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    Flavio Cobolli: L’ascesa di un nuovo protagonista del tennis italiano

    Flavio Cobolli ITA, 2002.05.06 – Foto Getty Images

    Flavio Cobolli si sta rapidamente affermando come uno dei nomi più promettenti del tennis italiano, subito dietro le imprese già consolidate di Jannik Sinner. Il giovane romano, nato nel 2002, ha iniziato l’anno con risultati sorprendenti, evidenziando una crescita esponenziale che ha catturato l’attenzione degli appassionati e degli addetti ai lavori. Il suo raggiungimento del terzo turno agli Australian Open, partendo dalle qualificazioni, e i quarti di finale nell’ATP 250 di Montpellier in Francia sono testimonianza di un’ottima partenza di stagione. Questi risultati hanno contribuito a migliorare significativamente la sua posizione nel ranking ATP, portandolo al numero 71.
    Il cammino di Cobolli non si ferma qui. L’obiettivo è continuare a evolvere e migliorare ulteriormente il proprio gioco. Attualmente, il suo dritto si distingue per potenza e capacità di trovare angoli impossibili, mentre emergono alcune lacune nel servizio e nel rovescio. Per colmare questi buchi tecnici e continuare il suo percorso di crescita, Cobolli e il suo coach, nonché padre, Stefano, hanno scelto di partecipare a una serie di tornei sul cemento outdoor negli Stati Uniti.
    La decisione di intraprendere questa trasferta americana è stata dettata dalla volontà di sperimentare e imparare, come spiegato dal coach Stefano a SuperTennis. Questa scelta strategica segue un’importante settimana di lavoro presso la Ferrero Tennis Academy, dove Cobolli ha avuto l’opportunità di allenarsi con il talento emergente Carlos Alcaraz. Questa esperienza, definita cruciale da Stefano, ha segnato un punto di svolta nella preparazione pre-stagione di Cobolli.Con il suo attuale ranking, Cobolli ha ora la possibilità di programmare con maggiore attenzione la sua stagione, scegliendo tornei che possano offrirgli preziose opportunità di apprendimento e crescita. Il programma prevede una serie di impegni che lo vedranno protagonista in diversi tornei negli Stati Uniti, tra cui:
    Ecco il programma dei tornei di Flavio Cobolli– ATP 250 Delray Beach 🇺🇸 (12-18 febbraio)– ATP 250 Los Cabos 🇲🇽 (19-25 febbraio)– ATP 500 Acapulco 🇲🇽 (26 febbraio-4 marzo)– Masters 1000 Indian Wells 🇺🇸 (6-17 marzo)– Challenger Phoenix 🇺🇸 (12-17 marzo)– Masters 1000 Miami 🇺🇸 (20-31 marzo)
    Questo tour rappresenta una sfida impegnativa ma, allo stesso tempo, un’occasione unica per Cobolli di misurarsi con avversari di alto livello e di ambientarsi su superfici diverse, affinando così le sue competenze tecniche e tattiche.
    La strada che Cobolli ha davanti a sé è sicuramente ardua, ma i risultati finora ottenuti e la chiara strategia di crescita delineata dal suo team lasciano presagire un futuro luminoso per questo giovane talento del tennis italiano. Gli appassionati seguiranno con interesse le sue prossime mosse, sperando che possa continuare a sorprendere e a scalare le classifiche internazionali.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Boris Becker lascia Holger Rune: “A causa di responsabilità professionali e private, non posso offrire a Holger ciò di cui ha bisogno ora”

    Boris Becker nella foto con Holger Rune – Foto Getty Images

    Dopo solo due mesi di collaborazione, Boris Becker ha annunciato la fine del suo incarico come allenatore capo di Holger Rune a causa dell’impossibilità di essere presente quanto necessario per il tennista danese.Becker, che aveva iniziato questa partnership con l’obiettivo di raggiungere le ATP Finals alla fine dell’anno scorso, ha riconosciuto che le sue responsabilità professionali e private gli impediscono di dedicare a Rune il tempo di cui ha bisogno. Becker ha espresso il suo sostegno a Rune, dichiarandosi suo fan numero uno e apprezzando il percorso condiviso.
    Dichiara Becker sui social: “Desidero informarvi che mi dimetterò immediatamente dal ruolo di allenatore capo di Holger Rune. Abbiamo iniziato questa partnership con l’obiettivo iniziale di raggiungere le ATP Finals alla fine dello scorso anno, ma proseguendo ho realizzato che, per avere successo, avrei dovuto essere molto più disponibile per Holger di quanto mi sia possibile. A causa di responsabilità professionali e private, non posso offrire a Holger ciò di cui ha bisogno ora. Gli auguro solo il meglio e sarò sempre il suo fan numero uno. Ho veramente apprezzato questo percorso insieme. BB”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Il ruolo dei genitori nella crescita tennistica di Jannik Sinner

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Jannik Sinner ha appena compiuto un’impresa storica, vincendo il suo primo titolo Slam, eppure sembra che la vera notizia che divide l’Italia sia se il tennista nativo di San Candido abbia fatto bene o male a declinare l’invito al festival di Sanremo.Al termine della sua straordinaria rimonta nei confronti di Medvedev, durante il suo discorso post-match, Sinner ha sottolineato l’importanza del ruolo dei genitori nel suo percorso di crescita.
    Genitori che, come da lui sottolineato, non hanno mai imposto una scelta sulla sua carriera, anche quando in lui crescevano i dubbi su quale fosse lo sport da prediligere, tra il tennis e lo sci, lasciandolo libero di decidere e appoggiandolo qualunque fosse la scelta.Ora che ha raggiunto una grande notorietà, le pressioni aumentano, e con esse la possibilità che le sue scelte possano scontentare qualcuno.
    D’altronde è qualcosa che già abbiamo avuto modo di verificare in seguito alla decisione “scomoda” di cambiare il suo allenatore storico, o di non partecipare alle Olimpiadi del 2021, o ancora per la mancata partecipazione alle fasi iniziali della coppa Davis a Bologna. Jannik non ha mai tremato, nonostante gli inevitabili polveroni che puntualmente si sollevavano in seguito alle sue prese di posizione.Decisioni che a volte potevano sembrare impopolari, ma che avevano tra loro un filo conduttore piuttosto chiaro: la crescita come tennista.
    Ed è probabile che il riconoscimento di Jannik sul ruolo supportivo dei suoi genitori, sia proprio l’elemento in grado di farci comprendere meglio la sua capacità di prendere decisioni che si rivelano proficue nel lungo periodo, nonostante in passato abbiano fatto spesso storcere il naso a qualcuno.Durante la conferenza di Roma, subito dopo il suo ritorno dall’Australia, Jannik ha evidenziato come il suo discorso post vittoria del suo primo Slam volesse essere anche un suggerimento per quei genitori che tendono ad avere un atteggiamento troppo pressante nei confronti dei figli.
    Lo stesso presidente della Repubblica Mattarella, durante l’incontro con la Nazionale italiana maschile di Tennis vincitrice della Coppa Davis 2023, ha sottolineato l’importanza di evitare pressioni, soprattutto quando le aspettative nei confronti di un giocatore crescono sensibilmente.In letteratura si trovano numerosi esempi che confermano l’importanza che ricopre un genitore supportivo rispetto a un genitore percepito come pressante.
    Secondo alcune ricerche, la capacità dei genitori di fornire un sostegno tangibile ai propri figli, può aumentare le sensazioni di divertimento, competenza, motivazione e perseveranza (Dunn, Dorsch, King e Rothlisberger, 2016).Al contrario, i genitori focalizzati sulla vittoria durante le competizioni, che tendevano a fornire feedback critici, potevano indurre nei figli la percezione di scarsa competenza, diminuendone il senso di autoefficacia, e aumentando al contempo l’ansia (Drummond, 2017) e la paura di fallire (Sagar & Lavallee, 2010).E non è inusuale che i maestri di tennis all’interno dei circoli, possano trovarsi in difficoltà di fronte alle ingerenze dei genitori, e della loro tendenza a fornire consigli tecnici pur non avendone le competenze, venendo dunque percepiti più come un problema da gestire che una risorsa a disposizione.Saper riconoscere il ruolo del maestro, e fornire un supporto non solo economico e di tempo, ma anche e soprattutto emotivo al proprio figlio o la propria figlia durante il suo percorso di crescita sembrano dunque gli ingredienti indispensabili per lo sviluppo di un atleta.
    Non a caso, la Fitp da qualche tempo ha cominciato una collaborazione con gli psicologi per la formazione e l’inserimento della figura del preparatore mentale all’interno delle scuole di tennis, che tra i vari compiti ha anche quello di fornire supporto e mediazione tra genitori, maestri e atleti/e.Lo stesso allenatore di Sinner, Simone Vagnozzi, ha sottolineato come i genitori di Jannik non abbiano mai interferito nel lavoro del team: “Sono meravigliosi”, ha affermato, aggiungendo: “Quando vengono ai tornei, non parlano di tennis: se la godono e basta. E non è facile trovare una famiglia così.”“Qualunque sia la tua decisione, noi siamo dalla tua parte”; questa sembrerebbe la vocina dei genitori che risuona nella mente di Jannik quando si trova di fronte a una scelta importante.E il tennis, a quanto pare, rimane la priorità. Sanremo può attendere.
    Marco CaocciPsicologo, preparatore mentale Fitp. LEGGI TUTTO

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    6 Kings Slam: l’Arabia Saudita sfoggia le stelle del tennis in un torneo di esibizione senza precedenti

    Ci sarà anche il nostro Jannik Sinner

    L’Arabia Saudita non sta affatto scherzando per quanto riguarda il tennis. Si parla molto della creazione di un super circuito o, almeno, dell’assegnazione di un evento di categoria 1000 ai sauditi ma, mentre ciò non avviene, ci sono indicatori molto forti dell’impegno nella disciplina della pallina gialla. L’ultimo in ordine di tempo è la creazione del 6 Kings Slam, un torneo di esibizione di lusso come non se ne vedevano da tempo.
    In effetti, in ottobre, questa competizione che si svolgerà a Riad vedrà la partecipazione di nientemeno che Novak Djokovic, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev, Jannik Sinner, Holger Rune e Rafael Nadal. Tra tutti i giocatori sommano 50 Grand Slam, con i top 4 presenti, il numero sette (Rune) e il campionissimo Nadal.
    enza che si conoscano ancora il formato della competizione o ulteriori dettagli, l’unica cosa certa è che questi sei saranno presenti in un evento che promette di far molto discutere. Tutti e sei si sono mostrati entusiasti, sia per tornare a competere che per debuttare in Arabia Saudita.
    In una nota stampa, infatti, diffusa da Turki Alalshikh, i giocatori che gareggeranno in Arabia hanno espresso il loro desiderio e la loro felicità di competere a Riad. “Sono emozionato di tornare a Riad e competere davanti ai miei fan sauditi”, ha affermato Djokovic, mentre Nadal ha mostrato anche lui entusiasmo per competere nel primo grande evento in Arabia da quando il suo ruolo come ambasciatore del tennis saudita è stato confermato. “Dopo che altri giocatori lo hanno fatto, non vedo l’ora di giocare per la prima volta a Riad”.
    Carlos Alcaraz ha commentato la sua presenza in questo torneo, affermando di essere “felice” di tornare nella città saudita per giocare al suo “miglior livello”. Per Sinner e Rune sarà la loro prima volta nel Regno, mentre Medvedev torna dopo aver partecipato alla Diriyah Tennis Cup nel 2019. Quella competizione fu il primo embrione di una creatura che sta assumendo una forma sempre più definita: sebbene ancora non conosciamo molti dettagli di questo evento (durata, date precise, formato…), l’Arabia ha già “ingaggiato” i migliori in un periodo che di solito non è di riposo. Sarà questione di tempo prima che inizino a riempire più settimane del calendario e vedremo se con il supporto dell’ATP. Cosa ne pensate di questa notizia?
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic alla prova del tempo: La sfida della nuova generazione

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Getty Images

    La sconfitta di Novak Djokovic agli Australian Open 2024 contro Jannik Sinner ha scosso il mondo del tennis, sollevando interrogativi sul futuro immediato del campione serbo. Nonostante una prestazione sotto le aspettative, Djokovic rimane una figura dominante nello sport, ma come sottolinea Andy Roddick, il tempo non gioca a suo favore.
    In una recente puntata del suo podcast “Served with Andy Roddick”, l’ex numero uno del mondo ha espresso preoccupazione per Djokovic, evidenziando come l’avanzare dell’età e l’emergere di nuovi talenti possano rappresentare ostacoli sempre più significativi. “Djokovic ha inciampato in questo torneo… ma resta il migliore al mondo. Tuttavia, la nuova generazione, guidata da Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, sa di poter vincere e non si arrenderà facilmente”, ha affermato Roddick.
    Questi giovani talenti, consapevoli delle proprie possibilità, stanno mettendo in discussione il dominio di Djokovic, instillando la convinzione che possano effettivamente superarlo. “La questione sarà legata all’acume mentale e al suo sviluppo. Per dieci anni, la presenza di Djokovic a Indian Wells, Miami o qualsiasi altro torneo su superficie dura non ha destato preoccupazioni. Ma ora, sono curioso di vedere come reagirà alle pressioni dopo la sconfitta nei grand slam”, riflette Roddick.
    Djokovic e la sua straordinaria capacità di motivarsi di fronte alle difficoltà saranno cruciali nei prossimi mesi. “Di solito, è bravo a trovare un rivale contro cui combattere e utilizzarlo come stimolo. Questa capacità di auto-motivarsi è quasi un superpotere”, aggiunge Roddick, sottolineando come Djokovic debba sfruttare questa qualità per mantenere il suo status di favorito e tenere a bada la nuova generazione.
    La sconfitta a Melbourne non segna la fine dell’era Djokovic, ma apre un capitolo entusiasmante nel tennis mondiale, dove la nuova generazione si affaccia con determinazione e talento, pronta a sfidare i giganti dello sport. Djokovic, con la sua esperienza, non è estraneo alle sfide. La sua risposta nei prossimi tornei sarà un indicatore chiave del futuro del tennis, in un momento di passaggio generazionale che promette grandi emozioni e rivalità accese.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Rivoluzione nei Prize Money: Indian Wells e Miami anticipano un nuovo corso nel tennis?

    Rivoluzione nei Prize Money: Indian Wells e Miami anticipano un nuovo corso nel tennis?

    All’indomani del primo Grand Slam dell’anno, l’Open d’Australia ha stabilito nuovi record di affluenza e incassi, spianando la strada a un circuito in ebollizione che ora guarda con interesse crescente verso gli eventi imminenti di Indian Wells e Miami. Quest’anno, negli Stati Uniti, si annunciano importanti novità in termini di prize money, con implicazioni profonde per il panorama tennistico internazionale.
    Il dibattito sui premi nel circuito ATP è un leitmotiv costante. La realtà di circa 150 giocatori che riescono a mantenersi a pieno regime in uno degli sport più amati e praticati ha spesso alimentato il malcontento tra gli addetti ai lavori. Stabilire un equilibrio tra le opportunità offerte e le esigenze commerciali è vitale per la salute dell’ecosistema sportivo. Di recente, abbiamo assistito a un incremento dei premi per i vincitori dei maggiori tornei, mentre la maggioranza dei tennisti lotta per affermarsi in competizioni di rango inferiore.
    Tuttavia, gli appuntamenti del 2024 a Indian Wells e al Miami Open potrebbero segnare l’avvio di un cambiamento significativo, volto a sostenere in maniera più equa l’intera comunità dei giocatori. Per le loro edizioni del 2024, questi tornei hanno introdotto una nuova politica di distribuzione dei premi che si discosta nettamente dalle consuetudini dei principali eventi tennistici, solitamente incentrati sull’aumento dei guadagni per i vincitori.
    Sorprendentemente, sia Indian Wells che Miami hanno optato per ridurre del 10% i premi destinati ai campioni e ai finalisti, a favore di un incremento sostanziale dei premi per coloro che partecipano alle fasi iniziali o che vengono eliminati nei primi turni. Questa strategia assicura un aumento progressivo dei guadagni fino alle semifinali, punto dopo il quale i premi diminuiranno leggermente rispetto al 2023. La novità più evidente riguarda i premi per il campione e il finalista, che subiranno una decurtazione del 10% rispetto all’anno scorso, anche se le cifre rimangono notevolmente elevate (i vincitori a Indian Wells e Miami incasseranno 1.100.000$ rispetto ai 1.262.220$ della stagione precedente; i finalisti 585.000$ rispetto ai 662.360$).
    Un Sostegno Concreto per la Comunità dei GiocatoriQuesto nuovo approccio nei premi monetari rappresenta un passo importante verso il sostegno effettivo dell’ampio nucleo di tennisti. Chi raggiunge il tabellone principale e viene eliminato al primo turno a Indian Wells beneficerà di un premio di 30.050$, significativamente superiore ai 18.660$ dell’anno precedente. Questo aumento avrà un impatto positivo soprattutto per quei giocatori che più ne hanno bisogno, seguendo una strategia sempre più orientata da parte dell’ATP e degli organizzatori: incentivare la partecipazione alle qualificazioni dei tornei ATP per migliorare sia i punti che i premi, piuttosto che limitarsi al circuito Challenger.
    La pressione esercitata da fattori esterni, come la Professional Tennis Players Association (PTPA), e il sentimento diffuso tra i giocatori indicano l’avvio, seppur cauto, di una nuova fase nel circuito. Il mondo del tennis sembra finalmente orientato verso una maggiore equità, riconoscendo l’importanza di supportare tutti gli atleti, e non solo le figure di spicco.
    **2023 🇺🇸 Indian Wells & Miami**– Singolare:– VINCITORE: $1,262,220– FINALISTA: $662,360– SEMIFINALISTA: $352,635– QUARTO DI FINALE: $184,465– OTTAVO DI FINALE: $96,955– ROUND OF 32: $55,770– ROUND OF 64: $30,885– ROUND OF 96: $18,660– QUALIFYING 2: $9,440– QUALIFYING 1: $5,150
    – Doppio:– VINCITORE: $436,730– FINALISTA: $231,660– SEMIFINALISTA: $123,550– QUARTO DI FINALE: $62,630– OTTAVO DI FINALE: $33,460– ROUND OF 32: $18,020
    **2024 🇺🇸 Indian Wells**– Singolare:– VINCITORE: $1,100,000– FINALISTA: $585,000– SEMIFINALISTA: $325,000– QUARTO DI FINALE: $185,000– OTTAVO DI FINALE: $101,000– ROUND OF 32: $59,100– ROUND OF 64: $42,000– ROUND OF 96: $30,050– QUALIFYING 2: $14,400– QUALIFYING 1: $7,800
    – Doppio:– VINCITORE: $447,300– FINALISTA: $236,800– SEMIFINALISTA: $127,170– QUARTO DI FINALE: $63,600
    **2024 🇺🇸 Miami**– Singolare:– VINCITORE: $1,100,000– FINALISTA: $585,000– SEMIFINALISTA: $325,000– QUARTO DI FINALE: $185,000– OTTAVO DI FINALE: $101,000– ROUND OF 32: $59,100– ROUND OF 64: $34,500– ROUND OF 96: $23,250– QUALIFYING 2: $13,500– QUALIFYING 1: $7,000
    – Doppio:– VINCITORE: $447,300– FINALISTA: $236,800– SEMIFINALISTA: $127,170– QUARTO DI FINALE: $63,600
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Matteo Berrettini parla del bel rapporto con Sinner e delle sue condizioni fisiche: “Sto meglio ma non ancora all 100%”

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    In una giornata memorabile al Quirinale, le luminarie del tennis italiano hanno ricevuto un omaggio degno dei loro successi. Tra di loro, Jannik Sinner, fresco vincitore del suo primo Grand Slam dell’anno, e Matteo Berrettini, che anche se non ha calcato i campi di Malaga, ha partecipato con il suo spirito al trionfo azzurro.
    Berrettini, nel corso della cerimonia, ha espresso parole di profonda ammirazione e affetto per Sinner, sottolineando il forte legame che unisce i due campioni. “Abbiamo un bellissimo rapporto,” ha affermato Berrettini, evidenziando come, nonostante le differenze, siano uniti da sogni comuni e da una complicità che va oltre il mero ambito professionale. La loro amicizia, rafforzata anche a Malaga durante gli incontri della Coppa Davis, emerge come un esempio di come lo sport possa unire, creando legami profondi e duraturi.Parlando della sua condizione fisica, Berrettini ha condiviso un messaggio di cautela e speranza. Ancora alle prese con problemi fisici che ne hanno limitato la continuità agonistica, l’atleta romano guarda al futuro con ottimismo, fiducioso nel lavoro del suo team medico. La sua determinazione a superare questo periodo di incertezze è palpabile, così come la sua voglia di tornare a competere ai massimi livelli.
    Interessante è stata la riflessione di Berrettini sul suo approccio attuale al tennis. Vivendo il gioco “come lo facevo da bambino,” Berrettini sembra aver ritrovato quella gioia e quella passione che spesso vengono offuscate dalla pressione e dalle aspettative. Questa rinnovata serenità potrebbe rivelarsi la chiave per superare gli ostacoli fisici e mentali che hanno caratterizzato gli ultimi mesi della sua carriera.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Dalla Serbia: Novak Djokovic aveva avuto la febbre la notte prima delle semifinale contro Jannik Sinner a Melbourne

    Novak Djokovic e Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    La recente partita tra Jannik Sinner e Novak Djokovic agli Australian Open è stata definita da molti come una “finale anticipata”, un incontro che ha tenuto gli appassionati di tennis con il fiato sospeso. Sebbene Sinner abbia affrontato una finale complicata contro Medvedev, la sua prestazione contro Djokovic è stata indiscutibilmente eccezionale.
    Novak Djokovic, noto per la sua resistenza e prestazioni costanti, è sembrato insolitamente sotto tono nei primi due set contro Sinner. Solo a distanza di giorni, grazie alle rivelazioni di Luka Nikolic in un popolare podcast serbo, è stato reso noto che Djokovic ha dovuto combattere contro la febbre la notte prima della semifinale. Questa condizione, paragonabile a quella che aveva afflitto Alexander Zverev, ha chiaramente influenzato la sua performance.Nonostante le sue condizioni fisiche, Djokovic ha scelto di non cercare scuse per la sua performance. Ha evitato di rendere pubblica la sua condizione per non apparire come se stesse cercando alibi. Questa scelta ha dimostrato un’incredibile forza di carattere. In effetti, durante il match, Djokovic è apparso spaesato in alcuni momenti.
    Nonostante la sconfitta, Djokovic ha mantenuto un comportamento impeccabile. Ha espresso il suo stupore per la propria prestazione, riconoscendo allo stesso tempo il talento e l’abilità di Sinner. In seguito, è stato proprio Djokovic a congratularsi per primo con Sinner per la sua vittoria agli Australian Open, inviandogli un caloroso messaggio in italiano.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO