More stories

  • in

    Intervista a Jannik Sinner dal Corriere della Sera: “E stata una stagione stranissima: avrei voluto giocare di più, imparare di più e più velocemente”

    Intervista a Jannik Sinner: “Il mio tennis, il Milan, le ragazze” (di Gaia Piccardi, Corriere della Sera di Lunedì 16 Novembre) Sinner la prima vittoria nel circuito è stata come l’aveva immaginata? «Mi sono emozionato, sono umano, anche se le emozioni le vivo più dentro che fuori. Bello, poi ho pensato: ora comincia il lavoro […] LEGGI TUTTO

  • in

    TENNIS ITALIA: Età primo successo nel circuito ATP

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    TENNIS ITALIA: Età primo successo nel circuito ATP.
    1. Jannik Sinner 19 anni, 2 mesi e 30 giorni2. Claudio Pistolesi 19 anni, 7 mesi e 18 giorni3. Stefano Pescosolido 20 anni, 8 mesi e 21 giorni4. Adriano Panatta 21 anni, 0 mesi e 30 giorni5. Francesco Cancellotti 21 anni, 2 mesi e 21 giorni6. Paolo Canè 21 anni, 3 mesi e 10 giorni7. Matteo Berrettini 22 anni, 3 mesi e 23 giorni8. Filippo Volandri 22 anni, 8 mesi e 18 giorni9. Omar Camporese 22 anni, 10 mesi e 4 giorni10. Simone Colombo 22 anni, 11 mesi e 20 giorni11. Renzo Furlan 23 anni, 9 mesi, 1 giorno12. Paolo Bertolucci 23 anni, 9 mesi, 22 giorni13. Gianni Ocleppo 23 anni, 11 mesi, 29 giorni14. Lorenzo Sonego 24 anni, 1 mese, 18 giorni15. Massimiliano Narducci 24 anni, 3 mesi, 3 giorni16. Corrado Barazzutti 24 anni, 4 mesi, 20 giorni17. Andrea Gaudenzi 24 anni, 8 mesi, 9 giorni18. Claudio Panatta 25 anni, 2 mesi, 19 giorni19. Marco Cecchinato 25 anni, 7 mesi, 7 giorni20. Fabio Fognini 26 anni, 1 mesi, 21 giorni21. Gianluca Pozzi 26 anni, 3 mesi, 20 giorni22. Tonino Zugarelli 26 anni, 6 mesi, 2 giorni23. Andreas Seppi 27 anni, 4 mesi, 4 giorni24. Daniele Bracciali 28 anni, 3 mesi, 28 giorni25. Davide Sanguinetti 29 anni, 5 mesi, 19 giorni26. Paolo Lorenzi 34 anni, 7 mesi, 19 giorn

    Un Grazie a Gianni LEGGI TUTTO

  • in

    Binaghi e Barazzutti parlano della vittoria di Jannik Sinner. Binaghi ” Ora non ci si può sedere sugli allori, perché c’è tanto da migliorare, in particolare il servizio, ma è certo che siamo di fronte a un fenomeno ” e l’articolo di Gianni Clerici su “Repubblica”

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    Queste le dichiarazioni di Angelo Binaghi e Corrado Barazzutti sul successo di Jannik Sinner a Sofia.
    Angelo Binaghi : “La vittoria di Jannik Sinner è la conferma del momento straordinario del nostro tennis a livello maschile. Lui è la punta di diamante di un movimento straordinario. E’ un risultato che conferma l’ottimo lavoro fatto dal ragazzo e dal suo team, Riccardo Piatti in testa. Ora non ci si può sedere sugli allori, perché c’è tanto da migliorare, in particolare il servizio, ma è certo che siamo di fronte a un fenomeno che può vincere tornei molto più grandi di quello portato a casa oggi.Poi Jannik ha il grande vantaggio di poter migliorare con serenità perché può dividere le responsabilità di portare in alto il tennis italiano con altri giocatori azzurri che gli sono davanti in classifica come Matteo Berrettini, Fabio Fognini e Lorenzo Sonego e con un ragazzo più giovane di lui di un anno come Lorenzo Musetti che sta crescendo a vista d’occhio. Con loro nei prossimi anni vogliamo tornare a vincere la Coppa Davis”.
    Corrado Barazzutti “Jannik ha dimostrato una volta di più le sue grandissime qualità. E’ un predestinato, un giocatore che non ha limiti e che presto vedremo al top. Ha una capacità straordinaria di stare in campo contro qualunque tipo di avversario, come dimostrato al Roland Garros con Nadal, nonostante la sua giovane età. Ha colpi di altissimo livello in tutti i fondamentali, ma allo stesso tempo grandissimi margini di miglioramento. Il futuro per lui e per la nostra nazionale di Davis è senz’altro roseo”.
    Questo l’articolo apparso oggi su “Repubblica” a firma di Gianni Clerici sul successo di Jannik Sinner a Sofia
    “Frank Herbert, l’autore di “Dune”, sosteneva che “non c’è un segreto dell’equilibrio. Bisogna solo sentire le onde”. Jannik Sinner sente le onde. Come lui, le sentono tanti insegnanti pazienti, contadini meticolosi, medici coraggiosi, artigiani geniali o poliziotti cortesi, che hanno lo stesso talento naturale e, dunque, lo stesso equilibrio. Per questo motivo il ragazzo rosso di San Candido, che ha vinto oggi il suo primo titolo ATP a 19 anni e tre mesi (Panatta ci riuscì a 21 anni e un mese, Berrettini a 22 e tre mesi), non è più speciale di Laura, la coetanea di Catania che l’estate scorsa ha deciso, dopo la maturità più anomala del dopoguerra, di dedicare la vita allo studio dei nuovi virus. Anche lei sente le onde provocate dalle passioni, dalle paure e dalle speranze di tante persone. Forse il nuovo numero 37 del ranking mondiale ha, su un campo da tennis, le stesse qualità che Federico, perito elettrotecnico di Isola Vicentina dimostrò, esattamente alla sua stessa età, alla Olivetti di Borgolombardo prima di trasferirsi in California e inventare i microprocessori commerciali a basso costo, cambiando la vita di ciascuno di noi (di cognome fa Faggin e a 78 anni continua a studiare onde di vario genere: leggete, se vi capita, la sua autobiografia, che s’intitola “Silicio”).

    La differenza tra Jannik e tutti gli altri è che di lui s’occupano i media. Anch’io nell’ultimo anno e mezzo ho scritto spesso delle sue imprese e sconfitte, rendendomi conto che la straordinarietà non va cercata nella sequenza di risultati che lo hanno portato a pochi passi dal Gotha del tennis mondiale bensì nella normalità continuamente e pacatamente rivendicata: mentre oggi a Sofia teneva alzata a favore di telecamere la sua prima coppa conquistata in un torneo del circuito ATP ha espresso un solo concetto, oltre ai ringraziamenti di rito: il mio staff e io abbiamo lavorato tanto per arrivare fin qui ma sappiamo di avere un’enorme mole di altro lavoro da fare. Come dire: a contare è quel che verrà, il resto è solo passato.
    Le vittorie sul campo e l’espressività fuori dal campo stanno trasformando Jannik in un punto di riferimento – un “benchmark”, nel linguaggio di pubblicitari e sociologi – per milioni di persone. È facile prevedere che s’affiancherà presto a Federica Pellegrini e a Valentino Rossi, per limitarci agli sportivi italiani in attività. E, come loro in passato, sta verificando che la visibilità mediatica ha pregi e difetti che sembra in grado di individuare sentendo distintamente il rumore delle onde che increspano il mare della società civile. Ciò comporta responsabilità ampliate dalla fase difficilissima che stiamo attraversando, perché qualsiasi sprazzo di felicità è più benvenuto adesso che in tempi meno travagliati.
    Detto tutto questo, resta agli atti la progressione impressionante di un tennista che supera ogni ostacolo senza quasi darlo a vedere. È stato il primo della classe 2001 a vincere un Challenger, a superare un turno in un Masters 1000, ad approdare al tabellone principale di uno slam, a battere un Top Ten e adesso ad aggiudicarsi un Masters 250. Esattamente un anno fa si laureava migliore Under 21 del 2019 nelle Next Gen Finals di piazzale Lotto. Senza paragoni fuori luogo, mi limito a ricordare che quando Federer si prese, proprio a Milano a piazzale Lotto, il suo primo titolo ATP, aveva 19 anni e cinque mesi. Dal giorno della ripresa agonistica post lockdown Sinner ha battuto gente come Stefanos Tsitsipas, David Goffin, Alexander Zverev, Gilles Simon, Casper Ruud e, nell’ultima settimana, Marton Fucsovics, Alex De Minaur e Adrian Mannarino. Oggi ha dovuto lottare parecchio per avere la meglio sul canadese Vasek Pospisil, 30 anni, che ha confermato la propria ottima forma attuale (è il numero 74 del ranking mondiale). Controllato con scioltezza il primo set (6-4), l’altoatesino ha avuto un lungo black out nel secondo set (3-6) e resistito alle bordate dell’avversario nel terzo set, deciso da un perfetto tie break (7-3). Un match di notevoli intensità e incertezza, che giocatori molti più esperti non avrebbero saputo gestire. Bisogna prenderne atto e poi lasciare che il ragazzo e il suo gruppo, guidato dall’equilibratissimo Riccardo Piatti, continuino nel programma di crescita senza dare per scontato alcunché: il motto “non siamo a niente, signori” è il solo a funzionare sempre.” LEGGI TUTTO

  • in

    Daniele Sano diventa il nuovo Chief Business Officer in ATP

    L’ATP sempre più italo-centrica. E’ di oggi la notizia che il nuovo Chief Business Officer dell’ATP sarà il manager italiano Daniele Sano, in carica dal prossimo primo dicembre. Lavorerà a Londra, a stretto contatto con Massimo Calvelli (CEO ATP). Sano supervisionerà tutte le operazioni relative alle partnership commerciali, vendite globali, marketing, pubbliche relazioni e sviluppo […] LEGGI TUTTO

  • in

    Lorenzo Sonego: ” mi piacerebbe avere la risposta di Novak Djokovic”

    Lorenzo Sonego ITA, 1995.05.11

    Lorenzo Sonego è stato protagonista la scorsa settimana a Vienna dove ha raggiunto la finale e quando è stato interrogato sui suoi idoli l’azzurro ha dichiarato al Corriere dello Sport. “Roger Federer è sempre stato il mio idolo, il mio modello, e mi è piace molto anche Tsonga. Tuttavia, se mi fosse data la possibilità di poter rubare un colpo di un altro tennista, sceglierei la risposta di Novak Djokovic”.

    “I miei modelli rimangono Roger Federer e Jo Wilfried Tsonga, ma se dovessi rubare un colpo a un collega mi piacerebbe avere la risposta di Djokovic.Mi piacerebbe vincere il torneo di Roma o un torneo del Grande Slam”.
    “Nel periodo del lockdown mi sono dato al ballo, provando a imparare qualche passo di latino americano insieme alla mia fidanzata Alice: salsa, baciata… Inoltre mi sono dedicato alla cucina. Il piatto che mi riesce meglio sono gli gnocchi”.
    Su Djokovic: “Mi ha fatto i complimenti, ma non mi ha detto nulla di particolare. Però mi hanno fatto molto piacere gli elogi di Goran Ivanisevic”.
    Un’altra carriera prima del tennis?: “No, ho sempre pensato che il tennis fosse la mia strada. Inoltre il calcio era troppo fisico per me”. LEGGI TUTTO

  • in

    Jannik Sinner tra Sofia e Ortisei

    Jannik Sinner si è ritirato la scorsa settimana dopo soli 9 minuti e 3 game nel match contro Andrei Rublev nel torneo di Vienna. L’azzurro ha dovuto rinunciare per colpa di una vescica al piede destro “Ma non è niente di grave” ha dichiarato il manager di Sinner Alex Vittur a SportNews. Nel frattempo, il […] LEGGI TUTTO