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    Rune si cancella da Los Cabos, in Danimarca si parla di un problema al braccio

    Holger Rune (foto Getty Images)

    “Sono stato bene a Rotterdam. Sono uscito dal torneo troppo presto ma non ho giocato un brutto match, complimenti al mio avversario. Mi rimetterò a lavorare duro per alzare il livello dove sento di dover migliorare”. Così Holger Rune ha salutato il 500 olandese sui social, dopo la sconfitta a sorpresa patita dal “neo” kazako Shevchenko. Disastroso il modo nel quale il danese ha affrontato la palla break decisiva nel rush finale del terzo set, un tentativo di serve and volley senza senso, sulla seconda di servizio e dietro una palla lenta e centrale. Ha accettato di buon grado la battuta d’arresto, ma è uscita oggi la notizia della sua rinuncia al prossimo evento nel quale era iscritto, il 250 messicano di Los Cabos. Un forfait pesante per il torneo, visto che Rune era la stella dell’evento che lancia il ritorno del grande tennis in America nel 2024.
    Rinunciare ad un torneo, ancor più 250, può sempre starci, ma le ultime settimane di Holger sono state a dir poco turbolente. Le rinunce di Luthi prima e Becker poi come suoi coach, le parole della madre che ha deciso di farsi da parte a livello manageriale, e in patria rincarano la dose. I media danesi infatti affermano che Aneke ha deciso di viaggiare di meno col figlio quest’anno, fatto confermato dallo stesso Holger a Rotterdam, “Comunque ci sentiremo sempre per telefono dopo e prima delle partite, il suo apporto nella mia vita sportiva resta importante”. Facile per la stampa locale ipotizzare delle frizioni interne che hanno portato a questa decisione. Oltre a questo fatto relativo al suo team, si parla anche di un possibile fastidio al braccio sofferto dal classe 2003 al rientro dall’Australia, che l’avrebbe penalizzato nel corso delle ultime prestazioni, non proprio di grande livello.
    Al momento questa è solo un’indiscrezione, ma la decisione non volare in Messico a Los Cabos potrebbe inserirsi in questo quadro. Dopo la finale persa a Brisbane dall’ottimo Dimitrov dell’ultimo periodo, brutte le sconfitte sofferte da Cazaux a Melbourne, il ritiro a Montpellier contro Coric in un match nel quale era nettamente sotto, e quindi lo stop al secondo turno questa settimana. Precarietà nella guida tecnica, scelte forse affrettate, un evidente nervosismo in campo acuito probabilmente dalle non perfette condizioni fisiche, Rune resta uno dei tennisti più attesi del 2024 ma qualcosa evidentemente non sta andando per il verso giusto.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Rune, Becker e… la fretta, a generare caos

    Rune in allenamento a Torino con Becker (foto M.Mazzoni)

    “La fretta è una cattiva consigliera”. La saggezza popolare quasi mai mente. Affrettare i tempi, non essere in grado di pazientare per compiere i passi giusti, difficilmente ti permette di arrivare lontano, o rende il viaggio scomodo, periglioso. Il turbinio di fatti, parole e cambiamenti nella vita sportiva di Holger Rune delle ultime settimane sembrano aver una linea comune nella sua fretta di arrivare in cima, dove sono sbarcati Alcaraz e Sinner, dove anche il danese vuole assolutamente arrivare. In fretta. Avvolgiamo il nastro dei ricordi di qualche mese, cercando di capirci qualcosa.
    Torino, ATP Finals. Chi scrive ha avuto la fortuna di assistere a bordo campo ad alcuni allenamenti di Holger, con il suo team al completo e mamma al seguito. Ne avevo già scritto nel corso del (bellissimo) torneo, ma il focus del racconto era sul gioco, su quel che Boris stava cercando di comunicare al suo giovane pupillo nelle prime settimane di lavoro insieme. C’era enorme curiosità per vederli all’opera, perché il tedesco è personaggio complesso ma mente fina nel vedere e analizzare il gioco, mentre Holger ha innata quella baldanza un po’ spaccona del “ora ti faccio vedere io”, con una mamma un tantino invadente sempre presente. Un triangolo scaleno, a dir poco esplosivo… E infatti, è esploso. Perché? 
    Quel che ricordo distintamente delle ore di training è la cura di Becker nel dettaglio. Alla fine di ogni sessione di palleggio, il campione di Wimbledon era prodigo di parole per Holger, sulla chiusura del colpo con la mano sinistra sul rovescio, sull’equilibrio al momento dell’impatto della risposta, su come caricare la racchetta al servizio. E via dicendo. Parole precise, dettagli che fanno da differenza. Rune ascoltava, forse. Non un cenno d’intensa, quasi mai un’occhiata sullo sguardo di Boris. Una comunicazione importante, ma a senso unico. Senza uno scambio. Solo scambiando pareri e sensazioni si cresce, il confronto è sempre necessario. Attenzione: magari Holger era poi un fiume in piena fuori dal campo, questo lo scrivente non può saperlo… ma era abbastanza netta la sensazione di un giovane pronto a spaccare la palla ad ogni colpo, meno ad ascoltare. Ancor più stridente il quadretto quando il danese si sedeva in panchina a bere e rifiatare. Con mamma, in rigoroso danese non comprensibile ai forestieri, dialoghi continui, con gesti di colpi e movimenti. Boris restava nei pressi della rete, a testa china sulle corde della sua racchetta. Evidentemente pensieroso. A vederlo così, pure un po’ zoppicante per i postumi delle sue caviglie martoriate da troppi scatti gladiatori da giocatore, sembrava triste. Quasi un ospite non desiderato. Affermazione un po’ forte, ma c’era la sensazione che questo triangolo non avrebbe funzionato.
    Facile pensare che sia stata mamma Aneke a spingere la rottura. Trapela dalla Danimarca che invece è tutta farina di Becker e soprattutto di Holger, tanto che mamma ha pure fatto un passo indietro, affidando la cura del figlio al colosso del management IMG, da pochi giorni responsabile dei contratti, scelte e mille cose del giovane top10, comunicazione inclusa. Holger ha scelto di svoltare, che il rapporto con Boris non funzionava, come quello a dir poco effimero con Luthi, durato il tempo di un brunch domenicale.
    Holger in una dichiarazione sui social scrive: “Dopo la fine del rapporto con Christensen, che durava da circa 15 anni, ho provato diverse soluzioni. In questo periodo ho capito cose mi serve per stare bene e per crescere tennisticamente come voglio. Per coltivare le mie ambizioni ho bisogno di avere al mio fianco professionisti che condividano la mia stessa visione. Persone di cui io mi possa fidare ciecamente, che siano sempre a mia disposizione. Questo è quel di cui ho bisogno affinché mi senta sicuro. Detto, tutto questo, ringrazio di cuore Lars, Severin e Boris: vi voglio bene”.
    Una dichiarazione d’intenti forte: si fa come dico io. Voglio qualcuno al fianco che mi aiuti, ma io ho il comando delle operazioni. In questo si spiega facilmente perché Boris ha mollato: pretendeva di metterci del suo, di spiegare a questo talento acerbo come sgrezzarsi, come tagliare zavorre per decollare. Come cambiare. Sicuramente Rune non condivideva il punto di vista di Becker, e addio è stato. Poco importa che il tedesco abbia fatto il primo passo, come il tutto si è rotto non lo sapremo mai. Quel che conta è che Rune ha scelto di correre con la sua visione, con la propria testa. E ha voglia di recuperare il tempo perduto rispetto ad Alcaraz prima e Sinner poi, rivali che oggi vede da lontano e che vuol disperatamente raggiungere.
    Il suo 2023 è stato ricco di alti e bassi, guastato da problemi alla schiena arrivati sulla terra battuta e che l’hanno penalizzato fino all’autunno. Difficile raccogliere ottimi risultati con un tennis muscolare come il suo senza essere a posto fisicamente. Ma lui ha forte, fortissimo in testa il suo autunno 2022. Quello dell’esplosione, quando ha randellato a destra e a manca spiazzando ogni rivale. Compiendo un record storico a Bercy, quando ha battuto 5 top10 in un torneo, roba pazzesca. Quel torneo, quel suo tennis, è la sua pietra angolare, è dove vuole essere. Non accetta di non esser più quello, che altri hanno fatto meglio e l’hanno superato. Lo si vede da tante piccole cose, come il disgraziato post social nel quale metteva con un cerchio rosso il campo periferico a US Open, rispetto alle grandi arene assegnate a Jannik e Carlos. Beh, in quel campo “dimenticato da Dio”, poi Holger c’ha lasciato le penne, quindi gli organizzatori del torneo non c’avevano visto poi così male…
    Questo piccolo episodio è uno dei vari nel quale il danese ha mostrato insofferenza per risultati non in linea con le sue aspettative. Questo il vero nocciolo del problema: forse è necessario che qualcuno, mamma (ma si è tirata indietro?), il nuovo coach, il nuovo management, faccia capire a Holger che ha tutto il potenziale per arrivarci lassù, magari scalzare pure Jannik e Carlos, ma che serve il tempo per curare al 100% il fisico, migliorare vari aspetti del suo gioco, ancora troppo altalenante e carente in alcune fasi, e la sua mentalità, ancora troppo rabbiosa e poco stabile. Forse proprio l’esempio di Sinner dovrebbe illuminarlo. Jannik è arrivato doveva voleva arrivare, a vincere tornei top e battere uno dopo l’altro tutti i top. Ma… ha faticato, ha capito dove non andava bene, si è preso il tempo per sbagliare e migliorare. Con questa fretta di farcela, Rune può solo incancrenire frustrazioni e problemi che, per un carattere un po’ “fumino” come il suo, rischiano al contrario di rallentare ancor più la sua scalata. Del resto, un ancestrale detto nei nativi americani recita “Chi corre sempre, saprà sempre meno cose di colui che resta calmo e riflette”. Già, la saggezza popolare…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Holger Rune e il carosello degli allenatori: Il puzzle da completare nel 2024. Rune risponde all’addio di Becker “Necessito di persone che mi conoscano bene e che possano esserci costantemente. Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo coach”

    Holger Rune – Foto Getty Images

    Il mondo del tennis si trova di fronte a un vero e proprio giallo: la sorprendente separazione tra il giovane promettente Holger Rune e l’ex campione Boris Becker dopo soli tre mesi di collaborazione. La notizia ha colto di sorpresa gli addetti ai lavori e i fan, soprattutto per la motivazione addotta da Becker: una questione di tempo. La partnership, iniziata con ambizioni elevate e occhi puntati verso le ATP Finals dell’anno precedente, si è sciolta in maniera inaspettata con un annuncio sui social media da parte del tecnico tedesco.
    Becker, con un messaggio di sincero rammarico e affetto verso il suo ormai ex allievo, ha lasciato intendere che l’impegno richiesto per portare Rune ai livelli attesi era oltre le sue attuali possibilità. Parole che svelano un percorso condiviso intenso, ma che si è dovuto interrompere per responsabilità che il coach non può eludere.
    Il percorso di Rune nel circuito è stato un susseguirsi di collaborazioni altisonanti ma effimere. Patrick Mouratoglou, prima, e Severin Luthi, poi, hanno entrambi accompagnato il danese in un tratto del suo viaggio, senza però riuscire a imprimere la continuità necessaria per un atleta di alto livello. E così, in meno di un anno, Rune si ritrova nuovamente alla ricerca di un mentore, un maestro di tennis che possa plasmare il suo indiscutibile talento e guidarlo verso il successo che molti gli preconizzano.
    Il 2024 si prospetta come un anno decisivo per Rune, che al momento si sta riprendendo da un infortunio al braccio che lo ha costretto al ritiro durante le semifinali del torneo ATP di Montpellier. Kenneth Carlsen, assumendo temporaneamente il ruolo di allenatore, dovrà adesso navigare in acque turbolente, cercando di stabilizzare la nave di Rune in vista delle sfide future.La domanda che tutti si pongono è: cosa accade nel team di Rune? Il continuo avvicendarsi di allenatori di calibro evidenzia un malessere o una difficoltà di fondo che necessita di essere indagata e risolta. Il talento di Rune non è in discussione, ma la coesione e la stabilità del suo team sembrano essere il tassello mancante per completare il puzzle di una carriera che si spera possa essere ricca di successi. Nel tennis, come nella vita, il tempo è un fattore cruciale, e per Holger Rune il tempo di trovare la chiave giusta è ora.
    Il tennista danese si è espresso sulla questione tramite un comunicato stampa diffuso da IMG. “Come sapete, negli ultimi 12 mesi ho sperimentato diverse configurazioni di allenamento. Dopo aver lavorato con lo stesso allenatore per 15 anni, per tutta la mia vita nel tennis, non è facile trovare la combinazione perfetta al primo tentativo”, ha riflettuto Rune.“Mi ha arricchito molto questo percorso e ho scoperto cosa è importante per me per sentirmi a mio agio e allo stesso tempo sviluppare il mio gioco come desidero. Ho grandi ambizioni e obiettivi elevati, e per questo ho bisogno di persone intorno a me che condividano la mia visione e su cui possa fare affidamento per raggiungere i miei scopi. Necessito di persone che mi conoscano bene e che possano esserci costantemente. Questo mi dà sicurezza e gioia in un mondo dove gli ambienti e le condizioni cambiano ogni settimana. Vorrei ringraziare tutti coloro che sono stati coinvolti in questo processo, Lars, Boris, Severin, vi voglio bene”, ha aggiunto, prima di rivelare che presto annuncerà i membri del suo nuovo team.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Boris Becker lascia Holger Rune: “A causa di responsabilità professionali e private, non posso offrire a Holger ciò di cui ha bisogno ora”

    Boris Becker nella foto con Holger Rune – Foto Getty Images

    Dopo solo due mesi di collaborazione, Boris Becker ha annunciato la fine del suo incarico come allenatore capo di Holger Rune a causa dell’impossibilità di essere presente quanto necessario per il tennista danese.Becker, che aveva iniziato questa partnership con l’obiettivo di raggiungere le ATP Finals alla fine dell’anno scorso, ha riconosciuto che le sue responsabilità professionali e private gli impediscono di dedicare a Rune il tempo di cui ha bisogno. Becker ha espresso il suo sostegno a Rune, dichiarandosi suo fan numero uno e apprezzando il percorso condiviso.
    Dichiara Becker sui social: “Desidero informarvi che mi dimetterò immediatamente dal ruolo di allenatore capo di Holger Rune. Abbiamo iniziato questa partnership con l’obiettivo iniziale di raggiungere le ATP Finals alla fine dello scorso anno, ma proseguendo ho realizzato che, per avere successo, avrei dovuto essere molto più disponibile per Holger di quanto mi sia possibile. A causa di responsabilità professionali e private, non posso offrire a Holger ciò di cui ha bisogno ora. Gli auguro solo il meglio e sarò sempre il suo fan numero uno. Ho veramente apprezzato questo percorso insieme. BB”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Holger Rune “licenzia” dopo 2 mesi Severin Luthi. Al suo posto Kenneth Carlsen

    Holger Rune – Foto Getty Images

    Holger Rune ha sorpreso tutti nel mese di dicembre annunciando che Severin Luthi, il leggendario allenatore di lunga data di Federer, avrebbe fatto parte della sua squadra, condividendo le responsabilità con Boris Becker.
    La sorpresa è stata altrettanto grande nel scoprire, appena due mesi dopo l’inizio della loro collaborazione, che non lavoreranno più insieme. “Il momento non era quello giusto per Severin, che poteva viaggiare solo per poche settimane, e ciò non offriva la continuità di cui mio figlio ha bisogno”, ha annunciato Aneke attraverso il media danese Ekstrabladet, dove ha anche rivelato che l’ex giocatore Kenneth Carlsen occuperà il posto lasciato vacante dallo svizzero. “Fin dalla pre-season avevamo previsto che facesse parte della squadra, per cui è stato in contatto costante con Holger e lo conosce bene”, ha affermato la madre del tennista.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Holger Rune verso Patrick Mouratoglou: “Non ingaggio persone solo per vederle sedute lì senza fare nulla”

    Holger Rune – Foto Antonio Fraioli

    Holger Rune, considerato uno dei migliori talenti del mondo del tennis all’età di 20 anni, ha avuto un’esperienza lavorativa con Patrick Mouratoglou, ma ha deciso di interrompere la collaborazione con il rinomato allenatore francese nella seconda parte del 2023. Questo distacco è uno dei punti focali di un episodio della seconda stagione di ‘Break Point’, la serie di Netflix che segue il circuito tennistico durante l’anno.
    In un momento di uno degli episodi, viene chiesto a Rune il motivo per cui ha scelto di terminare il rapporto professionale con Mouratoglou. La sua risposta è diretta e senza fronzoli: “Non ingaggio persone solo per vederle sedute lì senza fare nulla”, ha dichiarato con fermezza il giovane scandinavo. Va ricordato che Rune ha concluso il 2023 sotto la guida di Boris Becker, l’ex numero uno del ranking ATP di origine tedesca.”Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Holger Rune sulla nuova generazione: ‘Dominare il circuito insieme ad Alcaraz e Sinner, il nostro obiettivo futuro’”

    Holger Rune nella foto

    Di recente, ospite nel podcast “Advantage Connors” condotto da Jimmy Connors e suo figlio, Holger Rune è stato interrogato riguardo a ciò che alcuni definiscono “il nuovo Big 3”, formato da lui stesso, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Il tennista danese ha voluto moderare le attese, soprattutto per la presenza ancora preponderante di Novak Djokovic.
    “È veramente eccitante avere questa rivalità tra di noi, proprio come è stato per la generazione di Roger (Federer), Rafa (Nadal), Novak (Djokovic) e Murray. Sì, per lo sviluppo dello sport è straordinario avere un gruppo di giocatori in grado di dominare il circuito. Non sto dicendo che noi già dominiamo il circuito, dato che Novak Djokovic è ancora in campo, ma dovremmo aspirare a raggiungere questo obiettivo da oggi in poi.”Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Fantastico Sinner! Batte per la prima volta Rune e con la terza vittoria nel girone è in semifinale come n.1, e qualifica anche Djokovic

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Più forte di tutti e di tutto Jannik Sinner in quest’edizione delle ATP Finals, anche di un rivale assai scomodo nella lotta e di qualche probabile fastidio alla schiena. L’azzurro nel terzo match del girone verde sconfigge per la prima volta in carriera Holger Rune, 6-2 5-7 6-4 lo score dopo 2 ore e 32 minuti assai intensi di tennis a tratti stellare, a tratti di sofferenza. Proprio l’andamento della partita, iniziata alla grande e quindi complicatasi maledettamente, certifica ancor più lo status di Campione dell’azzurro, sceso in campo già sicuro di esser già tra i semifinalisti del torneo ma non per questo scarico o col freno a mano tirato. Jannik sta attraversando una fase nuova bellissima della sua vita sportiva (e non solo). Sta consolidando vittoria dopo vittoria nuove splendide certezze. Nuovi riferimenti. Nuovi obiettivi, come quel dito puntato al cielo dopo la vittoria. Un dito. Uno come la posizione del gruppo delle Finals, gruppo durissimo. Una come le vittorie contro Medvedev prima, Djokovic poi, e infine Rune. “Vincere aiuta a vincere” non è solo un vecchio adagio, è una necessità per chi ambisce al massimo e vuole crescere partita dopo partita.
    Non ci sono calcoli, la matematica non è roba per tennisti ambiziosi e in ascesa, solo barriere da infrangere e nuovi stimoli per superarsi, partita dopo partita. Questo è che quel che ci lascia e soprattutto cavalca Jannik Sinner da molte settimane, esplodendo proprio nel gran finale di stagione tutta la bellezza, qualità e sostanza di un tennis che sta diventando straordinariamente efficace, continuo e vincente.
    È partito come un treno Jannik stasera, chiaro il suo intento: far capire subito a Rune che non c’erano “biscottini” ad attenderlo, ma solo accelerazioni una più forte ed efficace della precedente. Sinner ha tramortito il rivale con una partenza che neanche Bolt alle Olimpiadi… Servizi, diritti, rovesci, chiusure a rete perentorie dopo affondi precisi. Un campionario semi esaustivo di bellezza, praticità e forza tecnica, fisica e mentale. Un set dominato, come indica il 4-0 iniziale, chiuso 6-2. No match, solo un assolo di Jannik, per l’esaltazione del Pala Alpitour. Che forse si era illuso di una vittoria fin troppo facile. Mai però sottovalutare la reazione, la “tigna” tennistica di un giocatore straordinariamente pugnace come Rune, che proprio sulla lotta l’aveva spuntata a Monte Carlo la scorsa primavera, rimontando l’azzurro. E infatti nel secondo set la partita si accende…
    Sinner si cava dal buco in un quarto game complicato, il primo del match per lui, salvando una palla break. Quindi non riesce a scappare via verso il successo non trasformando a sua volta una chance sul 2 pari. Rune cresce al servizio, spinge di più, sbaglia di meno, trova una posizione più avanzata e controbatte bene gli affondi di Holger. La partita diventa complessa perché i punti col servizio di Jannik calano, e la risposta del danese più aggressiva. Poi la doccia fredda, improvvisa… nel nono game Jannik si tocca la schiena, e tutti crollano nel film dei suoi tanti infortuni del passato. Non sembra una cosa gravissima, ma la spinta soprattutto col rovescio cala, così anche l’efficacia del diritto a tutta, sparato a velocità inferiore. Il timore si trasforma in paura quando Jannik servendo sul 5-6 incappa in un game pessimo. Errori, uno dopo l’altro, crolla 0-40 e capitola al terzo Set point per Rune, gran lob. Si va al terzo.
    Si teme un’altra rimonta, come a Monte Carlo, anche perché Rune ora c’è eccome, ed è bravo a buttarla un po’ anche in caciara, creando quel caos nel quale sguazza meglio di Sinner. O meglio, del Sinner del passato. Il “nuovo “ Jannik ha altra resistenza mentale, anche altra capacità di reagire ai fastidi. Il tennis di Sinner s’impenna di nuovo nel terzo set, ancora non trova tanto dalla battuta ma spinge di più e si procura palle break sia nel terzo che quinto gioco, ma non riesce a scappare al comando. Qua la faccenda poteva complicarsi davvero… ma il “nuovo” Sinner ha altra capacità di reazione alle difficoltà, alle occasioni non trasformate. Non si scompone, anzi, ritrova quella fluidità di movimento, grandi appoggi e scioltezza nella spinta, prima col diritto e poi al servizio. Annulla una palla break delicatissima Jannik servendo sul 3-4, con una seconda palla intelligente, esterna a bassa velocità e carica di effetto, che sorprende il rivale. Scampato il pericolo Sinner alza il livello in risposta sul 4 pari e strappa ben 3 palle break sullo 0-40. Sulla terza, ecco il capolavoro: risponde, si scambia, attacca e vola a rete, dove trova una volée lungo linea fantastica, chiusa con un controllo del corpo in corsa, frenando, esecuzione di una pulizia e bellezza assoluta. È il break che spacca la partita, va a servire e chiude. Alza il dito al cielo, è la n.1 vs. Rune, un’altra prima volta dolcissima.
    Una prima volta “totale”, ottenuta brillando e quindi lottando, soffrendo, superando ostacoli e un rivale tostissimo e cresciuto a dismisura. Se la vittoria contro Djokovic di martedì è stata una sorta di laurea, quella di stasera è come aver completato con successo “Master” di qualità, altra certificazione dello status superiore raggiunto da Sinner. Un Master, già… Siamo proprio al torneo che si chiamava dei Maestri. Il maestro è sempre più Jannik. Forte, tosto. Fortissimo.
    Vedremo che cosa accadrà nel gruppo rosso domani, chi sarà l’avversario di Sinner. Questo Sinner non deve temere nessuno, solo continuare a cavalcare questo momento straordinario.
    Da Torino,Marco Mazzoni

    [4] Jannik Sinner vs [8] Holger Rune ATP Nitto ATP Finals Jannik Sinner [4]656 Holger Rune [8]274 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-4 → 6-4H. Rune 0-15 0-30 0-40 15-40 30-404-4 → 5-4J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace3-4 → 4-4H. Rune 15-0 30-0 40-0 ace 40-153-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-02-3 → 3-3H. Rune 0-15 0-30 df 15-30 ace 30-30 ace 30-40 40-40 A-40 ace2-2 → 2-3J. Sinner40-A 15-0 15-15 30-15 40-15 ace1-2 → 2-2H. Rune 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 ace A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 1-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-400-1 → 1-1H. Rune 15-0 30-0 40-0 ace ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-40 30-405-6 → 5-7H. Rune 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-405-5 → 5-6J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-0 ace4-5 → 5-5H. Rune 15-0 30-0 30-15 40-154-4 → 4-5J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace3-4 → 4-4H. Rune 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace3-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace ace2-3 → 3-3H. Rune 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-2 → 2-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 30-40 40-40 A-401-2 → 2-2H. Rune 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-401-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1H. Rune 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-305-2 → 6-2H. Rune 15-0 30-0 40-0 40-15 40-305-1 → 5-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-04-1 → 5-1H. Rune 30-0 ace 30-15 df 40-15 40-30 df4-0 → 4-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-0 → 4-0H. Rune 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 30-40 40-40 ace 40-A2-0 → 3-0J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace1-0 → 2-0H. Rune 15-0 15-15 15-30 30-30 30-400-0 → 1-0
    !DOCTYPE html >Statistiche Tennis: Sinner vs Rune

    Statistiche
    🇮🇹 Sinner
    🇩🇰 Rune

    Aces
    11
    15

    Double Faults
    0
    3

    First Serve (%)
    49/84 (58%)
    70/109 (64%)

    1st Serve Points Won
    41/49 (84%)
    50/70 (71%)

    2nd Serve Points Won
    21/35 (60%)
    16/39 (41%)

    Break Points Saved
    4/5 (80%)
    7/10 (70%)

    Service Games Played
    15
    15

    Return Rating
    138
    83

    1st Serve Return Points Won
    20/70 (29%)
    8/49 (16%)

    2nd Serve Return Points Won
    23/39 (59%)
    14/35 (40%)

    Break Points Converted
    3/10 (30%)
    1/5 (20%)

    Return Games Played
    15
    15

    Net Points Won
    20/23 (87%)
    13/24 (54%)

    Winners
    36
    33

    Unforced Errors
    10
    12

    Service Points Won
    62/84 (74%)
    66/109 (61%)

    Return Points Won
    43/109 (39%)
    22/84 (26%)

    Total Points Won
    105/193 (54%)
    88/193 (46%)

    Max Speed
    211 km/h
    215 km/h

    1st Serve Average Speed
    198 km/h
    195 km/h

    2nd Serve Average Speed
    165 km/h
    164 km/h LEGGI TUTTO