Jannik Sinner
Subterms
More stories
- in Tennis
Jannik Sinner e la sfida con Mager o Musetti nel secondo turno di Anversa
Jannik Sinner ITA, 2001.08.16
Jannik Sinner è la prima testa di serie ad Anversa e punta al quinto titolo ATP in carriera, il quarto in questo splendido 2021. L’azzurro, che è ancora in corsa per le ATP Finals in programma a metà novembre a Torino, ha un bye al primo turno. Al secondo round il numero 14 del mondo troverà poi uno tra Lorenzo Musetti (ATP 62) e Gianluca Mager (ATP 73).
Sinner ha già giocato una volta contro i due connazionali. L’anno scorso al Roland Garros ha superato Mager in quattro set, mentre ha battuto Musetti due anni fa nelle pre-qualificazioni degli Internazionali d’Italia di Roma, dopo aver annullato un match point nel secondo parziale, in tre set. Sinner ha ottimi ricordi dell’”European Open”, avendo raggiunto proprio qui ad Anversa la sua prima semifinale ATP in carriera nel 2019. LEGGI TUTTO - in Tennis
ATP 250 Anversa: Il Tabellone Principale. Sfida Mager vs Musetti al primo turno.Jannik Sinner testa di serie n.1 e sfiderà al secondo il vincente del derby
Jannik Sinner ITA, 2001.08.16
ATP 250 Anversa – Tabellone Principale – Indoor(1) Sinner, Jannik vs ByeMusetti, Lorenzo vs Mager, Gianluca Delbonis, Federico vs Rinderknech, Arthur (WC) Gasquet, Richard vs (8) Lajovic, Dusan
(4) Bautista Agut, Roberto vs ByeQualifier vs Fucsovics, Marton Struff, Jan-Lennard vs Ramos-Vinolas, Albert (WC) Bergs, Zizou vs (7) Harris, Lloyd
(5) Opelka, Reilly vs QualifierPopyrin, Alexei vs van de Zandschulp, Botic Davidovich Fokina, Alejandro vs Thompson, Jordan Bye vs (3) Garin, Cristian
(6) de Minaur, Alex vs QualifierQualifier vs Paire, Benoit Tiafoe, Frances vs (WC) Murray, Andy Bye vs (2) Schwartzman, Diego LEGGI TUTTO - in Tennis
Grigor Dimitrov ed il suo aiuto per portare Sinner a Torino
Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images
Tra Jannik Sinner e le ATP FINALS ci sono tre avversari da seguire.Jannik deve superare Hubert Hurkacz avanti 360 punti e deve tenere dietro di se Felix Auger Aliasime, oggi distante 265 punti e Cameron Norrie , oggi distante 395 punti.
Dimitrov ha fermato la corsa di Hurkacz ai quarti di finale di INDIAN WELLS, impedendogli di allungare sul tennista italiano.In semifinale il bulgaro, in grande forma atletica e mentale, proverà a fermare Cameron Norrie per conquistare la finale!L’Italia Sabato tiferà per lui, perché una sua sconfitta porterebbe l’Inglese ad appena 155 punti da Sinner.
Norrie e Sinner si sarebbero dovuti sfidare ad Anversa dove sono in palio 250 punti e nessuno dei due poteva sbagliare.Norrie però nella notte ha dato forfait ad Anversa. Sicuramente un bel regalo per Sinner.
Entrambi dovranno fare i conti con Felix Auger Aliassime dietro a Sinner di appena 265 punti e testa di serie nr. 1 ad Anversa. Il 21enne negli Stati Uniti ha deluso e cerca ad Anversa di riprendere il suo cammino.Intanto speriamo nella vittoria di Dimitrov prima di concentrarci su Anversa.Sinner dovrà pagargli almeno una cena se Dimitrov conquisterà la finale Sabato.
Domenico Di Conza LEGGI TUTTO - in Tennis
Sinner, una sconfitta figlia “della crescita” (di Marco Mazzoni)
Jannik Sinner a Indian Wells
Altro che derby azzurro a Indian Wells… I sogni dell’appassionato italico di gustarsi un bel Berrettini vs. Sinner negli ottavi, con prospettive molto intriganti per il resto del torneo, sono stati infranti dal ciclone Taylor Fritz, issatosi ad “ammazza italiani” nella sua California. L’americano ha estromesso sia Matteo che Jannik, uno dopo l’altro, curiosamente lo stesso score ma in due partite assai diverse. È giusto applaudire Taylor, più oggi di ieri, perché se la prestazione di Berrettini era stata decisamente sottotono, stanotte Fritz ha giocato un’eccellente partita, è stato complessivamente superiore a Sinner e si è meritato ampiamente l’accesso ai quarti di Indian Wells.
Eppure il match per Jannik era iniziato molto bene, era in vantaggio, il suo tennis scorreva via veloce. Preciso, intenso, caricava diritti e rovesci con potenza e ricavava bei punti in pressing. Si era portato avanti con merito. Fino al 4-2 nel primo set era stato superiore nella spinta, meno devastante rispetto a quello ammirato nell’esordio del torneo, ma un buon Sinner. Al servizio sul 4-3, il match ha cambiato improvvisamente direzione, ed è andato in scena, purtroppo per l’azzurro, un “film già visto” in altre sconfitte stagionali. La prima palla si è inceppata… il segnale del passaggio a vuoto imminente. Il braccio ha perso fluidità, la spinta è diventata meno precisa, fioccano gli errori. Un doppio fallo sulla palla break riporta non solo il set in equilibrio ma rimette fisicamente in partita un Fritz che era invece in difficoltà in quel momento nel contenere la spinta dell’azzurro. Un break regalato all’americano, quasi solo errori non provocati. È stato l’inizio della discesa agli inferi per Sinner, che servendo sotto 4-5 ha commesso troppi errori: un doppio fallo per iniziare il game, un diritto sparacchiato largo per troppa fretta e frenesia, un pallonetto-passante mal gestito con un tocco un po’ goffo per uno con le sue qualità; quindi ai vantaggi altri due doppi falli. I due punti decisivi se li è presi l’americano, con un pressing molto incisivo. 4 giochi di fila per Taylor e Set vinto, per un suo crescendo avviato dagli errori e calo di Jannik, purtroppo.
Qua Fritz ha di fatto vinto la partita, è salito moltissimo col servizio e ha iniziato a rispondere meglio, mentre quel brutto finale di primo set ha guastato definitivamente il gioco Jannik, diventato più falloso. Troppo falloso, con chance per scappare via all’avvio del secondo sprecate e quindi il break subito nel secondo game, anche qua sprecando più di una occasione e giocando quasi soltanto con la seconda di servizio. Troppo poco per arginare un Frtiz ora “in the zone”. Dal 4-2 Sinner nel primo, l’azzurro ha perso 8 games di fila, fino al 6-4 4-0 per l’americano. Un buco troppo profondo per risalire a questo livello, che non ti puoi permettere. Con la sconfitta ad un passo, l’azzurro ha finalmente liberato il braccio, si è ripreso un break di svantaggio ed è tornato fisicamente in partita, più incisivo col diritto e profondo nello scambio col rovescio, ma era ormai troppo tardi. Bravo è stato il californiano a salvare due delicatissime palle break sul 5-3 (Ace esterno e bello scambio comandato dal centro) che avrebbero clamorosamente riaperto la partita, e quindi trasformare il primo Match Point con un rovescio lungo linea molto bello.
Jannik ci ha messo del suo in questa sconfitta, ma è giusto riconoscere a Fritz il merito di aver alzato il livello appena Sinner è calato. L’americano è stato molto bravo a scegliere tempi di gioco rapidi, entrare senza indugio col diritto sulla prima palla più corta di Sinner. Col diritto cross ha spesso sfondato l’azzurro trovando angolo e profondità, ed ha sorpreso per la quantità di molti rovesci lungo linea tirati con velocità e precisione. Complessivamente, Fritz è stato superiore a Sinner nei colpi di inizio gioco, servizio ma anche risposta, più continuo e meno falloso.
Il tennis è uno sport particolare, di situazione, in cui tutto può cambiare in un attimo. Capitano giornate in cui le cose non vanno, o in cui qualcosa si inceppa e finisci in un vortice perverso che ti fa perdere sicurezza e troppi game, fino a perdere la partita. Capita soprattutto quando sei in un momento di crescita, in cui stai mettendo mano al tuo gioco dal punto di vista tecnico e tattico, e quindi non hai ancora assimilato le novità. In quelle fasi, basta poco per perdersi, col rischio di tornare conservativi sui vecchi schemi e meccaniche, facendo errori e scelte sbagliate. La crescita nel tennis è sempre a scale, mai lineare. Ci sono momenti in cui hai fiducia, in cui tutto scorre e produci meraviglie in campo; altri in cui non hai buone sensazioni o ti perdi per strada per un dettaglio, per un’incertezza, per un dubbio, ed è difficile a quel punto riprendersi perché senza aver vissuto più e più volte quella sensazione, non sai a cosa aggrapparti, cresce la tensione e vedi solo nero. Sembra proprio quel che è accaduto oggi a Sinner. Con una regolarità, però.
Quale? Il tennis di Jannik non può fare a meno del servizio. Non parlo solo dei punti “facili”, diretti strappati con la prima. Il “concetto” di servizio nel suo gioco è più ampio. Quando prende ritmo con la prima di servizio, tutto il suo tennis scorre perché con la prima in campo riesce ad iniziare lo scambio in una posizione di vantaggio, mentalmente è più sciolto, i suoi colpi scorrono più fluidi e precisi. Sinner produce in campo un tennis difficile, spara palle con grande potenza prendendosi alti rischi. Giocare sciolti è molto importante. La sicurezza di iniziare con la prima in campo è decisiva. È evidente che il lavoro intrapreso con il suo staff è quello di dotarlo di una capacità di scambio ad altissimo ritmo e meno rischio, un 70-80% di velocità con buon margine, e quindi via nel saper scegliere il momento per l’affondo, il cambio dalla progressione travolgente alla ricerca del vincente se il puro pressing non ha prodotto l’errore del rivale. In questo processo serve continuità e fiducia. Serve insistere, e ripeto, è un tennis tutt’altro che facile perché si gioca a ritmi molto intensi e gli avversari fanno – ovviamente – l’impossibile per guastare il ritmo e trovare la chiave per uscirne.
Proprio per l’alta componente di rischio intrinseca in questo schema tattico, è decisivo poter affidarsi a colpi di inizio gioco incisivi, servizio ma anche risposta. Pure in risposta oggi Sinner non ha convinto. Molto bene in alcune fasi (quella iniziale e l’ultima reazione prima della sconfitta), troppo impreciso nella parte centrale del match, dove Fritz ha potuto governare i suoi turni di servizio con discreto agio, giocandosi molto bene le palle break da salvare.
C’è delusione per la sconfitta, Sinner ha un tennis superiore per qualità a quello di Fritz, ma oggi non è riuscito a produrlo con la continuità necessaria a superare il rivale. Sarebbe sbagliato esagerare con le critiche, soprattutto insinuando dubbi sul processo di crescita. Jannik sta cambiando il servizio, sta cambiando le dinamiche di spinta nella progressione, sta insistendo su tante piccole cose da affinare e metabolizzare, per poterle esplodere sotto pressione, nei momenti decisivi. Aspettiamolo ai prossimi tornei in Europa, sperando che possa esplodere la sua classe e regalarsi (e regalarci) una clamorosa qualificazione alle Nitto ATP Finals di Torino. Qualora non avvenisse, poco male. Si guarda avanti ad un 2022 che potrebbe essere spettacolare.
Marco Mazzoni LEGGI TUTTO