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    Sonego, l’importanza della fiducia

    Lorenzo Sonego

    Quanto conta la fiducia nel tennis? Si potrebbe azzardare un “tutto”, forse un tantino eccessivo ma non così lontano dalla realtà. La palla corre veloce, il livello è mediamente molto alto, si ambisce a salire verso posizioni che ti consentono di partecipare ad un ricco banchetto. La competizione è feroce, basta poco a farsi superare e restare indietro, invischiato in retrovie per nulla comode. La situazione è ancor più tesa se devi confermare grandi risultati della stagione precedente, magari ottenuti oltre le più rosee aspettative, con la pressione che fa salire a dismisura il barometro. Solo con grande fiducia nei propri mezzi riesci a reggere questa situazione, giocare un ottimo tennis, fare risultati e confermare punti e posizione. Non è un percorso facile, non è scontato farcela.
    Facile associare la parola fiducia ai giocatori più in forma del momento, capaci di grandi risultati; altrettanto additare la mancanza di fiducia come problema principale per coloro che invece stentano. Tra quest’ultimi possiamo inserire il nostro Lorenzo Sonego, che dopo un buon inizio di stagione da metà febbraio si è un po’ fermato, inclusa la brutta sconfitta in Davis in Slovacchia, che sicuramente ha pesato molto sul suo morale.
    Ieri ha vinto una discreta partita contro Elias Ymer a Barcellona (6-4 6-2), che lo porta ad una probabile sfida non facile contro Carreno Busta. La vittoria contro lo svedese è la foto esatta di come la fiducia sia fondamentale per il gioco di Lorenzo, e di quanto ultimamente gli sia mancata. Non sta attraversando un momento eccezionale nemmeno sul piano atletico, un piccolo appannamento che ci sta; ma è soprattutto il lato mentale quello che deve ritrovare, per tornare quel tennista formidabile capace di imprese eroiche, esaltanti.
    Sonego è un ragazzo fenomenale. Ha cavalcato con leggerezza il suo sogno, trasformandolo in realtà meravigliosa e facendone il suo punto di forza, quanto o più dei suoi colpi. Lottatore impavido, lucidissimo, è pronto a spremere ogni stilla di energia in campo, rincorrendo in difesa e scattando come una molla in attacco. Un cliente pericoloso per moltissimi ottimi giocatori, perché quando Lorenzo si esalta nella lotta e fa correre a tutta servizio e diritto, trova giocate che non ti aspetti. Coraggio leonino, visione, trascinatore di se stesso e delle folle. Rischia “Sonny”, o tutto o niente. “La fortuna aiuta gli audaci”. Va di petto contro i propri limiti, sapendo benissimo di poter cadere rovinosamente ma senza la paura di farsi male. Questo è il Sonego di Roma, che se la gioca quasi alla pari col Super-Djokovic in semifinale dopo averne fatti secchi diversi, tra cui Rublev. Il Sonego di tante vittorie conquistate con cuore e colpi.
    Ultimamente quei colpi, soprattutto servizio e diritto, sono stati meno incisivi. Tanti errori, con il braccio meno sciolto. Meno frustate a tutta per cercare il vincente o l’attacco verso la rete, ma palle più lavorate, meno incisive e profonde, preda di vari “martellatori”. Eccelle in difesa, ok, ma a furia di restarci… perdi. Prime palle meno sicure, e troppe seconde non così incisive. Quando hai un tennis a-la-Sonego, fatto di rischio, di sensazioni positive, di coraggio, aver la fiducia per provarci sempre è decisivo. Contro Ymer ieri ha spinto bene, poi qualche errore. Nel momento di chiudere il primo set, ecco la tensione. Colpi più corti, qualche errore. Quindi la liberazione, con una rincorsa splendida chiusa in avanzamento. Urla “Sonny”, scaccia le tensioni. E non si ferma più. Chiude il set, doppio break a suo favore nel secondo e stretta di mano, da vincitore.
    Lo svedese è un tennista alla portata dell’azzurro, ma anche in una “semplice” partita come questa, è stato evidente come il Sonego più libero e in fiducia sia tutt’altro giocatore rispetto a quello che si fa prendere da tensione e dubbi, diventando conservativo, deprimendo oltre misura il proprio potenziale. Questo vale per tutti, ma ancor più quando hai un tennis così sbilanciato verso il limite come quello del piemontese.
    È sempre un grande piacere ammirare una bella partita di Lorenzo, perché dentro ci ritrovi l’essenza di quel che rende bello il tennis. Rischia, vede angoli e ci prova; si difende su tutti gli attacchi, rincorrendo anche quel che sembra impossibile e spesso ci riesce pure. Sbaglia, ma non crolla, anzi ci prova ancor più forte e ancor più convinto. Due diritti d’attacco out? Il terzo sarà ancor più aggressivo se la tattica è quella giusta. Dobbiamo aver pazienza e fiducia in Sonego. Bastano poche belle partite per tornare a volareMarco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Djokovic: “Roland Garros è il mio principale obiettivo”

    Novak Djokovic

    Dopo la cocente delusione patita a Monte Carlo al rientro dopo un’altra lunga assenza, Djokovic è tornato a parlare nella sua Belgrado, in attesa di debuttare nel 250 contro il vincente di Djere – Medjedovic (giovane 18enne serbo). Novak si dice fiducioso di poter giocare molto meglio rispetto all’opaca prestazione nel Principato, anche se… Davidovich Fokina ha confermato la bella prestazione contro il n.1 del mondo issandosi addirittura in finale, quindi un bell’”aiutino” alla sconfitta l’ha ricevuto eccome. Riportiamo alcuni passaggi del pensiero di Djokovic.
    “Ho intenzione di giocare a Madrid e Roma, ma dipende da come mi sentirò questa settimana. Al termine del torneo, farò delle valutazioni col mio team e decideremo come muoverci”.
    “Non vedo l’ora di tornare in campo. Ho bisogno di più partite per raggiungere il livello che voglio. Ieri ho fatto quattro allenamenti, due di fitness e due di tennis, ero un po’ stanco. Uso ogni momento libero che ho per prepararmi fisicamente, sono consapevole che questo è particolarmente importante per la terra battuta. A Monte Carlo non ero preparato come dovevo, mi manca ancora il ritmo della partita, soprattutto. C’è una grande differenza tra giocare punti in allenamento e giocare partite di torneo. Spero di poter giocare più partite qui rispetto a Monaco. Ho bisogno anche di ricevere il sostegno del pubblico, qualcosa che significa molto per me, come quello che ho ricevuto in Coppa Davis nel 2010 o l’anno scorso prima del Roland Garros. Non avevo mai giocato un torneo la settimana prima del Roland Garros, ma è stata un’ottima decisione, perché avevo bisogno di quell’incoraggiamento per arrivare al meglio Parigi e il pubblico me lo data. Il Roland Garros è il mio più grande obiettivo, voglio essere completamente preparato quando arriverò a Parigi“.
    Quindi si sofferma sul torneo di Belgrado: “Le precedenti esperienze di questo torneo hanno aiutato ad organizzarlo con più attenzione ai dettagli, capendo cosa vogliono i giocatori, allenatori, ospiti e tifosi, con l’obiettivo di ottenere la migliore esperienza. Da giocatore, tengo molto a come si sentono i colleghi, quindi cerchiamo di rendere le infrastrutture, la palestra, il cibo e altro di qualità. Non è facile, è un torneo internazionale e non abbiamo molto spazio, ma cerchiamo di soddisfare le esigenze delle persone. In questo momento potrebbe fare troppo freddo qua, ma non possiamo controllare il tempo… Trasformarlo in ATP 500? Intanto non possediamo questa licenza, la stiamo affittando, anche se abbiamo intenzione di presentare un accordo ai proprietari per ottenerla. Se ciò accade, possiamo passare a prendere altre decisioni. C’è una possibilità, è qualcosa che l’ATP ci ha detto, già ne abbiamo parlato due anni fa, ma non c’è ancora nulla di definitivo al riguardo”.
    Vista la grande forma mostrata da Miomir Kecmanovic in questa prima parte di stagione, assai cresciuto fisicamente e molto più convinto dei suoi mezzi, sarebbe assai interessante una sfida di quarti di finale tra Djokovic e il 22enne seguito da David Nalbandian. Di sicuro se Novak ambisce a confermare la Coppa dei Moschettieri, deve alzare terribilmente il suo livello di gioco rispetto a quel poco mostrato nel 2022. Incredibile pensare che al 19 aprile, Djokovic vanta in stagione 4 partite giocate, con 2 vittorie e 2 sconfitte…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner, con la presenza di ieri sconfiggere Zverev non è impossibile

    Jannik Sinner, per la prima volta nei quarti al MCCC

    Dolce svegliarsi con le luci, colori e profumi della primavera che accompagnano il caffè mattutino. È ancor più dolce quando hai ancora in testa la prepotente prestazione di Jannik Sinner di ieri sul rosso di Monte Carlo. Jannik aveva iniziato tutt’altro che bene il torneo. Traballa, soffre, sbaglia, forza pallate fuori, non cambia ritmo, ha problemi fisici, addominali, vesciche, ha dubbi tecnici, non tira il lungo linea, fa pochi punti con la seconda… Quest’elenco di mezzi orrori tennistici, letti e strascicati ogni dove potrebbe continuare. Alcune critiche sono anche corrette, basate su sensazioni reali e numeri. Ma… Alla fine arriva al venerdì di uno dei tornei più prestigiosi e importanti dell’anno, e com’è – come non è, Jannik Sinner te lo ritrovi in campo come terzo match sul Court Rainier III. Quel campo ricco di storia che ieri si è esaltato, è diventato una bolgia – e non solo grazie a supporter italiani – sulle bordate di Sinner. Quell’avvio incerto è stato spazzato via da una reazione leonina all’inizio del secondo set. Sotto in un break, quelle due bordate improvvise, senza senso o al contrario pregne di mille significati, hanno spaccato il muro del rivale. Tutto crollato in pochi minuti per Rublev, mentre l’azzurro si è preso il campo, gli angoli, la riga di fondo. La testa di Andrey, e non l’ha mollato più, sino a quella risposta vincente di rovescio sul match point.
    Una grande vittoria, contro un grande avversario. Oggi siamo a quarti. Si avanza nel torneo, si alza l’asticella. Al di là della rete ci sarà Alexander Sasha Zverev. Quasi due metri di potenza e talento, discretamente incasinati in una personalità che definire conflittuale al limite dell’autodistruttivo è dir poco… Forse proprio in questo Sinner deve spingere per provare a vincere una partita molto difficile ma non impossibile. 
    Sinner intanto ha già battuto Zverev. Roland Garros 2020, proprio su terra. Era il loro primo incontro. Jan giocò quello Slam con le ali ai piedi, impressionando tutto il mondo del Grande tennis che ancora poco lo conosceva. Era fresco nell’autunno parigino, i campi non erano granché veloci, zuppi di umidità. La pressione continua e accelerazioni di Sinner scardinarono in 4 set la potenza del tedesco, che non capì molto di quella sconfitta dal punto di vista tattico. Non servì bene, subì per gran parte dell’incontro gli schemi ordinati dell’azzurro, uscendo sconfitto a sorpresa. Sinner era in grandissima forma, tanto che fece partita pari contro un immenso Nadal, fu l’avversario che più lo mise alle corde nel torneo, più di Djokovic sul piano del gioco puro.
    Sono passati due anni da allora. Zverev ha incrociato Jannik altre due volte, prendendosi due rivincite: in condizioni indoor a Colonia (Sasha vinse il torneo) e allo scorso US Open, nel periodo in cui il tedesco ha espresso il suo miglior tennis in carriera, forte dell’Oro olimpico appena vinto.
    Zverev quindi sarà favorito? Sì, ma una eventuale vittoria di Sinner non sarebbe necessariamente un’impresa. Jannik, lo Jannik visto ieri dal secondo set, ha tennis, fisico e testa per battagliare ad armi pari e sconfiggere anche un ottimo Zverev.
    Sottolineo il discorso mentale, della forza e presenza in campo. Ieri ha rimontato e superato il russo soprattutto grazie a quello, una consistenza, forza e fiducia che è esplosa consentendogli di rubare spazio al rivale, di tirare fiammate micidiali col diritto e inchiodare Andrey sul rovescio. Gli ha preso tutto: fiducia, metri di campo, angoli. Una forza brutale, come poche volte si era visto in carriera Pro-Sinner. Contro Zverev dovrà non solo a giocare bene, deve imporre la stessa tigna, quella forza di animo, di fisico e fiducia che rende il suo pressing in campo formidabile.
    Sasha ha un potenziale quasi sterminato. Se servirà come nei giorni migliori, sarà durissima per Jannik, come lo è per tutti. Il tedesco ha già vinto Masters 1000 sul rosso, ha battuto tutti i migliori. Potrebbe partire fortissimo con la battuta, disegnare il campo col rovescio, spingere forte col diritto. Potrebbe “spazzare” via Sinner con bordate potenti e precise, se il servizio lo sostiene. Ma… Sasha è un giocatore molto umorale, può incartarsi da solo quando perde fiducia o diventa nervoso, quando la prima palla non lo sostiene e il rivale lo costringe in difesa o non gli consente di macinare il suo gioco. In quel caso il servizio si inceppa, e la seconda palla è tutt’altro che ottima; perde campo e diventa difensivo. Si mette “a remare”, e cerca di ribaltare il momento difendendosi, giocando troppo dietro, commettendo errore col diritto. Le bordate di Jannik viste ieri, con quella aggressività e continuità (nonostante qualche errore che ci sta, visti i rischi presi) potrebbero esattamente provocare queste reazioni a catena che distruggono le certezze di Zverev e lo mandano in bambola. Sul rovescio può fare quasi partita pari (quello di Zverev è più potente), deve giocare assolutamente bene con i colpi di inizio gioco: prime sicure e risposte ficcanti, per mandare all’indietro Sasha. Deve soprattutto mettergli dubbi, far sentire la sua presenza in campo, che il rivale c’è, è forte e sicuro. Allora la partita potrebbe diventare molto, molto interessante per l’azzurro. Potrebbe diventare un’altra partita bellissima.
    Zverev viene da un periodo tutt’altro che buono. Nella doppietta USA di primavera è uscito malamente a Indian Wells all’esordio, e ha perso giocando piuttosto male contro Ruud a Miami. Era reduce dalla pagina nerissima di Acapulco. Non è in grande confidenza, ha gli occhi del mondo puntati contro, e non sono esattamente “occhio dolci”. Sinner può giocare una grande partita, e vincere. Il Sinner cresciuto così tanto nel torneo non deve temere niente, solo far scorrere il suo gioco, divertendosi ad esplorare il campo, provare nuove soluzioni, vivere intensamente queste partite. I limiti sono fatti per essere superati.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Monte Carlo: Granitico Sinner! Rimonta Rublev e vola ai quarti contro Zverev

    Jannik sul rosso di Monte Carlo

    Che grinta, che testa e che forza Jannik! Sinner rimonta un set di svantaggio ad Andrey Rublev, regalandosi i quarti di finale al Masters 1000 di Monte Carlo. L’azzurro vince 5-7 6-1 6-3 in poco meno di 2h e 30 di gioco, con una prestazione non perfetta dal punto di vista tecnico ma in grande crescendo, e soprattutto ENORME per agonismo, capacità di reazione e presenza. Era partito male, contro un Rublev centrato e travolgente. Era riuscito a riacciuffare la parità sul 5 pari ma ha perso il primo set 7-5. Sotto subito di un break nel secondo, la partita pareva purtroppo indirizzata dalla parte del russo. Invece ha trovato una grandissima reazione, approfittando di un momento di distrazione di Rublev. Un contro break che ha invertito la partita a suo favore: Jannik è diventato via via sempre più sicuro, incisivo nello scambio, aggressivo. Ha “terrorizzato” il russo con risposte profonde, che l’hanno letteralmente mandato in tilt al servizio. Si è preso di forza il secondo set, e ha continuato a pressare anche nel terzo, con solo un momento di sbandamento (un contro break subito). Ma ormai aveva preso possesso dello scambio, con diritti sempre più profondi, bravissimo ad aprirsi il campo e chiudere di slancio. Qualche errore, per il grande ritmo imposto ed i rischi presi, ma ha vinto di prepotenza, di intensità, di presenza e cattiveria agonistica. Gran livello, si è dimostrato più forte del rivale, come tennis e come testa.
    Una partita davvero intensa, vissuta con grande passione anche dal pubblico del Principato, tutto dalla parte di Sinner, davvero bravissimo per come è cresciuto nel match e nel torneo. Era partita maluccio la settimana dell’azzurro, fastidi fisici, incertezze tecniche, intensità rivedibile. Ma la grande, grandissima, enorme qualità di Sinner, che lo rende Giocatore con G gigante, è quella di saper alzare il livello all’aumentare della sfida, delle difficoltà tecniche e fisiche imposte dal rivale. Oggi la partita era difficile, Rublev è giocatore vero, soprattutto su terra. L’anno scorso aveva tramortito Nadal su quel campo, e oggi era partito altrettanto spavaldo e pimpante, imponendo ritmi forsennati col suo diritto potente. Jannik era stato inizialmente travolto dal suo pressing, non trovava la contro mossa per uscire dalla morsa del moscovita. Non riuscita a trovare la variazione, come uscire col rovescio lungo linea, sporcare la palla col diritto per allontanare il rivale dalla riga di fondo. Però nel primo set, dominato da Andrey come gioco, c’erano stati segnali di risveglio. La prima di servizio cresceva, troppi errori col diritto ma stava studiando come aprirsi il campo e scardinare il rivale. Tutto sembrava crollato sul contro break subito sul 5 pari, 7-5 e poi 1-0 sotto col break. Difficilissimo ribaltare il match. Invece Sinner ha tirato un paio di colpi a tutta, ha fatto il pugno al suo angolo e chiamato il trainer per le “solite” maledette vesciche (terribili, viste dalla tv…). Rublev si è innervosito, si è scavato la fossa da solo perché nel suo minomo momento di buco, Jannik è entrato a gamba testa, fortissimo, gli ha insinuato dubbi, e il braccio del russo si è come bloccato. Andrey ha perso quell’intensità e ritmo meccanico. Sinner ha capito che era il momento per spingere, e l’ha fatto a tutta. Ha spaccato la partita, prendendosi la riga di fondo con diritti terrificanti per violenza e profondità. È riuscito finalmente ad inchiodare Andrey sul rovescio per infilarlo poi col diritto, e anche con qualche lungo linea da sinistra, colpo che forse “Jan” si ostina a cercare fin troppo poco, visto che ce l’ha, eccome.
    Sinner si è preso il centro del campo, si è preso l’angolo a sinistra, che alternava con altre accelerazioni improvvise di diritto lungo linea da sinistra. Si è preso tutto, anche la testa di Rublev che su ogni seconda palla ha tremato, tra doppi falli e palle colpite con velocità da tennis rosa degli anni 80… Solo un momento di buco di Jannik sul 2-1 del terzo, con un contro break subito per un eccesso di spinta (2 diritti troppo esuberanti sparati out) ha reso il parziale meno severo per Rublev, ormai in balia totale dalla foga agonistica e furia tecnica di Sinner. Davvero impressionante il crescendo dell’azzurro, Wagneriano per intensità. Il martellatore non era più Andrey, era Jannik a spaccare la palla da ogni posizione, a prendersi rischi enormi e, nonostante qualche errore, produrre vincenti ed errori forzati.
    Una prestazione maiuscola di Sinner, per come ha ribaltato la partita con una forza mentale brutale. Ma anche un crescendo tecnico notevolissimo. Il servizio è cresciuto tanto, il rovescio è tornato stabile, solido e preciso; col diritto ha sbaragliato il rivale, sempre in anticipo coi piedi e pronto a sfondare con profondità e velocità. In certi fasi è stato letteralmente incontenibile. Più offensivo, più pronto a venire avanti, meno ancorato al “classico” pressing da dietro. Vero che Rublev era mentalmente crollato, ma i meriti dell’azzurro sono totali per come si è preso il match.
    Una vittoria splendida, che gli regala i primi quarti di finale a Monte Carlo e una sfida affascinante contro Zverev. Il tedesco è avversario assai tosto, ma il Sinner della seconda parte dell’incontro di oggi non deve temere nessuno.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita.
    Sinner scatta al servizio. Non c’è il vento terribile di ieri, ma qualche errore di troppo gli costa una palla break. Scambio di ritmo, sbaglia Jannik col diritto in rete. Con 4 punti di fila da 40-15, il russo opera un BREAK immediato. Sinner non trova il campo col diritto e in risposta, Rublev senza grandi meriti vince 8 punti di fila per il 2-0. Non ingrana l’azzurro, doppio fallo e poi una “stecca” che lo condanna allo 0-30 (e decimo punto perso di fila). Interrompe l’emorragia Sinner con un bel forcing, ma è costretto ad affrontare la palla del doppio break sul 30-40 per un altro errore di rovescio. Se la gioca bene, servizio esterno e diritto lungo linea da sinistra vincente. Jannik ha bisogno di tenere fermo sul rovescio Rublev per aprirsi il campo, partendo dalla prima di servizio. Un errore di Andrey consegna il primo game a Jannik. Il set avanza spedito sui turni di servizio, si ricava poco in risposta. Rublev pressa a tutta col diritto, Jannik cerca di inchiodarlo sul rovescio e muovere di più il gioco com improvvise accelerazioni sulla destra del russo, angolo che lascia più scoperto. Sul 3-2 30 pari, una risposta molto profonda di Jannik sorprende Rublev. 30-40 e prima palla break per l’azzurro, che però sbaglia la risposta cercando di essere aggressivo. Il martellamento di Andrey è asfissiante, 4-2 avanti. È cresciuto il servizio di Jannik, che segue con un primo colpo incisivo per non cadere nella morsa del gioco monocorde ma di grande intensità del russo, ma a volte la palla gli scappa via. Cerca la via della rete Rublev, ma non tiene un consistente passante di Sinner. L’azzurro ha iniziato a macinare un tennis discreto, sostenuto dalla prima di servizio, ma è necessario incidere in risposta per riaprire il set. Invece Rublev è una “macchina” nei suoi game, spinge in sicurezza e non rischia quasi niente. Jannik non trova la variazione necessaria ad incrinare lo scudo del rivale. Serve sul 5-4 Rublev. Sul 30-15 Sinner finalmente chiude il rivale nell’angolo sinistro col rovescio e lo infila col rovescio lungo linea. Un insolito errore del russo gli regala la palla break sul 30-40! Niente prima in campo, e… Doppio Fallo! BREAK Sinner, 5 pari, bravissimo Jannik a cogliere subito il minimo varco lasciato dal rivale, e mettergli pressione con quello splendido rovescione vincente. Un classico non forzato col diritto in scambio gli costa un pericoloso 15-30. Altro brutto errore col diritto, cercando di uscire dalla pressione di Andrey. 15-40, due chance per i nuovo allungo per il moscovita. Purtroppo la prima ha abbandonato Jan nel game… Annulla la prima PB con un bel pressing di rovescio; ancora la spinta a tutta sul rovescio salva Sinner. Rischia tanto l’azzurro, un errore col rovescio gli costa un’altra palla break. È costretto ad aggredire una palla corta e bassa a metà campo, ma il diritto muore in rete. Nuovo BREAK Rublev, torna avanti 6-5. Prova a “spaccare la palla” col diritto l’azzurro, e trova un altro bellissimo vincente col rovescio lungo linea. 30 pari da 30-0, stessa situazione vista sul 5-4. Attacca a tutta Jannik, ma che difesa di Rublev, alla fine è Sinner il primo a forzare out. Set Point Rublev. Spara in rete col diritto Andrey. C’è bagarre, sente la tensione il russo, che sbaglia anche sul secondo set point. Chiude al terzo Set Point, con un ritmo insostenibile col diritto. 56 minuti, sempre a rincorrere Jannik, peccato per aver perso il game sul 5 pari, una volta rimontato. 23 errori per Sinner, troppi rispetto ai 13 di Rublev, più costante e consistente per tutto il set.
    Secondo set, scatta Jan alla battuta, ma va subito in difficoltà. Pressa Andrey, e l’azzurro sbaglia. 0-30. Male, malissimo col rovescio da tre quarti campo, classico regalo che porta in dote 3 palle break a Rublev. Uff, sbaglia un rigore a porta vuota il russo sulla prima, graziato l’azzurro. Con una prima al T annulla la 2a; purtroppo il BREAK arriva sulla terza, vola largo un diritto di Jannik. Secondo break consecutivo subito, è evidente come cerchi di andare sovra ritmo per non cadere nella morsa del russo. Nel secondo gioco, sul 30 pari, Jannik si inventa una palla corta micidiale, imprendibile, che taglia le gambe al rivale dopo uno scambio di 26 colpi e gli vale una palla break. Tutto lo stadio lo sostiene. Eccolo! BREAK Sinner, a braccia alzate chiama il pubblico. Rublev invece si arrabbia col giudice di sedia per aver interrotto il suo ritmo al servizio avendo chiamato con la radio il trainer mentre serviva. Lo score che segna 1 pari. Si è innervosito malamente Andrey, mentre Sinner chiude il terzo game (e settimo punto di fila) con un rovescio meraviglioso. 2-1 Sinner. Arriva il trainer, lavora sull’alluce di Jannik una vescica sotto al callo, sanguina. Rublev ha perso la sicurezza nella spinta e il controllo dello scambio. Jannik spinge, comanda, si procura un’altra palla break sul 30-40. Andrey su butta avanti, ma non tocca bene di contro balzo e viene passato all’azzurro. BREAK Sinner, parziale micidiale che gli ha dato grande sicurezza nel suo pressing. Cerca e trova anche la smorzata, chiude l’angolo con grande facilità, mentre Rublev ora sbaglia. Tutto velocissimo per l’azzurro, vola 4-1 in scioltezza (nonostante un doppio fallo) e continua a pressare anche in risposta. Il russo è in confusione: ha perso riferimenti, concentrato e sfiduciato. Come un toro accecato dal rosso, sparacchia fuori pallate, o affossa in rete sulle risposte aggressive di Jannik. Bravo a sfondare col diritto l’azzurro, apre il campo e chiude. Strappa di nuovo il servizio al rivale con un passante di rovescio (male l’affondo di Andrey….) per il terzo BREAK del set, vola 5-1 e chiude 6-1 con un game perfetto, due Ace. Che svolta, Sinner sotto di un break infila 6 games di fila (parziale di 24 punti a 5 dopo il break). Incredibile, quanto conta la testa nel tennis… e quanto un momento può spaccare e invertire una partita che pareva già indirizzata.
    Terzo set, scatta il russo alla battuta. Sembra meno furioso rispetto alla bruttissima conclusione (per lui!) del secondo set. Si lotta, palla su palla e con grande ritmo. Travolgente Jannik col rovescio, chiude l’angolo con una velocità mostruosa, è palla break! Sbaglia in scambio col rovescio l’azzurro, un errore tatticamente grave. La prima del russo non va, la risposta di Jannik è profonda, ma si salva Andrey, 1-0. Bene con la prima l’azzurro e consistente col diritto, 1 pari. Terzo game, Rublev sbaglia di poco due diritti, 0-30, momento critico… arriva il doppio fallo sul 15-30, sente la pressione della risposta di Sinner che è diventata incisiva. 15-40, due palle break per Jan. Ottimo servizio da destra, e poi anche a sinistra, chiuso con un smash facile. Ma nello scambio sente la tensione, il rovescio del moscovita vola via. Terza palla break del game, e seconda palla… Rublev si butta avanti con poco, il rovescio dell’azzurro è consistente, la volée vola via. BREAK SINNER! 2-1 e servizio, ora è Jan controllare il gioco e mentalmente la partita, mentre la tensione divora letteralmente il russo, come dimostra la sua paura sulle seconde palle, tirate e velocità ridicole. Purtroppo il quarto game è complicato per Sinner, commette un paio di errori col diritto che lo condannano al 15-40. Si aggrappa al servizio e chiude sotto rete, cancellando la 1a chance; spedisce malamente in rete un rovescio in scambio. Sembrava in controllo, 3 errori gli costano il Contro Break, 2 pari, tutto da rifare. Rublev resta in grave difficoltà a difendersi sulla seconda di servizio, Sinner è molto aggressivo, piedi in campo. Le pressione gli fa commettere un doppio fallo sul 30 pari, e Jannik lo trafigge con un vincente di diritto, per l’ennesimo BREAK. 3-2 e servizio Sinner, di nuovo in vantaggio, ora è il momento di non sbandare più e chiudere la partita col servizio, con tennis solido, senza regali. Si inventa un’altra smorzata Jan, giocata benissimo dopo aver allontanato l’avversario. Esulta con il suo angolo dopo la giocata, e poi serve con consistenza e spara uno smash di diritto, imprendibile. Stavolta consolida il vantaggio, 4-2, a due games dai quarti di finale, con tutto il pubblico dalla sua parte. Il servizio di Rublev è totalmente andato, non solo la seconda è tremebonda, anche la prima è calata come percentuale. Sinner vuole chiuderla qua, impone un ritmo forsennato, ormai Andrey è chiuso in difesa. Un altro doppio fallo condanna Rublev ad una palla break che profuma di match point… Se la gioca con coraggio, prima esterna veloce e diritto incisivo. Si salva ancora il russo, resta in scia 3-4. Solid as Rock Jannik, gioca in modo autorevole l’ottavo game, 2 Ace e un gran diritto, per il 5-3. Vuole chiuderla qua Jan, scarica pallate violente e precise, Rublev è disarmato. Sul 15-40 ha due Match Point. Chiude subito, con una risposta di rovescio vincente SPAZIALE! Una vittoria in rimonta, difficile, strappata con le unghie. Una prestazione in crescendo, sia come tecnica ma soprattutto come forza mentale ed agonistica. Si è dimostrato più forte del rivale, nel senso pieno del termine. Bravo! Ora i quarti, contro Zverev.

