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    Alla Ferrero Tennis Academy: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz in Allenamento

    Carlos Alcaraz e Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Nella rinomata Ferrero Tennis Academy in Spagna, due talenti e campioni Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, si stanno allenando insieme. Questa collaborazione offre una panoramica unica sullo sviluppo delle loro abilità e sulle tecniche di allenamento adottate.
    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, stanno utilizzando le strutture e le risorse dell’academy del coach dello spagnolo per migliorare aspetti specifici del loro gioco. L’accento è posto sulla tecnica, sulla resistenza fisica e sulla strategia di gioco.
    All’interno dell’accademia, fondata dal famoso ex tennista Juan Carlos Ferrero, Sinner e Alcaraz hanno l’opportunità di lavorare. L’ambiente è focalizzato sullo sviluppo professionale, con programmi di allenamento personalizzati per ciascun atleta.
    Le sessioni di allenamento includono esercizi per migliorare la forza, la velocità e la resistenza, oltre a pratiche specifiche per affinare colpi come il servizio, il rovescio e il gioco a rete. La collaborazione tra Sinner e Alcaraz permette loro di sfidarsi a vicenda, migliorando così la loro competitività e capacità di adattamento in partita.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Buon Natale da Live Tennis! Tanti e tanti Auguri amici da tutti noi

    Tanti e Tanti Auguri da Live Tennis

    Rivolgiamo anche quest’anno ai nostri cari lettori gli auguri di un Felice e Sereno Natale.Grazie a tutti per averci seguito in un nno davvero speciale per il tennis italiano con la finale raggiunta da Jannik Sinner alle ATP Finals e la conquista della Coppa Davis dopo 47 anni di digiuno.Gli aggiornamenti ordinari riprenderanno il prossimo 29 Dicembre.
    Ancora Tanti e sinceri Auguri di Buon Natale e divertitevi mangiando come ogni anno con molta moderazione eh 😉
    Auguroni amici da tutta Live Tennis LEGGI TUTTO

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    Ancora un problema fisico per Matteo Berrettini. Dubbi per le quali di Brisbane

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Matteo Berrettini sembra non trovare tregua dagli infortuni. Dopo essere stato costretto a saltare la fine della stagione a causa di un infortunio alla caviglia subito agli US Open, Berrettini ha lavorato instancabilmente per tornare in forma in vista dell’inizio del 2024. Tuttavia, come riportato da Sky Sport, un nuovo problema al piede sta ora minacciando la sua partecipazione al torneo di qualificazioni di Brisbane, previsto per il 29 dicembre.
    Questo recente contrattempo, che ha impedito a Berrettini di allenarsi oggi con il collega e amico Lorenzo Sonego a Torino, mette a rischio non solo la sua presenza a Brisbane, ma potrebbe avere ripercussioni sulla sua posizione nel ranking ATP. La prolungata assenza dai campi ha già fatto scivolare Berrettini fino alla 92esima posizione mondiale, un declino che limita significativamente il suo accesso diretto ai main draw dei principali tornei.
    Riguardo alla separazione, Santopadre ha affermato in un’intervista con Sky Sport: “Io e Matteo abbiamo preso insieme questa decisione. La separazione era inevitabile per il bene di Matteo, e abbiamo deciso di percorrere questa strada. Il nostro rapporto è rimasto sano e la separazione è avvenuta in modi e tempi corretti”.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Da San Marino – Il presidente Forcellini: “Chiudiamo un 2023 intenso ed importante. Già al lavoro per un altro grande San Marino Open”

    Con la tradizionale cena degli auguri che si è tenuta ieri sera la Federazione Sammarinese Tennis manda in archivio un 2023 molto intenso dal punto di vista dell’attività agonistica e organizzativa ed è già proiettata al prossimo anno.A tracciare il bilancio di questi 12 mesi è il presidente Christian Forcellini. “Il 2023 è stato un […] LEGGI TUTTO

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    Libro “Lemon Bowl, storie di vita e di tennis”

    Libro Lemon Bowl – Foto Antonio Fraioli

    Un libro per celebrare i 40 anni di uno dei tornei giovanili più importanti d’Italia e non solo. Nasce così “Lemon Bowl, storie di vita e di tennis”, scritto da Alessandro Nizegorodcew, Matteo Mosciatti e Lorenzo Ercoli, con prefazione di Matteo Berrettini. L’opera rende omaggio alla manifestazione inaugurata a Roma nel 1985 e celebra gli innumerevoli racconti che ne hanno segnato la storia. Le pagine del libro vanno oltre il semplice aneddoto tennistico e diventano l’espressione di ciò che il tennis rappresenta: un viaggio formativo non solo per i campioni che hanno calcato i campi della rassegna capitolina, ma anche per aspiranti atleti, allenatori, genitori e appassionati. Questo viaggio nella macchina del tempo, che ripercorre i tanti inverni passati al Lemon Bowl, è reso possibile dal contributo di numerosi giocatori il cui percorso nel mondo del tennis ha avuto inizio proprio in tale torneo. Tra loro Top 10 ATP del calibro del suddetto Matteo Berrettini, di Ivan Ljubicic, Mario Ancic e Janko Tipsarevic, una campionessa Slam come Anastasia Myskina e figure ben note del tennis azzurro: da Vincenzo Santopadre ai talenti contemporanei Lorenzo Musetti (fresco vincitore della Coppa Davis), Martina Trevisan, Elisabetta Cocciaretto e Flavio Cobolli. Le loro storie e quelle di tanti altri protagonisti del tennis mondiale regalano un affresco completo e profondo di cosa ancora oggi significhi il Lemon Bowl per chi lo ha vissuto e per chi lo vive.
    Berrettini e Musetti: “Tutto è partito dal Lemon Bowl” – “Mi ricordo i campi, freddi, come solo i giorni di capodanno romani sanno essere. Mi ricordo la paura che saliva durante la camminata verso il campo designato e come tutto cominciasse a prendere forma dopo aver colpito la prima palla. Tutte le paure, i dubbi e le preoccupazioni sparivano e si trasformavano in adrenalina, voglia di vincere, di correre ed esultare”. Matteo Berrettini, ex numero 6 del mondo e finalista di Wimbledon 2021, condivide riflessioni personali partendo dai ricordi del Lemon Bowl. Il romanticismo della gioventù e l’importanza dell’aspetto formativo del tennis giovanile sono al centro della prefazione del campione romano: “Sono quello che sono, più o meno forte che sia, i giudizi li lascio volentieri a chi ha voglia di farli, perché mi sono sempre divertito, ho trovato nella sfida e nella lotta contro gli altri, e contro soprattutto me stesso, felicità e grandissimo orgoglio. Il tennis giovanile ha il difficile compito di insegnare a chi lo pratica, a chi lo allena e a chi lo segue, che perdere è più importante che vincere”. I ricordi di ‘Quando diventare tennista era solo un sogno’ guidano anche il numero 27 ATP Lorenzo Musetti, che il Lemon Bowl lo ha vinto nel 2012 nella categoria under 10: “Il tennis mi ha insegnato tante cose, una su tutte l’importanza di credere nei propri sogni, di investire e di fare sacrifici per perseguire i propri obiettivi. Il talento non basta: ti può aiutare fino a un certo punto ma non è sufficiente per arrivare al massimo delle proprie possibilità. Quando sei piccolo, invece, l’importante è vivere il tennis con divertimento, passione e gioia. Si passa per giornate negative, ma poi capisci che il tennis è lo specchio della vita: bisogna affrontare gli alti e bassi per uscirne più forte. La voglia di giocare e il piacere nel farlo è la benzina che manda avanti la carriera di ogni sportivo”.
    Storie di vita e di tennis – Nato a Banja Luka, all’epoca ancora in Jugoslavia, ma cresciuto tennisticamente in Italia. Prima dei grandi palcoscenici, del best ranking di numero 3 ATP e di una magnifica avventura come coach di Roger Federer, Ivan Ljubicic arrivava al Lemon Bowl pieno di domande sul proprio futuro: “Non c’è un momento in cui ho davvero realizzato quello che stesse accadendo. È successo tutto molto velocemente, faccio fatica a ricordare. Al Lemon Bowl arrivai con tante domande e alla fine, dopo aver vinto il titolo, ebbi qualche risposta importante”. Il trionfo nel torneo under 16 del 1995 non fu soltanto una vittoria, ma anche un punto di svolta decisivo che ha condotto Ivan verso il mondo del tennis professionistico. Neanche vittorie prestigiose, tra cui il Masters 1000 di Indian Wells e una Coppa Davis, sono in grado di offuscare i ricordi e le gioie delle prime esperienze: “I ragazzi con cui ho stretto un legame durante la carriera giovanile saranno miei amici per sempre. È normale che sia così. Ho visto tante volte Roger abbracciare ex giocatori, incontrati da junior, che magari non vedeva da 20 anni. Il vissuto insieme, di quelle stagioni, non si dimentica. Si tratta di emozioni forti, che spesso rimangono impresse nella memoria”. Per molti giovani tennisti il Lemon Bowl è il primo torneo ‘vero’ e già in giovane età lascia il segno. C’è chi come Elisabetta Cocciaretto strutturava la preparazione invernale per iniziare l’evento al picco della propria forma, o Janko Tipsarevic, il cui successo al torneo dei limoni fu uno dei fattori decisivi per convincere i suoi genitori a puntare sul tennis. Non mancano però le storie di tanti bambini e ragazzi, oggi ampiamente adulti, che non sono riusciti a replicare nel tennis professionistico i successi dell’adolescenza. Questi ultimi, però, anche grazie allo sport, hanno avuto la capacità di trovare successi in altri ambiti della vita. Perché il fallimento non esiste se da giovane affronti esperienze che ti permettono di diventare un uomo o una donna migliore. LEGGI TUTTO

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    Richard Gasquet sorpreso dalla condizione di Rafael Nadal: “LIbero da ogni dolore fisico”

    Richard Gasquet nella foto

    Mentre il mondo del tennis continua a seguire da vicino le sorti di Rafael Nadal, il campione spagnolo si è immerso in una fase intensiva di allenamento, sia in Kuwait con la giovane promessa Arthur Fils, che a Manacor con una leggenda del tennis francese, Richard Gasquet.Nati entrambi nel giugno del 1986, Nadal e Gasquet hanno condiviso molti momenti sui campi da tennis, con il bilancio decisamente a favore dello spagnolo, che ha vinto tutti i 18 incontri diretti contro il francese nel circuito maggiore. Recentemente, Gasquet ha avuto l’opportunità di allenarsi con Nadal a Manacor, notando una netta assenza di dolori nel campione spagnolo e prevedendo un suo ritorno competitivo: “Rafa mi ha detto di aver impiegato un po’ per tornare in forma, ma ora sembra libero da dolori. Sarà sicuramente competitivo e vincerà partite, non ho dubbi!”, ha dichiarato Gasquet in un’intervista a L’Equipe.
    Gasquet, che ha ottenuto la sua unica vittoria su Nadal nel lontano 2003 nel Challenger di St. Jean de Luz, si trova ora in un momento diverso della carriera, avendo vinto quest’anno un unico titolo ad Auckland. Questo contesto ha spinto Nadal a cercare sfide con diversi giocatori, incluso Gasquet.
    L’incontro è stato facilitato da Gustavo Marcaccio, uno degli allenatori di Nadal, che ha contattato Gasquet per un periodo di allenamento a Manacor. “Mi hanno cercato per alcuni allenamenti in dicembre e ho accettato volentieri. Non avevo visitato l’accademia di Nadal da quasi 10 anni; ora è completamente trasformata, con infrastrutture di alto livello, diverse tipologie di campi, inclusi quelli in terra battuta, e un hotel”, ha spiegato Gasquet, che ha anche menzionato sessioni di allenamento con altri giocatori come Struff e Munar.
    Gasquet si unisce all’opinione di Fils riguardo al livello elevato di gioco di Nadal, aggiungendo che lo spagnolo sembra aver superato i problemi fisici. Nadal sta sfruttando questi giorni per una preparazione minuziosa, allenandosi con vari giocatori di alto calibro come Fils, Gasquet, Struff e Ruusuvuori, prima di partire per l’Australia e il suo atteso ritorno in competizione.La determinazione e la metodicità di Nadal nella sua preparazione evidenziano la sua volontà di tornare in campo più forte che mai. La presenza di giocatori di alto livello come Gasquet nella sua fase di allenamento sottolinea ulteriormente il suo impegno verso un ritorno di successo.Francesco Paolo VIllarico LEGGI TUTTO

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    Nuovo momento di tensione per Andrey Rublev

    Andrey Rublev nella foto – Foto Getty Images

    Nell’ambito dell’Ultimate Tennis Showdown, il giocatore russo Andrey Rublev ha recentemente destato attenzione per un nuovo episodio di forte nervosismo in campo, un tratto distintivo presente in molte delle sue competizioni ufficiali. Durante una partita esibizione contro il danese Holger Rune, Rublev ha avuto un acceso confronto con il giudice di sedia, approcciandosi a lui fino a pochi centimetri dal viso.
    Il motivo del disappunto di Rublev risiedeva in un apparente malinteso con il giudice di sedia riguardante l’uso di un “punto jolly” del valore di tre punti, una regola particolare di questo torneo esibizione. L’incidente non si è fermato qui: Rublev ha continuato il suo sfogo anche con il supervisor della partita. Tuttavia, a distanza di giorni, Rublev ha riconosciuto il suo comportamento verso Rune come “inaccettabile”.
    Questo “fattaccio”, avvenuto nella semifinale tra Rublev e Rune, si è verificato quando Rublev, sotto per 8-10 nel secondo quarto, ha cercato di utilizzare una “carta bonus” per guadagnare tre punti nel punto successivo, che lo avrebbe portato in vantaggio per 11-10. Sfortunatamente, l’arbitro non aveva compreso la sua richiesta in tempo. Riflettendo sull’incidente, Rublev ha espresso rammarico per il suo comportamento, attribuendolo all’intensità del momento.
    “Il momento era molto particolare,” ha commentato Rublev, “e forse avrei dovuto reagire in modo diverso. Sono rimasto solo deluso. Quando corri per ogni punto e ti impegni in scambi lunghi e intensi, il battito cardiaco sale e, in una situazione del genere, ti senti molto deluso, come se tutto il tuo lavoro fosse stato inutile.”
    Questo episodio, che ha mescolato l’adrenalina della competizione con la tensione emotiva, è un promemoria di quanto il controllo delle emozioni sia cruciale nel tennis professionistico, dove ogni punto conta e ogni reazione può avere ripercussioni significative sia dentro che fuori dal campo.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Karolina Pliskova critica la WTA per la gestione e la promozione del circuito femminile

    Karolina Pliskova nella foto – Foto Getty Images

    Nel panorama del tennis femminile, un tema ha suscitato un consenso unanime: la necessità di cambiamenti radicali. Karolina Pliskova, ex numero 1 del mondo, si è espressa in modo critico e carico di amarezza verso la Women’s Tennis Association (WTA) per la sua incapacità di valorizzare e promuovere adeguatamente il tennis femminile nei giorni nostri.
    Un punto di forte critica riguarda gli spettatori scarsi o assenti nelle tribune dei principali tornei WTA, specialmente in quelli non concomitanti con eventi maschili. Le WTA Finals del 2023 hanno rappresentato un punto di rottura, descritte da Pliskova come un’offesa alle migliori giocatrici del mondo. In una recente intervista al media ceco isport.blesk.cz, Pliskova ha approfondito il tema, sottolineando come la WTA stia sprecando un’era di grande talento nel tennis femminile a causa della sua mancanza di iniziativa e di visione.
    Pliskova, con la sua lunga esperienza nel circuito e avendo affrontato avversarie di varie generazioni, parla con autorevolezza. Lamenta che, nonostante ci siano alcune delle migliori giocatrici al mondo, manchino stelle carismatiche, personalità che trascendano il gioco e diventino icone di marketing. Secondo lei, la WTA non sta facendo abbastanza per promuovere lo sport e creare rivalità e confronti di personalità interessanti.
    La tennista ceca ritiene che, durante l’era di giocatrici come Serena Williams e Maria Sharapova, le condizioni generali fossero molto migliori, con più sponsor, maggiore attenzione mediatica e un pubblico più numeroso. Questa tendenza deve cambiare. Pliskova fa riferimento a un gruppo di Whatsapp dove alcune giocatrici discutono e propongono cambiamenti, ma esprime scetticismo e frustrazione per il tempo e l’energia necessari per apportare miglioramenti concreti, specialmente considerando la fase avanzata della sua carriera.
    Il suo punto di vista è condiviso da molte colleghe e ha suscitato l’idea di una possibile fusione organizzativa e gestionale tra WTA e ATP. Resta da vedere come si evolveranno questi cambiamenti, ma è chiaro che il tennis femminile non può permettersi di continuare su questa strada senza un intervento significativo e strategie innovative.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO