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    Clamoroso a Rotterdam: Bellucci pennella colpi d’autore e domina Tsitsipas, è in semifinale!

    Mattia Bellucci (foto Getty Images)

    No, non è una favola, è tutto vero, verissimo, palpabile e soprattutto strameritato. Mattia Bellucci incanta all’ATP 500 di Rotterdam: vola sul campo disegnando traiettorie fantastiche e facendo perdere focus e riferimenti a Stefanos Tsitsipas, battuto su tutta la linea dalla maggior aggressività, varietà di soluzioni e piglio offensivo del lombardo. Bellucci sconfigge l’ex n.3 del mondo per 6-4 6-2 e sbarca in semifinale nel torneo olandese, miglior risultato di una carriera che sta decollando e promette orizzonti bellissimi vista la diversità del gioco dell’azzurro e la sua abilità nel cambiare continuamente schemi e traiettorie. Veloce come un fulmine e lucidissimo nella selezione dei colpi, Mattia ha brillato in risposta mandando letteralmente in bambola il greco, facendogli perdere i riferimenti sul campo e provocandone moltissimi errori anche col diritto, il suo colpo migliore, oggi insicuro e falloso. Bellucci si giocherà l’accesso in finale domani affrontando Alex De Minaur.
    La partita e vittoria odierna di Bellucci vale molto più di una classica “prova del 9”, è un certificato di grande qualità, di sostanza oltre che talento. Che il lombardo fosse uno che dà del tu alla palla e che dalle sue corde possa uscire di tutto e di più lo sapevamo da tempo; questo torneo dimostra – in primis a Mattia stesso – che quel gioco un po’ leggero ma terribilmente vario è adeguato anche a battere tennisti forti, esperti e più potenti. Il successo contro Medvedev non è arrivato per caso, è figlio di un percorso di maturazione umana e agonistica importante, che in quel di Rotterdam è esploso in tutta la sua giocosa bellezza. Giocosa sì, questo è quel che si legge di lui facendo un giro sul web del tennis internazionale. Era poco conosciuto anche da molti addetti ai lavori, che ora esaltano i tagli, la velocità di esecuzione e pensiero del nativo di Busto Arsizio, una mosca bianca in un tour di palestrati, ma così veloce e con mano educata da potersela giocare alla pari e pure vincere.
    A parziale scusante del greco c’è forse un problema alle dita del piede sinistro, palesato addirittura dopo un solo game, ma a dire il vero Stefanos non è parso affatto penalizzato nella corsa… Quel che l’ha mandato in crisi è stato il gioco variopinto e super-aggressivo di Mattia. All’avvio del match l’azzurro ha tenuto con le unghie perché la maggior potenza dell’ellenico l’ha messo a dura prova, tanto ricorrere alla massima efficacia del servizio (anche della seconda palla, davvero precisissima) e rischiare affondi nei pressi delle righe. Il non aver sfruttato un paio di chance ha vistosamente innervosito Tsitsipas, tanto da fargli perdere focus e fiducia. Lì è stato bravissimo Bellucci a capire il momento e rischiare a tutta fin dalla risposta. Non solo i suoi tagli che rendono le traiettorie insidiose, Mattia ha spinto tanto e bene, appoggiandosi a meraviglia alla palla potente ma non così profonda del rivale. Con i piedi l’azzurro arriva come e dove vuole, e forte di questa reattività e fiducia è entrato forte con il rovescio e altrettanto col diritto, generando angoli e lungo linea che hanno mandato in confusione il rivale.
    La risposta di Bellucci è stata il colpo che ha spaccato la partita. Tsitsipas non attraversa un buon momento, è risaputo, però è uno che difficilmente molla, lotta e spinge pur sbagliando troppo rispetto ai suoi tempi migliori, quando faceva finali Slam. Spinge tanto dopo il servizio, cercando di comandare col diritto e venire a rete e chiudere dopo un’apertura di campo. Bellucci è stato splendido nel rispondere davvero bene con tante soluzioni bloccate che, grazie al timing favoloso, sono diventate traiettorie insidiose, profonde e velocissime, in particolare in lungo linea tanto che il greco si è ritrovato tante volte fuori posizione a rincorrere. Questa pressione l’ha retta malissimo, facendo scelte pessime nello scambio e sbagliando più volte i tempi dell’attacco. Bellucci ha una mano eccellente e si è fatto trovare pronto toccando dei passanti bassi che hanno trasformato le volate del greco in tocchi disperati e perdenti. Ma non solo difesa, la bellezza della prestazione di Mattia è stata quanto e bene abbia attaccato. Una volta vinto il primo set, il suo tennis ha preso ancor più vigore, tanti diritti offensivi e rovesci giocati quasi di contro balzo, trovando traiettorie ottime, e poi via alternate a smorzate e tagli profondi. Stefanos non c’ha capito nulla, è andato in confusione perdendo lucidità e sbagliando troppo. Merito del nostro piccolo grande eroe, autore di una prestazione maiuscola. Difficile trovargli un difetto oggi: colpi d’inizio gioco solidi ed efficaci, più rapido negli spostamenti e di pensiero. Ha controllato il match, incredibile a dirsi ma così è andata.
    Contro De Minaur in semifinale sarà match assai diverso e più complicato, perché Alex è in buona fiducia e ha nella velocità il suo punto forte, quindi Bellucci dovrà inventarsi quest’altro perché sulla corsa è difficile battere “Demon”. La borsa dei suoi trucchi è ben fornita, vedremo come andrà. Intanto può godersi questa splendida meritata vittoria che lo consegna davvero al grande tennis (nella classifica Live è già n. 68, fantastico!).
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il quarto di finale inizia con Tsitsipas al servizio e impreciso col diritto, ne sbaglia ben 3 e concede una palla break. La cancella con un solido attacco, ancora col diritto, da tre quarti campo. Segue un meraviglioso attacco col rovescio stretto e poi un Ace, ma qualcosa sembra non andare nel greco, tanto che chiama il fisioterapista dopo una manciata di minuti! Qualcosa non va alle dita del piede sinistro. Dopo un consulto e una pasticca il gioco riparte, è molto circospetto negli spostamenti il greco. Bellucci vince un tranquillo game di servizio, ma in risposta poi fa fatica perché la prima palla di Tsitsipas è molto precisa. È un fulmine Mattia nel coprire il campo, anche nel correre avanti per battagliare sotto il rete con Stefanos. Enorme il gap di potenza tra i due, ma gli angoli dell’azzurro sono efficaci, 2 pari. Sotto la potenza del diritto del greco, Mattia scivola sotto 0-30 nel sesto game. È bravo a prendere l’iniziativa dopo la prima palla, indispensabile per non andar sotto e dover rincorrere. Purtroppo un nastro beffardo costa al lombardo la palla break sul 30-40. Di nuovo nastro, ma svolta azzurro… è andata bene perché la palla sarebbe stata forse vincente se passava la rete. Un gatto sul net, bravo Bellucci e 3 pari. Tsitsipas cambia continuamente posizione in risposta nell’ottavo game, questo forse disturba Bellucci che commette anche un doppio fallo. Ai vantaggi l’azzurro prova una smorzata ma ci arriva da campione il greco e chiude con un diritto cross micidiale. Ancora palla break per TsiTsi. Risponde lontanissimo sulla seconda Stefanos e sbaglia malamente di rovescio. Pressa il greco, altra risposta potente e altra chance di break. Uff! Si salva con un diritto difensivo estremo, forse pure non centrato benissimo, ma la palla in lungo linea punisce l’attacco del rivale. Poche prime palle ora per Bellucci, ma le seconda sono aggressive e vicine alle righe. 4 pari. Improvvisamente Tsitsipas perde misura nel nono game, sbaglia il tempo dell’attacco e poi con un diritto banale tirato lungo un metro crolla 0-40. Stef con una prodezza cancella prima chance a Mattia (rovescio vincente), ma il diritto lo tradisce ancora sul 30-40. BREAK Bellucci, 5-4. Il lombardo regala al pubblico una smorzata d’autore, mascherata alla perfezione, poi un Ace con la seconda palla. Imprevedibile. Tsitsipas carica a tutta il diritto per restare aggrappato al set. Un nastro maledetto fa impennare il diritto di Mattia, palla del contro break per Stefanos sul 30-40. Se la gioca con grandissimo coraggio Bellucci, attacco fantastico col rovescio lungo linea e poi doppia chiusura in avanti. Una soluzione che mette in mostra tutta la sua mano e senso geometrico del campo. Ecco il set point, con un brutto unforcerd col diritto del greco. Prima palla esterna e via, SET Bellucci. Dal 3-4 Mattia vince tre game di fila e si merita il parziale. Molto attivo, rapido, ha tenuto un bel ritmo e poi bravo a cambiare continuamente le carte in tavola e il diritto di Tsitsipas non riesce a fare la differenza.
    Tsitsipas ha chiara la necessità di alzare il ritmo e la velocità di gioco perché ai ritmi di Bellucci rischia visto quanto l’azzurro governa bene la palla. L’ellenico esterna la sua frustrazione urlando al suo piatto corde dopo un rovescio mal centrato e facile preda del rovescio di Bellucci (1-1). Nervoso TsiTsi, errore e poi Bellucci entra a tutto braccio con la risposta di diritto, 0-30! Pessimo il tempo dell’attacco di Stefanos mentre il passante di Mattia è basso e punisce la volée del rivale. 0-40!!! Cerca calma e governa col diritto dal centro Tsitsipas, senza cercare le righe. Con un Ace salva anche la terza palla break consecutiva. Freddo in questo frangente, ma poi regala di nuovo col diritto e arriva la PB #4. E il BREAK ARRIVA!!! Bella risposta lungo linea sulla seconda del greco, e il recupero vola via. 2-1 e servizio per Bellucci, in controllo del match in questa fase, con tranquillità e precisione. Totalmente fuori fase Stef, tira una risposta lunga tre metri su di una seconda palla carica di spin ma non così impossibile. Bellucci invece rischia e le righe son tutte per lui, anzi… un capello di riga! Attacca dopo il servizio e chiude da metà campo, benissimo, e pure altra smorzata precisa. 3-1. Inerzia tutta verso Busto Arsizio, incredibile ma vero. Incerto Tsitsipas, è teso e si vede, sente di non aver il controllo del gioco e alterna affondi precisi a colpi più corti sui quali Bellucci è lucidissimo ad entrare. Con un altro attacco repentino Mattia si prende la palla break sul 30-40. Doppio fallo! Clamoroso, 4-1 “pesante”, la vittoria e semifinale sono a un passo. Quasi in trance agonistica, Bellucci continua a pennellare giocate ottime, si porta 5-1 in sicurezza. Tsitsipas è furibondo, scorato, incredule. Tira colpi senza logica e concede un match point sul 30-40 sbagliando ancora di rovescio dopo una risposta aggressiva del nostro. Si salva con un diritto molto profondo, forse rimasto in campo quasi per miracolo… 5-2. Bellucci serve per la semifinale. Braccino? Tutt’altro! Ace esterno con una curva imprendibile, 30-0. Torna a match point col doppio smash, stavolta sono 3 e col servizio. Basta il primo, bel servizio e via GAME SET MATCH BELLUCCI! Bravissimo! Che bellezza!

    Stefanos Tsitsipas vs Mattia Bellucci ATP Rotterdam Stefanos Tsitsipas [6]42 Mattia Bellucci66 Vincitore: Bellucci ServizioSvolgimentoSet 2M. Bellucci 15-0 30-0 ace 40-02-5 → 2-6S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 ace1-5 → 2-5M. Bellucci 15-0 ace 30-0 30-15 40-151-4 → 1-5S. Tsitsipas 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 df1-3 → 1-4M. Bellucci 0-15 15-15 30-15 40-151-2 → 1-3S. Tsitsipas 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 ace 40-A1-1 → 1-2M. Bellucci 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-0 → 1-1S. Tsitsipas 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1M. Bellucci 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 A-404-5 → 4-6S. Tsitsipas 0-15 0-30 0-40 15-40 30-404-4 → 4-5M. Bellucci 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 df 40-A 40-40 40-A 40-40 A-404-3 → 4-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 40-153-3 → 4-3M. Bellucci 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-403-2 → 3-3S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 40-15 40-302-2 → 3-2M. Bellucci 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 2-1M. Bellucci 15-0 30-0 40-0 40-15 df ace1-0 → 1-1S. Tsitsipas 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 1-0

    Statistica
    Tsitsipas 🇬🇷
    Bellucci 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    239
    302

    Ace
    4
    5

    Doppi falli
    1
    2

    Prima di servizio
    35/58 (60%)
    33/57 (58%)

    Punti vinti sulla prima
    25/35 (71%)
    25/33 (76%)

    Punti vinti sulla seconda
    9/23 (39%)
    16/24 (67%)

    Palle break salvate
    7/10 (70%)
    4/4 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    9
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    58
    153

    Punti vinti sulla prima di servizio
    8/33 (24%)
    10/35 (29%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    8/24 (33%)
    14/23 (61%)

    Palle break convertite
    0/4 (0%)
    3/10 (30%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    9

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti al servizio
    34/58 (59%)
    41/57 (72%)

    Punti vinti in risposta
    16/57 (28%)
    24/58 (41%)

    Totale punti vinti
    50/115 (43%)
    65/115 (57%) LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Rotterdam: troppo Alcaraz per un coraggioso Vavassori

    Andrea Vavassori a Rotterdam (foto ABNAMRO Open)

    C’ha provato con coraggio per un set e mezzo Andrea Vavassori attaccando a tutta, chiedendo il massimo al servizio e correndo a rete il prima possibile, ma Carlos Alcaraz ha giocato una partita molto solida imponendo la sua maggior classe, potenza e varietà di gioco, in particolare con la risposta, il colpo che ha fatto segnare una nettissima differenza tra i due. Vavassori si inchina allo strapotere del n.3 del mondo negli ottavi di finale dell’ATP 500 di Rotterdam, battuto per 6-2 6-1. Era una missione quasi impossibile per “Wave”, per provare far partita pari era necessario servire come mai in carriera e sperare anche in un piccolo grande aiuto dello spagnolo, magari qualche distrazione o incertezza che non sono arrivate. Alcaraz ha disputato una partita solida, ha servito bene e risposto da campione, mettendo in crisi l’italiano sia nei suoi tentativi di serve and volley che quando è rimasto dietro, letteralmente investito da una serie di pallate profonde e velocissime. Resta un’ottima settimana per Andrea, bravo a qualificarsi e meritarsi stasera il “prime-time” con la stella del torneo.
    Non c’è molto da commentare sul match. Vavassori ha sofferto in quasi tutti i suoi game di servizio, solo nel primo turno del secondo set non ha concesso palla break, a conferma di quanto e bene abbia risposto Alcaraz. Del resto nel taccuino dello spagnolo era scritto alla prima riga “rispondere il più possibile”, per disarmare la miglior qualità dell’azzurro. Se Vavassori fosse riuscito a tenere con più agio i suoi turni, magari avrebbe avuto la spinta per rischiare ancor più in risposta e chissà, provare così a mettere pressione all’avversario che più volte nell’ultimo periodo ha dimostrato di soffrirla. Andrea non c’è riuscito poiché Carlos ha risposto troppo bene, impatti puliti e precisi, sia quando l’azzurro ha rischiato la via della rete dopo la battuta che quando è rimasto dietro. Rispondendo così bene, Alcaraz ha impedito a Vavassori di giocare i suoi schemi migliori. Qualche bell’attacco col back di rovescio per il torinese, e soprattutto il coraggio di insistere e provarci sempre anche dopo aver incassato un gran passante, un lob, o una risposta mortale. È lo spirito del doppista che cova dentro di lui e lo anima, attaccare sempre e comunque, pronto a cancellare il punto precedente.
    Alcaraz è parso in ottima condizione, sicuro e preciso. Non ha sofferto affatto la palla pulita e non così pesante dell’italiano, andando a nozze nello scambio. È stato bravo Carlos nel leggere le traiettorie di servizio Vavassori, andando spesso dalla parte giusta e riuscendo a neutralizzare anche moltissime curve esterne davvero temibili per la stragrande maggioranza dei giocatori; meno per “Carlito”, un fulmine nell’avventarsi sulla palla e rimetterla con qualità, anche con poco equilibrio. Nello scambio, nei pochi che ci sono stati, troppa la differenza a favore di Alcaraz, apparso molto sereno e tranquillo. Ha avuto poca pressione da Vavassori, ma ha controllato tutto il match senza quasi mai sparacchiare o esagerare. Il torneo per Alcaraz continua, mentre Vavassori porta a casa una bella esperienza e un’ottantina di posti nel ranking di singolare. Nonostante tutto, applausi a “Wave”, è la dimostrazione che può far bene anche in singolare e ritagliarsi spazi discreti.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Vavassori inizia uno dei match di singolare più importanti della sua carriera al servizio. Subito avanti sul net, del resto provare a resistere nello scambio contro Alcaraz è sulla carta un mezzo suicidio… Carlos dalla risposta riesce a tenere dietro il torinese o ne forza l’errore di volo. Sul 30 pari segue con coraggio la seconda palla a rete ma la volée non è lunga e sul diritto dello spagnolo, che passa agilmente. Carlos strappa il BREAK immediato grazie ad un errore di diritto di Vavassori, cercando la riga in lungo linea. Alcaraz può fare corsa di testa e questo lo tiene molto rilassato, a zero si porta 2-0 regalando al pubblico anche un colpo dietro la schiena. Si lotta tanto invece nel secondo turno di Andrea… ai vantaggi un diritto aggressivo vale ad Alcaraz la palla del doppio allungo, stavolta l’Ace esterno salva l’azzurro (terzo nel game!). Il colpo più efficace di “Wave” è il rovescio d’attacco in back quando taglia bene la palla e questa quasi non rimbalza, rendendo il passante del murciano molto difficile. Con un servizio vincente, 14esimo punto del game, Vavassori muove lo score. Imprescindibile chiedere il massimo (e anche di più…) al servizio. nel quarto game improvvisamente Alcaraz concede qualcosa ed è bravo Vavassori sul 30 pari a tirare un diritto a tutto braccio dopo una risposta “da doppista”, rapidissima. Palla break! Carlos tira un servizio potente sul rovescio di Andrea, che non contiene. 3-1 Alcaraz. Scampato il pericolo, il n.3 del mondo si fa di nuovo minaccioso dalla risposta. Vavassori cerca di rallentare col back, ma l’errore sul 30 pari gli costa un’altra palla break. Lo aiuta il servizio, bella curva esterna. Con un doppio fallo “Wave” concede una seconda chance di break, con coraggio si butta a rete e trova un gran riflesso, parata che lo salva ancora. A fatica, vince un altro game l’azzurro (3-2). Alcaraz è un fulmine nel suoi game, e sul 4-2 pure terribilmente efficace anche in risposta. Un passantino basso e poi bordata violenta lo porta avanti 0-30. Vavassori si aggrappa alla battuta, trova un Ace a 221 km/h. Lo spagnolo arriva ancora a palla break con un diritto potente. Stavolta la prima di Andrea non c’è, è costretto a rischiare la seconda ma il rischio non paga… doppio fallo e BREAK, 5-2 Alcaraz. Con una gran seconda di servizio Carlos rimedia il 15-30 e conquista il Set Point con un bel diritto cross, molto stretto. Di potenza lo spagnolo chiude 6-2. Un set meritato, Vavassori ci sta provando ma il gap di velocità di palla e sicurezza nella spinta è notevole, come nella qualità in risposta.
    Vavassori inizia il secondo set con un bel turno di battuta, vinto a 15 e senza concedere palle break a differenza del primo set dove ha sofferto in ogni game. Alcaraz è un treno nei suoi game, e in risposta sul 30 pari gioca un punto fantastico, costruisce l’attacco e chiude di volo con un tocco perfetto. Riecco la palla break per Carlos, e se la prende subito: risposta bassa, la demi-volée di Vavassori è molto difficile, assai più comodo il lob calibrato vincente dello spagnolo. BREAK e avanti 2-1 e servizio. Vavassori è in difficoltà in risposta (ha vinto finora solo 5 punti nel match), Alcaraz fa tutto bene e lo fa rapidamente, troppo per il nostro giocatore, che non riesce a trovare un paio di risposte bloccate da doppista per mandare in crisi il rivale. Invece la risposta di Alcaraz è davvero efficace. Sul 3-1 Andrea si vede arrivare risposte ficcanti, non facili da domare di volo quando segue il servizio, o praticamente nei piedi se non scende. Si ritrova sotto 0-30 e poi 15-40, ancora in crisi nel gestire la risposta profondissima del n.3. Niente, rischia uno spericolato S&V sulla seconda palla, ma la battuta è out e c’è il secondo BREAK, per il 4-1 Alcaraz. Carlos chiude l’incontro con un altro break per 6-1, davvero impressionante la sua prestazione in risposta. Bello il saluto sul net tra i due, grandi sorrisi. Andrea forse ha un po’ mollato dopo negli ultimi tre game, ma oggettivamente contro un Alcaraz così pimpante e potente non c’era molto da fare, se non sperare in una valanga di punti con la battuta.

    Carlos Alcaraz vs Andrea Vavassori ATP Rotterdam Carlos Alcaraz [1]66 Andrea Vavassori21 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 2A. Vavassori 15-0 15-15 15-30 15-405-1 → 6-1C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-1 → 5-1A. Vavassori 0-15 0-30 15-30 15-40 df3-1 → 4-1C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 3-1A. Vavassori15-0 30-0 30-15 30-30 30-401-1 → 2-1C. Alcaraz0-1 → 1-1A. Vavassori 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1C. Alcaraz 15-0 15-15 15-30 30-30 40-305-2 → 6-2A. Vavassori 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 df4-2 → 5-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-03-2 → 4-2A. Vavassori 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A df 40-40 A-40 40-40 A-403-1 → 3-2C. Alcaraz 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-402-1 → 3-1A. Vavassori 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 ace 40-40 40-A 40-40 ace A-40 40-40 df A-40 40-40 A-402-0 → 2-1C. Alcaraz 15-0 30-0 40-01-0 → 2-0A. Vavassori 15-0 15-15 15-30 30-30 30-400-0 → 1-0

    Statistica
    Alcaraz 🇪🇸
    Vavassori 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    327
    186

    Ace
    1
    4

    Doppi falli
    0
    4

    Prima di servizio
    26/36 (72%)
    36/59 (61%)

    Punti vinti sulla prima
    22/26 (85%)
    19/36 (53%)

    Punti vinti sulla seconda
    7/10 (70%)
    8/23 (35%)

    Palle break salvate
    1/1 (100%)
    3/8 (38%)

    Giochi di servizio giocati
    7
    8

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    237
    45

    Punti vinti sulla prima di servizio
    17/36 (47%)
    4/26 (15%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    15/23 (65%)
    3/10 (30%)

    Palle break convertite
    5/8 (63%)
    0/1 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    8
    7

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti al servizio
    29/36 (81%)
    27/59 (46%)

    Punti vinti in risposta
    32/59 (54%)
    7/36 (19%)

    Totale punti vinti
    61/95 (64%)
    34/95 (36%) LEGGI TUTTO

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    Medvedev, crisi profonda. Il ritiro si avvicina?

    Daniil Medvedev (foto Getty Images)

    Sembra passato un secolo ma era solo un anno fa, per l’esattezza il “benedetto” 28 gennaio 2024, quando Daniil Medvedev mise alla frusta il nostro Jannik Sinner nei primi due set della finale degli Australian Open, giocando un tennis di grandissima qualità ed efficacia. Sinner riuscì con classe infinita ad entrare nel match e girarlo a suo favore grazie a un crescendo di impetuosa bellezza, infliggendo al russo la seconda durissima rimonta nella finale di Melbourne dopo quella sofferta da Nadal nel 2022. Sembra passato un secolo perché Medvedev a soli 12 mesi di distanza è il fantasma di se stesso, smarrito, impalpabile, inefficace e tracotante d’una ira tanto furibonda quanto autodistruttiva. Quel tennista formidabile per acume tattico, servizio implacabile, cambi di ritmo raffinati e un gioco tanto “storto” quanto efficace ed affascinante s’è completamente smarrito. Kaput. La sconfitta sofferta a Rotterdam dal nostro Mattia Bellucci ha destato molta impressione nel mondo della racchetta, sia perché ha presentato al grande tennis un personaggio totalmente fuori dagli schemi come il lombardo, mosca bianca in un tour dominato da giganti che tirano fortissimo e tutto uguale, ma anche per l’ennesima debacle fragorosa del moscovita, di nuovo sconfitto contro pronostico dopo una dura battaglia.
    Quello che fa più impressione nel momento terribile che sta attraversando Medvedev è vederlo crollare in partite sofferte, lottate, esattamente quello che era il suo territorio di caccia prediletto. Al picco della carriera Daniil ti spazzava via alternando una ragnatela tattica sapiente fatta di palle lentissime e poi velocissime a servizi imprendibili. Se ti faceva un break eri morto perché nei suoi game quasi non si giocava, non te la faceva vedere proprio… Amava spostare la palla e l’avversario e quindi punirlo con una mazzata improvvisa che non leggevi e che non riuscivi a gestire. E se la partita era dura, sofferta e combattuta, si esaltava nella pugna e alla fine usciva quasi sempre lui con la vittoria perché praticamente nessuno riusciva a tenere così a lungo sia mentalmente che fisicamente. Sono passati solo 12 mesi, quel Medvedev è uno sbiadito ricordo.
    La crisi di Daniil è in corso da tempo. Nel 2024 non ha vinto tornei e solo in rare occasioni è riuscito a battere i migliori, subendo molte sonore sconfitte e, peggio ancora, iniziando a fare tantissima fatica per sconfiggere avversari che da anni era solito regolare in due set piuttosto comodi. È una crisi profonda la sua perché non funzionano più le basi del suo gioco e della sua filosofia di gioco. Lui spesso si lagna di palle troppo pesanti e che “non vanno”, che necessitano di tantissima forza fisica per esser spinte. L’esatto opposto del suo modo di intendere il tennis, toccare la palla e trovare velocità col timing o slanci a tutta. In parte ha ragione, tutti denotano come le palle attuali sono di scarsa qualità e penalizzano il gioco tattico, ma c’è tanto, tanto di più che non funziona nel tennis del russo.
    Sicuramente gran parte dei suoi problemi sono arrivati per un netto calo di efficacia nel servizio. Tutti i numeri della sua battuta sono in discesa, ricava pochi punti gratis e sulle seconde palle non riesce come un tempo a generare abbastanza spin per impedire all’avversario di entrare forte in risposta. Ha avuto discreti problemi ad una spalla, probabilmente non è ancora riuscito a ritrovare la massima scioltezza e il suo colpo principe non va. Solo rimettendo in moto la battuta ha la speranza di tornare il campione che è stato, è un’affermazione brutale ma realistica perché nello scambio ormai sembra fare troppa fatica. Il suo modo di intendere il gioco, rallentare e poi accelerare, non fa più male ai rivali come un tempo. Colpa di colpi meno incisivi, troppo lenti o meno sicuri. “Meddy” al massimo non sbagliava mai, ti costringeva a correre a destra e a manca su palle lente ma difficili da spingere, e quando voleva cambiare passo lo faceva con una frustata che non leggevi e ti lasciava di sasso. Ora è lui costretto a correre e rincorrere, non riesce quasi mai a cambiare passo alla velocità dei giorni migliori e se cerca di prendere lo scambio di petto e tirare fortissimo sbaglia troppo. La bilancia tra vincenti ed errori è totalmente fuori controllo, e per colpa di questa situazione ha perso anche la sua pazienza e la volontà di starsene lì buono a soffrire e rimettere. Spesso, pure ieri sera vs. Bellucci, lo vedi tirare qualche colpo quasi a casaccio per uscire dallo scambio, una bestemmia per uno scacchista come lui, tattico se ce n’era uno sul tour… 
    La situazione si sta incancrenendo perché lo senti parlare e lui, con feroce lucidità mista a sarcasmo, afferma che non è felice, che non gli piace come sta giocando, che non si diverte, che niente funziona e sta provando a cambiare le cose, senza successo. Fa spallucce, mastica amaro e sorride beffardo come chi non ci crede più. Questo l’aspetto più crudele del suo momento “no”: un tennista che ha costruito un tennis e carriera formidabile sull’autostima, sul non mollare mai e sulla lotta feroce in ogni scambi non ci crede più. Sipario.
    Il colpo più efficace non funziona, la sua tattica non rende come in passato, la sua resistenza fisica è diminuita e la tenuta mentale crollata. I suoi punti di forza sono diventati debolezze e ormai tutti gli avversari hanno capito come metterlo in difficoltà. Il serbatoio è in riserva e non trova appigli per cavarsi dal buco. Un quadro impietoso di un giocatore sprofondato in una crisi profondissima e dalla quale sembra molto difficile uscire. Con l’attitudine mostrata nelle ultime settimane e quella delusione che lo consuma ancor più, accumulare sconfitte su sconfitte non può far altro che peggiorare la situazione.
    Quindi, cosa fare? Forse fermarsi per qualche settimana, per riflettere, riposare ed allenarsi – o curarsi se la spalla non va – potrebbe essere una soluzione. Nella sue parole c’è un senso di rifiuto, non si diverte, non gli piace questa versione di se stesso. Stare a casa nella sua Costa Azzurra a coccolare i due figli chissà che non possa rendergli quella serenità che manca. Allontanarsi per un po’ dalla competizione potrebbe fargli tornare la voglia di giocare e di vincere, a meno che dentro non sia già troppo consumato e uno stop prolungato non gli dia così tanta serenità da portarlo a un clamoroso ritiro. Non è a mio avviso un’ipotesi così peregrina, soprattutto se dovesse continuare a perdere male e accumulare frustrazione a quella che già cova dentro e lo deprime. Medvedev ha speso tantissimo in termini di energia mentale e di logorio fisico, forse troppo. C’è una generazione di giovani talenti che avanza, forse Daniil si sente già terribilmente vecchio, provato da tante amare sconfitte e rimonte nei grandi appuntamenti che lo hanno fiaccato e depresso. Cose che ti segnano dentro e magari, guardandoti allo specchio, ti fanno dire “ma chi me lo fa fare?”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Rotterdam: Berrettini “martella” e sprinta, ma un doppio fallo nel tiebrak decisivo lo condanna alla sconfitta contro Griekspoor

    Matteo Berrettini (foto ABN AMRO Open)

    Ci sono delle partite che proprio ti lasciano l’amaro in bocca, una sensazione di rabbia nera e di occasione mancata perché la prestazione è stata eccellente e la vittoria era lì, davvero a un passo. È il brutto, e il bello, di questo maledetto tennis che ci affascina, esalta e deprime allo stesso tempo. Non sarà facile digerire la delusione soprattutto per Matteo Berrettini, sconfitto all’esordio – assoluto – all’ATP 500 di Rotterdam da Tallon Griekspoor, per 6-3 6-7(2) 7-6(4). Lo score dice già tanto: una partita equilibratissima decisa al foto finish, e mai come questa volta girata su due punti, sul 5-4 del “decider”. Un doppio fallo commesso da Matteo, forse provocato da un improvviso scatto all’indietro dell’olandese che può aver distratto il nostro giocatore, e poi un attacco non così lungo, punito da un lob e poi diritto vincente di Tallon. Due punti che condannano Berrettini e fanno malissimo perché l’azzurro è stato protagonista di una prestazione notevole, in crescendo dal punto di vista fisico e anche terribilmente concreta con i suoi colpi, un tennis che generalmente ti porta alla vittoria. Non è bastato, complice anche un ottimo Griekspoor, davvero offensivo e coraggioso, sempre pronto ad anticipare i suoi colpi e spingere, attaccando e prendendosi bei rischi, ripagati da tanti vincenti (24) e non così tanti errori (29) vista l’ostinazione nel cercare la riga. Sono stati invece 32 i vincenti di Matteo, a fronte di 34 errori.
    Ma la prestazione di Berrettini merita un’analisi che va ben oltre al puro, seppur importante, riscontro numerico. L’azzurro è piaciuto moltissimo per l’attitudine, il grande focus in tutto il match, per la fisicità importante con la quale ha corso, rincorso e sprintato in tanti recuperi laterali e sotto rete. Griekspoor complessivamente ha condotto più il gioco, nei suoi turni di battuta è stato velocissimo nell’anticipare ogni colpo aggredendo il campo e seguendo l’inerzia in avanti, anche con buonissime chiusure di volo. L’ha fatto, e bene, per non essere a sua volta attaccato. L’olandese nel primo set è stato praticamente impeccabile, ha perso tre punti nei suoi game, ha messo più pressione in risposta e nell’arco della partita ha risposto meglio di Berrettini. Però l’azzurro è stato bravissimo a crescere nel corso della partita, in ogni fondamentale. Non solo servizio, anche risposte progressivamente più continue ed incisive, un uso discreto del back di rovescio e pure diversi colpi piatti e potenti da sinistra, che hanno sorpreso il rivale.
    È stata una partita davvero combattuta ed equilibrata, e visto come entrambi hanno servito, era chiaro che si sarebbe decisa su pochi passaggi, pochi punti. Berrettini ha subito il break nel primo set per un game girato male, tre colpi di numero uno dietro l’altro sono bastati a mandarlo sotto. È stato l’unico break di tutto il match, Tallon ha salvato la sola chance concessa a Matteo nel secondo set, con un bel servizio, ma nel tiebreak Berrettini è stato assai più efficace e lucido, dominando. Oltre al terribile doppio fallo nel tiebreak decisivo, che è costata la sconfitta, il rammarico per Berrettini viene per due momenti nel terzo set, due game in risposta consecutivi nei quali si è ritrovato avanti 0-30, ma non è stato in grado di arrivare a palla break soprattutto per merito dell’olandese, bravo a tenere e non crollare sotto tensione. Lì forse serviva un guizzo in risposta, una giocata super che non c’è stata e magari avrebbe potuto girare la partita verso il nostro campione.
    Dettagli all’interno di due ore e ventidue minuti di ottimo tennis, muscolare e velocissimo, offensivo, a tratti duro braccio di ferro. In particolare nel terzo set, quando si è scambiato di più e anche lo spettacolo è decollato. Griekspoor ha meritato il successo, ma Berrettini c’è arrivato così vicino che il dispiacere per aver perso è davvero grande. Era una partita non facile, Tallon in condizioni indoor è pessimo cliente per tutti, e giocava pure in casa. L’unico modo per Matteo per smaltire la rabbia è ripensare in modo chiaro e lucido a quante ottime cose è riuscito a produrre in campo. Ha servito piuttosto bene, ha alternato ritmo e rotazioni, e col primo colpo dopo la battuta è stato spesso imprendibile. Ha retto discretamente bene nello scambio e la potenza delle gambe nello scattare e frenare anche nelle rincorse più disperate sono il segno evidente di come stia lavorando bene in tutti i settori della prestazione. Stanotte smaltire la rabbia sarà dura… ma continuando così Berrettini non ne perderà tante di partite.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Griekspoor scatta dai blocchi velocissimo. È in casa, indoor è uno dei tennisti più vincenti nell’ultimo periodo, le condizioni perfette si adattano a meraviglia ai suoi impatti puliti e swing rapidi, e il servizio è già caldissimo. Anche Berrettini parte bene, game a 30 senza patemi, spingendo duro col diritto. Si gioca poco, Matteo serve come un treno, zero ace ma quasi solo prime palle, impatta 2 pari. Tallon nel quinto game prova la prima variazione alla massima velocità, una smorzata ben giocata e capitalizzata con un lob preciso. Altro game a zero, 3-2. In risposta non riesce ad incidere. Ecco il primo Ace di Berrettini nel sesto game, non potenza ma precisione con la curva esterna da destra. Meno preciso invece lo slice di rovescio. Sul 30 pari purtroppo Matteo va in tilt: doppio fallo e sul 30-40 niente prima palla e poi stecca col diritto, un po’ di fretta nel forzare su di una palla senza peso che lascia cadere un po’ troppo. BREK Griekspoor, avanti 4-2 e servizio. Una svolta improvvisa dopo un buon avvio dell’azzurro, ora costretto a rincorrere per colpa di tre suoi errori gratuiti di fila, e quattro complessivamente. Griekspoor si ritrova avanti senza meriti particolari, ringrazia e serve come un treno, volando avanti 5-2. Berrettini ritrova efficacia al servizio, 5-3, Griekspoor serve per il set. E lo fa bene… palla veloce sul rovescio di Matteo, poi molto carica anche la seconda palla, la risposta dell’azzurro non c’è. Tallon chiude il primo set 6-3 in sicurezza, concedendo solo tre punti nei suoi game. Niente. Berrettini ha concesso poco, ma paga a carissimo prezzo quella serie di tre errori di fila nel sesto game, del resto contro un Griekspoor così efficace non puoi concedere niente, a meno di non mettergli più pressione con la risposta, cosa che al romano non è riuscita.
    Secondo set, Berrettini inizia alla battuta. Il suo diritto diventa impreciso quando è costretto a colpire su di una palla senza peso, la lascia scendere troppo e poi vola via. Poco male nel game, lo chiude a 15 sostenuto dal servizio. L’olandese è bravo non solo a colpire con grande anticipo da fondo campo, ma anche a variare continuamente rotazione e angolo al servizio, così la risposta di Matteo non entra mai in ritmo. Molto efficace Tallon anche col primo colpo dopo il servizio, veloce a fare un passo in campo e spingere. 2 pari. Quasi perfetto Berrettini nei suoi game nel secondo set, si avanza spediti perché Griekspoor non è da meno. In pochi minuti lo score segna 4 pari, con nessun gioco arrivato a 30. Molto efficace Matteo in questa fase, non solo servizio ma funziona anche la variazione con la palla corta, che “stana” il rivale dalla sua posizione di sparo. 5-4 Berrettini. Il tennista di casa è sotto massima pressione, anche grazie a due ottime risposte di Matteo, finalmente incisivo e pure acrobatico con un tocco che ricaccia indietro il rivale. 30 pari. Bravo Berrettini! Altra risposta, si scambia e corre veloce avanti a rimettere una smorzata non perfetta, chiudendo poi sul net. Tre punti vinti di fila in risposta, ma accaduto finora, e soprattutto Set Point sul 30-40! La prima di Tallon non c’è, rischia una seconda sulla riga e gli va bene, la risposta di rovescio di Berrettini non passa la rete, sorpreso dalla traiettoria aggressiva del rivale. Bel momento del match, il migliore a livello di spettacolo. Il pubblico stenta a restare quieto, gran match in questa fase. Si salva Griekspoor, 5 pari. La battuta di Matteo è ora ingestibile, bordate micidiali, 6-5. L’olandese è di nuovo spalle al muro, e un nastro poco amico lo porta sotto 15-30. Meno prime palle per Tallon, ma con coraggio scende a rete con l’approccio tagliato classico, ben eseguito. Con un Ace si va al tiebreak. Preciso col diritto inside out in progressione Matteo, vince un bel primo punto prendendosi bei rischi. Griekspoor concede un brutto errore in scambio, un back banale che vola lungo. 2-1 Berrettini. Servizio e diritto, lo schema preferito dal nostro campione, eseguito alla perfezione, per il 4-1. Si è disunito Griekspoor, meno lucido attacca da troppo lontano e con un lob ben calibrato Matteo vola avanti 5 punti a 2 e poi 6-2 con l’Ace. Altro servizio e via, 7 punti a 2. Ottimo Berrettini, The Hammer in da house, 89% dei punti vinti con la prima nel set, ma soprattutto scelte ed esecuzioni perfette. Si va al terzo.
    Griekspoor traballa all’avvio del terzo set. Un doppio fallo gli costa il 15-30, ma ottima la reazione spingendo duro col diritto e buttandosi avanti. 1-0. Quanto stia bene fisicamente Berrettini lo dimostra la corsa in avanti e la frenata per toccare la palla stretta e vincente all’avvio del terzo game. Esecuzione fantastica. Regge anche diritto contro diritto, con forza nelle gambe anche a compasso aperto. Tallon sbaglia per primo nel braccio di ferro, 0-30. Il pubblico ritma l’applauso, serve ogni energia per sostenere il proprio giocatore. Un altro doppio fallo forza il game ai vantaggi, ma l’olandese lo porta a casa (2-1). Un ace di Berrettini a 229 km/h sul 30 pari è decisivo per tenere a distanza Griekspoor, 2 pari. Tallon perde precisione col diritto nel quinto game, due errori e di nuovo sotto 0-30. È costretto a prendersi enormi rischi con la seconda palla, cercando la riga esterna. Non marca certo il coraggio all’Orange, attacca subito e gli va bene, quattro punti di fila e 3-2. Si avanza di nuovo sui turni di battuta, senza occasioni in risposta. Griekspoor sul 4 pari ritrova massima efficacia con la prima palla, ride amaro dopo una smorzata sbagliata, errore che non paga chiudendo il game a 30 e portandosi 5-4. Ora è Berrettini a servire spalle al muro, ma ha spalle larghissime e gioca sciolto e potente. Servizio e diritto viaggiano come sui binari, 5 pari. Matteo non riesce ad incidere in risposta, e la copertura del net di Tallon è perfetta. 6-5 Griekspoor. Impetuosa la spinta dell’azzurro, anche uno smash non così facile piazzato alla perfezione. Game a quindici e via, questa partita così equilibrata si decide al tiebreak finale. C’è tensione, lo vede dal diritto terribile sparacchiato dall’olandese in risposta nel secondo punto, e come la prima di servizio dell’italiano latiti… per fortuna il diritto c’è, 2-1 Berrettini. Bene anche Tallon, attacca con precisione e tocca bene sulla rete, 3-2. Si gira 3 pari, altro bel servizio di Matteo. Bravo l’azzurro a reggere un duro scambio di ritmo sulla diagonale di diritto, 4 punti a 3. Smorfia dell’olandese, ma spara l’ace, 4 pari e rivuole la stessa palla. Con una mazzata di diritto Griekspoor è avanti 5-4. Non entra la prima palla di Matteo… NOOO, doppio fallo. Mamma mia… in che momento, forse distratto dal movimento all’indietro del rivale in risposta. Palla in rete e due Match Point per Griekspoor. Chiude subito Griekspoor, bel lob e poi un diritto vincente nel campo ormai sguarnito. Vince l’olandese, 7 punti a 4. Che peccato e rabbia perdere così, per due punti… It’s tennis, baby.

    Matteo Berrettini vs Tallon Griekspoor ATP Rotterdam Matteo Berrettini376 Tallon Griekspoor667 Vincitore: Griekspoor ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 2-1* 2-2* 2*-3 3*-3 4-3* 4-4* ace 4*-5 4*-6 df6-6 → 6-7M. Berrettini 15-0 30-0 40-05-6 → 6-6T. Griekspoor 15-0 30-0 30-15 40-155-5 → 5-6M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace4-5 → 5-5T. Griekspoor 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 40-304-4 → 4-5M. Berrettini 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4T. Griekspoor 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 3-4M. Berrettini 15-0 ace 30-0 40-0 ace ace2-3 → 3-3T. Griekspoor 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-2 → 2-3M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace1-2 → 2-2T. Griekspoor 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 df A-401-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 ace 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1T. Griekspoor 15-0 15-15 15-30 df 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 2*-1 3*-1 4-1* 4-2* ace 5*-2 6*-2 ace6-6 → 7-6T. Griekspoor 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace6-5 → 6-6M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-155-5 → 6-5T. Griekspoor 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-405-4 → 5-5M. Berrettini 15-0 30-0 40-04-4 → 5-4T. Griekspoor 15-0 15-15 30-15 40-15 ace4-3 → 4-4M. Berrettini 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 ace3-3 → 4-3T. Griekspoor 15-0 30-0 30-15 40-153-2 → 3-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2T. Griekspoor 15-0 30-0 40-0 40-152-1 → 2-2M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 2-1T. Griekspoor 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 1-1M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1T. Griekspoor 15-0 30-0 40-03-5 → 3-6M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace2-5 → 3-5T. Griekspoor 15-0 30-0 40-02-4 → 2-5M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 df2-3 → 2-4T. Griekspoor 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2T. Griekspoor 15-0 30-0 ace 30-15 df1-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-15 40-300-1 → 1-1T. Griekspoor 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 40-30 ace0-0 → 0-1

    Statistica
    Berrettini 🇮🇹
    Griekspoor 🇳🇱

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    325
    306

    Ace
    13
    8

    Doppi falli
    3
    3

    Prima di servizio
    56/86 (65%)
    61/103 (59%)

    Punti vinti sulla prima
    48/56 (86%)
    51/61 (84%)

    Punti vinti sulla seconda
    23/30 (77%)
    26/42 (62%)

    Palle break salvate
    0/1 (0%)
    1/1 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    16
    17

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    54
    144

    Punti vinti sulla prima di servizio
    10/61 (16%)
    8/56 (14%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    16/42 (38%)
    7/30 (23%)

    Palle break convertite
    0/1 (0%)
    1/1 (100%)

    Giochi di risposta giocati
    17
    16

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti al servizio
    71/86 (83%)
    77/103 (75%)

    Punti vinti in risposta
    26/103 (25%)
    15/86 (17%)

    Totale punti vinti
    97/189 (51%)
    92/189 (49%) LEGGI TUTTO

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    Arnaldi dopo l’esordio vincente a Dallas: “L’obiettivo quest’anno è essere più solido e concreto”

    Matteo Arnaldi

    Matteo Arnaldi ha iniziato la sua corsa all’ATP 500 di Dallas con una convincente vittoria sullo statunitense Chris Eubanks, forte di un tennis piuttosto concreto. Parlando a tennis.com dopo il successo, il ligure ha sottolineato proprio la solidità della sua prestazione e come l’essere più solido e concreto rispetto al 2024 sia il suo principale obiettivo per la stagione da poco iniziata. Quella appena raccolta in Texas è stata la seconda vittoria nel 2025, dopo l’esordio vincente a Brisbane su Popyrin; poi lo stop contro il super servizio del ritrovato Opelka e quindi il derby perso contro Musetti a Melbourne.
    “Sono contento della vittoria, Eubanks serve molto bene” afferma Arnaldi, “Sono stato bravo a sfruttare le piccole occasioni che lui mi ha concesso, l’ho brekkato due volte e poi ho tenuto bene i miei turni di servizio”.
    “Non ho iniziato il 2025 come avrei voluto, ma ho perso una partita dura contro Opelka a Brisbane e poi una maratona di quattro ore contro Lorenzo a Melbourne. Non è stato facile, ma ora qua ho vinto un bel match e ho la chance di continuare il torneo”. Al secondo turno Matteo trova Davidovich Fokina, ha vinto l’unico precedente lo scorso anno in Canada per ritiro dello spagnolo nel terzo set dopo aver rimontato il primo.
    Ricordano ad Arnaldi la sua repentina ascesa, fino al n.30 del ranking nell’agosto 2024, e le due vittorie in Davis Cup. Esperienze importanti: “Sono stati due anni fantastici per me, ma penso che l’anno scorso non sono riuscito a giocare il mio miglior tennis. Ho ottenuto alcuni buoni risultati, ma l’obiettivo per quest’anno è cercare di essere più solido. L’anno scorso ho perso al primo turno in alcuni tornei verso la fine della stagione e anche a metà, intorno a Wimbledon nel periodo sull’erba. Nel 2025 voglio essere più continuo e giocare più match, sono sicuro di potercela fare”.
    Chiedono ad Arnaldi cosa ha tratto dal potersi allenare con Jannik Sinner in Davis, e dall’esempio del n.1 del mondo: “Nel 2023 è stato il mio primo anno come giocatore di Davis, ero abituato a giocare solo per me stesso e non in squadra. Non solo io ma tutto il gruppo ha imparato tanto da Sinner. Tutti mi hanno dato molti consigli in campo. Jannik gioca un tennis incredibile, non c’è molto altro da aggiungere solo guardarlo come lavora e gioca e apprendere da lui”.
    Ecco cosa pensa Matteo in merito alla differenza del livello di gioco tra tennisti che gravitano dietro alla posizione n.30, il suo best ranking, e quelli invece che sono a ridosso dei migliori. “Non penso che ci sia una grande differenza a livello di gioco, tutto sta nella loro continuità di risultati nel corso della stagione. I migliori riescono a sfruttare le occasioni che si presentano nel corso delle partite e così vincono di più. Io l’anno scorso non ci sono riuscito, ricordo diversi match nei quali ho avuto chance ma non le ho sfruttate. Questo è quello che credo distingua i migliori 15 dagli altri”.
    Analisi piuttosto lucida quella di Arnaldi, che in effetti lo scorso anno non è stato in grado di giocare il suo miglior tennis quando la partita si è fatta accesa, la gestione dei momenti decisivi. Più volte Matteo si è fatto prendere dalla frenesia di chiudere il punto rapidamente, invece di affidarsi a quelli che restano ancora i suoi punti di forza: elasticità, rapidità di copertura del campo, apertura dell’angolo e reattività nel passare da difesa ad attacco. Ovviamente riuscire a prendersi il punto velocemente già rischiando col primo colpo dopo il servizio o entrando dopo una risposta rappresenta un bel passo avanti, ma questo è un processo che richiede pazienza e lucidità di scelte. Dopo il 2023 con la clamorosa esplosione, era naturale vivere un 2024 di assestamento, con la necessità di confermare risultati e l’alto livello raggiunto. Quest’anno Arnaldi è atteso a un cambio di passo: più solidità, servizio più continuo, più vittorie. Iniziando da Dallas, dove c’è spazio per fare bene.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Tommy Paul, sorrisi e ambizioni: “Dopo la top10 ho nuovi obiettivi. È una vita da sogno”

    Tommy Paul

    Entrare nella top 10 è un sogno diventato realtà, ma non è il massimo obiettivo di Tommy Paul, pronto a partire verso traguardi sportivi ancor più ambiziosi sempre con il sorriso, perché questa vita è meravigliosa. Il 27enne del New Jersey sta vivendo il miglior momento in carriera, appena entrato tra migliori dieci nel ranking dopo i quarti di finale agli Australian Open. Nel 2024 ha trionfato in tre tornei e questa settimana è impegnato nella difesa del titolo conquistato a Dallas l’anno scorso. Da n,9 ATP è terza testa di serie nel torneo texano, dietro a Fritz e Ruud, in un tabellone che vede già al secondo turno il nostro Matteo Arnaldi. Paul ha rilasciato un’intervista a ATP.com, nella quale si dice molto contento di come le cose stanno andando, ma anche di esser sempre in guardia di fronte a troppi complimenti perché lo mettono quasi in difficoltà. Il tennis di vertice vive di massima competizione e per restare agganciato al treno dei migliori è necessario continuare a spingere e crescere, provando ad alzare l’asticella con nuove ambizioni.
    Paul si è presentato a Dallas con il suo solito sorriso e la tranquillità che lo contraddistingue, tanto che i suoi pensieri questa settimana vanno anche al prossimo Super bowl (domenica notte) dove i Philadelphia Eagles, dei quali è tifosissimo, proveranno l’impresa contro i campioni in carica di Kansas City, guidati dalla stella Patrick Mahomes. Quando la stampa locale ha interrogato Tommy sulla difesa del titolo 2024 a Dallas, congratulandosi per l’ingresso in top10 e chiedendogli come si sente riguardo a tutta questa attenzione, Paul ha scrollato le spalle rispondendo: “Top10? Molto bene, ma non è il mio obiettivo finale. È bello, ma adesso ho dovuto reimpostare gli obiettivi dopo averne raggiunto uno, e ora sono concentrato solo sui nuovi. Mi sento sempre un po’ a disagio quando le persone si congratulano con me per qualcosa“.
    Modesto e sereno, Paul è il classico ragazzo che cavalca la sua vita e carriera con sincero disincanto, cercando di non mettersi mai addosso pressione negativa e riuscendo a trarre gli aspetti positivi dalla sua giornata e prestazioni. Come quando si butta avanti dietro attacchi non perfetti e viene passato dal rivale, ma al punto successivo ci riprova aggredendo il campo e le traiettorie degli avversari con rinnovata fiducia.
    “Sono orgoglioso del lavoro che ho fatto. Sono più orgoglioso delle cose che faccio lontano dai tornei che nei tornei, a dire il vero. E sono orgoglioso del mio team“, continua Paul. “Penso che senza il team che ho, non sarei dove sono”. L’allenatore storico di Paul è Brad Stine, ex coach di Jim Courier e Kevin Anderson. I due sono alla sesta stagione insieme. “Penso che Tommy sia diventato progressivamente più professionale nel suo approccio alle cose”, afferma Stine. “Una volta che è entrato nella Top 100 ha iniziato a vedere i progressi passo dopo passo, e il miglioramento è diventato un processo naturale. Ha voglia di continuare a migliorare, continuare a salire la scala, soprattutto adesso che c’è un bel gruppo si ragazzi statunitensi che si motivano a vicenda“.
    Paul ama stare in compagnia, è forse il più compagnone tra i colleghi del suo paese, sempre pronto ad organizzare qualcosa per stare assieme e chiamare tutti per sentire come va. Vedere i successi di Fritz, Shelton e Tiafoe è stata per lui una molla decisiva a credere sempre più in se stesso. “I suoi amici erano in una posizione sempre migliore e  Tommy sentiva di dover spingere per avvicinarsi a loro, arrivare a competere con quei ragazzi ai loro livelli”, continua Stine. “Questa è stata un forte motivazione per lui, inseguire gli altri ragazzi che erano davanti. Ma direi che la cosa più importante resta la disciplina, la disciplina per fare la cosa giusta dentro e fuori dal campo”.
    Paul è migliorato tanto affinando il lavoro e credendo fermamente che solo grazie alla qualità degli allenamenti puoi raggiungere i risultati. Ha incrementato gli allenamenti atletici tanto da diventare uno tennisti più veloci in campo e tra i più in forma. Del resto il suo tennis si basa sulla velocità di copertura del campo e sull’anticipo della palla degli avversari. Un tennis rapido che non può prescindere da una perfetta condizione fisica. “Ci sono allenamenti per così dire fastidiosi e ripetitivi. Molte volte sono entusiasta di andare ad allenarmi e lavorare, ma a volte tutto è davvero ripetitivo. Ci sono dei giorni nei quali proprio non voglio fare atletica, tipo il sabato, ma alla fine mi ritrovo sempre lì fuori a farlo ogni sabato!”, racconta Paul. “Dipende anche da quanto siamo lontani da un torneo. Se c’è spazio, faremo un certo tipo di lavoro più intenso, mentre quando ci avviciniamo allora le ripetizioni cambiano e si cerca il massimo spunto”.
    Per Stine lavorare con Paul è un piacere visto l’ottima attitudine del suo assistito: “Tommy è una persona con cui è davvero facile stare. Dal punto di vista professionale è ineccepibile, è disposto a lavorare e a dedicare tutto il tempo che serve. Ma anche fuori dal campo è un ragazzo con cui è molto facile trascorrere del tempo, è divertente stare con lui. E questo rende il nostro rapporto bello. Il lavoro non sembra nemmeno un lavoro la maggior parte delle volte, visto il buon clima con cui lo affronta”.
    Top10 raggiunta, qual è ora l’obiettivo di Paul? Uno Slam? “Penso che lo sia per tutti, no?” sorride Tommy. Una meta a dir poco difficile, e forse per Paul impossibile, ma intanto si sta godendo il viaggio… “È fantastico. È bello non stare seduto dietro una scrivania per vivere. Mi piace fare ciò che sto facendo, è quello che amo. Vivere e guadagnare soldi con lo sport. È un sogno” conclude l’americano.
    Davvero un’attitudine perfetta quella di Paul per affrontare lo stress e le difficoltà del tennis di vertice. Lavorare tanto, con dedizione, migliorare il proprio gioco ma senza l’ossessione della vittoria ad ogni costo. Meglio un bel sorriso e godere di quel che la vita gli ha portato, sperando domenica di vincere anche il Super Bowl.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP comunica il calendario 2026. 7 Masters 1000 su 12 giorni, alcuni spostamenti nei tornei 250 (addio a Metz)

    ATP Finals saranno ancora in Italia

    59 tornei in 29 paesi, oltre ai 4 Slam e le tre finestre per la Davis Cup collocate come quest’anno alla prima settimana di febbraio, metà settembre subito dopo US Open e la chiusura in Italia a fine novembre con la Final 8. Questo il calendario ATP per il 2026, comunicato in giornata sul sito ufficiale, insieme ad una breve dichiarazione del Presidente Andrea Gaudenzi. Non sono molti gli spostamenti rispetto a quello diramato la stagione in corso. Anche il prossimo anno ci saranno 9 tornei Masters 1000, sette si svolgeranno su 12 giorni, quelli di Monte Carlo e Parigi (non più a Bercy ma a La Defense) saranno di una sola settimana. 16 saranno gli ATP 500, 29 gli ATP 250.
    Gli spostamenti più rilevanti riguardano proprio i tornei di categoria 250: l’evento di Metz scompare dalla stagione, mentre quello sempre francese di Marsiglia lascia il classico collocamento a febbraio passando ad ottobre, nella settimana 42 insieme a quelli di Almaty e Bruxelles (che già quest’anno sostituisce Anversa). Piccolo slittamento in avanti per il torneo di Stoccolma, che si disputerà nella settimana 45 tra il 1000 di Parigi e le ATP Finals, alla sesta edizione in Italia (dovrebbe essere confermato Torino). Ultimo spostamento quello del 250 di Estoril, che da aprile viene collocato in luglio, insieme a Kitzbuhel e Los Cabos.
    Ci sono due slot TBA, ossia da definire: un 250 nella settimana 30, al via il 27 luglio, insieme al 500 di Washington; un altro 250 nella settimana di Stoccolma, appena prima delle Finals. Chissà che almeno uno dei tornei non possa svolgersi in Italia, magari un indoor appena prima del “Masters” o in piena estate sulla terra battuta. Al momento questa è solo una supposizione, dettata dall’eccezionale momento del tennis italiano e dal gran numero di giocatori presenti tra i primi 100 del mondo, situazione che potrebbe spingere la FITP e l’imprenditoria nazionale a puntare ad un nuovo torneo in Italia.
    Gli Australian Open partiranno domenica 18 gennaio, Roland Garros il 24 maggio, Wimbledon il 29 giugno e US Open il 31 agosto. Con la scomparsa del torneo di Newport, restano 5 le settimane di tennis su erba, con 4 tornei 250, i due 500 di Halle e Queen’s, oltre ovviamente a Wimbledon. Ancora niente Masters 1000 sui prati o il ritorno di un’altra settimana, come sperato da molti appassionati.
    “Il calendario 2026 riflette tutto ciò su cui abbiamo lavorato tramite OneVision: migliorare l’esperienza dei fan, far crescere i nostri tornei e dare più valore ai giocatori” afferma Gaudenzi in una nota. “Con eventi premium in alcune delle città più iconiche, stiamo mostrando ciò che rende il nostro sport così speciale. La scorsa stagione, abbiamo registrato presenze da record e siamo entusiasti di mantenere questo slancio anche l’anno prossimo”.
    Un calendario che segue la continuità degli scorsi anni, e quindi si trascina tutti relativi problemi: stagione molto lunga, spostamenti non sempre “logici”, solo tre settimane di tornei in America Latina, una stagione centrale su terra battuta in Europa preceduta da tre eventi in Sudamerica davvero penalizzati per collocazione e poi cinque eventi in luglio dopo Wimbledon in due sole settimane. Il calendario 2026 sembra la conferma della scarsa volontà di mettere mano alla stagione in modo strutturale per migliorare l’annata dei tennisti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Rotterdam: Cobolli esce subito battuto da Hurkacz

    Flavio Cobolli a Rotterdam

    La fiducia nel tennis è tutto. È la benzina per testa e muscoli che ti spinge a trovare fluidità e rischiare il colpo giusto al momento corretto, quella che ti porta a coprire bene gli spazi e giocare il miglior tennis. Quando scarseggia tutto si deprime, gli errori fioccano e l’avversario ti manda in crisi, portandoti alla sconfitta. Purtroppo la faccia negativa della medaglia è l’attualità di Flavio Cobolli, che continua il suo momento tutt’altro che positivo all’ATP 500 di Rotterdam. Il romano esce di scena all’esordio del prestigioso evento olandese battuto nettamente per 6-3 6-2 da Hubert Hurkacz, cliente a dir poco scomodo in un torneo indoor, ma la prestazione di Flavio è stata piuttosto negativa. Cobolli infatti è stato poco sostenuto dal servizio ma ha pagato dazio anche nello scambio, dove si sperava che la sua energia e forza nella copertura del campo potessero portarlo ad impensierire maggiormente il polacco. Purtroppo Flavio non ha brillato in nessuna fase di gioco, è stato spesso in balia della maggior potenza e precisione di Hurkacz, nettamente più forte sulla diagonale di rovescio e bravo a guadagnare campo con affondi ben calibrati. Tanti invece gli errori del romano, apparso in difficoltà nel trovare una buona posizione in campo e trasformare la sua solita energia in colpi offensivi per aprirsi angolo e affondare.
    La differenza più netta tra Cobolli e Hurkacz è venuta in risposta. Il servizio di “Hubi” è uno dei migliori sul tour quando prende ritmo, ma purtroppo Flavio non è quasi mai riuscito a mettere pressione al rivale, preciso nell’alternare bordate a tutta velocità ad altre esecuzioni liftate davvero precise. In particolare Cobolli non è mai riuscito a gestire il servizio slice da sinistra del rivale, finendo a rispondere un paio di volte addirittura fuori dall’inquadratura tv! L’azzurro per far partita contro il polacco in queste condizioni avrebbe dovuto governare il ritmo nello scambio, imporre la sua maggior “dinamite” nei piedi, quella facilità nello scattare sulla palla grazie alla quale può travolgere l’avversario con intensità. In quest’avvio di 2025 però la sua massima intensità scarseggia, è meno incisivo con tutti i colpi tanto da giocare mediamente più corto e sbagliare troppo. Sembra aver perso quell’aggressività e focus che in tanti match dello scorso anno gli permettevano di volare sul campo e spingersi in avanti a chiudere il punto di prepotenza.
    Problemi che sembrano più relativi alla condizione atletica e alla fiducia che a difficoltà tecniche. In più game Flavio è parso trattenuto, forse non si sente al top fisicamente dopo i problemi accusati nella parte finale del 2024 e anche nella trasferta in Australia, e questo lo porta a giocare con meno energia e poca fluidità. Infatti nella sconfitta odierna troppi sono stati gli errori col rovescio, i diritti un po’ corti e centrali, le fasi nelle quali sembrava indeciso su come muoversi sul campo. I soli 11 punti vinti in risposta nel match sono una foto fedele di come Hurkacz abbia controllato con totale agio i suoi turni di battuta, concedendo una sola palla break (sul 5-3, annullata senza problemi col servizio).
    Cobolli purtroppo nel 2025 non ha ancora vinto un match nei tornei ATP, eccetto la United Cup con la quale ha aperto la stagione. Non è un momento facile, e questa ulteriore sconfitta non fa altro che acuire la scarsa fiducia nel suo gioco. C’è una sola medicina a cui aggrapparsi: il lavoro. Continuare a migliorare la condizione fisica e ritrovare quell’intensità generale che lo porta a comandare e prendersi punti con forza, imponendo le sue miglior qualità agonistiche.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Hurkacz inizia al servizio e cerca di verticalizzare prima possibile, non è nel piano scambiare molto. Cobolli anche entra bene nel match, con tre punti diretti al servizio, 1 pari. Sotto gli occhi di Bove, sfortunato calciatore della Fiorentina e grande amico di Flavio, il set avanza seguendo i turni di servizio. Pesanti i colpi di Hurkacz, tira presto la botta a chiudere; più energia e costruzione negli scambi di Cobolli. Nel quinto game il controllo elettronico delle righe va k.o., il gioco si interrompe per diversi minuti. Alla ripartenza l’italiano trova un gran passante in corsa che gli vale un interessante 15-30. Hubert non si scompone, gran servizio, poi sul 30 pari Flavio non sfrutta una bella occasione tirando con troppa forza un passante in rete, bastava molto meno per passare il polacco, ormai inerme sul net. (3-2). Anche il terzo turno di Cobolli va ai vantaggi, e il secondo doppio fallo del game gli costa la prima palla break del match. Se la gioca con la seconda palla, ma con grande energia, spostando bene il rivale col diritto e forzandone l’errore. Con un rovescio maestoso Hurkacz strappa la seconda chance, e si prende il BREAK ancora manovrando bene col rovescio, un po’ passivo per Cobolli, inchiodato a sinistra e incapace di uscire dall’angolo. 4-2 Hurkacz, e in un attimo 5-2 con la potenza del servizio e un comodo smash sul 40-0. Arriva il medico per l’azzurro al cambio di campo, non è chiaro cosa abbia somministrato, una pasticca probabilmente. Hurkacz serve per il set sul 5-3. Cobolli finalmente trova una gran risposta, rovescio cross vincente, sul 15-0. “Hubi” lo ricaccia indietro caricando benissimo col rovescio, accelera con una facilità disarmante e trova la riga laterale. Poi sbaglia tutto con un tentativo di smorzata pessimo, 30 pari. Con un’altra scelta rivedibile (lento l’attacco col diritto), Hurkacz concede la palla break. Lo aiuta il servizio, una curva esterna pazzesca, Cobolli va a rispondere fuori dall’inquadratura tv! Il polacco chiude il parziale con un diritto d’attacco pesante e profondo. 6-3.
    Dopo una sosta negli spogliatoi, Cobolli riparte al servizio nel secondo set. Prova a spingere molto, ma il rovescio oggi non lo aiuta, è falloso e il game va ai vantaggi. Flavio corre ma solo lateralmente, non riesce a guadagnare campo ed aprirsi l’angolo per l’affondo, mentre Hurkacz lascia correre il braccio e si procura subito una palla break delicatissima. Cobolli è bravo a caricare una seconda palla esterna super carica di spin, la risposta di Hubert è di poco lunga. L’azzurro vince il game, il problema è incidere in risposta, in particolare domare la traiettoria esterna del servizio del polacco (1-1). Fa tanta fatica col rovescio Cobolli, ne sbaglia due nel terzo game e scivola sotto 30-40. Hurkacz si prende il BREAK con un bel passante di rovescio, ma troppo prevedibile l’attacco del romano, tanto che il polacco colpisce il vincente praticamente da fermo. 2-1 e servizio Hurkacz. Come nel primo set, Hubert consolida il vantaggio con un ottimo turno di battuta, rapido e impreziosito da una rasoiata di rovescio bellissima ed efficace. Enorme il gap tra i due sul lato sinistro. Scaraventa a terra disgustato la racchetta Cobolli dopo l’ennesimo errore di rovescio in risposta, è molto difficile per lui incidere oggi, sembra non trovare né posizione né il miglior feeling, e Hurkacz comodamente vince un altro turno di servizio, per il 4-2. Flavio inizia il settimo gioco con un doppio fallo, la prima palla non lo aiuta affatto; poi cerca un’accelerazione che gli muore in corridoio, 0-30. Allarme rosso. Hurkacz è lucido nel restare solido e spingere al centro per non prendersi grandi rischi, Cobolli sbaglia il tempo su di un rovescio e la palla vola via, 15-40, due palle break che sono praticamente dei match point. Si butta avanti sulla prima Flavio e con coraggio vince il punto; bellissima la risposta vincente di rovescio di Hubert sul 30-40, ma è stato fin troppo facile per lui intuire la traiettoria della palla, visto quanto Cobolli si era spostato a sinistra per aprire l’angolo. 5-2. Hurkacz chiude il match per 6-2 al secondo match point, partita molto solida e pronto a sfruttare le incertezze e troppi errori dell’azzurro. Purtroppo l’azzurro non riesce a salire di forma e centrare la prima vittoria del 2025 nei tornei ATP. Era un avversario molto complicato, ma le sue incertezze sono evidenti.

    Flavio Cobolli vs Hubert Hurkacz ATP Rotterdam Flavio Cobolli32 Hubert Hurkacz [8]66 Vincitore: Hurkacz ServizioSvolgimentoSet 2H. Hurkacz 15-0 40-0 40-152-5 → 2-6F. Cobolli 0-15 df 0-30 15-30 15-40 30-402-4 → 2-5H. Hurkacz 15-0 15-15 30-15 40-152-3 → 2-4F. Cobolli 15-0 30-0 40-01-3 → 2-3H. Hurkacz 15-0 30-0 40-01-2 → 1-3F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 30-30 30-401-1 → 1-2H. Hurkacz 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-30 df1-0 → 1-1F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1H. Hurkacz 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-403-5 → 3-6F. Cobolli 15-0 30-0 40-0 40-152-5 → 3-5H. Hurkacz 15-0 ace 30-0 40-02-4 → 2-5F. Cobolli 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 df 40-30 40-40 40-A df 40-40 40-A2-3 → 2-4H. Hurkacz 15-0 15-15 15-30 30-30 40-302-2 → 2-3F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-401-2 → 2-2H. Hurkacz 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 1-2F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-300-1 → 1-1H. Hurkacz 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace ace0-0 → 0-1

    Statistica
    Cobolli 🇮🇹
    Hurkacz 🇵🇱

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    232
    311

    Ace
    4
    7

    Doppi falli
    3
    1

    Prima di servizio
    33/55 (60%)
    27/48 (56%)

    Punti vinti sulla prima
    21/33 (64%)
    23/27 (85%)

    Punti vinti sulla seconda
    10/22 (45%)
    14/21 (67%)

    Palle break salvate
    3/6 (50%)
    1/1 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    8
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    48
    178

    Punti vinti sulla prima di servizio
    4/27 (15%)
    12/33 (36%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    7/21 (33%)
    12/22 (55%)

    Palle break convertite
    0/1 (0%)
    3/6 (50%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    8

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti al servizio
    31/55 (56%)
    37/48 (77%)

    Punti vinti in risposta
    11/48 (23%)
    24/55 (44%)

    Totale punti vinti
    42/103 (41%)
    61/103 (59%) LEGGI TUTTO