    [5] Andrey Rublev vs [9] Jannik Sinner ATP Monte Carlo Andrey Rublev [5]713 Jannik Sinner [9]566 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 3A. Rublev 15-0 15-15 15-30 15-403-5 → 3-6J. Sinner 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 ace3-4 → 3-5A. Rublev 15-0 30-0 30-15 df 30-30 40-40 A-40 40-40 40-A df 40-40 A-402-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 2-4A. Rublev 15-0 15-15 df 15-30 30-30 30-40 df2-2 → 2-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 15-40 30-401-2 → 2-2A. Rublev 0-15 0-30 15-30 15-40 df 30-40 40-40 40-A1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-0 → 1-1A. Rublev 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 ace 30-0 ace 40-01-5 → 1-6A. Rublev 15-0 15-15 15-30 15-401-4 → 1-5J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 df1-3 → 1-4A. Rublev 0-15 0-30 15-30 30-30 30-401-2 → 1-3J. Sinner 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2A. Rublev 15-0 15-15 df 30-15 30-30 30-401-0 → 1-1J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-40 30-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1A. Rublev 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-406-5 → 7-5J. Sinner 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A5-5 → 6-5A. Rublev 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 df5-4 → 5-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace5-3 → 5-4A. Rublev 15-0 30-0 40-0 40-154-3 → 5-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-404-2 → 4-3A. Rublev 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-403-2 → 4-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-153-1 → 3-2A. Rublev 0-15 15-15 30-15 40-152-1 → 3-1J. Sinner 0-15 df 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-402-0 → 2-1A. Rublev 15-0 30-0 40-01-0 → 2-0J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-30 40-40 40-A0-0 → 1-0
    0 ACES 67 DOUBLE FAULTS 265/100 (65%) FIRST SERVE 48/85 (56%)39/65 (60%) 1ST SERVE POINTS WON 34/48 (71%)12/35 (34%) 2ND SERVE POINTS WON 19/37 (51%)5/12 (42%) BREAK POINTS SAVED 6/10 (60%)14 SERVICE GAMES PLAYED 1414/48 (29%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 26/65 (40%)18/37 (49%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 23/35 (66%)4/10 (40%) BREAK POINTS CONVERTED 7/12 (58%)14 RETURN GAMES PLAYED 1419 WINNERS 3931 UNFORCED ERRORS 4351/100 (51%) SERVICE POINTS WON 53/85 (62%)32/85 (38%) RETURN POINTS WON 49/100 (49%)83/185 (45%) TOTAL POINTS WON 102/185 (55%)220 km/h MAX SPEED 221 km/h169 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 196 km/h129 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 157 km/h LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Monte Carlo: Sinner supera Ruusuvuori in due set, match segnato da troppi errori

    Jannik in campo nel Principato

    Jannik Sinner fatica ma sconfigge Emil Ruusuvuori 7-5 6-3, guadagnandosi un posto agli ottavi di finale del Masters 1000 di Monte Carlo. Una partita segnata da troppi errori, non solo da parte di Jannik ma anche di Ruusuvuori, condizionata da forti folate di vento che hanno reso difficile trovare ritmo e precisione negli scambi. Alla fine ha prevalso la maggior classe e sostanza dell’azzurro, bravo ad alzare il livello nel finale del primo set e compiere l’allungo decisivo nel terzo game del secondo parziale. Jannik aspetta il vincente di Rublev vs. De Minaur.

    La cronaca della partita.
    Il match inizia con Ruusuvuori alla battuta. Quasi non si scambia, un Ace per Emil e via 1-0. Qualche errore col rovescio per Sinner, incluso un back sul 30 pari (scambio con qualche rimbalzo strano) che gli costa subito una palla break da difendere. Rischia il doppio fallo, ma è aggressivo, si apre il campo e chiude col diritto inside out. 1 pari. La giornata è segnata da un vento molto teso, con folate improvvise che rendono difficile controllare la palla. Non condizioni ideali per un “colpitore” come Jannik, che accelera prendendosi molti rischi e non lavora molto il colpo. Non riesce a far un punto in risposta l’azzurro, 2-1 Ruusuvuori, è più falloso Sinner in questi primi game, anche quando è al servizio. Funziona meglio il diritto di Jannik, con cui impatta la palla dall’alto e riesce a lavorarla maggiormente col polso. Con un back velenoso sul 30 pari, Emil pizzica fuori posizione l’azzurro e si procura la seconda palla break del match. Perfetto Sinner, Ace. Vola però il diritto nel punto successivo, ancora palla break. Comanda col diritto dal centro e cancella anche la terza chance al rivale. Alla fine il BREAK arriva, alla quarta PB, con un doppio fallo. 3-1 Ruusuvuori. Si becca pure un warning Jannik per aver calciato via la palla di rabbia. Finalmente Sinner vince un punto in risposta, grazie al doppio fallo di Emil. Altro doppio fallo, 15-30. Le condizioni di gioco sono molto complicate, non c’è un bel tennis, è solo un cercare di tenerla in campo. Un altro errore del finlandese, 15-40, due palle del contro break per Sinner. OK la seconda: con un gran diritto lungo linea l’azzurro strappa il BREAK, serve sul 2-3. Brutta giornata finora per l’azzurro col rovescio, da 40-0 si ritrova ai vantaggi. Il 16esimo errore dell’azzurro lo condanna ancora a palla break. E stavolta sbaglia Ruusuvuori. Salta in piedi il pubblico al primo grande winner di Jannik, un cross di diritto stretto favoloso, imprendibile. Salito il livello finalmente, scambi più veloci e spettacolari dopo un “festival di errori”. Ben 16 punti per arrivare a 3 pari. Un game sofferissimo che dà slancio a Sinner in risposta. Scarica diritti e rovesci violenti e precisi, Ruusuvuori non contiene la furia di Jannik, per lo 0-40. Salva la prima palla break Emil indovinando un rovescio vincente, ma niente può sul forcing brutale dell’azzurro sul 15-40. BREAK Sinner, bravo ad alzare il ritmo e la consistenza del suo pressing, sbaragliando il rivale. 4-3 Sinner, terzo gioco di fila (e due break). Quando il set pareva ben indirizzato, un paio di accelerazioni di Emil e un classico unforced di Jannik portano l’ottavo game 0-40. Vola via il diritto di “Jan”, brutto passaggio a vuoto dell’azzurro, siamo 4 pari. Sembra aver perso di nuovo la misura con i suoi drive Jannik, troppi errori per il 5-4 Ruusuvuori. Siamo 30 pari, il finnico a due punti dal set. Poco aiuto dal servizio per Sinner… ma esagera Ruusuvuori nella spinta. Con un Ace Jannik si porta 5 pari. Ora è Ruusuvuori a crollare al servizio. Sul 30 pari affossa maldestramente una seconda a metà rete, palla break Sinner! Si difende bene l’azzurro, Emil alla fine va fuori giri col diritto. Urla Jan, un BREAK che lo manda a servire sul 6-5. Male però Jannik, incassa un gran rovescio e poi manovra con una posizione troppo arretrata, per lo 0-30. Finalmente torna aggressivo, si prende di volo un bel 15, quindi trova un servizio esterno preciso. Una risposta lunga regala a Sinner il Set Point. Ancora col servizio esterno, strappa il punto decisivo. 7-5 Sinner, quanta fatica, in un’ora esatta di tennis tutt’altro che di qualità.
    Secondo set, inizia Ruusuvuori alla battuta. Buon game, 1-0 per lui. Solido anche Jannik nel suo primo game, il vento sembra calato, la palla fila più rapida e ci sono meno errori in costruzione da parte di entrambi. L’azzurro trova un ottimo cambio col lungo linea sul 30 pari, sbaglia Emil, concedendo la prima palla break del set. Sinner aggredisce una seconda palla corta, vola a rete ma l’attacco è corto e incassa il passante lungo linea. Un brutto errore col diritto costa a Ruusuvuori la 2a PB. Doppio fallo! Come nel primo set, lancio di palla basso, impatto orribile e palla a metà rete per il finlandese. BREAK Sinner, 2-1 e servizio. Non riesce a scappar via e spaccare la partita Jannik, sbaglia ancora e un doppio fallo lo condanna alla palla break. Si salva, ma segue un altro errore. Si aggrappa al servizio per cancellare la seconda chance del game. Con fatica e grazie al servizio, riesce finalmente a consolidare il vantaggio, portandosi 3-1, per la prima in fuga nel match. Forse il vantaggio ha liberato il braccio dell’altoatesino, che trova una spallata col diritto micidiale, bellissima. Ma fa tanta fatica a controllare la spinta con continuità, troppi errori oggi. Servizio e diritto, Sinner non sbanda e il match per la prima volta scorre sui turni di servizio. Il campo è diviso tra luci e ombre, è il momento più complicato della giornata per la visibilità, con Sinner che serve avanti 4-3. Aggressivo l’azzurro col diritto, e ora trova anche qualche punto col rovescio cross, soluzione che invece gli è costata tanti errori oggi. Ottimo game, chiuso con una palla corta perfetta, per il 5-3. Emil è forse scoraggiato, non è più riuscito ad incidere in risposta perché Jannik ha sbagliato di meno nell’ultima fase. Scaraventa un dirittaccio in rete, e quindi doppio fallo. 0-30, a due punti dal successo Sinner. Bell’affondo col rovescio di Sinner in risposta, 0-40 e Tre Match Point! Trasforma il terzo, out il rovescio di Emil. Game Set Match Sinner. Che fatica, una partita bruttina, ma alla fine è arrivato un successo che lo porta agli ottavi, suo miglior risultato nel torneo.

    [Q] Emil Ruusuvuori vs [9] Jannik Sinner ATP Monte Carlo Emil Ruusuvuori53 Jannik Sinner [9]76 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2E. Ruusuvuori 0-15 0-30 df 0-40 15-40 30-403-5 → 3-6J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-153-4 → 3-5E. Ruusuvuori2-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 40-302-3 → 2-4E. Ruusuvuori 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-3 → 2-3J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 df 40-40 40-A 40-40 A-401-2 → 1-3E. Ruusuvuori 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A df1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 df 40-15 ace1-0 → 1-1E. Ruusuvuori 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-305-6 → 5-7E. Ruusuvuori 15-0 15-15 15-30 df 30-30 30-40 df5-5 → 5-6J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace5-4 → 5-5E. Ruusuvuori 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-4 → 5-4J. Sinner 0-15 0-30 0-403-4 → 4-4E. Ruusuvuori 0-15 0-30 0-40 15-403-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-403-2 → 3-3E. Ruusuvuori 15-0 15-15 df 15-30 df 15-40 30-403-1 → 3-2J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 40-A df2-1 → 3-1E. Ruusuvuori 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-401-0 → 1-1E. Ruusuvuori 15-0 30-0 ace 40-00-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Davis: la fase finale 2022 sarà a Malaga

    Niente Abu Dhabi, ma Malaga. La International Tennis Federation e Kosmos Tennis hanno annunciato che la città spagnola ospiterà la fase finale (a eliminazione diretta) della Coppa Davis 2022. Si giocherà su un campo in cemento al coperto presso il Palacio de Deportes José María Martín Carpena il 21 -27 novembre.
    Malaga era stata selezionata come una delle quattro sedi per la fase a gironi dal 14-18 settembre, ma a questo punto sarà rimpiazzata da un’altra città, ancora da stabilire (il bando è aperto, con 13 possibili destinazioni al vaglio).
    Sorpresa per questa decisione, visto che sembrava scontato che le finali di Davis 2022 si spostassero negli Emirati o in un mercato emergente e ricco di risorse. Pare che la ITF e Kosmos siano rimaste colpite dall’offerta di Malaga anche per le finali, tanto da optare per l’”Upgrade” sia per quest’anno che per il 2023. Dopo Madrid, resta quindi in Spagna la fase decisiva della massima competizione a squadre maschile.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Djokovic: “Nel terzo set ho finito le energie, non stavo più nello scambio”

    Novak Djokovic, sconfitto al rientro

    Novak Djokovic non ha nascosto la propria delusione per la sconfitta patita al rientro a Monte Carlo. Nella press conference post partita, il serbo ha ammesso di esser andato in crisi fisicamente, come il campo ha confermato senza ombra di dubbio.
    “Certo che sono deluso. A nessuno piace perdere” afferma Novak, “Siamo atleti professionisti, questo è ciò che facciamo. Andiamo in campo per gareggiare e provare a vincere uno contro l’altro. Non mi piaceva il modo in cui mi sentivo fisicamente nel terzo set. Ho finito il gas completamente. Non potevo davvero stare nello scambio con lui. Voglio dire, se non reggi gli scambi, senza sentire le gambe sulla terra battuta, è una missione impossibile. Non mi piace quel tipo di sensazione che ho provato nel terzo,  ne parlerò con la mia squadra, per trovare le ragioni per cui è successo, analizzeremo questo e spero che la prossima settimana le cose andranno meglio a Belgrado”.
    Chiedono a Djokovic sul pubblico, per il cronista ostile. Novak la vede diversamente: “Ho avuto una percezione completamente diversa. Non sentivo che fossero contro di me. In realtà, il pubblico è stato molto gentile ed è stata una buona accoglienza. Hanno fatto il tifo per entrambi i giocatori, alcuni buoni punti ci sono stati. Aveva un doppio break, stava giocando bene. Ho affrontato ambienti molto più ostili nella mia vita, nella mia carriera. Ringrazio il pubblico per essere rimasti tre ore”.
    Novak risponde su quanto abbia sofferto sul piano mentale: “Parlavo con me stesso? Non è la prima e non sarà l’ultima che lo faccio. È normale in una partita quando sei frustrato per certe cose. Hai reazioni diverse. In termini di comportamento, penso di aver fatto bene. Ho sempre creduto di poter rimontare e vincere la partita, e sono rimasto lì anche se molte cose erano contro di me per come mi sentivo in campo. Dal punto di vista del gioco, fisicamente ero solo lontano dal mio meglio. In questo tipo di condizioni e circostanze, devi davvero lavorare due volte di più di quanto faresti normalmente. E ancora, ho giocato contro uno specialista della terra battuta. Aveva già giocato qualche giorno fa e bene. Mi aspettavo che questa partita fosse davvero dura, una battaglia fisica, ed è quello che è stato. Sfortunatamente la mia settimana finisce qui. Devo cercare di essere ottimista e costruire il mio tennis fino al Roland Garros, dove voglio raggiungere il picco”.
    Un Djokovic deluso ma molto lucido. Certamente ha mostrato una condizione davvero modesta, in modo sorprendente. Si ipotizzava infatti che un bel lavoro svolto in queste settimane senza tornei lo avesse preparato a puntino, con un po’ di ruggine ma non così tante incertezze e con il crollo fisico avuto nel terzo set. Nonostante sia il tennista più forte dell’epoca attuale, l’aver giocato una manciata di partite dallo scorso novembre gli è costato carissimo. Novak è un grande talento, ma anche lui ha bisogno di ritmo, di quelle sensazioni che solo la partita ti può regalare.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Monte Carlo: Fognini cede nettamente a Tsitsipas dopo un primo set lottato

    Fabio in campo a Monte Carlo

    Fabio Fognini esce al secondo turno del Masters 1000 di Monte Carlo, sconfitto 6-3 6-0 dal campione in carica Stefanos Tsitsipas, in un’ora e 10 minuti. Una sconfitta che lascia l’amaro in bocca, perché nel primo set c’è stata battaglia, con Fognini che aveva avuto anche la palla break sul 3-5 per tornare in vita nel set. Si pensava ad un secondo parziale più lottato. Purtroppo nel primo game del secondo, da 40-15, Fabio è incappato in due doppi falli e due errori non forzati che hanno regalato il break al greco. Un passaggio a vuoto mortale per l’azzurro, che non si è più ripreso, cedendo ben 6 giochi di fila (9 contando anche il primo set). Una sconfitta netta, che gli costerà caro anche in classifica. Tsitsipas più solido col diritto, ha giocato un tennis meno brillante del solito ma assai concreto, ottimizzando condizioni difficili per il forte vento che sferzava il Principato al tramonto.
    La partita è scivolata via veloce, troppo veloce dalle corde di Fognini. All’avvio c’è stata battaglia, con uno scatto di Stefanos (3-0) prontamente ripreso da Fabio, per il 3 pari. Sembrava che la lotta potesse continuare, poiché il greco era falloso e non ricavava molto dal servizio, tanto che nel primo parziale era soprattutto l’azzurro a creare tennis, a cambiare ritmo, a pizzicare il rivale con bei rovesci lungo linea sulla parte di campo lasciata aperta. Invece Tsitsipas ha vinto bene il settimo game ed ha approfittato di due errori di diritto dell’azzurro sul 4-3, con un break che l’ha rimandato avanti. Col servizio Stefanos ha cancellato la palla del contro break, ultimo sussulto di Fognini, che poi è letteralmente crollato. Infastidito dai suoi errori, dal vento, da condizioni non facili. L’emblema della sconfitta odierna è stato il pessimo passaggio a vuoto all’inizio del secondo set. Da 40-15 avanti, solo errori per l’azzurro, tra doppie falli e palle sparate fuori per eccesso di spinta, giocate solo di braccio, scarico di gambe. Un calo mentale che gli è costato il match, tanto che il sipario è calato lì.
    Bravo è stato Tsitsipas a salire con la prima di servizio, giocare molto attento col diritto in costruzione. Si è preso pochi rischi, cercando solo di spostare l’azzurro tenendola in campo. Un tennis meno effervescente ed offensivo rispetto ai suoi standard, ma oggi contro un Fognini così falloso e in condizioni difficili per il vento, è stato l’asso vincente. Dispiace invece per come Fabio non sia riuscito a ritrovare precisione ed intensità, dopo un inizio che pareva promettente. Non l’ha aiutato il servizio, e nemmeno è riuscito a costruire scambi e poi cambiare ritmo. Gli errori arrivavano prima, in costruzione. Era la sfida tra gli ultimi due vincitori del torneo, il responso del campo è stato inequivocabile. Troppo più solido e continuo il greco, rispetto alle fiammate intermittenti di Fognini.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita.
    Tsitsipas scatta al servizio. Inizia bene spingendo col diritto, poi il game si complica e arriva la palla break per Fognini. Rischia un rovescio lungo linea Fabio, ma gli esce di poco. 1-0 Tsitsipas. Anche Fognini va sotto al servizio, si gioca con grande ritmo e velocità, il terreno che preferisce Stefanos. Sul 30-40 c’è palla break per il greco. Altro scambio a grandissima velocità, il primo a sbagliare è l’azzurro. BREAK Tsitsipas, 2-0 avanti, che spinge in sicurezza e vola 3-0 in un amen. Diventano 7 i punti di fila per Tsitsipas, Fabio non riesce a rallentare e poi accelerare. Riesce a strappare un paio di punti, ma un altro diritto in rete sul 30 pari gli costa la palla del doppio break. Nemmeno il servizio lo aiuta… lo aiuta invece una splendida accelerazione di rovescio, primo grande vincente “da Fognini”. C’è vento, inizia a far fresco sul Principato, non sono condizioni facili per creare un tennis brillante. Si salva “Fogna”, 1-3. All’improvviso è Stefanos spalle al muro: errore, doppio fallo, bella accelerazione di Fabio, per lo 0-40! Gioca da campione il greco, tra servizio e un attacco chiuso con un tocco favoloso sulla rete. Ma sbaglia la terza, volée in corridoio. BREAK Fognini, serve 2-3. C’è una discreta animosità in campo, anche se a distanza. I due notoriamente non si amano, tanto che al cambio di campo Fognini rimprovera il giudice di sedia per il coach di papà Tsitsipas. Buon game del campione 2019, 3 pari, con un parziale di 12-3 per lui. Sul 4-3 Tsitsipas spinge tanto col diritto lasciando scoperto l’angolo destro. Ne approfitta Fabio con il suo splendido rovescio lungo linea, ma sbaglia malamente col diritto in due scambi. 15-40, due palle break per il greco. Preciso con lo schema servizio e diritto Fognini nella prima; forza out col rovescio lungo linea sulla seconda. BREAK Tsitsipas, avanti 5-3 serve per il primo parziale. Bella reazione dell’azzurro, che si prende il campo con un paio di strappi d’autore dei suoi. 0-30. Col servizio Stefanos annulla il gap, ma esagera nella sbracciata inside out. 30-40, palla break “Fogna”! La cancella “Stef” con una prima potente, arma per lui importantissima finora (bassa percentuale, ma la trova nei momenti importanti). Con un gran drive di diritto Tsitsipas pizzica la riga, è Set Point. Che sfortuna!?! Incredibile nastro vincente per Stefanos, mentre era in difesa sotto l’assedio di Fabio. 6-3 Tsitsipas, un set con alti e bassi, Fognini paga i troppi errori commessi cercando di muovere il gioco. Meno brillante ma più consistente il gioco di Stefanos, ben centrato col diritto.
    Secondo set, serve Fognini, letteralmente in una bufera di vento, le condizioni sono peggiorate. Commette due doppi falli, dilapidando il 40-15. Con un errore di rovescio, giocato con poca pazienza, concede una palla break. Altro rovescio largo, due classici non forzati che regalano il BREAK a Tsitsipas. Davvero un peccato iniziare il set così, mandare avanti il rivale gratis. Anche in risposta continua il momento “no” dell’azzurro, che pare aver staccato la spina mentalmente (7 punti persi di fila, con solo errori). Si riaccende la luce di Fabio, che con 3 spallate di fila forza il secondo game ai vantaggi. Stecca TsiTsi, c’è la palla del contro break! Lungo scambio, ancora è il rovescio a tradire l’azzurro. Non si gioca sulla seconda palla break, col servizio Stefanos si porta 2-0 (e quinto gioco di fila per lui). Complicato anche il terzo gioco per l’azzurro. Un errore in scambio lo costringe al 30-40, chance di doppio break per Stefanos. Doppio fallo, il nastro porta via la palla. Vola la racchetta di Fognini mentre l’arbitro annuncia il 3-0 Tsitsipas con doppio break. La partita ora è davvero difficile, con sei giochi di fila persi dall’azzurro. Si butta avanti Fognini, cerca di scuotersi, ma Tsitsipas lavora benissimo col diritto dal centro, muove Fabio e lo porta a sbagliare. Non una partita tecnicamente eccelsa per il greco, ma assai consistente con i suoi due colpi più sicuri, prima di servizio e diritto. 4-0 Tsitsipas, il match sembra ormai compromesso. Ormai l’azzurro lascia correre il braccio senza una tattica precisa, colpisce solo di rabbia. Un diritto il rete lo condanna al 5-0 (e quarto break consecutivo). Peccato per Fognini chiudere con un 6-0, con nove giochi di fila persi. Il primo set lasciava intravedere ben altra lotta che, purtroppo, invece non c’è stata. Tsitsipas è salito, sempre più consistente e meno falloso; Fabio è crollato commettendo troppi errori dopo il break subito all’avvio del secondo set.

    Fabio Fognini vs [3] Stefanos Tsitsipas (non prima ore: 15:00)ATP Monte Carlo Fabio Fognini30 Stefanos Tsitsipas [3]66 Vincitore: Tsitsipas ServizioSvolgimentoSet 2S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-00-5 → 0-6F. Fognini 15-0 15-15 15-30 df 15-400-4 → 0-5S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 40-150-3 → 0-4F. Fognini 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 df0-2 → 0-3S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-400-1 → 0-2F. Fognini 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 df 40-40 df 40-A0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1S. Tsitsipas 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-403-5 → 3-6F. Fognini 0-15 0-30 15-30 15-40 30-403-4 → 3-5S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4F. Fognini 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3S. Tsitsipas 0-15 0-30 df 0-40 15-40 ace 30-401-3 → 2-3F. Fognini 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-3 → 1-3S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-00-2 → 0-3F. Fognini 15-0 15-15 30-15 30-30 30-400-1 → 0-2S. Tsitsipas 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 0-1
    0 ACES 35 DOUBLE FAULTS 126/45 (58%) FIRST SERVE 29/55 (53%)12/26 (46%) 1ST SERVE POINTS WON 20/29 (69%)8/19 (42%) 2ND SERVE POINTS WON 17/26 (65%)2/7 (29%) BREAK POINTS SAVED 6/7 (86%)7 SERVICE GAMES PLAYED 89/29 (31%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 14/26 (54%)9/26 (35%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 11/19 (58%)1/7 (14%) BREAK POINTS CONVERTED 5/7 (71%)8 RETURN GAMES PLAYED 76 WINNERS 1031 UNFORCED ERRORS 1520/45 (44%) SERVICE POINTS WON 37/55 (67%)18/55 (33%) RETURN POINTS WON 25/45 (56%)38/100 (38%) TOTAL POINTS WON 62/100 (62%)195 km/h MAX SPEED 216 km/h177 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 202 km/h149 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 147 km/h LEGGI TUTTO