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    Vallverdu (coach Dimitrov) dalla parte di Sinner: “È triste vedere la mancanza di cameratismo nei giocatori, non focalizzati sui fatti del caso”

    Daniel Vallverdu

    Daniel Vallverdu si schiera dalla parte di Jannik Sinner nella discussa conclusione del “caso Clostebol” ed è davvero deluso dal comportamento ambiguo e sbagliato di molti tennisti che hanno espresso pareri decisi, a volte sprezzanti, senza essersi informati sui fatti che hanno accompagnato l’intera vicenda. Il coach spagnolo, attualmente insieme a Grigor Dimitrov e con un passato di grande prestigio insieme a Andy Murray, Del Potro, Berdych e Wawrinka, ha scritto una serie di post sul social X nei quali esprime tutta la propria amarezza per come viene trattata la vicenda relativa al n.1 del mondo, affermando che i veri sconfitti sono proprio Sinner e l’intero sistema tennistico.
    “Dopo essermi preso qualche giorno per digerire la reazione del mondo del tennis in merito al ban di @janniksin – vorrei dire che sono rattristato dalla mancanza di cameratismo. La maggior parte non si concentra sui fatti del caso. I veri perdenti qui sono JS e il tennis” scrive Vallverdu.
    “Dovremmo concentrarci sui processi e sulle regole delle agenzie antidoping piuttosto che sul giocatore che ne è vittima, che chiaramente non ha avuto alcun beneficio in termini di miglioramento delle prestazioni. ZERO. Conosco JS da quando ha 14 anni e mi sento totalmente sicuro nel dire che non è assolutamente colpevole”.
    “Le agenzie antidoping sono responsabili della mancanza di coerenza e accuratezza nella maggior parte dei casi di tennis ultimamente. Non avrebbe mai dovuto esserci una squalifica in questo caso. Non è un momento facile per JS e il Team. Siate forti e Roma sarà la cornice perfetta per il caloroso benvenuto che merita”.

    After giving it some days to digest the reaction from the tennis world regarding @janniksin ban – i would like to say that im saddened by the lack of camaraderie – most not focusing on the facts of the case. The real losers here are JS and Tennis.
    — Daniel Vallverdu (@danielvallverdu) February 23, 2025

    Moltissime le reazioni a questo pensiero, diretto e preciso, scritto senza ambiguità da Vallverdu. Tra questi riportiamo quello di Feliciano Lopez, che sposa su tutta la linea il pensiero del suo ex collega.
    “Non potrei essere più d’accordo” scrive Feliciano, “la mancanza di empatia data dalle circostanze a qualcuno che si è dimostrato innocente è oltremodo DELUDENTE. Le persone confrontano diversi casi-processi per giustificare le loro argomentazioni quando non esiste un caso uguale all’altro. D’altro canto non mi sorprende affatto.. semplicemente non aspettatevi niente dagli altri!” conclude lo spagnolo.

    I couldn’t agree more, the lack of empathy given the circumstances to someone who proved himself innocent is beyond DISAPPOINTING .People comparing different cases-processes to justify their arguments when there is no one case same as another..⬇️
    — Feliciano López (@feliciano_lopez) February 24, 2025

    Sulla mancanza di empatia tra giocatori, spicca tra i commenti a Vallverdu il triste il ricordo di Pablo Arraya (ex pro argentino) della vicenda relativa a Monica Seles: “Non dimenticherò mai come tutte le giocatrici della top 100 WTA hanno votato per non mantenere la classifica di Seles al numero 1 dopo che fu accoltellata (penso che solo una giocatrice abbia accettato di mantenere la sua classifica congelata)”. Ricorda bene Pablo, ci fu un’unica tennista che votò pro-Seles, fu Gabriela Sabatini.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    BBC: i retroscena sulla trattativa tra Sinner e la WADA

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    La sospensione di tre mesi inflitta a Jannik Sinner, in seguito alla positività riscontrata in due test antidoping, ha acceso un intenso dibattito nel mondo del tennis. L’accordo stipulato tra l’italiano, numero uno del ranking ATP, e l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) ha alimentato sospetti di un possibile “trattamento di favore” e sollevato interrogativi sulla trasparenza del sistema antidoping internazionale. Malgrado la WADA e l’International Tennis Integrity Agency (ITIA) assicurino che tutto sia stato gestito “secondo le regole”, numerosi giocatori e addetti ai lavori si dicono perplessi di fronte a una sentenza percepita come “comoda” per Sinner, al punto da consentirgli di rientrare in tempo per i prossimi tornei di grande rilievo. Il sito della BBC ha rivelato questa mattina nuovi dettagli sulla vicenda che riepiloghiamo a voi lettori.
    Gli ultimi giorni prima della sospensionePoco più di una settimana fa, Sinner si stava allenando a Doha in vista della partecipazione al Qatar Open.Ma sapeva che le cose sarebbero potute cambiare rapidamente.Dietro le quinte, infatti, erano in corso discussioni che avrebbero portato alla sua esclusione da quel torneo – e dai mesi successivi del circuito.Quella che si è rivelata essere una “lunga notte” il 14 febbraio ha visto l’avvocato di Sinner, Jamie Singer, impegnato in una serie di telefonate con il più alto rappresentante legale della WADA.Poi, la mattina successiva, la notizia ha colto tutti di sorpresa: il tre volte campione Slam aveva accettato una squalifica di tre mesi con effetto immediato.Sinner e la WADA hanno annunciato di aver “concluso un accordo di risoluzione del caso” riguardo ai due test antidoping falliti lo scorso marzo.Si tratta di un meccanismo speciale in vigore da quattro anni, che consente di raggiungere accordi per chiudere i procedimenti legati al doping.“È successo tutto incredibilmente in fretta”, ha dichiarato Singer alla BBC. “Nel giro di un paio di giorni, in realtà.”Come si convince il giocatore numero uno al mondo ad accettare una squalifica per qualcosa di cui è convinto di essere innocente?È stata questa la sfida che il team di Sinner ha dovuto affrontare.Per comprenderne la portata, dobbiamo tornare ad agosto, quando un tribunale indipendente lo aveva scagionato da ogni accusa.Il tribunale aveva accettato la spiegazione di Sinner, secondo cui tracce di clostebol – uno steroide anabolizzante vietato – erano entrate nel suo organismo a causa di un’involontaria contaminazione da parte del suo fisioterapista durante un massaggio.La WADA, pur non contestando la decisione complessiva del tribunale, ha presentato ricorso contro la conclusione secondo cui Sinner “non aveva alcuna colpa o negligenza”.Tuttavia, ciò avrebbe comportato una squalifica “da uno a due anni” presso il Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS).Sebbene inizialmente la WADA avesse invocato pubblicamente questa sanzione, in un secondo momento i suoi funzionari hanno ritenuto che non sarebbe stata la soluzione più adeguata.Con l’avvicinarsi dell’udienza del CAS, prevista in aprile, la WADA ha avanzato due proposte al team di Sinner per un accordo di risoluzione del caso.Il primo tentativo è stato respinto, poiché il team di Sinner voleva prima presentare la difesa completa.Tale documentazione è stata consegnata il 31 gennaio, e a inizio febbraio sono iniziate le prime “discussioni concrete” dopo il secondo approccio.Ma, dato che Sinner era sempre stato certo della propria innocenza e convinto che non avrebbe ricevuto alcuna squalifica, avrebbe mai accettato di stare fermo tre mesi?Il suo avvocato, Singer, ha spiegato che convincere Sinner ad accettare l’offerta è stato “abbastanza complicato”.“Quando gli dicevo ‘be’, forse dovremmo patteggiare per tre mesi’, lui rispondeva ‘beh, perché dovrei farlo se il primo tribunale indipendente ha stabilito che non ci fosse alcuna squalifica? Perché dovrei accettare ora tre mesi?’,” racconta Singer.“Il mio consiglio è stato: ‘non si può mai sapere cosa accadrà durante un’udienza; sappiamo che la WADA punta a un anno, e se non accettiamo la loro offerta, andranno in tribunale chiedendo un anno di stop e chissà cosa potrebbero decidere quei tre giudici’.“Quindi, la prospettiva di tre mesi, a mio avviso, era una buona opportunità.”
    Un rientro perfettamente sincronizzatoIl nodo principale delle critiche riguarda la tempistica della sospensione. Sinner, reduce dalla vittoria all’Australian Open (secondo Slam consecutivo dopo gli US Open), è stato costretto a fermarsi appena 20 giorni dopo il trionfo a Melbourne, con l’annuncio che la sua squalifica avrebbe avuto decorrenza immediata. Ciò gli permetterà di tornare in campo il 5 maggio, a ridosso del Masters 1000 di Roma e in tempo per il Roland Garros, in programma a fine maggio.Molti colleghi sostengono che questa “coincidenza” penalizzi in modo minimo la stagione di Sinner, lasciandolo fuori soltanto per i tornei di minor importanza rispetto ai quattro Slam. Il britannico Liam Broady ha parlato di una gestione che incide “il meno possibile sulla carriera di Sinner”, mentre la stella svizzera Stan Wawrinka ha espresso un’amara rassegnazione, dichiarando di “non credere più nella pulizia del tennis”. Tali reazioni dipingono un clima di scetticismo all’interno del circuito, evidenziando come per molti la squalifica breve e calcolata potrebbe nuocere alla credibilità del sistema.
    I meccanismi legali: l’“istituto del case resolution agreement”Per comprendere a fondo il caso, è fondamentale analizzare il dispositivo che ha consentito a Sinner e alla WADA di giungere a un patteggiamento. Dal 2021, il regolamento antidoping prevede uno strumento chiamato “case resolution agreement”, attraverso cui è possibile raggiungere accordi su casi di positività senza passare per un lungo contenzioso davanti alla Corte Arbitrale dello Sport (CAS). In questo modo, le parti possono accordarsi su una sanzione “intermedia”, ritenendola più adeguata rispetto a un esito binario (assoluzione totale o penalità più lunga).Stando alle dichiarazioni del legale di Sinner, Jamie Singer, la WADA avrebbe inizialmente valutato di portare la questione al CAS, puntando a una squalifica compresa tra uno e due anni. La difesa di Sinner, forte di un precedente pronunciamento di un tribunale indipendente che lo aveva assolto per “assenza di colpa o negligenza”, era sicura delle proprie ragioni. Al contempo, però, l’incertezza di un confronto in appello e la possibilità di una sospensione ben più lunga hanno spinto il giocatore ad accettare, seppur con molta riluttanza rivela la BBC, la pena ridotta di tre mesi.
    La controversia sul “principio di responsabilità oggettiva”Uno dei pilastri dell’antidoping è la “strict liability”, o responsabilità oggettiva, in base alla quale un atleta è ritenuto responsabile di tutto ciò che entra nel proprio organismo, a prescindere dall’intenzione. Pur essendo stato riconosciuto che Sinner non avesse alcuna volontà di doparsi, il fatto stesso di aver presentato tracce di clostebol – steroide anabolizzante vietato – in due diversi test non poteva rimanere impunito. Da qui la necessità, secondo la WADA, di ottenere almeno una squalifica che ribadisse il principio per cui gli atleti devono controllare attentamente qualsiasi sostanza con cui vengano in contatto.
    Come è avvenuta la contaminazione?Il caso Sinner ruota attorno a un episodio di contaminazione avvenuto attraverso il fisioterapista personale del tennista altoatesino, Giacomo Naldi, e il suo preparatore atletico, Umberto Ferrara. A innescare l’ingresso del clostebol nell’organismo di Sinner sarebbe stato uno spray cicatrizzante di uso comune in Italia, il Trofodermin, adoperato dal fisioterapista per medicare una propria ferita alla mano. Durante i massaggi, piccolissime tracce di questa sostanza sarebbero state trasferite a Sinner, risultando poi in due test positivi.La confezione del farmaco, acquistabile in farmacia, reca in modo ben visibile l’avvertenza “doping”; ciononostante, i due membri dello staff di Sinner – secondo quanto emerso dal tribunale indipendente – non avrebbero agito per aggirare le regole, bensì sarebbero incorsi in una disattenzione che si è rivelata fatale. L’azzurro ha poi deciso di concludere il rapporto professionale sia con Naldi sia con Ferrara. Tuttavia, l’assenza di una sanzione nei confronti dei due, che pure sono stati ritenuti responsabili dell’errore, ha alimentato ulteriori polemiche: attualmente Ferrara collabora con un altro tennista italiano di vertice, Matteo Berrettini.
    Il dilemma di accettare (o meno) la sanzioneL’aspetto più complesso, secondo il legale di Sinner, è stato convincere il suo assistito ad accettare qualsiasi sospensione. In effetti, il primo giudizio di un tribunale indipendente lo aveva prosciolto da ogni responsabilità, sostenendo la tesi della contaminazione involontaria. Ecco perché il giocatore non comprendeva la logica di patteggiare una pena, seppur ridotta. “Perché dovrei accettare tre mesi di squalifica, se un tribunale mi ha già assolto?”, avrebbe chiesto Sinner, secondo le ricostruzioni.La paura, però, era che, portando la battaglia legale fino al CAS, si potesse incorrere in un verdetto molto più severo, compreso tra 12 e 24 mesi di stop. Per prevenire uno scenario del genere, la trattativa con la WADA si è intensificata nel mese di febbraio, portando all’accordo lampo conclusosi nella notte del 14 febbraio.
    Reazioni nel circuito: trasparenza o favoritismi?La rapidità con cui è stato raggiunto l’accordo, unita al calendario agonistico “favorevole” per Sinner, ha scatenato un’ondata di scetticismo. Secondo alcuni giocatori, come il pluricampione Slam Novak Djokovic, il caso dimostra che “avere accesso ai migliori avvocati” possa incidere sull’esito finale, lasciando intendere che un top player abbia margini di manovra superiori rispetto a un atleta di minore fama e con minori risorse economiche.La Professional Tennis Players Association (PTPA), fondata da Djokovic insieme a Vasek Pospisil per tutelare gli interessi dei tennisti, si è detta allarmata dalla mancanza di “trasparenza, processi chiari e coerenza” nella gestione dei casi di doping. Per la PTPA, l’idea di risolvere un dossier così delicato tramite un “patteggiamento” ricorda il concetto di una “giustizia su misura”, dove ogni caso può essere negoziato, a discapito dell’uniformità e della credibilità delle regole.
    Il futuro di Sinner: un ritorno con qualche incognitaDopo un breve periodo di riposo e riflessione – che il giocatore ha scelto di trascorrere tra Monte Carlo e la casa di famiglia in Alto Adige – Sinner tornerà a giocare il 5 maggio. Fino al 13 aprile, il regolamento WADA gli impone di allenarsi soltanto in forma privata, senza contatti con altri professionisti. Successivamente, potrà riprendere una preparazione ufficiale, con la prospettiva di tuffarsi nel Masters 1000 di Roma, dove è atteso come beniamino di casa.Qui, il nostro tifo lo accoglierà con calore, poiché per la maggior parte degli appassionati nostrani la squalifica è stata percepita come un “errore giudiziario”. Sul piano internazionale, tuttavia, il ritorno del numero uno del mondo potrebbe essere meno sereno: gli scettici guarderanno con sospetto ogni sua prestazione di alto livello (senza un vero perchè), e nel circuito stesso è possibile che alcuni colleghi manifestino una freddezza in campo o nelle conferenze stampa come purtroppo già sta accadendo perchè la vicenda è stata gestita male e portate troppo per le lunghe.
    Uno sguardo all’intero sistema antidopingLa WADA difende la sua posizione, sostenendo che il caso Sinner confermi la validità del principio secondo cui ogni atleta è responsabile di ciò che assume, ma che allo stesso tempo si debba evitare di punire in modo eccessivo una contaminazione involontaria “lontana anni luce dal doping intenzionale”. Il general counsel della WADA, Ross Wenzel, ha esplicitamente sottolineato come questa vicenda fosse “un milione di miglia lontana dal doping”, ma che non si potesse rinunciare al principio della sanzione.Allo stesso tempo, il caso lascia emergere un problema annoso: la difficoltà nel definire un confine netto tra dolo, negligenza e colpa puramente accidentale. Gli organi antidoping sono costretti a bilanciare esigenze di fermezza e di proporzionalità: punire anche le minime contaminazioni per confermare la responsabilità oggettiva, ma senza avallare punizioni sproporzionate per chi non intendeva barare.
    Un’ombra sulla stagione tennistica non per colpa di SinnerIl patteggiamento di Jannik Sinner con la WADA, e l’intera vicenda legata al clostebol, potrebbero proiettare un’ombra persistente sul resto della stagione ATP. Per quanto il tennista italiano si dichiari tranquillo sulla propria posizione e disposto a concentrarsi esclusivamente sul rientro in campo, le critiche non accennano a diminuire.La percezione diffusa è che si sia aperta una nuova crepa nella fiducia verso la pulizia dello sport, alimentata dal sospetto che i nomi più prestigiosi possano negoziare condizioni migliori. Il tennis, nel corso degli anni, ha vissuto casi di doping meno frequenti rispetto ad altre discipline, eppure ogni singolo episodio di positività,specialmente se coinvolge un leader del ranking mondiale, assume rilevanza e mette in crisi l’intero sistema.Fa sorridere che Sinner “da pulito” ha già vinto numerosi titoli e un torneo dello Slam questa è sicuramente la conferma che lui ed il doping sono su strade totalmente diverse che non si incroceranno mai. Resta da capire però se l’accordo tra Sinner e WADA rappresenti una soluzione ragionevole a una situazione anomala, o se costituirà un pericoloso precedente, in cui i migliori giocatori, grazie a risorse legali ed economiche di alto livello, potranno gestire i propri casi di positività in modo privilegiato. Nel frattempo, il conto alla rovescia per il rientro in campo del numero uno del mondo è già iniziato, e gli occhi di tutti rimarranno puntati su di lui.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner resta saldo in vetta alla classifica ATP: almeno altre sette settimane da numero 1 nonostante la sospensione

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Nonostante la sospensione di tre mesi dalle competizioni, Jannik Sinner può contare su un margine talmente ampio nella classifica ATP da garantirgli di mantenere il primo posto del ranking ancora a lungo. L’italiano, infatti, vanta un vantaggio considerevole sui suoi principali inseguitori – in particolare Alexander Zverev e Carlos Alcaraz – tale da renderlo matematicamente irraggiungibile almeno fino alla conclusione del torneo di Montecarlo.
    Un margine di sicurezza fino a Montecarlo Secondo i calcoli, nessuno potrà superare Sinner nella classifica ATP prima della fine del Masters 1000 monegasco. Un dato che, tradotto in settimane, significa che l’altoatesino rimarrà al vertice per almeno altre sette, nonostante l’attuale periodo di sospensione. Il numero 2 del mondo, Alexander Zverev, potrà accumulare al massimo 2.500 punti (vincendo due Masters 1000 e un ATP 500) nel periodo che precede Montecarlo, ma il divario virtuale con Sinner (2.895 punti) gli impedirà comunque di balzare in vetta.
    Un traguardo storico per Jannik La permanenza al comando della classifica regalerà a Sinner anche un nuovo record personale. Il prossimo 7 aprile, infatti, l’azzurro diventerà ufficialmente il 13° tennista dell’Era Open per numero di settimane totali trascorse al primo posto del ranking. Un risultato notevole, che testimonia la continuità e la solidità del suo rendimento nelle ultime stagioni.
    Pressione su Zverev e Alcaraz Se da un lato Sinner potrà dedicarsi al recupero fisico e mentale senza preoccuparsi del ranking, dall’altro aumenta la pressione su Zverev e Alcaraz, chiamati a fare risultati di rilievo per ridurre il gap. Il tedesco, in particolare, era considerato da molti il principale candidato a insidiare la leadership di Sinner, ma adesso dovrà dimostrare sul campo di poter tornare ai vertici, sperando che l’italiano non allunghi ulteriormente il divario una volta terminata la sospensione.
    Uno scenario ancora tutto da scrivere La classifica ATP potrebbe subire scossoni significativi nella seconda metà della stagione, quando Sinner rientrerà nel circuito con l’obiettivo di difendere il suo primato. Nel frattempo, gli occhi saranno puntati su Zverev, Alcaraz e gli altri aspiranti alla vetta, in un contesto di competitività sempre più serrata. Ma per ora, è certo che Jannik Sinner continuerà a occupare la casella numero 1, arricchendo il suo curriculum di un ulteriore, prestigioso traguardo nella storia del tennis.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner pronto al ritorno: una suite privata e “Forte Apache” al Foro Italico preparata dalla FITP

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    È un rientro in grande stile, quello che la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) sta pianificando per Jannik Sinner agli imminenti Internazionali d’Italia. A confermarlo è stato direttamente il presidente della FITP, Angelo Binaghi, che – in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera – ha rivelato i dettagli del progetto che accompagnerà il ritorno in campo del giovane fuoriclasse azzurro.Grazie al supporto della FITP e all’attenzione dedicata all’aspetto logistico e organizzativo, Jannik avrà dunque l’occasione di vivere gli Internazionali d’Italia come un momento di vera rinascita sportiva.
    “Una suite personale per Jannik” Le parole di Binaghi non lasciano spazio a dubbi: la Federazione sta facendo di tutto per mettere Sinner nelle condizioni migliori possibili. “Ci sarà una suite personale per Jannik: dominerà i campi, irraggiungibile per chiunque tranne che per Sinner e la sua famiglia. Potrà mangiare, rilassarsi, dormire. Sarà il suo Forte Apache al Foro Italico”.
    L’idea di una suite privata nasce dalla volontà di garantire a Sinner un ambiente sereno e confortevole, dove poter gestire al meglio le proprie energie fisiche e mentali. Un vero e proprio rifugio, situato lontano dai clamori e dallo stress di uno dei più importanti appuntamenti del tennis internazionale.
    Preparazione e obiettivi Il ritorno di Sinner è atteso con grande curiosità e speranza da tutto il movimento tennistico italiano. Dopo un periodo di stop, il giovane altoatesino è pronto a rilanciarsi sulla terra rossa del Foro Italico. L’obiettivo, condiviso da staff e Federazione, è quello di ritrovare subito la competitività necessaria per puntare in alto, consolidando la propria posizione tra i migliori giocatori del mondo.
    Un “Forte Apache” moderno Il paragone con “Forte Apache” evoca l’idea di un luogo sicuro e inaccessibile, dove il giocatore può trovare la giusta concentrazione. Non è solo un vezzo o un’iniziativa d’immagine: avere uno spazio protetto all’interno del torneo consentirà a Sinner di prendersi qualche momento di riposo tra un match e l’altro, recuperare al meglio e studiare le strategie di gioco.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner, gli sponsor restano al suo fianco

    Jannik Sinner, tre volte campione Slam

    Sulla stampa internazionale diversi colleghi si sono chiesti che ricaduta avrebbe avuto il “Caso Clostebol” su Jannik Sinner, in particolare per i rapporti con i molti sponsor che da tempo hanno scelto l’italiano come testimonial. Guardando questa prima settimana dopo l’annuncio dell’accordo con WADA, la risposta sembra: nessuna ricaduta, anzi un rinnovato sostegno.
    I suoi main sponsor visibili in Italia hanno proseguito le proprie campagne promozionali senza alcuna censura, e addirittura un notissimo istituto bancario ha acquistato una pagina intera sul Corriere della Sera con una splendida foto del n.1 del mondo e un inequivocabile “Jannik. Avanti sempre insieme”.
    Arriva via social anche un’altra importante testimonianza di fedeltà e stima: la storica casa di orologi di prestigio Rolex inserisce Sinner in quella che chiama “Rolex Family”, insieme ad altre leggende dello sport come Tiger Woods e Roger Federer, per iniziare il count down di un prossimo annuncio (previsto per il 25 febbraio). Sinner quindi forte e saldo con le tante aziende che hanno scelto di affidarsi a lui promuovere i propri prodotti e servizi.

    25 February 2025.#RolexFamily pic.twitter.com/1O0V9l94dq
    — ROLEX (@ROLEX) February 21, 2025

    Una scelta comprensibile e corretta. Del resto la scorsa estate un tribunale indipendente su richiesta di ITIA ha completamente assolto Sinner da ogni accusa dopo la positività al Clostebol, e la stessa WADA (che aveva chiesto appello al TAS di Losanna impugnando la sentenza) è arrivata a proporre e quindi sottoscrivere un accordo per una breve sospensione aggrappandosi alla responsabilità oggettiva, scrivendo chiaramente nel comunicato che Jannik non è colpevole di doping o dolo.
    Essendo Sinner uscito pulito dalla positività, avvenuta in modo accidentale e a sua insaputa, l’immagine del n.1 è macchiata solo per coloro che non hanno voluto approfondire la materia e capire i fatti e le motivazioni dell’intera faccenda.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Sinner potrà allenarsi con il suo team anche prima del 13 aprile

    Sinner con il suo team agli Australian Open

    Dopo la clamorosa svolta nel “caso Clostebol” e l’accordo proposto da WADA e accettato da Jannik Sinner per chiudere la vicenda con una sospensione di tre mesi, si è acceso un dibattito su come e dove l’azzurro potrà allenarsi prima del 13 aprile 2025, quando cadrà ogni divieto per lui all’accesso in strutture sportive affiliate alle federazioni o sedi di tornei, luoghi sottoposti ai vincoli del regolamento ITF e lui preclusi.
    Le normative infatti sono chiare a riguardo dei divieti: Sinner fino al prossimo 13 aprile, come da accordo con WADA, non potrà frequentare nemmeno a titolo personale tornei e strutture affiliate alle federazioni, italiana o estere. Potrà tranquillamente allenarsi in luoghi privati o club non affiliati. Ma Jannik potrà allenarsi con il suo staff? 
    La risposta arriva grazie al collega Stefano Semeraro da La Stampa: “Come ci ha spiegato l’ITIA, il tennista sottoposto a sospensione può allenarsi con il proprio staff di supporto, purché non lo faccia in un luogo collegato a un’associazione nazionale, all’ATP, all’ITF, alla WTA, ai Grandi Slam o a un evento coperto dal nostro regolamento”. Quindi tutto il team Sinner, Simone Vagnozzi, Darren Cahill, Marco Panichi e Ulises Badio potranno essere al fianco del n.1 del mondo e continuare la preparazione in vista del rientro in competizione, previsto per gli Internazionali d’Italia ad inizio maggio.
    Al momento il team Sinner si è trincerato nel silenzio più assoluto e non c’è alcuna comunicazione su dove l’azzurro trascorrerà le prossime settimane. È stato avvistato nei giorni scorsi a Dubai, dove già in passato ha svolto varie sessioni di allenamento e dove starebbe trascorrendo alcuni giorni di riposo prima di riprendere l’attività. Poi non è dato sapere se resterà nella località del Golfo Persico oppure si tornerà in Europa, magari ad Alicante dove si è allenato più volte nella off-season; un’altra opzione potrebbe essere gli Stati Uniti, dove risiede da tempo Darren Cahill.
    Solo una cosa al momento è certa: Sinner sarà accompagnato in queste settimane così “strane” e difficili dalle persone a lui più vicine, per preparare a puntino fisico e tennis e tornare a competere sul “rosso” del Foro Italico. Si spera ancora da n.1 del mondo, sia per ranking che per qualità di gioco.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La storia del tennis raccontata attraverso i record: quali sono le statistiche dei Big 3 da battere?

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Il tennis ATP presenta una storia statistica fatta di grandi gesta, vittorie sorprendenti e scommesse sportive vinte fissando sul muro del ranking i record più imbattibili di sempre. Quando si parla della Big Three entrano in campo mostri sacri del tennis come Djokovic, Nadal e Federer: che hanno disputato 150 incontri tra loro.
    Campioni di scontri diretti: 150 match tra i big threeNadal contro Federer è il classico che ha caratterizzato il tennis dei primi anni Duemila e gli incontri totali tra questi due campioni sono 40 match: 24 risultati vincenti per Nadal, 16 per l’asso svizzero.
    Djokovic ha giocato ben 50 match contro Federer, totalizzando uno score 27 vittorie contro le 23 del mostro elvetico. Ecco la sfida che ha caratterizzato gli ultimi 15 anni, ossia lo scontro a colpi di slam tra le statistiche all time di Djokovic contro Nadal. Su 60 match disputati, il serbo ha chiuso in vantaggio per 31 vittorie a 29, ma lo spagnolo ha sempre dimostrato di giocarsela alla pari, dominando anche la classifica all time per numero di titoli vinti al Grande Slam.
    La classifica all time del Grande SlamNegli ultimi anni Nadal era riuscito a superare Djokovic, ma il serbo ha messo in atto una rimonta formidabile, chiudendo oggi a 24 Open vinti e piazzando il record assoluto, lasciando Nadal a quota 22 titoli in bacheca.
    Al terzo posto c’è Federer con 20 titoli, che fino a dieci anni fa dominava il ranking delle vittorie al Grande Slam. Djokovic detiene anche il record all time di 10 Australian Open vinti in carriera, Nadal è “le roi” del Roland Garros con 14 vittorie, mentre Federer è l’imperatore di Wimbledon con 8 titoli nel palmarès. Il record all time di US Open in bacheca resta quello di Bill Tilden con 7 titoli.
    Classifica eterna dei Big Titles vintiI Big 3 dominano la classifica dei Big Titles, come era prevedibile, in questo speciale ranking vengono inseriti oltre ai Grande Slam anche le ATP Finals, le Olimpiadi e l’ATP Masters Tour 1000.Djokovic domina con un totale di 72 Big Titles, ai 24 Open vanno aggiunti 7 ATP Finals, ben 40 ATP Tour Masters 1000 e un oro alle Olimpiadi.Nadal ha raggiunto una vetta di 59 Big Title vinti e oltre ai 22 Open possiede nel palmarès 36 Masters 1000 e un oro Olimpico. Per Federer sono 54 i Big Title conquistati in carriera: 20 Slam, 6 ATP Finals e 28 Masters 1000.
    Sinner e il suo record di 19 titoliPer battere questi record il tennis italiano deve ancora fare tantissima strada, ma le speranze degli appassionati di questo sport sono tutte riposte in Sinner, che fino a oggi ha vinto già 19 titoli nonostante la sua giovane età, che comprendono 3 Slam, 1 ATP Finals, 4 Masters 1000, 5 Masters 500 e 6 Masters 250: il miglior atleta italiano di sempre.
    Chi sono i tennisti che hanno vinto il Grande SlamIl Calendar Grand Slam, ossia tutti e 4 gli Slam vinti nello stesso anno solare, è un’impresa riuscita soltanto a due tennisti, nel 1938 a Don Budge nell’era dilettanti, e Rod Laver due volte: nel 1962 e nella formula Open del 1969.Djokovic è l’unico che è riuscito a vincere il Grande Slam Virtuale, ossia la vittoria di tutti e quattro gli Slam consecutivi, ma in due anni solari: 2015/2016.Il serbo, insieme a Nadal e Agassi sono gli unici ad aver vinto il Grande Slam d’Oro, ossia tutti e 4 gli Slam vinti in carriera più la medaglia d’oro alle Olimpiadi. LEGGI TUTTO

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    Quando gioca Sinner nel 2025: le ultime sul calendario del numero 1 al mondo

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Non è semplice analizzare il calendario di Sinner in vista di un 2025 che appare molto delicato per il numero uno al mondo, soprattutto dopo la sospensione dei giorni scorsi.Da un lato, con la rinuncia a Rotterdam avevamo già avuto tutti la sensazione che il campione azzurro intendesse gestire maggiormente i propri impegni ed il suo fisico, dopo un 2024 massacrante per il corpo e per la testa.
    Al netto dei tanti successi, infatti, è fuori discussione che l’anno da poco archiviato sia stato pesante sotto tanti punti di vista, ragion per cui sarà fondamentale adottare maggiore prudenza.
    Fatta questa premessa, quando gioca Sinner? Ad oggi sappiamo che il numero uno al mondo resterà fermo per ben tre mesi e, di conseguenza, non parteciperà al Masters 1000 di Montecarlo, al contrario di quanto era stato annunciato in un primo momento dall’organizzazione
    Un cambio di programma obbligato dopo la sospensioneLa presenza di Sinner nel Principato non era scontata. Inizialmente, era prevista la sua partecipazione all’ATP 500 di Monaco di Baviera (14-20 aprile). Tuttavia, la concomitanza con l’udienza del TAS di Losanna (16-17 aprile) aveva reso necessario un cambio di programma. Montecarlo, torneo non obbligatorio, rappresentava una soluzione ottimale per diversi motivi, al dì là dei condizionamenti fisiologici dovuti a quanto ci si aspetta fuori dal campo. Poi, tutto è cambiato con la sentenza dello scorso fine settimana.
    Certo, c’era la necessità di migliorare da subito la preparazione stagionale sulla terra. Il torneo monegasco era un’ottima opportunità per prepararsi al meglio per la stagione sulla terra battuta, culminante con il Roland Garros.
    Al contempo, alcuni appuntamenti inizialmente previsti servivano per testare l’approccio di Sinner ai mesi caldi della stagione. Come suggerito da coach Cahill in passato, il cambio di programma permette una transizione più graduale dal cemento alla terra, ottimizzando le prestazioni e riducendo il rischio di infortuni. Tutto da rifare, quindi, con la reale prospettiva di rivedere in campo Sinner solo agli Internazionali di Roma. Magari da protagonista rispetto al passato.
    Sinner a Montecarlo: il rammarico di un bilancio positivoUn vero peccato saltare alcuni tornei che erano stati cerchiati in rosso dal suo team. Sinner ha già dimostrato di trovarsi a suo agio a Montecarlo, raggiungendo le semifinali nelle ultime due edizioni. Quest’anno, da numero uno al mondo, puntava a migliorare ulteriormente il suo rendimento.
    Prima della sospensione, il calendario di Sinner prevedeva un programma intenso. La stagione del numero uno al mondo, infatti, doveva riprendere con l’ATP 500 di Doha (17-22 febbraio), seguito dal “Sunshine Double” americano (Indian Wells e Miami). In California non aveva punti da difendere, mentre in Florida avrebbe dovuto confermare il titolo 2024. Insomma, programmi da cancellare in toto.
    L’obiettivo di Sinner è prepararsi al meglio al Roland GarrosDopo il torneo monegasco, al quale come detto non potrà partecipare, seguiranno gli Internazionali d’Italia e il Roland Garros, obiettivo primario della sua primavera. Gli organizzatori del torneo parigino sono certi, ovviamente, della sua presenza nonostante non ci sia ancora l’annuncio ufficiale.
    La stagione di Sinner si preannuncia ricca di impegni e sfide. Il suo talento, la sua determinazione e il suo status di numero uno al mondo lo rendono uno dei protagonisti più attesi del circuito tennistico. In ogni caso, le previsioni sul suo calendario saranno più chiare tra un paio di settimane. Resta da superare, mentalmente, la recente sospensione di tre mesi. LEGGI TUTTO