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    Djokovic alla CBS: “A volte mi vergogno di certi miei comportamenti in campo, ma accetto di non essere perfetto”

    Novak nel corso del programma CBS

    Novak Djokovic è stato protagonista del programma 60 Minute sul network statunitense CBS. Nella lunga intervista il serbo ha ripercorso molti momenti della sua carriera, dagli inizi alla stagione appena terminata, soffermandosi su vari temi come la sua posizione sui vaccini, la rivalità con Federer e Nadal, la sconfitta a Wimbledon contro Alcaraz ed altri ancora. Sempre molto fermo nelle proprie convinzioni, Djokovic ha affermato di non essere affatto orgoglioso di se stesso quando in campo esagera in certe reazioni, ma è parte della propria personalità, una debolezza che accetta. Riportiamo alcuni estratti del suo pensiero.
    “La forza mentale non è un dono, è qualcosa che si conquista con il lavoro” racconta Novak. “Nei momenti in cui sono sotto stress sembra che io sia freddo, ma in realtà ho una tempesta dentro. La battaglia più grande è con te stesso. Hai i tuoi dubbi e le tue paure, e lo sento in ogni partita. Non mi piace la mentalità che vedo molto spesso nello sport, basata su cose del tipo ‘Pensa cose positive, sii ottimista, non c’è spazio per errori e dubbi’. È impossibile, sei un essere umano. La differenza tra i ragazzi che riescono ad essere tra i grandi campioni e quelli che faticano ad arrivare in alto è la capacità di non rimanere troppo a lungo nelle proprie emozioni. Per me è un istante. Appena lo vivo, lo riconosco e magari esplodo. Urlo in campo, cosa che a volte mi succede. Ma poi sono in grado di riprendermi e resettarmi. Non ne vado fiero e mi vergogno di me stesso quando lo faccio, non ho dubbi. Ma allo stesso tempo mi accetto come un essere umano imperfetto“.
    È il n.1 del mondo, ma in molti stadi il pubblico non sempre lo sostiene. Da un lato è benzina per il proprio motore, ma dall’altro Nole gradirebbe ambienti meno ostili… “La quantità di pressione e stress è molto maggiore se hai il pubblico contro di te. Per gran parte della mia carriera ho affrontato ambienti ostili. Ho imparato come affrontare quelle situazioni. La gente pensa che sia meglio se ho il pubblico contro, che questo tira fuori il mio miglior tennis. Allo stesso tempo mi piace stare in un ambiente in cui ho un supporto maggiore”.
    Un passaggio dell’intervista torna sulla posizione del serbo sui vaccini anti Covid, e la sua clamorosa esclusione dall’Australian Open 2022. “Avevo tutti contro. In quel momento ero il cattivo del mondo. Avevo già vissuto sui campi da tennis la situazione di un pubblico contro di me, ma una cosa del genere, così grande, non l’avevo mai sperimentata in vita mia. Non sono un no vax, né un pro-vaccini, sono a favore della libertà di scelta” chiosa il serbo.
    Djokovic racconta un piccolo aneddoto dei suoi primi scontri contro Nadal, in questo caso a Parigi, appena prima di scendere in campo: “Giocavo contro Nadal al Roland Garros e il suo spogliatoio era molto vicino al mio. Eravamo molto vicini. Abbiamo cercato di darci spazi, ma gli spogliatoi non sono molto grandi. Quando vedi Nadal saltare prima di entrare in campo e lo vedi correre lungo il corridoio vicino a te… potevo sentire la musica suonare nelle cuffie di Nadal. Questo mi fece arrabbiare. All’inizio della carriera non mi rendevo conto che anche questo faceva parte dello scenario, ne ero intimidito. Ma mi ha anche motivato a fare le mie cose e a dimostrare che sono pronto per una battaglia”.
    Roger e Rafa, rivali, non amici… “Ho un grande rispetto per entrambi, ma non siamo amici perché siamo rivali, il che ci rende difficile essere vicini e condividere intimità della nostra vita che potrebbero poi essere usate contro. Abbiamo condiviso il palco per tanti anni con grande rispetto, quindi spero che un giorno, quando il sipario si chiuderà, potremo sederci, parlare e riflettere, sarebbe fantastico.”
    La sconfitta contro Alcaraz a Wimbledon è stato uno stimolo enorme per il resto della sua stagione: “Alcaraz è il tennista più completo che abbia mai visto negli ultimi anni. La sconfitta contro Alcaraz a Wimbledon mi ha fatto incazzare così tanto che ho dovuto fare tutto il possibile per vincere in estate in America, e ci sono riuscito. È una grande opportunità per me reinventarmi e colpire più forte di quanto abbia mai fatto”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Primo Tricolore per il CT Vela Messina: I fratelli Tabacco vincono il doppio di spareggio

    i Serie A1 BMW maschile 2023 (vinta in rimonta, al doppio di spareggio, dal Circolo del Tennis e della Vela Messina sul Tc Sinalunga). Foto Sposito/FITP

    Sono serviti sette incontri al Circolo del Tennis e della Vela di Messina per avere la meglio sul Tc Sinalunga nella sfida decisiva del Campionato italiano di SerieA1 BMW maschile, sui campi del training center del Circolo della Stampa-Sporting di Torino. Per i siciliani, alla terza finale in cinque anni, si è trattato del primo straordinario successo, ottenuto col punteggio di 4-3 al termine di una rimonta a tratti insperata.
    Il tutto mentre i campioni in carica, avanti 3-1 al termine degli incontri di singolare, hanno a lungo cullato l’idea di poter emulare la Canottieri Casale, che meno di 24 ore prima aveva centrato uno storico bis nel torneo femminile. Il primo punto della finale era andato proprio a Messina, grazie al numero 3 della formazione, l’austriaco Gerald Melzer: dopo un sostanziale equilibrio, il set iniziale si era sbloccato nel settimo game, quando Marcello Serafini non era riuscito a capitalizzare un vantaggio di 40-0, cedendo il proprio turno di servizio. Avanti di un break, il portacolori dei siciliani ha gestito il vantaggio sino al 6-4. La reazione del 21enne romagnolo è arrivata a inizio del secondo set, ma non è bastata per arginare l’esperto austriaco, a segno al tie-break.
    Pochi minuti dopo, sul campo adiacente, è terminata anche la sfida tra i numeri 4, che ha consegnato il punto della parità ai toscani: Luca Vanni, 38 anni, è riuscito ad avere la meglio su Giorgio Tabacco con un risultato speculare rispetto a quello del primo incontro: 7-6 6-4. A spostare gli equilibri in favore del Tc Sinalunga è stato lo spagnolo Oriol Roca Batalla, che ha costretto i fratelli Tabacco a incassare la seconda sconfitta di giornata in singolare. Fausto, classe 2002 e vivaio messinese, non è riuscito a tenere il ritmo dello spagnolo che è salito sul 4-1, per strappare poi nuovamente il servizio al siciliano nel corso dell’ottavo game, chiudendo il primo parziale con il punteggio di 6-2. Il secondo parziale non è iniziato meglio per Tabacco, subito sotto di un break. Sul 2-0 Sinalunga è arrivata la reazione del Ct Vela Messina, ma è durata il tempo di un cambio campo. Sul 2-2 Roca Batalla ha conquistato tre giochi consecutivi, andando sul 5-2, per chiudere al turno di battuta successivo, per 6-3. L’ultimo singolare ha visto contrapposti Matteo Gigante e Julian Ocleppo, a cui erano affidate le speranze messinesi di ristabilire la parità. Il primo set si è giocato sul filo sull’equilibrio, con il servizio di entrambi in gran spolvero e game combattuti, molti dei quali risolti ai vantaggi, senza però palle break concesse da una parte o dall’altra. Sul 5-4 per Sinalunga, un piccolo calo di Ocleppo ha regalato la prima palla break a Gigante, che non si è fatto sfuggire l’occasione di aggiudicarsi il primo parziale. Nel secondo set lo strappo si è consumato nel sesto game, con due doppi falliconsecutivi di Ocleppo che hanno aperto la strada a Gigante, il quale ha condotto il set e la partita in porto con il punteggio di 6-3.A quel punto bastava un doppio, ai toscani, per centrare il bis tricolore. Per il primo della serie, Sinalunga schierava la coppia formata da Marcello Serafini e Daniele Bracciali, mentre il Circolo della Vela Messina rispondeva con Julian Ocleppo e Gerald Melzer. Ed erano proprio questi ultimi a mantenere aperte le speranze dei siciliani, imponendosi al tie-break, non senza aver rischiato più del dovuto nella seconda parte del confronto. A guidare i messinesi alla ricerca dello spareggio decisivo sono stati quindi i fratelli Tabacco, opposti alla coppia formata da Matteo Gigante e Luca Vanni. L’orgoglio di difendere i colori della propria Messina ha fatto da molla decisiva per contrastare il duo formato dall’attuale 183 del ranking mondiale e dell’ex top 100 toscano. Al Tc Sinalunga è stato sufficiente un break al settimo gioco per aggiudicarsi il primo set, ma il secondo parziale ha regalato una valanga di emozioni, con break e contro-break al quinto e sesto gioco e un tie-break da infarto. Partenza sprint per i messinesi, che sono andati al cambio campo sul 5-1 per poi impiegare 10 occasioni per vincere il secondo set, non prima di aver salvato un match-point che avrebbe regalato il tricolore agli avversari. Senza storia il super tie-break, con i siciliani in grado di lanciare il Ct Vela Messina al doppio di spareggio. Doppio che ha mantenuto tre dei quattro protagonisti del match precedente. Unico cambio: Serafini al posto di Gigante nel duo toscano. Ancora una volta sono stati i fratelli Tabacco a regalare gioie al Ct Vela Messina, chiudendo in due parziali (il secondo di nuovo al tie-break) e confermandosi implacabili. Sono loro gli uomini copertina di questa finale che si conclude con il primo storico scudetto di A1 per il circolo messinese.Antonio Barbera, presidente del club siciliano, non prova nemmeno a contenere il giustificato entusiasmo: “Bellissimo vincere recuperando lo svantaggio di 3-1, tornare in partita con il primo doppio e arrivare al successo grazie a due ragazzi del nostro vivaio di Messina. Ho iniziato a credere alla rimonta dopo il punto del 3-2, poi ho visto i fratelli Tabacco entrare in campo molto convinti e decisi e ho pensato che ce la potessimo fare davvero. Complimenti anche al capitano per la scelta del doppio di spareggio, che ci ha permesso di portare per la prima volta lo scudetto in Sicilia”.
    Marzio Bernardini, presidente del Tc Sinalunga, usa parole dolci per commentare una sconfitta amara: “L’anno scorso tutto era girato bene, quest’anno sembrava potesse andare nella stessa maniera. Abbiamo avuto anche le nostre occasioni per chiuderla e non le abbiamo sfruttate; loro sono stati bravi a crederci fino in fondo. Quest’anno, dopo il successo del 2022, volevamo non sfigurare e siamo arrivati sino alla finale, che stavamo per vincere. Un plauso a tutti i mieiragazzi”.
    RISULTATI:CT VELA MESSINA – TC SINALUNGA 4-3Gerald Melzer (Messina) b. Marcello Serafini (Sinalunga) 6-4 7-6 (3).Luca Vanni (Sinalunga) b. Giorgio Tabacco (Messina) 7-6 (4) 6-4.Oriol Roca Batalla (Sinalunga) b. Fausto Tabacco (Messina) 6-2 6-3.Matteo Gigante (Sinalunga) b. Julian Ocleppo (Messina) 6-4 6-3.J. Ocleppo / G. Melzer (Messina) b. M. Serafini / D. Bracciali (Sinalunga) 6-4 3-6 10-7.F. Tabacco / G. Tabacco (Messina) b. M. Gigante / L. Vanni (Sinalunga) 4-6 7-6(10) 10-2.F. Tabacco / G. Tabacco (Messina) b. M. Serafini / L. Vanni (Sinalunga) 6-4 7-6 (5). LEGGI TUTTO

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    Vincenzo Santopadre parla dopo la separazione con Matteo Berrettini: “”Sono successe tante cose, ma ora Matteo deve guardare avanti. Lui ha le carte per tornare nei primi 20 al mondo”

    Matteo Berrettini e Vincenzo Santopadre nella foto

    Dopo una collaborazione lunga 13 anni, Matteo Berrettini e il suo allenatore Vincenzo Santopadre hanno deciso di intraprendere percorsi separati. Una scelta difficile, ma inevitabile, come spiegato da Santopadre in un’intervista a Sky Sport. “Era opportuno che cambiasse. La cosa eccezionale è che il rapporto tra noi è rimasto sano perché questa separazione è avvenuta nei tempi giusti”, ha detto Santopadre.La separazione tra Berrettini e Santopadre ha segnato la fine di un’era significativa nel tennis italiano, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo, sia per il giocatore che per l’allenatore.
    Berrettini: Tra Passato e FuturoSantopadre, che ha accompagnato Berrettini nei suoi momenti di gloria – come la storica finale di Wimbledon – e nei periodi più bui, caratterizzati da infortuni che hanno fatto scivolare l’azzurro al 92° posto nel ranking ATP, rimane ottimista sul futuro del tennista. “Sono successe tante cose, ma ora Matteo deve guardare avanti. Lui ha le carte per tornare nei primi 20 al mondo”, ha affermato.
    Elogi a Jannik SinnerPassando da Berrettini a Jannik Sinner, Santopadre ha espresso grande ammirazione per il giovane talento, definendolo il “n. 1 virtuale” del tennis. “La sua crescita è stata continua e incalzante. È rimasto fedele a se stesso e la sua determinazione è la sua forza. Credo che rappresenti il futuro di questo gioco”, ha spiegato l’ex coach di Berrettini.
    Il Futuro del Tennis Italiano: Davis e SlamCon riferimento ai successi recenti e alle potenzialità future del tennis italiano, Santopadre è fiducioso. “Stiamo vivendo un momento eccezionale. Dobbiamo essere pronti a qualcosa di ancora più grande”, ha affermato, sottolineando le difficoltà ma anche le speranze legate alla Coppa Davis e alla conquista di uno Slam, un traguardo che l’Italia insegue dal 1976.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic su Federer e Nadal: “Non siamo amici perché siamo rivali”

    In una recente intervista concessa al programma ’60 Minuti’ della CBS News, il numero uno del mondo nel tennis, Novak Djokovic, ha parlato apertamente di vari argomenti, tra cui spicca la sua relazione con Rafa Nadal e Roger Federer, due dei suoi più grandi rivali in campo.L’intervista ha offerto uno spaccato sulla personalità e sulle opinioni di Djokovic, mostrando un atleta concentrato non solo sulle sue prestazioni in campo, ma anche attento alle dinamiche umane e personali che giocano un ruolo cruciale nella sua carriera. Nel contesto di una delle più grandi rivalità dello sport, Djokovic emerge non solo come un campione in campo, ma anche come una figura complessa e riflessiva fuori dal campo.
    Una Rivalità Storica con RispettoNonostante la rivalità storica con Nadal e Federer, Djokovic ha sottolineato la mancanza di una vera amicizia con entrambi, attribuendola alla natura della loro competizione. “Non siamo amici perché siamo rivali ed è difficile essere vicini essendo concorrenti per la vittoria nei torneo più importanti”, ha spiegato Djokovic. Tuttavia, non ha escluso la possibilità che in futuro possa svilupparsi un rapporto simile a quello tra Martina Navratilova e Chris Evert dopo il ritiro. “Abbiamo condiviso tanti anni insieme sul palcoscenico, e il massimo rispetto è sempre presente, almeno da parte mia”, ha aggiunto.
    Djokovic e la Vaccinazione COVID-19Durante l’intervista, Djokovic ha chiarito anche la sua posizione sulla vaccinazione COVID-19, una questione che lo ha visto al centro di polemiche. “Le persone hanno cercato di dire che sono contro i vaccini, cosa che non sono. Non sono neanche pro-vaccinazione, sono semplicemente a favore della libertà di scelta”, ha affermato Djokovic.
    La Forza Mentale e l’Amore per la VittoriaRiguardo alla sua forza mentale, un aspetto fondamentale del suo successo, Djokovic ha sottolineato che non si tratta di un dono innato, ma qualcosa che si sviluppa con il lavoro. Inoltre, ha espresso apertamente il suo amore per la vittoria: “Amo vincere. I record mi ispirano e mi motivano. È completamente normale per me. Sono solo onesto, autentico e esprimo ciò che sento”.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Angelo Binaghi: La visione Italiana per il futuro del tennis mondiale

    Angelo Binaghi è il Presidente della FIT-Padel – Foto Archivio-FITP

    Angelo Binaghi, Presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, ha recentemente rilasciato un’intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport, dove ha esposto i suoi piani ambiziosi per il tennis italiano e internazionale.
    Obiettivo: Ospitare le Finali della Coppa Davis e le ATP FinalsBinaghi ha confermato l’intenzione dell’Italia di estendere il contratto per ospitare le ATP Finals per altri cinque anni, dal 2025, e ha rivelato i piani di partecipare alla gara per le finali della Coppa Davis a partire dal 2025. “Il Masters 1000 di Roma sarà il nostro punto di riferimento”, ha dichiarato Binaghi, sottolineando l’importanza di portare grandi eventi anche nel nord Italia, cuore produttivo del paese e zona di grande passione tennistica. La visione è chiara: Milano potrebbe essere la prossima città a ospitare un grande evento tennistico.
    Il Nuovo Stadio di Santa Giulia: Una Potenziale Sede per la DavisRiguardo al nuovo Stadio di Santa Giulia, attualmente in costruzione per le Olimpiadi Invernali del 2026, Binaghi ha espresso la speranza di un dialogo aperto con gli organizzatori. La Federtennis ha già dimostrato la capacità di organizzare eventi indoor di grande successo, e l’idea è quella di sfruttare al meglio le nuove strutture per eventi di prestigio come la Davis.
    La Crescita del Team Italiano: Un Successo ContinuoBinaghi ha lodato il lavoro svolto con il team italiano di Davis, evidenziando la necessità di una struttura tecnica forte e di un’organizzazione capace di stimolare le nuove generazioni. Ha elogiato giocatori come Sinner, descrivendolo come un “fenomeno”, e ha riconosciuto la fortuna nel superare ostacoli come la sconfitta contro il Canada a Bologna.
    Potenziale Inespresso e il Ruolo di VolandriSecondo Binaghi, il tennis italiano ha ancora molto potenziale da esprimere, come dimostrato dalla vittoria della Coppa Davis senza Berrettini e dalle performance al di sotto delle aspettative di Musetti e Sonego. Ha inoltre espresso fiducia nel capitano Filippo Volandri, lodandone la capacità di creare un team coeso e unito.
    Un “Supercircuito” e il Futuro dei Grand SlamInfine, Binaghi ha commentato le voci sulla creazione di un “supercircuito”, sostenendo che non vede un pericolo purché i calendari e le risorse siano gestiti con cura. Ha anche espresso il desiderio di vedere i Grand Slam adottare un approccio più dinamico, in linea con l’evoluzione del tennis moderno, favorendo così la crescita di chi ha risorse, idee e progetti innovativi.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz: Intensa pre-season in vista e dell’Australian Open

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz, il numero due del mondo, ha avuto pochissime vacanze. Lo spagnolo ha partecipato a un incontro di esibizione la scorsa settimana in Città del Messico, ha fatto un giro del paese con il fratello maggiore e un gruppo di amici in alcuni dei luoghi più paradisiaci e ora è tornato in Spagna per iniziare la sua lunga pre-season questo domenica ad Alicante, all’Accademia del suo allenatore, Juan Carlos Ferrero.
    È già noto che Alcaraz non gareggerà ufficialmente fino all’Australian Open (il 14 gennaio) e quindi avrà 35 giorni di pre-season senza competizioni, sebbene parteciperà a vari incontri di esibizione nelle prossime settimane. Prima a Riad (contro Novak Djokovic) il 27 di questo mese, il giorno seguente a Murcia, nella sua città natale, e nella settimana precedente l’Australian Open nel famoso Kooyong Classic, a Melbourne dove giocherà anche il nostro Jannik Sinner.
    Alberto Lledó, il suo preparatore fisico, e Juanjo Moreno, il fisioterapista, saranno le figure più presenti in questa prima settimana di allenamenti, diventando una sorta di ombre per il fenomeno di Murcia. “Non è stato completamente fermo durante le vacanze. Ha giocato un po’, si è mosso, si è divertito. Ma vogliamo vedere come sta”, hanno confessato a ‘MARCA’. Le prime due settimane di pre-season di Alcaraz si concentreranno sul fisico e le successive due completamente sul tennis. “Solo a partire dal giorno di Natale l’attenzione si sposterà completamente sull’allenamento con la racchetta. Prima lavoreremo sulla forza e sul cardio affinché abbia molta energia”.
    Ricordiamo che nel 2023 Carlos Alcaraz ha saltato l’Australian Open a causa di un infortunio subito durante la preseason, ma a differenza di quest’anno, lo spagnolo è arrivato alla pre-season del 2023 in ritardo a causa di un infortunio addominale che lo ha tenuto lontano dalla Davis Cup.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Roger Federer spera in un Nadal competitivo nel 2024: “Un Sogno per il Tennis”

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Roger Federer è in Cina per diversi impegni con i suoi sponsor e ha colto l’occasione per esprimere il suo punto di vista sul ritorno alle competizioni di Rafael Nadal, previsto per le prossime settimane. “Spero che possa tornare molto forte nel 2024”, ha affermato il tennista svizzero, che, come qualsiasi appassionato di questo sport, sogna di vedere ancora per un po’ il giocatore delle Baleari e Novak Djokovic coesistere nell’elite. “Sarebbe fantastico per il tennis se potessero continuare a giocare per tutto il tempo che desiderano”, ha commentato in dichiarazioni raccolte da Marca.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sharapova critica i social: “Funzionano secondo un algoritmo che inizia a gestire la tua vita”

    Maria Sharapova

    Maria Sharapova crede che i social media abbiano un impatto fin troppo pesante nella società moderna, aumentando a dismisura lo stress e la negatività sulle persone. Secondo la ex n.1 al mondo russa, è intrigante che ogni individuo possa dire la sua ed essere ascoltato in tutto in mondo, ma dall’altro lato questo finisca per creare troppi problemi e nuove solitudini.
    “Sì, non è così interessante come può sembrare, questo è quello che penso. C’è sicuramente questo peso extra su tutti, dove ti mettono nella posizione di avere qualcosa da dire senza doverlo dire veramente. È il momento di capire cosa vuoi trasmettere, perché devi dire qualcosa”, afferma Sharapova nel podcast Armchair Expert.
    Sharapova ha approfondito il modo in cui i social media prendono il controllo delle vite e creano una pressione artificiosa sugli individui. “I social sono stati creati funzionando secondo un algoritmo che inizia a gestire la tua vita. Questo è il mio problema con i social media, c’è una pressione esterna nel dover costantemente presentarsi in modo che tu abbia rilevanza in questo universo digitale. Se senti di non aver rilevanza, puoi entrare in crisi”.
    Sharapova ha parlato delle sue esperienze negative con i social media, di come ad un certo hanno avuto la meglio su di lei e di come poi abbia ripreso il controllo delle sue interazioni con la tecnologia e della sua vita. “Non ho mai avuto nessuno che mi aiutasse con ciò che ho fatto sui social, ma ho sicuramente affrontato quella pressione di cose come  ‘Oh, se non pubblico per una settimana, nessuno vedrà i miei post quando li avrò scritti’. Ma poi devi rimanere fedele a quello che sei e devi battere il ferro finché è caldo… Tutte cose che finiscono per aumentare lo stress. Ne ho sofferto molto e ci sono stati dei momenti non così facili”.
    Alla fine Sharapova ha deciso di allontanarsi in gran parte dai social media, dopo averli usati per accrescere la sua popolarità, e questo l’ha anche portata ad allontanarsi progressivamente dal tennis. “Non sono una che dice molto, alla fine non mi piace parlare tanto per farlo. Sono più una che osserva e solo quando ha analizzato bene una situazione e fatto abbastanza ricerche su qualcosa, e è convinta dai propri pensieri, allora parla. Non mi piace parlare a vanvera, tanto per riempire gli spazi. Questo è il motivo per il quale forse non sarei una buona commentatrice e non mi sono interessata finora a farlo”. LEGGI TUTTO