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    20 vittorie di fila, record personale per Sinner (e altre curiosità statistiche)

    Jannik Sinner e Jim Courier a Melbourne

    L’obiettivo è vincere il secondo Australian Open e terzo Slam in carriera, ma intanto Jannik Sinner continua a macinare record su record. La vittoria in semifinale a Melbourne contro Ben Shelton allunga a 20 la sua striscia di vittorie consecutive, è il suo record personale di successi. L’ultima sconfitta di Jannik risale alla finale del 500 di Pechino nell’ottobre del 2023 (fermato da Alcaraz), poi solo vittorie passando da Shanghai, ATP Finals, Davis Cup e Australian Open. La miglior serie precedente di vittorie si era fermata a 19, dalla Final 8 di Davis Cup 2023 a Indian Wells 2024.
    C’è un altro bel 20 che campeggia Pro-Sinner a livello statistico: venti sono infatti le vittorie consecutive su campi duri con un’età di 23 anni e 149 giorni. Solo John McEnroe nel 1981 è riuscito a fare altrettanto con un’età inferiore, 22 anni e 197 giorni per l’esattezza (nell’era Open).
    Tuttavia la striscia più impressionante è forse questa: 88 partite di fila vincendo almeno un set! L’ultima partita nella quale Jannik non è riuscito a portare a casa nemmeno un set è la finale delle ATP Finals 2023 a Torino, dove Djokovic lo sconfisse in due set. Un rilievo questo incredibile sulla consistenza di Sinner, mai domo e sempre pronto a lottare anche nelle rare sconfitte.

    Sinner Courier @janniksin #AO2025 pic.twitter.com/WuCUsFfZor
    — Tennis TV (@TennisTV) January 24, 2025

    Sinner è anche il tennista più giovane a disputare due finali consecutive all’Australian Open dai tempi di Jim Courier. Lo statunitense ci riuscì nel 1992 e 1993, a 22 anni e 167 giorni; Sinner con un anno in più, per l’esattezza a 23 anni e 163 giorni.
    Battendo Shelton, Sinner ha segnato la quindicesima vittoria negli Slam contro tennisti statunitensi, senza mai una sconfitta.
    Con la terza finale Slam raggiunta, Jannik è dietro solo a Nicola Pietrangeli tra i tennisti italiani (ne disputò 4 in carriera). In caso vittoria, diventerà l’italiano più vincente di sempre nei Major, visto che Pietrangeli si fermò a due Roland Garros.
    Ultima curiosità statistica: domenica lotteranno per il titolo degli Australian Open 2025 il n.1 e il n.2 del ranking mondiale. Non accadeva dal 2019, quando Novak Djokovic sconfisse nettamente in finale Rafael Nadal.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Sinner di granito! Recupera un difficilissimo primo set contro un ottimo Shelton e vola in finale agli Australian Open

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Le vittorie non sono mai tutte uguali. Ce ne sono alcune che ottieni di classe ma anche di tigna, e forse sono quelle più belle, quelle che porterai sempre con te. Inizi la semifinale dell’Australian Open 2025 servendo malissimo, rigido e letargico nel correre verso la palla; vai sotto di un break per due volte (pure sul 6-5) sbagliando incredibilmente alcune scelte tattiche del tutto inconsuete e commettendo troppi errori, facendoti prendere dalla frenesia, ma… nonostante tutto rimonti. Ti aggrappi alla risposta, alzi livello nei “big point” e salvi due set point, strappi il contro break e quindi domini il tiebreak contro il miglior Ben Shelton in carriera per pazienza e lucidità. Questo è il metro che ci porta a stabilire la grandezza di Jannik Sinner, quella durezza di testa e forza d’animo che l’hanno portato a superare enormi difficoltà, lottare come un leone e quindi scappare via con classe immensa e prepotenza agonistica dall’avvio del secondo set. Resilienza per resistere alla tensione e ai venti della tempesta (interiore ed esteriore), immensa classe nel cavalcare l’onda giusta con il suo formidabile equilibrio tecnico-tattico, veleggiando poi verso il successo a furia di accelerazioni formidabili e un pressing irresistibile. Sinner supera da campione le difficoltà di un primo set tremendo e batte Shelton 7-6(2) 6-2 6-2, volando in finale a Melbourne contro Alexander Zverev. È la terza finale Major sia per l’italiano che per il tedesco, mai si sono affrontati prima in un match per il titolo. Una vittoria bellissima al termine di una partita assai complicata contro un avversario che c’ha provato in ogni modo mettendo in campo fisicità, talento e potenza, ma non è bastato perché l’azzurro l’ha lavorato ai fianchi e ha demolito colpo dopo colpo le sue certezze. Come un bulldozer.
    “Non so come sono riuscito a girare il primo set!” afferma Jannik a caldo in campo. “Abbiamo entrambi risposto meglio di come abbiamo servito. Eravamo entrambi tesi, sono felice per come sono riuscito a gestire le mie emozioni. Sono felice di essere di nuovo in finale”. “Ho avuto qualche piccolo crampo, c’era tensione. Ho cercato di essere aggressivo e spostarlo il più possibile. Due ore e mezza per tre set non è poco, è stata una battaglia”. Sulla svolta di tre anni fa, quando cambiò team dopo la brutta sconfitta a Melbourne del 2022. “Ogni coach mi ha aiutato a fare un gran lavoro. Fu una decisione difficile cambiare allora, ma ne ho prese di non facili già quando avevo 13 anni. Ho avuto allenatori molto diversi, anche per età… (ride) con ognuno ho avuto tanto. Cahill è un coach fantastico. Siamo come una famiglia fuori dal campo e lavoriamo benissimo. Sono felice che abbiamo una nuova chance di lottare per il titolo e sì, la stagione è lunga e c’è molto da fare ancora!”. Contro Zverev: “Sarà partita difficilissima, abbiamo avuto match equilibrati. È a caccia del suo primo Slam, ci sarà tensione, è bellissimo ritrovarmi in questa posizione, speriamo sia una gran partita”.
    Come sempre lucido Sinner nelle parole, la sua analisi è assai centrata, per una volta più dei suoi colpi nella prima ora di gioco. Ci si aspettava un Jannik arrembante per mettere subito in chiaro i rapporti di forza e portare al limite Shelton, tennista forte ma non così solido di testa. Invece, in modo del tutto inatteso, pare Sinner quello letargico, teso, non sciolto. Va subito sotto con errori tecnici ed addirittura tattici, sbagliando i tempi dell’affondo e facendosi prendere dalla frenesia. Eresia per colui che è di granito e che in campo è preciso come un metronomo nella gestione delle scelte. La parte finale del primo set è da vedere e rivedere, andrà analizzata a freddo perché è un trattato di come nel tennis si debba resistere e alzare l’attenzione per superare le proprie difficoltà e l’avversario. Shelton serve per il set dopo aver strappato il secondo break e possiede uno dei servizi più veloci del West, ma… è la risposta di Sinner a brillare, mette pressione a Ben con traiettorie profonde, non gli lascia scelte comode. E lì, Ben sbaglia scelte, è lui a farsi prendere dalla fretta perché sente l’aura del rivale, la sua presenza, la qualità dei suoi colpi nei momenti decisivi. Due Set point annullati, contro break e tiebreak dominato. Sipario. Non del tutto, stavolta…
    Sinner è bravo a restare durissimo all’avvio del secondo set e di forza prendersi un gran bel break. È decisivo perché Ben mai come oggi è stato lucido e presente in campo. Non si è messo a giocare di puro istinto e potenza fino a che non è stato sotto di due set, ha aspettato e ha attaccato con pazienza, scegliendo il momento giusto e facendolo bene. Shelton ha corso tanto e bene, è stato bravo a non sparacchiare tanto e con quel diritto molto carico di spin ha spesso messo in difficoltà Jannik. Non ha perso l’americano, alla fine ha regalato poco e niente… È stato Sinner a salire di qualità, di intensità e di forza, e così prendersi tutto, superando tante difficoltà e un giornata iniziata col piede storto, senza l’aiuto del servizio e con troppi errori.
    Jannik ha fatto un capolavoro di testa. Si è aggrappato alle certezze per scardinare quelle del rivale. Si aggrappato al colpo più decisivo nel tennis dei nostri tempi: la risposta. È con la risposta che l’azzurro ha girato la partita. Non tanto per il colpo il sé, di vincenti in risposta ne avrà tirati un paio… ma con la risposta ha messo pressione, ha trovato quella profondità che gli ha consentito di risalire il campo e prendere il possesso dell’inerzia dello scambio. È stato fortissimo Jannik nell’insistere sul game plan ottimale, anche se all’avvio non funzionava perché la difesa di Ben è stata forte e ordinata. Spingere tanto sul diritto di Shelton col diritto e soprattutto col rovescio cross, per poi farlo correre a sinistra. E paziente nel non tirare la botta subito, perché le difese dello statunitense sono state davvero buone per gran parte del match.
    Riuscire a tenere fermo uno Shelton ottimo servendo piuttosto male e commettendo diversi errori è davvero un grandissimo risultato. Alla fine la tenuta di Sinner è stata superiore, è riuscito a toccare un buonissimo livello e tenerlo dall’avvio del secondo set. Risposta e pressing, facendo correre il rivale; prima palla solida e via dentro col diritto per aprisi il campo. Schemi razionali. Poche le variazioni e nemmeno ben eseguite oggi, come le smorzate e gli attacchi contro tempo. Le migliori giocate di volo sono state quelle arrivate seguendo l’inerzia della spinta. Oggi c’era da vincere un po’ “sporco”, e per questo meglio affidarsi alle certezze, ad automatismi più che collaudati, per le invenzioni ci saranno altre occasioni.
    Sinner vince e convince per come c’è riuscito. Di fisico, di testa, tenendo duro e quindi alzando ritmi e qualità, una volta lavorato ai fianchi l’avversario, smontando le sue certezze scambio dopo scambio. Di fronte al muro azzurro, Shelton c’ha provato a tutta nel terzo set, ma lì, anche con un po’ di fatica nelle gambe, ha ripreso a giocare più di istinto e furia, e nonostante alcune giocate fantastiche alla fine la consistenza di Jannik ha prevalso. Bravo comunque Shelton, con questa prestazione avrebbe perso da pochissimi.
    Sinner ora sfida Zverev. Sono state grandi battaglie in passato. Ce ne sarà un’altra, con un obiettivo massimo: alzare il terzo Slam in carriera. Per Sasha sarebbe il sospirato primo, ce la metterà tutta e anche di più. Servirà un Jannik al top per vincere.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner alza la prima palla della semifinale. Shelton subito aggressivo, risposta di rovescio sulla seconda palla e diritto vincente. Bel punto. Incerto Jannik nello scambio, lento nel cercare la palla coi piedi (stranissimo per lui), e un errore di rovescio gli costa il 15-40. Il BREAK arriva alla seconda chance, Jannik è costretto ad attaccare ma sbaglia l’angolo, solleticando il diritto di Ben che trova il passante lungo linea. Solo 1 prima in campo su 6 punti, brutto inizio per il n.1. Sul 15 pari finalmente Sinner si attiva: palla rapida, potente e profonda sul rovescio di Shelton, è indispensabile sciogliere, attivarsi, entrare fisicamente nella partita. Ben tira lungo il secondo diritto del game, 30-40 chance per Jan di rientrare subito. Una mazzata al corpo a 218 km/h lo salva. Molti errori in quest’avvio da parte di entrambi, 2-0 Shelton. Nel secondo turno finalmente la prima palla c’è, e la musica cambia. 4 punti e via, primo game vinto dal n.1. La risposta di Jannik inizia a prendere fiducia, ottima quella di rovescio stretta sul 30-15, e anche più avanzato nella posizione. Ben sente la pressione, sbaglia la prima a mezza rete – troppa forza – e sulla seconda Jan trova una traiettoria profondissima, sui piedi del rivale. 30-40, seconda palla break del match. ECCO IL CONTRE BREAK! Agguanta la palla sulla prima di Ben (213 km/h), e trova pure profondità, quindi spinge col diritto sul rovescio dell’americano e la sua palla vola via. 2 pari. È visibilmente più sciolto, più reattivo e incisivo Jannik, comanda lui anche se sbaglia ancora qualcosa di troppo. Bellissimo il rovescio in contro piede di Sinner dopo il servizio, dopo essersi aperto benissimo il campo con una seconda palla molto liftata, schema perfetto. Forcing bestiale di Jan, 3-2. Sorpasso e terzo game di fila. Magia di equilibrio la risposta di Sinner, come si allunga e tiene la palla insidiosa è incredibile. Shelton è costretto a correre avanti appena possibile, nello scambio è già in grossa difficoltà. Trova anche il primo Ace dell’incontro Ben (sta servendo due prime su tre in gioco), ma la risposta eccellente dell’italiano porta il game #6 ai vantaggi. Sinner trova con uno slice di diritto un incredibile lob difensivo, e Ben sbaglia tornato indietro. Palla break Sinner! Shelton cancella con un gran servizio esterno, poi fa una scelta pessima con la smorzata, mal mascherata. Seconda Palla Break! Che scambio!!! Tutti tagli, si corre da tutte le parti e alla fine una smorzata tutta storta sfiora un lembo di riga e nemmeno in spaccata Sinner riesce a rimetterla. Applausi soprattutto a Ben, ha giocato con testa e pazienza. 3 pari. Percentuali pessime di prime palle per l’azzurro, si porta 4-3 con il 36% (!), dato terribile, ma il diritto e soprattutto il rovescio cross sono ora ben tarati. Un buon Shelton per scelte di gioco, non affretta, attacca spesso la rete e chiude (bellissima la stop volley di diritto nel terzo punto). 4 pari. Arrivano finalmente i primi Ace per Sinner, due di fila. Anzi, 3 di fila! 5-4. Sul 5 pari Sinner ha molta fretta, troppa, nel tirare un diritto che esce largo. Gli costa lo 0-30. Ancora un diritto sbagliato, stavolta in rete, costa a Jannik il 15-40, due palle break che arrivano quando sembrava aver preso ritmo alla battuta. Attacca Shelton e strappa un BREAK improvviso che lo manda avanti 6-5 e servizio. Passaggio a vuoto inaspettato per Jannik. Sinner cerca l’immediata reazione in risposta. Sul 15 pari punisce l’attacco di Ben con un solido passante di diritto. Poi arriva con troppa foga sulla smorzata di Shelton, e la palla gli scappa lunga, bastava toccare la palla, non spingerla… e poi si gira infuriato al suo angolo. C’è tensione, ovvio. Con una seconda palla al corpo Shelton arriva a Set Point sul 40-30. Lungo scambio, Jannik lo gioca con pazienza, ritmo e spostandolo. Fa fatica, ma è la tattica più efficace per far male al rivale. Altra scelta sbagliata di Sinner, la palla corta, ben la legge e arriva bene. Secondo Set Point Shelton. Stavolta è Shelton con fretta, un diritto vola via due metri. Stesso errore nel punto successivo, cerca il vincente senza equilibrio… Palla break Sinner! La gioca male Jannik out un rovescio di scambio. Stizzito l’azzurro, capisce che sta sbagliando troppo. Arriva una seconda PB, in rete la volée di Ben sul S&V troppo azzardato. CONTRO BREAK! Jannik intuisce la direzione, si butta a sinistra e trova una gran risposta cross, quindi forza l’errore di diritto di Ben. Tiebreak. Ben sbaglia un diritto d’attacco da metà campo, classico unforced che manda Jannik avanti 2 punti a 0. Poi ha fretta di nuovo Shelton, dopo un set davvero ben giocato come scelte ora sta buttando tutto alle ortiche spingendo palle a caso… 3-0 Sinner. Rischia con un taglio sotto alla palla, non gli viene abbastanza lungo ma è talmente laterale che Shelton sbaglia in corsa. 4-0. Riposta out, 5-0 Sinner. Con un bel servizio all’angolo Jannik vola 6-2, con 4 Set Point. Basta il primo, Sinner vince un braccio di ferro. 7-2. Servendo malissimo, recuperando due break e e salvando due set point, Jannik è avanti. Tutt’altro che buona prestazione, ma… quanto è DURO. 47% di prime in campo e 12 errori, con diverse scelte sbagliate e due passaggi a vuoto, ma alla fine vince lui.
    Shelton parte al servizio nel secondo set, ma è la risposta di Sinner a dettare legge. Da 40-15 forza il game ai vantaggi, e lì Jannik sale in cattedra, imponendo la classica legge Gilbertiana del “Boa Constrictor”: dalla risposta recupera campo, sposta all’indietro Shelton, lo fa lavorare e con un pressing ad alta velocità e lo punisce col contro piede. Strappa un BREAK che lo manda subito al comando 1-0. Zampata mortale, anche per il morale dell’americano dopo i grandi sforzi del primo set, per lui vani, e con in testa il break subito servendo sul 6-5. Jannik ritrova l’Ace, il game sembra comodo, poi di nuovo smarrisce la prima palla e pure il diritto, tanto da concedere ai vantaggi una palla del contro break. Uff! Che peccato Ben.. da difesa era riuscito a passare in attacco ma il diritto conclusivo gli esce di pochissimo. Altro scambio durissimo, ora è Sinner a sbagliare la conclusione con l’americano ormai inerme sul net. Il pubblico approva, c’è spettacolo. Ancora con durezza totale, Jannik regge e vola 2-0. Game importantissimo per restare avanti. Ben è sorpreso dalla qualità di un paio di risposte di Sinner, il game è di nuovo ai vantaggi e Jannik è bravissimo ad attaccare con un rovescio lungo linea. Chance del doppio break! Male Shelton, con fretta rischia un diritto aggressivo sull’ennesima risposta profondissima, nei piedi, del rivale. BREAK Sinner, 3-0 pesante. Dopo tanta fatica, arriva un game liscio per l’azzurro, 4-0. Finalmente Jannik ha trovato il miglior ritmo, è più sciolto e anticipa la risposta del nativo di Atlanta, come il bellissimo rovescio lungo linea che gli vale il 5-1. Shelton ha perso energia, e fiducia. Tira malamente un rovescio in rete, giocando più di istinto che di testa, e questo contro Sinner non funziona. Sul 30 pari dopo il servizio cerca una smorzata di rovescio che nemmeno arriva a rete… Set Point Sinner. Stavolta il forcing di Ben ha successo, lo cancella. 5-2, Sinner al servizio per chiudere il parziale. Inizia con un Ace esterno, non veloce ma precisissimo (solo il quinto del match, pochi per i suoi nuovi standard). Il gioco di ferma incredibilmente per togliere una deiezione di un uccellino! Sinner non perde ritmo, ottima prima esterna e via diritto pesantissimo. Altra bella prima “in” e 40-0. ACE! Chiude così il secondo parziale, 6-2. Ben sembra uscito mentalmente dalla lotta punto su punto che gli aveva consentito portarsi due volte avanti nel primo set. Sinner più sciolto, meno errori e molto solido, forte di una risposta monumentale. E con il 64% di prime in gioco è tutto più facile…
    Terzo set. Shelton si rimette in carreggiata, apre con un buon turno di battuta e quindi mette pressione in risposta. Si procura una palla break sul 30-40, ma la risposta di rovescio muore a mezza rete sulla seconda palla, non bene qua… 1 pari. Dopo il calo nel secondo set, lo statunitense ha ritrovato energia, spinge fortissimo col diritto e sbaglia poco. Sinner si ritrova sotto 0-30 nel quarto game. Si affida alla sua àncora di salvezza, il ritmo e pressione a medio rischio, spostando di continuo il rivale, ma un errore di rovescio gli costa il 15-40, stavolta le palle break da cancellare sono due, di fila. Bellissima la costruzione e poi diritto lungo linea vincente, bravo Jan, 30-40. Ottima prima palla al T sulla seconda. 2 pari. La bagarre continua nel quinto game. Jannik prova a scappare via rispondendo profondo. Si procura una palla break ma stavolta la curva mancina di servizio di Ben è ingestibile. Il ritmo è altissimo, Shelton regge benissimo a Sinner in modalità “God-Mode”, c’è tantissima energia in campo e spettacolo. Quando corre Ben, quanto spinge Jannik, un vero braccio di ferro. Sulla terza parità Shelton tira una seconda palla folle, il doppio fallo gli costa una nuova palla break, e stavolta la prima non entra… Sinner spinge duro col rovescio e il tentativo di uscire col diritto lungo linea di Shelton trova solo rete. BREAK Sinner, un allungo strappato di prepotenza, di fisico, mettendosi a martellare palla dopo palla, forte di una risposta incredibile per sostanza. 3-2. Jannik serve bene, aziona anche il rovescio lungo linea che lascia immobile l’americano. Turno a zero e via, 4-2. La finale è solo a due passi. E l’azzurro vuole chiudere in fretta, entra in campo come un fulmine e chiude il punto col diritto. 0-30. Ben corre a rete per non essere attaccato, ma sbaglia l’angolo della volée e il passante di rovescio del nostro è una sentenza. 0-40! È la resa: doppio fallo. 5-2 Sinner, con 11 punti di fila vinti. Finisce 6-2, recuperando da 15-30. BRAVO! Terza finale Slam per l’azzurro.

    (1) J. Sinner vs (21) B. Shelton GS Australian Open J. Sinner [1]766 B. Shelton [21]622 Vincitore: J. Sinner ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 15-0 ace 15-30 30-305-2 → 6-2B. Shelton 0-30 0-40 df4-2 → 5-2J. Sinner 15-0 30-0 40-03-2 → 4-2B. Shelton 15-0 15-15 df 15-30 30-30 40-40 40-A 40-40 A-40 df 40-402-2 → 3-2J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-40 40-401-2 → 2-2B. Shelton15-0 15-15 30-15 40-15 ace1-1 → 1-2J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 A-40 40-40 A-400-1 → 1-1B. Shelton 15-0 15-15 df 0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner30-0 40-0 ace5-2 → 6-2B. Shelton 15-0 30-0 30-15 30-40 40-40 ace5-1 → 5-2J. Sinner 15-0 30-15 40-154-1 → 5-1B. Shelton30-15 30-30 df 40-30 A-404-0 → 4-1J. Sinner3-0 → 4-0B. Shelton30-30 40-302-0 → 3-0J. Sinner 15-0 15-15 40-15 40-30 40-A 40-40 A-40 40-40 A-401-0 → 2-0B. Shelton 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-0 1-0* 3*-0 4*-0 5-0* 5-1* 6*-26-6 → 7-6B. Shelton 15-0 15-15 15-30 30-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A5-6 → 6-6J. Sinner0-30 15-30 15-405-5 → 5-6B. Shelton5-4 → 5-5J. Sinner 30-0 ace 15-0 ace4-4 → 5-4B. Shelton 15-0 15-15 40-154-3 → 4-4J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-303-3 → 4-3B. Shelton40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-403-2 → 3-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-302-2 → 3-2B. Shelton 0-15 15-15 30-15 30-30 30-401-2 → 2-2J. Sinner0-2 → 1-2B. Shelton 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-1 → 0-2J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-40 0-0 → 0-1

    Statistica
    Sinner 🇮🇹
    Shelton 🇺🇸

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Ace
    8
    7

    Doppi falli
    0
    6

    Prima di servizio
    51/89 (57%)
    70/118 (59%)

    Punti vinti sulla prima
    38/51 (75%)
    40/70 (57%)

    Punti vinti sulla seconda
    24/38 (63%)
    22/48 (46%)

    Punti al servizio giocati
    51
    70

    Punti al servizio vinti
    38
    40

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Punti di risposta giocati
    70
    51

    Punti di risposta in gioco
    48
    30

    Punti di risposta vinti
    30
    13

    Vincenti in risposta
    1
    1

    Errori non forzati in risposta
    2
    6

    Punti vinti in risposta
    42%
    30%

    Palle break convertite
    6/13 (46%)
    2/7 (29%)

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    14/20 (70%)
    17/25 (68%)

    Vincenti
    23
    27

    Errori non forzati
    26
    55

    Totale punti vinti
    118
    89

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    205 km/h
    223 km/h

    Velocità media prima
    192 km/h
    188 km/h

    Velocità media seconda
    158 km/h
    167 km/h

    COLPI VINCENTI

    Dritto
    5
    5

    Volée
    0
    3

    Approccio
    1
    2

    Passanti
    1
    2

    Lob
    0
    0

    Smash
    2
    0

    Drop shot
    0
    1 LEGGI TUTTO

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    McEnroe: “Sinner favorito a Melbourne. Come coach? Part-time ci penserei”

    John McEnroe nella foto – foto getty images

    John McEnroe, leggenda del tennis e oggi commentatore per Eurosport, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera a Melbourne Park, toccando diversi temi d’attualità, dalla possibile successione a Darren Cahill nel team di Sinner fino al futuro del tennis.
    Sul prossimo addio di Cahill al team Sinner, McEnroe ha aperto a una possibile collaborazione: “A tempo pieno no, significa stare fuori casa 35-40 settimane l’anno, non fa per me. Se fosse un impegno part time, però, perché no?”. L’americano ha sottolineato come Sinner avrà un anno per scegliere e riorganizzarsi, potendo fare colloqui con nomi come Ivanisevic e Ljubicic.
    McEnroe ha espresso grande ammirazione per il tennis dell’altoatesino: “Quel ragazzo non colpisce la palla, la spacca! Gioca così veloce che non dà il tempo all’avversario di pensare. Ha distrutto il povero De Minaur!”. Lo indica come favorito per il titolo a Melbourne, nonostante il recente malore con Rune: “Sudava, ansimava, tremava… Poi torna e disintegra De Minaur. A me sembra che stia benissimo!”.
    Non sono mancati i commenti su Djokovic, definito “il più grande di ogni tempo” e inserito nel club dei fenomeni assoluti dello sport insieme a Messi, Federer, LeBron e Jordan. Sul recente connubio con Murray come coach: “Chi avrebbe pensato che quei due andassero così d’amore e d’accordo, invece è sbocciata una storia fantastica”.
    L’ex campione americano ha anche parlato del futuro del tennis, indicando in Joao Fonseca “il prossimo Sinner” e sottolineando come siamo entrati “nell’era dei grandi picchiatori. Più alti, più potenti, più violenti”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Las Vegas chiama il tennis: Sinner e Sabalenka stelle dello show

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Las Vegas si prepara ad ospitare un evento tennistico di alto livello l’1 e 2 marzo, prima del torneo di Indian Wells. La manifestazione, pensata per avvicinare nuovi spettatori al tennis, vedrà la partecipazione di alcuni dei migliori giocatori del circuito mondiale.
    Jannik Sinner e Aryna Sabalenka guideranno un cast stellare che include Taylor Fritz, Naomi Osaka, Alexander Zverev e Tommy Paul. L’evento si inserisce nel trend crescente di tornei di esibizione che mirano a promuovere il tennis in luoghi dove non si disputano tornei ufficiali, offrendo un formato di competizione più accessibile al pubblico neofita.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Australian Open: I risultati completi con il dettaglio del Day 13. Nella notte italiana la semifinale Djokovic vs Zverev ed in mattinata in campo Jannik Sinner (LIVE)

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    🇦🇺 Australian Open – (Australia), cemento – Semifinali
    🌧️ Pioggia, 21°C / 15°C

    Rod Laver Arena – Ora italiana: 02:00 (locale: 12:00)(WC) K. Birrell / (WC) J. Smith vs (WC) O. Gadecki / (WC) J. Peers Il match deve ancora iniziare
    (7) N. Djokovic vs (2) A. Zverev Il match deve ancora iniziare(Ora italiana: 04:30 (locale: 14:30))
    Rod Laver Arena – Ora italiana: 09:30 (locale: 19:30)(1) J. Sinner vs (21) B. Shelton Il match deve ancora iniziare

    Margaret Court Arena – Ora italiana: 02:00 (locale: 12:00)(1) K. Siniakova / (1) T. Townsend vs M. Andreeva / D. Shnaider Il match deve ancora iniziare
    (3) S. Hsieh / (3) J. Ostapenko vs (2) G. Dabrowski / (2) E. Routliffe Il match deve ancora iniziare
    C. Dellacqua / P. Rafter vs D. Hantuchova / T. Haas Il match deve ancora iniziare(Ora italiana: 05:00 (locale: 15:00))

    Kia Arena – Ora italiana: 02:00 (locale: 12:00)A. Molik / L. Hewitt vs A. Petkovic / J. Blake Il match deve ancora iniziare
    (1) G. Sasson / (1) N. Vink vs (2) A. Lapthorne / (2) S. Schroder Il match deve ancora iniziare(Ora italiana: 03:00 (locale: 13:00))(1) A. Hewett / (1) G. Reid vs D. Caverzaschi / S. Houdet Il match deve ancora iniziare
    M. Tanaka / Z. Zhu vs X. Li / Z. Wang Il match deve ancora iniziare

    1573 Arena – Ora italiana: 02:30 (locale: 12:30)(1) E. Jones vs (4) W. Sonobe Il match deve ancora iniziare
    (8) H. Bernet vs (7) O. Paldanius Il match deve ancora iniziare
    O. Milic / E. Pleshivtsev vs (2) M. Exsted / (2) J. Kumstat Il match deve ancora iniziare(Ora italiana: 05:00 (locale: 15:00))(6) A. Penickova / (6) K. Penickova vs (2) E. Jones / (2) H. Klugman Il match deve ancora iniziare

    Court 6 – Ora italiana: 02:00 (locale: 12:00)M. Pohankova vs (6) K. Penickova Il match deve ancora iniziare
    B. Willwerth vs (5) J. Leach Il match deve ancora iniziare
    S. Stosur / M. Philippoussis vs I. Majoli / M. Baghdatis Il match deve ancora iniziare

    Court 7 – Ora italiana: 02:00 (locale: 12:00)L. Gryp / V. Miranda vs S. Czauz / A. Mosko Il match deve ancora iniziare
    A. Lantermann / B. Wenzel vs L. Calixto / C. Cooper Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

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    Sinner – Shelton: le chiavi tattiche della semifinale all’Australian Open

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Attaccare per non essere attaccato, forte della propria maggior completezza tecnica e solidità nei momenti decisivi, con particolare attenzione alla risposta, il singolo colpo che più di ogni altro può risultare decisivo. Questa in estrema sintesi la chiave tattica vista dall’angolo di Jannik Sinner per la semifinale che vedrà opposto il n.1 del mondo a Ben Shelton (venerdì, ore 9.30 circa italiane). I precedenti marcano un convincente 4-1 a favore di Jannik, con l’americano capace di battere l’azzurro nel primo scontro, annullando una palla match a Jannik. Poi solo vittorie per il nostro campione, l’ultima al M1000 Shanghai, esattamente un anno dopo alla prima sfida. Che dire, Sinner è nettamente favorito, e non solo per i precedenti. Lo suggerisce il campo, analizzando lo stato di forma e prestazioni dei due giocatori nel torneo; lo conferma l’incredibile striscia di successi di Sinner sui campi in duro e in generale, con l’ultima “grande L” per Jan che risale alla bellissima e rocambolesca sfida in finale a Pechino vs. Alcaraz; e prima di quella battuta d’arresto è necessario risalire addirittura ai quarti di finale dell’Open del Canada per ritrovare un’altra sconfitta di Jannik. In pratica, Sinner dall’avvio del M1000 di Cincinnati (vinto), ossia metà agosto 2024, ha perso solo UNA partita… Solido, rapido in campo, lucidissimo nella gestione dei momenti della partita, potente e sempre più aggressivo, impossibile non dare Sinner come favorito contro Shelton. La sensazione è che se Jannik sarà in buona condizione fisica – e il match di 1/4 vs. De Minaur pare aver fugato ogni dubbio – e giocherà una partita concreta, concedendo poco o niente all’avversario, sarà molto molto molto difficile per Ben spuntarla.
    L’unica fase di gioco nella quale Shelton può dirsi forse superiore è il servizio. Sottolineo il “forse”. Jannik sta facendo passi da gigante alla battuta: il movimento migliora a vista d’occhio, più fluido e dinamico, con un lancio di palla più basso e uno swing in avanti per conferire velocità all’impatto di slancio e non di forza, e così allo stesso tempo mascherare meglio le traiettorie. Ma non solo il colpo in sé a diventare sempre più efficace, è la gestione tattica e mentale di Jannik a fare la differenza. I numeri infatti non dicono tutto. Ancora l’azzurro segna spesso una percentuale di resa più bassa rispetto a tanti colleghi, ma… alla fine conta di più servire con l’80% di prime e vincere altrettanti punti per poi non ottenere il massimo nei momenti chiave scadendo di efficacia, oppure restare su numeri mediamente meno importanti ma quando il punto “scotta” trovare sempre l’Ace, il servizio preciso, la seconda palla così rapida e carica di spin da diventare ingestibile per una riposta aggressiva? Sinner appartiene alla seconda schiera, grazie alla sua freddezza e calcolo del momento. Quando il momento è chiave, Jannik si affida alla battuta e non sbaglia quasi mai.
    La situazione invece è un tantino diversa dal lato di Shelton. La mazzata mancina a velocità proibite può diventare impossibile da difendere, ma questa è tutt’altro che continua e solida, anzi proprio in momenti delicati tende a perdersi perché Ben non è altrettanto bravo a gestire le emozioni e il momento. Quando Shelton ha disperatamente bisogno del servizio tende a far quel che negli USA chiamato “overshooting”, ossia chiedere troppo e finire per sbagliare tutto. Ho bisogno di un Ace sul 30 pari o sulla palla break? Boom! Tiro la prima così forte da spaccarmi la spalla… Se entra, applausi. Ma la percentuale di rischio è esageratamente più alta del rendimento probabile e questo in un match duro come sarà quello contro il più forte su piazza è troppo, troppo penalizzante… Shelton per sperare di far partita pari con Sinner e magari provare a vincere dovrà non solo servire bene, dovrà farlo con continuità e qualità quando l’azzurro metterà tanta pressione con la risposta. Siamo certi che accadrà, se Jannik sarà un buon Jannik, sano e sereno.
    Proprio la risposta potrebbe essere la chiave della partita. Qualora la risposta di Sinner riuscisse a disarmare la battuta dell’americano, costringendolo a scambi prolunganti e ancor più ricacciandolo immediatamente in difesa a rincorrere, …no match, o ben poco. È già accaduto in loro sfide precedenti. È accaduto in modo brutale al “povero” De Minaur, travolto dalla potenza e profondità della risposta di Sinner e di fatto disarmato. Jannik molto probabilmente cercherà di rispondere tanto contro il diritto di Shelton. Perché? Facile: Ben ha uno squilibrio evidente tra diritto e rovescio, consistente e vincente il primo, meno stabile e offensivo il secondo. In questi casi, la miglior tattica per chi risponde bene è puntare dritto sul colpo più forte dell’avversario, una pallata piuttosto profonda e potente ma con discreto margine, in modo da bloccarlo in quell’angolo e quindi al colpo successivo farlo correre verso il lato debole, in modo da costringerlo a tirare un colpo fuori equilibrio, sotto pressione, percentualmente molto difficile. Questo schema sarà il vero mismatch quando Ben serve a sinistra: con il suo swing mancino cercherà molto probabilmente l’angolo esterno; Sinner dovrà essere bravo ad anticipare la partenza ed avventarsi col suo rovescio per tirare un cross bello consistente e angolato. Se Ben sarà abbastanza bravo a trovare un vincente lungo linea nell’angolo scoperto, bravo lui; se giocherà una palla interlocutoria, allora Jannik sarà prontissimo a fare un passo nel campo col diritto e spingere un cross bello aggressivo, con Shelton costretto a correre a destra e giocare un rovescio per lui molto complicato. La partita si potrebbe decidere su questa situazione, e Sinner sembra il più attrezzato per vincere il braccio di ferro, e alla lunga la partita.
    Al contrario la risposta di Shelton è un colpo assai ondivago: qualche pallata clamorosa, molti impatti incerti con traiettorie gestibili. Sinner sta diventando sempre più rapido ed efficace nell’entrare col diritto dal centro, appena possibile. Cahill l’aveva detto prima degli AO25: vedrete cose un po’ diverse dal solito. Eccola la principale differenza, Jannik cerca di chiudere il punto assai prima col diritto dal centro. Colpo ancor più incisivo, più spesso il cross dell’inside out, in modo da risparmiare energie fisiche e mentali. Il tennis di estrema consistenza e pressione sta diventando per Sinner la valvola di sicurezza, quella morsa che sa stringere solo lui così duro da lasciare per i momenti in cui sente meno la palla, è meno sicuro, o l’avversario sta mettendo in campo il massimo sforzo e comanda. È il vero DNA di Jannik, ma comporta molta fatica, meglio riuscire ad essere più aggressivo e rapido nel prendersi il punto. Inoltre contro un attaccante muscolare come Shelton, attaccare per primo equivale a non essere attaccato, e Ben è assai più forte quando comanda rispetto a quando è bloccato a difendere. Per questo la logica impone che Jannik cercherà la massima efficacia e rendimento con i colpi di inizio gioco e con il primo colpo di scambio. Guadagnare campo – > mettere dietro Ben – > tenere in mano l’inerzia dello scambio.
    Difficilmente Shelton può pensare di battere un Sinner sano 3 set su 5 sullo scambio prolungato, sulla corsa, sul ritmo. Proverà ad attaccare tanto, a sfondare, e questo comporta un coefficiente di rischio assoluto. È un tennista che può esaltarsi ed avere quella mezz’ora in cui non lo reggi. Mezz’ora… mica basta a vincere contro il n.1 in uno Slam. Per questo la sensazione è che senza una giornata “no” di Sinner per Shelton la partita sarà molto difficile. Ovviamente se Jannik dovesse servire molto male, competere molti errori in spinta e perdere sicurezza, allora lo scenario muta totalmente e i giochi si riaprono. Sarà importantissimo per Sinner partire forte e vincere il primo set: dal punto di vista psicologico mettere enorme pressione a Shelton, non la solidità mentale fatta persona, e costringerlo a soffrire vedendo che la partita si è fatta in salita, potrebbe rendere il compito più facile al nostro. Potrebbero esserci altre interessanti fasi tecnico-tattiche da analizzare, ma queste già trattate sono le più salienti. 
    Sinner scenderà in campo alle 9.30 conoscendo già il nome del primo finalista. Ma la sua testa, siamo sicuri, sarà solo e soltanto sulla partita contro Ben. Un passo alla volta, è così che si costruiscono le Leggende. Buona semifinale a tutti. 
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ivanisevic: “Djokovic è un genio, può ancora vincere Slam”. Sinner a caccia del record di Federer

    Goran Ivanisevic nella foto – Foto Getty Images

    Pochi conoscono Novak Djokovic come Goran Ivanisevic, e le parole del coach croato durante un programma ufficiale degli Australian Open 2025 gettano nuova luce sulla grandezza del campione serbo.“È un genio, un perfezionista che vuole sempre essere al 100%”, ha rivelato Ivanisevic. “Quello che è buono oggi, non lo è domani. Ho dovuto imparare a essere sempre all’erta, era impressionante vedere come si prendeva cura del suo corpo e preparava ogni partita”. L’ex campione di Wimbledon ha poi sottolineato un aspetto cruciale della longevità di Djokovic: “È quello che si è infortunato meno del Big 3 e questo è dovuto a come cura il suo corpo”.
    Quando gli è stato chiesto se Djokovic possa ancora vincere un altro Slam, Ivanisevic non ha avuto dubbi: “Sì, certo che può. Sinner è il migliore al mondo in questo momento, ma Novak è sempre Novak. Finché sarà in campo, punterei sempre su di lui”.
    E proprio parlando di Jannik Sinner, l’italiano sta vivendo un momento di forma straordinario, testimoniato da un dato statistico impressionante: ha vinto 19 set consecutivi contro avversari della top-10, avvicinandosi al record di Roger Federer, stabilito tra il 2006 e il 2007. Per eguagliare questo primato storico, Sinner dovrà raggiungere la finale e vincere i primi due set contro il suo prossimo avversario, che sarà uno tra Djokovic e Zverev.Questa statistica non solo evidenzia il dominio attuale di Sinner, ma sottolinea anche come il tennis stia vivendo un momento di passaggio tra l’era dei veterani come Djokovic, ancora competitivi ai massimi livelli, e l’ascesa della nuova generazione guidata proprio dal campione italiano.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner si è allenato con Alex Bolt (al coperto). Niente allenamento per Djokovic

    Jannik Sinner in allenamento a Melbourne

    Allenamenti al coperto e tranquillità, tra ampi sorrisi e concentrazione, questo è stato il programma giornaliero di Jannik Sinner in vista della semifinale di domani (ore 9.30 italiane) contro Ben Shelton. Il n.1 del mondo e campione in carica degli Australian Open ha optato nuovamente per i campi coperti di Melbourne Park per preparare il match che potrebbe aprirgli le porte per la seconda finale consecutiva a Melbourne. Dato la giornata ventosa e umida della capitale dello stato di Victoria, il team Sinner ha scelto di continuare la preparazione allenandosi indoor, in modo da non perdere ritmo e buon feeling sulla palla per colpa del vento. Una scelta dettata anche dalla voglia di restare concentrati e tranquilli, visto che al pubblico non è permesso l’accesso a quell’area.
    Ovvia la decisione di allenarsi con un mancino per testare traiettorie e rotazioni che attenderanno Jannik contro Ben. A condividere il campo con Sinner è stato il tennista locale Alex Bolt, oggi n.172 ATP ma con un passato da n.125. Il 32enne di Murray Bridge non possiede un servizio terrificante come quello di Shelton, ma usa bene lo spin ed è un macino “vero” come approccio al gioco. Shelton invece si è allenato con il promettente Cruz Hewitt, figlio del grande Lleyton.
    Quello di domani sulla Rod Laver Arena sarà il sesto confronto diretto tra Jannik e Ben: conduce l’azzurro per 4 vittorie a 1. L’americano si aggiudicò il primo, al 1000 di Shanghai 2023 (Sinner non sfruttò un match point), poi quattro successi di fila per il nostro campione, con l’ultimo incontro disputato ancora a Shanghai (6-4 7-6 per Jannik) negli ottavi di finale. Sinner finì per vincere il torneo cinese, battendo in finale Novak Djokovic. Che la storia possa ripetersi?
    Invece pare Djokovic abbia disertato l’allenamento previsto, preferendo riposare dopo il problema muscolare sofferto nell’incontro di quarti di finale contro Alcaraz. L’allenamento del serbo era previsto nel primo pomeriggio sul campo 16 di Melbourne Park, ma non si è presentato e nessuno l’ha visto nemmeno nell’area dei campi al coperto, quelli scelti ancora da Sinner. Djokovic affronterà Zverev nella notte italiana (ore 4.30) per un posto in finale.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO