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    Italia regina dei titoli ATP 2025: 11 trofei nel maschile. Stati Uniti dominano nel WTA

    Jannik Sinner nella foto (foto Brigitte Grassotti)

    Anche se il tennis è uno sport individuale, a fine stagione una delle statistiche più significative riguarda il numero di titoli conquistati da ciascun Paese. Nel 2025 questa lettura offre un quadro molto chiaro: Italia e Stati Uniti sono state le nazioni più vincenti nei rispettivi circuiti.
    Italia dominatrice assoluta dell’ATP: 11 titoliIl 2025 certifica il momento di forza del movimento italiano. Con 11 titoli ATP, l’Italia chiude la stagione in testa alla classifica maschile, davanti a Spagna e Canada.La distribuzione dei trofei conferma sia la profondità sia il valore dei singoli:6 titoli per Jannik Sinner, leader indiscusso della squadra azzurra.3 titoli per Luciano Darderi, rivelazione dell’anno e ormai presenza stabile ai vertici.2 titoli per Flavio Cobolli, protagonista di un 2025 in costante crescita.Con questi numeri, l’Italia supera nettamente la concorrenza e si impone come Paese più vincente del circuito ATP.
    La Spagna seconda, ma dipende solo da AlcarazLa Spagna chiude al secondo posto nel ranking ATP per nazioni con 8 titoli, ma con una differenza sostanziale: tutti i successi arrivano da un solo giocatore, Carlos Alcaraz.Il 2025 del tennis iberico, al di fuori dell’ex numero 1 del mondo, non ha portato altri trofei in singolare, soprattutto nel settore femminile, dove la Spagna non ha raccolto alcun titolo.
    WTA: dominio totale degli Stati UnitiSe in campo maschile l’Italia ha dettato legge, nel circuito femminile non c’è stata storia: gli Stati Uniti hanno chiuso il 2025 con 14 titoli WTA, confermando ancora una volta la potenza e la profondità del loro movimento.
    A seguire:Russia – 6 titoliCanada – 4 titoliBielorussia – 4 titoliPolonia – 3 titoliKazakistan – 3 titoliUna distribuzione che conferma grande equilibrio alle spalle delle statunitensi, ma nessun vero rivale capace di insidiare la loro supremazia.
    Classifica completa 2025 – Titoli ATP e WTA in singolare (con il numero di titoli maggiore per paese)ATP11 – Italia 🇮🇹8 – Spagna 🇪🇸6 – Canada 🇨🇦5 – Stati Uniti 🇺🇸4 – Serbia 🇷🇸4 – Kazakistan 🇰🇿
    WTA14 – Stati Uniti 🇺🇸6 – Russia 🇷🇺4 – Canada 🇨🇦4 – Bielorussia 🇧🇾3 – Polonia 🇵🇱3 – Kazakistan 🇰🇿
    Una stagione che evidenzia due realtà: il tennis maschile italiano sta vivendo il miglior periodo della sua storia, mentre il movimento femminile statunitense continua a sfornare talento senza sosta. LEGGI TUTTO

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    Umberto Ferrara: “Lo sport è dolore, rinascita e fiducia: grazie Jannik per questo viaggio”

    Umberto Ferrara nella foto

    Umberto Ferrara, preparatore atletico di Jannik Sinner, ha condiviso un messaggio profondo e intenso per raccontare la sua stagione, un percorso fatto di fatica, emozioni e crescita. Le sue parole offrono uno sguardo sincero su cosa significhi vivere lo sport ogni giorno, dall’interno, con totale dedizione.Ferrara sottolinea come, anche dopo tanti anni di esperienza, lo sport continui a sorprenderlo. Non solo per i risultati, ma per tutto ciò che si porta dietro: impegno quotidiano, sacrificio, capacità di resistere nei momenti più difficili, ma anche gioia, condivisione e crescita personale.
    «Lo sport è impegno, dedizione, sacrificio; è emozione, sorrisi, lacrime; è vittoria e sconfitta, gioia e delusione», scrive. Parole che racchiudono l’essenza di chi vive questo mondo non solo come professione, ma come vera e propria filosofia di vita. Ferrara parla anche della sofferenza che arriva nei momenti bui, di quel dolore che spesso resta dentro e fatica a svanire, ma che può trasformarsi in nuova energia per ripartire.Ripercorrendo la stagione, Ferrara ricorda con gratitudine la collaborazione iniziale con Matteo — un percorso che definisce importante e che ringrazia apertamente — e celebra poi il lavoro svolto dentro un gruppo di professionisti che considera un team fantastico.
    Il passaggio più sentito è dedicato a Jannik Sinner, con cui ha condiviso un cammino di crescita non solo atletica ma anche umana: «Grazie a Jannik per la fiducia e per la bellezza di questo percorso comune». Una frase che lascia trasparire il profondo rispetto e il forte legame professionale che si è consolidato nel tempo.
    Il messaggio di Ferrara è una testimonianza preziosa di cosa significhi essere parte di un élite sportiva: non solo prestazioni e risultati, ma un viaggio fatto di umanità, disciplina e passione autentica. Una stagione intensa, che lascia il segno e che prepara a nuove sfide con consapevolezza e rinnovato entusiasmo.

