More stories

  • in

    Open Court: Felix Auger-Aliassime, sbagliato considerarlo “un perdente” (di Marco Mazzoni)

    Felix Auger-Aliassime

    “È difficile da accettare, quindi non ho molto da dire a parte che sono deluso dal mio livello di oggi in generale. Ci riproverò”. Parole amare quelle di Felix Auger-Aliassime, dopo aver perso piuttosto nettamente la finale di Colonia la scorsa settimana, opposto a Sasha Zverev. Proprio il tedesco ha cercato di consolarlo: “Sei un giocatore incredibile. So che non significa molto in questo momento, ma sono sicuro che non solo vincerai un titolo, ma vincerai più titoli nella tua carriera, tornei più grandi di questo”.
    Parole sagge quelle del tedesco, anche se i numeri del giovane canadese iniziano a farsi pesanti: sei finali disputate, sei sconfitte. Tirando una facile conclusione, lo spettatore più superficiale potrebbe affermare che Auger-Aliassime è un “perdente”. Alt.
    Un’affermazione del genere non solo è sbagliata, ma assai ingenerosa. È indubbio che Felix abbia qualche problema di gestione della tensione al momento di affrontare una finale, lo dice lui stesso affermando che all’atto decisivo non riesce ad esprimere il suo miglior tennis. Ma i numeri vanno saputi leggere, e francobollarlo come un perdente sarebbe un errore.
    A soli 20 anni, il canadese ha toccato un best ranking di n.17 (attualmente è al n.22). Questa la lista delle sue finali disputate: anno, torneo, vincitore.
    2019
    Stoccarda – Berrettini
    Lione – Paire
    Rio de Janeiro – Djere
    2020
    Rotterdam – Monfils
    Marsiglia – Tsitsipas
    Colonia 1 – Zverev
    Match assolutamente non facili, in cui partiva quasi sempre sfavorito. Forse il suo più grande rimpianto è quello di Rio, sconfitto da Djere. Ma era la sua primissima finale ed il serbo quella settimana era in uno stato di forma clamoroso.
    Approfondendo l’analisi sempre coi numeri, se andiamo a vedere come erano messi a 20 anni e 2 due mesi i giocatori emergenti arrivati nei piani alti del ranking, il quadro diventa assai più chiaro.

    Tsitsipas era appena entrato nella top20, aveva disputato tre finali con il successo a Stoccolma e due sconfitte; Medvedeva 20 anni e due mesi era fuori dai primi 200 del ranking, con la prima finale disputata a quasi 21 anni (Chennai 2019); Sasha Zverev è stato assai precoce: all’età di Felix era appena entrato nella top10 dopo il successo al Masters 1000 di Roma e aveva già vinto 4 tornei; Rublev aveva chiuso la stagione al n.39, con una finale raggiunta e vinta ad Umag;Berrettini è esploso più tardi, a 20 anni ancora era assai indietro; il connazionale Shapovalov all’età di Felix stazionava nella top30, senza alcuna finale raggiunta (vincerà Stoccolma qualche mese dopo, suo unico successo in carriera);Khachanov era appena entrato nella top100, dopo qualche mese vincerà il suo primo torneo a Chengdu; Garin a 20 anni era ancora invischiato nelle retrovie; Coric era ad un passo dalla top50, con due finali disputate e perse; Ruud era appena fuori dalla top100, e Fritz dalla top50, con la finale di Memphis persa nel 2016; De Minaur era nella top30, con il titolo di Sydney e altre due finali perse.
    Fermandoci qua nell’analisi, risulta che all’età di Felix Auger-Aliassime la maggior parte dei suoi rivali era assai più indietro come risultati raggiunti. Pronti ad emergere, alcuni in rampa di lancio, ma solo Zverev e Tsitsipas hanno ottenuto risultati davvero migliori di quelli del canadese.
    Passando invece al campo, perché FAA non riesce a sbloccarsi in finale? I motivi sono molti, il tennis non è mai una scienza esatta. Detto della sua tensione, su cui deve assolutamente lavorare, è possibile che il giovane canadese abbia anche un tennis discretamente dispendioso. Spinge molto, scambia forse fin troppo, e questo gli costa preziose energie fisiche e mentali. I suoi colpi da fondo sono potenti e precisi, ma tende a giocarne qualcuno di troppo prima di tentare l’affondo. Un attendismo che non paga. Il suo tennis tattico, in progressione, richiede enorme applicazione e continuità, quella che forse ancora gli manca, e scambiando molto finisce per subire la contro mossa del rivale. Dovrebbe lavorare per ricavare più punti con la prima di servizio, ma anche esser più pungente in risposta. In questo piano di maggior aggressività, non sarebbe male nemmeno spostare il baricentro del suo gioco leggermente più avanti. Non sempre è pronto a correre a rete a raccogliere i frutti del suo pressing, una soluzione che gli consentirebbe di durare meno fatica, accorciare i tempi del match e della sua spinta. Ha buona mano, un ottimo fisico ed è assai elastico, quindi non gli manca niente per compiere questo passo. FAA è un grande talento, ha un tennis molto completo ed efficiente, sarei estremamente sorpreso se restasse un incompiuto, ancorato nel limbo tra i grandi e le promesse non mantenute.
    A soli 20 anni e due mesi, Felix Auger-Aliassime ancora non è riuscito a sbloccarsi in una finale. Sarà importante per lui lavorare su se stesso, sugli aspetti tecnici che abbiamo analizzato, e cercare di farlo abbastanza in fretta, per due motivi. La concorrenza nei piani alti si sta facendo molto agguerrita: molti coetanei stanno esplodendo, altri sono in arrivo (speriamo a brevissimo anche Jannik Sinner) e quando si resta un po’ dietro, poi non è facile recuperare. Inoltre accumulare troppe memorie negative potrebbe diventare un fardello complesso da gestire sul piano mentale, tonnellate di tensione sulle spalle che possono schiacciarti. Auger-Aliassime credo abbia troppo talento e mezzi per restare incastrato in questa morsa, il suo momento arriverà e credo che arriverà anche presto. Oggi il suo record nelle finali è 0-6, ma “ad averne” di perdenti così…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Gabriela Sabatini: “Vivere in pace con le proprie decisioni è il segreto per esser felici”

    L’ex campionessa argentina Gabriela Sabatini, amatissima in Italia grazie ai suoi quattro titoli agli Internazionali di Roma, ha rilasciato una bella intervista al magazine svizzero “Swiss Life”. Da tempo “Gaby” vive proprio in Svizzera, con frequenti viaggi a Miami e Buenos Aires, dove ha stabilito parte delle sue attività post-tennis (soprattutto la sua linea di […] LEGGI TUTTO

  • in

    Pospisil: “ATP e PTPA possono coesistere”

    Alcuni giorni fa Vasek Pospisil ha rilasciato al collega britannico Simon Cambers una lunga ed interessante intervista (pubblicata su Tennis Majors), in cui il canadese parla diffusamente della tanta discussa Professional Tennis Players Association, lanciata a New York appena prima dell’ultimo US Open. Pospisil, diventato braccio destro di Djokovic nel difendere “gli interessi dei giocatori” crede che […] LEGGI TUTTO

  • in

    Musetti supera in due set Hanfmann, sfiderà Djere nella sua prima semifinale ATP

    Lorenzo Musetti

    Il treno di Lorenzo Musetti continua a correre veloce e sicuro sulla terra del Forte Village in Sardegna. Il carrarino oggi ha giocato un’altra grande partita, superando in due set il tedesco Yannick Hanfmann col punteggio di 6-2 6-4. Musetti dopo aver infranto il record di primo nella sua classe 2002 a raggiungere i quarti in un torneo ATP, diventa il primo semifinalista. Domani sfiderà per un posto in finale l’esperto Laslo Djere, tennista molto quotato sulla terra battuta soprattutto per eventi ATP 250/500.
    Musetti oggi è partito fortissimo: doppio break e via avanti 4-0, con un tennis consistente ed esplosivo in ogni situazione di gioco. Senza concedere alcuna palla break, chiude il primo set 6-2.
    Nel secondo, il suo tennis si inceppa, mentre il tedesco cresce nella spinta e sbaglia meno, governando di più lo scambio con i suoi colpi dal centro del campo. Perde due volte il servizio l’azzurro, con due turni di battuta molto combattuti (capitola alla quinta palla break nel quarto game). Sotto 0-4, tutti pensano già al terzo set, ma invece Musetti è bravissimo a restare in partita, approfittando anche di un piccolo calo nella spinta di Hanfmann, che poi chiederà l’intervento del medico per un problema alla coscia.

    Qua viene fuori la classe di Lorenzo, la capacità di non staccare la spina mentalmente dal set, anche se pareva compromesso. Strappa una volta il servizio al tedesco, ritrova precisione col diritto e col rovescio trova alcune accelerazioni micidiali. Inoltre gioca di più il back, con la palla bassa che è spesso mal rigiocata Yannick. Da 0-4, in un amen Musetti strappa due volte il servizio al rivale, andandosi a prendere i punti con forza e classe. Sul 4-4, ormai l’inerzia è tutta dalla parte dell’azzurro, mentre il tedesco ora pare in difficoltà negli spostamenti, tanto da cercare di accorciare gli scambi e forzando troppo.
    Musetti strappa il servizio a zero nel nono gioco, e va a servire per il match sul 5-4. Non trema, con sicurezza e servendo bene chiude il set ed il match 6-4.
    Un’altra grande prova di tennis e di maturità per Lorenzo, che con questa vittoria strappa un nuovo best ranking e soprattutto continua la sua crescita impetuosa verso la top 100 ATP. LEGGI TUTTO

  • in

    Caso Querrey: la nota ufficiale del torneo di San Pietroburgo

    Caso Querrey: la nota ufficiale del torneo di San Pietroburgo

    Sul sito ufficiale dell’ATP 250 di San Pietroburgo, è apparsa una nota ufficiale sul “caso Querrey”, ormai esploso sulla stampa internazionale dopo le rivelazioni di ieri sera da parte del giornalista americano Ben Rothenberg. Riportiamo la nota ufficiale (disponibile solo in russo, tradotta in italiano – ci scusiamo per eventuali inesattezze).

    “Attualmente, la stampa sta discutendo attivamente il comportamento di un partecipante al tabellone principale del torneo: il tennista americano Sam Querry (49 ATP).
    Secondo il regolamento ATP e il protocollo sanitario del torneo, tutti i giocatori in arrivo sono tenuti a superare il test COVID-19, e solo se ottengono un risultato negativo possono venire allo stadio, accreditarsi, iniziare a prepararsi per il torneo e parteciparvi. Il regolamento ATP prevede che il test venga svolto ogni 4 giorni di permanenza al torneo, a partire dal giorno di arrivo. Il giorno dell’arrivo, il 7 ottobre, Sam Querrey e sua moglie hanno superato il test, i risultati sono stati negativi. Il test effettuato l’11 ottobre da Sam Querrey e dalla sua famiglia è risultato positivo, il che è stato confermato dall’immediata ripetizione del test nello stesso giorno.
    Secondo il protocollo ATP e le regole di Rospotrebnadzor, la principale autorità russa che sovrintende agli eventi pubblici, compresi gli eventi sportivi, Sam Querrey è stato rimosso dal torneo e isolato in una stanza d’albergo Four Seasons.

    Rospotrebnadzor ha raccomandato al comitato organizzatore del torneo, oltre a isolare il giocatore, di fare un rapporto medico sulla salute di Sam Querrey e dei suoi familiari. Il torneo ha organizzato una visita di un medico e un pediatra della clinica privata “SOGAZ”, che due volte hanno cercato di esaminare Querry, ma non hanno avuto successo a causa del fatto che l’atleta non ha aperto la porta della sua stanza – non il 12 ottobre, riferendosi al fatto che il bambino stava dormendoM né il 13 ottobre, nonostante l’accordo preliminare. Il dialogo tra il tour manager del torneo e l’atleta non ha portato a un risultato.
    Su raccomandazione del Rospotrebnadzor della città e in caso di conferma del decorso asintomatico della malattia, avrebbe dovuto spostare Querry dall’hotel all’autoisolamento in appartamenti privati ​​in modo che la famiglia non si sentisse a disagio e non rappresentasse una minaccia di infezione. Il comitato organizzatore del torneo ha preparato appartamenti di prima classe per questo scopo.
    Sam Querrey avrebbe dovuto ripetere il test giovedì 15 ottobre; tuttavia, invece di agire in conformità con le regole ATP e il protocollo sanitario del torneo, il tennista come registrato dalle telecamere di sorveglianza dell’hotel, alle 5.45 del 13 ottobre, con la sua famiglia senza avvisare la reception ha lasciato l’albergo. Come ha detto Querrey al rappresentante dell’APR, lui e la sua famiglia hanno lasciato la Russia su un aereo privato. Il rappresentante dell’ATP ha trasmesso queste informazioni alla direzione del torneo dopo il ripetuto tentativo fallito di lasciare la squadra di medici.
    Secondo il regolamento ATP, il comitato organizzatore comunica con i giocatori su tutte le questioni che sorgono durante il torneo tramite il tour manager ATP. Tutte le questioni del rapporto tra il torneo ei giocatori sono regolate direttamente al torneo dall’ATP Tour Manager.
    Il comitato organizzatore del torneo ha adottato tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei giocatori, dei rappresentanti dell’ATP e di tutti i servizi del torneo. La valutazione e la qualificazione delle azioni del giocatore Sam Querrey viene effettuata dall’ATP.
    Esprimiamo la nostra soddisfazione per l’interazione con le autorità di Rospotrebnadzor di San Pietroburgo e la continuazione del torneo in conformità con gli standard adottati.
    La società organizzatrice del torneo di Formula TX”

    A questo punto, oltre alle parole di Querrey – ancora non ha dichiarato niente di ufficiale, incluso dove si trovi – è atteso un riscontro dall’ATP, che secondo le regole approvate per l’emergenza Covid-19, dovrebbe agire sul giocatore.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Tiley: “Ho fiducia che l’Australian Open si giocherà regolarmente. ATP Cup? Forse a Melbourne”

    Craig Tiley

    Intervistato dal giornale australiano Canberra Times, il direttore gli Austalian Open Craig Tiley si è detto fiducioso che il torneo 2021 si svolgerà regolarmente il prossimo gennaio, nonostante il paese sia ancora in un regime di frontiere chiuse e quarantena obbligatoria.
    Nell’intervista Tiley ha categoricamente escluso di organizzare il torneo a Melbourne se i giocatori fossero ancora costretti a due settimane di quarantena, ma sta lavorando alacremente con i governi statale e federale per ridurre le restrizioni ai confini, con l’approvazione speciale di una “bolla” per l’élite mondiale del tennis.
    “Se un giocatore deve mettersi in quarantena ed essere bloccato in hotel per due settimane prima del torneo, questo non si disputerà affatto. Non puoi chiedere ai giocatori di starsene in quarantena per due settimane chiusi in camera e quindi essere pronti per giocare un Grande Slam”. Per Tiley, se il sistema in voga attualmente resterà questo, i giocatori semplicemente non si presenteranno.

    “In questo momento la sfida che abbiamo è che i confini sono ancora chiusi, quindi abbiamo un piano sulla base del fatto che le frontiere saranno di nuovo aperte, o di condizioni speciali. Stiamo lavorando con tutti i governi statali, accettiamo completamente che chiunque provenga dall’estero debba sottoporsi a due settimane di quarantena. Quello che stiamo negoziando, o quello su cui stiamo cercando di avere un accordo, è che si possa creare e gestire un ambiente di quarantena dove possono allenarsi e andare tra l’hotel e i campi in quelle due settimane“.Il riferimento resta quello implementato a US Open, che alla fine ha consentito il regolare svolgimento del torneo. Tiley spera che l’Australian Open si svolgerà con il 25% di capacità di fan sugli spalti, e con tutti i giocatori autorizzati a disporre di un entourage di tre persone. Tiley spera anche che l’intero programma estivo resti confermato, inclusa la multi-city ATP Cup, ma ciò è subordinato alla riapertura dei confini statali.
    “Il tempo inizia a stringere, abbiamo bisogno di impegni da parte dei governi e degli ufficiali sanitari”, ha dichiarato. “Abbiamo bisogno di sapere nelle prossime due settimane, massimo un mese, che questo è ciò che può accadere: i confini si apriranno e potremo organizzare un evento multi-città. Se non possiamo organizzare un evento multi-città, dobbiamo riconsiderare tutto”.
    Se i confini non verrano riaperti, Tiley non ha escluso l’ATP Cup e potenzialmente i tornei di Brisbane, Adelaide e Hobart International possano disputarsi tutti a Melbourne, proprio come il Cincinnati Open è stato organizzato a Flushing Meadows prima degli US Open.
    “Tutte le possibilità restano sul tavolo. Noi ce la metteremo tutta, siamo aperti ad ogni possibilità realistica” conclude Tiley.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Querrey, toccata e fuga a San Pietroburgo. Positivo al Covid-19, scappa con volo privato

    Sam Querrey

    “The ATP is aware of an incident regarding a player’s serious breach of protocol relating to COVID-19 at this week’s St. Petersburg Open”… 
    Questo tweet, uscito nella serata di ieri, scuote all’improvviso l’ambiente del tennis. L’ATP rende noto che c’è stata una severa violazione delle normative anti-covid, sottoscritte da tutti gli atleti coinvolti nel tour. Una “mezza” notizia, perché non c’è il nome di colui (o coloro) che hanno violato le norme; è una sorta di ammonimento a tutto il circus, sulle possibili conseguenze negative non solo per chi si rende colpevole della violazione, ma potenzialmente per tutto il torneo in questione o addirittura il resto della stagione. Inizia la caccia alla vera storia. Il più veloce è il giornalista del NY Times Ben Rothenberg, notoriamente ben informato, che pubblica ancora un Twitter una “linea” in cui racconta la sua versione dei fatti. A questo ci atteniamo, non avendo altre fonti particolari.
    La storia è quasi da film di spionaggio, o avventura, anche se un tantino grottesca… Ve la riportiamo come è stata diffusa, aspettando conferme ufficiali dall’ATP, dal torneo di San Pietroburgo o dal diretto interessato, Sam Querrey.
    Sam Querrey si trova a San Pietroburgo, dove figura nel tabellone principale dell’ATP 500, sorteggiato contro Denis Shapovalov. Un match molto intrigante che però non andrà mai in scena, poiché Querrey nei controlli obbligatori pre-torneo viene a sapere di essere risultato positivo al Covid-19, insieme alla moglie Abby e il loro primogenito Ford, di soli otto mesi. Scatta il protocollo anti-covid: la famiglia Querrey viene immediatamente informata dell’obbligo di permanenza in città e di quarantena per 14 giorni in hotel. Non proprio una brutta sistemazione, per loro fortuna: un super hotel a cinque stelle, uno dei più prestigiosi della storica città russa, dove potersi riposare e riprendere dal contagio. Querrey è ovviamente escluso dal torneo, e costretto ad accettare la situazione. Restano in hotel, fino ad una telefonata che sconvolgere i loro piani, e manda in crisi tutto l’apparato del torneo e della sicurezza.

    Le autorità sanitarie russe si mettono in contatto con l’americano, informandolo che a breve riceverà una visita da parte di un gruppo di medici che vogliono conoscere il suo contagio e quello dei suoi familiari, per valutare i sintomi e ed il rischio della situazione. In caso di sintomi (non sappiamo se i tre fossero totalmente asintomatici o meno), scatterebbe un immediato ricovero dell’intera famiglia in una struttura sanitaria della città. Apriti cielo… La prospettiva di essere ospedalizzati in una struttura in Russia manda nel panico la famiglia Querrey, che ora si vede non più in una prigiona dorata (l’hotel deluxe) ma a rischio di un ricovero in un paese “particolare”, e addirittura con lo spettro di essere separati dal proprio piccolo figlio. I Querrey studiano a tempo di record un piano di fuga, anche è contro la legge e gli accordi sottoscritti da Sam.
    La fuga è rapidissima, grazie ad uno degli sponsor dell’americano, una compagnia di jet privati (molto famosa negli USA e non solo), che già campeggiava sulla manica della t-shirt da gara di Sam (per esempio nella Wimbledon 2017, il suo miglior risultato in carriera). Lo sponsor a tempo di record organizza un volo privato e segretissimo, con la famiglia Querrey che lascia l’hotel – rompendo il protocollo di sicurezza – e quindi San Pietroburgo, senza consultare nessuno e senza avvertire le autorità. L’aereo vola via, fuori dal paese, per scappare dai controlli delle autorità sanitarie russe. Rothenberg afferma che la famiglia Querrey ha viaggiato nella parte posteriore del jet, il più lontano possibile dai piloti, ma niente è trapelato sulla rotta e sulla destinazione, solo che i tre si trovano “al sicuro” in una sistemazione privata, fissata sul noto portale di affitti AirBNB, fuori dalla Russia. In mancanza di informazioni, la logica fa pensare ad un paese europeo vicino, in cui non sia obbligatorio presentare un test negativo al Covid-19 all’atterraggio, forse uno di quelli che si affaccia sul Mar Baltico.
    L’ATP è venuta a sapere della faccenda, e come riportato all’inizio, non ha tardato a reagire, sottolineando che gli ultimi movimenti del tennista (Sam Querrey) rappresentano un reato grave: “we are taking this matter extremely seriously and an investigation is underway”, scrivono nella nota diffusa. La preoccupazione per il caso ha portato l’ATP a inviare una lettera a tutti i giocatori, ammoniti dal non compiere azioni del genere, poiché un comportamento così irresponsabile può mettere seriamente in pericolo il funzionamento dell’intero tour Pro, in un momento così delicato a livello internazionale. Se qualcosa del genere dovesse ripetersi, ci potrebbero essere gravi ripercussioni per il resto del 2020 o anche 2021.
    A questo punto non resta che aspettare la versione ufficiale dei fatti, una nota più completa da parte dell’ATP, del torneo russo, o meglio le parole di Sam Querrey, che potrà difendersi e dire la propria versione dei fatti. Comprensibile la paura dell’americano, ancor più per essere all’estero con un figlio così piccolo… ma purtroppo la situazione mondiale è così precaria che attenersi alle regole è ancor più importante per non aggravare la situazione e sopravvivenza del tour, messo a dir poco sotto stress dalla pandemia. Gli equilibri sono talmente fragili che le regole devono essere rispettate. Semmai, la sensazione è che forse servirebbe un’azione comune a livello globale, con regole certe e identiche. Già tra US Open e Parigi molti tennisti hanno raccontato di protocolli e misure molto diverse, che finiscono per mandare in confusione gli atleti e i loro staff.
    La storia di Querrey, prendendo per buona la versione del giornalista americano, è davvero curiosa, da film. Speriamo che tutto possa risolversi per il meglio, e che questa vicenda possa diventare un caso tipo per migliorare i protocolli di sicurezza per tutti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Il torneo WTA di Linz è stato riprogrammato dal 7 al 15 novembre

    Cori Gauff vincitrice a Linz nel 2019

    Il torneo WTA di Linz, inizialmente cancellato per i problemi legati alla pandamia in corso, è stato riprogrammato dal 7 al 15 novembre 2020. L’evento austriaco celebrerà il suo trentesimo anniversario, e ormai si pensava che l’edizione di quest’anno fosse impossibile da riprogrammare, spostando “la festa” al 2021. Invece gli organizzatori sono riusciti all’ultimo a garantire lo svolgimento del torneo. Una novità non da poco per il tour rosa, uno dei soli tre tornei WTA che si terranno dopo la conclusione dell’Open di Francia lo scorso fine settimana, insieme al nuovissimo evento che si terrà a Ostrava in Repubblica Ceca alla fine del mese, e quello di Limoges a dicembre.

    “Organizzare il torneo nel nostro 30esimo anniversario è una cosa che mi sta davvero a cuore, ci porta moltissime emozioni ricordare la nostra storia”, ha dichiarato la direttrice del torneo Sandra Reichel. “La mia squadra mi ha dato un grande supporto in questo periodo in cui la pandemia ha sconvolto anche il mondo del tennis e con essa il calendario dei tornei. Inutile dire che soddisferemo tutti i requisiti della WTA, che prevede un rigido protocollo sanitario. Lavoriamo con un preciso concetto di prevenzione perché la salute delle giocatrici e degli allenatori è importante per noi tanto quanto il benessere dei nostri dipendenti, partner, sponsor e appassionati di tennis “.
    Cori Gauff ha battuto Jelena Ostapenko nella finale di Linz la scorsa stagione, diventando la più giovane a vincere un titolo WTA in 15 anni.
    L’albo d’oro del torneo vanta nomi di assoluto prestigio, come Jana Novotna, Lindsay Davenport, Justine Henin, Petra Kvitova e Angelique Kerber.
    L’edizione di quest’anno sarà caratterizzata da un tabellone di 32 giocatrici (più 24 nelle quali), oltre a quello di doppio con 16 coppie. Reichel prevede di accogliere 1.000 spettatori al giorno, secondo le attuali disposizioni di sicurezza in vigore in Austria.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO