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    Forbes rivela i 10 Sportivi più Influenti del 2023: L’Italia brilla con Jannik Sinner

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto ATPTour

    In un mondo dello sport sempre più connesso e influente, Forbes ha rilasciato la sua lista annuale dei 10 atleti più influenti del 2023, un assortimento globale di talenti che spazia dalle stelle del tennis a quelle del basket e del calcio.
    Sorprendentemente, al 7° posto, troviamo il fenomeno italiano del tennis Jannik Sinner. A soli 21 anni, Sinner ha già lasciato un’impronta indelebile nel mondo del tennis, scalando le classifiche ATP con una rapidità mozzafiato. Non solo sta ridefinendo il panorama tennistico con il suo gioco moderno e aggressivo, ma sta anche ispirando una nuova generazione di giovani sportivi italiani.
    Sopra di lui, al 6° posto, c’è il lanciatore giapponese Yoshinobu Yamamoto, che ha fatto onda nel baseball, seguito da Iga Swiatek, la stella polacca del tennis che continua a dominare il circuito femminile. Al 4° posto, troviamo Lebron James, una figura che trascende il basket, e al 3° posto, Novak Djokovic, che nonostante le controversie, rimane una colonna portante nel tennis.
    Simone Biles, la ginnasta americana plurimedagliata, si posiziona al 2° posto, celebrata non solo per le sue strabilianti performance ma anche per il suo impegno verso la salute mentale degli atleti. E, al vertice della lista, Jaime Jaquez, jr., la stella emergente del basket che sta rapidamente diventando un’icona sia dentro che fuori dal campo.
    La lista è completata da nomi come Roman Reigns, Eileen Gu e Leo Messi, ognuno dei quali esercita un’influenza notevole non solo attraverso le proprie prestazioni sportive ma anche tramite la loro presenza sui social media e gli impegni al di fuori del campo di gioco.
    La presenza di Sinner in questa lista è un riconoscimento non solo del suo impatto sul tennis ma anche della sua crescente influenza come figura pubblica. È un momento di orgoglio per l’Italia e un segnale che il paese sta producendo atleti non solo di talento ma anche capaci di ispirare e influenzare positivamente la società.
    La Classifica1) 🇺🇸 Jaime Jaquez, jr. – La stella emergente del basket universitario americano, Jaime Jaquez, jr., ha raggiunto il vertice della lista, impressionando con le sue prestazioni eccezionali e la sua influenza sia in campo che fuori.
    2) 🇺🇸 Simone Biles – Simone Biles continua a essere un simbolo di eccellenza e resilienza nella ginnastica, utilizzando la sua piattaforma per fare la differenza nella vita di molti.
    3) 🇷🇸 Novak Djokovic – Il campione serbo del tennis, Novak Djokovic, si è affermato come uno degli atleti più dominanti e influenti nel suo sport.
    4) 🇺🇸 Lebron James – Icona del basket e figura sociale influente, Lebron James ha consolidato la sua posizione come uno degli sportivi più rilevanti del pianeta.
    5) 🇵🇱 Iga Swiatek – La giovane stella polacca del tennis, Iga Swiatek, ha scalato le classifiche e conquistato il cuore dei fan con il suo gioco e la sua personalità carismatica.
    6) 🇯🇵 Yoshinobu Yamamoto – Il fenomeno giapponese del baseball, Yoshinobu Yamamoto, si è guadagnato il rispetto e l’ammirazione internazionale con le sue prestazioni eccezionali.
    7) 🇮🇹 Jannik Sinner – La giovane stella del tennis italiano, Jannik Sinner, ha fatto irruzione nella scena internazionale con una serie di vittorie e un gioco che promette grandi cose per il futuro.
    8) 🇦🇷 Leo Messi – La leggenda vivente del calcio argentino, Leo Messi, continua a incantare i fan di tutto il mondo con la sua maestria in campo.
    9) 🇨🇳 Eileen Gu – La campionessa freestyle di sci cinese-americana, Eileen Gu, ha influenzato positivamente il mondo degli sport invernali con le sue incredibili capacità e la sua visione internazionale.
    10) 🇺🇸 Roman Reigns – La superstar del wrestling americano, Roman Reigns, si è affermata come una delle figure più carismatiche e influenti nel mondo dell’intrattenimento sportivo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Francesco Passaro ringrazia Jannik Sinner e il Team per le due settimane di allenamento ad Alicante. Per Jannik partenza per l’Australia ai primi di gennaio

    Francesco Passaro ha espresso gratitudine a Jannik Sinner e al suo team per aver condiviso preziose sessioni di allenamento ad Alicante, Spagna. Queste due settimane di intenso lavoro rappresentano un momento significativo nel percorso di crescita di Passaro, proprio in vista della stagione agonistica. Sinner, invece, vedrà i suoi prossimi impegni a Montecarlo e poi. per i primi giorni di gennaio partenza per l’Australia.
    Il ritorno ora a Sesto per le festività natalizie segna una breve pausa prima di riprendere la preparazione. L’unità e la forza del gruppo si riflettono nell’immagine del team, che testimonia non solo l’aspetto agonistico ma anche l’importanza del legame umano e della condivisione tra atleti di alto livello.
    “È sempre un’esperienza arricchente poter allenarsi con atleti che hanno già raggiunto traguardi significativi e con un team così competente”, ha dichiarato Passaro. L’ambizione e la determinazione sono palpabili, così come il supporto e l’incoraggiamento reciproco.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Il Piatti Tennis Center brinda a un 2023 da incorniciare e guarda avanti, con un coach… da Slam

    Riccardo Piatti al lavoro con lo staff del Piatti Tennis

    Il 2023 è stato un anno molto importante per il Piatti Tennis Center. Perché il progetto di coach Riccardo Piatti nato nel 2018 a Bordighera ha spento le sue prime cinque candeline, occasione – celebrata con una grande festa – per tirare le somme di quanto fatto sin qui, ma soprattutto per guardare al futuro con ancora più ambizioni.
    È lì che sono concentrati tutti gli sforzi della parte direttiva e operativa, come vuole una mission che da sempre punta a costruire i giocatori – e gli allenatori – di domani. “Da questo punto di vista – dice Andrea Volpini, direttore sportivo del Centro – il 2023 è andato alla grande. Proprio in questo momento abbiamo un gruppetto di atleti classe 2008 e 2009 davvero promettenti, fra i primi dieci della loro categoria nelle classifiche di Tennis Europe. L’obiettivo è portarli tutti ad alti livelli, seguendo un percorso già tracciato con altri. Puntiamo a farli crescere nel modo giusto, facendo capire loro l’importanza del lavoro tecnico ma anche di preparazione atletica, fisioterapia e altri aspetti. E anche del nostro modello di lavoro: ogni atleta non ha un coach dedicato, ma un pool di persone a propria disposizione”. Un messaggio passato ormai da tempo, visto che sono sempre di più i giovani talenti – da ogni parte del mondo – che bussano alle porte del centro. Più i professionisti: solo durante la preparazione invernale sono transitati da Bordighera una manciata di “pro”, fra uomini e donne, la gran parte già accolti negli anni scorsi. Se sono tornati, evidentemente sapevano di trovare ciò di cui avevano bisogno.
    Nel corso del 2023 del Piatti Tennis Center ci sono stati anche una decina di stage in altre strutture, italiane e non, ed è proseguita la collaborazione con la Fitp per i raduni dei giovani delle categorie dall’under 11 all’under 14. Occasioni ideali per diffondere il metodo e allargare il confronto. Anche per allenatori, staff atletico e medico. “Il discorso di internazionalizzazione a noi tanto caro – dice ancora Volpini – non riguarda infatti solo i giocatori. Ma anche chi lavora al loro servizio: allargare gli orizzonti vuol dire aumentare le competenze”. In questo senso, da poco è entrato a fare parte del team dei coach lo svedese Magnus Tideman, uno che dalla panchina ha vinto addirittura un torneo del Grande Slam, l’Australian Open 2002 da coach di Thomas Johansson. “Ma oltre a Johansson – precisa Volpini – ha seguito tanti altri giocatori di alto livello: sarà un valore aggiunto importante per le nostre attività quotidiane”. Attività che quest’anno si sono rafforzate grazie a un importante lavoro di riorganizzazione interna, utile a rendere la struttura ancora più funzionale. “Abbiamo stilato il percorso di crescita professionale per i membri del team – continua il direttore sportivo –, con tutte le tappe precise, e dato un ruolo chiaro a ognuno di loro. Un passaggio fondamentale per permettere a tutti di seguire una strada, e sentirsi al cento per cento partecipi nella nostra realtà”. LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic: disciplina e dieta, i segreti del successo a 36 Anni

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    In un mondo dove l’età è spesso un fattore limitante, Novak Djokovic sfida ogni norma. A 36 anni, il serbo, attualmente numero uno del mondo, continua a dominare sul campo grazie a una combinazione di dieta rigorosa, allenamenti intensi e abitudini salutari. La sua dedizione e disciplina sono stati recentemente svelati da Filip Krajinovic, suo compagno di squadra nella selezione serba, durante un’intervista nel podcast Alesto.
    Krajinovic rivela che Djokovic segue una dieta speciale, soprattutto quando si trova in ritiro con la nazionale serba. “È molto disciplinato,” dice Krajinovic. Djokovic spesso consuma cibi diversi rispetto ai suoi compagni di squadra, a seconda delle sue esigenze nutrizionali di quel giorno. Tuttavia, non è raro che condivida i pasti con il resto della squadra quando le circostanze lo permettono. Questa flessibilità, unita alla rigorosità, è una delle chiavi del suo successo sostenuto.
    L’atleta non si limita solo alla dieta. Il suo approccio al riposo e al recupero è altrettanto metodico. Nonostante le numerose responsabilità e impegni, Djokovic sa come gestire il suo tempo e il suo corpo. “Novak non è un mattiniero, ama dormire,” confessa Krajinovic. Le sue giornate sono lunghe e piene, ma riesce a mantenersi fresco e concentrato.
    La determinazione e la convinzione di Djokovic nel suo metodo sono evidenti. Krajinovic, con ammirazione e forse un pizzico d’incredulità, aggiunge: “Non so dove sia il suo limite. Se mi dicessi che giocherà fino a 40 anni, direi di sì. È incredibile!”
    Il caso di Djokovic è un esempio luminoso di come la disciplina, abbinata a un’attenta gestione della dieta e del riposo, possa estendere la longevità di un atleta d’élite. Nel tennis, dove i riflessi e la resistenza fisica sono cruciali, la sua continua supremazia non è solo un tributo al suo talento, ma anche alla sua intransigente dedizione al benessere personale. Djokovic continua a stupire e a ispirare, dimostrando che l’età è solo un numero, e che i veri campioni sanno come adattarsi e prosperare, indipendentemente dagli anni.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Daniele Bracciali: Dall’apice al declino, una carriera segnata da controversie

    Daniele Bracciali nella foto

    La storia di Daniele Bracciali è quella di un talento del tennis italiano, la cui carriera è stata irrimediabilmente segnata da accuse non confermate. Nato nel 1978, Bracciali si è distinto nel mondo del tennis, conquistando un titolo ATP in singolare e ben 7 in doppio. La sua ascesa lo ha portato fino alla 49esima posizione nel ranking mondiale in singolare e alla 21esima in doppio, guadagnandosi il riconoscimento come uno degli atleti più rappresentativi dell’Italia.
    Tuttavia, nel 2014 la sua vita e carriera subirono una drastica svolta. Bracciali fu accusato di facilitare un giro di scommesse su una partita del torneo di Barcellona. Nonostante fosse stato scagionato nei processi sportivi italiani e in quello penale, la sua carriera fu segnata da squalifiche che lo esclusero dal circuito professionistico.
    Le accuse si centravano su un incontro del torneo ATP di Barcellona 2011 tra Potito Starace e Daniel Gimeno Traver, dove Bracciali fu accusato di avere relazioni con persone coinvolte nelle scommesse. Nonostante la sua assoluzione, la Tennis Integrity Unit (oggi ITIA) lo squalificò, dimostrando severità nei suoi confronti.
    In un’intervista a Fanpage, Bracciali ha condiviso dettagli sulla vicenda, sottolineando la sua innocenza e il danno alla sua reputazione e carriera. La prima squalifica giunse nel 2015, seguita da altre, culminando con una sospensione a vita e una multa di 250.000 euro nel 2018. Nonostante le sentenze italiane lo avessero scagionato, il TAS confermò la squalifica, sebbene riducesse la multa.
    Bracciali ha espresso frustrazione per il trattamento ricevuto e per l’impatto sulla sua vita professionale. Nonostante possa ancora lavorare nel tennis ma solo al livello nazionale.
    La storia di Bracciali riflette la complessità e le sfide del mondo sportivo moderno, dove le accuse non confermate possono avere effetti devastanti.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Alcaraz e Sinner: rivalità e amicizia sullo stesso campo in preparazione per il 2024

    In una giornata ricca di aspettative, Carlos Alcaraz, numero 2 nel ranking ATP, e Jannik Sinner, numero 4, si sono ritrovati giovedì sulla stesso campo presso la Ferrero Tennis Academy. Questo incontro non era per competere, ma per allenarsi insieme in vista della stagione 2024, un gesto che simboleggia la loro unica combinazione di rivalità e rispetto reciproco.
    Il 2023 è stato un anno di enorme successo per entrambi i giocatori. Alcaraz, spagnolo, ha mantenuto la posizione di numero 1 mondiale per diverse settimane, aggiudicandosi sei titoli ATP Tour, incluso il suo secondo titolo del Grand Slam a Wimbledon. D’altra parte, Sinner, l’astro nascente italiano, ha conquistato quattro trofei, chiudendo l’anno in grande forma, raggiungendo la finale delle Nitto ATP Finals a Torino e contribuendo al secondo titolo della Coppa Davis per l’Italia a Malaga, battendo Djokovic in semifinale.
    Sinner, trascorrendo alcuni giorni ad Alicante per le sue preparazioni pre-season , ha pianificato molteplici sessioni con il suo team italiano, includendo questa visita significativa a Villena per allenarsi con Alcaraz. Alcaraz era accompagnato da Juan Carlos Ferrero e Samuel Lopez, quest’ultimo il coach che lo accompagnerà in Australia. Ferrero, a causa di un’artroscopia al ginocchio sinistro, non sarà in grado di viaggiare. Sinner, invece, era sotto l’occhio attento di Simone Vagnozzi, uno dei suoi allenatori.
    Oltre alla loro accesa rivalità in campo, Alcaraz e Sinner condividono una lunga amicizia, nata dai tempi delle categorie inferiori del circuito e continuata sul Tour ATP.
    Entrambi i giocatori inizieranno la loro stagione ufficiale 2024 all’Australian Open, il primo Grand Slam dell’anno, portando con sé non solo le aspettative di successo, ma anche il simbolo di una competizione sportiva che trascende la pura rivalità, abbracciando il rispetto e l’amicizia.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Dal 2024 cambiano le Next Gen ATP Finals

    La Next Gen ATP è pronta per una significativa espansione a partire dal 2024, un’evoluzione che incorporerà le Finali Next Gen ATP, i migliori 350 giocatori Next Gen e il Programma Accelerator Next Gen. La novità più rilevante riguarda il criterio di qualificazione per le Finali Next Gen ATP: dal 2024, la soglia d’età scenderà da 21 a 20 anni, permettendo ai giocatori nati nel 2004 o dopo di dimostrare il loro talento su un palcoscenico globale.Le Finals Next Gen nel 2024 si giocheranno sempre a Jeddah ma dal 18 al 22 Dicembre.
    Un punto di forza di questo rinnovato programma è l’introduzione di benefici aggiuntivi per i giocatori di 20 anni o meno che attualmente si trovano o raggiungeranno le prime 350 posizioni nel ranking ATP. Questi astri nascenti non solo diventeranno giocatori Next Gen, ma riceveranno anche fino a otto Wild card nel Challenger Tour ATP 100 e 125. Il marchio Next Gen ATP contribuirà a costruire una narrativa completa durante tutto l’anno, promuovendo le storie dei giocatori e dei tornei.
    Inoltre, i giocatori di 20 anni o meno che attualmente si trovano nei primi 250 o raggiungono tale posizione godranno di vantaggi aggiuntivi, inclusa una partecipazione al tabellone principale e due opportunità di qualificazione a livello ATP 250, oltre alle opportunità nel Challenger menzionate sopra. Quest’opportunità sarà valida solo nelle settimane in cui ci sono tre o più eventi ATP Tour.
    Il Programma Accelerator per i giocatori Junior e universitari manterrà il suo status quo, ma sarà incorporato nel marchio Next Gen ATP, diventando il Next Gen Accelerator. Il sistema di promozione attuale verrà sostituito dalle opportunità dei Top 350 a livello Challenger.
    Questi miglioramenti sottolineano l’impegno dell’ATP nel nutrire il talento e migliorare il percorso dei giocatori, delineando una strategia chiara per il sostegno e la crescita dei futuri campioni del tennis mondiale.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Matteo Arnaldi si racconta: “ Non avevo soldi per poter girare con il coach”

    Matteo Arnaldi nella foto – Foto Getty Images

    In un’intervista esclusiva rilasciata a Il Giornale, il giovane talento del tennis italiano Matteo Arnaldi, 22enne, ha aperto il suo cuore riguardo le sue origini e la sua ascesa nel mondo del tennis. Arnaldi, che ha viaggiato spesso in solitaria per le limitazioni economiche, ha condiviso la sua esperienza di crescita e maturazione, frutto della necessità di affrontare da solo le sfide del circuito.
    “Non avevo soldi per poter girare con il coach,” ha confessato Arnaldi. “E così mi dovevo arrangiare. Questo mi ha aiutato a crescere, ad affrontare tanti problemi da solo e adesso questo fa la differenza.” Questa realtà contrappone nettamente la situazione di Arnaldi con quella di altri giovani atleti che, grazie a sponsorizzazioni e supporto federale, godono di un percorso meno impervio.
    Riguardo ai suoi obiettivi per la prossima stagione, l’italiano è rimasto intenzionalmente vago. “Quelli meglio non dichiararli prima,” ha detto, sottolineando la sua partecipazione nel tabellone principale in Australia come un buon inizio. Arnaldi ha anche messo in luce le disparità nel circuito, dove, ovviamente, i giocatori con un ranking più alto godono del lusso di scegliere i tornei a cui partecipare, mentre quelli con più bassa classifica devono continuamente competere per accumulare punti.
    In queste parole, c’è la speranza e la determinazione di un atleta che ha affrontato e superato ostacoli notevoli, dimostrando che talento e lavoro possono aprire strade anche in assenza di risorse finanziarie abbondanti. Arnaldi rappresenta non solo una promessa per il tennis italiano ma anche un esempio di come le sfide personali possano forgiare un atleta, dentro e fuori dal campo.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO