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    ATP 500 Vienna: Cobolli k.o. alla spalla, costretto al ritiro nel secondo set vs. De Minaur

    Flavio Cobolli (foto Getty Images)

    Amarissima conclusione dell’avventura all’ATP 500 di Vienna per Flavio Cobolli. Il romano accusa un problema alla spalla destra nella parte finale del primo set del suo match di ottavi di finale contro Alex De Minaur ed è costretto a gettare la spugna quando lo score segna 7-6(2) 3-1 per l’australiano. Andato sotto di un break nel secondo set, l’azzurro ha scelto – saggiamente – di non continuare, troppo acuto il dolore alla spalla, più volte trattata dal fisioterapista, un problema che non gli consentiva più di alzare il braccio e caricare la palla con servizio e soprattutto diritto. Davvero un peccato perché Cobolli, in generale e per la partita, assolutamente aperta. L’azzurro stava disputando un discreto match, bravo a riprendersi il contro break all’ultimo tuffo con De Minaur a servire per il set sul 5-4. Flavio aveva difficoltà a gestire l’anticipo e velocità di schemi di Alex, ma era riuscito ad alzare la potenza dei colpi senza esagerare e forzare troppo negli scambi, scegliendo saggiamente di alzare di più la parabola dei colpi sul diritto del rivale ed entrando forte col rovescio lungo linea, un’insieme di schemi ben eseguiti con i quali era riuscito a mettere pressione al rivale e impattare il conto dei game.
    Nel corso dell’ottimo turno di servizio che l’ha portato avanti 6-5, ecco le prime smorfie di dolore. Al tiebreak, dopo un colpo sbagliato, arriva verso il suo angolo un gesto eloquente con la mano “è finita”. Nemmeno l’intervento del fisioterapista è servito a migliorare la sua condizione, con dolore evidente nel corso del trattamento trasmetto in mondovisione, immagini che non avremmo mai voluto vedere. Ha provato nel secondo set con coraggio a restare aggrappato al match, giocando sull’uno due, smorzate, attacchi alla rete, ma era un tennis lontanissimo dai suoi canoni e con lo spettro di aggravare la situazione, e quasi impossibile ribaltare la partita a suo favore. Una volta andato sotto di un break, la giusta scelta di terminare l’agonia. Non c’è molto altro da aggiungere, solo amarezza per un torneo finito nel peggio dei modi, quando la forma mostrata era ottimale e questo De Minaur, ancora un po’ incerto in varie situazioni, pareva battibile.
    La speranza è che il problema accusato da Cobolli non sia grave e che possa già rientrare la prossima settimana al Masters 1000 di Parigi Bercy. Ancor più che possa recuperare al 100% in ottica Davis Cup, visto che il romano è uno dei maggiori candidati a vestire la maglia azzurra da protagonista nella Final 8 di Malaga. Forza Flavio!

    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La partita inizia con un buon turno di battuta di Cobolli, dinamico e potente, subito a far sentire la sua presenza in campo. Rischia la massima profondità in risposta, ma non va, anche De Minaur vince il suo primo turno di servizio, 1 pari. L’australiano si appoggia bene sulle palle dell’italiano, trova ottima profondità con i suoi colpi e si procura due palle break (15-4o) forzando gli errori di Flavio. Il BREAK arriva subito: lungo scambio, un back di rovescio manda fuori ritmo Cobolli col diritto. Poche prime palle nel game del romano, e paga subito dazio. Evidente il contrasto tra il tennis muscolare in spinta di Cobolli e quello più leggero ma in grande anticipo di De Minaur, che non lascia molto tempo all’azzurro. “Demon” sembra aver recuperato discretamente dal serio problema all’anca sofferto a Wimbledon vista la sua buona mobilità. Con una buona prima palla sul 40-30 Alex vola avanti 3-1. Flavio ritrova precisione in spinta e fa volare la sua intensità (2-3). De Minaur improvvisamente si “imballa” al servizio: da 40-0 si fa sorprendere da una giocata difensiva al limite dell’azzurro, quindi sbaglia tre colpi banali e concede una palla del contro break. Cobolli cerca di infastidire il rivale alzando la parabola sul diritto, ma De Minaur non ci casca, comanda e forza un errore di rovescio di Flavio. 4-2 De Minaur, assalto respinto. Cobolli tende ad affrettare i tempi dell’affondo, non è facile sovrastare l’anticipo di De Minaur, ma commette qualche errore di troppo (e un doppio fallo). Si ritrova sotto 30-40, ma è bravo ad annullare la palla del doppio allungo con un attacco ben calibrato. Poche prime palle, e questo non aiuta… Il secondo doppio fallo del game gli costa la PB #2. Bravo Flavio a scatenare il lungo linea di rovescio, non facile dopo una seconda palla di battuta. Di forza pura il romano salva anche la terza chance concessa all’aussie. Complicatissimo, ma Cobolli resta aggrappato sul 3-4. Quando Flavio ha la pazienza di spingere e costruire, con la sua forza riesce a prendersi ottimi punti; quando al contrario affretta troppo, gli errori arrivano. De Minaur serve per il set sul 5-4. Cobolli spara nel secondo punto un’accelerazione di diritto terrificante (pure su palla alta), poi con un gran rovescio lungo linea si porta 30 pari. Incredibile come l’azzurro abbia agganciato con la punta della racchetta una prima palla angolata e trovare la riga di fondo, De Minaur è sorpreso e c’è la palla break! Rallenta troppo De Minaur, è bravo Cobolli ad entrare col rovescio lungo linea e strappare un Contro BREAK fantastico, bravo ad approfittare di poche prime di servizio del rivale. 5 pari e poi sorpasso, 6-5. De Minaur con un turno a zero sale al Tiebreak. Cobolli cede il primo punto al servizio, mal centrato un rovescio, poi rischia una risposta inside out a tutta, ma gli esce di poco. Si tocca la spalla l’azzurro, qualcosa non va. Si butta avanti con poco, e sbaglia una demi-volée difficile, 3-0 De Minaur… e fa un gesto con la mano come “è finita” verso il suo angolo. Continua però a spingere e vincere due punti al servizio, 2-3. Sembra in difficoltà a spingere col diritto, quando porta la racchetta dietro, mentre col rovescio bimane la palla gli corre via bene. Si gira 4-2. Il diritto di Flavio non va, 6-2 De Minaur con l’ennesimo errore. Col doppio fallo Cobolli cede 7 punti a 2.
    Arriva il fisioterapista. Smorfie di dolore vero di Cobolli quando l’operatore alza il braccio… non promette nulla di buono. Torna in campo Flavio, ci prova, ma De Minaur vince a zero con quattro pallate il suo game (dal 6-5 Cobolli, parziale terribile di 15 punti a 2 per il canguro…). Serve a 175 km/h l’azzurro, ma ci prova con determinazione, nonostante scuota la testa deluso. Riesce a vincere il game, provando ad accorciare – con successo – gli scambi. Con un tennis completamente snaturato, due tocchi e via, Flavio cerca di restare in partita. Sul 2-1 rischia un serve and volley sul 30 pari mal eseguito, palla in rete e palla break. Tira un bel rovescio e annulla la chance al rivale, fin troppo attendista ADM. Ma il problema è sul diritto, dove è in evidente difficoltà a caricare il colpo. Errore sulla destra e altra palla break. Ancora col rovescio, ottimo impatto e avanti, si salva. Con una risposta pesante alla terza palla break De Minaur strappa il break, ma è l’ultimo punto del match. Flavio a malincuore getta la spugna e spiega all’australiano il problema alla spalla dopo avergli stretto la mano. Davvero un peccato, c’era margine per far bene in questo match e nel torneo. Ma il problema muscolare sembra reale e peggiorarlo non ha alcun senso. Che amarezza…

    Flavio Cobolli vs Alex de Minaur (Non prima 18:00)ATP Vienna Flavio Cobolli061 Alex de Minaur [2]• 073 Vincitore: de Minaur ServizioSvolgimentoSet 2A. de MinaurF. Cobolli 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A1-2 → 1-3A. de Minaur 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 1-2F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1A. de Minaur 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 0-1* 0-2* 0*-3 1*-3 2-3* 2-4* 2*-5 2*-6 df6-6 → 6-7A. de MinaurF. Cobolli 15-0 15-15 30-15 40-153-5 → 4-5A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-4 → 3-5F. Cobolli 0-15 15-15 15-30 df 30-30 30-40 40-40 40-A df 40-40 40-A 40-40 A-402-4 → 3-4A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 40-30 40-40 df 40-A 40-40 A-402-3 → 2-4F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-151-3 → 2-3A. de Minaur 0-15 df 15-15 30-15 40-15 40-301-2 → 1-3F. Cobolli 0-15 0-30 15-30 15-401-1 → 1-2A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 40-15 ace1-0 → 1-1F. Cobolli 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0

    Statistica
    Cobolli 🇮🇹
    De Minaur 🇦🇺

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    239
    278

    Ace
    0
    2

    Doppi falli
    4
    3

    Prima di servizio
    28/58 (48%)
    31/51 (61%)

    Punti vinti sulla prima
    20/28 (71%)
    28/31 (90%)

    Punti vinti sulla seconda
    14/30 (47%)
    8/20 (40%)

    Palle break salvate
    5/7 (71%)
    1/2 (50%)

    Giochi di servizio giocati
    8
    8

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    132
    135

    Punti vinti sulla prima di servizio
    3/31 (10%)
    8/28 (29%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    12/20 (60%)
    16/30 (53%)

    Palle break convertite
    1/2 (50%)
    2/7 (29%)

    Giochi di risposta giocati
    8
    8

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    17/20 (85%)
    10/12 (83%)

    Vincenti
    14
    9

    Errori non forzati
    31
    14

    Punti vinti al servizio
    34/58 (59%)
    36/51 (71%)

    Punti vinti in risposta
    15/51 (29%)
    24/58 (41%)

    Totale punti vinti
    49/109 (45%)
    60/109 (55%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    207km/h (128 mph)
    213km/h (132 mph)

    Velocità media prima
    194km/h (120 mph)
    202km/h (125 mph)

    Velocità media seconda
    154km/h (95 mph)
    165km/h (102 mph) LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Vienna: troppo Draper per la “garra” di Darderi

    Luciano Darderi (foto Getty Images)

    La solita “garra” e tanti colpi vincenti non sono bastati a Luciano Darderi per aver la meglio su un ottimo Jack Draper negli ottavi di finale dell’ATP 500 di Vienna, 7-5 6-1 lo score conclusivo a favore del britannico. Draper ha confermato i grandi progressi che l’hanno portato in semifinale a US Open lo scorso settembre: ha servito come un treno (15 ace a fronte di solo 2 doppi falli) e ha risposto con altrettanta qualità, mettendo enorme pressione all’italiano. Luciano ha giocato un ottimo primo set, forte di un servizio che l’ha sostenuto e di una propensione offensiva molto interessante, con diverse discese a rete e cercando di non finire sotto la potenza del rivale, che a sua volta spinto tanto col suo diritto mancino sul rovescio dell’italiano nato in Argentina. Darderi ha salvato due palle break nel settimo game del primo set, giocando con bel piglio, ma non è riuscito salvarsi sul 5 pari, quando la malasorte gli ha presentato un conto salatissimo sotto forma di due terribili deviazioni del nastro, una dopo l’altra ai vantaggi, che hanno consegnato il break a Jack. Una volta in vantaggio, Draper è stato bravo a martellare da ogni posizione del campo e continuare a servire in modo incredibile, strappando un break immediato all’avvio del secondo parziale che di fatto gli ha consegnato il match.
    Quasi impossibile incidere per Darderi in risposta: Draper infatti oltre agli ace ha messo in gioco tre prime di servizio su quattro, vincendo ben 31 punti su 34. Proprio il dominio nei suoi turni di battuta ha dato al 22enne di Sutton la serenità per spingere in risposta e prendersi punti importanti. Darderi è un po’ calato fisicamente nel secondo set, ma c’ha sempre provato, ha spinto ed attaccato molto. La nota positiva della sua partita viene dall’aver giocato alla pari contro il forte rivale finché il servizio l’ha sostenuto. Se non fosse incappato in quello sfortunato turno di battuta sul 5 pari e fosse riuscito ad issarsi al tiebreak, chissà. Darderi ha comunque ottenuto ben 22 colpi vincenti, non pochi, segno di quanto e bene abbia costruito e concluso nell’incontro; ancor più positivo il bilancio finale dell’inglese, 34 – 8. Draper attende nei quarti il vincente di Dimitrov – Machac.
    Darderi alza la prima palla del match e serve con grande potenza, ben due ace nel primo game. Draper lo segue a ruota, servizi molto consistenti (dopo un doppio fallo) e il diritto mancino a pungere sul rovescio dell’italiano. Il set scorre veloce sui game di servizio, la prima palla è molto efficace e nessuno dei due concede chance a chi è in risposta. Sul 3 pari Draper cambia marcia in risposta, è super aggressivo col diritto e sbaraglia la resistenza di Darderi, che si ritrova sotto 0-30. È bravo Luciano a vincere uno scambio rocambolesco (con una palla d’attacco che gli resta in gioco per un niente) davvero reattivo sotto rete (15-30), poi non riesce a gestire una volée bassa e concede le prime palle break sul 15-40. Le annulla bene Darderi, eccellente la smorzata e passante di rovescio sulla seconda chance, schema “da terra” funzionato alla perfezione. Draper trova il game perfetto, 4 ace per il 4 pari. Anche sul 5 pari Darderi va sotto 0-30 al servizio ed è graziato da un errore banale del britannico col diritto, a campo aperto, che poteva valergli tre palle break. La chance per Jack arriva ai vantaggi, grazie ad un diritto mal centrato da Luciano. Si salva ancora col servizio Darderi, grande grinta. Davvero sfortunato l’italiano: il nastro lo punisce in due punti di fila, anche sulla seconda palla break, con un suo diritto deviato lungo. Draper avanti 6-5 e servizio, e che servizio… con un altro game perfetto, 4 ace, chiude il set 7-5.
    Sullo slancio del primo parziale, Draper inizia bene anche il secondo set. Gran risposta per lo 0-30 e si prende il break grazie a un diritto out di Darderi, sotto la pressione del britannico. Lotta Luciano, è pronto a correre a rete e spinge. Approfitta di un errori Jack e strappa una palla break sul 30-40, ma è bravissimo il campione al Queen’s a tirare un rovescio passante millimetrico e annullarla. 2-0 Draper, grazie al servizio mancino, curva difficilissima da gestire in risposta. L’azzurro continua a lottare, ma commette troppi errori e anche il primo doppio fallo sul 3-1, gli costa una palla break che però annulla con un bel servizio esterno. Draper non molla la presa e si prende di forza il secondo break: prima una gran risposta, poi un doppio passante che punisce l’attacco a rete di Darderi, per il 4-1 “pesante”. L’azzurro annulla due match point al rivale servendo sotto 5-1, ma cede al terzo, gran risposta di Draper e poi diritto aggressivo dal centro.
    Marco Mazzoni
    Luciano Darderi vs Jack Draper ATP Vienna Luciano Darderi51 Jack Draper [7]76 Vincitore: Draper ServizioSvolgimentoSet 2L. Darderi 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A1-5 → 1-6J. Draper 15-0 30-0 40-01-4 → 1-5L. Darderi0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 40-40 df 40-A 40-40 40-A1-3 → 1-4L. Darderi 15-0 15-15 30-15J. Draper 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 30-40 40-40 A-400-1 → 0-2L. Darderi 0-15 0-30 15-30 30-30 30-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Draper 15-0 ace 30-0 ace 40-0 ace ace5-6 → 5-7L. Darderi 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace 40-40 40-A 40-40 ace 40-A5-5 → 5-6J. Draper 15-0 30-0 ace 40-0 ace5-4 → 5-5L. Darderi 15-0 ace 15-15 30-15 40-154-4 → 5-4J. Draper 30-0 ace ace4-3 → 4-4L. Darderi 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-403-3 → 4-3J. Draper 15-0 ace 30-0 40-0 40-153-2 → 3-3L. Darderi 15-0 30-0 30-15 40-15 ace2-2 → 3-2J. Draper 15-0 30-0 ace 40-0 40-152-1 → 2-2L. Darderi 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 40-301-1 → 2-1J. Draper 0-15 df 15-15 ace 30-15 30-30 40-301-0 → 1-1L. Darderi 15-0 ace 30-0 40-0 ace0-0 → 1-0

    Statistica
    Darderi 🇮🇹
    Draper 🇬🇧

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    240
    322

    Ace
    8
    15

    Doppi falli
    1
    2

    Prima di servizio
    52/71 (73%)
    34/46 (74%)

    Punti vinti sulla prima
    32/52 (62%)
    31/34 (91%)

    Punti vinti sulla seconda
    8/19 (42%)
    6/12 (50%)

    Palle break salvate
    6/10 (60%)
    1/1 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    59
    176

    Punti vinti sulla prima di servizio
    3/34 (9%)
    20/52 (38%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    6/12 (50%)
    11/19 (58%)

    Palle break convertite
    0/1 (0%)
    4/10 (40%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    7/15 (47%)
    9/16 (56%)

    Vincenti
    22
    34

    Errori non forzati
    13
    8

    Punti vinti al servizio
    40/71 (56%)
    37/46 (80%)

    Punti vinti in risposta
    9/46 (20%)
    31/71 (44%)

    Totale punti vinti
    49/117 (42%)
    68/117 (58%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    216km/h (134 mph)
    213km/h (132 mph)

    Velocità media prima
    195km/h (121 mph)
    197km/h (122 mph)

    Velocità media seconda
    158km/h (98 mph)
    161km/h (100 mph) LEGGI TUTTO

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    Polemiche in Svizzera: invisibile l’immagine di Federer nell’edizione 2024 del torneo di Basilea

    Tifosi svizzeri “orfani” di Federer

    In Svizzera, e in particolare a Basilea, dici tennis e pensi a Federer. Normale, visto che il campione locale è una leggenda assoluta, più importante sportivo rossocrociato nella storia e tennista più amato di sempre dal pubblico globale come dimostrano gli innumerevoli Award ATP vinti come “fans favorite” fino alla conclusione della sua carriera. Eppure in Svizzera quest’anno c’è qualcosa che stride, e la stampa nazionale lo sottolinea. Come scrive il seguito magazine Blick, tutti gli appassionati che questa settimana varcano le porte della Halle Saint-Jacques per assistere all’edizione 2024 degli Swiss Indoors parlano di Roger e ricordano le sue imprese, ma… lui è praticamente assente nell’impianto e nei dintorni dell’arena. Non c’è una foto, un manifesto, qualcosa che segnali la sua presenza o ricordo eccetto la lista dei campioni del passato nel torneo, dove Federer figura per ben 10 volte (record assoluto). Il magazine si chiede a cosa si deve quest’assenza: uno sgarbo da parte degli organizzatori? O c’è qualcos’altro sotto?
    “La presenza di Roger fluttua sempre nella mente degli appassionati che arrivano al torneo. Soprattutto perché questo giardino è in pratica quello di casa sua” si legge su Blick. “Prima di diventare la star mondiale conosciuta da tutti, qui faceva il raccattapalle. Anche sua madre Lynette era attiva nell’ufficio accreditamenti. Una storia che nessun altro torneo del circuito può vantare”. Il “Maestro” vanta il record di successi (10), quello di vittorie in match singoli (75), più finali disputate (15) e di campione più anziano, con il successo nel 2019 a ben 38 anni. “Ovunque un percorso e un collegamento del genere rafforzerebbero l’associazione tra il nome del torneo e quello del campione. La sua statua si trovava di fronte alla Halle Saint-Jacques e ogni stagione partecipavamo a quello che si poteva quasi intitolare Roger Federer Indoors. Ma è risaputo che nessuno è profeta in patria. E ancor meno nel suo Cantone, verrebbe da dire. Perché a Basilea colpisce il constatare che l’immagine dell’ex numero 1 del mondo è semplicemente assente”.
    Secondo il magazine svizzero, una spiegazione di quest’assenza potrebbe ricercarsi nei ripetuti dissidi di Roger con gli organizzatori del torneo. I primi contrasti risalgono al 2012, quando non si trovò un accordo tra il management del giocatore e quelli dell’evento per il “gettone” di presenza a quei tempi riservato ai migliori, era una consuetudine farlo più o meno ovunque per le star. Una polemica che rovinò i rapporti con il capo dello Swiss Indoors Roger Brennwald. Si ricorda che due anni dopo Federer giocò il torneo senza garanzie e versò pure il prize money alla sua fondazione, e così nelle edizioni successive. Questo tuttavia non resta l’unico screzio.
    Infatti nel 2022, alla sua ultima stagione sul circuito, Federer decise di appendere la racchetta al chiodo non nel torneo di casa ma alla Laver Cup in quel di Londra a settembre, un mese prima degli Swiss Indoors. A Basilea ci rimasero male: speravano che fosse il loro torneo l’ultima tappa dello straordinario viaggio sportivo di Roger, tanto che cercarono in tutti i modi di averlo per una cerimonia, un tributo di fronte al suo pubblico. Federer declinò l’invito, specificando che il ritiro fosse “troppo fresco” e che non se la sentiva ancora di ripresentarsi in pubblico (in effetti dall’addio alla O2 Arena di lui si persero le tracce per vari mesi). Gli Swiss Indoors tornarono alla carica nel 2023, offrendogli una cerimonia pubblica d’addio, ma Federer declinò nuovamente la proposta. Si è poi giustificato più volte, chiarendo di non nutrire alcuna animosità nei confronti del torneo e indicando che prendeva le distanze solo per motivi emotivi, aspettando il momento giusto per tornare.
    “Gli Swiss Indoors quest’anno hanno scelto di non proporre l’immagine di Roger Federer. È il segno di una relazione ormai terminata, oppure un atto di disperazione per pungerlo nel vivo e riaverlo indietro?” si chiede Blick al termine del servizio. Vista da lontano sembra una situazione paradossale. Nel corso dei match di quest’anno più di una volta dal pubblico si è levato un coro in ricordo di Federer, e molti appassionati sono arrivati sugli spalti con cartelli inneggianti al loro idolo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Zvererv, una stagione da record

    Alexander Zverev (foto Getty Images)

    Sasha Zverev “semplicemente ingiocabile”. Così l’account social dell’ATP ha commentato ieri la bella e convincente vittoria del tedesco su Marcos Giron al 500 di Vienna, successo che gli ha aperto la porta per i quarti di finale del torneo austriaco. Venerdì sarà grande tennis tra il n.3 del mondo e Lorenzo Musetti, in palio un posto in semifinale. Anche l’azzurro ci arriva molto bene, “fresco” dopo il forfait di Monfils e sulla scia dell’eccellente prestazione contro Lorenzo Sonego, dove ha convinto su tutta linea con un tennis completo e super aggressivo. Sarà il terzo confronto diretto tra Zverev e Musetti: 1 pari finora il bilancio, con l’azzurro bravissimo a trionfare la scorsa estate nei quarti del torneo Olimpico. Tuttavia stavolta si giocherà sul veloce indoor, condizione che potrebbe favorire il tedesco, apparso in grande spolvero col servizio.
    Zverev battendo Giron a Vienna ha ottenuto la vittoria n.61 in stagione, è il suo record personale di partite vinte in un anno. E non finisce qua: in Austria il tedesco ha raggiunto i quarti di finale per la 14esima volta nel 2024, altro primato personale, che uguaglia la cifra toccata da anche Jannik Sinner.
    Questi due dati confermano quanto Zverev sia stato continuo e vincente in questa stagione. Ha vinto “solo” il Masters 1000 di Roma (per la seconda volta in carriera), ma se escludiamo la brutta sconfitta ad Acapulco all’esordio per il resto dell’anno è stato sempre un osso duro da battere e ha fatto strada in ogni evento disputato. È tornato in finale in uno Slam a Roland Garros, battuto da Alcaraz al termine di una battaglia feroce, e la vera macchia della sua annata sono le tre sconfitte patite negli altri Slam. Infatti a Melbourne si è fatto rimontare da Medvedev quando aveva la partita in pugno, mentre Fritz l’ha battuto sia a Wimbledon che US Open, con la partita di New York che proprio non gli andò giù arrivando a commentare a caldo di non aver “mai giocato così male di rovescio in vita sua”. Una consistenza e continuità di risultati che l’hanno riportato al n.2 del mondo per tre settimane lo scorso settembre, dopo esserlo stato nel giugno del 2022 (quando si fracassò la caviglia in campo a Roland Garros, probabilmente nel picco massimo di rendimento in carriera).
    Fortissimo per potenza nei colpi, resistenza e spirito combattivo, Sasha quando prende ritmo con la prima di servizio può diventare a tratti ingiocabile. Lo ricordiamo ad esempio nell’edizione delle Finals vinta a Torino, dove si sbarazzò uno dopo l’altro di Djokovic e Medvedev con una furia di bordate irresistibili dopo una prima di battuta micidiale. Ma… resta sempre un tarlo nel suo tennis: quell’attitudine un po’ troppo difensiva e attendista che torna fuori sotto pressione e lo fatalmente penalizza nelle fasi “calde” delle sfide contro i big. Una tendenza perversa che ha pagato a caro prezzo in molte occasioni, inclusa l’ultima finale di Parigi dove Alcaraz andò a prendersi con più coraggio i punti risultati decisivi, meritando il successo.
    A 27 compiuti, Zverev è tornato al suo miglior tennis in carriera, totalmente recuperato dal terribile infortunio alla caviglia (che gli ha fatto perdere quasi due anni al massimo livello, è corretto sottolinearlo) e in fiducia. Resta ancora quel mesto zero alla casella titoli Slam vinti, con solo due finali disputate (rilievo statistico questo ancor più singolare e negativo). Con Sinner e Alcaraz arrivati a questo livello, ce la farà a trionfare in un Major?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Coaching? Capriati rilancia: “I giocatori dovrebbero avere un tablet statistico per le analisi in tempo reale”

    Jennifer Capriati, 3 titoli Slam in carriera

    Off-court coaching? Forse per i giocatori sarebbe meglio un accesso ai Big Data in tempo reale, statistiche profonde su ogni aspetto del gioco da usare per cambiare la propria strategia o colpi nel corso della partita. Questo il pensiero originale di Jennifer Capriati, ex stella del tennis statunitense, nel dibattito aperto in questi giorni dopo la decisione dei massimi organi del tennis sulla definitiva introduzione del coaching dal 2025. La regola, in “prova” da un po’ di tempo, diverrà ufficiale dalla prossima stagione, e molti giocatori (Fritz, Shapovalov, l’ex n.2 Norman per citarne alcuni) ed addetti ai lavori si sono detti contrari a questa innovazione, che sminuisce l’aspetto “uno contro uno” del gioco e l’abilità di lettura e decisione di un tennista nel corso del match.
    Proprio su quest’aspetto, abilità di prendere decisioni e intuire l’andamento di un incontro, si basa il pensiero di Capriati. Secondo la ex campionessa Slam newyorkese, un tennista più che un coach a guidarlo avrebbe bisogno di poter accedere in tempo reale, magari su di un tablet posizionato alla propria panchina sul campo, a tutte le statistiche del gioco e di ogni colpo, per valutare in profondità l’andamento di ogni settore della prestazione e quindi poter capire cosa non sta funzionando nel suo tennis e in quello dell’avversario.
    “Penso che i giocatori dovrebbero avere uno stat pad per vedere le analisi in tempo reale. Un giocatore dovrebbe essere in grado di capirlo istintivamente, ma a volte ciò che pensi di fare non è ciò che sta realmente accadendo. Devi poter vedere i dati. Quindi usarli per eseguire” scrive Jennifer in un post su X in risposta ad una discussione sul tema del coaching.

    I think players should be able to have a stat pad to see the analytics in real time. A player should be able to figure this out instinctually, but sometimes what you think you are doing is not what’s actually happening. you need to see the data. Then use that to execute
    — Jennifer Capriati (@JenCapriati) October 22, 2024

    Quello di Capriati è certamente un’idea nuova, diversa, che sposta l’attenzione sui numeri e sulla bravura del singolo giocatore nell’interpretarli ed usarli per migliorare la propria prestazione in tempo reale. Invece di un coach che ti parla, ti stimola, ti “guida” con i suoi consigli, con il supporto dei Big Data (il rendimento di ogni colpo, la prestazione in risposta, nella lunghezza degli scambi, le posizioni del campo da cui si fanno vincenti o si commettono errori e via dicendo) il tennista avrebbe un supporto da poter usare a proprio vantaggio, ma sempre dovendo usare la sua testa e lucidità in autonomia. Sempre più in allenamento e nell’analisi delle prestazione gli staff dei vari tennisti usano i Big Data, per sviscerare ogni singolo aspetto tattico e tecnico e intervenire di conseguenza.
    Una proposta interessante, che non necessariamente è contraria a quella del coaching (le cose potrebbero anche andare di pari passo), ma resta nel solco di dare un supporto esterno al tennista. Uno dei motivi di grande fascino del tennis, come sottolineato ad esempio da Taylor Fritz, è sempre stato quello di essere un confronto totale – fisico, tecnico e mentale – tra due giocatori. Soli in campo, uno contro l’altro, separati da una rete ma in totale e feroce competizione per abilità tecnica e lucidità nel comprendere quel che sta accadendo sia nel proprio lato che in quello dell’avversario. Una competizione unica, che forse con troppi aiuti esterni rischia di perdere parte del suo fascino. Nell’idea di Capriati almeno resterebbe il tennista a dover usare le statistiche, senza altre interferenze esterne. L’unica certezza è che il tennis, lentamente, si sta trasformando in qualcosa di diverso dal passato. Meglio? Peggio? Vedremo…
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Vienna: Musetti show, domina il derby contro Sonego

    Lorenzo Musetti a Vienna

    Ci sono delle giornate in cui senti la palla alla perfezione, la vedi “grande così” e tutto ti riesce. Servizio, risposta, diritto e rovescio, la racchetta fende l’aria senza tensione e con magia impatta la palla domandola al tuo volere. Queste devono essere le splendide sensazioni vissute da Lorenzo Musetti all’esordio nell’ATP 500 di Vienna: con una prestazione sontuosa domina Lorenzo Sonego nel primo scontro diretto tra i due, per un 6-3 6-2 senza appello. Musetti ha giocato una partita perfetta, fortissimo al servizio (ha ceduto la miseria di 7 punti!) e terribilmente incisivo in risposta, colpo che è stato decisivo a spostare fin dai primi punti l’equilibrio a favore del toscano. Infatti Sonego non è riuscito a fare la differenza con la sua prima palla, e ha sofferto tantissimo l’aggressività in ribattuta del connazionale, finendo per forzare troppo i tempi di gioco e costretto a rincorrere in posizioni del campo molto scomode. Un vero “one-man-show” di Musetti, una bellezza per la pulizia e classe dei suoi colpi, forte di tempi di gioco velocissimi e un’aggressività che l’ha portato a dominare il gioco. Al secondo turno trova Gael Monfils.
    Quando Musetti è così rapido e incisivo, è un giocatore davvero formidabile. Probabilmente gli piacciono le condizioni, è in ottima forma e si sente sicuro, libero di scatenare la rapidità del suo braccio, e l’ha fatto con una posizione di campo davvero avanzata dalla quale ha controllato i tempi di gioco. C’è riuscito forte di una giornata top nei colpi d’inizio gioco. Poche volte ha servito così bene in carriera: 81% di prime palle in campo, vincendo l’83% di punti e pure un 7 su 8 sulla seconda. Quando serve così bene, è davvero un bell’andare, perché si fa trovare prontissimo ad aggredire la risposta dell’avversario col diritto, colpo oggi terribilmente profondo ed efficace. Pochissimi gli errori, moltissimi i drive nei pressi della riga. Ha scelto spesso di sfidare “l’altro Lorenzo” sulla diagonale di diritto, e l’ha fatto a ragion veduta: Sonego infatti è assai più efficace quando può spingere forte col diritto da sinistra; Musetti non gliel’ha mai concesso, forzandolo invece a difendersi in corsa sulla sinistra, dove i suoi problemi col rovescio sono venuti a galla. Ma Sonego è stato totalmente disarmato perché non è riuscito nemmeno a fare la differenza col suo servizio. Non una giornata eccellente per il torinese, ma la risposta del carrarino è il motivo della severa sconfitta di “Sonny”. Poche volte Musetti ha risposto così bene, in avanzamento e con aggressività, tanto che la sua palla è spesso letteralmente atterrata sui piedi del rivale, disarmandolo e mettendogli così tanta pressione da portarlo ad accelerare troppo i tempi di gioco, e commettendo così molti errori.
    Sonego un po’ incerto, ha sbagliato tanto, ma i suoi errori sono stati provocati dall’aggressività, sicurezza e profondità dei colpi del toscano, davvero irresistibile a tratti. Anticipo, controllo del tempo di gioco e degli angoli, pure veloce a correre a rete a chiudere la porta di volo, un Musetti stellare che tutto ha provato e tutto gli è riuscito. È una di quelle partite che devi tenere in bacheca e riguardare, da custodire gelosamente. Sonego avrebbe dovuto rispondere di più e meglio per sperare di far partita pari; non c’è riuscito, per suoi problemi nel colpo ma anche per la grande efficacia del servizio del toscano, continuo, preciso e anche molto vario. Musetti infatti con la battuta non ha insistito solo sul rovescio di Sonego, ha spesso sfidato anche la risposta di diritto con palle a volte rapide, altre tagliate, che non hanno mai dato punti di riferimento e ritmo.
    Una giornata così buona di Musetti col diritto, pesante e preciso, che per una volta il suo super rovescio è quasi passato in secondo piano. Dove il lato sinistro di “Muso” ha brillato è stato in risposta: polso durissimo a bloccare l’impatto, con un timing eccellente e palla veloce, che spesso ha sorpreso Sonego. Difficile per Musetti giocare meglio, tutto ha funzionato per una vittoria netta e convincente. Al secondo turno c’è Monfils, avversario affascinante che proverà ad “incasinare” la partita, ma questo Musetti non deve temere nessuno. Sonego esce dal campo nettamente sconfitto. Difficile star dietro a un Musetti così brillante, ma i suoi alti e bassi in stagione continuano.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Musetti inizia al servizio e vince un bel game, con uno straordinario vincente nel primo punto e poi un gran lob nell’ultimo, la sua gran mano subito in vetrina. Super aggressivo Sonego: diritto a tutta e avanti, non lascia spazio alla costruzione di Musetti, 1 pari. Funziona alla grande la combinazione servizio e diritto di Lorenzo, anche lui offensivo e pronto a spingere la palla senza titubanze. Le condizioni di gioco sono rapide, non c’è grande spazio per la tattica, si spinge subito per rubare tempo e spazio sul campo. Sul 2-1 Musetti alza il volume in risposta, due diritti uno più incisivo dell’altro, portano due punti al carrarino e mettono tonnellate di pressione al torinese che sbaglia per troppa fretta un diritto nonostante fosse con poco equilibrio, sulla terza ottima risposta di “Muso”. 0-40, tre palle break Musetti. Si affida al servizio Sonego, è potente e preciso e le annulla una dopo l’altra. Con un Ace Sonego annulla pure una quarta chance, ma ha troppa fretta di spingere il primo colpo di scambio, e sbaglia ancora. Stavolta paga l’ennesimo errore: sulla quinta PB non gli entra la prima di servizio, e Musetti è perfetto nell’aggredire col rovescio lungo linea la risposta, per un vincente splendido che gli vale il BREAK, 3-1 e poi 4-1 con un altro turno di servizio perfetto per spinta e aggressività. Musetti sente benissimo la palla, è in fiducia e inizia il sesto game con un passante di rovescio cross impossibile, che angolo e controllo! Sonego ha bisogno di chiedere il massimo al servizio, nello scambio è in difficoltà, e proprio grazie alla battuta torna a vincere un game (2-4). Molto bene Musetti, mette quasi sempre la prima palla in campo (80%), aggredisce subito col diritto e viene anche avanti a chiudere di volo, come l’ottima volée che gli vale il punto del 5-2. Tutto rapido, tutto molto ben eseguito, Sonego non ha il tempo per incidere visto che non riesce a rispondere con profondità. Il torinese è in difficoltà, cerca la giocata con insistenza ma il controllo è rivedibile, scivola sotto 0-30. Trova una giocata da highlight, un colpo sotto le gambe frontale per rimettere in gioco una risposta letteralmente nei piedi del connazionale, e gli va bene. Ancora col servizio Sonego rimonta di da 0-30, 3-5, e cerca l’assalto all’arma bianca per riaprire il set. Garibaldino l’attacco nel primo punto in risposta, gran giocata. Musetti non si scompone, serve benissimo e sul 30-15 avanza sul net toccando due volée ottime. 40-15, due Set Point. OK il primo, due diritti lungo linea eccellenti, il secondo imprendibile. SET Musetti, 6-3. Grande livello del toscano, veloce, incisivo, imprendibile. 83% di prime palle in campo, cedendo solo 3 punti. Un bell’andare.
    Sonego avvia il secondo set al servizio. Continua a forzare troppo il piemontese, lo tradisce il diritto, il suo colpo più potente e sicuro. Errori che gli costano il 30-40, palla break immediata da difendere. E nemmeno entra la prima palla… Stavolta Musetti non è preciso, impatta al salto un rovescio “in pancia” ma non passa la rete. Si riprende subito “Muso”, gran back di rovescio per rallentare e poi bordata col diritto, la difesa di Sonego non regge. Musetti si prende il BREAK alla seconda chance con un altro diritto profondissimo che sorprende il rivale. 1-0 e servizio Musetti. Il toscano è in giornata di grazia col diritto: lungo linea, cross, costruzione o sbracciata a tutta non fa differenza, controlla la palla da ogni angolo e comanda, sposta Sonego e lo porta sempre in zone difficili da difendere, gli mette enorme pressione. Prova pure la smorzata “Sonny”, ma non è un bel segno, non sa cosa fare per scardinare il forcing del connazionale. 2-0. Nel terzo game Sonego è tradito anche dal servizio, un doppio fallo nel secondo punto lo condanna allo 0-30, e un’altra risposta d’incontro di Musetti allo 0-40, tre palle break che già profumano di “grande L”. Inarrestabile Musetti: altra risposta di diritto micidiale e via avanti. BREAK a zero, 3-0 pesante che ipoteca il successo. Pure una magia in recupero di Musetti, gli riesce TUTTO, vola 4-0 in soli 19 minuti e poi 5-1, disegnando il campo con traiettorie eccellenti. Il semifinalista di Wimbledon non sfrutta un match point in risposta nel settimo game ma chiude senza problemi 6-2, volando meritatamente al secondo turno, dove c’è Monfils. Sarà una partita del tutto diversa. Avanti tutta.

    Lorenzo Sonego vs Lorenzo Musetti ATP Vienna Lorenzo Sonego32 Lorenzo Musetti [6]66 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 2L. Musetti 15-0 30-0 40-02-5 → 2-6L. Sonego 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-401-5 → 2-5L. Musetti 15-0 30-0 ace 40-01-4 → 1-5L. Sonego 15-0 30-0 40-0 40-15 ace0-4 → 1-4L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-150-3 → 0-4L. Sonego 0-15 0-30 df 0-400-2 → 0-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-1 → 0-2L. Sonego 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-153-5 → 3-6L. Sonego 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-5 → 3-5L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace 40-152-4 → 2-5L. Sonego 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-4 → 2-4L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-151-3 → 1-4L. Sonego 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 ace 40-A1-2 → 1-3L. Musetti 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2L. Sonego 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1

    Statistica
    Sonego 🇮🇹
    Musetti 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    228
    353

    Ace
    2
    2

    Doppi falli
    1
    0

    Prima di servizio
    37/56 (66%)
    35/43 (81%)

    Punti vinti sulla prima
    23/37 (62%)
    29/35 (83%)

    Punti vinti sulla seconda
    7/19 (37%)
    7/8 (88%)

    Palle break salvate
    6/9 (67%)
    0/0 (0%)

    Giochi di servizio giocati
    8
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    30
    172

    Punti vinti sulla prima di servizio
    6/35 (17%)
    14/37 (38%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    1/8 (13%)
    12/19 (63%)

    Palle break convertite
    0/0 (0%)
    3/9 (33%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    8

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    6/9 (67%)
    4/5 (80%)

    Vincenti
    9
    13

    Errori non forzati
    22
    12

    Punti vinti al servizio
    30/56 (54%)
    36/43 (84%)

    Punti vinti in risposta
    7/43 (16%)
    26/56 (46%)

    Totale punti vinti
    37/99 (37%)
    62/99 (63%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    216km/h (134 mph)
    215km/h (133 mph)

    Velocità media prima
    200km/h (124 mph)
    184km/h (114 mph)

    Velocità media seconda
    163km/h (101 mph)
    149km/h (92 mph) LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Vienna: ottimo esordio di Cobolli. Lucido e potente, supera Davidovich Fokina

    Flavio Cobolli (foto Getty Images)

    Veloce, potente, sempre propositivo e soprattutto molto più lucido nella gestione delle emozioni e nella selezione di colpi nei momenti importanti del match. Qualità che hanno consentito ad un ottimo Flavio Cobolli di battere lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina all’esordio nell’ATP 500 di Vienna. Il romano vince per 7-6(1) 6-3, confermando di essere non solo un grande agonista, ma anche di aver sviluppato in questo suo splendido 2024 una serie di colpi davvero efficaci, che grazie alla sua attitudine e aggressività trasforma in oro luccicante. Il romano infatti è stato bravo ad arginare la potenza dello spagnolo nel primo set, annullando le uniche palla break nel sesto game, e quindi salire in cattedra nel tiebreak, dove Davidivoch ha palesato la sua minor solidità affrettando alcuni colpi che sono risultati decisivi. Fokina ha sì regalato un paio di punti a Cobolli, ma splendido come l’azzurro è andato a prendersi gli altri, con due colpi vincenti stupefacenti per potenza e precisione. Il secondo set non è mai stato in discussione, anche grazie ad una prestazione eccellente al servizio del nostro giocatore.
    Il tennis di Cobolli nel 2024 è cresciuto in modo esponenziale: dalla lotta e ottima copertura del campo, ha migliorato tutti i colpi, servizio, risposta, diritto e rovescio, strutturando un tennis sempre più rapido, potente e aggressivo. Da grande lottatore e contrattaccante si è sempre più trasformato in tennista che si prende il campo con la sua velocità di piedi e chiude i punti di prepotenza, spingendo a tutto braccio da ogni posizione. Per buona parte del match si è giocato un po’ a specchio, con scambi rapidissimi a chi accelerava per primo; ma enorme è stata la differenza tra i due per bontà delle scelte di gioco e dei tempi dell’attacco, una visione del campo e delle opportunità totalmente a favore del nostro tennista. Anche in risposta Flavio è stato superiore, e straordinario il dato di trasformazione delle seconde di servizio: 16 su 21, un 76% che ha fatto la differenza. Cobolli al secondo turno aspetta il vincente di Struff vs. De Minaur, sarà una partita totalmente diversa, chiunque dei due la vinca.
    L’incontro inizia con un tennis estremamente rapido, scambi brevi che si risolvono in massimo quattro colpi, non c’è tattica o costruzione. È il territorio di Davidovich, formidabile colpitore che non ama pensare troppo. Cobolli lo segue, giocando a sua volta con massima aggressività. Dominano i servizi, fino al sesto game. Sul 3-2 Davidovich-Fokina, Cobolli al servizio commette un paio di errori e si ritrova sotto 30-40. Annulla con coraggio la palla break attaccando bene col diritto e chiudendo di forza di volo. Lo spagnolo non molla la presa, anticipa in risposta e trova profondità, pallata che gli vale una seconda palla break. Rischia Alejandro col diritto, la palla atterra di poco in corridoio. Annulla pure una terza chance Flavio, velocissimo a spingere col diritto. Di prepotenza Cobolli impatta lo score 3 pari. Lo spagnolo veleggia sicuro nei suoi turni, eccellente l’ottavo game dell’azzurro, chiuso con un’accelerazione favolosa per potenza e precisione. L’equilibrio non si spezza, il primo set si decide al tiebreak. Lo spagnolo paga spesso la tensione dei momenti “caldi”, e infatti regala il primo punto con un rovescio cross impattato con troppo impeto. Cobolli invece è molto solido, due ottimi punti al servizio e 3 punti a 0. Esagera di nuovo Davidovich sul 3-1, un serve and volley estremo con un tocco di volo che finisce in corridoio. Scarsa lucidità e Flavio ne approfitta, buon servizio e si gira 5-1. Fantastico diritto cross di Cobolli, fulmina il rivale e gli vale 5 set point sul 6-1. Chiude subito Cobolli, rischia la risposta vincente lungo linea di rovescio, pallata imprendibile. 7-1, che tiebreak per l’azzurro. Ben 13 vincenti per Flavio, molti di pregevole fattura.
    Il romano inizia con totale serenità anche il secondo set, mentre le scelte di ADF sono spesso rivedibili, tutto istinto ma poca logica nel rischio. Lo spagnolo nel quarto game si ritrova sotto 15-30 e poi 30-40, grazie a uno scambio gestito ottimamente da Cobolli, bravo a trovare un diritto cross che sorprende il rivale. Lo spagnolo carica il diritto inside out e annulla la prima palla break concessa nel match (2 pari). Cobolli non rischia niente nei suoi game, mentre Davidovich continua a sbandare ed avanzare sul filo del rasoio con troppi errori. Sul 3-2 15-30, Flavio è bravissimo a cambiare ritmo con un diritto lungo linea, pallata profonda che sorprende il rivale e gli vale altre due palle break sul 15-40. Attacca la rete Alejandro, il passante di rovescio lungo linea di Flavio esce di una spanna. Esagera invece sulla seconda chance l’azzurro, la risposta di diritto vola via bella lunga. La lotta continua feroce nel game, i due non si risparmiano accelerazioni a tutta, e risponde molto bene Cobolli da destra. Si procura altre tre palle break l’azzurro, ma non riesce a sfruttarla. Finalmente il break arriva alla sesta chance, con un’altra risposta splendida, un diritto a tutta che lascia immobile ADF. Cobolli avanti 4-2, con pieno merito, e poi 5-2 con un altro ottimo game di battuta. Flavio serve per il match sul 5-3. Sbaglia un rovescio continuando a martellare la palla, gli costa un insidioso 30 pari, ma risolve con una prima palla potente, e quindi chiude l’incontro al primo match point con un attacco preciso. Grande intensità e gestione, con la solita energia e velocità in campo. Il suo torneo a Vienna, continua.
    Marco Mazzoni

    Flavio Cobolli vs Alejandro Davidovich Fokina ATP Vienna Flavio Cobolli76 Alejandro Davidovich Fokina63 Vincitore: Cobolli ServizioSvolgimentoSet 2F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-305-3 → 6-3A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 40-155-2 → 5-3F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-154-2 → 5-2A. Davidovich Fokina 0-15 df 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A3-2 → 4-2F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-152-2 → 3-2A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-1 → 2-2F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-301-1 → 2-1A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 ace 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 3-0* 3-1* 4*-1 5*-1 6-1*6-6 → 7-6F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 40-155-6 → 6-6A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 40-155-5 → 5-6F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-5 → 5-5A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-4 → 4-5F. Cobolli 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 30-30 df 40-30 40-40 A-403-3 → 3-4F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-402-3 → 3-3A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3F. Cobolli 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace1-2 → 2-2A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 df A-40 40-40 A-401-1 → 1-2F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-300-1 → 1-1A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1

    Statistica
    Cobolli 🇮🇹
    Davidovich Fokina 🇪🇸

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    320
    274

    Ace
    5
    0

    Doppi falli
    0
    3

    Prima di servizio
    49/70 (70%)
    52/75 (69%)

    Punti vinti sulla prima
    35/49 (71%)
    38/52 (73%)

    Punti vinti sulla seconda
    16/21 (76%)
    10/23 (43%)

    Palle break salvate
    3/3 (100%)
    6/7 (86%)

    Giochi di servizio giocati
    11
    10

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    108
    52

    Punti vinti sulla prima di servizio
    14/52 (27%)
    14/49 (29%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    13/23 (57%)
    5/21 (24%)

    Palle break convertite
    1/7 (14%)
    0/3 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    11

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    6/8 (75%)
    7/10 (70%)

    Vincenti
    20
    5

    Errori non forzati
    42
    30

    Punti vinti al servizio
    51/70 (73%)
    48/75 (64%)

    Punti vinti in risposta
    27/75 (36%)
    19/70 (27%)

    Totale punti vinti
    78/145 (54%)
    67/145 (46%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    208km/h (129 mph)
    213km/h (132 mph)

    Velocità media prima
    192km/h (119 mph)
    192km/h (119 mph)

    Velocità media seconda
    160km/h (99 mph)
    170km/h (105 mph) LEGGI TUTTO

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    Thiem: “Ho già dei piani per il futuro dopo il tennis. Vincere uno Slam non ti rende felice per sempre”

    Dominic Thiem

    Dominic Thiem sta per appendere la racchetta al chiodo. Il viennese ha annunciato da tempo che l’ATP 500 di Vienna sarà il suo ultimo torneo, evento da lui scelto per salutare il mondo del tennis e il pubblico nella sua città natale al termine di una splendida carriera, interrotta troppo presto per il problema al polso mai davvero superato, occorso pochi mesi dopo aver vinto il suo unico Slam a US Open nel 2020, quindi nel momento migliore della sua vita sportiva. Non sapremo mai come sarebbe andata se non si fosse infortunato, e se poco prima del “crack” all’articolazione non avesse vissuto una sorta di crollo emotivo, arrivato questo appena dopo la vittoria a New York, alloro che ha rincorso per tutta la sua vita e che, oggi, guarda con un disincanto sorprendente. “Domi” è stato un tennista muscolare, mai domo e capace di regalare agli appassionati splendide battaglie contro i migliori, a volte riuscendo a batterli. Prima del suo torneo di addio, Thiem ha rilasciato una lunga intervista a Tennis Major, nel quale ha spaziato su molti temi, del passato, del suo presente ma anche del suo futuro. Dominic infatti ha già piuttosto chiaro quel che sarà il suo domani, da ex giocatore: concentrarsi sull’insegnamento ai giovani presso la sua Academy, ma anche un investimento imprenditoriale nel quale crede molto.
    “Sto cercando di vivere queste mie ultime giornate da Pro come ho sempre fatto, come un ‘normale giorno in ufficio’, ma questo periodo ammetto che è stato davvero emozionante” racconta Thiem. “Dieci giorni fa c’erano i premi dell’atleta austriaco dell’anno. Ho ricevuto un premio speciale, è stato fantastico. Il premio prende il nome da Niki Lauda, ​​il pilota di Formula Uno austriaco. E negli ultimi giorni sono stato impegnato in mille eventi. Quindi sono stati momenti emozionanti, e mi hanno fatto vedere con chiarezza che si sta avvicinando la fine della mia carriera. Ma oggi è stato normale, con un buon allenamento al mattino”.
    “Sono una persona che programma il futuro, e già da tempo ho chiaro cosa farò dopo il ritiro. Da quando ho preso la decisione di ritirarmi dopo il torneo di Vienna, abbiamo già avviato due progetti principali. Uno è Thiem Energy, elettricità pulita dal sole, un progetto che credo sia per il bene comune nel quale ho investito e credo molto. Tutti possono unirsi in Austria, forse un (giorno) a livello internazionale. Ed è un sacco di lavoro da fare, in realtà. Sono sicuro che questo sia il nostro futuro e mi impegnerò in prima persona per far importanti passi in avanti in questa direzione. In secondo luogo, c’è anche la nostra accademia di tennis. Penso che potrò prendermi qualche settimana di pausa per smaltire un po’ di tristezza e la distanza dal tennis. Ma poi voglio davvero aiutare i giovani giocatori a crescere e a fare il passo da junior a giocatore professionista. Voglio restituire qualcosa al tennis, perché il tennis mi ha dato così tanto. In una giornata fredda, piovosa e nebbiosa mi prenderò anche del tempo per sedermi da solo e riflettere sulla mia carriera perché sono successe così tante cose, ho vissuto così tante belle esperienze. Tutto sta andando molto velocemente. Anche, ad esempio, quando mi sono infortunato, l’obiettivo era di riprendermi e tornare il più velocemente possibile. Quindi non c’è mai stato tempo per riflettere davvero o elaborare tutte le emozioni. Quindi di sicuro voglio fare anche questo. A me piace riflettere”.
    Solo giovani o anche esperienze con qualche promessa da seguire sul tour? “In futuro non lo so, ma al momento non voglio o non ho intenzione di tornare come allenatore sul tour. Sono un po’ stanco di viaggiare, soprattutto quando c’è da andare davvero lontano. E oggi ci sono allenatori di tennis molto migliori di me, da quel punto di vista ho tanto da imparare. Ma di sicuro invece di aver vissuto esperienze importanti che possono essere molto utili per i giovani, in particolare nell’età compresa tra i 15 e i 20, quando succedono tante cose e devi fare quel passo. Non sono cresciuto così velocemente come, ad esempio, Carlos Alcaraz o molti altri giovani giocatori. Ci è voluto un po’. Ho dovuto soffrire molto anch’io. Ho in programma di fare di più in questo senso. Voglio aiutare i giocatori austriaci o anche di altri paesi, l’accademia è internazionale. Quindi, sì, non importa da dove provengono i giocatori. Io ci sarò per loro”.
    Molto curiosa la risposta di Dominic alla domanda se l’aver vinto uno Slam ha cambiato la sua vita. “Onestamente, penso che all’epoca dover vincere uno Slam fosse…. come dire, la prendessi troppo sul serio per la mia carriera e per la mia vita. Pensavo addirittura che mi avrebbe reso felice per sempre e che avrebbe cambiato la mia vita per sempre. Ma, ovviamente, oggi posso dire non è affatto così. È un’illusione. Fondamentalmente, dopo aver vinto US Open non è cambiato nulla. E penso che tra 20 anni, spero che se saremo ancora qui, a nessuno interesserà davvero se io sono stato o meno un campione di Slam. Conta la persona che sei. Allora, non la pensavo così. Pensavo davvero: “OK, se non vincerò uno Slam nella mia carriera, la mia carriera non sarà stata eccezionale e avrò sempre dei rimpianti”. Non era una situazione facile. Certo, è molto bello avere il titolo, avere il trofeo a casa, qualcosa per cui sono entrato per così dire nella storia ma… alla fine è comunque solo un trofeo e non dovrebbe fare una grande differenza nella vita. Ecco come la vedo ora”.
    Una risposta davvero non banale in un mondo sempre più competitivo e nel quale aver vinto uno Slam è considerato da tutti un passaggio obbligato, la differenza tra i veri campioni o meno. Thiem è forse diverso. Nonostante sia stato un grandissimo fighter, guarda anche oltre al puro fatto agonistico. E forse anche per questo è stato un tennista daverro amato e persona molto, molto stimata.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO