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    Piatti parla di Sinner: “La rottura con Jannik? Ero rigoroso, a volte rigido, e a un certo punto è stato troppo da reggere. Per il dopo Cahill vedo bene Moya”

    Riccardo Piatti con Jannik Sinner

    Il nome di Riccardo Piatti resterà per sempre legato a quello di Jannik Sinner. L’attuale n.1 del mondo nel febbraio del 2022 scelse – con una decisione allora sorprendente – di interrompere la collaborazione con il coach che l’aveva raccolto bambino a soli 13 anni e portato a diventare prima uomo e poi grande tennista, lavorando in modo eccezionale su fisico e tecnica di gioco. Il dibattito su quel che ne sarebbe stato del tennis e successi di Sinner restando a fianco del suo mentore non avrà mai fine, ma è indubbio che la mano, cultura del lavoro, tecnica di gioco e mentalità del nostro campione è stata forgiata in modo indelebile dagli insegnamenti e anni trascorsi insieme a Riccardo, cosa questa che lo stesso Jannik riconosce. Chi vi scrive restò sorpreso e dubbioso da quella scelta, affermai che si assumeva un enorme rischio; ma allo stesso tempo il volersi costruire un team su misura decidendo in prima persona il proprio futuro era un segnale clamorosamente importante. Il tennista è un atleta solo in campo: la forza di assumersi la totale responsabilità della direzione da prendere e l’impegno per risolvere problemi in campo e fuori, prendendo le redini dalla propria carriera, indicava una voglia totale di autodeterminazione, quella ti porta sicurezza nel gioco e forza mentale. Si chiama maturità, autostima, coscienza di se stessi. Oggi, dopo tre anni, possiamo dire che la scelta di Sinner è stata assolutamente vincente: sulla base solidissima costruita con Piatti, ha costruito un grattacielo ardito e bellissimo, arrivando a toccare il cielo con un dito. Piatti resterà un passaggio decisivo nella costruzione del nostro n.1, e per questo un parere di Riccardo è sempre importante e gradito. Il Corriere della Sera ha intervistato il coach lombardo nella sua Bordighera, dove sta continuando ad insegnare tennis a molti giovani promettenti. Riportiamo i passaggi più significativi dell’intervista, nella quale si ripercorre anche il momento della rottura nel 2022 e si guarda al prossimo futuro tra il rientro in campo a Roma e la scelta del dopo Cahill, per la quale Riccardo ha un nome ben preciso.

    “Ho smesso di vivere la vita degli altri” racconta Riccardo al Corriere. “52 settimane all’anno in trasferta, la famiglia che ruota intorno alle esigenze del giocatore: Gasquet, Ljubicic, Raonic, Djokovic, Sinner. Quando ho finito con Jannik ammetto di aver avuto qualche mese di stordimento, poi sono andato verso quello che piace a me: insegnare tennis. Il Piatti Center non è un supermarket: qui si fa un processo di crescita. L’ho fatto anch’io. È stato un clic mentale, sono cambiate le priorità ma il tennis rimane in cima ai miei pensieri. Ora inseguo i sogni dei ragazzini”.
    Le settimane di tennis senza Jannik hanno visto i suoi principali rivali deludere invece di approfittare della chance per avvicinarlo nel ranking, e nuovi talenti – molto giovani – hanno spiccato il volo, come Mensik e Draper. Così la vede Piatti: “Vedo un momento di passaggio. In vetta c’è un Sinner molto cresciuto. Alcaraz insegue, ma non crocifiggetelo: ha già quattro Slam, è solo del 2003, si sta costruendo vita e carriera. Arriverà anche la maturità. C’è un cambio generazionale in atto. Joao Fonseca, a 18 anni, ha giocato solo 33 match ATP. Io a Jannik dicevo che ne doveva fare 150 prima di poter aspirare al salto di qualità. Lui aveva fretta: al 139° è diventato n.9 del mondo. Diamo tempo a Fonseca, riparliamone quando arriva a quota 80 partite. Mensik ne ha giocate 69, e ha già vinto a Miami. Lo trovo interessante però anche nel suo caso risentiamoci tra 60/70 match. Non conosco la motivazione di questi talenti, conoscevo bene quella di Jannik: mi ricordava molto Novak Djokovic. Un’arroganza agonistica rasente alla cattiveria“.
    Non sono molti i contatti di Riccardo e Jannik: “Lo sento di rado. Però l’8 novembre mi ha mandato gli auguri di compleanno. Eravamo alla vigilia delle ATP Finals. Divertiti e facci divertire, gli ho scritto. Andrà bene, ha risposto. Sapeva già tutto. Sapeva che avrebbe vinto”.
    Ecco il passaggio forse più interessante dell’intervista. Piatti ripercorre quei giorni del gennaio 2022, quando si è consumata la rottura clamorosa con Jannik dopo il ritorno dall’Australia. “Tutti ricordano il match con Daniel, a Melbourne, nel gennaio 2022, quando ha detto: stai calmo, cazzo. Ce l’aveva con me per cose di campo, era già successo altre volte: è normale dinamica tra coach e giocatore. Non è quello il problema. Ho sempre voluto che Jannik diventasse indipendente, sapevo che un giorno se ne sarebbe andato. Ma con lui dovevo essere l’allenatore rigoroso, a volte rigido: era il mio ruolo. Ljubicic mi rimprovera che gli dicevo: decidi pure tu, Ivan, ma poi fai come dico io. Per Jannik questo rigore, a un certo punto, è stato troppo da reggere. Se rifarei tutto? Sì. Era l’unico modo per arrivare in alto. Dovevo dire di no, dare regole. L’ho preso a 13 anni, se n’è andato a 20. In quel momento, sentivo di dover fare così. Come oggi con Dhamne: un giorno mi manderà anche lui a quel paese. Ci sta. Ivan invece era differente: all’inizio gli vietai di portare la moglie agli Slam, lui non batté ciglio. Ognuno è diverso. Certo il rigore può diventare un difetto, a volte esagero. So essere duro“.
    Se fosse rimasto a guidare Sinner, molto probabilmente Piatti avrebbe vinto quel titolo Slam che gli è sempre mancato… “È un’idea che avevo in testa, ma non credo di valere meno come coach perché non l’ho ancora vinto. E comunque in Jannik e nei suoi tre titoli Slam, senza nulla togliere al suo team, rivedo molto del lavoro che abbiamo fatto insieme a Dalibor Sirola, Andrea Volpini e Claudio Zimaglia. Fondamentale, per me, fu allenare Djokovic ma non ebbi il coraggio di abbandonare Ljubicic per andare a tempo pieno dietro a Novak”.
    Chiedono a Riccardo chi vedrebbe bene al posto di Cahill: “Carlos Moya, che avevo già preso in considerazione. È stato numero 1, conosce il circuito. Umanamente è un’ottima persona, come Darren. Renzo Furlan, ora che ha smesso con Paolini, è libero. Ljubicic è molto valido. Oppure Becker, che avevamo contattato; però lavorare con Boris è più complicato. I nomi sono questi”.
    Secondo Piatti lo stop di tre mesi non avrà un forte impatto sul gioco del n.1, che vede pronto a vincere appena rientrerà: “Sarà subito forte. Io credo davvero che quest’anno possa fare il Grande Slam. La sospensione gli ha allungato la vita: arriverà a fine stagione fresco. Si gioca troppo, mentalmente non ci si ferma mai. Lui tornerà carico e motivato. Lo è sempre stato. In pandemia molti ne approfittavano per non allenarsi, Gasquet nello stop per doping ha preso otto chili, Jannik non ha perso un giorno. Sa perfettamente dove vuole andare”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Panatta e un curioso elogio a Sinner: “Forse è troppo perfetto”

    Adriano Panatta ultimo italiano vincitore a Parigi (1976)

    La leggenda del tennis italiano Adriano Panatta ha analizzato la situazione attuale di Jannik Sinner, che si appresta a tornare in campo dopo tre mesi di pausa forzata. In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, Panatta non ha risparmiato elogi per il giovane talento di San Candido, sottolineando come questo periodo di stop, dovuto alla sanzione della WADA per un controverso caso di doping, potrebbe essere stato un’opportunità preziosa per migliorare ulteriormente il suo gioco, specialmente sulla terra rossa.
    “Jannik è pronto per Roma, un po’ di riposo fa sempre bene. Sono convinto che abbia sfruttato questi mesi per lavorare moltissimo, migliorando soprattutto il suo gioco sulla terra battuta. Mi riferiscono che non abbia mai perso la condizione fisica, anzi, la sua preparazione atletica è migliore di prima”, ha dichiarato Panatta, dimostrando grande fiducia nelle possibilità di Sinner di brillare già al Masters 1000 di Roma 2025.
    L’ex campione italiano ha voluto sottolineare quanto sia ottimista riguardo al futuro del suo connazionale, definendolo maturo e pronto a conquistare i grandi tornei del circuito: “Prima o poi vincerà anche questi tornei importanti su terra come Roma o Roland Garros. Se non dovesse accadere quest’anno, succederà sicuramente il prossimo. Ha tutte le qualità e la maturità necessarie per farlo”.
    Panatta si è inoltre soffermato sul controverso accordo di Sinner con la WADA, definendolo “molto intelligente e maturo”: “Jannik non ha niente a che vedere con la sanzione, ha fatto bene a firmare quel tipo di accordo. Non ci si può mai fidare completamente della WADA, meglio proteggersi. È un esempio per tutti gli sportivi per il suo comportamento esemplare. Anzi, forse è addirittura troppo perfetto”.
    Un commento ironico e pungente, che conferma la grande stima della leggenda del tennis azzurro verso Jannik Sinner. Il ritorno in campo del giovane altoatesino, previsto per l’ATP di Roma tra un mese, è atteso con grande entusiasmo dai tifosi italiani, desiderosi di rivedere il loro numero uno in azione e, chissà, di festeggiare insieme a lui nuovi prestigiosi traguardi.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner si dedica al ciclismo durante la sua pausa dal tennis

    Jannik Sinner nella foto

    Durante la sua assenza di tre mesi dal circuito tennistico, Jannik Sinner sta alternando gli allenamenti su terra battuta con attività di svago per ricaricare le energie fisiche e mentali.
    Il campione italiano e mondiale, dopo aver trascorso alcuni giorni sugli sci – una delle sue passioni di sempre – ha deciso di provare un nuovo sport: il ciclismo. Sinner si è unito a un gruppo di amici per alcune uscite in bicicletta e, secondo quanto riportato, sembra essere entusiasta di questa nuova attività.Questa combinazione di allenamenti specifici su terra battuta e momenti di svago rappresenta la strategia scelta dal team di Sinner per ottimizzare il suo recupero durante questo periodo lontano dalle competizioni ufficiali.Nonostante l’assenza dai tornei, il tennista altoatesino non sta certamente rimanendo con le mani in mano. Gli allenamenti su terra battuta continuano a ritmo serrato, in vista del suo ritorno in campo previsto tra 40 giorni.La scelta di alternare la preparazione tennistica con attività diverse come lo sci e ora il ciclismo sembra essere parte di un piano ben preciso per mantenere la forma fisica generale senza sovraccaricare le articolazioni con il solo tennis.

    New activity unlocked ‍♂️✅️
    Forza
    Via Giulio Ciccione IG https://t.co/z1znyeDBaH pic.twitter.com/BEsnvZd9lX
    — Janniksin_Updates (@JannikSinner_Up) March 29, 2025

    Queste attività alternative non solo contribuiscono al benessere fisico di Sinner, ma rappresentano anche un’importante valvola di sfogo mentale, permettendogli di staccare la mente dalla pressione del tennis professionistico e tornare in campo con rinnovata energia e motivazione.Il ciclismo, in particolare, è uno sport che molti tennisti scelgono come complementare, grazie ai benefici che offre in termini di resistenza cardiovascolare senza l’impatto traumatico tipico della corsa.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    L’anomalia chiamata Jannik Sinner: primo nella Race ATP 2025 con un solo torneo giocato dopo tre mesi di stagione

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Chi avrebbe mai detto a Jannik Sinner, quando ha accettato la sospensione di tre mesi dall’Agenzia Mondiale Antidoping, che a poco più di un mese dal suo ritorno, non solo avrebbe ceduto pochissimi punti ai suoi rivali, ma sarebbe rimasto anche in testa alla Race (la classifica che conta i punti per anno solare e valida per le ATP Finals di fine anno).
    In altre parole, l’italiano è il giocatore che ha ottenuto più punti in questa stagione (2000) avendo partecipato solamente agli Australian Open. Nessun altro tennista è riuscito ad accumulare un bottino maggiore, nonostante abbiano giocato il tour del Medio Oriente o quello sudamericano, oltre ai due Masters 1000 di Indian Wells e Miami.Un dato interessante che evidenzia due aspetti chiari: l’instabilità del circuito maschile e la straordinaria costanza che mostra l’attuale numero uno del mondo quando è in campo.
    Questa situazione paradossale dimostra quanto sia stato dominante Sinner nella prima parte dell’anno, riuscendo a conquistare il suo terzo titolo del Grande Slam a Melbourne. L’assenza forzata dai campi non ha permesso ai suoi avversari di colmare il divario, evidenziando una mancanza di continuità da parte degli altri top player.
    Sinner si prepara al rientro mantenendo una posizione di forza che pochi avrebbero potuto prevedere al momento della sospensione. Quando tornerà in campo, avrà la possibilità di consolidare ulteriormente il suo vantaggio, partendo da una base già impressionante considerando il limitato numero di tornei disputati.
    Race ATP 2025 LIVE1. Jannik Sinner 🇮🇹 23 (2000) 2. Alexander Zverev 🇩🇪 27 (1665)3. Jack Draper 🇬🇧 23 (1540)4. Carlos Alcaraz 🇪🇸 21 (1410)5. Félix Auger-Aliassime 🇨🇦 24 (1195)6. Ben Shelton 🇺🇸 22 (1110)7. Alex de Minaur 🇦🇺 26 (1085)8. Novak Djoković 🇷🇸 37 (1060)9. Holger Rune 🇩🇰 21 (960)10. Tommy Paul 🇺🇸 27 (900)11. Tomáš Macháč 🇨🇿 24 (895)12. Denis Shapovalov 🇨🇦 25 (875)13. Francisco Cerúndolo 🇦🇷 26 (865)14. Daniil Medvedev 🇷🇺 29 (810)15. Alejandro Davidovich Fokina 🇪🇸 25 (810)16. Stefanos Tsitsipas 🇬🇷 26 (805)17. Taylor Fritz 🇺🇸 27 (795)18. Sebastián Báez 🇦🇷 24 (755)19. Joao Fonseca 🇧🇷 18 (732)20. Andrey Rublev 🇷🇺 27 (730)21. Jiří Lehečka 🇨🇿 23 (720)22. Alexandre Müller 🇫🇷 28 (680)23. Gaël Monfils 🇫🇷 38 (625)24. Casper Ruud 🇳🇴 26 (625)25. Grigor Dimitrov 🇧🇬 33 (610)26. Arthur Fils 🇫🇷 20 (600)27. Camilo Ugo Carabelli 🇦🇷 25 (597)28. Ugo Humbert 🇫🇷 26 (585)29. Tallon Griekspoor 🇳🇱 28 (560)30. Lorenzo Sonego 🇮🇹 29 (540) 31. Miomir Kecmanović 🇷🇸 25 (540)32. Jakub Menšík 🇨🇿 19 (530)33. Aleksandar Kovačević 🇺🇸 26 (515)34. Matteo Berrettini 🇮🇹 28 (500) 35. Zizou Bergs 🇧🇪 25 (493)36. Alex Michelsen 🇺🇸 20 (485)37. Brandon Nakashima 🇺🇸 23 (485)38. Nuno Borges 🇵🇹 28 (440)39. Sebastian Korda 🇺🇸 24 (425)40. Jaume Munar 🇪🇸 27 (420)41. Marcos Giron 🇺🇸 31 (410)42. Reilly Opelka 🇺🇸 27 (403)43. Learner Tien 🇺🇸 19 (400)44. Luca Nardi 🇮🇹 21 (400) 45. Damir Džumhur 🇧🇦 32 (394)46. Laslo Djere 🇷🇸 29 (387)47. Hubert Hurkacz 🇵🇱 28 (365)48. Francisco Comesaña 🇦🇷 24 (363)49. Brandon Holt 🇺🇸 26 (363)50. Quentin Halys 🇫🇷 28 (360)51. Lorenzo Musetti 🇮🇹 23 (350)
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    “Jannik non dovrebbe avere nemmeno un giorno di sospensione”: Camporese critica duramente la sanzione a Sinner

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Omar Camporese, ex tennista italiano degli anni novanta, non ha usato mezzi termini per criticare la sospensione inflitta a Jannik Sinner. L’ex numero 18 del mondo, vincitore di due titoli in singolare, si è schierato decisamente contro la punizione imposta al suo connazionale.
    “Sinceramente, è stata una sorpresa quando ho ricevuto la notizia. Era trapelato qualcosa sui social media il giorno prima, ma è sempre meglio aspettare e verificare. In ogni caso, questa sospensione sorprende. A mio parere, tutta questa storia è contraddittoria, dato che la WADA ha riconosciuto che non c’è stata volontà da parte del giocatore di assumere la sostanza, oltre al fatto che la quantità è irrisoria, quindi penso che una persona innocente non dovrebbe avere nemmeno un giorno di sospensione”, ha dichiarato con veemenza in un’intervista rilasciata a QN/Nazione Sport.
    Il bolognese ha mostrato grande empatia verso la difficile situazione affrontata da Sinner: “Poche persone sapranno cosa ha dovuto passare Jannik in questa stagione come numero 1 del mondo. Le sue grandi vittorie hanno relegato tutta la questione del doping in secondo piano, ma psicologicamente deve essere stato molto duro per lui. Credo che sia arrivato a un punto in cui non ce la faceva più, si parlava di una possibile sanzione di due anni, quindi bisogna anche capirlo. Alla fine, tre mesi di sospensione non mi sembra un periodo breve”.
    Mentre la maggior parte degli osservatori ritiene che la sanzione non solo sia lieve, ma sembri anche programmata, Camporese rivela la sua irritazione pur sapendo che la situazione avrebbe potuto essere molto peggiore.“Jannik dovrà rinunciare a quattro tornei Masters 1000 molto importanti: Indian Wells, Miami, Montecarlo e Madrid. Già per il fatto di non essere a Rotterdam ha dovuto perdere 500 punti che, tuttavia, sperava di recuperare a Doha”, ha sottolineato l’ex giocatore. “A un certo punto puoi scendere nel ranking, anche se per ora il vantaggio che ha è ancora ampio. Parliamo di un grande campione, ma avere tanta distanza tra i tornei non è mai un bene, finisci per perdere il ritmo e l’abitudine emotiva, lo stress positivo. Mi sembra anche assurdo che gli proibiscano di allenarsi fino a metà aprile, cosa che rafforza la scarsa logica di questa sospensione”.
    La sanzione di Sinner verrà revocata il 4 maggio, e il Masters 1000 di Roma sarà il torneo del suo ritorno – un dono del destino, poiché sarà il luogo dove riceverà più affetto, proprio nel momento in cui ne avrà più bisogno. Tuttavia, Camporese sottolinea che, sebbene il piano sembri ideale, nella pratica non sarà una passeggiata.
    “Lì tutto il pubblico sarà con lui anche se, tenendo conto di tutte le circostanze, non possiamo aspettarci che esprima immediatamente il suo miglior livello di tennis. Per lui, quel torneo di Roma sarà più un ricongiungimento, un’opportunità per riprendere ritmo e affrontare il Roland Garros con maggiore convinzione”, ha concluso l’italiano.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Nassar (PTPA): “Sinner è stato trattato ingiustamente da un programma antidoping fuori controllo”

    Ahmad Nassar, direttore esecutivo della PTPA

    Dopo le forti reazioni provocate dall’azione legale della PTPA contro il governo del tennis professionistico, con un punto del consistente documento d’accusa (il n.254 delle ben 163 pagine complessive) in cui viene tirato in ballo senza mezzi termini anche Jannik Sinner e il suo caso, Ahmad Nassar (direttore esecutivo del sindacato ideato da Djokovic e Pospisil) ha specificato la posizione della Professional Tennis Players Association sull’italiano.
    “Sono stato coerente e chiaro sul caso di Jannik. È stato trattato ingiustamente da un programma antidoping fuori controllo, illegale e non idoneo allo scopo”, ha affermato Nassar al collega Adam Addicott di Ubitennis.net.
    “Allo stesso tempo, altri hanno sottolineato che sembra essere stato trattato meno ingiustamente rispetto a molti altri giocatori. La soluzione qua non è trattarlo in modo più ingiusto, in linea con gli altri giocatori. Nemmeno la soluzione è trattare gli altri giocatori in modo ingiusto come Jannik. La nostra soluzione è trattare tutti i giocatori in modo equo!”
    “Se qualcuno non è colpevole, come stabilito dall’ITIA e dalla WADA, come è possibile che il caso abbia comunque richiesto quasi un anno per essere risolto e abbia comunque portato a una sospensione di tre mesi che è ancora in corso mentre parliamo? Il sistema non funziona e deve cambiare”.
    Le dichiarazioni di Nasser sulla posizione di Sinner sono di un tenore assai diverso rispetto a quanto scritto nel punto 254 del documento, che ricostruisce il caso Clostebol in modo assai lacunoso rispetto a quanto accertato dai fatti. come abbiamo analizzato ieri in questo contributo, aumentando ulteriori ombre e sospetti. Nasser ora afferma che Jannik non è colpevole, come stabilito da ITIA e WADA. Le parole pronunciate dal direttore esecutivo della PTPA nell’intervista appaiono come una discreta retromarcia se le confrontiamo con quello che è stato diffuso alla comunità internazionale nell’atto d’accusa che spiega le motivazioni delle cause intentate dal sindacato ad ATP, WTA, ITF e ITIA.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La dura accusa di PTPA a Sinner

    Jannik Sinner. n.1 ATP

    Nelle 163 pagine che compongono il durissimo atto d’accusa della PTPA contro tutti i soggetti che governano il tennis professionistico (ATP, WTA, ITF e ITIA) e che hanno portato il sindacato fondato da Djokovic e Pospisil a promuovere un’azione legale contro questi organi, c’è un capoverso che attacca direttamente e senza mezzi termini anche il più forte tennista al mondo, Jannik Sinner. Al punto n.254 infatti viene citata ITIA per aver gestito in modo discutibile il caso Clostebol di Sinner, sottolineando che l’italiano è stato favorito poiché non si era mai espresso contro il “Cartello”, ossia ATP, ITF, ecc.
    Questo il testo riportato nel comunicato.
    “L’ITIA ha dimostrato nell’agosto 2024 che il suo approccio autoritario è arbitrario e selettivo. Quel mese, l’ITIA ha annunciato che Jannik Sinner, il giocatore più quotato dell’ATP Tour, era risultato positivo due volte a uno steroide anabolizzante vietato all’inizio di quella stagione. A differenza della sua tenace ricerca di altri giocatori, tuttavia, ha accettato la spiegazione di Sinner secondo cui il suo fisioterapista aveva applicato accidentalmente una sostanza vietata sulla pelle di Sinner durante il trattamento. Come risultato della sua immediata accettazione, l’ITIA ha concluso che Sinner non aveva “alcuna colpa o negligenza” per il suo test positivo e gli ha permesso di competere negli US Open del 2024, che Sinner ha vinto. Non c’è stata alcuna indagine che si sia trascinata per oltre un anno su un giocatore di spicco che non aveva espresso alcun problema con il cartello“.

    È un attacco senza precedenti da parte del “Sindacato giocatori” contro il n.1 della disciplina. Documento tra l’altro sottoscritto dai seguenti colleghi: Vasek Pospisil, Nicholas Kyrgios, Anastasia Rodionova, Nicole Melichar-Martinez, Saisai Zheng, Sorana Cîrstea, John-Patrick Smith, Noah Rubin, Aldila Sutjiadi, Varvara Gracheva, Tennys Sandgren, and Reilly Opelka, e “per conto proprio e di tutti gli altri in situazioni simili”.
    È corretto rilevare che Andy Roddick in una recente puntata nel suo podcast ha chiesto al direttore esecutivo della PTPA Ahmad Nassar chi fossero gli iscritti al sindacato, se vi fosse un registro con i documenti di ciascuno; la risposta di Nassar fu evasiva: affermò che non è richiesta una iscrizione formale e non c’è un elenco preciso di chi ha aderito al sindacato ma sono “la maggioranza dei tennisti”, frase questa oggettivamente assai opinabile e che lascia enormi interrogativi su chi realmente siano “i 300 e oltre giocatori che hanno sostenuto l’azione legale”, come scritto su X da Vasek Pospisil. Sarà interessante, per questo, il Miami Open dove tutti i migliori – uomini e donne – sono presenti al torneo e di sicuro la stampa non mancherà di chiedere conto di questa cosa.
    Tornando brevemente all’attacco di PTPA all’operato di ITIA e quindi anche a Jannik Sinner, si rilevano due importanti incongruenze su quanto viene scritto nel punto 254 e quello che è realmente accaduto sulla vicenda del nostro Campione dopo la positività al Clostebol.  Nel documento emesso da PTPA si legge che ITIA averebbe “…its immediate acceptance…” (…) “There was no investigation…” Questi due elementi non corrispondono a quanto accaduto: ITIA infatti ha avviato immediatamente un procedimento disciplinare secondo le regole stabilite dalle normative che regolano la sua azione a tutela dello sport, ascoltando la versione di Sinner, verificandola con legali e periti e quindi accettando la tesi dell’italiano, tanto da non rendere pubblica la positività (come previsto da regolamento WADA e ITF); quindi è scattata una indagine più approfondita con la convocazione di un procedimento presso una corte indipendente – Sport Resolution – che avvalendosi dei migliori periti su piazza (prof. Cowan tra questi, ex direttore dell’agenzia antidoping ai Giochi Olimpici) ha deliberato l’assoluzione di Sinner poiché la positività è avvenuta in modo inconsapevole e accidentale, senza colpa e negligenza. È una differenza sostanziale da quanto scritto al punto 254 della dichiarazione di PTPA.
    Inoltre, prendendo l’ultima frase del paragrafo, affermare che “Non c’è stata alcuna indagine che si sia trascinata per oltre un anno su un giocatore di spicco che non aveva espresso alcun problema con il cartello” (intendendo per Cartello ATP, WTA, ITF, ITIA, ossia gli organi di governo del tennis professionistico) è un’accusa seria, senza precedenti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner giocherà ad Amburgo la settimana dopo Roma

    Jannik Sinner

    Novità nel calendario di Jannik Sinner: il torneo di Amburgo ha comunicato che il n.1 del mondo parteciperà all’edizione 2025 dello storico evento sul “rosso” in Germania, che questo anno andrà in scena la settimana successiva al Master 1000 di Roma (17-24 maggio) appena prima di Roland Garros. Sarà l’esordio nel torneo per Jannik.

    💥 Breaking News! WORLD NO. 1 JANNIK SINNER IS COMING TO HAMBURG! 💥
    For the first time in his career, Jannik Sinner will compete at the 2025 Hamburg Open (May 17–24)!
    Can the world No. 1 and reigning Grand Slam & ATP Finals champion conquer Rothenbaum too?
    🔥 Don’t miss this… pic.twitter.com/PPVQEZTJAn
    — Hamburg Open ATP 500 (@hamburgopenatp) March 18, 2025

    Certamente nella decisione di Jannik avrà pesato la necessità di giocare partite al rientro dallo stop di tre mesi stabilito dall’accordo con WADA per chiudere il caso Clostebol.
    Sinner quindi rientrerà agli Internazionali d’Italia e si sposterà subito dopo ad Amburgo per preparare Roland Garros. Tre tornei consecutivi, una scelta diversa per le abitudini di Jannik ma probabilmente necessarie vista la situazione creatasi questa primavera.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO