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    ATP 500 Rio de Janeiro: Il Tabellone Principale. Zverev e Musetti guidano il seeding. Presenza anche di Darderi

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    È stato sorteggiato il tabellone principale dell’ATP 500 di Rio de Janeiro, con il tedesco Alexander Zverev e l’italiano Lorenzo Musetti come prime teste di serie. Il torneo sulla terra rossa brasiliana presenta un campo partecipanti di alto livello, con una forte presenza di specialisti sudamericani.Zverev, numero 1 del seeding, inizierà il suo percorso contro il cinese Bu Yunchaokete, mentre Musetti, seconda testa di serie, attende un qualificato al primo turno. Per l’italiano si prospetta un possibile secondo turno interessante contro il vincente tra Munar e il beniamino di casa Seyboth Wild.
    La presenza argentina è massiccia con ben sei rappresentanti: Francisco Cerundolo (4), Sebastian Baez (5), Tomas Martin Etcheverry (8), Mariano Navone, Facundo Diaz Acosta e Francisco Comesana.
    L’Italia sarà rappresentata anche da Luciano Darderi che se la vedrà con un qualificato. Spicca anche il derby spagnolo tra Pedro Martinez e Alejandro Davidovich Fokina.Il Brasile punta sui suoi beniamini con tre wild card assegnate a Felipe Meligeni Alves, Gustavo Heide e Thiago Monteiro, oltre alla special exempt concessa al giovane talento Joao Fonseca, che affronterà il francese Alexandre Muller.
    ATP 500 Rio de Janeiro – Tabellone Principale- terra(1) Alexander Zverev vs Yunchaokete Bu Alexander Shevchenko vs (WC) Felipe Meligeni Alves (WC) Gustavo Heide vs Francisco Comesana Qualifier vs (6) Nicolas Jarry
    (4) Francisco Cerundolo vs Hugo Gaston Luciano Darderi vs Qualifier(SE) Joao Fonseca vs Alexandre Muller Corentin Moutet vs (8) Tomas Martin Etcheverry
    (5) Sebastian Baez vs Sumit Nagal Mariano Navone vs Roberto Carballes Baena Facundo Diaz Acosta vs (WC) Thiago Monteiro Qualifier vs (3) Alejandro Tabilo
    (7) Pedro Martinez vs Alejandro Davidovich Fokina Dusan Lajovic vs Damir Dzumhur Jaume Munar vs Thiago Seyboth Wild Qualifier vs (2) Lorenzo Musetti LEGGI TUTTO

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    Musetti costretto al ritiro a Buenos Aires per un problema muscolare

    lorenzo musetti

    Brutte notizie da Buenos Aires. Lorenzo Musetti è costretto al ritiro dal torneo argentino per un problema muscolare al polpaccio della gamba destra. Oggi avrebbe dovuto affrontare lo spagnolo Pedro Martinez nei quarti di finale del torneo sudamericano, suo primo impegno su terra battuta nel 2025.

    🇪🇸 @PedroMPortero avanza a semifinales de Buenos Aires tras la baja de Musetti por lesión muscular (sóleo de pierna derecha).@ArgentinaOpen | #ArgOpen2025 pic.twitter.com/MBK39EFvzF
    — ATP Tour en Español (@ATPTour_ES) February 14, 2025

    Davvero un peccato per Musetti, che ieri all’esordio aveva disputato una buona partita battendo nettamente il francese Moutet. A questo punto aspettiamo una dichiarazione del toscano, sulla gravità dell’infortunio e sui tempi di recupero.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Barazzutti intervistato a Buenos Aires: “Musetti può diventare un top 5. L’Italia vince perché si è creato un sistema”

    Barazzutti in campo a Buenos Aires con Musetti (foto La Nación)

    “Mi piace l’Argentina. Mia nonna, la nonna materna e altri parenti, vennero qui dopo la guerra, quando Buenos Aires era fiorente. Con Guillermo (Vilas) abbiamo passato tanto tempo insieme, molte battaglie. Eravamo giovani…”. Con un bel sorriso e un pizzico di nostalgia Corrado Barazzutti ricorda il proprio passato, sportivo e umano, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Nacion mentre prepara l’esordio del suo assistito Lorenzo Musetti all’ATP 250 da poco scattato nella capitale albiceleste. Barazzutti aveva un bel rapporto con Vilas, tanto aver condiviso più volte l’appartamento con lui nelle trasferte in giro per i tornei a cavallo degli anni ’70 e ’80. “Ricordo che una volta, con lui e Panatta, giocammo diversi tornei di seguito in Canada e negli Stati Uniti, ci spostavamo e poi dormivamo tutti insieme in una casa famiglia, per quattro settimane; Guillermo passava ogni notte a scrivere un libro. Ora so che la sua salute non è molto buona, mi dispiace molto”.
    Barazzutti nell’intervista parla di molti temi, soffermandosi sul grande momento del tennis italiano, sul dominio di Sinner e ovviamente anche su Lorenzo Musetti, con il quale lavora insieme a Simone Tartarini. “Musetti credo sia uno di quelli che gioca il miglior tennis del circuito. Sta migliorando tanto, deve lavorare sulla costanza del rendimento. Può essere uno dei migliori cinque al mondo. Con Lorenzo viaggio quindici settimane all’anno. E quando sono in Italia non ho tempo libero! Lavoro tutti i giorni, in accademia. Vorrei riposarmi la domenica (sorride), ma ho tre nipoti, 11, 8 e 6 anni, giocano tutti a tennis e quando vengono a trovarmi vogliono sempre che gli insegni. Il tennis è la mia vita e continuerà ad esserlo fino all’ultimo giorno”. Ascolta ancora il rock anni ’70 e non gli pesa stare tutti i giorni sul campo, nonostante a breve spegnerà 72 candeline.
    Forte della sua enorme esperienza maturata come giocatore e poi come coach, così spiega alla stampa argentina la chiave dei successi del tennis italiano, mai così forte nella storia, anche più di quando lui, Panatta e Bertolucci fecero sognare il Belpaese negli anni ’70 con la vittoria in Davis. “Non c’è un segreto per il successo del tennis italiano, le vittorie arrivano grazie a diverse cose. Abbiamo molte scuole per la base in cui lavoriamo bene. Ci sono buoni insegnanti. Poi abbiamo buoni allenatori per i professionisti, tecnici che girano il mondo con i giocatori che conoscono fin da bambini. Ad esempio Flavio Cobolli: ad allenarlo è il padre Stefano. Tartarini con Musetti, lo segue da quando era un bambino, e Vincenzo Santopadre lo ha fatto con Berrettini. Simone Vagnozzi con (Jannik) Sinner, sono tutti ottimi allenatori. Poi c’è una federazione che ha tanti soldi e può supportare i giocatori. Abbiamo preparatori atletici e fisioterapisti pagati dalla federazione per aiutare i team privati dei giocatori, un aiuto molto importante. Ci vuole anche fortuna ovviamente, perché capita di avere la materia prima, lavorare e i risultati non vengono… Sono cicli. Importante anche la presenza di tanti tornei in Italia così i giovani possono giocare con le wild card. La Francia ha più soldi dell’Italia; con il Roland Garros guadagnano 150 o 200 milioni di euro ogni anno e non hanno i nostri risultati. L’Italia si trova nella condizione ideale: materiale umano, allenatori, una federazione forte per aiutare, infrastrutture, tutto insieme. E per la prima volta nella storia abbiamo il numero 1 del mondo, una cosa incredibile“.
    Scontata la domanda su Sinner… Così Barazzutti: “In questo momento è un extraterrestre. Non è solo bravo, è fantastico! Gioca al livello di un giovane Djokovic, di un giovane Nadal, di un giovane Federer. Lui è al top, ritengo poi che gli altri giocatori non sono al suo livello. Alcaraz, quando gioca bene, è l’unico che può competere con Sinner, quando non ha alti e bassi; questa invece è la forza di Jannik, riesce a vincere anche quando non gioca bene. Oggi Sinner gioca al miglior tennis del mondo. Medvedev e Tsitsipas non giocano più così bene. Stiamo aspettando Rune, è giovane. Djokovic è destinato a smettere. I giovani che possono avvicinarsi sono Musetti, Rune, Shelton, i cechi Mensik e Machac, il brasiliano Fonseca, sono loro i nuovi giocatori che prenderanno il posto di Tsitsipas, Rublev, Medvedev, Ruud. Vedremo se i giovani raggiungeranno il livello di Sinner. Se non lo fanno, Jannik vincerà da adesso fino a… Jannik ha una testa molto forte“.
    Ci vuole molta testa per tenere questo livello di gioco nonostante la spada di Damocle della prossima sentenza del TAS… “Ha continuato a giocare  la sua faccenda e non sembra influenzarlo affatto” continua Barazzutti. “Non è facile, nessuno sa cosa accadrà. Alcuni dicono che non succederà nulla, altri che lo sanzioneranno per uno o due anni. Sinner è il numero 1 al mondo perché ha una testa fortissima. Ha la capacità di mettere da parte possibili forti interferenze alla sua carriera e giocare pensando solo al suo miglior tennis. Per alcuni Alcaraz gioca un tennis migliore e più attraente, ma Sinner fa sembrare tutto facile, quando in realtà non lo è. Ha una testa molto forte. È una persona calma. È empatico, umile. Non vuole essere una superstar. Gli piace la famiglia, gli amici, non cerca la notorietà. Lui è l’antidivo”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Tartarini parla da Melbourne: “Musetti ha l’atteggiamento giusto, può salire di livello”

    Simone Tartarini

    Servizio, potenza e fisicità sfidano varietà, tocco di palla e cambi di ritmo, sulla carta una combinazione perfetta a generare spettacolo. Questo aspetta Lorenzo Musetti in una partita affascinante di terzo turno contro lo statunitense Ben Shelton, sabato ore 7 di mattina in Italia sulla John Cain Arena. Il mancino di Atlanta, coetaneo del toscano, si è rivelato sul tour Pro con una splendida cavalcata agli Australian Open di due anni fa, quando al suo primo torneo in carriera al di fuori dagli Stati Uniti si issò sino al quarti di finale destando grande impressione per il suo servizio imprendibile e lo strapotere atletico. Da allora forse non ha fatto i progressi che ci si aspettava, attestandosi ad un buon livello ma senza risultati pazzeschi, quelli che molti osservatori si aspettavano. Superiori sono stati i progressi di Musetti: lo scorso anno l’azzurro ha raggiunto la prima semifinale Slam a Wimbledon, ha vinto la medaglia di Bronzo alle Olimpiadi di Parigi e in molti tornei è stato protagonista (due finali a Umag e Chengdu, ottimo torneo a Vienna). Miglioramenti tecnici figli di un’attitudine più aggressiva e meno attendista, appresa assimilando i tempi di gioco sull’erba, esattamente quello di cui Lorenzo aveva bisogno e che l’ha fatto decollare ad un livello superiore.
    Proprio atteggiamento e livello sono i due tasti toccati dal suo coach, Simone Tartarini, in un’intervista concessa a Dario Castaldo da Melbourne per SuperTennis. Per il coach le due vittorie di Lorenzo agli Australian Open 2025 sono state molto importanti perché figlie non tanto delle sue qualità tecniche quanto di un’attitudine alla lotta corretta, una voglia di vincere che l’ha portato a superare momenti di difficoltà. Riportiamo l’intervista del coach, che guarda anche alla partita contro Shelton con discreta fiducia.
    “Dalle prime due partite la cosa che più mi conforta è l’atteggiamento perché ha affrontato due partite difficili, non ha espresso il suo miglior tennis però è stato lì con l’atteggiamento giusto, motivato, e al momento giusto ha fatto qualche bel punto che gli ha permesso di vincere le partite. È importante perché è la parte in cui è un po’ debole. Ha dimostrato carattere, ha letto bene la partita, sia nel primo che nel secondo giorno, e le ha portate a casa. Deve salire un po’ di livello“.
    Fanno notare al coach che Lorenzo ha vinto tutti e quattro i tiebreak disputati. Così Tartarini: “Si torna al discorso dell’atteggiamento, ha giocato convinto nonostante non abbia espresso il suo miglior tennis. Voleva vincere e questa determinazione l’ha portato a vincere le due partite. Contro Shapovalov ha dimostrato carattere quando sul 5 pari è arrivato il doppio fallo, non era facile, ma voleva vincere e ce l’ha fatta”.
    Sull’importanza di essere subito pronto alla lotta in partite lunghe come quelle degli Slam, sottolineata da Musetti dopo le partite, Tartarini è assolutamente d’accordo: “Queste partita vinte lottando sono le più belle e più importanti. Ha perso molte partite per colpa dell’atteggiamento, quando è diventato troppo remissivo, In queste due partite invece ha dimostrato un forte attaccamento al match, ha voluto vincere a tutti i costi, tenendo un’attitudine positiva anche nei momenti difficili. Questo sicuramente lo aiuterà ad affrontare Shelton perché scenderà in campo con questo atteggiamento e meno tensione. Penso che la tensione inizierà a calare e subentrerà solo l’agonismo, ha buone chance di vincere la partita“.
    I precedenti con Shelton sono positivi (2-0 per Musetti): “Non guardo poi così tanto alle statistiche, abbiamo vinto due volte, in due anni diversi e su superfici differenti, Miami e Wimbledon, però ormai vediamo che ogni torneo e ogni partita ha sua storia… Aver giocato con Shapovalov potrebbe essere un aiuto, per il fatto di essere mancino e altre similitudini come l’aver un buon servizio, aggressivo e propensione a venire a rete, gran punti vincenti ma anche errori gratuiti. Lorenzo dovrà essere bravo a tenere nei momenti super di Shelton e spingere quando avrà l’occasione. Aver battuto Shapovalov ha fatto sicuramente bene a Lorenzo” conclude Tartarini.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Musetti: “Djokovic resta un pericolo per tutti nonostante il dominio di Sinner”

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    Lorenzo Musetti, il talentuoso tennista italiano, ha messo in guardia chi vorrebbe già escludere Novak Djokovic dalla corsa ai titoli del Grande Slam. Nonostante il 2024 sia stato un anno complicato per il campione serbo, che per la prima volta dal 2017 non è riuscito a conquistare alcun major ed è scivolato alla posizione numero 7 del ranking mondiale, Musetti ritiene che il detentore di 24 titoli Slam sia ancora una minaccia concreta.
    “Novak sarà sempre in competizione per i tornei del Grande Slam, se la sua condizione fisica resterà stabile”, ha dichiarato il 22enne italiano al Post. “È un pericolo per tutti – per Jannik, per Sasha [Zverev] e per Carlos Alcaraz.”
    Il 2024 ha visto l’ascesa straordinaria di Jannik Sinner, che ha conquistato i suoi primi titoli Slam agli Australian Open e agli US Open, nonostante le controversie legate a due test antidoping positivi al clostebol a marzo. “L’anno scorso, Jannik ha dimostrato di essere un passo avanti rispetto a tutti gli altri, ha fatto una stagione incredibile”, ha commentato Musetti. “Ma Novak è sempre pericoloso e sa perfettamente come giocare su quei campi e in quelle condizioni.”
    La prospettiva di Musetti è particolarmente significativa considerando i suoi scontri diretti con Djokovic nel 2024. Il serbo lo ha infatti sconfitto sia nella semifinale di Wimbledon che in quella olimpica, oltre ad averlo superato in un combattuto match in cinque set al Roland Garros. Queste esperienze dirette rendono il suo giudizio sul campione serbo ancora più autorevole.Musetti stesso ha vissuto un 2024 significativo, raggiungendo tre finali nel circuito, la semifinale a Wimbledon e conquistando il bronzo olimpico, primo italiano a ottenere una medaglia nel tennis dopo 100 anni. “Ho realizzato alcuni dei miei sogni”, ha affermato. “L’ultima volta che un italiano aveva vinto una medaglia olimpica nel tennis era stato 100 anni fa [Uberto De Morpurgo nel 1924], quindi è stata una sensazione bellissima per me e per il mio paese.”
    Guardando al futuro, il tennista italiano ha espresso ambizioni chiare per la sua carriera: “Wimbledon mi ha dato molta fiducia per gli Slam; non ero mai arrivato così lontano. Il mio miglior risultato agli Australian Open è il secondo turno e quest’anno posso fare meglio. Ho la fiducia necessaria per raggiungere il mio obiettivo di arrivare alla seconda settimana di ogni Slam.”
    Impegnato nell’Hong Kong Open, dove ha raggiunto i quarti di finale Lorenzo aveva dichiarato: “Sì, ho questioni in sospeso a Hong Kong e in molti altri tornei”, ha ammesso. “La scorsa stagione ho raggiunto diverse finali, ma non ho vinto alcun titolo.”“Mi sento benissimo a Hong Kong, le persone sono davvero accoglienti, stanno organizzando un grande evento e hanno fatto molti miglioramenti rispetto all’anno scorso”, ha aggiunto Musetti. “Voglio davvero andare avanti qui – questo non è davvero un torneo 250, considerando i nomi importanti presenti nel tabellone. Spero di poter essere l’ultimo rimasto in gara.” (ma non è andata così)
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Hong Kong: Musetti out, domina il primo set, poi cala e subisce la rimonta e fisicità di Munar

    Lorenzo Musetti ad Hong Kong (foto ATP)

    Non una gran mattinata per il tennis azzurro. Dopo la netta sconfitta in United Cup, anche a Hong Kong arriva una grande “L”, oggettivamente inattesa. Dopo un primo set davvero ben giocato, rapido e offensivo, era impensabile ipotizzare una sconfitta di Lorenzo Musetti. Purtroppo il toscano (testa di serie n.2 del torneo) dall’avvio del secondo set cala nell’intensità, fisica e di gioco, concede campo e tempo ad un Jaume Munar in grandissima condizione atletica che, giocando un tennis monocorde ma assai consistente e dinamico, rimonta e batte al foto finish del terzo set l’azzurro per 2-6 7-6(4) 7-5 nei quarti di finale dell’ATP 250 asiatico. È una brutta sconfitta per Musetti visto come aveva condotto il primo set: forte di un servizio costante, ha controllato il tempo di gioco con palle veloci e un primo colpo di scambio profondo ed efficace. Pochi errori governando con ampio margine, tanto che il maiorchino è stato costretto a rincorrere e giocare sempre da posizioni scomode. Purtroppo tutto è cambiato dall’avvio del secondo set. Lorenzo ha perso intensità, si è come bloccato su ritmi solo discreti, braccio meno sciolto e palle assai meno incisive e così ha perso il controllo dello scambio.
    Munar è stato bravo a capire il momento, avanzare la sua posizione e martellare con i suoi colpi, non sempre precisi ma più ficcanti e profondi. Lorenzo a tratti ha ritrovato qualità ed ha vinto i punti più belli, ma sono state solo fiammate isolate, non sufficienti a riprendersi la miglior posizione sul campo e il comando delle operazioni. È scivolato in difesa, un retrocedere lento ma inesorabile, tanto che i suoi contrattacchi non sono bastati a fargli riguadagnare il comando. È calato anche al servizio, non tanto come percentuali ma come efficacia, con pochi punti gratis e troppe palle comode da aggredire per il rivale, salito terribilmente per convinzione e forza fisica. Decisivo il break subito da Musetti sul 5 pari del terzo set, un game con zero aiuto dal servizio e, purtroppo, un’attitudine poco aggressiva che ha pagato con la sconfitta.
    Munar ha meritato il successo. Pur con i suoi limiti evidenti di sensibilità, di gestione di certe fasi di scambio, Jaume ha messo in campo tutta l’energia – tanta – che covava nel suo corpo, è stato bravo a fiutare “sangue” e trasformare la partita in una lotta, punto su punto, un territorio che Musetti non ama. Quel che spiace nella prestazione di Lorenzo è il calo netto sofferto dopo un set brillante, e come non sia riuscito a capitalizzare le sue reazioni (ha strappato alcuni contro break) imponendo la propria maggior classe tecnica. Quando Musetti è riuscito a ritrovare massima spinta, una risposta aggressiva e colpi pesanti con i piedi quasi in campo, è stata netta la differenza col rivale. Purtroppo è mancata la continuità nella spinta, la forza fisica e mentale di insistere e far sentire la sua maggior qualità, pagando i momenti di attendismo. Esempio il tiebreak del secondo set: era da giocare con altro piglio.
    Due gli aspetti tecnici che più hanno contribuito alla sua sconfitta. In primis, la difficoltà dal secondo set nel giocare un primo colpo di scambio consistente. Tutto è nato anche da un servizio meno incisivo, ma se nel primo set col diritto dal centro ha fatto più o meno quel che voleva, spostando l’avversario a destra e a manca, dal secondo set non c’è più riuscito ed è stato lui costretto a spostarsi tanto e rincorrere. L’altro punto dolente è stato un uso eccessivo e per niente efficace del back di rovescio. Lorenzo è un campione nel cambiare ritmo, rallentare e quindi cambiare passo, spaccando le gambe e lo scambio; tuttavia per essere efficace in questa situazione è indispensabile che il back di rovescio sia ficcante, basso, bello profondo o molto laterale (stretto incrociato o vicino alla riga in lungo linea), altrimenti un tennista così rapido come Munar ha buon gioco nell’avventarsi sulla palla e spingere forte, prendendo così il controllo dello scambio. Questo è successo troppe volte dal secondo set, e poco lucido è stato Lorenzo a non capire questa situazione, oppure non è riuscito a tenere la spinta col rovescio abbastanza da non dover rallentare. Infatti proprio col rovescio l’azzurro ha tirato alcuni vincenti clamorosi, ma troppo spesso in scambio è stato conservativo, e questo l’ha pagato a caro prezzo.
    Bravo Munar, davvero scattato in gran forma ad Hong Kong. Peccato per Musetti, c’era spazio per volare in semifinale e provare vincere questo torneo. Non giocherà ad Auckland, ora testa e gambe agli Australian Open.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    L’incontro inizia con un Munar molto deciso, pronto a spostarsi sul diritto e caricare il colpo a tutta. Il primo big point è di Musetti, la sua accelerazione di rovescio lungo linea che fulmina lo spagnolo e vale a Lorenzo l’1 pari. Nel terzo game l’azzurro cambia ritmo: blocca Munar a sinistra e rischia un attacco in contro tempo chiuso con una volée perfetta. Jaume sente la pressione, sbaglia malamente un rovescio offensivo da tre quarti campo (posizione non facile) e si ritrova sotto 0-40. Il BREAK arriva subito con una risposta bloccata di rovescio che disegna il campo in lungo linea, esecuzione favolosa. 2-1 e servizio Musetti, bravo ad alzare il livello e scappare avanti con ben 10 punti di fila, per il 3-1. I punti di fila diventano 12, terribilmente soldo e preciso Lorenzo, con Jaume incapace di trovare lo spazio per fare il punto e sbaglia per primo. Un servizio esterno interrompe la serie dell’azzurro, ma un altro errore costa a Munar il 15-40 e due palle break. Fantastico lo schema di Musetti sul secondo: fa correre Munar, poi passa da difesa ad attacco con un rovescio splendido in lungo linea e chiude con un altro rovescio in contro piede. Doppio BREAK, 4-1 Musetti. Il toscano si porta 5-1 al termine di un game laborioso (rimonta da 0-30), sempre solido e attento nella spinta, quindi inizia il game #7 con un’altra risposta di rovescio vincente splendida, che timing d’impatto. Munar torna a vincere un game, quindi Musetti con un altro turno di servizio impeccabile chiude il set 6-2. Sicuro, consistente, vincente, un gran bel Musetti. Solo sei punti persi nei suoi game, mai una scelta di gioco sbagliata.
    Lo spagnolo cerca la massima spinta all’avvio del secondo set per porre problemi a Musetti. Lorenzo scatta un filo più lento rispetto al monumentale primo set, ma rimonta nel suo primo turno di battuta da 0-30, portandosi 1 pari. Si incita visivamente l’azzurro, è il momento di tenere massima l’attenzione e intensità per tenere a distanza l’avversario. Anche nel quarto game Musetti è costretto a risalire la corrente, il diritto è meno pesante rispetto al primo set e Munar ha spazio per entrare e creare problemi al mostro giocatore. Nel quinto game solo errori, fino al 2 pari con Musetti bravissimo a crederci, correre a tutta verso destra e tirare un passante di diritto impossibile che gli vale la palla break sul 30-40. Jaume attacca e chiude col doppio smash. 3-2 Munar. Gli alti e bassi di Lorenzo continuano, qualche palla di troppo giocata con meno intensità, tanto nel sesto game sbaglia una volée (non facilissima) sul 30 pari e concede la prima palla break del match. La cancella con un diritto incisivo cross da destra, finalmente la palla è bella potente. Altro game laborioso, ma Musetti impatta 3 pari. Lorenzo gioca con meno intensità rispetto al primo set, ha perso il controllo dei tempi di gioco, tanto che sul 5-4 si fa aggredire dal rivale e si ritrova sotto 0-30, a due punti dal set Munar. Si aggrappa a servizio e diritto “Muso”, eccellente il cross dal centro che gli vale il 30 pari. L’Ace arriva al momento ideale (quinto nel match), poi scambio solido e 5 pari. Bellissimo il primo punto dell’undicesimo game: si difende Lorenzo e quindi cambia marcia con un diritto tirato da oltre il corridoio. Tuona il diritto di Musetti nel game, la palla è potente e profonda e Munar non riesce più a comandare. 15-30. Sente tutta la pressione Jaume e commette un grave doppio fallo, gli costa il 15-40 e due palle break. Attacca con coraggio il maiorchino e pizzica la riga sulla prima; ottimo servizio esterno sulla seconda, si salva con il canonico “Vamos” urlato a pieni polmoni. L’equilibrio non si spezza, è tiebreak. Munar è più aggressivo, strappa un punto in risposta con una smorzata precisa (2-0), poi Musetti sbaglia malamente un rovescio colpito con poco equilibrio, 3-0 per lo spagnolo con due mini-break. Comanda Jaume dal centro del campo, Lorenzo non riesce ad entrare e ribaltare l’inerzia. 5 punti a 0. Finalmente Musetti riprende vigore, due ottimi servizi e poi un diritto pesante e vincente, 5-3. Munar attacca e chiude di volo, 6-3, tre set point consecutivi. Regala Lorenzo sul secondo, una volée che sbatte sul nastro dopo una difesa estrema dello spagnolo. 7 punti a 4, si va al terzo set. Evidente il calo di intensità di Musetti, Munar ha guadagnato campo e condotto il set, vincendolo con merito.
    Munar parte a spron battuto nel terzo parziale, spinge come un forsennato e Musetti ha difficoltà nell’arginarlo. Il toscano si ritrova sotto 0-40 nel game di apertura. Bruttissimo il diritto di Lorenzo sul 30-40, una palla in manovra decolla e c’è un BREAK in apertura che conferma come lo spagnolo sia in controllo, più intenso e offensivo. Musetti capisce che deve cambiare marcia e tornare a spingere la palla per primo, con più “cattiveria”. Ci prova e ci riesce nel secondo game, vola 30-40 e si prende un fondamentale contro BREAK grazie ad un erroraccio di Munar, un diritto in corridoio tirato con troppa fretta. 1 pari. Lorenzo torna a comandare, ma da 40-0 il game si complica di nuovo sotto la spinta e corse del rivale. Ai vantaggi Jaume è bravo a difendersi e contrattaccare. Si prende una palla break e la trasforma grazie ad un errore col diritto di Musetti, che cede 5 punti di fila. 2-1 Munar. Momento caotico del match, poco aiuto dal servizio per il toscano, di nuovo costretto a rincorrere, ma ha una buona reazione dalla risposta. Spinge in lungo linea e si porta 15-40. Il BREAK al termine di uno scambio durissimo, con un rovescio lungo linea clamoroso. Che giocata! 2 pari. Finalmente arriva un turno di battuta liscio, chiuso con un Ace (quanto è mancato l’aiuto della battuta). 3-2 Musetti. Dopo i quattro break in apertura, si torna a seguire i turni di battuta. Nell’ottavo game Munar commette due doppi falli ma Musetti non riesce ad approfittarne, per il 4 pari. L’azzurro attacca, bel piglio finalmente e così non si fa a sua volta attaccare. Con un Ace chiude il nono game, 5-4. La tensione sale sul 5 pari: Musetti inizia con un doppio fallo, poi una seconda “morbida” è aggredita dall’iberico, per il 15-30. Munar comanda e si prende di forza due palle break sul 15-40, profumano di MP… Un back di rovescio troppo lungo sul 30-40 costa a Musetti un BREAK che manda Munar a servire per chiudere. Lorenzo non ci sta, rincorre e poi cambia passo col suo rovescio, colpo fin troppo trattenuto dal secondo per un back che non gli ha portato nulla di buono. 0-30. Jaume perde totalmente di vista il campo sul 15-30, ecco due chance salva-vita sul 15-40. Prova a la risposta a tutta col diritto Musetti, esce di poco, 30-40; servizio e schiaffo al volo di Munar sulla seconda, parità. Avanti tutta, Munar chiude sul net e vola a match point. Lo manca con un diritto sparacchiato con fretta. No!!! Erroraccio di Lorenzo da metà campo, il diritto muore in rete, secondo MP Munar. Finisce con un diritto molto out di Musetti. Sconfitta a sorpresa ma meritata per Musetti, calato nettamente dall’avvio del secondo set dopo un primo parziale ottimo. Si poteva far meglio, c’era la chance concreta di andare a vincerlo questo torneo. Una sconfitta che deve far riflettere Musetti.

    ATP Hong Kong Jaume Munar277 Lorenzo Musetti [2]665 Vincitore: Munar ServizioSvolgimentoSet 3J. Munar 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-406-5 → 7-5L. Musetti 0-15 df 15-15 15-30 15-40 30-405-5 → 6-5J. Munar 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 ace4-4 → 4-5J. Munar 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 df 40-30 40-40 df A-403-4 → 4-4L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-153-3 → 3-4J. Munar 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-302-3 → 3-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace2-2 → 2-3J. Munar 0-15 15-15 15-30 15-40 30-402-1 → 2-2L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A1-1 → 2-1J. Munar 15-0 15-15 30-15 30-30 30-401-0 → 1-1L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-40 30-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 2-0* 3*-0 4*-0 5-0* 5-1* 5*-2 5*-3 6-3* 6-4*6-6 → 7-6L. Musetti 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-306-5 → 6-6J. Munar 0-15 15-15 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-40 40-40 A-405-5 → 6-5L. Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 ace5-4 → 5-5J. Munar 15-0 30-0 40-04-4 → 5-4L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4J. Munar 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 4-3L. Musetti 0-15 15-15 15-30 df 30-30 30-40 40-40 A-403-2 → 3-3J. Munar 0-15 df 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-2 → 3-2L. Musetti 15-0 ace 15-15 df 15-30 30-30 ace 40-302-1 → 2-2J. Munar 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1L. Musetti 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-30 ace1-0 → 1-1J. Munar 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 15-0 30-0 40-02-5 → 2-6J. Munar 0-15 15-15 30-15 40-151-5 → 2-5L. Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-401-4 → 1-5J. Munar 0-15 0-30 15-30 15-40 30-401-3 → 1-4L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace1-2 → 1-3J. Munar 0-15 0-30 0-401-1 → 1-2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-401-0 → 1-1J. Munar 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0

    Statistica
    Munar 🇪🇸
    Musetti 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    262
    262

    Ace
    2
    9

    Doppi falli
    4
    4

    Prima di servizio
    69/102 (68%)
    69/102 (68%)

    Punti vinti sulla prima
    47/69 (68%)
    54/69 (78%)

    Punti vinti sulla seconda
    17/33 (52%)
    11/33 (33%)

    Palle break salvate
    7/11 (64%)
    4/7 (57%)

    Giochi di servizio giocati
    16
    16

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    150
    142

    Punti vinti sulla prima di servizio
    15/69 (22%)
    22/69 (32%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    22/33 (67%)
    16/33 (48%)

    Palle break convertite
    3/7 (43%)
    4/11 (36%)

    Giochi di risposta giocati
    16
    16

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    16/19 (84%)
    8/13 (62%)

    Vincenti
    29
    32

    Errori non forzati
    43
    38

    Punti vinti al servizio
    64/102 (63%)
    65/102 (64%)

    Punti vinti in risposta
    37/102 (36%)
    38/102 (37%)

    Totale punti vinti
    101/204 (50%)
    103/204 (50%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    216km/h (134 mph)
    213km/h (132 mph)

    Velocità media prima
    194km/h (120 mph)
    195km/h (121 mph)

    Velocità media seconda
    160km/h (99 mph)
    158km/h (98 mph) LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Hong Kong: bene Musetti, supera Diallo

    Lorenzo Musetti ad Hong Kong 2025

    Bel tennis, concretezza e qualità, valgono a Lorenzo Musetti un esordio vincente nel 2025. Il toscano all’ATP 250 di Hong Kong gioca un match molto solido e batte per 6-4 6-3 il canadese Gabriel Diallo. Seconda testa di serie e quindi dotato di “bye”, è già nei quarti di finale, dove trova lo spagnolo Jaume Munar. Davvero un Musetti convincente nell’ora e ventisei minuti di partita, la sua prima dell’anno: colpi potenti, precisi, ha condotto il match con poche sbavature e facendo valere non solo la maggior profondità del suo repertorio ma anche una bella presenza in campo, meritandosi ampiamente il successo. Lorenzo ha salvato entrambe le palle break concesse a Diallo, ha condotto il match con un rendimento del servizio molto positivo (76% di prime palle in campo, vincendo ben l’81% di punti, e positivo anche il 58% ricavato con la seconda), chiudendo con un saldo positivo tra vincenti ed errori (19 a 15). Bene con il primo colpo dopo il servizio, palla potente a far correre l’avversario.
    Nuovo taglio di capelli e nuovo sponsor tecnico per Musetti, ancor più importante aver rivisto quel che piglio offensivo e determinazione nella condotta di gioco che ha contraddistinto la sua seconda parte del 2024 e che l’ha portato a grandi risultati.
    I pericoli per Musetti sono arrivati in apertura: nel primissimo turno di servizio ci mette un po’ a carburare, sotto i colpi aggressivi del rivale, e concede subito due palle break. Le cancella con un Ace e giocando solido, saranno le uniche concesse in tutto l’incontro. L’aver alzato l’attenzione per superare la difficoltà, lo porta a prendersi un break nel terzo game, alla seconda chance, per il 3-1. I game di battuta dell’azzurro filano via piuttosto lisci, mentre ogni turno di Diallo è complesso, la risposta di Musetti c’è e si fa sentire. Il canadese salva una palla break sia nel settimo che non nono gioco, ma non riesce a conquistarsi una chance per riaprire il parziale. Lorenzo serve bene e chiude a zero il set per 6-4.
    La musica non cambia nel secondo parziale, Musetti è in controllo, gioca molto solido, concreto, non sbaglia molto e spinge la palla con determinazione. Diallo è spalle al muro in apertura, commette un doppio fallo sotto la pressione dell’azzurro e concede una palla break sul 30-40, ma si salva. L’equilibrio regge fino al quinto game, dove Diallo si ritrova di nuovo sotto 30-40 al servizio e stavolta Musetti ottiene il break che lo manda avanti 3-2 e servizio. È l’allungo decisivo: Lorenzo continua a servire con accuratezza e controlla i suoi turni di battuta, mentre Diallo sul 4-2  concede altre due palle break, che riesce a salvare. Musetti con un altro game a zero vola 5-3 e chiude in risposta l’incontro per 6-3 strappando il terzo break del match, al secondo match point, col suo classico schema fatto di un gran bel back a lavorare la palla e poi diritto incisivo che provoca l’errore del rivale. Netta anche la differenza, a favore di Musetti, di energia in campo e forza negli spostamenti.
    A fine partita, Lorenzo è soddisfatto e schema sul nuovo look mostrato in campo: “Ci ho pensato molto. Negli ultimi due anni ho avuto i capelli lunghi, ma sono diventati un po’ fastidiosi da asciugare. È stata la mia ragazza a prendere la decisione di tagliarli!”. Bravo “Muso”, ottimo avvio nel 2025, il torneo asiatico è già una grande occasione per provare a vincere il primo titolo dell’anno.
    Marco Mazzoni

    ATP Hong Kong Gabriel Diallo43 Lorenzo Musetti [2]66 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 2G. Diallo 15-0 15-15 15-30 15-40 30-403-5 → 3-6L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace3-4 → 3-5G. Diallo 0-15 df 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 ace A-402-4 → 3-4L. Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace2-3 → 2-4G. Diallo 15-0 30-0 30-15 30-30 30-402-2 → 2-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 df2-1 → 2-2G. Diallo 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1L. Musetti 15-0 30-0 ace 30-15 40-151-0 → 1-1G. Diallo 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 30-40 df 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace4-5 → 4-6G. Diallo 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace3-5 → 4-5L. Musetti 15-0 15-15 15-30 df 30-30 40-303-4 → 3-5G. Diallo 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 40-A 40-40 A-402-4 → 3-4L. Musetti 15-0 ace 30-0 40-02-3 → 2-4G. Diallo 0-15 15-15 30-15 ace 40-151-3 → 2-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 df 40-301-2 → 1-3G. Diallo 0-15 15-15 15-30 15-40 30-401-1 → 1-2L. Musetti 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 ace A-401-0 → 1-1G. Diallo 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0

    Statistica
    Diallo 🇨🇦
    Musetti 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    250
    316

    Ace
    6
    6

    Doppi falli
    2
    3

    Prima di servizio
    49/70 (70%)
    37/49 (76%)

    Punti vinti sulla prima
    32/49 (65%)
    30/37 (81%)

    Punti vinti sulla seconda
    9/21 (43%)
    7/12 (58%)

    Palle break salvate
    7/10 (70%)
    2/2 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    61
    152

    Punti vinti sulla prima di servizio
    7/37 (19%)
    17/49 (35%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    5/12 (42%)
    12/21 (57%)

    Palle break convertite
    0/2 (0%)
    3/10 (30%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    7/13 (54%)
    4/5 (80%)

    Vincenti
    19
    19

    Errori non forzati
    29
    16

    Punti vinti al servizio
    41/70 (59%)
    37/49 (76%)

    Punti vinti in risposta
    12/49 (24%)
    29/70 (41%)

    Totale punti vinti
    53/119 (45%)
    66/119 (55%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    221km/h (137 mph)
    213km/h (132 mph)

    Velocità media prima
    203km/h (126 mph)
    194km/h (120 mph)

    Velocità media seconda
    189km/h (117 mph)
    183km/h (113 mph) LEGGI TUTTO

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    Focus e obiettivi 2025: Lorenzo Musetti (di Marco Mazzoni)

    Lorenzo Musetti (foto Patrick Boren)

    “Ogni giorno, quello che scegli, quello che pensi e quello che fai è ciò che diventi”. Si possono citare molte frasi celebri sul tema del cambiamento, ho scelto quella di Eraclito per introdurre un pensiero sul 2024 di Lorenzo Musetti, proiettando il “nuovo” Musetti nel 2025. Mai stare fermi, anzi guai a stare fermi… Solo prendendosi il rischio di cambiare, accettando le proprie falle e debolezze e trovando la forza per spingersi oltre superando ostacoli si migliora. Si cresce. Si vince. Non è un percorso facile. Ognuno di noi ha i propri demoni, le proprie debolezze, i propri limiti. Ma anche le proprie qualità, quel pizzico di magia che ci rende unici. Lorenzo ne ha tantissima di magia nel braccio, nel suo modo unico di vedere il gioco, il campo, le righe. Pochi come lui sentono la palla e riescono a domarla ai suoi istinti, creando momenti di tennis meravigliosi. A lungo il suo gioco è rimasto come bloccato in una serie di pennellate ardite, senza completare l’opera. Squarci di bellezza, in mezzo troppi momenti cupi, quelli nei quali cadeva all’indietro in un attitudine troppo attendista e difensiva, zavorrato invece di spiccare il volo. Nel 2024 Musetti si è liberato, ha imparato a cavalcare il vento e ha iniziato a volare altissimo, fino alla semifinale di Wimbledon, al bronzo Olimpico, a tante partite giocate da Campione. C’è ancora moltissimo da fare, il suo potenziale è quasi sterminato, ma dalla primavera dell’anno che sta per chiudersi qualcosa è cambiato. Un clic diventato esplosione di classe. Peccato per la bruttissima sconfitta in Davis Cup a Malaga, non meritava di chiudere una stagione per lui così importante in malo modo, ma sappiamo quanto la maglia azzurra sia qualcosa di tosto da gestire. Aspettiamo Lorenzo nel 2025 pronto a volare ancor più in alto, magari a vincere un torneo e correre qualche “deep run” negli Slam e altrove. Sky is the limit, a patto di crederci sempre di più, lavorare benissimo e continuare a rischiare. A cambiare e credere in se stesso.

    Liberare l’istinto in un game plan più asciutto
    In fondo se ci pensiamo bene, quel che Musetti è stato in grado di fare nel 2024 non è altro che quel che il suo coach Simone Tartarini gli chiedeva da tempo, l’obiettivo scritto a caratteri cubitali nello spogliatoio. Talento, creatività, ma il tutto con un gioco più “asciutto”, razionale, e con un atteggiamento aggressivo. Non facile da farsi per un ragazzo che stentava a liberarsi da timori e tensione, finendo per aggrapparsi ad ataviche certezze, ma non sufficienti a vincere contro i grandi e farlo con continuità. Dopo l’autunno 2022, di vera crescita, ha attraversato il mare agitato di un 2023 a tinte fosche, con qualche acuto ma troppe sconfitte e momenti di negatività. Anche i primi mesi del 2024 non sono andati come sperato, fino a Miami solo una manciata di vittorie e nessuna vera novità. A Miami una bella vittoria contro il “caos” di Shelton, poi la terra. A Monte Carlo due ottime vittorie (Fritz e Fils), poi il “solito” Djokovic a stopparlo. Giù di corda a Roma, non stava bene, schiaffo soprattutto morale, e al Challenger di Torino, dove era strafavorito, si fa sorprendere in finale da Passaro. Non il miglior viatico per Roland Garros, ma lì, sui sacri court parigini, qualcosa scatta. Al terzo turno spinge Djokovic al massimo, a notte fonda. La perde, di nuovo, ma… qualcosa si è visto. C’era una luce diversa nei suoi occhi, a tratti ha messo alle corde il più vincente dell’era moderna con giocate clamorose. Si passa all’erba e la mia palpabile sensazione è che fosse accaduto qualcosa. Che fosse pronto ad esplodere. L’ho scritto e detto in modo chiaro: se Lorenzo prende queste settimane sui prati come “palestra” per adattare il suo tennis e cambiare dimensione, avremo un tennista nuovo e diverso, migliore. Alla fine, era tutto già lì, dentro lui, bastava mettere i pezzi in ordine e farlo con più rapidità di azione. Detto fatto. Per una volta, c’ho visto giusto… Su erba il braccio di “Muso” è costretto a fare tutto prima e a farlo in modo aggressivo, altrimenti non la prendi mai. Ecco che “Lori” vola: anticipa la palla, aggredisce il campo e serve meglio, pronto a colpire il primo colpo di scambio con tempi per lui mai così rapidi. Ecco il tennista capace di liberare l’istinto, il talento, la velocità d’esecuzione con tempi di gioco più rapidi uniti a schemi razionali, pratici. “Asciutti”. Musetti sui prati è cambiato, e tutto è diventato bellissimo. C’è voluto il servizio bomba di Berrettini per stopparlo a Stoccarda in semifinale, poi la maggior esperienza di Paul in finale al Queen’s. E che Wimbledon… una meraviglia contro Fritz nei quarti, e gioca una discreta partita pure contro Djokovic in semifinale. Si torna sul rosso e peccato per non aver vinto ad Umag, arrivato ad un passo contro Cerundolo. La fiducia è massima, e lo si vede ai giochi olimpici, dove vince con grande merito il bronzo, battendo Fritz di nuovo e poi Zverev. Roba da campione, da giocatore che ha interiorizzato la novità e ha alzato il livello. Arriva vicino al titolo a Chengdu, bloccato da un Shang in stato di grazia in finale, e a Vienna batte di nuovo Zverev, arrivando in semifinale. Tanta roba, e non parlo solo di risultati. Lorenzo è migliorato come gioco, e tantissimo come attitudine.

    2025: obiettivi tecnici
    Servizio, servizio, e ancora servizio. Come tutti i tennisti creativi, che prendono rischi e giocano a tutto campo, se vuoi arrivare ai vertici non puoi prescindere da una prima palla molto consistente, che ti porta punti gratis e ti apre il campo, sostenendo la fase offensiva; ancor più da una seconda di servizio che ti mette al riparo dall’aggressione degli avversari. Sulla prima palla si è lavorato bene, ma c’è da insistere sulla continuità e stabilità del colpo, mentre sulla seconda palla è necessario aggiungere velocità e sicurezza, e qua si passa dalla testa anche, dalla gestione della tensione. È una catena cinetica che deve funzionare, altrimenti tutto va in tilt. Sicurezza e fiducia, due ingredienti necessari a giocare sciolto e poco teso, in modo da far correre il braccio e non colpire trattenuto, sia la battuta che il primo colpo successivo, momento decisivo nella prestazione di Lorenzo. Nelle sue migliori vittorie del 2024, Musetti infatti ha incantato per come col diritto dopo il servizio sia stato incisivo, offensivo e rapido: un passo avanti, apertura e via deciso nella palla per crearsi spazio nel campo. Attendismo: zero. Questo deve diventare nel 2025 una certezza, in modo da iniziare lo scambio in una posizione di vantaggio e così far esplodere tutte le frecce nella sua faretra, assai ben fornita. Altro obiettivo tecnico del 2025 per Musetti è assolutamente la risposta. In alcune partite del 2024 ha risposto in modo splendido, entrando nella palla con decisione e controllo. Questa deve essere la base, rendere ancor più performanti i colpi d’inizio gioco. Allo stesso tempo, Lorenzo dovrà mantenere attitudine creativa e offensiva, rapidità nell’aggredire la palla per governare il tempo di gioco. Le sue difese spesso sono eccezionali, sono quei colpi che entrano nella top10 dei tornei, ma solo di highlights non vinci i tornei. Mai.

    2025: confermare la sua forza negli Slam
    Ovviamente vincere il terzo titolo in carriera sarebbe eccellente, ma la dimensione a cui vogliamo vedere Musetti è quello di tennista competitivo negli Slam, capace di arrivare nella seconda settimana pronto a battagliare ad armi pari contro i migliori. Anzi, battere i migliori. La semifinale di Wimbledon non è arrivata per caso: è stato il frutto di un lavoro splendido su testa e colpi fatto per mesi ed esploso sui prati, dove si è adattato alla perfezione ai sincronismi più rapidi richiesti dalla superficie e ha fatto sue queste novità. Su terra battuta ed erba, dove può far valere i suoi cambi di ritmo e fantasia, la speranza è di vederlo super competitivo e vincente. Sul duro, il lavoro su risposta e servizio sarà decisivo per arrivare a risultati importanti e un rendimento più costante. La sensazione è che Lorenzo difficilmente sarà un tennista pronto a giocare al suo 100% ogni settimana, è nella sua indole creativa vivere fiammate pazzesche e bellissime, ma anche qualche momento di “down”; tuttavia l’obiettivo per il 2025 è di giocare il suo miglior tennis in tanti tornei, avvicinandosi anche alla top10. Non è affatto un sogno, deve essere un qualcosa in cui credere.

    Le insidie…
    Non sono poche, e sono tutte relative a fiducia e attitudine. Credere di farcela, di essere abbastanza forte e attrezzato per vincere, è il primo passo di un lungo viaggio. Il pericolo è rivivere quello che accadde all’avvio del 2023: dopo un bell’autunno, ripartì con qualche torneo girato male e una trasferta in America Latina molto al di sotto delle attese che finì per ingrigirlo, appesantito, senza entusiasmo e sicurezze. Non deve succedere perché il talento cristallino di Musetti brilla quando è animato dalla tensione positiva, quell’adrenalina che scorre nelle vene e pompa energia, dando potenza e lucidità nelle scelte di gioco. Il buonissimo 2024 deve aver fornito al toscano tante certezze e una nuova dimensione, che vale molto di più dei dieci posti nel ranking guadagnati in un anno solare. I numeri per Musetti contano relativamente: tutto ruota intorno alla prestazione, al performare. Il tennis c’è, il fisico pure. Sono la testa, la forza nella lotta e la fiducia a far girare la sua “macchina”. Senza aver paura di mostrare debolezze, senza aver timore di cambiare. Il cambiamento genera forza, mai stare fermi, il suo 2024 è lì a dimostrarlo. Forza Lorenzo!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO