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    Ranking ATP Live – Jannik Sinner al n.3 del mondo. Il Nuovo Fenomeno del Tennis Mondiale: Jannik Sinner Entra nella Storia

    Jannik Sinner ITA, 16.08.2001 – Foto Getty Images

    Con una vittoria a Rotterdam su Alex De Minaur, Jannik Sinner non solo ha celebrato il suo 12° titolo ATP, ma ha anche segnato il suo ingresso tra i primi 3 giocatori del mondo, un traguardo che arriva con una settimana di anticipo grazie ai 500 punti conquistati nell’ultimo torneo. Ora con 8270 punti, Sinner supera di misura Daniil Medvedev, posizionandosi dietro solo a Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, rispettivamente secondo e primo nel ranking mondiale.Con il tennis italiano in una fase di splendore, grazie a campioni come Sinner, il futuro sembra brillante. La sua ascesa tra i primi tre del mondo non è solo un traguardo personale ma anche un simbolo di speranza e ispirazione per i giovani atleti italiani e per il tennis nazionale. Jannik Sinner non è solo una stella del momento ma un nome che promette di brillare nel firmamento del tennis mondiale per anni a venire.
    Il talento altoatesino, a soli 22 anni e 6 mesi, non solo dimostra la sua eccezionale capacità agonistica conquistando il suo primo trionfo a Rotterdam, ma si conferma anche come il secondo italiano nella storia a vincere in questo prestigioso torneo, dopo Omar Camporese nel 1991. Questa vittoria non è solo un successo personale per Sinner ma rappresenta l’88° successo italiano nell’era Open del tennis, evidenziando un significativo incremento di prestazioni italiane di alto livello negli ultimi anni.
    Sinner si aggiunge a una lista esclusiva di giocatori che, prima dei 23 anni, hanno raggiunto i primi 3 posti del ranking mondiale avendo già in bacheca un titolo del Grande Slam, un’elite che include leggende come Agassi, Borg, Nadal, e Federer. Questo lo posiziona tra i più promettenti talenti del tennis mondiale, con aspettative crescenti per il futuro.
    Non meno importante è il contributo di Sinner all’orgoglio nazionale italiano, diventando il 61esimo giocatore a raggiungere le prime tre posizioni del ranking ATP e il secondo italiano dopo Nicola Pietrangeli, primo italiano nell’Era Open. Il suo successo sottolinea l’importanza e il contributo dell’Italia al tennis mondiale.
    In una carriera già costellata da successi significativi, tra cui vittorie a Sofia, Melbourne, Washington, e l’Australian Open, Jannik Sinner non mostra segni di rallentamento. Il suo percorso verso la vetta del tennis mondiale è la testimonianza di un talento eccezionale, di una determinazione ferrea e di una promessa per ulteriori successi.

    Legend – Ultimo aggiornamento: 19-02-24 08:31

    1
    1, 0
    Best: 1

    Novak Djokovic
    SRB, 22.05.1987

    2
    2, 0
    Best: 1

    Carlos Alcaraz
    ESP, 05.05.2003

    +0 (First Round)
    Rio de Janeiro

    -300 (F)
    Rio de Janeiro (20-02-2023)

    3
    3, 0
    Best: 1

    Daniil Medvedev
    RUS, 11.02.1996

    -250 (W)
    Doha (20-02-2023)

    4
    4, 0
    Best: 4

    Jannik Sinner
    ITA, 16.08.2001

    5
    5, 0
    Best: 5

    Andrey Rublev
    RUS, 20.10.1997

    +0 (First Round)
    Doha

    6
    6, 0
    Best: 2

    Alexander Zverev
    GER, 20.04.1997

    +0 (First Round)
    Los Cabos

    7
    7, 0
    Best: 4

    Holger Rune
    DEN, 29.04.2003

    8
    8, 0
    Best: 8

    Hubert Hurkacz
    POL, 11.02.1997

    +10 (R64)
    ATP Masters 1000 Rome [SUBENTRO]

    -250 (W)
    Marseille (20-02-2023)

    9
    9, 0
    Best: 5

    Taylor Fritz
    USA, 28.10.1997

    10
    10, 0
    Best: 3

    Stefanos Tsitsipas
    GRE, 12.08.1998

    +0 (First Round)
    Los Cabos

    11
    11, 0
    Best: 10

    Alex de Minaur
    AUS, 17.02.1999

    +0 (First Round)
    Los Cabos

    12
    12, 0
    Best: 2

    Casper Ruud
    NOR, 22.12.1998

    +0 (First Round)
    Los Cabos

    13
    13, 0
    Best: 3

    Grigor Dimitrov
    BUL, 16.05.1991

    14
    14, 0
    Best: 12

    Tommy Paul
    USA, 17.05.1997

    15
    15, 0
    Best: 10

    Frances Tiafoe
    USA, 20.01.1998

    16
    16, 0
    Best: 15

    Ben Shelton
    USA, 09.10.2002

    17
    17, 0
    Best: 8

    Karen Khachanov
    RUS, 21.05.1996

    +0 (First Round)
    Doha

    18
    18, 0
    Best: 18

    Ugo Humbert
    FRA, 26.06.1998

    +0 (First Round)
    Doha

    19
    19, 0
    Best: 17

    Adrian Mannarino
    FRA, 29.06.1988

    20
    22, +2
    Best: 19

    Francisco Cerundolo
    ARG, 13.08.1998

    +0 (First Round), +10 (R64)
    Rio de Janeiro, ATP Masters 1000 Madrid [SUBENTRO]

    -45 (R16)
    Rio de Janeiro (20-02-2023)

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Matteo Berrettini: Una settimana di allenamenti e recupero con il fratello Jacopo

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 con suo fratello Jacopo che si alleanano a Monte Carlo

    In un periodo caratterizzato da sfide e ostacoli, il tennista romano Matteo Berrettini si è distinto non solo per la sua resilienza sul campo, ma anche per il modo in cui ha affrontato i problemi fisici che hanno minacciato di rallentare la sua carriera. In una recente condivisione sui social media, Berrettini ha offerto ai suoi fan un’occhiata alla sua routine di recupero, sottolineando l’importanza del supporto familiare e della determinazione nel superare gli ostacoli.
    “Solid week of training with the little one,” ha scritto Berrettini, riferendosi agli intensi allenamenti condivisi con suo fratello minore, Jacopo Berrettini. Questa frase semplice ma significativa getta luce su una settimana di duro lavoro, dedizione e, soprattutto, di unione familiare, dimostrando che, anche nei momenti difficili, il sostegno di chi ci sta vicino può fare la differenza.
    Jacopo, benché meno conosciuto nel circuito professionistico rispetto al fratello, è stato una presenza costante e un pilastro di supporto per Matteo. Allenarsi con “il piccolo” non è solo una strategia per mantenere la forma fisica, ma anche un modo per rafforzare il legame fraterno che li unisce, un elemento che Matteo considera essenziale nel suo percorso di recupero e ritorno alla competizione al massimo livello.
    La carriera di Matteo Berrettini è stata costellata di successi significativi, tra cui la memorabile corsa alla finale di Wimbledon nel 2021, che lo ha consolidato come uno dei talenti più luminosi del tennis italiano. Tuttavia, come molti atleti di alto livello, ha dovuto affrontare la sua quota di sfide fisiche, che hanno messo alla prova la sua restistenza. La recente pausa forzata a causa di problemi fisici ha rappresentato un altro ostacolo sul suo cammino, ma l’atteggiamento positivo di Berrettini verso il recupero è determinante.
    La decisione di condividere questo momento di recupero e preparazione con il pubblico sottolinea non solo l’impegno di Berrettini nel tornare al suo miglior livello, ma anche il suo desiderio di mantenere una connessione autentica con i suoi fan. Dimostra che, al di là dei titoli e dei trofei, ci sono relazioni e legami personali che alimentano la passione e il successo degli atleti.Ricordiamo che martedì alle ore 12:30 è in programma la conferenza stampa di Matteo che parlerà sicuramente del suo rientro dati gli intensi allenamenti delle ultime settimane.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Il fenomeno Jannik Sinner: Una stella del tennis Italiano tra i Grandi

    Jannik Sinner ITA, 16.08.2001 – Foto Getty Images

    Nel mondo del tennis, pochi giovani atleti hanno saputo lasciare un’impronta significativa come Jannik Sinner. Il talento italiano, nato nel 2001, ha già raggiunto un traguardo che lo colloca tra le leggende dello sport a livello nazionale e mondiale: con 200 vittorie all’attivo nel circuito ATP, Sinner si è guadagnato ancora più un posto d’onore nella storia del tennis italiano, entrando nel ristretto club dei giocatori con almeno 200 successi.La sua ascesa mette in luce non solo le sue indiscusse capacità tecniche e mentali ma anche la sua determinazione e il suo spirito di sacrificio. Sinner si distingue per una maturità impressionante sul campo, giocando con una precisione e una visione di gioco che spesso si trovano solo tra i veterani dello sport.
    Tra i tennisti nati dal 2000 in poi, Sinner non è solo un’eccezione per il numero di vittorie ma anche un simbolo della nuova generazione di campioni. Al suo fianco, troviamo altri giovani promettenti come Félix Auger-Aliassime, con 189 vittorie, seguito da Carlos Alcaraz , che ha già totalizzato 160 successi, Holger Rune con 102, e Sebastian Korda americano, che ha recentemente raggiunto le 100 vittorie.
    La carriera di Sinner si inserisce in una tradizione nel tennis italiano, un percorso tracciato da Fabio Fognini, con 414 vittorie, Adriano Panatta e Andreas Seppi, che hanno rispettivamente accumulato 395 e 386 successi. Questi atleti, insieme a Corrado Barazzutti, Renzo Furlan, e Andrea Gaudenzi, hanno definito epoche diverse del tennis italiano, ma è Sinner, con il suo stile di gioco unico e la sua determinazione, a rappresentare il futuro ed è indiscutibilmente il più forte tennista italiano almeno nell’Era Open.In un’era di transizione per il tennis mondiale, la storia di Sinner è un promemoria che il futuro è già qui. E per l’Italia, quel futuro si chiama Jannik Sinner.
    Le informazioni sui tennisti nati dal 2000 in poi con almeno 100 vittorie all’attivo a livello ATP1) Jannik Sinner 🇮🇹 – 2002) Félix Auger-Aliassime 🇨🇦 – 1893) Carlos Alcaraz 🇪🇸 – 1614) Holger Rune 🇩🇰 – 1025) Sebastian Korda 🇺🇸 – 100
    I tennisti italiani che hanno vinto almeno 200 partite a livello ATP1) Fabio Fognini 🇮🇹 – 4142) Adriano Panatta 🇮🇹 – 3953) Andreas Seppi 🇮🇹 – 3864) Corrado Barazzutti 🇮🇹 – 3205) Renzo Furlan 🇮🇹 – 2236) Andrea Gaudenzi 🇮🇹 – 2197) Jannik Sinner 🇮🇹 – 200
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Medvedev riflette sul momento di Alcaraz e sulle Olimpiadi: “I Grand Slam, però, rimangono a mio avviso il vertice nel tennis”

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Anche se non parteciperà al prossimo ATP di Doha, Daniil Medvedev ha parlato di alcuni argomenti interessanti. Il russo, recentemente finalista agli Australian Open 2024, ha condiviso il suo punto di vista sul giovane fenomeno Carlos Alcaraz e sulla sua attuale fase di carriera, in una recente intervista concessa a Eurosport.Le riflessioni di Medvedev su Alcaraz non solo evidenziano il rispetto reciproco e l’ammirazione tra i due atleti ma offrono anche uno spaccato interessante sulle dinamiche psicologiche e le aspirazioni che animano i campioni del tennis mondiale.
    Medvedev ha esordito commentando l’eccezionale impatto di Alcaraz nel circuito ATP: “Ha iniziato a dominare da giovanissimo. Essere diventato il numero uno del mondo più giovane della storia parla da solo. È naturale che ora possa perdere più incontri di prima; molti pensano che abbia perso un po’ di fiducia. Ma ricordiamoci che ha solo 20 anni; è normale che nella sua carriera ci siano alti e bassi.”
    I confronti diretti tra i due ha visto Alcaraz prevalere per 3-2, nonostante una sconfitta dolorosa nelle semifinali degli US Open, riscattata dallo spagnolo con una vittoria nelle ATP Finals poche settimane dopo. “Il suo talento è indiscutibile, l’abbiamo capito non appena è arrivato nel circuito. Ricordo un match contro Rublev, quando era appena entrato nella Top 100 e aveva solo 17 anni. Mi colpì il fatto che colpisse la palla più forte di Andrey. Fu allora che mi resi conto del suo potenziale,” ha ricordato Medvedev.
    L’attenzione si è poi spostata sulle sfide che Alcaraz dovrà affrontare, non solo sul campo ma anche fuori: “Sarà interessante vedere come gestirà la pressione, gli sponsor, l’interesse mediatico. Alcuni giovani giocatori lo gestiscono bene, altri meno. È ancora presto per trarre conclusioni definitive, vedremo come si evolverà.”
    Sul tema della preferenza espressa da Alcaraz tra vincere un Grand Slam o una medaglia olimpica, Medvedev ha espresso sorpresa: “I suoi commenti mi hanno un po’ sorpreso. Mi chiedo perché abbia questa preferenza. Forse per i ricordi d’infanzia legati alle Olimpiadi? La mia esperienza a Tokyo è stata intensa, e la delusione per la sconfitta nei quarti contro Carreño è stata profonda. I Grand Slam, però, rimangono a mio avviso il vertice nel tennis.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Martedì 20 Febbraio conferenza stampa di Matteo Berrettini

    Scritto da FrankieUna conferenza stampa per annunciare il rientro?Mah, speriamo bene non sia per altro.
    Magari annuncerà che si è separato da Melissa Satta e si è fidanzato con Barbara D’Urso.Ma la Barbara D’Urso ha un caratterino, lo farà rigare dritto.Se non gli porta a casa i 4 tornei del Grande Slam lo chiude fuori casa, fidati.Per non rischiare di dormire in giardino sotto la pianta sull’amaca di notte, gli tocca iscriversi anche al doppio ed al doppio misto e vincere il Super Grande Slam in tutte e tre le categorie, se no la senti urlare la Barbara D’Urso.…A parte gli scherzi, 20 Febbario, dirà che rientra a Indian Wells per le quali cercando di recuperare la condizione e che sfrutterà il ranking protetto per i grandi tornei, e che giocherà qualche torneo non di massimo livello per trovare confidenza con le partite e le vittorie, per arrivare a Bologna a giocare la Coppa Davis al meglio cercando di vincerla in campo da protagonista, senza obiettivi di classifica nel ranking, ma per cercare di fare il meglio possibile giorno per giorno sperando di restare lontano dagli infortuni che l’hanno tartassato a lungo. Non è che possa dire che vuole partire con una navicella per essere il primo uomo a giocare a tennis un Marte, no LEGGI TUTTO

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    Tra due bandiere: la storia di Martin Vassallo Argüello, tra Italia e Argentina

    Martin Vassallo Arguello nella foto

    Martin Vassallo Argüello, nato il 10 febbraio 1980 a Temperley (Argentina), è un ex tennista professionista noto per le sue prestazioni sia sotto la bandiera argentina che quella italiana, riflettendo un caso interessante di una carriera legata al cambiamento di nazionalità. Questa decisione non è insolita nello sport e deriva da legami personali, familiari o di formazione con più di un paese.
    Vassallo Argüello ha iniziato a giocare a tennis all’età di nove anni, puntando a dedicarsi al tennis in modo completo a tredici, scelta che l’ha portato a lasciare da parte altre passioni come il calcio. La sua carriera ha preso il volo sotto la guida di Horacio de la Peña a partire dal dicembre 2006, con la terra rossa diventata fin da subito la superficie preferita, essendo quella su cui si era formato. Fan accanito del Boca Juniors, ha anche coltivato interessi fuori dal tennis, tra cui oltre all’amato calcio anche il ballo e l’equitazione.
    Il picco della carriera di Martin è arrivato nel 2009, quando è salito al numero 47 nel ranking ATP in singolare, con l’ottimo risultato conseguito ad Acapulco, dove raggiunse le semifinali. Ha partecipato a tutti i tornei del Grande Slam, con gli ottavi di finale a Roland Garros 2006 come miglior piazzamento. Ha anche vinto un titolo ATP in doppio (Acapulco, 2007), raggiungendo il suo best ranking nella specialità al 71esimo posto nel giugno 2007.
    Il suo cammino professionale ha tuttavia incontrato turbolenze, in particolare nel 2007, quando è stato coinvolto in uno scandalo di scommesse durante l’Orange Prokom Open in Polonia. Nonostante non sia stato formalmente accusato, l’incidente lo ho messo nell’occhio del ciclone, e sollevato interrogativi riguardo all’integrità nel mondo del tennis.
    Vassallo Argüello ha giocato per l’Italia prima di tornare a competere per l’Argentina, un cambiamento di nazionalità che riflette la sua eredità e i legami con entrambi i paesi. Questa dualità ha arricchito la sua esperienza professionale, permettendogli di attingere da due diverse culture tennistiche. Ha fatto il suo debutto in Davis Cup per l’Argentina nel 2009 contro i Paesi Bassi. Durante la sua carriera, Vassallo Argüello ha vinto otto titoli Challenger. Si è ritirato dal tennis professionistico nel 2011.
    La parabola dell’italo-argentino riflette l’interessante dinamica di atleti che nella propria vita sportiva rappresentano più di una nazione. Il caso di Martin è particolare, poiché dopo esser passato sotto bandiera italiana, è tornato albiceleste (sul sito ATP infatti è considerato un tennista argentino). Una tematica di stretta attualità, visto che in questo periodo molto si parla del caso di Luciano Darderi. In una recente intervista, Darderi si è detto pronto a rispondere all’eventuale convocazione di Volandri per giocare con la maglia azzurra in Coppa Davis, sentendosi un’italiano nato in Argentina.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Rafael Nadal e il Tennis Saudita: Una mossa controversa tra critiche e speranze di rinnovamento “Sono convinto di poter mantenere la libertà di operare secondo i valori in cui credo e che considero corretti per me”

    Rafael Nadal nella foto

    La recente nomina di Rafael Nadal come nuovo ambasciatore della Federazione di Tennis dell’Arabia Saudita ha sollevato un polverone in varie parti del mondo. Le accuse di ‘sportswashing’ rivolte al regno del Golfo Persico sono state numerose e le dichiarazioni di elogio di Rafa verso il paese hanno scatenato diverse reazioni.In un contesto globale in cui il tennis cerca nuovi orizzonti, l’ingresso di figure di calibro mondiale come Nadal nel panorama sportivo saudita rappresenta un punto di svolta significativo. Eppure, questa mossa non è stata priva di critiche. Il concetto di ‘sportswashing’, ovvero l’uso dello sport come strumento per migliorare l’immagine pubblica di un paese attraverso eventi sportivi di alto profilo, ha acceso un dibattito acceso tra gli appassionati e gli addetti ai lavori.In un mondo del tennis sempre più globalizzato, la figura di Nadal come ambasciatore dell’Arabia Saudita solleva questioni importanti su sport, etica e politica. Mentre alcuni vedono questa mossa come un’opportunità per il cambiamento, altri restano scettici. Ciò che è certo, è che il dibattito su sport e ‘sportswashing’ continuerà ad animare le discussioni nel mondo dello sport e oltre.
    Per la prima volta, Rafael Nadal ha affrontato pubblicamente la questione, offrendo una prospettiva ponderata e riflessiva su un annuncio che ha sorpreso molti. Parlando nel programma “El Objetivo” su La Sexta, con Ana Pastor, Nadal ha espresso le sue motivazioni per accettare il ruolo di ambasciatore e la possibilità che la sua presenza possa contribuire positivamente a un cambiamento sociale e sportivo in Arabia Saudita.
    Nadal ha sottolineato di non credere che l’Arabia Saudita abbia bisogno di lui per “lavare” la sua immagine, ma piuttosto ha visto nel paese un potenziale per l’apertura e il progresso. Ha riconosciuto che ci sono aspetti che necessitano di miglioramento e che il paese è indietro in molti ambiti, ma ha espresso la speranza che la sua collaborazione possa favorire una positiva evoluzione nei prossimi anni. Nadal ha anche lasciato aperta la possibilità di ammettere un errore nella sua decisione, qualora gli obiettivi di progresso non venissero raggiunti.“Non ritengo che l’Arabia Saudita abbia bisogno di me per ripulire la propria immagine. È una nazione che si è aperta al mondo, dotata di un notevole potenziale, il che rende naturale l’interesse globale verso di essa. Esiste la percezione che tutto possa essere acquistato con il denaro e che ora anche Rafa abbia ceduto al richiamo finanziario… comprendo che le persone possano pensarla così, riconosco che vi sono aspetti che necessitano miglioramenti immediati, senza alcun dubbio, e che il paese sia arretrato in numerosi settori. Di recente, l’Arabia Saudita ha iniziato un processo di apertura: se non dovesse realizzare il progresso che ritengo necessario nei prossimi 10, 15 anni… beh, ammetterò di aver commesso un errore grave. Sono convinto di poter mantenere la libertà di operare secondo i valori in cui credo e che considero corretti per me. Qualora ciò non dovesse avvenire, sarò il primo a riconoscerlo nella prossima intervista, a distanza di tempo, ammettendo di aver sbagliato.”
    Questa mossa si inserisce in un contesto più ampio di coinvolgimento del tennis mondiale in Arabia Saudita. Grandi nomi come Djokovic e Alcaraz hanno già partecipato a eventi nel regno, contribuendo a dipingere un’immagine positiva del paese nel panorama tennistico globale. L’impegno di Nadal come ambasciatore va oltre il semplice aspetto sportivo, proiettando la visione di un tennis saudita in cerca di evoluzione e progresso.L’inclusione di Nadal, insieme a quella di altre stelle del tennis, nel ‘6 Kings Slam’, un evento storico al di fuori del circuito ATP che promette premi in denaro mai visti prima, segna un ulteriore passo verso l’integrazione dell’Arabia Saudita nel circuito tennistico mondiale. Resta da vedere come queste iniziative influenzeranno il panorama del tennis globale e se porteranno ai cambiamenti sperati, tanto sul campo quanto fuori.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Rafael Nadal: “Decisione per Doha verrà presa all’ultimo momento. Ad Indian Wells salvo imprevisti ci sarò”

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Il torneo di Doha, dovrebbe vedere il ritorno di Rafa Nadal alle competizioni dopo la parentesi di Brisbane all’inizio dell’anno. Il maiorchino si sta riprendendo da uno strappo muscolare minore all’anca e prevede di competere nel torneo saudita dal 19 al 24 febbraio. Tuttavia, come anticipa Relevo, lo stesso Nadal ha rilasciato alcune dichiarazioni nel programma “El Objetivo” di La Sexta, in cui lascia in sospeso la sua partecipazione: “Il mio calendario include Doha e poi Indian Wells, ma è vero che per Doha la mia condizione fisica è piuttosto precaria. Ho riscontrato alcuni fastidi nelle ultime settimane e mi trovo al limite. A questo punto, ogni infortunio, ogni colpo subito, rappresenta un regresso non solo sotto l’aspetto tennistico e fisico, ma anche psicologico. Confido al 100% di essere ad Indian Wells, è un torneo molto speciale per me. Non so se sarà l’ultima volta che lo giocherò, ma c’è la possibilità che lo sia, quindi vorrei essere ad Indian Wells a tutti i costi”.
    “Vorrei partecipare a Doha, ma la mia preparazione è stata appena sufficiente. La decisione riguardo a Doha sarà presa all’ultimo momento. Per quanto riguarda Indian Wells, a meno di imprevisti, la mia partecipazione è certa”, ha concluso. Pertanto, nell’intervista completa di questa sera verranno svelati ulteriori dettagli su questo e altri temi.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO