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    Ecco tutti i partecipanti al Kooyong Classic. Sarà il primo torneo (esibizione) del 2024 di Jannik Sinner

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Con gli Australian Open all’orizzonte, nella settimana precedente c’è il Kooyong Classic, un evento di riscaldamento ricco di talento che si terrà dal 10 al 12 gennaio 2024 al Lawn Tennis Club di Melbourne, Australia. Questo torneo di esibizione è l’antipasto del primo Slam dell’anno, previsto dal 14 al 28 gennaio nella terra dei canguri.
    Tra i protagonisti spicca il nome di Jannik Sinner, la stella italiana che sta affinando le proprie abilità sotto il sole di Alicante, Spagna. L’obiettivo di Sinner è quello di elevarsi fisicamente e tecnicamente, preparandosi a sfide più impegnative. La partecipazione al Kooyong Classic segna un cambiamento nella routine di Sinner, che quest’anno ha scelto di dedicare più tempo al lavoro fisico e tattico, mirando a superare alcune delle sue criticità passate.
    Il torneo australiano si annuncia spettacolare, con un parterre di partecipanti d’eccezione. Tra questi, il danese Holger Rune è il più temibile. Rune, sotto la guida dell’esperto Boris Becker, ha dimostrato il suo talento nell’ultima parte della stagione, regalando spettacolo contro avversari del calibro di Novak Djokovic e proprio Sinner nelle ATP Finals. A Torino, Sinner è riuscito a prevalere su Rune per la prima volta, dopo aver perso nei due precedenti incontri, aggiungendo così un ulteriore elemento in vista di un possibile incontro al Kooyong Classic.
    Oltre a Sinner e Rune, il campo di partecipazione vede la presenza di altre stelle come Casper Ruud, Stan Wawrinka, Dominic Thiem, Andy Murray, Frances Tiafoe, Milos Raonic, Marin Cilic, Marc Polmans, Zhang Zhizhen e Karen Khachanov. Il Kooyong Classic 2024 promette di essere un evento importante per gli appassionati di tennis, un perfetto preludio agli Australian Open.
    Il torneo, oltre a offrire un eccitante spettacolo sportivo, rappresenta una preziosa opportunità per i giocatori di testare la propria forma e affinare le strategie in vista del primo grande Slam dell’anno. Per Sinner e i suoi fan, sarà un momento cruciale per valutare il lavoro svolto durante l’off-season e le possibilità di successo negli imminenti Australian Open.
    Il campo di Partecipazione non in ordine di ranking1. Andy Murray 🇬🇧 (Regno Unito)2. Jannik Sinner 🇮🇹 (Italia)3. Casper Ruud 🇳🇴 (Norvegia)4. Stan Wawrinka 🇨🇭 (Svizzera)5. Dominic Thiem 🇦🇹 (Austria)6. Holger Rune 🇩🇰 (Danimarca)7. Frances Tiafoe 🇺🇸 (Stati Uniti)8. Milos Raonic 🇨🇦 (Canada)9. Marin Cilic 🇭🇷 (Croazia)10. Marc Polmans 🇦🇺 (Australia)11. Zhang Zhizhen 🇨🇳 (Cina)12. Karen Khachanov 🇷🇺 (Russia)
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Alcaraz sarà agli Australian Open 2024 senza JC Ferrero

    Ferrero con Alcaraz

    Carlos Alcaraz affronterà il primo Slam del 2024 senza il suo mentore e coach Juan Carlos Ferrero. Secondo quanto riporta il quotidiano iberico Marca, l’ex campione a Roland Garros e oggi coach del più giovane n.1 della storia si è appena sottoposto ad un intervento chirurgico (in artroscopia) al ginocchio sinistro, e sarà costretto a rinunciare alla trasferta australiana. Sembra quasi certo che Ferrero sia costretto anche a saltare i due eventi sul rosso in America Latina (Buenos Aires e Rio) inseriti nel programma 2024 di Alcaraz, quindi lo rivedremo con il suo pupillo per il primo 1000 dell’anno, Indian Wells.
    Alcaraz viaggerà con il suo agente Alberto Molina all’esibizione del 27 dicembre che si terrà a Riad (Arabia Saudita) e quindi sarà Samuel Lopez a seguirne in prima persona gli allenamenti e l’Australian Open. Lopez è attualmente il coach di Pablo Carreno, ma il giocatore è ancora alle prese con i seri problemi al gomito – a suo dire provocati dalle palle e i loro continui cambiamenti – e visto che fa parte dell’Accademia di Ferrero gli è stato chiesto di seguire il n.2 al mondo a Melbourne, in attesa del rientro di Ferrero.
    Non è la prima volta che Lopez ha guidato Alcaraz in torneo: è già accaduto quest’anno al Queen’s, con Carlos poi vittorioso nello storico appuntamento pre Wimbledon. Dovrebbe poi essere Antonio Martinez Cascales ad accompagnare Alcaraz in America Latina.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Zizou Bergs: Un campione dentro e fuori dal campo

    Zizou Bergs BEL, 1999.06.03

    Il tennis è un mondo di storie incredibili, spesso lontane dai riflettori dei media, e quella di Zizou Bergs merita di essere raccontata. Attualmente classificato al 129° posto nel ranking mondiale, Bergs ha affrontato una stagione difficile a causa di infortuni, che lo hanno costretto a giocare con un rovescio a una mano. Nonostante ciò, ha continuato a partecipare a un progetto umanitario molto significativo.Bergs è uno di quei giocatori che, settimana dopo settimana, si battono in tornei minori in giro per il mondo, cercando di raggiungere la vetta dell’élite tennistica. Con un potenziale indiscutibile, ha già dimostrato il suo valore in alcune occasioni, vincendo sei partite a livello ATP e partecipando a tornei del Grande Slam. Nonostante non sia ancora una star per il grande pubblico, Bergs merita attenzione per il suo impegno quotidiano, il lavoro, l’umiltà e la solidarietà che dimostra ogni giorno.
    Una settimana dopo aver ottenuto due vittorie nel torneo di Gstaad, Bergs ha subito un grave infortunio al legamento della mano sinistra durante un match di doppio al Challenger di Zug. Nonostante il dolore e la paura, ha continuato a giocare, adattando il suo stile per affrontare la situazione. “Ho cercato di mantenere un atteggiamento positivo, vedendo la situazione come un’opportunità per migliorare il mio rovescio e testare me stesso. Questa esperienza mi ha permesso di essere più aggressivo con il servizio e il dritto, e migliorare le mie volee,” ha dichiarato Bergs.
    La sua resilienza è ammirevole, ma ciò che lo rende veramente speciale è il suo impegno nel campo umanitario. Fin da quando aveva 15 anni, dopo un viaggio in Burundi con una ONG, Bergs si è impegnato a fare la differenza. Ogni anno invia materiale sportivo – come abbigliamento da tennis, scarpe, palline e racchette – ai giovani in Burundi. “Voglio che altri possano godere della magia di questo sport,” ha affermato Bergs, coinvolgendo anche il suo sponsor Yonex nel progetto.
    Una delle sue soddisfazioni più grandi è stata vedere giovani tennisti locali partecipare a un torneo ITF in Burundi, indossando l’attrezzatura da lui fornita. Bergs non è solo un atleta talentuoso, ma un esempio di come lo sport possa essere un veicolo per il cambiamento positivo e la solidarietà. Se riuscirà a raggiungere il suo obiettivo di entrare tra i top 100 è ancora da vedere, ma intanto, sta lasciando un’impronta indelebile nel mondo del tennis e oltre.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Moya parla di Nadal: “Abbiamo pensato che fosse finita. Ha recuperato lentamente, ora sente di poter essere competitivo”

    Moya e Nadal

    Carlos Moya è sempre stato a fianco di Rafael Nadal in questo 2023 così difficile per il campione spagnolo. Lo stop in Australia, i tentativi di recupero andati a vuoto, la frustrazione del doversi di nuovo operare per il rifiuto di terminare la carriera così, con un fredda conferenza stampa. Ha attraversato momenti difficili, nei quali tutto sembrava inutile, ma lentamente e con pazienza il 22 volte campione Slam si è risollevato e negli ultimi giorni di allenamento in Kuwait si è convinto di poter essere ancora competitivo. Così Nadal sarà la stella del 250 di Brisbane, che aprirà la nuova stagione, e Moya sarà ancora a suo fianco. Così Carlos ha parlato l’ATP, raccontando alcuni dei momenti più bui dell’anno e come vede adesso Rafa, a pochi giorni dal ritorno in campo.
    “Ci sono stati momenti difficili perché non migliorava, abbiamo dovuto stare molto attenti ai carichi di allenamento che gli abbiamo preparato. Ha preso tanti rischi per provare a risalire e il percorso è stato difficile, molto difficile, ma lui ha sempre mantenuto la voglia spinto dal desiderio di tornare a giocare. In vari momenti, percepivo che fosse finita”.
    Rafa ha la competizione dentro, e questo lo porta a spingere al massimo. Per questo Moya continua ad aver paura che il desidero di eccellere lo possa portare a strafare e soffrire un nuovo infortunio che potrebbe essergli fatale. “È difficile fargli capire che non può pretendere tanto fin dall’inizio come è abituato, perché è un animale competitivo. Gran parte del nostro lavoro è stato quello di fermarlo quando si allenava, limitare le sue ore e l’intensità dell’allenamento in campo.Il mio timore più grande è come riuscirà ad assimilare il carico delle partite, non è facile passare dall’allenamento alla gara”.
    Le ultime settimane di allenamento sono state molto positive. Arthur Fils si è allenato con lui, e ha confessato di averlo trovato molto competitivo… “Rafa è arrivato a pensare che non sarebbe stato in grado di tornare ad un buon livello competitivo, ma ora invece si è convinto che potrà esserlo di nuovo. Sta seguendo la progressione corretta, questo è un processo in cui deve attraversare le fasi poco a poco. Abbiamo bisogno di giocare e prendere ritmo”.
    L’obiettivo per Nadal è chiaro: Parigi. “Mancano sei mesi al Roland Garros e le incognite da risolvere sono tante, ma è evidente che sarebbe entusiasta di fare bene lì, è il suo torneo preferito”.
    Non resta che attendere un paio di settimane, quelle mancano al rientro in campo di Nadal, e vedere le sue condizioni, il suo fisico sottoposto allo stress delle partite.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Gael Monfils si infortuna alla caviglia in un match di esibizione e si ritira in evidente difficoltà

    Gael Monfils nella foto

    La peggiore notizia possibile che potrebbe ricevere un tennista nel mese di dicembre è accaduta. Gael Monfils stava disputando un incontro di esibizione nell’ambito del torneo Ultimate Tennis Showdown, contro Jack Draper, quando ha subito una vistosa distorsione alla caviglia. Il veterano tennista francese era molto motivato ad avere una buona preparazione in vista di una stagione in cui poter competere regolarmente dopo i numerosi problemi subiti di recente, ma questo imprevisto potrebbe cambiare tutto.
    Monfils ha lasciato il campo con evidenti difficoltà fisiche e ha mostrato che il problema potrebbe diventare serio per questo inizio di stagione.Ricordiamo che il tennista francese inizierà la stagione con l’ATP 250 di Auckland, torneo che si svolgerà tra il 6 e il 13 gennaio.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Il record di Rafael Nadal che solo Novak Djokovic potrebbe battere

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Rafael Nadal vanta record impressionanti in molti aspetti e alcuni di questi sono la longevità e la regolarità. La prova di ciò è che è l’unico giocatore dell’Era Open in grado di accumulare dieci stagioni consecutive vincendo, almeno, un titolo del Grande Slam. Ha raggiunto questo traguardo tra il 2005 e il 2014, superando il record che avevano Björn Borg, Pete Sampras e Roger Federer, con otto anni consecutivi a conseguirlo. Novak Djokovic ha in corso una serie di sei stagioni consecutive vincendo, almeno, un major, che potrebbe estendere in questo 2024.
    🎾 Tennisti con più stagioni consecutive conquistando un Titolo del Grande Slam (Era Open/Singolare Maschile):🇪🇸 Nadal | 10 (2005-2014)🇸🇪 Borg | 8 (1974-1981)🇺🇸 Sampras | 8 (1993-2000)🇨🇭 Federer | 8 (2003-2010)🇷🇸 Djokovic | 6 (2011-2016)🇷🇸 Djokovic | 6 (2018-2023)
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Andrea Arnaboldi si ritira: “È stata una scuola di vita, infinitamente grato a questo sport”

    Andrea Arnaboldi nella foto

    Andrea Arnaboldi, il tennista lombardo noto per la sua riservatezza tanto in campo quanto fuori, ha annunciato il suo addio al tennis professionistico. Lo ha fatto, fedele al suo stile, con un breve post su Instagram, accompagnato da alcune delle immagini più significative della sua carriera. Nel post, Arnaboldi descrive il tennis come una “scuola di vita”, esprimendo infinita gratitudine verso lo sport e annunciando l’inizio di un nuovo capitolo ricco di progetti e il desiderio di trasmettere la sua esperienza.
    Questa notizia non sorprende, data la sua età di quasi 36 anni (27 dicembre) e una classifica ATP che lo vede al 732° posto, un numero che non rende giustizia alle sue capacità. Per anni, Arnaboldi ha rappresentato il tennis lombardo con un gioco mancino di rara classe ed eleganza. Ha raggiunto il picco della sua carriera nel 2015, posizionandosi al 153° posto nella classifica mondiale, in un anno segnato dal suo memorabile percorso a Roland Garros.
    Fu proprio al Roland Garros che Arnaboldi vinse la sua unica partita in un torneo del Grande Slam, battendo l’australiano Duckworth al primo turno. Tuttavia, il suo momento di celebrità internazionale arrivò con la vittoria nelle qualificazioni contro il francese Pierre-Hugues Herbert in un incontro storico: il più lungo mai giocato in termini di durata (4 ore e 30 minuti) e numero di game (71), con un punteggio finale di 6-4, 3-6, 27-25. Un record che, a causa delle nuove regole del tennis che prevedono un tie-break al terzo set, difficilmente verrà superato.
    Tuttavia, ridurre la carriera di Arnaboldi a quell’evento sarebbe ingiusto. In oltre vent’anni di carriera, ha collezionato successi notevoli, tra cui 7 titoli a livello Itf, molteplici vittorie contro avversari di alto livello e ha guadagnato l’ammirazione e il rispetto dei colleghi per la sua disciplina e dedizione. Nonostante gli siano mancati titoli Challenger, ha disputato 2 finali e 17 semifinali.
    Il suo ultimo torneo è stato il Challenger di Como, dove è stato celebrato per aver partecipato a tutte le 17 edizioni dal 2006. Anche se mancherà all’edizione del suo “maggiore età”, il cognome Arnaboldi continuerà a essere presente nel tennis, portato avanti dal cugino Federico. Andrea ha fatto da modello e mentore a Federico nelle sue prime fasi di carriera, e ora gli ha passato il testimone, augurandogli di superare i suoi stessi successi. Sarebbe il primo a esserne felice.
    Dichiara Andrea: “È stata una scuola di vita, infinitamente grato a questo sport.Si chiude un capitolo importante e se ne apre uno nuovo ricco di progetti e con la voglia di trasmettere tutta l’esperienza acquisita.Ringrazio tutte le persone che hanno avuto modo di condividere con me questo bellissimo percorso!Carico e determinato verso nuovi obiettivi”.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Ivan Ljubicic parla anche di Sinner, Berrettini e Musetti: “Sinner leggermente avanti ora ad Alcaraz e Medvedev”

    Ivan Ljubicic nella foto

    Alla vigilia del debutto di “Ljubo, l’uomo salvato dal tennis”, il documentario Sky Sport dedicato a Ivan Ljubicic, l’ex tennista croato ha condiviso le sue riflessioni sui protagonisti del tennis mondiale, inclusi i giovani talenti italiani e il ritorno di Rafael Nadal. In un’intervista rilasciata a Riccardo Crivelli per La Gazzetta dello Sport, Ljubicic ha espresso considerazioni puntuali su Jannik Sinner, attualmente quarto nel ranking mondiale e da lui considerato “il primo rivale di Djokovic in questo momento”. Ljubicic, ex numero 3 ATP, vede Sinner leggermente avanti rispetto ad Alcaraz e Medvedev, pur sottolineando la fluidità del tennis e l’importanza della preparazione invernale.
    Parlando del suo documentario, in onda sabato 16 dicembre alle 21.30 su Sky Sport Uno, Ljubicic ha spiegato come il tennis sia stato la sua salvezza, dandogli “un obiettivo e un sogno da inseguire”. Riflette sulla sua fuga da Banja Luka, la sua città natale, durante la guerra dei Balcani, quando suo padre, impossibilitato a seguirlo, affidò a sua madre il compito di farlo giocare a tennis.
    Ljubicic, noto anche come lungimirante coach di Roger Federer, non ha rimpianti sulla sua carriera, ritenendola “diecimila volte migliore” di quanto avesse immaginato. Riguardo al ritorno di Nadal, è convinto che il campione spagnolo non tornerà solo per una presenza simbolica, ma per competere ad alti livelli, come confermato dalle impressioni di Arthur Fils, che si è recentemente allenato con Nadal.
    L’intervista ha toccato anche Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini. Secondo Ljubicic, la varietà nel gioco di Musetti potrebbe essere un ostacolo nel trovare la sua identità tecnica, ma è fiducioso che il giovane troverà il proprio equilibrio. Per Berrettini, il problema principale sono gli infortuni piuttosto che il tennis in sé. Ljubicic lo vede pronto per tornare ai vertici, a patto di restare in salute e accumulare partite.
    Infine, Berrettini, che nel 2024 sarà accompagnato da Francisco Roig, è iscritto agli ATP250 di Brisbane e Auckland, preludi all’Australian Open. Potrebbero essere opportunità preziose per Berrettini di accumulare esperienza in vista dei grandi palcoscenici.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO