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    Il meglio e… il peggio del 2020 (di Marco Mazzoni)

    Martina Trevisan, quarti di finale a Roland Garros 2020

    Stiamo per mandare in archivio un’annata triste come poche altre. Anche il mondo del tennis è stato travolto da una situazione imprevedibile e devastante, con strascichi pesantissimi che rischiano di compromettere buona parte del 2021, tennistico e non. Nonostante tutto qualcosa in campo è successo. Si sono giocati tre Slam su quattro (Australian Open in totale regolarità), le ATP Finals, alcuni Masters 1000 e niente Davis (o quel che è adesso…). Il nostro tennis si è esaltato grazie alla crescita di Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Salvatore Caruso, Stefano Travaglia e Lorenzo Musetti, oltre al recupero di Marco Cecchinato e quello straordinario di Martina Trevisan, nettamente la pagina più bella del 2020 in casa Italia.
    Anche se l’anno è stato strano, incompleto e (speriamo) irripetibile, ecco un pagellone di fine 2020, con il meglio e il peggio della stagione, secondo il mio personale punto di vista. Senza la pretesa di essere esaustivo e aperto a ogni valutazione contraria.

    Miglior giocatore del 2020: Dominic Thiem
    Numeri alla mano Djokovic ha meritato di chiudere la stagione da n.1, ma il suo anno è stato troppo “travagliato” – in campo e fuori – per eleggerlo ai miei occhi come migliore in stagione; inclusa la vittoria Slam in Australia, arrivata anche grazie ad un calo di Thiem nel momento decisivo della finale, quando sembrava avere la partita in pugno. Onore e applausi a Nadal per il suo ennesimo titolo a Parigi e record a 20 Slam, ma ha giocato troppo poco. Preferisco premiare Dominic Thiem, perché finalmente un tennista nato nei ’90s è riuscito a vincere uno Slam. Inoltre ha fatto finale a Melbourne e ha lottato sino all’ultimo 15 alle ATP Finals, regalando momenti di grande tennis (bella la sfida vs. Nadal). Gli è mancato l’acuto a Parigi, dove tutti l’aspettavano, ma ha pagato forse lo sforzo di New York. Di sicuro di tutti gli inseguitori è quello che ha mostrato più segnali di crescita. Thiem è ormai al livello di Rafa e Novak nei grandi appuntamenti.

    Miglior giocatrice del 2020: Iga Swiatek
    Iga ha impressionato a Parigi. Tanto. Nel torneo che tutti noi ricorderemo per la cavalcata bellissima di Martina Trevisan, la polacca ha demolito tutto e tutte con potenza e qualità impressionanti. Gioca un gran tennis Swiatek, spinge, attacca, lo fa con un piglio da star vera. Adesso tutti ci auguriamo che non sia l’ennesima meteora del tennis rosa, dirompente ma effimera. Lei sembra diversa. Quando la osservi mentre parla i suoi occhi emanano una luce intensa, è un fiume irruento in piena, pronto a straripare. Speriamo che il WTA Tour abbia trovato in lei una nuova vera campionessa, è indispensabile.

    Miglior italiano del 2020: Jannik Sinner
    In quest’annata a dir poco balorda, con Berrettini e Fognini in cattive condizioni fisiche, impossibile non premiare il talento dirompente di Sinner. Ha vinto il suo primo ATP 250, ma il torneo più importante del suo anno (e della sua giovanissima carriera) resta Roland Garros. Jannik è stato l’unico capace di impegnare davvero Nadal. Non inganni il punteggio: chi ha visto il match con attenzione ricorda benissimo come il super campione maiorchino sia stato costretto a giocare al 100% per superare l’impeto dell’azzurro. In moltissimi scambi Jannik ha messo sotto Rafa, anche nelle direttrici preferite dal 20 volte campione Slam. La strada è ancora lunga, ma il percorso intrapreso da Sinner sembra proprio quello giusto, supportato in modo perfetto da Riccardo Piatti e tutto il team. Avanti tutta! Merita una menzione anche Lorenzo Sonego, che zitto zitto ha chiuso l’anno al n.33 (best raning) e battuto Djokovic a Vienna. Applausi sinceri.

    Miglior italiana del 2020: Martina Trevisan
    La sua storia ha commosso il mondo della racchetta, e non solo, durante la magica cavalcata a Roland Garros. Lei ha incantato tutti, per quel sorriso travolgente e per quel braccio fatato che finalmente si è preso il palcoscenico che merita. È ancora giovane, con tanto da dire e da dare al nostro sport, in un momento di grande difficoltà nel panorama rosa nazionale. Aspettiamo Martina con fiducia nel 2021, pronti a sorridere con lei.

    Miglior torneo del 2020: ATP Finals
    Si è giocato un po’ troppo poco perché questa categoria (un po’ come le altre…) sia davvero completa. Però l’ultimo torneo del 2020 è stato interessante, intrigante, con tante bellissime partite. Alla faccia di chi si ostina a considerarlo un “accessorio”. Niente di più sbagliato: basta chiedere ai tennisti. Anche l’Australian Open è stato un buon torneo, con molti match intensi ed una finale ricca di colpi di scena, ma salutiamo Londra augurandoci che Torino 2021 non la faccia affatto rimpiangere.

    Match dell’anno 2020: Schwartzman vs. Shapovalov a Roma
    Ok, non è stata una finale, ma questa splendida partita ha entusiasmato per intensità, qualità e vittoria al fotofinish dell’argentino. La creatività e traiettorie di Shapo vs. le rincorse e qualità di Diego. Contrasto di stile perfetto, emozioni fino all’ultima palla in oltre tre ore di partita. Ho avuto la fortuna (enorme) di vivere tutto il match dal campo. Tanto tantissimo tennis di qualità. Bravissimi, un gran bel manifesto per il nostro sport.

    Delusione dell’anno: Felix Auger-Aliassime
    Forse è un po’ forte come candidatura al premio meno ambito, ancor più viste le tre finali raggiunte in stagione. Non se lo aggiudica per averle perse tutte (6 su 6, contando il 2019…), ma per come il giovane canadese sia rimasto completamente fermo a livello di evoluzione nel suo tennis. Mentre molti altri giovani sono cresciuti notevolmente (vedi Sinner, Rublev, Humbert, Ruud per citarne alcuni), FAA continua a giocare “un buon tennis”, ordinato, ma senza quel quid che lo possa portare a sconfiggere i migliori e fare un vero salto di qualità. Nel 2020 non è mai riuscito a sconfiggere un top10, soprattutto non ha mai mostrato un salto in avanti sia sul piano tecnico che agonistico. Serve, probabilmente, un cambio di coach o di prospettiva, per elevare quel tennis completo in cui fa tutto bene ma niente in modo straordinario. Una citazione purtroppo la merita anche il nostro Matteo Berrettini, che ha la scusante di non esser stato bene in larghi periodi della stagione (già da gennaio), ma che senza la protezione del ranking particolare di quest’anno avrebbe subito un tracollo in classifica. Tutti ci auguriamo che nell’inverno ritrovi la miglior condizione fisica e il nostro movimento quel campione che ha dimostrato di essere. Forza Matteo!

    Pagina nera dell’anno: la creazione della PTPA
    Niente contro le rivendicazioni dei giocatori. Che la torta degli introiti debba esser divisa in modo più equo è sacrosanto, ma è singolare il modo in cui questa associazione è stata annunciata e come viene portata avanti. In un anno segnato dalla pandemia, con il sistema quasi al collasso e con un US Open alle porte molto complicato da disputare, lo strappo portato avanti da Djokovic, Pospisil e gli altri “senatori” è stato singolare. Ancor più perché loro (soprattutto Pospisil, quello che pare il “braccio armato” del gruppo, mi si passi il termine) hanno rilasciato molte interviste dando risposte alquanto contraddittorie sulla volontà di non creare una frattura insanabile, senza fornire dati precisi su quanti giocatori hanno aderito (perché quest’aria fumosa sui numeri?), e nemmeno spiegare un programma strutturato su obiettivi concreti. In balia delle onde nel mare in tempesta, solo remando tutti all’unisono se ne esce vivi… In questo Andrea Gaudenzi (Presidente ATP) è apparso esemplare, come assai interessante è la sua visione e programma per il futuro, questo sì ben spiegato nei minimi dettagli e molto vicino alle richieste (sottolineo giuste) dei giocatori. Per tutti questi motivi, la PTPA, proprio nel difficilissimo 2020, pare qualcosa di cui si poteva fare proprio a meno.

    Chiudo con una piccola speranza per il 2021. Che la ricerca e il comportamento responsabile di tutti noi possa contribuire a sconfiggere la maledetta pandemia, in modo che possiamo tornare a quella semplice vita di tutti i giorni che oggi ci manca terribilmente. In parallelo, che il mondo del tennis ritrovi completezza e regolarità, magari con 4 nuovi vincitori Slam, e perché no, un azzurro tra di loro…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Gazzetta Sports Awards 2020: Tutto sulla serata di ieri. Premiati anche Sinner e Sonego

    Ieri sera a Milano sono stati proclamati i Gazzetta Sports Awards, i riconoscimenti ai campioni del 2020 che anche nell’anno più difficile per lo sport hanno continuato a gareggiare e regalarci grandi emozioni. I premi sono stati assegnati da La Gazzetta dello Sport con il patrocinio del Coni, rappresentato dal suo presidente Giovanni Malagò, e […] LEGGI TUTTO

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    Gazzetta Sports Awards: Premiati Jannik Sinner e Lorenzo Sonego. Sinner “Ci saranno alti e bassi ma spero di fare match importanti come quello con Nadal a Parigi, magari stavolta con Federer”

    Jannik Sinner vince il Gazzetta Sports Awards per l’Exploit dell’anno. A 19 anni e 3 mesi ha conquistato a Sofia il primo titolo in carriera, il più giovane italiano a riuscire nell’impresa. Dichiara l’azzurro alla Gazzetta dello Sport: ” E’ verissimo, voglio diventare numero 1 del mondo. Spero di iniziare bene in Australia e soprattutto […] LEGGI TUTTO

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    Coach Atp dell’anno: Piatti è in lizza

    Riccardo Piatti e Jannik Sinner, entrambi candidati per gli Atp Awards relativi alla stagione 2020

    Non c’è solo Jannik Sinner, che proverà a coronare la sua ottima stagione col premio di giocatore che ha compiuto i maggiori progressi nel 2020. Nella lista dei candidati agli Atp Awards c’è un posto anche per il suo allenatore, Riccardo Piatti, in lizza per il prestigioso premio di miglior coach dell’anno. Il vincitore verrà annunciato a metà dicembre, con il tecnico comasco che si contenderà l’oscar con gli allenatori di quattro top-10 della classifica mondiale: Gilles Cervara (coach di Daniil Medvedev), Juan Ignacio Chela (Diego Schwartzman), Nicolas Massu (Dominic Thiem) e Fernando Vincente (Andrey Rublev). Ma dato che a scegliere il quintetto dei candidati sono stati gli stessi allenatori del Tour (che successivamente eleggono anche il vincitore), già essere fra i papabili è un grande riconoscimento per il lavoro svolto. Un lavoro che nel caso specifico dell’accoppiata Piatti-Sinner va ben oltre ciò che si vede nel circuito mondiale. Perché alle spalle di Riccardo c’è un intero staff che si muove ogni giorno al Piatti Tennis Center, secondo un metodo sviluppato in anni e anni d’esperienza. E perché l’esplosione di Sinner non è altro che la prova dell’efficacia di un percorso rimodellato di continuo secondo le esigenze di tanti altri aspiranti campioni, che hanno individuato nella struttura di Bordighera il luogo ideale dove gettare le basi della propria carriera.

    “Più che della mia candidatura – dice Piatti – sono contento che gli altri giocatori abbiano indicato Sinner fra i possibili vincitori del premio di Most Improved Player of The Year. Dopotutto, specialmente a certi livelli, il successo di un coach dipende dai risultati di chi allena, quindi mi fa piacere che fra i candidati ci sia pure Jannik. Per lui sono ancora gli anni della formazione, quindi il mio compito è solo quello di farlo lavorare il più possibile, e guidarlo in questo mondo nella maniera corretta. Io faccio l’allenatore da 40 anni e ho le idee chiare: questo premio mi farebbe piacere, ma non cambierebbe il mio lavoro”. Tradotto: per fargli togliere i piedi da terra ci vuole ben altro, ma è indubbio che, di riflesso, la sua candidatura fra i migliori coach Atp del 2020 sia una certificazione di qualità dedicata all’intero ‘modello Piatti’, che da qualche anno ha trovato casa al suo Tennis Center di Bordighera. “Abbiamo tantissimi ragazzini – continua –, e ci diamo un gran da fare per farli crescere come si deve. La formazione di giocatori e allenatori resta al primo posto, e l’obiettivo è solo quello di alzare sempre di più la qualità del nostro lavoro. Se vincerò il premio? Non credo. Per adesso – chiude – Sinner non ha ancora raccolto i titoli dei giocatori allenati dagli altri candidati”. Tuttavia Jannik è anche – e di parecchio – il più giovane di tutti. Segno che c’è ancora tanto tempo, per crescere e per vincere. LEGGI TUTTO

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    ATP annuncia i canditati ai premi di fine stagione. Sinner, Musetti e Piatti tra i candidati

    ATP Award 2020, le categorie

    L’ATP tramite il proprio sito ufficiale ha comunicato le nomination per gli ATP Award 2020 nelle seguenti categorie: Comeback Player of the Year (ritorno dell’anno), Most Improved Player of the Year (giocatore più migliorato), Newcomer of the Year (novità), Stefan Edberg Sportsmanship Award (premio sportività, intitolato a Stefan Edberg), Coach of the Year (allenatore).
    I vincitori degli ATP Awards, incluso il premio per il tennista preferito dai fan e l’Arthur Ashe Humanitarian Award saranno comunicati nel mese di dicembre 2020. I fan possono votare i propri giocatori preferiti in singolare e la coppia di doppio fino a venerdì 11 dicembre sulla piattaforma ufficiale del tour.
    Ecco i candidati:
    Comeback Player of the Year (assegnato al tennista che è tornato ad ottimi livelli dopo aver subito un infortunio e conseguente stop):Kevin AndersonAndrey KuznetsovVasek PospisilMilos Raonic

    Most Improved Player of the Year (assegnato al tennista che ha ottenuto un significativo miglioramento in classifica nell’anno ed elevato il proprio livello di gioco):Ugo HumbertAndrey RublevDiego SchwartzmanJannik Sinner
    Newcomer of the Year: (tennista NextGenATP che è sbarcato nella top 100-150 del ranking per la prima volta nel 2020 ed ha avuto un impatto importante nella stagione):Carlos AlcarazSebastian KordaLorenzo MusettiJurij RodionovEmil RuusuvuoriThiago Seyboth Wild
    Stefan Edberg Sportsmanship Award (tennista che nel corso della stagione ha mostrato una condotta esemplare e si è impegnato nella promozione del gioco con attività off-court):
    Rafael NadalJohn MillmanDiego SchwartzmanDominic Thiem
    Coach of the Year (allenatore, votato dagli altri coach, che è riuscito a portare il proprio giocatore al massimo livello di prestazione):Gilles Cervara (Daniil Medvedev)Juan Ignacio Chela (Diego Schwartzman)Nicolas Massu (Dominic Thiem)Riccardo Piatti (Jannik Sinner)Fernando Vicente (Andrey Rublev)

    Quindi ben 3 italiani candidati, in altrettante categorie. Ricordiamo che nel 2019 Jannik Sinner vinse il premio di Newcomer della stagione e Matteo Berrettini quello di tennista più migliorato. LEGGI TUTTO

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    Coppa Davis: Sinner nel Dream Team azzurro con Panatta, Pietrangeli, Fognini e Barazzutti

    Jannik Sinner nella foto

    Bella iniziativa degli organizzatori delle Davis Cup Finals che, vista la mancata disputa del torneo a causa dell’emergenza Coronavirus, hanno scelto, nei giorni scorsi, di proporre una serie di sondaggi sui canali social per determinare le rose delle diciotto squadre inserite nei sei gironi della manifestazione, con il possibile impiego di ex giocatori. Il Dream Team dell’Italia è composto da Jannik Sinner, Adriano Panatta, Nicola Pietrangeli, Fabio Fognini e Corrado Barazzutti: nel medesimo raggruppamento degli azzurri anche gli Stati Uniti con il tridente Agassi-Sampras-McEnroe ed una Colombia decisamente più “abbordabile” con Santiago Giraldo e Alejandro Falla come tennisti di punta.
    GRUPPO ASpagna: Rafael Nadal, David Ferrer, Carlos Moya, Juan Carlos Ferrero, Feliciano LopezRussia: Marat Safin, Yevgeny Kafelnikov, Nikolay Davydenko, Daniil Medvedev, Mikhail YouzhnyEcuador: Nicolas Lapentti, Andres Gomez, Pancho Segura, Miguel Olvera, Ricardo Ycaza

    GRUPPO BCanada: Denis Shapovalov, Milos Raonic, Felix Auger-Aliassime, Vasek Pospisil, Daniel NestorKazakistan: Mikhail Kukushkin, Alexander Bublik, Andrey Golubev, Aleksandr Nedovyesov, Yuriy SchukinSvezia: Stefan Edberg, Bjorn Borg, Mats Wilander, Jonas Bjorkman, Anders Jarryd
    GRUPPO CFrancia: Jo-Wilfried Tsonga, Richard Gasquet, Guy Forget, Yannick Noah, Gael MonfilsGran Bretagna: Andy Murray, Tim Henman, Jamie Murray, Fred Perry, Greg RusedskiRepubblica Ceca: Tomas Berdych, Ivan Lendl, Petr Korda, Radek Stepanek, Jan Kodes
    GRUPPO DCroazia: Ivan Ljubicic, Marin Cilic, Goran Ivanisevic, Mario Ancic, Ivan DodigAustralia: Lleyton Hewitt, Rod Laver, Pat Rafter, Todd Woodbridge, Mark WoodfordeUngheria: Marton Fucsovics, Attila Balazs, Balazs Taroczy, Istvan Gulyas, Laszlo Markovits
    GRUPPO EUSA: Andre Agassi, Pete Sampras, John McEnroe, Bob Bryan, Mike BryanItalia: Adriano Panatta, Nicola Pietrangeli, Corrado Barazzutti, Fabio Fognini, Jannik SinnerColombia: Santiago Giraldo, Alejandro Falla, Juan Sebastian Cabal, Robert Farah, Daniel Galan
    GRUPPO FSerbia: Novak Djokovic, Janko Tipsarevic, Viktor Troicki, Nenad Zimonjic, Ilija BozoljacGermania: Boris Becker, Michael Stich, Tommy Haas, Philipp Kohlschreiber, Patrik KuhmenAustria: Dominic Thiem, Thomas Muster, Jurgen Melzer, Dennis Novak, Alexander Peya LEGGI TUTTO

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    Feliciano Lopez parla di Jannik Sinner: “Sinner ha un grande potenziale e può vincere dei tornei del Grande Slam” e sulla questione di Monte Carlo parla Adriano Panatta ” io non discuto le scelte, più che legittime, di altre persone e molti lo facevano anche ai miei tempi, ma io non ho mai voluto farlo”

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    Feliciano Lopez ha raccontato ai microfoni di Fanpage cosa pensa di Jannik Sinner.“Penso che Jannik Sinner sia già adesso un grande giocatore, credo che sia pronto, non lo considero il futuro del tennis perché è già il presente.Lui ha già la possibilità di battere i migliori giocatori del mondo e non so se potrà diventare il numero 1, il numero 3 o il numero 5 del mondo. Prevedere una cosa del genere è troppo difficile perché ci sono anche tanti altri giocatori di livello, tanti ragazzi nati negli anni ’90 che sono cresciuti davvero tanto.Ma confermo che Sinner ha un grande potenziale e può vincere dei tornei del Grande Slam”.

    Parliamo poi del cambio di residenza di Jannik Sinner che ha cambiato la residenza portandola a Monte Carlo e sono arrivate alcune critiche. Su questo argomento parla Adriano Panatta.
    “Il cambio di residenza di Sinner? Beh, io non discuto le scelte, più che legittime, di altre persone e molti lo facevano anche ai miei tempi, ma io non ho mai voluto farlo. La verità è che era una cosa che non mi andava, ho sempre preferito restare a Roma, questa è casa mia!” LEGGI TUTTO