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    Cobolli punta in alto: “Voglio sfidare Sinner e Alcaraz”

    Flavio Cobolli ITA, 2002.05.06 – Foto Getty Images

    Carisma da vendere, talento innato e un’etica del lavoro impeccabile. Queste sono le qualità che fanno di Flavio Cobolli uno dei tennisti destinati a crescere ulteriormente nel 2025. A soli 22 anni, l’italiano inizierà la nuova stagione dal numero 32 del mondo, con l’ambizione di raggiungere traguardi ancora più prestigiosi.A 22 anni, Cobolli si prepara per una stagione che si preannuncia intensa e competitiva, ma le sue ambizioni e la sua chiarezza di obiettivi suggeriscono che potrebbe essere pronto per il grande salto di qualità.
    Cobolli si è stabilito nell’élite del tennis con una naturalezza sorprendente, compiendo un balzo impressionante dal posto 101 al 32 in meno di una stagione. In un’intervista al Corriere dello Sport, il giovane talento italiano ha condiviso le sue riflessioni sul futuro.“Vedo questo anno come un nuovo inizio, un’opportunità per confermare quanto di buono fatto nel 2024, non tanto in termini di risultati, quanto di professionalità e voglia di migliorare,” ha dichiarato Flavio, che ambisce a confrontarsi con i migliori.
    “Il mio grande obiettivo è avere il livello necessario per mettere in difficoltà chiunque. Voglio ridurre la distanza che Sinner e Alcaraz hanno creato rispetto agli altri. Mi piacerebbe metterli in difficoltà perché ammiro e rispetto molto entrambi,” ha affermato con determinazione.
    La crescita di Cobolli ha subito un rallentamento nel finale di stagione a causa di un infortunio alla spalla che ha condizionato la sua preparazione invernale. “Sono in ritardo di una settimana rispetto a quanto avrei voluto perché i dolori hanno impiegato tempo a scomparire, ma poco a poco sto recuperando la mia forma fisica e tennistica,” ha spiegato.
    Il giovane italiano ha anche identificato chiaramente le aree su cui deve lavorare per migliorare nel 2025:– “Ho percentuali troppo basse al servizio se le confronto con quelle dei migliori”– “Vorrei incorporare la variante del servizio e volée nel mio gioco”– “La cosa più importante è acquisire la capacità di passare dalla difesa all’attacco in un colpo”.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Classifica ATP Italiani: +21 per Giovanni Fonio

    <!– –> <!– Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può creare dipendenza. Gioca responsabilmente. Maggiori info qui. –> 26/12/2024 09:21 Nessun commento Classifica Atp Entry System Singolo (23-12-2024) Jannik Sinner ITA, 16-08-2001 11830 Punti 17 Best: 15 Lorenzo Musetti ITA, 03-03-2002 2600 Punti 32 Best: 30 Flavio Cobolli ITA, 06-05-2002 1472 […] LEGGI TUTTO

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    Sinner 2025: La prova del campione

    Jannik Sinner nella foto (foto Brigitte Grassotti)

    Jannik Sinner si è imposto come il giocatore più brillante del 2024, chiudendo l’anno con un’impresa straordinaria: la doppietta ATP Finals – Coppa Davis. Una performance che ha evidenziato non solo il suo talento, ma anche una gestione impeccabile del calendario e dei carichi di lavoro. Ora, mentre si prepara a Dubai per la nuova stagione, si aprono nuovi scenari e sfide per il campione altoatesino.Il 2025 si preannuncia come un anno cruciale per Sinner. La sua capacità di gestire le pressioni, evolversi tecnicamente e superare le possibili difficoltà extra-campo determinerà il suo successo in questa nuova fase della carriera. Gli appassionati possono prepararsi a una stagione che si preannuncia elettrizzante, con il campione italiano protagonista assoluto del circuito mondiale.
    La Pressione del FavoritoIl 2025 segnerà un capitolo inedito nella carriera di Sinner: per la prima volta, si troverà a essere il riferimento del circuito, l’uomo da battere. La grande incognita riguarda proprio la sua capacità di gestire questo nuovo status. Riuscirà a mantenere la sua proverbiale imperturbabilità e la motivazione che lo ha contraddistinto finora? I segnali degli ultimi mesi sono incoraggianti, ma la sfida che lo attende è considerevole.
    La Terra Battuta: L’Ultima FrontieraChiudere un anno senza sconfitte prima dei quarti di finale e con solo sei battute d’arresto è un’impresa difficilmente replicabile. Tuttavia, la costante ricerca della perfezione di Sinner lo spinge a porsi nuovi obiettivi. La terra battuta emerge come la superficie dove il margine di miglioramento è più ampio. È qui che il suo gioco, basato sulla velocità e la potenza, trova maggiori resistenze, specialmente contro rivali come Alcaraz. La tendenza a giocare a una velocità costante su una superficie che richiede maggiore varietà e l’uso di colpi liftati rappresenta un aspetto su cui lavorare. In particolare, la gestione dei colpi all’altezza della spalla si è rivelata una vulnerabilità che gli avversari potrebbero sfruttare.
    L’Incognita del TASUn elemento che potrebbe alterare significativamente il 2025 di Sinner è il procedimento pendente davanti al TAS. La WADA sostiene che l’italiano abbia una responsabilità riguardo ai membri del suo team, nonostante sia stato accertato che i test positivi fossero dovuti a una contaminazione. Una eventuale condanna potrebbe comportare alcuni mesi di squalifica, compromettendo gli obiettivi stagionali e, in particolare, il lavoro sulla terra battuta se dovesse saltare tornei come il Roland Garros.
    Obiettivi e AmbizioniNonostante le brevi vacanze, ricche di impegni pubblicitari, Sinner mostra un’immutata fame di successi. L’Australian Open, dove difenderà per la prima volta un titolo del Grande Slam, rappresenterà il primo banco di prova. Gli obiettivi sono chiari: mantenere la posizione di numero uno, affermarsi come leader generazionale superando Alcaraz, migliorare sulle superfici meno congeniali e consolidarsi come il volto del tennis del futuro.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Marco Cecchinato: “2025 Anno Decisivo, o torno in Top 200 o mi ritiro”

    Marco Cecchinato nella foto

    Marco Cecchinato, il tennista che nel 2018 raggiunse la semifinale del Roland Garros sconfiggendo Novak Djokovic, ha aperto il suo cuore in un’intervista a PalermoToday, tracciando un bilancio della sua carriera e fissando un obiettivo chiaro per il futuro.La storia di Cecchinato è emblematica di quanto sia difficile il tennis professionistico: un giocatore capace di battere Djokovic e raggiungere la top 20 può trovarsi a lottare per la sopravvivenza nel circuito. Il 2025 dirà se questa storia avrà un nuovo capitolo o se sarà il momento di voltare pagina.
    Il Momento Decisivo“Il 2025 sarà la stagione più importante. Se non ritorno a fine anno nei top 200, posizione che mi garantirebbe le qualificazioni agli Australian Open del 2026, smetto col tennis,” ha dichiarato il 32enne palermitano, oggi numero 377 del ranking.
    Un Anno di DifficoltàRiflettendo sul 2024, Cecchinato non nasconde i problemi: “È stato troppo difficile per me, sicuramente il più difficile della mia carriera. Dopo 11 anni a gennaio non andrò in Australia. Ho girato tanto per il mondo: Thailandia, Australia, Macedonia, Sudamerica e ho fatto tanta fatica. Non è facile, mi pesa molto.”
    Il Passato GloriosoRipensando al suo momento migliore, la semifinale al Roland Garros 2018, Cecchinato ricorda: “Con Djokovic è stato il punto più alto della mia carriera. Vittoria in quattro set, con due tiebreak. L’ultimo è stato interminabile. A fine match, nel momento della stretta di mano a rete, mi ha abbracciato e mi ha detto che avevo appena fatto una partita incredibile. Non dimenticherò mai quelle parole.”
    La Discesa e l’AutocriticaSul calo dopo i grandi successi, ammette: “Dovevo allenarmi tanto, forse c’è stata un po’ di pigrizia. Avevo raggiunto un livello troppo alto e a quel punto forse potevo chiamare un super coach. Sentivo molto le pressioni, le critiche che arrivavano inesorabili appena perdevo qualche match.”
    Lo Sguardo al FuturoNonostante le difficoltà, la determinazione rimane: “Ho sempre fatto tennis per stare con i primi 100 e questa situazione è complicata da gestire. Adesso mi sto rimettendo in gioco. Devo assolutamente chiudere il 2025 nella top 200 per tornare a giocare le qualificazioni degli Slam e dei tornei ATP. Io ci credo, voglio tornare lassù. Altrimenti stacco la spina.”
    Il Tennis ItalianoSul momento d’oro del tennis italiano, Ceck commenta: “L’Italia ha raggiunto un livello incredibile, basti pensare che lasciamo a casa Cobolli e Sonego. Poi abbiamo Sinner, Berrettini e Musetti al top: per stare lassù come fanno loro ti devi fare un bel culo, non è facile.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Arnaldi si racconta: “La nostra generazione è unica nel Tennis Italiano”

    Matteo Arnaldi nella foto – Foto Patrick Boren

    In un’intervista esclusiva a GQ Italia, Matteo Arnaldi ha offerto uno sguardo approfondito sul momento d’oro del tennis italiano e sulla sua carriera, rivelando dettagli interessanti sulla “generazione d’oro” di cui fa parte.La testimonianza di Arnaldi offre uno spaccato interessante di questa generazione di talenti che sta riscrivendo la storia del tennis italiano, con una maturità e una consapevolezza che vanno ben oltre l’età anagrafica.
    Una Generazione Straordinaria“A generazioni come la nostra non bisogna abituarsi: quello che stiamo facendo non è semplice,” spiega Arnaldi. “Della nostra generazione, nati nel 2001-2002, un buon 50% è arrivato con buoni risultati al professionismo. Non è normale: di solito ne arrivano uno, due.”
    L’Amicizia nel CircuitoIl tennista sanremese ha sottolineato il forte legame che unisce i tennisti italiani: “Ci conosciamo tutti sin da bambini. Siamo veramente amici, ci divertiamo insieme, ci troviamo spesso a cena. In campo ognuno ha il proprio percorso, ma fuori siamo un gruppo di amici.”
    La Crescita PersonaleSul 2024, Arnaldi riflette: “Non ho espresso il tennis che volevo, però è stato un anno di miglioramenti: il lavoro fisico, quello mentale, la gestione delle partite. Ho giocato match importanti in campi importanti, che prima non mi erano mai capitati.”
    Il Suo Modello“Kobe Bryant è il mio punto di riferimento,” rivela Arnaldi. “Il lavoro su se stessi, l’autoperfezionamento, sono tutte cose in cui mi rivedo. Sono un lavoratore, mi piace allenarmi, stare in campo, la palestra. Se non mi alleno, non sto bene con me stesso.” LEGGI TUTTO

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    Berrettini firma con IMG: Nuovo capitolo nella carriera del campione italiano

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    IMG ha annunciato ieri la firma di un importante accordo con Matteo Berrettini, che sarà rappresentato sia a livello tennistico che nel settore del modeling.Il tennista italiano, che vanta un palmarès di 10 titoli ATP nel singolare e ha raggiunto le semifinali sia agli US Open che agli Australian Open, oltre alla finale di Wimbledon, verrà rappresentato anche da IMG Models, la divisione modeling dell’agenzia.La partnership con IMG Models, in particolare, riconosce non solo le capacità atletiche di Berrettini ma anche il suo appeal nel mondo della moda e del lifestyle, confermando la sua crescente popolarità come figura poliedrica dello sport internazionale.
    “Siamo entusiasti di annunciare la firma di Matteo Berrettini!” ha dichiarato IMG nel comunicato ufficiale. “Benvenuto nella famiglia, Matteo!”Questo accordo segna un nuovo capitolo nella carriera del tennista romano, che potrà beneficiare dell’esperienza e della rete globale di IMG sia nel tennis che nel mondo della moda, aprendo nuove opportunità per la sua carriera dentro e fuori dal campo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Classifica ATP Italiani: +11 per Lorenzo Giustino. +40 per Facundo Juarez

    In chiusura d’anno provo a dare i voti ai nostri 13 classificati nei primi 200, (con l’aggiunta di Gliulio Zeppieri, che è ora fuori dei 200 ma che era dentro prima dell’infortunio): che sono la media fra tre indicatori:– miglioramento (o peggioramento) di ranking (dato oggettivo)– miglioramento tecnico (secondo il mio giudizio soggettivo, quindi non oggettivo)– programmazione dell’anno (parzialmente oggettivo)Ad ognuno scriverò nell’ordine: posizione (fra parentesi quella dello scorso anno a fine anno), il voto medio e, fra parentesi i voti parziali, nell’ordine: miglioramento ranking, miglioramento tecnico, programmazione. Di ciascuno scriverò alcune note. Ci sarà anche una breve menzione su chi lo scorso anno era nei 200 e sui gli under 20. Spero di non annoiarvi, ma nessuno vi obbliga.Sinner 1 (4) 9,83 (10, 10, 9,5). Poco da dire il mezzo punto in meno sulla programmazione è dovuto al fatto che è un poco mancato nella fase centrale. Ma è un piccolo dettaglio.Musetti 17 (27) 8,00 (9,8,7). Significativo miglioramento della classifica, a dispetto di molti denigratori che lo vedo fra i 30 ed i 50, miglioramento tecnico soprattutto nella tenuta mentale, mentre la programmazione non è quella di un top. Resto dell’idea che abbia bisogno di uno staff all’altezza di un top player.Cobolli 32 (101) 9,50 (10, 10, 8,5). Quasi lo stesso voto di Sinner, programmazione che dovrà tenere conto della sua nuova dimensione.Berrettini 34 (92) 8,33 (9, 8, 8). Non do il massimo per il miglioramento di classifica perchè è pur sempre un ex top10, due buoni voti per il miglioramento tecnico, che c’è stato, soprattutto su i colpi difensivi, ed una programmazione abbastanza sensata, tenuto conto che ha iniziato a Marzo, anche se ha avuto almeno due periodi (terra battuta e cemento di fine anno) decisamente sotto tono.Arnaldi 37 (44): 6,5 (8, 6,5, 5). Sufficienza piena, ma nulla di più. Salire di 7 posizioni nel primo vero anno di ATP è un buon risultato, merita 8. Sufficienza nel miglioramento tecnico, ha perso qualcosa (costanza battuta) ma guadagnato altro (varietà dei colpi). Il punto debole è stata la programmazione, assolutamente sbagliata, tagliata su quella di un top10, che non è, e che difficilmente sarà. Impossibile migliorare senza giocare anche i tornei minori. Credo che sia stato un anno d’esperienza per lui ed il suo staff, il prossimo ci dirà se può puntare alla top 20.Darderi 44 (128): 8,66 (10, 9, 7): nulla da aggiungere sul miglioramneto di ranking e su quello tecnico, anche se limitato alla terra battuta. Programmazione limitata, di fatto non ha giocato sul cemento fino a dopo le Olimpiadi, quando ha cominciato a scricchiolare anche la condizione. Dall’anno prossimo deve cambiare molto.Sonego 53 (46) 6,00 (6, 6, 6). Come direbbe il grande Rino Tommasi, 6 periodico per il torinese, che è più o meno dove era partito, nessun sostanziale miglioramento tecnico, e d’altronde sarebbe stato strano, visto che ha solo mollato il suo maestro di lunga data, Gipo Arbino, ma non lo staff, dimostrazione del fatto che gli insegnamenti dell’allenatore torinese aveva ormai poco effetto su Lorenzo. Vedremo se il (a quanto sembra limitato) apporto di Vincenzo Santopadre servirà a qualcosa. La mia opinione è che Sonego abbia ormai accettato una collocazione intermedia, e magari si veda, nel lungo periodo, unirsi al vecchio amico Andrea Vavassori, in un doppio che potrebbe darci delle soddisfazioni.Fognini 91 (107) 8,66 (9, 8, 9). Qualcuno penserà che il voto di Fabio sia spropositato, ma essere uno dei 5 over 35 ancora nei 100 (ed il secondo più vecchio dopo Monfils, a pari merito con Djokovic), deve essere premiato, dopo che ne era uscito lo scorso anno. Ho persino rilevato qualche miglioramento, ha rischiato di raggiungere il miglior risultato di carriera a Wimbledon. La programmazione è stata valida, se è riuscito a vincere un Challenger a fine stagione. L’impressione è che due anni fa volesse ritirarsi, adesso vada di anno in anno a vedere come va e se ne ha ancora voglia, aspettiamoci sorprese.Nardi 92 (118) 6,00 (6,50, 7,50, 4). Sufficienza conseguita solo perchè è riuscito a rientrare nei 100, ma anno semi-buttato nel cesso (semi-cit. dello stesso Nardi). Spicca il 4 di programmazione, che, assieme alla mancanza di un team all’altezza, continua da anni ad essere il suo punto debole. C’è poco da dire, o si trova un coach ed un team all’altezza, nel qual caso la top10, come dico da anni, non gli è preclusa, oppure vedo un futuro mediocre. E gli anni passano, due anni fa dicevo le stesse cose, non è cambiato da allora praticamente nulla.Bellucci 103 (179): 8,00 (9, 9, 6). Grande anno se si valuta da Giugno in poi. Quindi buon voto, ma se, come gli è capitato lo scorso anno e due anni fa, avesse avuto qualche risultato nella prima metà, oggi sarebbe nei primi 70, e non a dover partire per l’Australia con l’obbligo di giocare (a meno di molti ritiri) ancora la Q degli AO, che già aveva vinto due anni prima, e di non poter giocare i 250 che precedono lo slam. Il 6 della programmazione è persino regalato, a mio parere. Speriamo che l’anno prossimo cambi.Passaro 108 (202): 8,33 (10, 8,7). Partiva da oltre i 200, ha rischiato, a metà stagione, di entrare nei 100, risalendo di oltre 100 posizioni in 6 mesi. Poi, un po’ di “passarismo”, ed un infortunio, dal quale ha ricuperato solo a fine stagione, hanno un po’ vanificato questa rimonta. La speranza è che, a parte le Q degli AO, nei primi mesi giochi solo sulla terra battuta. Un po’ alla Darderi.Gigante 142 (183) 6,00 (7, 6, 5). Sufficienza anche per lui, è salito di 40 posizioni, ma frutto dei primi 3 o 4 mesi della stagione, per cui rischia di finire fra qualche settimana fuori dei 200. Credo che anche lui abbia bisogno di un diverso team. Il talento c’è, ma manca tutto il resto.Napolitano 167 (230): 7,00 (8, 7, 6). dopo aver fatto il BR, a 29 anni, non ha più praticamnte giocato. Riacutizzarsi di vecchi problemi? Se riesce a venirne a capo può fare una chiusura di carriera dignitosa.Zeppieri 236 PR 139 (135). 7,00 (7, 8 ,6). Incidente a metà stagione, quando, dopo il grande risultato del RG, sembrava in rampa di lancio. Giulio continua ad esser la “grande incompiuta” di questo gruppo, a 17 anni era allo stesso livelo di Musetti, con migliori, a mio parere, prospettive, per il suo tennis. Peccato che il fisico resti il suo principale limite, insieme ad un’indole perdente. Chissà che questi sei mesi ce lo restituiscano cambiato.
    Chi è uscito dai 200: Pellegrino, crisi profonda, urge cambio allenatore se no fa la fine di Brancaccio. Travaglia, sta provando a rientrare nei 200 (addirittura il suo nuovo coach parla di 100): buona fortuna! Brancaccio, lo seguo poco, soprattutto da quando è uscito dall’area Q Slam, probabilmente non è solo un fatto tecnico. Vavassori, punta ormai al doppio, è giovane per la disciplina, deve fare ancora esperienza, un anno fa giocava ancora i challengers.Gaio, Mager, Cecchinato, Agamenone, Giannessi, Bonadio: fra di essi ci sono dei ritirati e dei “quasi ritirati”. Mi spiace per Mager, che in fondo compie trent’anni in questi giorni, e gli altri hanno poco più di trenta, a parte Giannessi. Credo che questa generazione e quella successiva (Fonio, Dalla Valle, Weis, ed i già citati Napolitano, Pellegrino e Brancaccio) paghi il fatto di non avere avuto, in una fase cruciale della crescita, gli strumenti tecnici e fisici per competere ad un livello decisamente superiore a quello di 15/20 anni fa, quando iniziarono il loro apprendistato da junior.
    Giovanissimi: come tutti sanno, raramente mi espongo: oltre a quelli più conosciuti (Cinà, Carboni, Romano, Basile, Rapagnetta) vorrei fare una segnalazione per Cadenasso (20) e Bondioli (19). Segnalo infine, perché molti lo dimenticano, ma in fondo è solo del 2000, Federico Arnaboldi, che nell’ultimo anno è molto cresciuto. Speriamo che riesca ad inserirsi anche lui nella “new wave” italiana. LEGGI TUTTO

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    L’umiltà del Numero 1: Sinner oltre i titoli

    Jannik Sinner nella foto – Foto Antonio Fraioli

    In una recente intervista, Jannik Sinner ha dimostrato ancora una volta la sua straordinaria umiltà, nonostante i successi che lo hanno reso il tennista italiano più titolato di sempre, con due Slam e due Coppe Davis in bacheca.Queste parole rivelano la maturità di un atleta che, nonostante i grandi successi raggiunti, mantiene una prospettiva equilibrata sulla vita e sullo sport, dimostrando che la vera grandezza va ben oltre i risultati sul campo.
    Quando gli è stato chiesto se riflette mai sul suo status di tennista italiano più vincente della storia, il numero uno del mondo ha offerto una risposta che rivela la profondità del suo carattere:“Non ci crederete, ma non ho mai cercato di essere il migliore in qualsiasi cosa. Per me, è più importante il tipo di persona che sono, le persone di cui mi circondo, il livello di fiducia che posso avere in loro,” ha spiegato Sinner.Il campione altoatesino ha poi aggiunto una riflessione significativa sul concetto di successo: “Non credo che se vinci sei bravo e se perdi non vali nulla. Ognuno di noi ha i propri talenti. La fortuna sta nel trovare il modo di esprimerli.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO