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    ATP Antalya: l’intervento di Salvatore Caruso a poche ore dal debutto in campo “Noi tennisti professionisti siamo fortunati e privilegiati nel riuscire a svolgere il nostro lavoro. Io e i miei colleghi non vediamo l’ora di vaccinarci per tornare quanto prima alla normalità “

    Salvatore Caruso ITA, 1992.12.15

    A poche ore dall’esordio nel torneo ATP 250 di Antalya contro il kazako Alexander Bublik, Salvatore Caruso ha parlato ai microfoni di Radio Sportiva nel corso del programma ‘Passione Sportiva’. Ecco l’intervento integrale del tennista siciliano n.76 al mondo: “Sono molto contento di rientrare nel circuito per fare ciò che amo dopo un periodo complicato. La preparazione alla stagione in procinto di avvio è stata particolare come l’intero anno vissuto da tutti noi a causa dei motivi che conosciamo. Non sapevamo da dove avremmo iniziato il 2021: eravamo in attesa del calendario che alla fine è venuto fuori nei giorni scorsi. Io partirò dall’Open di Antalya, dove oggi si sarebbero dovuti disputare i primi turni di qualificazione rimandati alle giornate di domani e dopodomani a causa della pioggia. Venerdì inizierà il tabellone principale che terminerà il 13. Successivamente, il 14 o il 15 voleremo in Australia per giocare gli Australian Open. Lì il protocollo è molto rigido e non è un caso che il tennis abbia organizzato dei voli charter solo per i giocatori: entrare in quel continente in questo momento è alquanto complicato. Fino a pochi giorni fa, infatti, l’Australia era una zona senza virus, ma nelle ultime ore sono venuti fuori otto casi e gli australiani sono molto preoccupati. Per questo motivo, tutti noi faremo due settimane di quarantena prima di poter girare liberamente a Melbourne.

    Personalmente ho due obiettivi da perseguire nel 2021: il primo step sarà entrare tra i primi 50 al mondo in classifica; il secondo è essere protagonista nel centrale di Wimbledon, un torneo con un fascino particolare. Giocare nel tempio del tennis sarebbe il coronamento di una carriera importante.
    Se ripenso al 2020, posso essere soddisfatto dei risultati ottenuti. La partita dello scorso anno che più mi porto nel cuore è quella vinta a Roma contro l’americano Sandgren. Roma è un torneo a cui noi italiani siamo molto affezionati. E’ stato difficile non avere il sostegno del pubblico, tuttavia l’emozione che ho provato dopo quel match è stata grande, come anche la mia soddisfazione. Nell’anno appena trascorso sono migliorato sia dal punto di vista tennistico, sia anche sotto l’aspetto della gestione delle energie dentro e fuori dal campo. Giocare 3 set su 5 in uno Slam è molto duro e saper gestire i momenti è stato fondamentale per la mia maturazione e per il mio salto di qualità.
    Per quanto riguarda il tennis maschile italiano, penso che questo sia uno dei migliori momenti di sempre: siamo in 8 giocatori tra i top 100 al mondo. Tra di noi c’è tanta consapevolezza di poter far bene e crediamo fortemente che anche molti altri giocatori attualmente più giù nel ranking possano approdare tra i primi 100. Stiamo facendo molto bene e ognuno di noi fa da traino all’altro. I risultati non arrivano per caso. L’obiettivo del tennis italiano è quello di portare altri colleghi a questo livello. Al Western & Southern Open ho battuto Sinner in un derby, che non è mai la partita più semplice da disputare. Jannik è un bravissimo ragazzo e ricordo che quello contro di lui era il primo match dell’anno. Sono stato bravo e fortunato a spuntarla io, ma poi lui ha fatto un ulteriore salto di qualità e credo che abbia ancora tanto da regalare al tennis italiano e mondiale.
    La situazione creata dal Covid ormai sta andando avanti da molto tempo e sta facendo soffrire tantissime persone. Noi tennisti professionisti siamo fortunati e privilegiati nel riuscire a svolgere il nostro lavoro. Io e i miei colleghi non vediamo l’ora di vaccinarci per tornare quanto prima alla normalità e riabbracciare i nostri tifosi”. LEGGI TUTTO

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    Gli italiani nel circuito Future: i numeri del 2020. Quattro titoli per Alessandro Bega, Giacalone raggiunge Bonadio e Quinzi a quota 1

    Alessandro Bega nella foto

    E’ terminata la stagione 2020 a livello Future. Nonostante l’emergenza Coronavirus ed i conseguenti problemi organizzativi e logistici, tantissimi giocatori italiani hanno disputato questo tipo di tornei anche nella seconda parte dell’anno, ottenendo risultati di rilievo.
    Alessandro Bega si conferma sempre più un vero e proprio dominatore del circuito Future: il ventinovenne di Cernusco sul Naviglio ha chiuso il 2020 con quattro vittorie in tornei da $15.000 a Cancun, Sharm El Sheikh (2) e Caslano, oltre ad una finale persa nel mese di novembre in Egitto contro il cipriota Chrysochos. L’attuale n.349 del ranking ATP ha raggiunto quota diciassette affermazioni a livello Future, stabilendo il record personale di quattro trofei vinti nella stessa stagione (nel 2015 e nel 2018 si era fermato a quota tre).
    Due finali raggiunte ma solo un successo per Gianluigi Quinzi, Riccardo Bonadio e Omar Giacalone, ultimo azzurro in ordine cronologico ad imporsi in un torneo Future (ha vinto pochi giorni fa in quel di Monastir, superando l’austriaco Erler all’ultimo atto). Non hanno fallito alla loro unica finale stagionale, invece, Luca Nardi, Luca Potenza e Giovanni Fonio.

    Franco Agamenone ha centrato due finali in stagione in Romania, senza mai riuscire a conquistare il titolo. Finali amare anche per Jacopo Berrettini, Marco Bortolotti ed Erik Crepaldi. Di seguito la panoramica completa.
    ALESSANDRO BEGA (4 TITOLI – 1 FINALE)GENNAIO – M15 Cancun (Messico) – b. Mateus Alves (BRA) 6-4 6-2FEBBRAIO – M15 Sharm El Sheikh (Egitto) – b. Marek Gengel (CZE) 6-4 6-2FEBBRAIO – M15 Sharm El Sheikh (Egitto) – b. Marek Gengel (CZE) 6-4 7-5AGOSTO – M15 Caslano (Svizzera) – vs Sandro Ehrat (SUI) 4-6 2-6NOVEMBRE – M15 Sharm El Sheikh (Egitto) – b. Petros Chrysochos (CYP) 6-4 6-2
    OMAR GIACALONE (1 TITOLO – 1 FINALE)FEBBRAIO – M15 Heraklion (Grecia) – vs Alexis Musialek (FRA) 6-7(6) 1-6DICEMBRE – M15 Monastir (Tunisia) – b. Alexander Erler (AUT) 6-3 7-5
    GIANLUIGI QUINZI (1 TITOLO – 1 FINALE)GENNAIO – M25 Weston (Stati Uniti) – b. Christian Lindell (SWE) 3-6 7-5 7-5SETTEMBRE – M25 Jablonec (Repubblica Ceca) – vs Agustin Velotti (ARG) 2-6 1-6
    RICCARDO BONADIO (1 TITOLO – 1 FINALE)FEBBRAIO – M15 Antalya (Turchia) – b. Juan Pablo Paz (ARG) 3-6 6-4 6-1FEBBRAIO – M15 Vale Do Lobo (Portogallo) – vs Ricardo Ojeda Lara (ESP) 6-1 3-6 4-6
    LUCA POTENZA (1 TITOLO)SETTEMBRE – M15 Monastir (Tunisia) – b. Alexander Shevchenko (RUS) 2-6 6-4 6-3
    GIOVANNI FONIO (1 TITOLO)FEBBRAIO – M15 Antalya (Turchia) – b. Michael Vrbensky (CZE) 4-6 6-4 6-3
    LUCA NARDI (1 TITOLO)MARZO – M15 Sharm El Sheikh (Egitto) – b. Jaroslav Pospisil (CZE) 5-7 6-4 7-6(5)
    FRANCO AGAMENONE (2 FINALI)SETTEMBRE – M15 Bucarest (Romania) – vs Timofey Skatov (KAZ) 4-6 4-6SETTEMBRE – M15 Curtea De Arges (Romania) – vs Duje Ajdukovic (CRO) 6-2 4-6 4-6
    MARCO BORTOLOTTI (1 FINALE)GENNAIO – M15 Antalya (Turchia) – vs Javier Barranco Cosano (ESP) 4-6 1-6
    JACOPO BERRETTINI (1 FINALE)AGOSTO – M15 Alkmaar (Olanda) – vs Igor Sijsling 2-6 1-6
    ERIK CREPALDI (1 FINALE)NOVEMBRE – M15 Sharm El Sheikh (Egitto) – vs Vladyslav Orlov 0-6 3-6 LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner e l’intervista a Sky Sport: “Per vincere la testa conta per il 70%, poi c’è il fisico, i colpi invece contano solo per il 10%. Ogni giorno quando mi sveglio penso subito al mio obiettivo, che è quello di migliorare sempre di più”

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    Su Sky Sport è arrivata l’intervista esclusiva di Stefano Meloccaro a Jannik Sinner.“Per vincere la testa conta per il 70%, poi c’è il fisico, i colpi invece contano solo per il 10%. Ogni giorno quando mi sveglio penso subito al mio obiettivo, che è quello di migliorare sempre di più. I record e i risultati? Non ci faccio caso”.
    All’inizio ti alternavi tra tennis e sci, cosa preferivi?
    “Il tennis mi piace di più, anche perchè da piccolo vincevo tanto nello sci e mai nel tennis, la cosa mi dava fastidio…Nel tennis nel corso di una partita puoi commettere degli errori, nello sci invece non puoi, al primo errore sei subito 20° e non mi piaceva mai arrivare così in fondo…”
    Il segreto per diventare un professionista è lo stesso nei due sport? Dipende dalla tenacia?
    “È sempre importante quando conta per te lo sport. Il tennis è la cosa più importante della mia vita dopo la famiglia e gli amici. L’elemento principale è sempre la passione per lo sport. È fondamentale la voglia di porsi un obiettivo ogni giorno, fin da quando ti svegli, mettendo in conto i momenti difficili. Se ti piace davvero lo sport che fai superi qualsiasi periodo duro. Considerando le percentuali nel tennis la testa vale anche per il 70%, conta più di tutto il resto. Poi per il 20% c’è il fisico, i colpi invece per il 10%”.

    La vita del professionista è così bella come si immagina da fuori?
    “Ho scelto di giocare a tennis perchè mi piace, questa vita quindi è la più bella che potessi fare, mi piace per l’80-90%. Le interviste mi dispiace dirlo ma sono cose obbligatorie che mi piacciono meno…Vorresti vedere di più la famiglia e gli amici e fare o imparare anche altre cose, per esempio a me piacerebbe imparare a cucinare, mio padre è cuoco, ma ora la mia priorità è il tennis.
    Le macchine mi piacciono tantissimo, mio fratello come prima auto si era comprato una Giulietta Alfa Romeo, io ho il contratto con l’Alfa Rome, sono fortunato. Mi piace guidare, mi piace la velocità, un giorno vorrei anche scendere anche in pista”.
    Qual è la fotografia del tuo 2020?
    “Sicuramente la vittoria di Sofia contro Pospisil, era l’ultimo torneo dell’anno, ho giocato molto bene. Non faccio caso ai risultati e ai record. Dopo una bella partita sono molto contento, ma penso sempre a lavorare per migliorare”.
    Cosa chiedi al 2021?
    “Spero che sia una stagione normale. Non mi piace guardare la classifica, la cosa più importante è di giocare tante partite, spero di farne almeno 60.
    Mettere un po’ di peso può farmi solo bene, posso progredire molto, soprattutto nella resistenza. Dal punto di vista fisico i miei punti di forza sono la velocità e il bilanciamento.
    Avere un obiettivo davanti è molto importante, poi devi affrontare tutto con calma e avere gente che ti vuole bene accanto. Ho sempre avuto fortuna nel trovare le persone migliori intorno a me nel momento migliore. Se uno vuole qualcosa veramente e ci lavora sopra il risultato arriverà”.
    Per ogni colpo individua il miglior giocatore del circuitoServizio: IsnerDritto: FedererRovescio: DjokovicGioco a rete: NadalMentalità: Nadal
    Il tuo colpo migliore invece qual è?
    “Se devo sceglierne uno dico il rovescio, mi sento abbastanza sicuro, l’ho sempre giocato meglio rispetto agli altri colpi. Sul servizio e sul gioco a rete stiamo lavorando molto. Ma ho 19 anni, posso solo migliorare e in tutto si possono fare passi avanti”.
    Si dice che il tuo bello sia che pensi sempre solo al tennis, è vero?
    “Nella maggior parte del tempo sì, anche quando sono in palestra, poi invece quando stacco lo faccio completamente, penso ad altre cose, altrimenti è dura…Ma al mattino penso subito al mio obiettivo da raggiungere, che è quello di migliorare”. LEGGI TUTTO