More stories

  • in

    Nassar (PTPA): “Sinner è stato trattato ingiustamente da un programma antidoping fuori controllo”

    Ahmad Nassar, direttore esecutivo della PTPA

    Dopo le forti reazioni provocate dall’azione legale della PTPA contro il governo del tennis professionistico, con un punto del consistente documento d’accusa (il n.254 delle ben 163 pagine complessive) in cui viene tirato in ballo senza mezzi termini anche Jannik Sinner e il suo caso, Ahmad Nassar (direttore esecutivo del sindacato ideato da Djokovic e Pospisil) ha specificato la posizione della Professional Tennis Players Association sull’italiano.
    “Sono stato coerente e chiaro sul caso di Jannik. È stato trattato ingiustamente da un programma antidoping fuori controllo, illegale e non idoneo allo scopo”, ha affermato Nassar al collega Adam Addicott di Ubitennis.net.
    “Allo stesso tempo, altri hanno sottolineato che sembra essere stato trattato meno ingiustamente rispetto a molti altri giocatori. La soluzione qua non è trattarlo in modo più ingiusto, in linea con gli altri giocatori. Nemmeno la soluzione è trattare gli altri giocatori in modo ingiusto come Jannik. La nostra soluzione è trattare tutti i giocatori in modo equo!”
    “Se qualcuno non è colpevole, come stabilito dall’ITIA e dalla WADA, come è possibile che il caso abbia comunque richiesto quasi un anno per essere risolto e abbia comunque portato a una sospensione di tre mesi che è ancora in corso mentre parliamo? Il sistema non funziona e deve cambiare”.
    Le dichiarazioni di Nasser sulla posizione di Sinner sono di un tenore assai diverso rispetto a quanto scritto nel punto 254 del documento, che ricostruisce il caso Clostebol in modo assai lacunoso rispetto a quanto accertato dai fatti. come abbiamo analizzato ieri in questo contributo, aumentando ulteriori ombre e sospetti. Nasser ora afferma che Jannik non è colpevole, come stabilito da ITIA e WADA. Le parole pronunciate dal direttore esecutivo della PTPA nell’intervista appaiono come una discreta retromarcia se le confrontiamo con quello che è stato diffuso alla comunità internazionale nell’atto d’accusa che spiega le motivazioni delle cause intentate dal sindacato ad ATP, WTA, ITF e ITIA.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    La dura accusa di PTPA a Sinner

    Jannik Sinner. n.1 ATP

    Nelle 163 pagine che compongono il durissimo atto d’accusa della PTPA contro tutti i soggetti che governano il tennis professionistico (ATP, WTA, ITF e ITIA) e che hanno portato il sindacato fondato da Djokovic e Pospisil a promuovere un’azione legale contro questi organi, c’è un capoverso che attacca direttamente e senza mezzi termini anche il più forte tennista al mondo, Jannik Sinner. Al punto n.254 infatti viene citata ITIA per aver gestito in modo discutibile il caso Clostebol di Sinner, sottolineando che l’italiano è stato favorito poiché non si era mai espresso contro il “Cartello”, ossia ATP, ITF, ecc.
    Questo il testo riportato nel comunicato.
    “L’ITIA ha dimostrato nell’agosto 2024 che il suo approccio autoritario è arbitrario e selettivo. Quel mese, l’ITIA ha annunciato che Jannik Sinner, il giocatore più quotato dell’ATP Tour, era risultato positivo due volte a uno steroide anabolizzante vietato all’inizio di quella stagione. A differenza della sua tenace ricerca di altri giocatori, tuttavia, ha accettato la spiegazione di Sinner secondo cui il suo fisioterapista aveva applicato accidentalmente una sostanza vietata sulla pelle di Sinner durante il trattamento. Come risultato della sua immediata accettazione, l’ITIA ha concluso che Sinner non aveva “alcuna colpa o negligenza” per il suo test positivo e gli ha permesso di competere negli US Open del 2024, che Sinner ha vinto. Non c’è stata alcuna indagine che si sia trascinata per oltre un anno su un giocatore di spicco che non aveva espresso alcun problema con il cartello“.

    È un attacco senza precedenti da parte del “Sindacato giocatori” contro il n.1 della disciplina. Documento tra l’altro sottoscritto dai seguenti colleghi: Vasek Pospisil, Nicholas Kyrgios, Anastasia Rodionova, Nicole Melichar-Martinez, Saisai Zheng, Sorana Cîrstea, John-Patrick Smith, Noah Rubin, Aldila Sutjiadi, Varvara Gracheva, Tennys Sandgren, and Reilly Opelka, e “per conto proprio e di tutti gli altri in situazioni simili”.
    È corretto rilevare che Andy Roddick in una recente puntata nel suo podcast ha chiesto al direttore esecutivo della PTPA Ahmad Nassar chi fossero gli iscritti al sindacato, se vi fosse un registro con i documenti di ciascuno; la risposta di Nassar fu evasiva: affermò che non è richiesta una iscrizione formale e non c’è un elenco preciso di chi ha aderito al sindacato ma sono “la maggioranza dei tennisti”, frase questa oggettivamente assai opinabile e che lascia enormi interrogativi su chi realmente siano “i 300 e oltre giocatori che hanno sostenuto l’azione legale”, come scritto su X da Vasek Pospisil. Sarà interessante, per questo, il Miami Open dove tutti i migliori – uomini e donne – sono presenti al torneo e di sicuro la stampa non mancherà di chiedere conto di questa cosa.
    Tornando brevemente all’attacco di PTPA all’operato di ITIA e quindi anche a Jannik Sinner, si rilevano due importanti incongruenze su quanto viene scritto nel punto 254 e quello che è realmente accaduto sulla vicenda del nostro Campione dopo la positività al Clostebol.  Nel documento emesso da PTPA si legge che ITIA averebbe “…its immediate acceptance…” (…) “There was no investigation…” Questi due elementi non corrispondono a quanto accaduto: ITIA infatti ha avviato immediatamente un procedimento disciplinare secondo le regole stabilite dalle normative che regolano la sua azione a tutela dello sport, ascoltando la versione di Sinner, verificandola con legali e periti e quindi accettando la tesi dell’italiano, tanto da non rendere pubblica la positività (come previsto da regolamento WADA e ITF); quindi è scattata una indagine più approfondita con la convocazione di un procedimento presso una corte indipendente – Sport Resolution – che avvalendosi dei migliori periti su piazza (prof. Cowan tra questi, ex direttore dell’agenzia antidoping ai Giochi Olimpici) ha deliberato l’assoluzione di Sinner poiché la positività è avvenuta in modo inconsapevole e accidentale, senza colpa e negligenza. È una differenza sostanziale da quanto scritto al punto 254 della dichiarazione di PTPA.
    Inoltre, prendendo l’ultima frase del paragrafo, affermare che “Non c’è stata alcuna indagine che si sia trascinata per oltre un anno su un giocatore di spicco che non aveva espresso alcun problema con il cartello” (intendendo per Cartello ATP, WTA, ITF, ITIA, ossia gli organi di governo del tennis professionistico) è un’accusa seria, senza precedenti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Sinner giocherà ad Amburgo la settimana dopo Roma

    Jannik Sinner

    Novità nel calendario di Jannik Sinner: il torneo di Amburgo ha comunicato che il n.1 del mondo parteciperà all’edizione 2025 dello storico evento sul “rosso” in Germania, che questo anno andrà in scena la settimana successiva al Master 1000 di Roma (17-24 maggio) appena prima di Roland Garros. Sarà l’esordio nel torneo per Jannik.

    💥 Breaking News! WORLD NO. 1 JANNIK SINNER IS COMING TO HAMBURG! 💥
    For the first time in his career, Jannik Sinner will compete at the 2025 Hamburg Open (May 17–24)!
    Can the world No. 1 and reigning Grand Slam & ATP Finals champion conquer Rothenbaum too?
    🔥 Don’t miss this… pic.twitter.com/PPVQEZTJAn
    — Hamburg Open ATP 500 (@hamburgopenatp) March 18, 2025

    Certamente nella decisione di Jannik avrà pesato la necessità di giocare partite al rientro dallo stop di tre mesi stabilito dall’accordo con WADA per chiudere il caso Clostebol.
    Sinner quindi rientrerà agli Internazionali d’Italia e si sposterà subito dopo ad Amburgo per preparare Roland Garros. Tre tornei consecutivi, una scelta diversa per le abitudini di Jannik ma probabilmente necessarie vista la situazione creatasi questa primavera.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Jannik Sinner sarà gestito esclusivamente da AVIMA Sports & Business Management dopo 5 anni con StarWing Sports

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Jannik Sinner ha annunciato un importante cambiamento nella gestione della sua carriera commerciale. Il suo attuale agente, Lawrence Frankopan, CEO di StarWing Sports, lascerà il ruolo di supervisore delle attività commerciali del tennista con effetto immediato. Al suo posto, la gestione sarà affidata ad Alex Vittur, fondatore dell’agenzia di management AVIMA, che prenderà il pieno controllo degli affari di Sinner.Durante i cinque anni di collaborazione, Frankopan e Sinner hanno vissuto numerosi momenti di successo e queste esperienze resteranno un ricordo indelebile per entrambi.
    Le dichiarazioni di Lawrence Frankopan e Jannik SinnerFrankopan ha spiegato la sua decisione sottolineando il forte legame con StarWing Sports: “A causa dei miei impegni a lungo termine con StarWing Sports, non ho potuto accettare l’offerta di lavorare esclusivamente per AVIMA, ma sono grato di aver avuto l’opportunità di collaborare con un talento come Jannik. Sono orgoglioso di ciò che abbiamo costruito insieme e gli auguro il meglio per il futuro.”
    Anche Sinner ha voluto ringraziare il suo storico manager:“Lawrence Frankopan e il suo team mi hanno supportato moltissimo e questo rimarrà sempre con me. Desidero ringraziarli per la loro dedizione in tutti questi anni.”
    Un nuovo capitolo con AVIMA Sports StarWing Sports ha giocato un ruolo fondamentale nella crescita commerciale di Sinner, gestendolo fin dall’età di 18 anni e creando per lui importanti collaborazioni con alcuni dei brand più prestigiosi a livello mondiale. Ora, con AVIMA Sports, il numero uno italiano e mondiale si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera, sia dentro che fuori dal campo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Bernardes: “Fonseca può diventare un idolo. Sinner? Accusato da chi non ha letto le carte ha tenuto un equilibrio formidabile, è un fuoriclasse”

    Bernardes dopo aver arbitrato Sinner a Torino 2024

    Impossibile dimenticare il sorriso e tranquillità di Carlos Bernardes, uno dei giudici di sedia più longevi e benvoluti sul tour Pro. Bernardes ha chiuso la propria lunga attività di arbitro lo scorso anno con la Finale di Davis a Malaga, dirigendo la partita tra Berrettini e Van de Zandschulp, e ora si gode una meritata pensione vivendo in Lombardia a Gorle, tra qualche partita a Padel e altre esperienze. Nonostante i 6 milioni di miglia in volo in giro per il mondo, Carlos non ha perso la voglia di scoprire nuove mete e si tiene attivo con varie attività. Intervistato dal Corriere nel corso di un evento di Panathlon, ha raccontato alcuni episodi nella sua vita sul tour e ha espresso grande ammirazione per il connazionale Fonseca e anche per Jannik Sinner. Riportiamo alcuni passaggi dell’intervista.
    “Mi sto godendo la pensione tra… scarpe, magliette, borse e asciugamani. Il vestiario che ho accumulato in 40 anni di attività è notevole e sto regalando a parenti, amici e anche a qualche bisognoso” racconta Bernardes. “Per dare un ordine di grandezza, ho 100 paia di scarpe che ho utilizzato soltanto per la settimana del torneo. Oltre a questo, gioco a Padel nel mio club qui a Gorle e mi piace fare qualche gita fuori porta, vorrei andare a Venezia”.
    “Ci sono molti ex colleghi che hanno trascorso tutto il tempo tra i campi e gli hotel, io ho cercato di conoscere le culture autoctone e visitato le città. In base alle partite, prenotavo le visite ai monumenti e posso dire di aver trascorso più tempo a New York, Parigi e Roma rispetto a São Caetano il luogo in cui sono nato”.
    “La sedia dell’arbitro è il posto più bello dove vedere una partita. A volte è capitato di avere dei dialoghi con i giocatori al cambio di campo. Nelle sfide Andy Roddick contro Roger Federer, l’americano giocava sempre bene ma alla fine perdeva. Una volta a Bangkok, Roddick si rivolge verso di me e mi dice: “Ci siamo un’altra volta”. È finita 6-4 6-0. Inoltre, dalla sedia ti accorgi perfettamente delle cause di una sconfitta. Bisogna conoscere l’indole del giocatore. Il comportamento di un arbitro si deve adattare, ci sono tennisti che non vogliono parlare molto, chi vuole avere l’ultima parola, chi ha il carattere più acceso. Bisogna creare le migliori condizioni perché tutti si esprimano al meglio“.
    La tecnologia ha cambiato la professione dei giudici di sedia, ma a suo dire l’ha svuotata: “Ha tolto un grosso alibi ai giocatori, le chiamate vengono accettate meglio se è la macchina a farle. Detto questo, se un arbitro entra in campo senza concentrazione, commette molti errori persino più gravi rispetto al periodo precedente a Hawk-Eye“.
    “Ho fatto più di 6 milioni di miglia in voli aerei con diverse compagnie, ho qualche punto sulla carta fedeltà e tanta esperienza. Lo scorso anno nel viaggio da Rio ad Acapulco volai in business class, quindi Alcaraz si è avvicinato e in modo simpatico mi ha detto: “Come mai un arbitro vola in business e io in economica?” Ma non era così all’inizio. Al mio primo torneo di Miami nel 1992 prendevo 100 dollari al giorno. Condividevamo la stanza in cinque funzionari per risparmiare. Ma era l’inizio”.
    Un pensiero sul ritiro, momento non facile: “Per chi lavora e per chi gioca terminare l’attività è un momento complicato perché significa iniziare una nuova vita. Djokovic? L’ultima sua grande affermazione è stata l’oro alle Olimpiadi: era la sua ultima possibilità e ha vinto. Nella sua carriera ha ricevuto molte critiche ma continua a vincere. Dopo il tennis può fare qualsiasi cosa, anche il primo ministro in Serbia ma io spero che non entri in politica perché è un ambito divisivo“.
    “Fonseca se manterrà questa mentalità, potrà diventare un idolo. In questo Sinner è l’esempio positivo: si aveva bisogno di un’icona e lui ha risposto. Tra l’altro, Fonseca ha fatto da sparring a Sinner in un master nel 2023. Allora Fonseca aveva dei dubbi se diventare professionista o iniziare l’università negli Stati Uniti, Sinner gli ha chiarito la situazione dicendo che lui alla sua età non giocava così bene e gli ha suggerito di diventare professionista”.
    Chiedono a Bernardes una sua impressione dopo aver arbitrato Sinner a Torino e in Davis, se fosse condizionato alla vicenda Clostebol. Questa la sua risposta: “Per Sinner parlano i risultati. Non so quanti di noi se ricevessero i commenti che gli sono stati rivolti in modo immotivato senza conoscere le carte avrebbero mantenuto quell’equilibrio. E nel frattempo lui ha vinto, lasciando tutti i problemi fuori dal campo. È un fuoriclasse“.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Becker: “Per diventare n.1 nella tua testa deve esserci solo il tennis”

    Becker premia Sinner come n.1 a Torino lo scorso novembre (foto Brigitte Grassotti)

    Raggiungere e mantenere la prima posizione nel ranking ATP è forse l’impresa più dura per un tennista perché oltre alla qualità di gioco serve una costanza di rendimento in partita e anche negli allenamenti che non lascia spazio a nient’altro. Così Boris Becker in un evento in Germania ha parlato sulle difficoltà di raggiungere la vetta della classifica mondiale. Nella sua carriera è riuscito in quest’impresa, ma ammette che i suoi principali rivali (Lendl ed Edberg su tutti) erano più consistenti e si sono meritati un maggior numero di settimane in cima alla classifica. Per questo secondo il tedesco Sinner è un vero numero 1: ha qualità e costanza di rendimento, con la testa totalmente focalizzata nella carriera e nell’eccellenza.
    “Per diventare n.1 nel tennis devi essere un po’ pazzo, un po’ egoista nel senso che la tua vita è solo il tennis”, racconta Becker. “Per essere disposto a fare ciò che serve, tutta la tua vita deve riguardare il tennis. Non può esserci niente di più importante che vincere la prossima partita”.
    “Mantenere quell’intensità per molto tempo è difficile, ma penso che tutti noi che ce l’abbiamo fatta avevamo questa mentalità folle di fare ciò che serve per vincere ogni partita. È un grande risultato raggiungere il n. 1, che si tratti di una settimana, 12 settimane o 350 settimane”.
    Becker in carriera è stato sul trono del tennis maschile solo per 12 settimane (9 consecutive), poco rispetto alle 72 di Edberg, le 101 di Agassi, o naturalmente le 270 di Lendl e 282 di Sampras. Anche Wilander, con 20 settimane, ha fatto meglio del tedesco. “Il trucco per restare lassù è la costanza, settimana dopo settimana. Raggiungere sempre la finale o vincere i tornei, è questo che alla fine ti porta lì e ti fa rimanere il n. 1. Negli anni ’80, ero ancora un adolescente. Ho fatto grandi tornei, ma poi ho avuto settimane nella media, nelle quali non riuscivo a dare il mio massimo. Ivan, Mats [Wilander] e Stefan [Edberg] sono stati più costanti nell’arco 52 settimane. Questo è cambiato all’inizio degli anni ’90.”
    Boris infatti divenne n.1 del mondo il 28 gennaio 1991, all’indomani del suo primo successo all’Australian Open (battendo Lendl in finale). Restò leader in classifica solo per 3 settimane, superato nuovamente da Edberg, che restò n.1 fino al 7 luglio ’91. I punti persi dello svedese con la semifinale persa a Wimbledon da Stich (che poi vinse il torneo su Becker in finale) costarono ad Edberg un nuovo sorpasso di Becker, che a sua volta rimase n.1 per altre 9 settimane, fino all’8 settembre 1991. La straordinaria cavalcata vincente di Stefan a New York, con la sua prima vittoria a US Open, riportarono il Maestro del serve and volley in vetta alla classifica per altre 22 settimane, mentre Becker non riuscirà più a tornare n.1.
    Proprio la combinazione di qualità di gioco e costanza di rendimento hanno portato Jannik Sinner a diventare n.1 del mondo e restare saldamente al vertice. Così Becker sull’italiano: “Quando Jannik è diventato n.1 in classifica non sono rimasto sorpreso. Lo conosco da molti anni ed è sempre stato un ragazzo talentuoso, ma ciò che era evidente era la sua determinazione. Ha sempre messo tutto in gioco per il tennis. Viveva e respirava tennis, ha lasciato la sua casa a 13 anni per diventare il miglior tennista possibile.  La costanza del suo rendimento è notevole, ha sempre un livello molto alto e non scende mai sotto quel livello. Penso che rimarrà attorno al numero 1 per molto tempo”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    ITIA: “Problemi di comunicazione intorno al caso Sinner hanno rivelato forse una cattiva comprensione delle nostre regole”

    Jannik Sinner, n.1 ATP

    Karen Moorhouse, CEO dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA), è tornata sullo spinoso caso Sinner a quasi un anno dalla positività al Clostebol che ha portato prima alla totale assoluzione del n.1 azzurro al termine di un procedimento di un Tribunale indipendente e quindi, lo scorso febbraio, ad accettare un accordo con WADA per chiudere la faccenda e non sottostare alle incertezze del ricorso al TAS di Losanna presentato dall’Agenzia antidoping. Secondo quanto dichiarato da Moorhouse a France Press, ITIA è certa della bontà del suo operato, ma a livello di comunicazione qualcosa evidentemente non ha funzionato.
    “I problemi di comunicazione intorno al caso Sinner hanno hanno rivelato forse una cattiva comprensione delle nostre regole sull’annuncio dei test positivi e delle sospensioni provvisorie: la gente ha creduto erroneamente che stessimo annunciando dei controlli positivi, quando in realtà si trattava di annunciare delle sospensioni provvisorie“, dichiara Moorhouse. “In entrambi i casi le regole sono state rispettate: i giocatori hanno presentato ricorso contro la sospensione provvisoria entro il termine di dieci giorni previsto dai nostri codici. E poiché il loro ricorso ha avuto successo, le sospensioni provvisorie non sono state rese pubbliche. Se avessimo fatto diversamente, avremmo infranto le nostre stesse regole”.
    “Le regole del nostro operato si basano sul Codice Mondiale Antidoping, che elenca diverse violazioni che possono essere commesse dall’entourage di un giocatore: medico, allenatore, agente … Ma la maggior parte dei reati presuppone un’azione intenzionale a doparsi. Nel caso Sinner, secondo la consulenza legale di cui abbiamo beneficiato, non era giustificato perseguire nessuno del suo entourage. Non c’è stata alcuna violazione delle regole del programma antidoping del tennis, che si basa sul Codice Mondiale Antidoping“.
    “È complicato riuscire a trovare un corretto equilibrio tra due interessi, quello a divulgare la notizia un test positivo di un atleta e quello contrario a mantenerlo segreto fino alla conclusione di un’indagine che approfondisce il caso” continua Moorhouse. “Alcuni sport decidono di annunciare immediatamente le sospensioni provvisorie, è il caso dell’atletica leggera. Ci sono altri sport, come quelli di squadra, che al contrario non annunciano mai le sospensioni provvisorie. Il tennis ha cercato di trovare un corretto equilibrio attraverso la regola dei dieci giorni: se un tennista fa appello entro dieci giorni, e il suo ricorso viene accolto, il provvedimento allora non viene reso pubblico. Questa è una regola che potrebbe essere modificata”.
    Oltre allo spinosissimo caso Sinner, una delle vicende recenti che maggiormente ha fatto parlare è stata la brevissima sospensione accettata da Iga Swiatek rispetto alla vicenda più tormentata di Simona Halep. Così la CEO di ITIA spiega la posizione: “Per quanto riguarda Swiatek il test positivo era dovuto a un farmaco contaminato. Per quanto ci riguarda il suo grado di responsabilità è stato assai limitato. Il caso Halep è stato estremamente complesso ma alla fine il TAS ha stabilito che la positività è arrivata a causa di un integratore contaminato. Per determinare il suo grado di responsabilità, hanno preso in considerazione la natura del prodotto incriminato e le precauzioni che la giocatrice aveva preso per cercare di limitare il rischio di contaminazione. Dopo aver valutato tutti i vari fattori, il TAS ha stabilito come opportuna una sospensione di nove mesi”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Jannik Sinner raggiunge Nastase: 40 settimane da numero 1 del mondo

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Mentre il Masters 1000 di Indian Wells entra nelle sue fasi decisive e il mese di marzo avanza, Jannik Sinner continua il suo percorso da spettatore, in attesa di tornare sul circuito professionistico a maggio. Tuttavia, nonostante l’assenza forzata, l’altoatesino continua ad accumulare settimane al vertice della classifica ATP.Questo lunedì Sinner ha toccato quota 40 settimane da numero 1 del ranking mondiale, raggiungendo il rumeno Ilie Nastase al quindicesimo posto nella classifica storica dei tennisti che hanno trascorso più tempo al vertice.
    La prossima settimana, Sinner eguaglierà le 41 settimane di Andy Murray e presto raggiungerà le 43 del brasiliano Gustavo Kuerten. La domanda che tutti si pongono ora è se Alexander Zverev o Carlos Alcaraz riusciranno a interrompere l’ascesa dell’italiano prima del suo ritorno ufficiale sui campi.Il record raggiunto da Sinner rappresenta un risultato straordinario per il tennis italiano e consolida ulteriormente il suo status di giocatore simbolo di questa generazione.
    Ecco la classifica storica aggiornata per settimane trascorse come numero 1:10. Lleyton Hewitt – 80 settimane11. Stefan Edberg – 72 settimane12. Jim Courier – 58 settimane13. Gustavo Kuerten – 43 settimane14. Andy Murray – 41 settimane15. Jannik Sinner, Ilie Nastase – 40 settimane
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO