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    F1, Marko: “Verstappen ha la stessa voglia di vincere di Schumacher e Senna”

    ROMA – La Formula 1 con lui ha un nuovo padrone. Max Verstappen, primo olandese a diventare campione del mondo, ha saputo mettere la parola fine all’impero di Lewis Hamilton. Il pilota della Red Bull ha infatti colmato il gap tecnico con la Mercedes, mettendo in pista le sue qualità alla guida, emerse nell’ultimo giro a Yas Marina. Helmut Marko, consigliere per la casa campione del mondo, ha sottolineato, parlando alla rivista Autorevue, la tenacia del suo pupillo: “Non li metterei a paragone perché stiamo parlando di epoche diverse, ma Verstappen ha la stessa voglia di vincere di Senna e Schumacher. Chiamatela spregiudicatezza o concentrazione, ma tutt’e tre sono andati oltre i propri limiti per conquistare l’obiettivo”.
    Su Hamilton
    Fu proprio Marko nel 2015 a dare un sedile nel campionato a quattro ruote più prestigioso del mondo a Max Verstappen, all’epoca ancora minorenne. Da allora l’olandese è cresciuto Gran Premio dopo Gran Premio, arrivando a imporsi sul rivale inglese al termine di una stagione entusiasmante. “Hamilton – ha continuato l’austriaco – dovrebbe aver ormai capito che non si può dare a Verstappen il minimo spiraglio per attaccare. Per il semplice motivo che sarà lui ad attaccare per primo”. La Red Bull è una delle poche scuderie a non aver ancora annunciato una data per la presentazione della nuova macchina, che sarà – come tutte le monoposto – plasmata dalle nuove direttive FIA. Il 23 febbraio ancdrà in scena lo shakedown di Barcellona, appuntamento anticamera dei test ufficiali a marzo in Bahrain, e cresce l’attesa a Milton Keynes. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko: “Verstappen ha la stessa fame di Schumacher e Senna”

    ROMA – Con il titolo mondiale conquistato l’anno scorso ad Abu Dhabi, Max Verstappen ha interrotto l’egemonia di Lewis Hamilton in Formula 1. L’olandese della Red Bull ha saputo colmare il gap tecnico con la Mercedes, mettendo in pista le sue qualità alla guida, emerse nell’ultimo giro a Yas Marina. Helmut Marko, consigliere per la casa campione del mondo, ha sottolineato, parlando alla rivista Autorevue, la tenacia del suo pupillo: “Non li metterei a paragone perché stiamo parlando di epoche diverse, ma Verstappen ha la stessa voglia di vincere di Senna e Schumacher. Chiamatela spregiudicatezza o concentrazione, ma tutt’e tre sono andati oltre i propri limiti per conquistare l’obiettivo”.
    Le parole di Marko
    Fu proprio Marko nel 2015 a dare un sedile nel campionato a quattro ruote più prestigioso del mondo a Max Verstappen, all’epoca ancora minorenne. Da allora l’olandese è cresciuto Gran Premio dopo Gran Premio, arrivando a imporsi sul rivale inglese al termine di una stagione entusiasmante. “Hamilton – ha continuato l’austriaco – dovrebbe aver ormai capito che non si può dare a Verstappen il minimo spiraglio per attaccare. Per il semplice motivo che sarà lui ad attaccare per primo”. Ora che la stagione 2022 si avvicina con le sue ingognite regolamentari, la Red Bull si prepara a presentare la sua nuova monoposto per poi andare a Barcellona per lo shakedown. LEGGI TUTTO

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    F1, Capito: “Hamilton potrebbe far spazio ai giovani”

    ROMA – “Che Hamilton si ritiri o meno a me non importa molto. Però si dice sempre che ci sono pochi sedili in questo sport per i giovani. Per un pilota che ha vinto il mondiale per sette volte dovrebbe essere abbastanza e potrebbe far spazio a un giovane. Perché no?”. Jost Capito, team principal della Williams in Formula 1, ha parlato così, ai microfoni dell’emittente televisiva tedesca RTL. Lewis Hamilton non ha infatti ancora chiarito le intenzioni sul suo futuro, con le comunicazioni verso l’esterno che si sono azzerate da quando l’inglese ha perso il suo ottavo titolo mondiale sul circuito di Abu Dhabi. Ora che Valtteri Bottas si è accasato all’Alfa Romeo, la Mercedes ha ingaggiato però George Russell, che l’anno scorso correva proprio per la Williams.
    Su Russell
    La vittoria di Max Verstappen a Yas Marina ha lasciato il segno su Hamilton, in silenzio da quasi due mesi su tutti i suoi profili social. Un incontro con Toto Wolff è previsto a febbraio e l’attesa per capire se l’inglese ci sarà o meno in griglia cresce. L’ipotesi del ritiro del sette volte campione del mondo potrebbe non entusiasmare il nuovo arrivato Russell, almeno secondo le parole di Capito, che ha detto: “Così lui non potrebbe battere Hamilton e sono sicuro che questa cosa gli piacerebbe molto. Russell ha potenziale e ha i nervi per reggere la pressione”. E chissà se i nervi del nuovo pilota del team di Brackley rimarranno saldi anche alla vista della nuova monoposto. La presentazione ufficiale è in programma per il prossimo 18 febbraio, con il dubbio sul futuro di Hamilton, che evidentemente continua a essere oggetto di discussione. LEGGI TUTTO

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    F1, Capito su Hamilton: “Forse deve lasciare spazio a un pilota giovane”

    ROMA – “A me non importa tanto che Hamilton si ritiri o meno. Ma si dice sempre che ci sono pochi sedili in questo sport per i giovani. Un pilota che ha vinto il mondiale per sette volte dovrebbe aver fatto abbastanza e potrebbe far spazio a un giovane. Perché no?”. Ha parlato così, ai microfoni dell’emittente televisiva tedesca “RTL”, Jost Capito, team principal della Williams in Formula 1. Lewis Hamilton non ha infatti ancora chiarito le intenzioni sul suo futuro, con le comunicazioni verso l’esterno che si sono azzerate da quando l’inglese ha perso il suo ottavo titolo mondiale sul circuito di Abu Dhabi. Ora che Valtteri Bottas si è accasato all’Alfa Romeo, la Mercedes ha ingaggiato però George Russell, che l’anno scorso correva proprio per la Williams.
    L’ipotesi di Capito
    La vittoria di Max Verstappen a Yas Marina ha toccato nel profondo Hamilton, in silenzio da quasi due mesi su tutti i suoi profili social. Un incontro con Toto Wolff è previsto a febbraio e l’attesa per capire se l’inglese ci sarà o meno in griglia cresce. L’ipotesi del ritiro del sette volte campione del mondo potrebbe non entusiasmare il nuovo arrivato Russell, almeno secondo le parole di Capito, che ha detto: “Così lui non potrebbe battere Hamilton e sono sicuro che questa cosa gli piacerebbe molto. Russell ha potenziale e ha i nervi per reggere la pressione”. Nel frattempo, il neopilota Mercedes si prepara a scoprire la sua nuova monoposto, che verrà presentata il 18 febbraio prossimo, data entro cui ci si aspetta che il dubbio legato al futuro di Hamilton possa sciogliersi. LEGGI TUTTO

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    F1, Bottas: “Non riuscire a battere Hamilton mi seccava”

    ROMA – Valtteri Bottas, ex Mercedes ora all’Alfa Romeo, ha raccontato ai microfoni dell’emittente finlandese “Supla” il suo ingresso nella scuderia di Brackley, avvenuto nel 2017. “Nei primi – ha detto il due volte vicecampione del mondo – anni il non riuscire a battere Hamilton in campionato mi irrivava”. Lewis Hamilton era reduce al titolo perso nel 2016 in Formula 1, vinto proprio dal suo compagno di squadra, che all’epoca era Nico Rosberg. Il clima nel team della Stella a tre punte era rovente e con l’inglese che subì la pressione psicologica del tedesco. “Quando sono arrivato in Mercedes – ricorda Bottas – mi ricordo che l’atmosfera era diversa, era una questione politica”.
    Il racconto di Bottas
    Nel 2016 Lewis Hamilton era una certezza in casa Mercedes. L’inglese veniva già da due mondiali consecutivi, mentre Rosberg da due secondi posti, proprio alle spalle del compagno di squadra. Iniziò così una sorta di guerra psicologica tra i due, vinta poi dal tedesco. “Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme – ha affermato Bottas – mi disse che non voleva giochetti mentali. Gli risposi che ero d’accordo e che tra noi doveva vincere il migliore. Era importante ricostruire un clima positivo”. Il finlandese negli anni a seguire accettò il ruolo del gregario, contribuendo in modo fondamentale ai successivi quattro titoli iridati di Hamilton. Il suo percorso alla Mercedes è però finito senza che il nome di Bottas compaia nell’ambo d’oro del Circus. Un aspetto certamente non secondario, che pare aver lasciato l’amaro in bocca al pilota Alfa Romeo. LEGGI TUTTO

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    F1, Bottas: “Mi seccava non poter battere Hamilton”

    ROMA – “Nei primi anni mi dava fastidio non riuscire a battere Hamilton in campionato”. Valtteri Bottas, ex Mercedes ora all’Alfa Romeo, parla ai microfoni dell’emittente finlandese “Supla” del suo primo impatto con la scuderia di Brackley, avvenuto nel 2017. Lewis Hamilton era reduce al titolo perso nel 2016 in Formula 1, vinto proprio dal suo compagno di squadra Nico Rosberg. Il clima nel team della Stella a tre punte era rovente e con l’inglese che subì la pressione psicologica del tedesco. “Quando sono arrivato in Mercedes – ricorda Bottas – mi ricordo che l’atmosfera era diversa, era una questione politica”.
    Le parole di Bottas
    Nel 2016 Lewis Hamilton era una certezza in casa Mercedes. L’inglese veniva già da due mondiali consecutivi, mentre Rosberg da due secondi posti, proprio alle spalle del compagno di squadra. Iniziò così una sorta di guerra psicologica tra i due, vinta poi dal tedesco. “Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme – ha affermato Bottas – mi disse che non voleva giochetti mentali. Gli risposi che ero d’accordo e che tra noi doveva vincere il migliore. Era importante ricostruire un clima positivo”. Il finlandese negli anni a seguire accettò il ruolo del gregario, contribuendo in modo fondamentale ai successivi quattro titoli iridati di Hamilton. Ora che la sua avventura alla Mercedes è finita, un po’ di rammarico (e di irritazione) per non essere riuscito ad avere la meglio sul britannico evidentemente però rimane. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Il futuro di Hamilton? Non sono affari nostri”

    ROMA – “Speriamo certamente che Lewis potrà essere di nuovo in pista quest’anno, sta ancora guidando a un livello incredibile. Sia lui che Max hanno disputato un campionato tutto loro nella scorsa stagione risultando inavvicinabili per gli altri concorrenti”. Christian Horner, intervistato da “WION”, ha commentato il lungo silenzio di Lewis Hamilton, cominciato un mese e mezzo fa dopo il termine del Mondiale 2021 di Formula 1 al Gran Premio di Abu Dhabi. Da quel momento, si è parlato anche di un ritiro anticipato del pilota britannico, sempre smentito dalle persone a lui vicine. “Tuttavia si tratta pur sempre di una sua scelta – ha detto Horner -. È la sua carriera, e le decisioni spettano a lui. Sono sicuro che sceglierà ciò che è meglio per lui ma, in ogni caso, non sono affari nostri”.Guarda la galleryDa Verstappen a Bottas; il gala FIA di fine anno è una parata di campioni e bellezze
    Sul 2021
    Horner ha poi commentato le tante vicende dell’ultima stagione, terminata con il trionfo di Max Verstappen: “Penso che lo sport sia tutto basato sulla competizione, quando un team o un pilota vince per diversi anni consecutivi diventa meno attraente. Quindi, penso che grazie alla grande rivalità vissuta tra le squadre ed i due piloti, sia stato un anno fantastico. Il migliore, credo, che la Formula 1 abbia avuto da 30 o 40 anni. Se si guarda alla stagione nel suo complesso, abbiamo avuto parecchia sfortuna, ad eccezione dell’incidente avvenuto a fine gara ad Abu Dhabi. La Safety Car è stata inevitabile, e ritengo che abbiamo fatto la mossa più giusta a livello tattico chiamando subito Max ai box. La Mercedes, al contrario, ha lasciato fuori Lewis, che sarebbe stato molto esposto alla ripartenza. Quando poi la gara è ripartita su indicazione del direttore di gara. Max aveva un solo giro a disposizione per attaccare, riuscendo nel suo obiettivo e sovvertendo le sorti del mondiale. È stata una sensazione incredibile, il degno finale di un campionato pazzesco” – ha concluso. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner sul futuro di Hamilton: “Non sono affari nostri”

    ROMA – Christian Horner, intervistato da “WION”, ha commentato il lungo silenzio di Lewis Hamilton, cominciato un mese e mezzo fa dopo il termine del Mondiale 2021 di Formula 1 al Gran Premio di Abu Dhabi. Da quel momento, si è parlato anche di un ritiro anticipato del pilota britannico, sempre smentito dalle persone a lui vicine. “Speriamo certamente che Lewis potrà essere di nuovo in pista quest’anno,sta ancora guidando a un livello incredibile – ha detto -. Sia lui che Max hanno disputato un campionato tutto loro nella scorsa stagione risultando inavvicinabili per gli altri concorrenti. Tuttavia si tratta pur sempre di una sua scelta – ha detto Horner -. È la sua carriera, e le decisioni spettano a lui. Sono sicuro che sceglierà ciò che è meglio per lui ma, in ogni caso, non sono affari nostri”.Guarda la galleryVerstappen, Horner, Bottas e… Domenicali: il gala FIA 2021 brilla di stelle
    Sull’ultima stagione
    Horner ha poi commentato le tante vicende dell’ultima stagione, terminata con il trionfo di Max Verstappen: “Penso che lo sport sia tutto basato sulla competizione, quando un team o un pilota vince per diversi anni consecutivi diventa meno attraente. Quindi, penso che grazie alla grande rivalità vissuta tra le squadre ed i due piloti, sia stato un anno fantastico. Il migliore, credo, che la Formula 1 abbia avuto da 30 o 40 anni. Se si guarda alla stagione nel suo complesso, abbiamo avuto parecchia sfortuna, ad eccezione dell’incidente avvenuto a fine gara ad Abu Dhabi. La Safety Car è stata inevitabile, e ritengo che abbiamo fatto la mossa più giusta a livello tattico chiamando subito Max ai box. La Mercedes, al contrario, ha lasciato fuori Lewis, che sarebbe stato molto esposto alla ripartenza. Quando poi la gara è ripartita su indicazione del direttore di gara. Max aveva un solo giro a disposizione per attaccare, riuscendo nel suo obiettivo e sovvertendo le sorti del mondiale. È stata una sensazione incredibile, il degno finale di un campionato pazzesco” – ha concluso. LEGGI TUTTO