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Simone Vagnozzi: “L’epilogo migliore di una stagione incredibile. Questo team è speciale”

    Simone Vagnozzi nella foto con Cahill e Sinner – Foto Brigitte Grassotti

    Le parole pubblicate ieri da Simone Vagnozzi sui social raccontano molto più di un semplice resoconto di fine stagione: sono una dichiarazione d’amore verso il lavoro, la squadra e soprattutto verso Jannik Sinner, protagonista di un’annata straordinaria, intensa e tutt’altro che lineare.Il coach marchigiano ha voluto riavvolgere il nastro di un 2025 vissuto sempre al massimo, tra trionfi pesanti, partite iconiche, adrenalina e inevitabili momenti complessi.Un percorso che, come spesso accade ai campioni, è stato scandito dai dettagli, da quelle sfumature invisibili agli occhi del grande pubblico ma decisive per chi lavora ogni giorno per restare ai vertici.
    “Un’annata piena di successi ma anche complicata”Vagnozzi non nasconde che, dietro i successi, ci siano stati momenti di difficoltà.Momenti in cui la forza del gruppo ha fatto la differenza:“Un’annata piena di successi, ma anche complicata, con momenti difficili… dove la differenza la fanno quei piccoli dettagli a volte impercettibili.”È proprio lì, nelle fasi più dure, che il team Sinner ha dimostrato la propria natura.Un gruppo solido, coeso, capace di compattarsi quando la pressione aumenta: “La verità è che questo team nei momenti più difficili si compatta ancora di più. Ognuno prova a mettere una parte di sé per uscirne ancora più forti.”
    L’ossessione della perfezione impossibileIl cuore del messaggio è tutto in questa frase: “Spinto da quell’ossessione nella ricerca di una perfezione IMPOSSIBILE.”Un manifesto. Una filosofia che racconta perché Jannik, nonostante sia già nel gotha del tennis mondiale, continui a migliorarsi, a cercare nuovi stimoli, a pretendere di più da se stesso.
    “Grande atleta e grande uomo”Vagnozzi dedica a Sinner parole di grande stima, che vanno oltre il campo: “Bravo Jannik, che è il primo a non volersi mai accontentare. Grande atleta e grande uomo.”Parole che confermano un rapporto professionale profondo, basato sulla fiducia, sull’umiltà e sulla consapevolezza del valore reciproco.Sinner è il leader tecnico, Vagnozzi la guida silenziosa, Cahill il mentore strategico.Un ingranaggio perfetto, costruito nel tempo.
    “Grazie Jannik e grazie a tutto il team”Il messaggio si chiude con un ringraziamento collettivo:Un team che ha portato l’Italia e il tennis italiano a livelli mai raggiunti, che ha fatto innamorare milioni di tifosi, che ha trasformato una stagione intensa nel capitolo più importante della carriera di Sinner.
    Un 2025 che resterà negli annaliLe parole di Vagnozzi confermano ciò che tutti hanno percepito durante l’anno:questa stagione è stata un viaggio emotivo e professionale senza precedenti, impreziosito dai successi e cementato dalle difficoltà.E se il 2025 è stato così… il futuro promette ancora di più.

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner nella storia: finale in tutti i “Big Five” del 2025. Alcaraz elogia Fonseca, Babos pensa alla maternità, Jabeur annuncia il suo ritorno… da mamma, mentre Joe Salisbury si ferma per salute mentale

    Jannik Sinner nella foto (foto Brigitte Grassotti)

    Jannik Sinner ha scritto un’altra pagina indelebile della storia del tennis. Nel 2025, l’azzurro è diventato il terzo giocatore di sempre capace di raggiungere la finale di tutti e cinque i tornei più importanti del calendario: i quattro Slam e le ATP Finals. Prima di lui erano riusciti nell’impresa solo due giganti come Roger Federer (nel 2006 e 2007) e Novak Djokovic (nel 2015 e nel 2023). In entrambi i casi, lo svizzero e il serbo avevano conquistato quattro titoli su cinque; Sinner, dal canto suo, ha chiuso la stagione con tre trofei e due sconfitte solo contro Carlos Alcaraz, a Parigi e a New York.
    Proprio Alcaraz, rientrato in Spagna dopo la finale delle Finals di Torino, è tornato a parlare del suo imminente impegno esibizione con Joao Fonseca, in programma l’8 dicembre a Miami. Il murciano ha garantito che sarà pronto per quel match e non ha esitato a lodare il talento brasiliano. “È un giocatore speciale. Ha una potenza incredibile nei colpi e un ottimo servizio, che è ciò che più mi costò quando arrivai nel circuito. Anche il suo dritto è impressionante. Credo che il punto su cui potrà crescere di più sia la mobilità, ma con il tempo lo migliorerà”, ha dichiarato Alcaraz, spendendo parole importanti anche sulla stagione del giovane sudamericano. “Entrare nei top-25 è un risultato enorme e penso che nei prossimi due anni progredirà tantissimo. Vedremo come gestirà la pressione, ma credo che possa arrivare in top-3: sarebbe fondamentale per lui entrare tra i migliori e restarci”.
    Intanto, nel mondo del tennis femminile, un’altra notizia significativa arriva da Timea Babos. Una delle migliori doppiste del circuito e fresca finalista delle WTA Finals 2025, la 32enne ungherese ha annunciato sui social la possibilità che l’Australian Open 2026 sia il suo ultimo torneo prima di fermarsi per un anno e mezzo o due, con l’obiettivo di diventare madre. Babos ha chiarito che non si tratta di un ritiro, ma di una pausa programmata.
    Sempre in ambito WTA, l’attenzione è stata catturata da Ons Jabeur, al centro di molte speculazioni negli ultimi mesi a causa della sua assenza dai tornei dopo Wimbledon e di alcuni problemi fisici. Mentre molti temevano un ritiro imminente, la tunisina ha stupito tutti annunciando la gravidanza e confermando invece la volontà di tornare in campo dopo la maternità. “Abbiamo scoperto che un bambino si unirà al nostro “team” in aprile. Ci ha sorpresi, ma siamo felicissimi”, ha raccontato Ons, che ha lodato il nuovo programma maternità della WTA e del PIF, considerandolo un supporto fondamentale per le atlete. La tunisina ha ammesso che il suo sogno di diventare madre era stato rimandato per l’ossessione di vincere Wimbledon, soprattutto dopo la finale persa del 2023. Ora guarda al futuro con un nuovo equilibrio, lavorando alla sua accademia in Tunisia. “Non mi ritiro, tornerò. Forse riscoprirò la gioia del tennis proprio grazie ai bambini”, ha concluso.
    Non tutte le notizie, però, sono serene. Joe Salisbury, ex numero uno del mondo in doppio, ha annunciato uno stop di almeno tre mesi per affrontare problemi di salute mentale, che negli ultimi tempi lo hanno messo a dura prova. Il britannico non tornerà in campo prima dell’inizio della stagione su terra battuta, nella primavera del 2026. Il suo gesto, sebbene doloroso, rappresenta un ulteriore segnale di come il tennis stia finalmente dando spazio e dignità a scelte coraggiose legate al benessere personale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Finals 2025: Jannik Sinner o Carlos Alcaraz? Sensazioni e… silenzio

    Jannik Sinner a Torino

    Silenzio. Domina il silenzio sul Centre court dell’Inalpi Arena in questa grigia e uggiosa domenica mattina di novembre. È un privilegio poterlo assaporare in beata solitudine, seduto nel settore 204. Solo io e l’enorme spazio intorno, il colore delle luci a contrastare con quello del campo. Vuoto. Si avverte un leggero brusio delle macchine pulitrici in lontananza, attive nella grande Hall dove è stato allestito il campo Sebastopoli, proscenio ideale nella settimana per scrutare da due passi gli allenamenti dei campioni e carpirne movimenti e tecnica. Sei così vicino al loro sforzo che quasi ne assapori la fatica. Quell’energia che fende l’aria e l’adrenalina prodotta da gesti di armonica bellezza la potevi afferrare e fare tua. Un contrasto totale con la sospensione dell’attesa a poche ore dalla finale Sinner vs. Alcaraz che decreterà il campione delle Nitto ATP Finals 2025 e, a questo punto, il più forte del 2025. La finale diventa una sorta di spareggio, il ranking con quel che ha passato Jannik non è realistico.
    In questo momento di beata solitudine dominano i contrasti di una settimana “potente”, vissuta a mille all’ora come la palla colpita con rara potenza su quel campo in resina davanti ai miei occhi. Mi assale un senso di vuoto, e non perché sono qua solo soletto. Manca solo una partita a concludere un torneo di eccellente qualità, con tante partite spettacolari che hanno raccontato storie importanti e confermato quanto i due finalisti in questo momento storico siano su un altro pianeta. L’effetto palla di neve, l’ha chiamato Alex De Minaur, uno assai sveglio dietro quello sguardo talvolta un po’ smarrito. Se Jannik entra in ritmo fin dal primo game e ti travolge strappando un break, la partita scivola via come una palla che rotola sulla neve e diventa sempre più grande. In quel momento nella tua testa scatta solo un segnale di emergenza, devo attivare ogni risorsa per non subire l’onta di un “Bagel”. Non che contro Alcaraz la situazione sia diversa, anzi… Magari Charlie ha qualche momento di pausa, ma se gioca al suo meglio la palla non la vedi proprio, flirta con ogni riga del campo e puoi solo inchinarti a cotanta prepotenza tecnica e classe.
    Il senso di vuoto arriva perché con la finale delle Finals termina una settimana che attendi tutto l’anno e che qua si vive intensamente. Attraversi gli spazi comuni ed è bellissimo ammirare l’emozione degli appassionati, scorgere nei loro occhi la gioia dell’essere finalmente non davanti alla tv o allo schermo del computer ma con i propri occhi di fronte al fisico imponente di Ben Shelton che tira “missili” di servizio, sotto lo sguardo sorridente e rilassato di papà Bryan, o la potenza del gesto di Alcaraz, forte di gamba e di braccio a colpire la palla con rara intensità e precisione. “C’è mai stato un tennista così forte?” chiedeva una ragazzina al nonno l’altro ieri alla rete del Sebastopoli; l’arguto signore, con spiccato accento ligure, sospira e risponde “Ci sono stati tanti giocatori di talento, ma questo è uno dei più forti….“. “Ma allora vincerà lui il torneo?” incalza la biondina, e il nonno, dopo un sospiro ancor più forte, “…forse”. A poche ore della finale più attesa, Jannik contro Carlos, il n.1 contro il n.2, dopo tre finali Slam consecutive, chi vincerà questa super partita? Dare una risposta è impossibile, è necessario mediare tra le sensazioni ricavate nella settimana e la razionalità dei numeri e del contesto, che giocherà probabilmente un ruolo importante.
    Il bilancio degli head to head dice 10-5 Alcaraz, ma è corretto togliere la finale di Cincinnati 2025, quando Sinner scese in campo non in grado di giocare, solo per soddisfare la richiesta degli organizzatori che avevano uno stadio pieno, con biglietti a dir poco salati e spettatori che se ne stavano in attesa da oltre un’ora sotto un sole mortale. Sarà la sesta sfida nell’anno, 4-1 per lo spagnolo (o 3-1 se vogliamo…), mai si è giocato al coperto. L’ultima partita indoor a livello ATP è stata primissima, Parigi Bercy 2021, con due set tiratissimi vinti da Carlos. Da allora ne è passata di acqua sotto ai ponti, e il tennis di Sinner è cresciuto in modo esponenziale, si può dire molto di più rispetto a quello di Alcaraz, bravo ad aggiungere e migliorare aspetti (servizio, rovescio in attacco) ma partiva da una ricchezza e profondità di colpi superiori a quella dell’italiano. Ci sono altri due precedenti al coperto, le esibizioni del Six Kings Slam, anno 2024 e 2025, vinte entrambe da Sinner, ma essendo esibizioni vanno prese per quello che sono, anche se quando si affrontano due così, la parola sconfitta non è mai contemplata come una possibilità, semmai come una onta da evitare. Si potrebbero tirare fuori tanti numeri per cercare di dare un indirizzo a quel che potrebbe accadere dalle ore 18.15 circa, quando uno dei due alzerà la prima palla del match, ma forse si rischia di entrare in una complessità tendente ad un inutile coacervo di difficile uscita. Quando si affrontano Jannik e Carlos collidono i massimi sistemi. Il livello di gioco è sublime, ognuno con le proprie qualità. Diventa prioritario l’aspetto mentale, l’abilità, prontezza e forza per imporre sull’altro la massima velocità di palla, ritmo e capacità di rubare spazio e tempo sul campo. 
    Un dato ritengo sia importante: il rendimento del servizio. Questo sarà il passaggio decisivo, e guardando l’incontro dal lato di Sinner è confortante quanto la sua battuta stia performando. Non intendo il numero di Ace quanto la percentuale di prime palle in gioco abbinata ad una sapiente selezione di angoli e rotazioni. Contro un braccio fatato come quello di Carlos tirare sempre a tutta non è la tattica migliore, può funzionare di più uno slice al centro che non gli permette di andare con la risposta nell’angolo incontrando la palla alla massima potenza, o un effetto “kick” che fa saltare tantissimo la palla al rimbalzo sul rovescio. Sinner per vincere dovrà comandare tanto e per farlo è necessario servire come nelle ultime prestazioni e rispondere come a Wimbledon, con una palla centrale e profondissima che allontana lo spagnolo dalla riga di fondo. Personalmente non rischierei più di tanto smorzate e attacchi a rete spericolati, il passante dell’iberico è strepitoso visto il suo controllo di palla e del corpo con poco equilibrio, e sulla corsa in avanti è dietro solo a De Minaur (forse). Alternare e soprattutto giocare benissimo i due affondi col lungo linea, uno col diritto e quindi col rovescio, questa può essere una scelta corretta per non lasciare a Carlos il comando. Se Alcaraz guadagna il centro del campo e lascia correre il diritto, lo scenario sarà la prepotenza di US Open, e ci ricordiamo benissimo come è finita…
    Si potrebbero analizzare mille altri aspetti, ma preferisco perdermi di nuovo nel silenzio dell’Inalpi Arena, e ripensare alle partite giocate da Jannik e Carlos nel corso del torneo. Hanno dominato, come del resto tutta la stagione. Hanno entrambi giocato bene, molto bene. Alcaraz con qualche piccolo momento di down, prontamente tamponato; Sinner forse si è anche un filo nascosto, non ha tirato a tutta se non in brevi momenti, quando sentiva di averne bisogno o ha scelto di testare il suo massimo livello. Senza esagerare, entrando in modalità gestione e controllo. La mia personale sensazione è che Alcaraz abbia toccato, nelle fasi di alcune partite, un livello superiore a quello mostrato da Sinner. Ma questo non significa che Jannik non possa andare sopra al rivale. Come si vince una partita così? Ripenso alle partite viste e vissute nella settimana torinese, a diritti e rovesci bellissimi, all’intensità prodotta da questi due grandi campioni e splendidi ragazzi qua in molte altre sfide, e non trovo una risposta. Dominano tante sensazioni contrastanti, in un vortice di silenzio.
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Domenica 16 novembre in chiaro sul Nove: L’intervista CNN di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz dalle Nitto ATP Finals

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz intervistati a Torino da CNN Sport

    Signori del tennis, numeri 1 e 2 del ranking mondiale ATP, dominatori del 2025 a ogni latitudine con due Slam vinti a testa, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner si sono raccontati e divertiti insieme anche al microfono di Amanda Davies, anchor di CNN Sport, a Torino in occasione delle NITTO ATP Finals: un’intervista che andrà in onda, in chiaro su NOVE, domenica 16 novembre alle 14:30 per tutti gli appassionati sportivi (e non solo) che hanno seguito quest’anno sui canali e le piattaforme Warner Bros. Discovery l’Australian Open, il Roland Garros e la Laver Cup in esclusiva.
    Tra rivalità e rispetto reciproco, complicità e risate nella rarità della situazione – un’intervista doppia rilasciata durante le NITTO ATP Finals, che hanno rimesso in palio anche il primato della classifica mondiale – Jannik Sinner e Carlos Alcaraz ripercorrono un (altro) anno di record e trionfi. Con la netta sensazione che, dietro la sfida sportiva, stia prendendo forma anche un bel rapporto d’amicizia LEGGI TUTTO

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    Alcaraz–Sinner, la finale che il tennis stava aspettando: Torino pronta a vivere un duello storico

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nella foto

    Dopo due anni di dominio parallelo, titoli pesanti e una rivalità che cresce a ogni incrocio, il tennis arriva al punto esatto verso cui tutto sembrava muoversi: Carlos Alcaraz contro Jannik Sinner, per la prima volta in finale alle Nitto ATP Finals. L’ultimo atto del 2025 nella Inalpi Arena di Torino (ore 18:00) promette di essere non solo il culmine della stagione, ma un nuovo capitolo di una rivalità destinata a segnare un’epoca.Entrambi hanno raggiunto la finale in maniera travolgente: Alcaraz ha lasciato appena sei game a Felix Auger-Aliassime (6-2, 6-4), mentre Sinner ha dominato Alex de Minaur. In semifinale, insieme, hanno perso soltanto tredici giochi.
    Un finale scritto dal destinoDalla Next Gen ATP Finals ai trionfi Slam, passando per battaglie sempre più sagomate sul filo dell’equilibrio, Alcaraz e Sinner hanno costruito una rivalità che ricorda i grandi duelli del passato. Molti vedono già in loro un futuro erede delle sfide che hanno definito intere generazioni: Borg–McEnroe, Sampras–Agassi, Federer–Nadal, Djokovic–Nadal.E la statistica conferma questa sensazione: nel 2025 sarà la sesta volta che si affrontano, nessun altro confronto diretto tra top 2 ha avuto una tale frequenza negli ultimi anni.
    Alcaraz: “Per battere Jannik devo giocare il mio piano A”Il murciano arriva alla finale da nuovo ATP Year-End No.1 per il primo anno e punta al suo nono titolo stagionale, il più alto bottino della sua carriera.Ma sa bene che contro Sinner servirà qualcosa di speciale:“Contro Jannik devo giocare il mio piano A. È una delle sfide più difficili del tennis moderno, soprattutto indoor e davanti al suo pubblico. Ma sono pronto a giocare il mio miglior tennis”.Alcaraz riconosce il ruolo di favorito all’azzurro, pur senza rinunciare alla sua proverbiale combattività.
    Sinner, imbattibile indoor: caccia al secondo titolo consecutivo alle FinalsL’italiano ha una striscia da brividi: 30 vittorie consecutive indoor, una delle più lunghe della storia, e punta a completare la seconda stagione di fila alle Finals senza perdere una partita. In questa settimana non ha concesso nemmeno un break ed è il primo finalista dal 2018 a mantenere il servizio intatto fino alla finale.A 24 anni diventa anche il più giovane dai tempi di Lleyton Hewitt (2004) a raggiungere tre finali consecutive alle Finals.Dopo il successo su De Minaur, Sinner non ha nascosto la soddisfazione:“Arrivare in finale qui è speciale. Sono partite che non vedo l’ora di giocare. Mi servono anche per capire esattamente dove sono con il mio livello”.
    Una rivalità già da antologia: tutti gli scontri del 2025Nel 2025, Alcaraz è avanti 4-1 negli scontri diretti, ma Sinner ha vinto il confronto più significativo simbolicamente: quello a Wimbledon.Tutti i match del 2025:Alcaraz b. Sinner – US Open: 6-2, 3-6, 6-1, 6-4Alcaraz b. Sinner – Cincinnati: 5-0 rit.Sinner b. Alcaraz – Wimbledon: 4-6, 6-4, 6-4, 6-4Alcaraz b. Sinner – Roland Garros: 4-6, 6-7(4), 6-4, 7-6(3), 7-6(10-2)Alcaraz b. Sinner – Roma: 7-6(5), 6-1Sinner cerca di accorciare un bilancio complessivo che vede Alcaraz avanti 10-5.
    Un duello tecnico perfetto: servono dettagli, numeri e coraggioLe statistiche stagionali evidenziano un contrasto affascinante:Sinner domina gli scambi brevi (0-4 colpi): 57% vintiSinner superiore anche negli scambi lunghi (9+): sempre avanti rispetto ad AlcarazAlcaraz domina nella fascia media (5-8 colpi): 57%La chiave? Come Alcaraz riuscirà a leggere il primo servizio di Sinner e quanto sarà aggressivo in risposta.
    Record, storia e la chance di entrare nel club dei “grandi spagnoli”Alcaraz punta a diventare il terzo spagnolo a vincere le ATP Finals dopo Manuel Orantes (1976) e Alex Corretja (1998). Nessun iberico ha più alzato il trofeo da 27 anni.“Sarebbe un titolo enorme per me. Ho lavorato tantissimo per arrivare qui in forma. Vincere contro Jannik e mettere il mio nome accanto a quello di Orantes e Corretja sarebbe speciale”.
    La cornice dei grandi: doppio, record e finale spettacolareLa giornata di Torino sarà aperta dalla finale di doppio, con Joe Salisbury e Neal Skupski a caccia del loro primo titolo da coppia contro Heliovaara/Patten, entrambi reduci da un percorso brillante.
    Una finale che può segnare un’epocatAlcaraz–Sinner non è solo la finale che chiude la stagione: è lo specchio del futuro del tennis mondiale. Due fenomeni di 22 e 24 anni, due percorsi diversi ma paralleli, due stili in contrasto perfetto.La sensazione è che non sarà l’ultima finale importante che si contenderanno.Ma quella di Torino, per come arriva e per ciò che rappresenta, ha già un’aura di storia.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner, un 2025 da record: come lui solo Federer e Djokovic (e altri primati alle Finals)

    Jannik Sinner a Torino (foto Brigitte Grassotti)

    Jannik Sinner è l’epigone della risolutezza. Nel suo incidere e mentalità si pensa alla giornata, al torneo, statistiche e record sono solo conseguenze delle prestazioni. Un’attitudine che l’ha portato a diventare Campione nella sua Straordinaria Normalità. Tuttavia tra il nostro campione di Sexten e i big title c’è una affinità elettiva: a suon di vittorie da molto tempo scrive pagine di storia tennistica e segna record assoluti. Uno l’ha segnato oggi, 15 novembre 2025, grazie all’accesso alla finale delle ATP Finals, ed è estremamente significativo e prestigioso. Sinner nella stagione in corso ha disputato la finale in tutti e cinque i massimi eventi dell’anno, i 4 Slam e le Finals ATP. Solo Roger Federer e Novak Djokovic sono riusciti a fare altrettanto: il svizzero per due anni di fila, 2006 e 2007, il serbo nel 2015 e 2023. E Jannik è il più giovane dei tre ad esserci riuscito. Un tris d’assi assoluto, e un record davvero impressionante per Jannik, il tutto in un anno – come ben sappiamo – difficilissimo per la nota questione che è riuscito a bypassare con una forza e tenuta mentale formidabili. Ma c’è dell’altro.
    Jannik è alla terza finale consecutiva al “Masters”, da quando è stato inaugurato nel 1970. È è settimo giocatore a riuscirci: prima di lui Ilie Nastase, John McEnroe, Ivan Lendl, Boris Becker, Roger Federer e Novak Djokovic. Si unisce a un vero parterre de rois, ma è anche solo il terzo under 25 a riuscirci, dopo Ivan e Roger. Applausi!
    Inoltre Sinner è in striscia vincente a livello di set alle Finals: 18 vinti di fila. Meglio di lui solo lo “zar” Ivan Lendl, con 24 negli anni ’80, e meglio di Federer e Djokovic, i giocatori che più hanno vinto il torneo, ma che si sono fermati a 16 set vinti.
    Sempre relativamente alle Finals, ecco un altro primato prestigioso e assoluto di Sinner: da quando il torneo è nato (1970), Jannik è l’unico giocatore capace di vincere il girone per due anni di fila senza perdere un set. Dominante.
    Ma il dominio arriva anche da un’altra statistica davvero notevole: la percentuale di vittorie alle Finals. Jannik in carriera ha un record di 14 vittorie e solo 2 sconfitte nel torneo, per una percentuale di successo del 87,5%. Nella storia del torneo, meglio di Sinner solo Nastase, con 22 partite vinte e 3 sconfitte, che vale al rumeno un record del 88%. Dietro, staccati, Lendl col 79,6, Federer con una percentuale del 77,6 e quindi Djokovic a 73,5% (considerando un minimo di 10 partite giocate). Incredibile Jannik!
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO