione sia stata modesta, servirà ben altra continuità di gioco e aggressività per giocarsela con i migliori nel torneo e nei prossimi eventi sul rosso. Servirà una battuta più sicura e anche un posizione di campo un po’ più avanzata. Stranamente per larga parte del match, ha stazionato molto dietro per i suoi standard. Forse aveva bisogno di più tempo per aggredire la palla, o non la sentiva affatto per entrare in anticipo. Bene per il crescendo finale, per non aver subito cali nel terzo. Aspettiamo notizie sul problema fisico, sperando che non lo costringa all’ennesimo torneo giocato da menomato.
    Marco Mazzoni

    La cronaca del match
    Il match inizia con Coric al servizio. Qualche errore, tanta ruggine da smaltire dopo il lunghissimo stop, ma a 30 tiene il suo primo game. Molto difficile l’avvio per Sinner. Ben 3 doppi falli, errori da parte di entrambi (anche Borna in risposta), game complicatissimo che Jannik tiene annullando una palla break. Il set avanza con un livello tecnico davvero modesto, quasi solo errori, poche le giocate vincenti e di qualità. Sinner sembra in difficoltà a spingere in sicurezza e trovare la posizione e misura in risposta; Coric con gli atavici problemi tecnici col diritto, colpo poco sicuro anche in scambio. Male Sinner anche nel sesto gioco: errore col diritto e poi ancora doppio fallo (il quinto del match in soli tre game), per lo 0-30. In grave difficoltà col lancio, con la palla per niente sicura cercando effetto kick. Lo aiuta Coric, che stecca malamente una risposta su di una seconda flebile. Sul 30 pari finalmente arriva il primo Ace di Jannik, bello slice esterno, ma il game va ai vantaggi per un tocco banale sotto rete errato dell’azzurro. Altra sofferenza, e altra palla break annullata, stavolta con un servizio vincente, palla più veloce e meno tagliata. 3 pari. Nel settimo game, arriva la prima scossa della partita. Sinner risponde finalmente in modo aggressivo e chiude di volo. Poi è fortunato, una palla poco centrata di “Jan” è spedita larga da Coric. 0-30 e poi 15-40, due palle break per l’azzurro. Sciagurato Coric: dopo aver sbagliato una volée facile, spedisce fuori di metri un diritto al volo a campo aperto. BREAK Sinner, che ringrazia e consolida il vantaggio con il suo primo gioco “liscio” al servizio, chiuso con un Ace, per il 5-3. Borna continua a sbagliare di tutto col diritto, concede il primo Set Point sul 30-40. Trova il miglior rovescio del suo match il croato, un cross che poi chiude bene di volo. Il game si allunga ai vantaggi, con Coric che cerca maggior velocità ma alterna buone giocate ad errori. Un altro errore di rovescio costa a Borna il secondo Set Point. Attento Sinner a non sbagliare, fa colpire molte palle a Coric che alla fine spedisce largo un rovescio lungo linea. 4 giochi di fila e 6-3 Sinner in 49 minuti. Tennis davvero modesto, con Sinner in crescita nel set, bravo a compiere l’allungo e capitalizzare gli errori del rivale.
    Secondo set, serve Sinner. Buon game per iniziare il set, impreziosito da una smorzata di rovescio perfetta, il decimo punto di fila vinto alla battuta. Coric ha lo sguardo affranto: il servizio non va, non è sicuro nemmeno col rovescio, ma una scossa di rabbia lo aiuta a trovare un paio di accelerazioni che gli valgono l’1 pari. Continua a martellare anche in risposta dopo il doppio fallo di Jannik, per lo 0-30. L’azzurro trova un passante splendido, per arginare il tentativo di assalto del rivale. Più sciolto ora col diritto Jannik, impatta il primo lungo linea davvero veloce e preciso. Fa il pugno al suo angolo, si iniziano a vedere accelerazioni “da Sinner” dopo il brutto avvio. Quinto game, Jannik si ritrova sotto 0-30 al servizio tra una palla corta mal eseguita ed un attacco troppo corto. Un errore col rovescio costa a Sinner il 15-40, prime palle break del set. Le cancella di prepotenza, gran dritto vincente e poi Ace. Capitola l’azzurra alla quarta palla break del game, con un bel rovescio lungo linea. Grave l’errore di Jannik in uno smash, giocato con troppa prepotenza. 3-2 e servizio Coric. Brutto momento per Sinner, che sembra accusare problemi addominali, si tocca la pancia dopo un allungo, si piega. Sbaglia troppo, incassa il 2-4 e gioca male anche nel settimo game. Errori che lo portano al 30-40, palla per il doppio break. La cancella bene, ma subisce un rovescio molto profondo concedendone un’altra. Stavolta vola via lunghissima l’accelerazione di diritto. Doppio BREAK Coric, 5-2 e servizio (e 4 games di fila). Arriva il fisioterapista per Sinner. Jannik fa cenno a problemi muscolari all’addome, nella torsione, col gesto di uno strappo. Serve per chiudere Coric, ma incappa in errori, 0-30 e 30-40, inattesa palla break per l’azzurro. Si scambia, il primo a sbagliare è “Jan”, col diritto. Non trasforma un Set Point Coric, e poi un errore gli costa la 2a palla break. Se la gioca male Sinner, tocco largo correndo avanti. Chiude al secondo Set Point il croato, si va al terzo set, sperando che Jannik sia in discreta efficienza fisica.
    Terzo set, Sinner inizia alla battuta, ma è ancora molto incerto. Un tentativo di smorzata sul 30 pari è punito da Coric, che ha subito palla break. Servizio e diritto, la cancella l’azzurro, che cerca anche il sostegno del pubblico, forse anche per darsi una scossa mentale. 1-0 Sinner. Incredibilmente Jannik ora spinge dritto per dritto, trovando grande velocità col diritto e forzando errori di Coric. 5 punti di fila, tutti vinti di forza. Altra mazzata al centro, ma talmente violenta che Borna non contiene. 0-40! Tre Palle Break per Jannik. Altro errore di rovescio, Coric subisce il BREAK e spacca la racchetta di frustrazione. 7 punti di fila e Sinner vola 2-0 e servizio. Ora corre l’azzurro, macina colpi veloci e non sbaglia niente. I punti di fila sono 10, 40-0. Una facile volée diventa il punto n.11 di fila, per il 3-0. Svolta improvvisa, con l’azzurro scappato via in 10 minuti. Coric resta aggrappato alla partita, ma Sinner è più sciolto. Il diritto è tornato a sicuro (come la splendida accelerazione sul 3-1, 30-15), anche la prima lo assiste. Sguardo sicuro e pugno al suo angolo sul cambio di campo del 4-1, il problema fisico pare sotto controllo, è salito di livello con la palla che viaggia di più e con molti meno errori in scambio.Jannik controllava il match e chiudeva pochi minuti dopo la partita per 6 a 3 dopo aver mancato sul 5 a 2 e servizio Coric tre palle match portando poi a casa la partita nel game successivo senza troppi patemi (gioco finale tenuto a 30).

    [PR] Borna Coric vs [9] Jannik Sinner ATP Monte Carlo Borna Coric363 Jannik Sinner [9]626 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-5 → 3-6B. Coric 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-402-5 → 3-5J. Sinner 15-0 30-0 40-02-4 → 2-5B. Coric 15-0 30-0 40-01-4 → 2-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-151-3 → 1-4B. Coric 15-0 30-0 30-15 30-30 df 40-30 40-40 A-400-3 → 1-3J. Sinner 15-0 30-0 40-00-2 → 0-3B. Coric 0-15 0-30 0-400-1 → 0-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2B. Coric 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-405-2 → 6-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 40-A4-2 → 5-2B. Coric 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 ace3-2 → 4-2J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 ace A-40 40-40 40-A 40-40 40-A2-2 → 3-2B. Coric 15-0 30-0 30-15 30-30 40-301-2 → 2-2J. Sinner 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-401-1 → 1-2B. Coric 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-1 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1B. Coric 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A3-5 → 3-6J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace3-4 → 3-5B. Coric 0-15 0-30 15-30 15-403-3 → 3-4J. Sinner 0-15 0-30 df 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-403-2 → 3-3B. Coric 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 3-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 df 40-152-1 → 2-2B. Coric 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1J. Sinner 15-0 15-15 df 30-15 30-30 df 30-40 df 40-40 A-40 40-40 A-401-0 → 1-1B. Coric 15-0 30-0 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0
    2 ACES 51 DOUBLE FAULTS 653/95 (56%) FIRST SERVE 50/90 (56%)31/53 (58%) 1ST SERVE POINTS WON 39/50 (78%)24/42 (57%) 2ND SERVE POINTS WON 20/40 (50%)6/9 (67%) BREAK POINTS SAVED 7/9 (78%)13 SERVICE GAMES PLAYED 1311/50 (22%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 22/53 (42%)20/40 (50%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 18/42 (43%)2/9 (22%) BREAK POINTS CONVERTED 3/9 (33%)13 RETURN GAMES PLAYED 1324 WINNERS 2640 UNFORCED ERRORS 3155/95 (58%) SERVICE POINTS WON 59/90 (66%)31/90 (34%) RETURN POINTS WON 40/95 (42%)86/185 (46%)TOTAL POINTS WON 99/185 (54%)202 km/h MAX SPEED 210 km/h191 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 192 km/h154 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 150 km/h LEGGI TUTTO

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    Patrick Mouratoglou è il nuovo coach di Simona Halep

    Patrick Mouratoglou

    Simona Halep ha scelto il suo nuovo coach: Patrick Mouratoglou. La rumena aveva annunciato di voler provare a “far da sola”, senza un vero coach a fianco, forte della sua esperienza e collaborazioni importanti in passato (Darren Cahill su tutte). Tuttavia tra qualche problema fisico e le nozze, è scesa rispetto ai suoi momenti migliori. Forse per questo sembra esser tornata sui propri passi, scegliendo come nuovo allenatore l’ultimo coach di Serena Williams, il 51enne “guru” francese molto famoso per le tantissime partnership e la sua avviata accademia in Costa Azzurra, dove quasi tutti i big ogni tanto passano per allenarsi.
    Simona ha iniziato a frequentare l’Accademia Mouratoglou questa settimana e la coppia inizierà la collaborazione in torneo al WTA 1000 di Madrid il mese prossimo.
    “Mi conoscete come l’allenatore di Serena Williams. Oggi inizio un nuovo capitolo della mia carriera di coach: sono a tempo pieno con Simona Halep”, ha scritto Patrick Mouratoglou in una newsletter inviata ai suoi followers oggi per ufficializzare il suo ritorno al WTA Tour insieme a una delle migliori racchette degli ultimi anni.
    Patrick ha confessato di sentire la mancanza dell’attività quotidiana con una tennista, visto che Serena è ferma da moltissimo tempo, e nemmeno sono sicuri i piani per un suo rientro in torneo. Tuttavia si è consultato con la super campionessa statunitense prima di accettare la richiesta di Halep. “Ho parlato con Serena, abbiamo analizzato il futuro prossimo, e nel breve periodo non avrò impegni con lei, quindi mi sono ritenuto libero di accettare la richiesta di Simona”, confessa Mouratoglou.
    “Non ci siamo posti un obiettivo specifico con Simona, solo quello di iniziare un percorso di lavoro insieme che la porti ad affermare ‘ho fatto tutto quello che avrei potuto per competere al meglio delle mie possibilità’, questo è il senso nel nostro accordo. È una campionessa, ha vinto Slam, è stata numero 1. Adesso è sana, non c’è motivo per cui non possa tornare ad essere la migliore. È una grandissima lavoratrice. Io voglio sempre guardare ogni dettaglio e migliorare ogni singolo aspetto che penso possa essere migliorato, sia dal punto di vista fisico, mentale, tecnico, tattico. Abbiamo già esaminato molte cose, dal modo in cui gareggia alla sua forma fisica, dal suo gioco ai suoi allenamenti. Ci sono molte cose che vedo e sento che possiamo fare di meglio. Ed è completamente in quella mentalità, di fare del suo meglio e tornare a vincere”.
    Con il ritiro di Ash Barty, nettamente la miglior tennista degli ultimi anni, e la fase a dir poco complicata che sta attraversando Naomi Osaka, chissà che una ritrovata Simona Halep non possa essere la vera rivale di Iga Swiatek al prossimo Roland Garros e Wimbledon.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Qual è la miglior superficie per Alcaraz, terra o sintetico?

    Carlos Alcaraz

    Nel mondo della racchetta non si spegne l’eco fortissima della vittoria di Alcaraz a Miami. Tanto che sul web ieri è scattato un curioso e interessante dibattito tra ex campioni su quale sia la miglior superficie per il giovane fenomeno iberico. È stato il noto “twittatore seriale” Brad Gilbert a parlare di una possibile grande stagione di Carlos sul rosso, con Kafelnikov a confermare ma anche porre qualche dubbio, fino ad Andy Roddick che ha incendiato il dibattito, affermando “Ma siete proprio sicuri che Alcaraz sia meglio su terra invece che sul sintetico?”. La sua carriera è ancora molto giovane, ma attualmente la sua (straordinaria) percentuale complessiva di vittoria su terra battuta è del 72% dei match giocati, sul sintetico del 72,7%, praticamente identica. 
    Continua Roddick: “So che gli stiamo lasciando il beneficio del dubbio perché è spagnolo. Tuttavia, stiamo solo facendo un’ipotesi. Potrebbe essere “una bestia” sul rosso. Probabilmente lo sarà. MA, gioca in modo più aggressivo della maggior parte degli spagnoli. Gli piace andare avanti, ecc”.
    In effetti Andy ha ragione, e personalmente, credo che si debba andare oltre. Lo stereotipo dello spagnolo “ferraiolo, arrotino”, ecc, è ormai più che superato. Se prendiamo Bautista Agut, per esempio, è uno dei giocatori che colpisce la palla più piatta e pulita del tour… e lo stesso Carreno Busta è un forte colpitole con risultati migliori sul sintetico rispetto alla terra. Va anche sottolineato come oggi la differenza tra sintetico è terra è assai meno marcata di un tempo – sintetico più lento, terra più veloce. Ormai i metodi di allenamento e l’evoluzione della tecnica fa sì che il giocatore aggressivo da fondo campo sia molto competitivo sia sulla terra che sul sintetico, è più una questione di atteggiamento in campo e di posizione più che di tecnica esecutiva. Si tende a tirare piuttosto forte ovunque, con schemi di gioco discretamente omologati eccetto poche eccezioni. La differenza viene soprattutto dal mix tra tempi di gioco, posizione, anticipo, con i colpi di inizio gioco che sono diventati ancor più decisivi per prendere il comando delle operazioni.
    Per questo una delle risposte di Kafelnikov al dibattito è particolarmente interessante: “Ci sono cose che Alcaraz non farà sulla terra battuta con la stessa efficacia ottenuta in questi tornei sul sintetico, come l’accelerazione piatta di diritto inside out sul rovescio dell’avversario, colpo con il quale ha ricavato moltissimi punti“.
    Interessante la risposta di Juan Carlos Ferrero in merito. In pratica, non ne ha idea! “Non siamo sicuri quale sia la sua superficie migliore”, afferma Ferrero con un sorriso. “A volte parliamo di questo e lui mi dice al momento non ne è sicuro, perché abbiamo iniziato ad allenarci sul cemento al massimo poco più di un anno fa, quindi ancora non ha gareggiato quanto necessario in queste condizioni per esprimere il suo massimo”.
    “Il suo gioco, la sua propensione ad andare avanti tante volte, chiudere sulla rete e giocare sempre aggressivo, mi rendeva consapevole che il suo gioco potesse adattarsi a meraviglia a questo tipo di campi e anche all’erba . Quindi penso che quando è allenato al 100%, forse può dare un po’ di più sulla terra battuta perché è dove è nato. Ma teniamo la porta aperta che forse in futuro sarà migliore sul sintetico” chiude Ferrero.
    Personalmente condivido le parole di JC Ferrero. Quando nasci e cresci su di una superficie, e plasmi il suo tennis con quelle condizioni, qualcosa ti resta dentro. La sua forza atletica e mentale lo rendono un agonista formidabile, condizione perfetta per eccellere sul rosso. Tuttavia Alcaraz è un giocatore che rappresenta un’ulteriore evoluzione, poiché il suo modo di stare in campo, la sua ricerca continua di colpi aggressivi senza fasi d’attesa, e l’abilità nell’accelerare da ogni posizione di campo e con ogni colpo, lo rendono un attaccante a tutto campo sbocciato su di un difensore nato, un modello di giocatore come poche volte abbiamo visto in passato. Con i campi sintetici (e palle) rapidissime dei ’90s, le cose sarebbero state diverse. Soprattutto col diritto la sua apertura sarebbe stata un po’ troppo ampia; ma con le condizioni attuali, non così rapide, è un idealtipo perfetto per un tennis aggressivo, potente e vincente anche sul “duro”. Del resto, l’abilità di un giocatore è di eccellere con le condizioni del momento. In questo Alcaraz è davvero impressionante.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Miami: Sinner si ritira contro Cerundolo, sotto 1-4 nel primo set, per vesciche a un piede

    Jannik Sinner

    Jannik Sinner si ritira improvvisamente contro Francisco Cerundolo, sotto 1-4 nel primo set. Dal 40-0 nel quarto game, un gioco di servizio che pareva di routine per Jannik, l’azzurro perde 9 punti di fila, giocando scarico e commettendo solo errori. Al cambio di campo sul 4-1, Jannik stringe la mano all’avversario e lascia il campo. Non c’era alcuna avvisaglia, nemmeno nel riscaldamento pre partita. Per bocca di Cerundolo, sembra che il problema che l’ha costretto al ritiro sia stato il dolore per vesciche al piede destro, aspettiamo la sua conferma nel dopo partita. Davvero un peccato per l’azzurro, che difendeva la finale dell’anno scorso ed era nettamente favorito in questo match per accedere alle semifinali.
    Non una trasferta americana fortunata per l’azzurro, che ricordiamo era stato costretto al ritiro anche ad Indian Wells prima di giocare gli ottavi, ed aveva saltato pure gli indoor in Europa per il Covid.
    La mini cronaca della partita, durata purtroppo solo 22 minuti.
    Il primo quarto di finale del Miami Open scatta con Cerundolo alla battuta. Gran scambio: comanda Jannik ma l’argentino tenta una smorzata, ben eseguita, e chiude in avanzamento. Sinner pressa sul rovescio di Francisco con grande ritmo, e Cerundolo va in difficoltà, 15-30 e 30-40 col secondo doppio fallo del game dell’argentino. Prima palla break per Jannik. Sbaglia col diritto l’azzurro, errore banale per lui, un po’ scarico con le gambe. Trova il primo Ace Francisco, e con un’altra bella prima muove lo score, 1-0. Nessun problema per Sinner nel suo primo gioco di battuta, consistente nella spinta, senza forzare troppo. 1 pari. Nello scambio è palese la maggior qualità di Sinner, ma col servizio Cerundolo sostiene il suo gioco. Il quarto game va da 40-0 a 40 pari, un po’ “leggero” Jan nelle sue scelte, errori per lui banali. Forse distratto, sbaglia un rovescio di scambio Sinner e concede la prima palla break. Altro errore, disastro totale per l’azzurro, che sbaglia di nuovo e regala il BREAK all’avversario, avanti 3-1 praticamente senza aver fatto niente. Continua il passaggio a vuoto per Jannik, 8 punti persi di fila, quasi tutti suoi errori. Diventano 9, con l’Ace di Francisco. Qualcosa non va. Incredibile, RITIRO DI SINNER! Non ha nemmeno chiamato il medico o fisioterapista, lascia il campo, per la delusione del pubblico che già aveva “perso” il match femminile (ritiro della Badosa, anche lei curiosamente sotto 1-4 nel primo set).
    Proprio un pomeriggio nero a Miami, nonostante il bel cielo azzurro della Florida…
    Marco Mazzoni

    [9] Jannik Sinner vs Francisco Cerundolo (non prima ore: 21:00)ATP Miami Jannik Sinner [9]• 01 Francisco Cerundolo04 Vincitore: Cerundolo ServizioSvolgimentoSet 1F. Cerundolo 15-0 30-0 40-0 ace1-3 → 1-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 40-30 40-40 40-A1-2 → 1-3F. Cerundolo 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-150-1 → 1-1F. Cerundolo 15-0 15-15 df 15-30 30-30 30-40 df 40-40 A-40 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Francisco Cerundolo, prossimo avversario di Sinner: “Il ranking? Mi focalizzo sullo studio”

    Francisco Cerundolo

    Francisco Cerundolo è il volto nuovo del Masters 1000 di Miami. Torneo che ha “spazzato” via la vecchia guardia, tanto che Medvedev con i suoi 26 anni è il più “anziano” giocatore approdato agli ottavi, insieme a Kyrgios. Cerundolo ha piazzato un filotto davvero notevole nel torneo: Griekspoor, Opelka, Monfils e Tiafoe. Davvero niente male per un classe ’98 che non aveva mai vinto un match sul duro sul tour maggiore. Il fratello di Juan Manuel farà un bel balzo nel ranking dopo questo torneo, anche se dovesse perdere stasera contro Jannik Sinner, ma a suo dire la classifica mondiale non è in cima ai suoi interessi.
    “Probabilmente giocherò a Houston la prossima settimana. Per dopo, mi sono iscritto a un Challenger, non so se giocherò. Poi andrò in Europa e, a seconda della posizione in classifica che avrò, vedrò a quali tornei mi iscriverò. Il ranking è importante, ma non è tutto per me. Anche se continuerò a crescere nel tennis, ho deciso di continuare a studiare. Non mi dispiace il fatto di studiare a distanza. Voglio continuare e laurearmi per aver un futuro dopo il tennis“. Una scelta non da tutti, assai apprezzabile. Il primogenito dei fratelli Cerundolo sta studiando per ottenere una laurea a distanza in Management, Economia e Finanza presso l’Università Palermo a Buenos Aires. Ha già dimostrato di riuscire a gestire contemporaneamente la carriera tennistica e accademica: nella stessa settimana in cui ha sostenuto gli esami, ha vinto lo Split Open in Croazia.
    È un ragazzo molto equilibrato Francisco, come dimostrano le altre parole rilasciate ai media del suo paese dopo la vittoria su Tiafoe.
    “Ero molto arrabbiato e un po’ frustrato per le occasioni sprecate. Ma nel secondo set mi sono concentrato sul primo gioco di servizio, sapevo che dovevo continuare così per rimettermi a fuoco altrimenti l’altro sarebbe scappato via. E una volta che l’ho fatto, ho continuato a pensare solo a quel che stavo facendo bene isolandomi da tutto il resto. Semplicemente non avevo vinto il primo set sui dettagli”.
    “Qua a Miami mi sento come a casa, è incredibile la quantità di latini che mi hanno sostenuto, ero negli Stati Uniti e avevo più tifo io di lui…”.
    “Contro Sinner sarà molto difficile È uno dei primi 10. Mi sono allenato con lui, lo conosco meglio. È molto aggressivo, tira sulle linee e soffoca l’avversario con un pressing fortissimo. Dovrò giocare come ho fatto finora, imporre il mio gioco altrimenti non avrò chance, continuare a lottare ma anche divertirmi, se sarò troppo teso per il risultato, giocherò sotto alle mie possibilità. È già un premio essere ai quarti di finale, me lo godrò al massimo, e la pressione sarà su di lui“.
    Jannik stasera è ampiamente favorito, ma non deve sottovalutare Cerundolo che sta giocando il miglior tennis in carriera e non avrà niente da perdere.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Miami: Sinner doma la furia autodistruttiva di Kyrgios, prestazione solida per Jannik, eccellente al servizio e in risposta

    Jannik Sinner, finalista a Miami 2021

    Granitico, spettacolare Jannik Sinner. L’azzurro supera Nick Kyrgios 7-6 6-3 in un match bellissimo nel primo set, con un livello di gioco molto alto, ma purtroppo improvvisamente rovinato dalla furia dell’australiano. Kyrgios si è innervosito prima col pubblico e quindi in modo veemente con l’arbitro (a suo dire incapace nel tenere gli spalti calmi) sul finire del primo set, esplodendo in modo fragoroso nel corso del tiebreak, tanto da subire un penalty point ed addirittura un penalty game alla fine del tiebreak (perso), che ha mandato automaticamente di un break avanti Sinner all’avvio del secondo. La partita è di fatto finita lì, ed è stato un vero peccato perché fino al 6 pari si era visto un tennis di altissimo livello, da parte di entrambi.
    Il “fattaccio” tuttavia non deve assolutamente sminuire la prestazione eccellente di Jannik, davvero splendido in ogni fase ma soprattutto nei colpi di inizio gioco. Ha servito benissimo, sia come percentuali che per efficacia, chiudendo con numeri superiori a Kyrgios (!), fatto questo davvero notevole. La grande prestazione con la battuta è stata sostenuta anche da una giornata clamorosa in risposta. Ha risposto quasi sempre, anche su traiettorie velocissime, angolate, con palle molto cariche, mettendo enorme pressione al rivale ed annullandone il suo principale punto di forza. Una pressione che Nick ha avvertito e subito, tanto da diventare un vero e proprio detonatore in un contesto bello caldo creato da un pubblico fin troppo partecipe. Se Nick si trova da troppo tempo nelle retrovie, non è solo perché gioca poco, ma perché purtroppo per lui non riesce a gestire le emozioni e la pressione, andando in tilt e sfogando la sua rabbia e frustrazione in modo autodistruttivo. Anche per tutto questo, è stato superlativo Sinner a non farsi travolgere da questo caos, mostrando nervi da campione, restando totalmente focalizzato solo sul proprio tennis, andando a prendersi una vittoria assolutamente meritata.
    Dispiace commentare a caldo una partita davvero gustata, che poteva diventare memorabile. La prima ora di gioco è stata a tratti esaltante. Entrambi hanno servito bene (meglio Sinner), hanno creato tennis, hanno messo in campo le proprie qualità tecniche per cercare l’allungo. Nonostante alcune palle break, lo strappo non c’è stato. Nel tiebreak lo strappo è diventato baratro per Kyrgios, scavato inizialmente da un uno-due micidiale di Jannik, e poi dalla crisi di nervi che l’ha portato ad esagerare negli insulti a Bernardes, costretto ad applicare il regolamento visto che l’australiano era totalmente in balia dei suoi demoni. Peccato, perché avremmo potuto goderci anche un secondo set di altissimo livello. La sensazione che oggi Sinner avrebbe vinto la partita anche senza la scenata e autogoal del rivale.
    Sinner ha vinto per sua la consistenza, capacità di giocare tennis in progressione senza esagerare. Il rischio era di farsi prendere dalla frenesia per il modo bizzarro, unico, con cui un Kyrgos “centrato e lucido” – quello dell’avvio – porta avanti il suo tennis. Strappi improvvisi, Ace imprendibili, risposte a volte ficcanti altre arrotatissime per non darti mai ritmo. Un tipo di gioco che Sinner non ama, che può portarlo ad affrettare i tempi e perdere il suo focus. Oggi non è mai accaduto, anzi è stato lui a menare le danze, il tempo del match, i ritmi. Ritmi alti che Nick non è riuscito a contenere e contrattaccare. Kyrgios si è visto di fronte ad un vero Everest sportivo quando ha capito che oggi Sinner avrebbe risposto tanto, tantissimo, che l’avrebbe costretto a faticare molto, che le sue giocate estemporanee gli avrebbero portato dei punti ma non avrebbero spaccato la partita. Questo ha aumentato la sua tensione, sfociata poi nella rissa verbale che l’ha affossato.Ma ad affossare Kyrgios è stata soprattutto la qualità, intensità e continuità di gioco di Sinner. Il suo servizio davvero solido, con percentuali alte e tanta varietà. Notevole come Jannik sia stato prontissimo a correre in avanti ad aggredire la prima palla più corta del rivale, scaricando un colpo d’attacco molto preciso, senza sbagliarlo quasi mai. Ha incassato qualche passante del rivale, ma non per questo ha cambiato strategia, perché era quella giusta. Lucido, veloce, continuo, è parso anche assai più sciolto e fisicamente pronto rispetto all’inizio del torneo.
    Difficile trovare un difetto nella prestazione odierna di Sinner, probabilmente la sua migliore partita del 2022. Possiamo solo sperare che continui il torneo con questa qualità e intensità. Maturo, forte, vincente.Ai quarti di finale sfiderà Francisco Cerundolo.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita.
    Sinner scatta alla battuta, …doppio fallo. Si riprende subito, spingendo col diritto e avanzando con coraggio a sfidare il diritto del rivale. Con un bel pressing del centro, vince il 15 che gli vale l’1-0. Nick si butta avanti nel suo primo punto alla battuta, ma viene trafitto da un passante micidiale di diritto di Jannik. Ancora avanti l’aussie, stavolta chiude col rovescio. Chiaro che Kyrgios non vuole farsi inchiodare in scambi lunghi, dove la pressione dell’azzurro può metterlo alle corde. Jannik è riuscito a rispondere discretamente, ma alla fine il game lo vince Kyrgios, 1 pari. Nel terzo game, un doppio fallo e un errore in scambio costano a Sinner lo 0-30. Arriva il primo Ace di “Jan”, ma l’errore sotto rete (contro un passante robusto) sul 30 pari lo condanna alla prima palla break del match. Sbaglia Nick un rovescio di scambio e poi due ottime prime, per il 2-1 Sinner. Stavolta è Nick ad aver problemi alla battuta, con un 15-30 strappato dall’azzurro. Forza bene col diritto l’australiano, quindi trova una bella smorzata e un Ace. L’equilibrio non si rompe, 2 pari. Si soffre al servizio in questa fase, con coraggio Jannik si butta avanti sul 15-30, e poi un doppio fallo (terzo del match) gli costa il 30-40, di nuovo palla break. Si butta avanti, velocissimo, con un diritto da tre quarti campo. Molto incisivo Sinner, rapido a correre avanti e chiudere; esagera forse Nick in risposta, cercando un anticipo assoluto ma prendendosi così grandi rischi. 3-2 Sinner. Serve bene ora l’australiano, il secondo Ace lo porta 3 pari. Il livello tecnico, già discreto, sale in questa fase. Sul 4-3 Sinner, Kyrgios va in difficoltà alla battuta dal 30-0. Sinner costruisce e chiude col diritto a sventaglio, quindi risponde letteralmente nei piedi del rivale. Esce di poco un tentativo di vincente di Nick, che gli costa la palla break sul 30-40, la prima a favore di Sinner. Se la gioca bene l’aussie, servizio e tocco vincente. Non demorde Jan: si difende con qualità e chiude con un diritto lungo linea MICIDIALE! Seconda palla break… Forza con la prima Kyrgios, vola via la risposta di Sinner. Si salva Kyrgios, ma davvero un ottimo Sinner in questa fase. È in fiducia l’azzurro, trova ben 2 Ace che lo portano 5-4. Si imbufalisce l’australiano per un disturbo (altoparlante a tutta…) al cambio di campo, tanto da riprendere male il gioco, con una smorzata totalmente errata. Doppio fallo e 0-30! A due punti dal set Sinner. Purtroppo non centra una risposta di rovescio su di una seconda molto carica. Con il quarto Ace del match, impatta 5 pari. Ai vantaggi, con un grande diritto, 6-5 Sinner. Non si rompe l’equilibrio, tiebreak dopo 57 di minuti di ottimo tennis. Eccellente Jannik in risposta, spara una pallata nei piedi di Nick che crolla a rincorrere e sbaglia. 2-0 Sinner. Scaraventa la racchetta a terra Nick dopo aver sbagliato di poco un diritto che sarebbe stato vincente, 3-1 Sinner. Bene, benissimo l’azzurro, che costruisce e pizzica l’angolo scoperto col rovescio lungo linea. 4-1 Sinner. Ace Kyrgios, si gira 4-2 Sinner. Doppio fallo Kyrgios! 5-2 Sinner. Nervoso Nick con l’arbitro Bernardes “non sai come controllare il pubblico” gli urla. Si prende un punto di penalità per i continui abusi verbali. 6-3 Sinner, tre Set Point! Pessimo momento per l’australiano per innervosirsi… situazione che mostra tutti i suoi limiti. Doppio fallo! 7-6 Sinner. Quanto soffre la pressione Kyrgios, e al cambio di campo continua a litigare con il giudice di sedia, finendo per spaccare con così tanta violenza la racchetta, tanto da prendersi un penality game, quindi 1-0 e servizio all’avvio del secondo set per Sinner. Ed è a un passo dalla squalifica l’australiano, che prima di riprendere il gioco continua ad inveire con Bernardes “che diavolo c’è da sbagliato in te”, gli dice… Peccato, onestamente, per come si sia rovinato il finale di un set bellissimo dal punto di vista strettamente tennistico.
    Secondo set, si inizia già 1-0 e servizio, e prima di inizia il game c’è pure un’invasione di campo… In questa totale “caciara”, Sinner è bravo a restare lucido, a costruire e spingere senza esagerare. 2-0 Sinner, bravissimo ad isolarsi da un contesto a dir poco infelice. Kyrgios ora spara tutto a tutta, livido di rabbia, e vince un game. Con ben 2 Ace Jannik si porta 3-1, numeri spettacolari per l’azzurro finora con la battuta, percentualmente migliori di Kyrgios… Nel quinto game scatta l’ennesimo teatrino dell’australiano, con il giudice di sedia che a fatica cerca di tenerlo calmo, e addirittura al cambio di campo sul 3-2 viene cacciato uno spettatore, reo di aizzare un’atmosfera già fin troppo frizzante. Monumentale Sinner nel restare focalizzato solo sul proprio tennis, si porta 4-2 lavorando bene col rovescio cross. Praticamente non si scambia in questa fase del set, l’eccesso di tensione ha rovinato una partita tecnicamente molto buona fino al tiebreak del primo set. Sembra passata la furia di Kyrgios, tornato a tenere la palla in campo e spingere. Sinner lo intuisce, tanto che lo ricaccia indietro con una bordata di diritto lungo linea micidiale e quindi il sesto e poi settimo Ace del match. Il game comunque va ai vantaggi, perché ora Nick prova a riaprire la partita. Con un altro Ace (3 nel game) l’azzurro si porta 5-3, decisivo l’apporto della battuta oggi. Spinge forte in risposta Jannik, non contiene l’australiano. 15-30, a due punti dalla vittoria. Si va ai vantaggi (doppio fallo di Kyrgios). Un errore costa a Kyrgios il match point! Alla fine sparacchia via col diritto, quasi schifato. Game Set Match Sinner. Davvero granitico, fortissimo di testa, e forte di una prestazione eccellente col servizio e con quasi tutti i colpi. Grande prova di maturità per l’azzurro, che continua la sua corsa nel torneo. Bravo, davvero molto bravo.

    [WC] Nick Kyrgios vs [9] Jannik Sinner ATP Miami Nick Kyrgios63 Jannik Sinner [9]76 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2N. Kyrgios 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 df A-40 40-40 40-A3-5 → 3-6J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 40-40 A-40 ace3-4 → 3-5N. Kyrgios 15-0 ace 30-0 40-02-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-302-3 → 2-4N. Kyrgios 15-0 30-0 40-0 40-15 ace1-3 → 2-3J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 ace1-2 → 1-3N. Kyrgios0-2 → 1-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-150-1 → 0-2N. Kyrgios0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 1-2* 1-3* 1*-4 2*-4 ace 2-5* df 3-5* 3*-6 df6-6 → 6-7N. Kyrgios 15-0 15-15 30-15 40-15 40-305-6 → 6-6J. Sinner 15-0 15-15 df 30-15 30-30 40-30 40-40 A-405-5 → 5-6N. Kyrgios 0-15 0-30 df 15-30 30-30 40-30 ace4-5 → 5-5J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 ace4-4 → 4-5N. Kyrgios 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-403-4 → 4-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-153-3 → 3-4N. Kyrgios 0-15 15-15 30-15 40-15 ace2-3 → 3-3J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 df 40-40 A-402-2 → 2-3N. Kyrgios 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace1-2 → 2-2J. Sinner 0-15 df 0-30 15-30 ace 30-30 30-40 40-40 A-401-1 → 1-2N. Kyrgios 0-15 15-15 15-30 30-30 40-300-1 → 1-1J. Sinner 0-15 df 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1
    7 ACES 83 DOUBLE FAULTS 547/72 (65%) FIRST SERVE 42/67 (63%)31/47 (66%) 1ST SERVE POINTS WON 33/42 (79%)13/25 (52%) 2ND SERVE POINTS WON 11/25 (44%)4/5 (80%) BREAK POINTS SAVED2/2 (100%)10 SERVICE GAMES PLAYED 99/42 (21%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON16/47 (34%)14/25 (56%)2ND SERVE RETURN POINTS WON 12/25 (48%)0/2 (0%) BREAK POINTS CONVERTED 1/5 (20%)9 RETURN GAMES PLAYED 1044/72 (61%) SERVICE POINTS WON 44/67 (66%)23/67 (34%) RETURN POINTS WON 28/72 (39%)67/139 (48%) TOTAL POINTS WON 72/139 (52%) LEGGI TUTTO

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    Berrettini si è sottoposto a un piccolo intervento alla mano destra

    Matteo nella foto pubblicata dall’ospedale

    Matteo Berrettini ha postato su Instagram una foto in cui racconta di aver subito un piccolo intervento alla mano destra, per risolvere i problemi avuti di recente ed acuiti a Miami. Ecco il messaggio del nostro miglior giocatore.
    “Dopo il ritiro dal torneo di Miami a causa di un infortunio alla mano destra, io e il mio team abbiamo parlato con medici e specialisti, avendo effettuato tutti i controlli e gli accertamenti del caso, ci hanno consigliato di procedere con una piccola operazione per garantire un rapido e completo recupero. Oggi mi sono sottoposto all’operazione ed è andata molto bene. I medici ed il mio team stanno già discutendo del programma per tornare in campo e appena avremo un quadro più chiaro vi fornirò maggiori aggiornamenti. Come sempre grazie mille per il vostro supporto🙏🏼”

    Vedremo se il romano riuscirà a riprendere la racchetta in tempo per il Masters 1000 di Monte Carlo, ormai molto vicino, oppure dovrà rinunciare al primo 1000 su terra in Europa.
    In bocca al lupo Matteo!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Lendl su Murray: “Su erba può avere chance. La medicina rende possibili cose prima inimmaginabili”

    Lendl e Murray

    Tre titoli del Grande Slam, n.1 del mondo a fine anno, Oro Olimpico. Questo il palmares ottenuto da Andy Murray nei periodi trascorsi insieme ad Ivan Lendl. Il gigante del tennis ceco (poi diventato statunitense) è sempre riuscito a tirar fuori il meglio dallo scozzese, portandolo ad un livello così alto da riuscire ad imporsi sul trio delle meraviglie Federer-Nadal-Djokovic, dopo anni a rincorre e, soprattutto, perdere nei grandissimi appuntamenti. I due lavorano di nuovo insieme. Sta per iniziare una terza favola? Molto probabilmente no, Andy veleggia per i 35 anni (li compirà il prossimo 15 maggio), ha milioni di chilometri nelle gambe e soprattutto il fardello di una protesi all’anca. È già straordinario che sia tornato a giocare, e pure ad un buonissimo livello, ma che possa di nuovo diventare competitivo per gli Slam sembra un’utopia. Forse la pensa così anche Lendl, che però ha accettato di condividere con il suo pupillo la fase terminale della carriera, magari sperando in un rientro tra i migliori a Wimbledon, dove ha ottenuto i suoi risultati più importanti (due Championships, l’Oro Olimpico). Intervistato dal Daily Mail, lo “zar” ha parlato brevemente di come è ricominciata la loro collaborazione e cosa realisticamente pensa che Andy possa combinare in campo.
    “Andy mi ha contattato”, racconta Lendl, “e mi ha detto molto chiaramente: ‘Senti Ivan, non so quanto tempo mi rimane per essere qui, quindi voglio stare insieme alle persone che sanno cosa devo fare e come posso ottenere questo e subito’. Quello che mi ha detto ha un senso, ne abbiamo parlato e abbiamo deciso di riprovarci ancora una volta”.
    Ivan si è detto stupito del livello toccato da Murray contro Medvedev a Miami: “Può sembrare stupido, ma non sapevo davvero cosa aspettarmi da quella partita… Sono rimasto piacevolmente sorpreso, davvero. Penso che Andy abbia giocato un’ottima partita, è stata molto più equilibrata di quanto non dica il punteggio finale, ci sono state molti game decisi dopo un 30-30 o situazioni di lotta, e gli scambi sono stati buoni. Credo che se avesse servito un po’ meglio avrebbe fatto ancor di più”. Questo sembra già un primo indizio del lavoro che aspetta i due nelle prossime settimane, quando Murray non giocherà su terra concentrandosi solo sull’erba (non è sicuro che non giochi a Parigi, ma probabilmente no).
    Interessante il suo pensiero sul fatto che Murray sia riuscito a tornare competitivo con una protesi all’anca e ben oltre i 30 anni: “Stiamo vivendo qualcosa di incredibile, dal momento che nessuno l’ha mai fatto prima di lui, ma forse questo farà parte della nuova normalità nel prossimo futuro. La medicina è una cosa meravigliosa, lo dimostra Andy in persona, chiaramente abbiamo fatto molta strada in questi aspetti. Ai miei tempi non era immaginabile che si potesse tornare a fare sport professionistico dopo essersi fatto una protesi all’anca. Ma guardiamo anche cosa ha ottenuto Rafa (Nadal) agli Australian Open. Tutti questi ragazzi hanno una determinazione spettacolare, sono come dei bulldog che combattono ogni giorno per ottenere cose che nessuno ha mai fatto prima”.
    Per Lendl, alla fine la testa e la motivazione e la mentalità sono le chiavi per tutti, Murray incluso: “Andy è sempre stato in una buona posizione, ha subito capito che in un contesto come questo, dove hai di fronte alcuni dei migliori giocatori della storia del tennis, non puoi perdere tempo a sentirti frustrato perché finirà per distruggerti. È ancora molto bravo, ma non puoi perdere la concentrazione o iniziare a preoccuparti degli altri, questo non ti aiuterà. Serve la mentalità per resistere e andare avanti”.
    Obiettivi? Tornare a giocare al meglio sui prati, dove… “Se ci metti la testa, puoi ottenere cose incredibili. Rafa ha confessato che non era nemmeno sicuro di poter giocare di nuovo prima dell’Australia, e abbiamo visto come è andata a finire. Non ho dubbi che questi ragazzi possano fare cose insperate. L’erba è probabilmente la superficie che meglio si adatta ad Andy, e allo stesso tempo è la superficie peggiore per molti dei giocatori del tour in questo momento. Anche il solo questo fatto aumenta immediatamente le sue possibilità“. Altra considerazione molto interessante visto che, Berrettini a parte, nessuno tra gli altri giovani diventati big ha finora brillato sui prati (Medvedev, Tsitsipas, Zverev), e al momento non è nemmeno sicuro che Djokovic possa tornare a giocare a Wimbledon quest’anno.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO