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    Sinner – Davis: delusione? Sì, ma sforziamoci di guardare il “quadro per intero”

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    “C’è un momento nel quale Jannik Sinner ha cambiato qualcosa ed è diventato il più forte di tutti, il futuro n.1 del mondo?”. Questa domanda, legittima e molto interessante, mi è stata rivolta da molti appassionati e neofiti di tennis, anche da un ragazzino assai arguto (e discreta promessa tennistica locale) nel corso di una recente presentazione del mio libro su Jannik a Castiglion Fiorentino.  Sì, c’è assolutamente una rottura, un passaggio chiave, un momento nel quale tutto è cambiato e si è iniziato a scrivere una storia diversa, quella del giocatore più forte di tutti e da lì e poco campione con C maiuscola. Campione in Davis, Campione Slam, n.1 del mondo. Quel momento è l’autunno 2023, le settimane dopo il deludente US Open con la brutta sconfitta vs. Zverev. Settimane “off”, spese benissimo lavorando su fisico, colpi, tattica e testa. Poche settimane importantissime dove il lavoro ben imbastito da Vagnozzi, Cahill e tutto il team ha consentito a Sinner di capire meglio il suo gioco, il suo fisico, i suoi difetti e se stesso, e così incastrare alla perfezione quei tasselli del puzzle che ancora facevano un po’ di resistenza e non volevano saperne di mettersi al loro posto e completare il quadro. Settimane difficili dal punto di vista mediatico perché Jannik decise di pensare a se stesso e non giocò in Davis a Bologna la fase a gironi, così che certa stampa non perse occasione per cavalcare l’onda mediatico-populista e caricare il tutto a suon di titoloni… Si arrivò addirittura al “Caso Nazionale”, propinato in modo maldestro da chi non stava capendo quel che covava, non comprendendo l’importanza per un atleta di prendersi il tempo necessario in momenti specifici per dedicarsi solo alla miglioramento e all’allenamento, per ripresentarsi in competizione nuovo e diverso. Più forte e vincente. Quelle settimane per Jannik furono oro colato, importantissime, tanto che tornò in campo prima in Cina e poi in Europa con un servizio tutto nuovo, colpi più incisivi, un’attitudine aggressiva bilanciata in modo magistrale e una preparazione fisica stratosferica. Un Jannik rinnovato e bellissimo, forte di un lavoro che gli permise di vincere partite per lui prima impensabili, come la finale di Vienna dove ebbe l’ardore di stroncare un Medvedev ancora “doc” sulla difesa, sulla corsa, sulla resistenza, guizzando via più veloce nella palude dell’avversario… ATP 500, finale a Torino al “Master”, una Davis Cup da incorniciare trascinando tutto e tutti ad alzare la Insalatiera che mancava nelle mani dei nostri azzurri dal ’76.
    Davis, già. Sono passati solo due anni. Sinner ha vinto 4 Slam, è stato n.1 per 65 settimane di fila, ha stravinto ovunque e pure a Wimbledon. Record su record, una cavalcata talmente bella che a riviverla nella mente tutta d’un fiato vengono i “bordoni”, una lacrima. Un battito più forte…. E dopo due anni straordinari ma anche difficilissimi per il “noto” caso che non è il caso di rispolverare, ci risiamo. Un “No” alla Davis ha scatenato un nuovo, discreto, putiferio. La scelta di Sinner di non essere disponibile per la Final 8 di Davis Cup a Bologna è… una delusione, inutile girarci intorno. L’attesa per la prima volta in casa, da campioni in carica, era molta. Ma, altrettanto francamente, si era capito fin dal dopo finale Davis 2024 in quel di Malaga che l’anno successivo Jannik avrebbe optato per il “passo”, o che questo sarebbe stato lo scenario più plausibile. A meno che… tutto non fosse filato per un verso talmente giusto che la necessità di affrontare una off-season tra 2025 e 2026 un filo meno corta non sarebbe stato un problema. La storia, purtroppo, è andata in modo assai diverso. Si è messa di traverso…
    Se la delusione per il “quest’anno non ci sarò” è tanta, ripensiamo allora a quanto è stata pesante l’annata 2025 per Sinner. I tre mesi out, una ripresa incerta ma straordinariamente di qualità, con una programmazione tutta da rivedere. La pagina indimenticabile di Wimbledon, vinto con ancora in pancia la delusione per quel che accadde poco prima a Parigi, quei tre battiti che furono aritmia e lo privarono di una coppa meravigliosa… Poi l’estate non facile, culminata con una finale persa “male” contro Alcaraz e il sorpasso in vetta al ranking. Due Slam sono un sogno proibito per tutti i giocatori, ma Sinner in mezzo a questa gloria ha masticato amaro, sofferto in silenzio, affrontato situazioni ambientali e tecniche difficilissime. Un anno che ricorderà come bello per le vittorie, ma anche per le ferite. Un 2025 che sulle sue spalle sarà pesato come dieci uno sopra all’altro, un miracolo che non sia stato schiacciato. Da qua la necessità di pensare a se stesso, e la decisione non facile di prendersi una settimana in più di riposo per poter lavorare a tutta per preparare un Australian Open da difendere (solo 8 settimane dopo le Finals, non lo dimentichiamo, con la trasferta più lunga e difficile da ammortizzare) e un nuovo anno dove tentare il contro sorpasso ad Alcaraz, non solo nel ranking ma nei risultati e nel gioco. 
    Per tutto questo, pur nel dispiacere umanamente comprensibile per milioni di appassionati italiani che sognavano di ammirare Jannik a Bologna, a trascinare tutti i nostri verso una terza Davis di fila, la scelta del nostro campione è da accettare. Il tennis è uno sport difficilissimo, lo è sempre di più, e non ci dimentichiamo che resta una disciplina individuale, dove la programmazione di medio-lungo periodo è decisiva a vincere e continuare a farlo. Ce l’ha insegnato proprio Sinner con quel “no” contestassimo alla Davis di due anni fa. Una scelta impopolare forse, ma azzeccata per arrivare ad essere quello che poi è diventato. La gestione di una carriera va inquadrata in una visione più ampia, e se oggi non facciamo lo sforzo di guardare il quadro per intero, rischiamo di perderci il significato profondo di quel che vuole comunicare.
    Sinner è una meraviglia di atletismo e tecnica. Per performare al massimo e batterli tutti – Alcaraz incluso – è necessario che la sua “macchina” sia perfettamente oliata, fluida, sicura, resistente. Non è affatto scontato che lo sia, vedi finale di US Open 2025… Quella memoria è tra le più negative della stagione del pusterese perché gli ha ampiamente confermato quanto sia difficile vincere, e che per farlo non si può lasciare niente di intentato e che tutto deve essere al suo posto. Solo lavorando al massimo con obiettivi chiari e un orizzonte di medio termine (se non lungo) può esserlo. Il “no” alla Davis a Bologna del prossimo mese è da inquadrare solo e soltanto in questo. Ci sono nuovi grandi obiettivi da raggiungere, e la Davis Cup lo sarà sicuramente nel prossimo futuro, ma non adesso. Sinner sceglie per il suo meglio, siamo in una carriera di massimo livello di uno sport individuale. La cara, carissima Davis, è una bellissima anomalia in questa pazza annata tennistica, e Jannik oggi sente che per arrivare al suo meglio ad inizio 2026 e preparare un grandissimo 2026, ha bisogno di prendersi il massimo del tempo possibile per lavorare su colpi, fisico, testa. Quella “maledetta” settimana di Bologna deve usarla per se stesso… Non è egoismo, è il razionale pensiero di chi conosce la complessità del tutto e vede in quel piccolo spazio tra Torino a l’Australia l’unica vera opportunità per concentrarsi su cose da migliorare e affinare. Anche riposare, visto il peso di un 2025 a dir poco stressante e complesso. 
    Non è giusto nascondere la delusione per l’assenza di Jannik alla Final 8 di Bologna, ma parimenti dobbiamo considerare l’intera vicenda, guardandola dal suo punto di vista. E pensiamo anche alla storia del gioco. La Davis ha attraversato tante stagioni, belle e brutte, ma con una costante: la difficoltà nel far sì che i migliori giocatori fossero disponibili a giocarla sempre. Non è mai accaduto da quando il tennis è diventato Open, sempre più professionistico, sempre più complesso e difficile. Praticamente tutti i campioni che hanno scritto la storia del tennis dopo averla vinta (anche una sola volta….) hanno deciso di non giocarla l’anno successivo, o per più anni. Non è uno scandalo che ora tocchi a Sinner, dopo che ce l’ha fatta vincere per due anni di fila. Non sarà uno scandalo quando succederà ad altri. Alcaraz non ha giocato il turno di settembre per esempio, ma sulla stampa spagnola non è stato crocifisso perché si è capito che dopo US Open c’era la necessità di riposare. Allo stesso modo, in Italia pur con dispiacere si deve capire che subito dopo le Finals – il quinto evento per importanza nell’annata di un tennista di vertice – si possa anche aver il bisogno di staccare la spina e pensare al nuovo anno. La vera domanda, infatti, è un’altra. Vogliamo che la Davis Cup sia davvero forte, bellissima e centrale per tutti i migliori? Non releghiamola alle peggiori settimane del calendario. Per dare lustro ad un evento è necessario che sia svolta in modo che Jannik, Carlos e tutti gli altri la vedano come una splendida opportunità e non come un “fastidio”, un qualcosa che… oddio, se la gioco può essere un problema, ma se la salto… idem. Qua si parla di politica, di soldi, di sponsor, di giochi di potere. Di mondi difficili. E mi fermo qua.
    Sinner ha trascinato l’Italdavis a due vittorie storiche. Quest’anno toccherà a Musetti, Cobolli, Berrettini e al nostro doppio Bolelli-Vavassori, con la possibilità di Volandri di cambiare fino a pochissimo prima dell’evento in caso di infortuni o altro. Sinner non ci sarà, e lo sapevamo da quasi un anno, questa è la verità. Può essere un’occasione per gli altri, per confermare che siamo il movimento più forte al mondo. Jannik tornerà in Davis. E se lo lasciamo lavorare pensando al massimo della propria carriera, la vinceremo ancora insieme a lui. Da Vienna in tv, commentando la notizia di Sinner che non gioca la Davis nel corso di un match del torneo, hanno affermato, “dopo due vittorie di fila da protagonista è una scelta legittima”. Facciamo lo sforzo di guardare il quadro per intero. Non è poi così difficile.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Sinner: “Il no alla Davis scelta difficile ma ragionata. Dopo Torino, priorità all’Australia. Cahill è come un secondo padre”

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    In un’intervista esclusiva a Sky Sport, Jannik Sinner ha spiegato la scelta di non partecipare alla prossima Coppa Davis, ma ha anche parlato del suo percorso di crescita e del ritrovato rapporto con il coach Darren Cahill, tornato al suo fianco in occasione del torneo ATP 500 di Vienna.«È stata una decisione non semplice – ha dichiarato il numero uno italiano – ma dopo Torino l’obiettivo è partire col piede giusto in Australia. Non sembra, ma una settimana di preparazione in quel periodo può fare la differenza. La Coppa Davis l’abbiamo vinta nel 2023 e nel 2024 e questa volta abbiamo deciso così con il mio team».
    Sinner ha poi parlato anche del suo modo di interpretare il gioco, sottolineando quanto sia importante continuare a evolversi e ad adattarsi a un circuito sempre più competitivo.
    Un ruolo chiave, in questa crescita, è quello del suo allenatore australiano:«Darren è come un secondo padre – ha spiegato Sinner – mi conosce molto bene e sa esattamente come parlarmi nei momenti difficili. Ritrovarlo qui a Vienna è stato naturale, lavoriamo con grande fiducia e con obiettivi chiari».
    Con la mente già proiettata alla stagione australiana 2026, Sinner guarda avanti con equilibrio e determinazione, consapevole che la programmazione e la gestione dei tempi saranno decisive per affrontare un nuovo anno da protagonista.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Da Vienna: La conferenza stampa di Jannik Sinner (con il programma di domani)

    Jannik Sinner nella foto (foto Brigitte Grassotti)

    Jannik Sinner è tornato a Vienna, il torneo che nel 2023 aveva segnato una tappa fondamentale della sua carriera. Dopo la sessione di allenamento pubblica, l’altoatesino ha parlato in conferenza stampa, toccando tanti temi: dalle sensazioni al rientro, al futuro, passando per la Coppa Davis e la sua evoluzione tecnica.«Torno con ricordi molto positivi – ha esordito Sinner –. Vienna è un torneo speciale, due anni fa ho vinto qui e mi ha aiutato molto a crescere. C’è anche la mia famiglia e voglio dare il massimo davanti a questo pubblico».
    “Il no alla Davis? Decisione difficile ma ragionata”Uno dei temi più caldi è stato quello della Coppa Davis, da cui Sinner ha deciso di prendersi una pausa.«Ho vinto la Davis due volte e sono ricordi meravigliosi – ha spiegato –. Con il mio team abbiamo deciso così perché la stagione è lunga e avevo bisogno di una settimana extra di pausa per iniziare la preparazione all’Australia. Negli ultimi due anni sono arrivato stanco a inizio stagione, questa volta vogliamo cambiare approccio. È stata una decisione difficile ma ragionata, e non la cambio».
    “Cahill è come un secondo padre”A Vienna Jannik è accompagnato da Darren Cahill, tornato a seguirlo dopo qualche settimana di pausa.«Darren è come un secondo padre – ha detto –. Mi conosce molto bene e sa come parlarmi nei momenti difficili. Ritrovarlo qui è stato naturale: lavoriamo con grande fiducia e con obiettivi chiari».
    Miglioramenti e sensazioni indoorSinner ha poi parlato del suo tennis e delle condizioni di gioco a Vienna:«Indoor mi trovo bene: non ci sono sole o vento, il rimbalzo è più regolare e posso colpire veloce. Abbiamo lavorato tanto sul servizio, su ritmo e lancio di palla. Va meglio, ma non è ancora automatico. Sto trovando equilibrio tra il mio stile e i piccoli cambiamenti che vogliamo introdurre».
    “Non puoi partire a tutta dal primo turno”Rispondendo a una domanda Jannik ha commentato il livello espresso nella recente finale del Six Kings Slam contro Alcaraz:«Non puoi partire a tutta già al primo turno. Serve tempo per trovare il feeling con palle e campo. Lavoriamo molto su servizio e risposta, che fanno la differenza. Contro i big server bisogna restare solidi, contro altri si può rischiare di più».
    “Nel 2019 tutto era diverso. Ora mi sento fortunato”Ripensando ai suoi esordi, Jannik ha ricordato l’esperienza del 2019, quando ricevette una wild card per Vienna:«Nel 2019 ero un ragazzo che sognava di entrare nel circuito. Da allora tutto è cambiato. Ho avuto la fortuna di incontrare persone che mi hanno aiutato tanto, perché in famiglia non avevamo grandi possibilità economiche. Quando entri nei primi 100 capisci che puoi farcela davvero: hai la base per giocare gli Slam e investire tutto sulla tua carriera».
    “Vienna fu un punto di svolta”Infine, Sinner ha ricordato il successo del 2023 contro Medvedev:«Sì, quella finale fu una partita durissima, una delle più significative della mia carriera. Mi ha dato fiducia e consapevolezza. Sia io che Daniil siamo cambiati molto da allora: siamo due giocatori diversi, entrambi vogliamo essere versioni migliori di noi stessi».
    Con la mente già rivolta a Torino e alla stagione australiana, Sinner si prepara a una nuova settimana sul cemento indoor dove, come ha detto con un sorriso, “speriamo in una grande atmosfera… e magari in un’altra super settimana”.
    Center Court – ore 13:30Camilo Ugo Carabelli vs Filip Misolic Cameron Norrie vs Andrey Rublev Stefanos Tsitsipas vs Lorenzo Musetti (Non prima 17:30)Jacob Fearnley vs Alexander Zverev (Non prima 20:15)
    #glaubandich Court – ore 13:00Fernando Romboli / John-Patrick Smith vs Ariel Behar / Joran Vliegen David Pichler / Jurij Rodionov vs Constantin Frantzen / Robin Haase Tomas Martin Etcheverry vs Nicolai Budkov Kjaer (Non prima 15:30)Francisco Cerundolo vs Alex Michelsen
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner trionfa a Riyad e manda un messaggio chiaro: “La mentalità fa la differenza, voglio essere ricordato come una brava persona”

    Jannik Sinner nella foto – Foto Brigitte Grassotti

    Jannik Sinner lascia Riyad con un sorriso grande quanto la cifra vinta: oltre sei milioni di euro conquistati grazie al successo nella Six Kings Slam 2025, ma soprattutto con la consapevolezza di aver ritrovato le sensazioni migliori. La vittoria su Carlos Alcaraz, netta e convincente, non è stata solo una questione economica o d’immagine: per l’altoatesino è arrivata nel momento giusto, dopo la delusione della finale dello US Open, e rappresenta un segnale forte, la conferma che la corsa al vertice del tennis mondiale è una sfida a due.
    “So bene che non si trattava di una finale di Slam, ma abbiamo lavorato duramente per poter giocare a questo livello. Ho servito e risposto molto bene, mantenendo alta l’intensità per tutto il match. Tutto fa parte di un processo: dopo New York abbiamo analizzato ogni dettaglio, migliorando soprattutto nella mentalità con cui affrontiamo gli allenamenti e le partite”, ha spiegato Sinner in conferenza stampa.
    Il tennista di San Candido ha poi elogiato l’organizzazione saudita e il crescente interesse del Paese per il tennis:“Sono molto felice, è stata una settimana fantastica. Ho visto cambiamenti enormi in un solo anno: infrastrutture migliorate, pubblico appassionato e tanto entusiasmo. La gente ci riconosce, ci aspetta, vive il tennis con passione. Credo che l’Arabia Saudita sarà sempre più importante per il nostro sport in futuro”.
    Alla domanda su un possibile Grand Slam in Arabia, Sinner ha risposto con equilibrio:“Non so cosa accadrà, ma questo Paese sta già facendo la storia. Tornare qui è sempre un piacere. Se vogliamo far crescere il tennis, dobbiamo lavorare insieme. Sono curioso di vedere come evolverà tutto nei prossimi anni”.
    Tra i tanti temi toccati, Jannik ha riflettuto anche sul proprio legame sportivo e umano:“Mi piacerebbe essere ricordato come una persona con grandi valori, dentro e fuori dal campo, qualcuno che non è cambiato con il successo. Voglio trasmettere energia positiva, essere giusto e rispettoso. Non parlo di record o titoli, ma di godermi ogni momento in campo”.
    Infine, un pensiero sulle esibizioni, troppo spesso sottovalutate:“Sono fondamentali. Servono a far crescere lo sport, ad avvicinare i bambini e i tifosi. Il tennis ha già un prodotto fantastico, ma si può sempre migliorare. Questi eventi servono anche a mostrare il lato umano dei giocatori, non solo quello competitivo”.
    Per Sinner, la chiave resta una sola: la mentalità.“È la cosa più importante. Tutti sbagliamo, ma gli errori servono per crescere. Se vuoi migliorare, devi accettare i tuoi limiti e lavorarci. Io ho avuto la fortuna di incontrare le persone giuste al momento giusto. È una combinazione di impegno, consapevolezza e un pizzico di fortuna”.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Six Kings Slam – Sinner travolge Alcaraz: dominio assoluto e secondo trionfo consecutivo a Riad

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Una finale che non ha avuto praticamente storia. Jannik Sinner ha sconfitto Carlos Alcaraz nella finale della Six Kings Slam 2025 con il punteggio di 6-2, 6-4, conquistando per il secondo anno consecutivo il titolo e un montepremi faraonico di 6,5 milioni di dollari, quasi il doppio rispetto a qualsiasi Slam. Un successo netto, costruito in appena un’ora e tredici minuti, in cui l’azzurro ha mostrato una superiorità tecnica, tattica e mentale impressionante.
    Fin dai primi scambi, la partita ha preso una direzione chiara: Sinner ha deciso di ricevere e ha immediatamente strappato il servizio ad Alcaraz, partendo con un break a freddo. Da quel momento, il n.2 del mondo ha imposto un ritmo insostenibile per lo spagnolo, dominando con la risposta e controllando lo scambio con colpi profondi e precisi. Il servizio, ancora una volta, è stato un’arma micidiale: 63% di prime in campo, ma un impressionante 82% di punti vinti con la prima e 77% con la seconda. Numeri da campione vero, che raccontano meglio di ogni parola la freddezza e l’efficacia del suo tennis.Alcaraz, pur servendo il 76% di prime, ha raccolto appena il 44% dei punti con il colpo d’inizio, troppo poco per impensierire un Sinner in versione muro umano. Il primo set, volato via in 27 minuti, si è chiuso 6-2 con l’azzurro capace di trovare vincenti da ogni zona del campo, alternando accelerazioni devastanti a tocchi di fino sottorete.
    Nel secondo parziale lo spagnolo ha provato a reagire, cercando di alzare l’intensità e rischiare di più con le variazioni di ritmo, ma Sinner è rimasto glaciale. Dopo alcuni game equilibrati, l’italiano ha piazzato il colpo del ko nel settimo gioco, con un break ottenuto grazie a un rovescio lungolinea perfetto e due volée chirurgiche, segno della fiducia totale con cui ha affrontato ogni punto. Da lì in poi, gestione impeccabile e chiusura con autorità al servizio sul 6-4, dopo un ultimo diritto in rete di Alcaraz.Sinner ha giocato una finale da fuoriclasse completo, alternando potenza e intelligenza tattica, con una capacità di lettura dello scambio che ha tolto il tempo e la fiducia a uno dei giocatori più esplosivi del circuito.
    ESIBIZIONE – Six Kings Slam (Arabia Saudita) 🇸🇦, cemento (al coperto)

    3º/4º posto – ore 18:30Taylor Fritz 🇺🇸 vs Novak Djokovic 🇷🇸 Six Kings Slam Fritz7 Djokovic6 Vincitore: Fritz per ritiro ServizioSvolgimentoSet 1D. Djokovic6-6 → 7-6F. Fritz5-6 → 6-6D. Djokovic5-5 → 5-6F. Fritz4-5 → 5-5D. Djokovic4-4 → 4-5D. Djokovic

    1º/2º posto – ore 20:00Carlos Alcaraz 🇪🇸 vs Jannik Sinner 🇮🇹 Six Kings Slam Sinner66 Alcaraz24 Vincitore: Jannik Sinner ServizioSvolgimentoSet 2A. Alcaraz2-2 → 2-3S. Sinner1-2 → 2-2A. Alcaraz1-1 → 1-2A. Alcaraz0-1 → 1-1ServizioSvolgimentoSet 1A. AlcarazA. Alcaraz

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Vienna: Il Tabellone Principale. Cinque azzurri al via. Possibile derby al secondo turno Sinner vs Cobolli. Match clou Musetti vs Tsitsipas

    Scritto da Manu09Meno male che de minaur non sapeva quando sarebbe tornato ahahaha
    Io sono contento del rientro di De Minaur, ora però vorrei vedere gli stessi commenti di quando si è ritirato Musetti e gli hanno detto finto infortunio o infortunio psicosomatico…
    A me sembra logico che un giocatore che accusa un dolore un po’ sopra al lieve si fermi precauzionalmente. Se poi si tratta solo un eccesso di preoccupazione pazienza, può ripartire dal torneo successivo.
    Comunque, per quanto è sempre corretto il buon Alex, a me fa piacere. LEGGI TUTTO

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    Nick Kyrgios torna ad attaccare Jannik Sinner: “È stato protetto, se fossi stato io al suo posto sarebbe andata diversamente”

    Nick Krygios nella foto – Foto getty images

    Nick Kyrgios non perde occasione per far parlare di sé. Ospite del podcast The Unscripted Show, l’australiano è tornato a puntare il dito contro Jannik Sinner, riaprendo il capitolo legato al caso Clostebol che aveva coinvolto il tennista di San Candido e la successiva risoluzione del caso. Ancora una volta, il giocatore di Canberra non ha risparmiato parole dure, alimentando una rivalità ormai sempre più personale.
    “Non posso sopportarlo”“Ci sono molti giocatori nel circuito che mi vogliono bene… e poi ce ne sono alcuni che non sopporto”, ha esordito Kyrgios con il suo consueto tono provocatorio. “Ovviamente, un esempio è la mia relazione con Jannik Sinner, che è piuttosto cupa. È normale dopo tutto lo scandalo del doping, con i due test positivi e tutto quello che ne è seguito. È chiaro che non posso andare d’accordo con tutti, ma con lui proprio no.”
    “È un campione, ma è stato protetto”Pur riconoscendo il talento e il valore sportivo di Sinner, Kyrgios non ha rinunciato a insinuare favoritismi a suo vantaggio. “È un giocatore che ha raggiunto il numero uno del mondo, non c’è dubbio che sia incredibile e che porterà il tennis ai massimi livelli insieme a Carlos Alcaraz nei prossimi dieci o quindici anni”, ha affermato.Poi, la stoccata: “Questo però non toglie che sia stato protetto fino a un certo punto. Il CEO e molte figure di rilievo dell’ATP sono italiani, quindi per me tutta questa storia non è altro che un mucchio di spazzatura.”
    Il sarcasmo di Kyrgios: “Forse avrei dovuto farlo anch’io”Il momento più pungente dell’intervista arriva quando Kyrgios, con tono sarcastico, si domanda cosa sarebbe successo se si fosse trovato lui nella stessa situazione di Sinner.“La verità è che mi ha ferito vedere come si è risolta la questione. Ho seguito il caso e non potevo credere che qualcuno trovato positivo due volte ne uscisse così facilmente. Lo guardavo da casa e pensavo: ‘Dannazione, forse avrei dovuto farlo anch’io!’” ha dichiarato.E poi, la domanda retorica: “Pensateci un attimo… cosa sarebbe successo se fossi stato io a fare una cosa del genere?”
    Un rapporto ormai incrinatoLe parole di Kyrgios non fanno che confermare un rapporto ormai logoro con Sinner, che da parte sua ha sempre preferito evitare polemiche pubbliche. L’australiano, invece, continua a oscillare tra ammirazione sportiva e attacchi velenosi, mantenendo viva la propria immagine di “bad boy” del tennis mondiale.
    Nel frattempo, Sinner resta concentrato sul campo, protagonista di una stagione straordinaria e ormai punto di riferimento della nuova generazione. Le parole di Kyrgios, ancora una volta, fanno rumore ma non fanno male ormai più a nessuno.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Six Kings Slam, Sinner punta alla rivincita contro Alcaraz: nella finale più attesa, l’italiano parte avanti in quota

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    La finale dei sogni è realtà. Dopo aver battuto rispettivamente Novak Djokovic e Taylor Fritz con lo stesso punteggio di 6-4, 6-2, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si sfideranno nuovamente, proprio come lo scorso anno, nell’epilogo del Six Kings Slam, il ricchissimo torneo di esibizione – da 6 milioni di euro per il vincitore – in scena a Riyadh.
    Dopo un 2025 dominato da Alcaraz nei match ufficiali tra i due (se si esclude Wimbledon), Sinner punta a confermarsi campione in carica in Arabia Saudita ed è favorito sulla lavagna dei bookmaker, come riporta Agipronews: vale infatti 1,79 il suo trionfo, con Alcaraz invece offerto a 1,92. Tra il set betting, comanda il 2-0 azzurro a 2,70, seguito dal 2-0 del numero 1 al mondo a quota 2,94. La vittoria del 24enne di San Candido con il punteggio di 2-1, risultato dello scorso anno, paga 4,01, mentre la prima volta nel Six Kings Slam del 22enne di Murcia in tre set è offerta a 4,17.
    ESIBIZIONE – UOMINISix Kings Slam (cemento indoor) – FinaliSabato 18 ottobre
    1º/2º posto – 20:30Alcaraz vs Sinner
    3º/4º posto – 18:30Fritz vs Djokovic LEGGI TUTTO