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    Nadal: “La mia giornata ideale? Mare e golf”

    Rafa Nadal nelle sue Baleari

    Rafa Nadal ha giocato poco nel travagliato 2020, ma aggiungendo l’ennesima coppa a Roland Garros ha portato il suo palmares a 20 Slam, risultato incredibile a coronare una carriera irripetibile. In una bella intervista rilascata al magazine delle Baleari “Celebrity”, Rafa ha dichiarato che agli esordi non poteva minimamente immaginare di raggiungere simili risultati. Oltre alla aspettative giovanili, ha parlato del suo 2020 e delle sue passioni: stare in mare e giocare a golf. Ecco alcuni passaggi dell’intevista (correlata anche da foto molto belle).
    “Se torno indietro ai miei 16 anni, dopo aver fatto semifinale a Wimbledon junior, sarei arrogante se dicessi che immaginavo di poter vincere tutto quel che vinto. A quell’epoca solo speravo di poter diventare un buon professionista, e prima o poi vincere un torneo Pro. Il mio sogno era vincere Wimbledon, ce l’ho fatta nel 2008. Da allora sono successe tante cose, posso dire di essere molto felice della mia vita. Non mi aspettavo di riuscire a fare tutto quel che ho fatto”.
    “La medaglia al merito che ho ricevuto pochi giorni fa è stata una bellissima sorpresa, sono molto onorato ed è stato bello poter vivere quella giornata insieme alla mia famiglia e tutte le persone per me importanti”.
    “Se lo stop dovuto al virus è stato un bene per il mio fisico? Non credo che il lockdown sia stato un bene per nessuno, eccetto lo scopo di arginare la diffusione terribile del covid-19. Non è stato per niente facile per il nostro mondo del tennis, attendere non sapendo cosa sarebbe successo nel futuro. Alla fine non c’è stato altro da fare che accettare la situazione ed adattare il programma al momento, evitando infortuni e lavorando in modo appropriato ad una futura ripartenza. Fermarsi per un lungo periodo in realtà non mi aiuta, ho dovuto sottopormi ad un grande lavoro per ritrovare non solo la miglior condizione fisica ma anche tennistica. Probabilmente altri tennisti hanno vissuto la situazione in modo diverso da me, forse dipende anche dall’età, ognuno è diverso, ma io l’ho vissuto così”.

    “Come ho passato il tempo durante lo stop? Per me non è stato facile… sono una persona molto attiva, starmene in casa senza far niente e non potendomi nemmeno allenare non rientra nel mio modo di vivere. Ho pensato che era buona cosa trovare il modo di aiutare le persone in difficoltà. Insieme a Pau Gasol (stella del basket, ndr) e alla Croce Rossa abbiamo contribuito a creare una campagna di sensibilizzazione, sono riuscito ad occuparmi di queste cose sfruttando quel tempo che normalmente non ho. Per fortuna abbiamo avuto successo, è stata raccolta una bella somma a sostegno dell’emergenza. Non ci crederete ma ho pure cucinato e fatto il pane in casa!“.
    Stimolato dall’intervistatore sul nuovissimo yacht acquistato quest’anno (un catamarano straordinario, velocissimo e lussuoso), Rafa ha parlato delle proprie passioni: il mare e il golf. “L’industria nautica è importante qua a Maiorca, abbiamo condizioni perfette per navigare, un mare bellissimo, delle coste varie e magnifiche, e spesso anche un clima ideale per star fuori ed in particolare in mare. Siamo molto fortunati a poter vivere una natura così bella. Dove amo navigare? Ovunque nelle Baleari, ma sono stato anche in Sardegna e devo ammettere che è bellissima. Un giorno spero di poter fare un giro completo di tutto il Mediterraneo e visitare i luoghi più interessenti, ne ho ancora molti da scoprire. I miei ristoranti preferiti? Mi piace frequentare Sa Punta, a Maiorca, è un posto stupendo e ci sono ristoranti buonissimi, prediligo il pesce e i crostacei, lì trovo il meglio”.
    “La mia giornata perfetta a Maiorca? Dipende quel che devo fare, se devo allenarmi o meno. Non è un segreto che amo il mare, quindi uscire in barca è una delle mie attività preferite, insieme al golf, e sono fortunato a trovare qua sull’isola degli ottimi golf club. Ecco, una giornata trascorsa tra barca e golf, in compagnia di mia moglie, famiglia o migliori amici è il massimo per me“.
    Tornando al tennis, ricordano a Rafa la promettente Selena Romero, 12 anni delle Baleari, attualmente tre le migliori al mondo nella sua classe d’età. Nadal non è sorpreso: “Sono sicuro che il tennis spagnolo e anche quello delle Baleari troverà nuovi ottimi giocatori. Abbiamo ormai una grande tradizione, maestri ed ora anche eccellenti strutture. La nostra RN Academy in poco tempo è diventata un punto di riferimento e può aiutare la crescita di nuovi talenti, sia sul piano umano che tecnico”.
    “Un bilancio del 2020? Non è stato un buon anno. Sì, ho passato più tempo a casa con le persone a me care, ho vinto Parigi, ma alla fine la pandemia è costata carissima a tutti, ci sono stati migliaia di morti e avremo dure conseguenze in futuro in tutti i campi. Per fortuna io e la mia famiglia siamo rimasti in salute, ma non avrò bei ricordi di questo anno”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Il capitano britannico Smith propone la O2 Arena per le finali di Davis

    La Coppa Davis lo scorso anno a Madrid

    La Coppa Davis è stata una delle tante “vittime” sportive del 2020. Dopo una sola edizione col nuovo rivoluzionario (e discusso) formato delle fasi finali, ITF  e Kosmos sport hanno deciso di sospendere l’edizione di quest’anno per gli enormi problemi della pandemia. In molti hanno anche vociferato di grossi problemi finanziari per la società che gestisce il nuovo corso della più antica competizione sportiva a squadre per nazioni, che ha di fatto portato alla decisione di non giocare nel 2020 molto presto nell’anno. Va anche detto che organizzare gli incontri dei primi turni coivolgendo molte trasferte tra paesi non sarebbe stato per niente facile.
    In attesa che nel 2021 si possa tornare a giocare per aggiudicarsi la notissima”insalatiera”, si è parlato della competizione in UK grazie all’intervista rilasciata dal capitano britannico Leon Smith, che non ha nascosto una certa delusione non tanto perché il torneo quest’anno non si è svolto, ma per il fatto che non ci sia stato nemmeno un tentativo di organizzarla a porte chiuse, magari con formato ancor più snello vista la situazione. Inoltre Smith ha lanciato una proposta interessante per il prossimo futuro, candidando la O2 Arena per la fase finale.

    “La O2 Arena è stata una location fantastica durante le finali ATP” ha dichiatato Smith a tennis365, “È stato dimostrto che può ospitare con successo qualsiasi tipo di competizione tennistica. Sarebbe molto speciale se le finali della Coppa Davis potessero essere giocate a Londra quando il contratto con il Madrid terminerà. Inoltre nel 2022 avremo a Londra la Laver Cup, dove molto probabilmente vedremo gli spalti pieni. Le finali ATP nella Arena sono state un grande successo, puoi chiedere a qualsiasi tennista che ha giocato qui su organizzazione e strutture, tutti diranno solo cose positive”.
    “Mi dispiace molto che quest’anno non si sia potuto giocare la competizione. Penso che la Coppa Davis si sarebbe potuta giocare, visto che altri tornei del circuito maschile si sono giocati con discreta normalità, solo un maggior sforzo organizzativo. Forse la forza del covid-19 in Spagna è stata così forte da spingere gli organizzatori a non averci provato, avendo trovato un colpevole. Se il torneo non fosse stato cancellato, con ogni probabilità si sarebbe svolto senza pubblico in tribuna e credo che questo non sarebbe stato vantaggioso. I tifosi in questo torneo giocano un ruolo molto importante, non è mai lo stesso giocare senza spettatori”.
    Smith parla anche del nuovo formato della fase finale, luci e ombre a suo parere, con qualche rimpianto per il passato: “Dal vecchio formato c’erano cose molto positive che non potremo mai più vedere. Ricordo ancora quando a Glasgow quasi 10.000 persone vennero a tifare per noi. Il trambusto e l’atmosfera fu incredibile… Lo stesso accadde quando giocammo la finale contro il Belgio a Gand. Era il miglior ambiente che abbia mai sperimentato in vita mia, elettrizante come nessun altro, e questa magia, col nuovo formato, è andata persa. Allo stesso tempo, so come capitano che è molto difficile per i tuoi migliori giocatori venire tre o quattro volte all’anno con un programma molto compresso. Penso che il cambiamento sia stato positivo, ma credo che in casa servano più partite. Quell’atmosfera era speciale ed era l’essenza della Coppa Davis”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal: “Il segreto della Rafa Nadal Academy? Le persone e l’approccio al lavoro”

    Toni Nadal da tempo ha lasciato la panchina del formidabile nipote Rafa, dedicandosi completamente alla direzione dell’Accademia fondata a Manacor, città natale del campione iberico e sua residenza. In pochi anni l’Accademia si è imposta a livello internazionale, diventando un vero polo strategico per tanti Pro che spesso si allenano sui campi delle Baleari (Wawrinka, […] LEGGI TUTTO

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    Dennis Ralston ha perso la battaglia con il cancro

    Ieri sera lo statunitense Dennis Ralston è deceduto ad Austin (Texas) a 78 anni, sconfitto da un cancro che combatteva da tempo. È stato un giocatore importante negli anni ’60, quando fu capace di vincere 5 titoli dallo Slam in doppio (in un’epoca in cui tutti i migliori disputavano la disciplina) e giocare la finale […] LEGGI TUTTO

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    I dettagli del protocollo ricevuto dai tennisti per il prossimo Australian Open

    Melbourne Park

    I giocatori che parteciperanno ai prossimi Australian Open (al via probabilmente l’8 febbraio, ancora non c’è stato l’annuncio ufficiale da parte di Tennis Australia) dovranno attenersi ad un protocollo assai stringente, che inizia col volo verso Melbourne fino all’intera permanenza sul suolo australiano. Questo trapela dalle comunicazioni ricevute dai giocatori da parte degli organizzatori del primo Slam stagionale. In una lunga lettera, vengono indicati punto per punto tutti i comportamenti necessari per prendere parte al torneo, che iniziano già prima del volo “down under”. Infatti ai tennisti e accompagnatori (coach, trainer, ecc) è richiesto un tampone con esito negativo, condizione necessaria ad imbarcarsi su uno dei voli predisposti dall’organizzazione per raggiungere Melbourne.
    Tutti i non residenti in Australia o Nuova Zelanda si considerano appartenenti ad una zona rossa, quindi è necessario trascorrere la quarantena una volta arrivati a Melbourne. Visto che i vettori internazionali stanno effettuando pochissimi voli verso il continente australe, gli organizzatori hanno predisposto dei voli charter che partiranno da Dubai, Los Angeles e Singapore. Il biglietto per il tennista e un accompagnatore sarà a carico di Tennis Australia, e sarà di categoria “economy”; ci sarà la possibilità di ottenerlo in una classe superiore con il pagamento di un extra a carico del tennista. Le date dei viaggi saranno il 15 ed i 16 di gennaio 2021.
    I costi di pernottamento, vitto e spostamenti dei giocatori saranno a carico di Tennis Australia, 100 dollari australiani (circa 82 euro) a persona al giorno. A differenza degli scorsi US Open, gli organizzatori non consentiranno ai tennisti e membri del loro staff di sistemarsi in altre strutture o case private, questo per non violare le stringenti regole della severa quarantena imposta dalle autorità sanitarie dello stato di Victoria. I tennisti potranno lasciare i loro alloggi solo per allenarsi, e non sarà consentita alcuna visita da fuori della “bolla”.

    Ai tennisti è permesso di uscire dall’hotel solo 5 ore al giorno, con un programma di questo tipo: 2 ore in campo, 2 ore in palestra, 1 ora per il pranzo nel ristorante del torneo. Tutte le sessioni di allenamento saranno svolte unicamente presso le strutture protette di Melbourne Park e dell’Albert Reserve Tennis.
    All’allenamento sarà possibile la presenza solo di un membro del proprio team, ma questo può essere diverso ogni giorno. Per una settimana ci si potrà allenare solo con lo stesso collega, ma dall’ottavo giorno della quarantena il numero sale a 3 compagni di allenamento.
    Terminato il periodo di 14 giorni di quarantena, ogni tennista sarà libero di muoversi per Melbourne, e potrà cambiare hotel qualora lo desideri. In questo caso avrà diritto ad 330 dollari australiani (circa 270 eur) al giorno per i costi di alloggio e vitto, fino alla permanenza nel torneo. Dopo la quarantena, sarà consentito anche alloggiare in case in affitto.
    Le severe misure di prevenzione contro il Covid-19 resteranno in vigore per tutta la permanenza dei giocatori e staff in Australia, visto che nello stato di Victoria da oltre un mese non si registrano nuovi contagi e le autorità stanno facendo di tutto per mantenere la popolazione al riparo da un’altra ondata. Ogni persona che arriverà a Melbourne dovrà sottoporsi ad un tampone 48h prima del volo, quindi avrà un controllo nei giorni 1, 3, 7, 10 e 14 dall’arrivo. I risultati arriveranno entro 24h dal test.
    Ogni persona sarà tenuta ad indossare una mascherina protettiva, escluso la permanenza nelle stanze d’hotel, durante i pasti o nelle sessioni di allenamento e partite. Nel caso in cui un membro dello staff di un giocatore risulti positivo ad un test precedente all’avvio del torneo, anche il tennista sarà tenuto in isolamento per altri 14 giorni, in attesa dei controlli medici. Se un tennista risultasse positivo nel corso del torneo, sarà automaticamente escluso dalla competizione.
    Per evitare che vengano rilevati tamponi “falso positivo” (come è accaduto sia a New York che Parigi), i tennisti risultati positivi ad un primo test potranno sottoporsi ad ulteriori accertamenti, seguendo i protocolli dello stato di Victoria. Nel caso in cui un tennista risulti positivo al virus prima dell’inizio del torneo, riceverà un prize money del 50% di quel che avrebbe ottenuto col primo turno (50mila dollari australiani).
    Ultimo ammonimento ai tennisti: chi viola i protocolli imposti da Tennis Australia durante la permanenza sul suolo del paese, sarà squalificato dal torneo, non otterrà il prize money se il torneo fosse già iniziato, gli verrà imposto un nuovo periodo di quarantena in isolamento in una struttura designata dal governo dello stato, e sarà immeditamente accompagnato fuori dal paese con un volo diretto alla propria residenza.

    Una serie di norme davvero stringenti, più severe di quelle attuate a New York o Parigi, ma che le autorità australiane reputano necessarie per preservare lo status quo di assenza del contagio nello stato. Continueremo a seguire questo complesso avvicinamento all’Australian Open, aspettando il nuovo calendario ATP e WTA per il primo trimestre del 2021. In teoria, dovrebbero svolgersi 4 eventi (2 ATP e 2 WTA) nella settimana precedente allo Slam, per consentire qualche match ufficiale prima degli Australian Open. Sembra ormai certo anche che le qualificazioni si svolgeranno al di fuori dell’Australia, probabilmente in uno dei scali da cui partiranno i voli per Melbourne.

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    “Tennis Tower”, avveniristico progetto Made in Italy (di Marco Mazzoni)

    Il progetto Playscraper di Carlo Ratti Associati

    Un vecchio adagio afferma che l’Italia è “terra di santi, poeti e navigatori”. In realtà a livello internazionale ci viene riconosciuto un talento enorme nell’inventiva, nel buon gusto, nel design. Forse è perché viviamo in un paese Bellissimo, ed è quasi impossibile non imbattersi in qualcosa di straordinario per valore storico, artistico, culturale, che cotanta bellezza forgia il nostro spirito e ci spinge oltre. Tanto che un noto giornalista anni fa scrisse sul New York Times: “Il mondo si divide in due categorie: gli italiani e quelli che vorrebbero esserlo”.
    Proprio il design e la progettazione sono eccellenze italiche, grazie alla visione e lavoro di studi tecnici diventati punti di riferimento a livello internazionale. Scoviamo dal magazine New Atlas un progetto assai curioso ed affascinante che riguarda il nostro amato tennis. Si chiama Tennis Tower, un avveniristico complesso sportivo in verticale con ben otto campi da tennis. Il grattacielo sportivo impilerebbe otto campi da gioco uno sopra l’altro per raggiungere un’altezza di 90 metri. “Playscraper” è il nome del progetto, realizzato dallo studio italiano Carlo Ratti Associati, incredibile struttura architettonica che si staglia nel cielo con il tennis protagonista.
    Playscraper è stato ideato in collaborazione con Italo Rota e commissionato da RCS MediaGroup. Carlo Ratti Associati immagina gli otto campi da tennis del grattacielo come strutture autonome accatastate l’una sull’altra. Ogni campo da gioco sarebbe valorizzato da pareti trasparenti che offrono una vista panoramiche dell’area circostante. Inoltre, la facciata dell’edificio incorporerebbe uno schermo elettronico che potrebbe essere utilizzato per lo streaming di partite sportive e altri contenuti multimediali.

    L’impilamento dei campi coprirebbe un totale di 5.500 metri quadrati di spazio di gioco. La struttura sarebbe realizzabile attraverso una “tecnologia di costruzione innovativa basata su una struttura a sandwich in acciaio inossidabile leggero”, sviluppata da Broad Sustainable Building, che secondo la Carlo Ratti Associati si ispira al guscio esterno della navicella spaziale. La struttura sarebbe addirittura “smontabile” per poter esser spostata altrove se necessario.
    “Questo progetto non creerebbe solo una nuova icona per gli amanti dello sport”, afferma l’architetto e ingegnere Carlo Ratti, fondatore dell’azienda. “Sperimenta anche un nuovo tipo di spazio pubblico, che si estende verticalmente anziché orizzontalmente. La torre è facile da installare e smontare e può essere facilmente spostata. Questo approccio flessibile si adatta alla natura circolare delle competizioni sportive odierne, che si spostano da un luogo all’altro. durante l’anno.”
    Al momento questo resta uno studio, anche se totalmente fattibile. L’azienda infatti non ha in programma la realizzazione concreta di una Tennis Tower, ma questo progetto concettuale potrebbe essere interessante per le aree urbane densamente edificate. La Carlo Ratti Associati ha già sperimentato materiali insoliti da costruzione, per esempio per l’azienda italiana Mutti (che opera nel settore alimentare).
    Carlo Ratti è architetto e ingegnere. Insegna presso il Massachusetts Institute of Technology di Boston, dove dirige il MIT Senseable City Lab. La rivista statunitense Forbes lo ha inserito nei propri “Names You Need to Know”, e Wired nella lista delle “50 persone che cambieranno il mondo”. Due tra i suoi progetti – Digital Water Pavillion e Copenhagen Wheel – sono stati inclusi nella lista delle “Migliori invenzioni dell’anno” dalla rivista Time (2007 e 2014). Ratti si è laureato sia presso il Politecnico di Torino che l’Ecole Nationale des Ponts et Chaussées di Parigi, Francia. Vanta oltre 500 pubblicazioni, da ultimo il saggio “The City of Tomorrow” (Yale University Press, giugno 2016,  scritto con Matthew Claudel).
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    Lo stato di Victoria aiuterà Tennis Australia nei costi per la quarantena

    Australian Open

    Il governo dello stato di Victoria sta lavorando con Tennis Australia per strutturare un piano di aiuti finanziari necessari a coprire gli ingenti costi che gli Australian Open sosterranno per la quarantena di giocatori e team. Lo sostiene il quotidiano The Age, nella sua edizione ordierna. Il tesoriere del Victoria state, Tim Pallas, ha dichiarato stamattina che il governo è pronto ad aiutare la copertura di tali costi perché il torneo è importante per lo stato e per la sopravvivenza di Tennis Australia.
    “Ci saranno forti costi associati allo spostamento dell’evento a causa dei problemi di tempistica, come per gli accordi di quarantena”, ha detto Pallas. “L’Australian Open è ovviamente di vitale importanza nel nostro calendario sportivo, ma è anche di vitale importanza per Tennis Australia e per la sua continua attività per il movimento nazionale, quindi siamo consapevoli del fatto che discuteremo con loro su ciò che costituisce un sostegno appropriato per tutte le operazioni messe in ponte per consentire lo svolgimento di questo evento. Ho messo in chiaro che mi aspetto di recuperare un po’ di valore per lo stato del Victoria come conseguenza di quegli impegni. Lo stato fornirà felicemente supporto, l’importante sarà organizzare questo evento in sicurezza, per tutti”.

    Inoltre ha confermato che il Chief Health Officer Brett Sutton è stato coinvolto nella convalida degli accordi per la quarantena per i giocatori. “Sta facendo il suo lavoro (Sutton) e si sta assicurando di concludere accordi soddisfacenti”. Ha confermato che i giocatori e tutti i membri del proprio team saranno testati cinque volte nei 14 giorni di quarantena e dovranno risultare negativi due giorni prima dell’arrivo nel paese.I giocatori saranno trasportati all’allenamento (no a spostamenti liberi) e potranno essere accompagnati in campo solo da una persona del team, più un altro giocatore e con l’allenatore per la sessione dell’allenamento. Quindi massimo 4 persone in campo alla volta.
    Il piano ormai sembra definito, si attende solo l’annuncio ufficiale dalla direzione del torneo.

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    Andrea Gaudenzi e il futuro del tennis, “Focus sui fan e siamo a un bivio, come quando le etichette musicali hanno mediato con Spotity”

    “Invece di spendere il 90% del tempo in conversazioni tossiche, che alla fine prosciugano tutte le energie, tempo e denaro, il vero problema è l’unità, è trovare un modo in cui giocatori e tornei possano effettivamente lavorare insieme e crescere nella stessa direzione. Se devi discutere la formula dei prize money ogni due anni, è […] LEGGI TUTTO