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    Warner Bross. Discovery presenta il Roland Garros 2024 di EUROSPORT E DISCOVERY+

    La finale del Roland Garros 2024 (credit Getty Images)

    Dai primi scambi di domenica 26 maggio alle finali di sabato 8 (femminile) e domenica 9 giugno (maschile), Warner Bros. Discovery trasmette il Roland Garros in diretta ogni giorno dalle 11:00 con i match di cartello su Eurosport 1, le partite degli italiani su Eurosport 2 e la diretta integrale del torneo su Discovery+ versione illimitata (doppio, juniores, wheelchair e legends) per un totale di 886 match dai campi rossi del Bois de Boulogne.
    Sarà l’ultimo Roland Garros di Rafael Nadal 14 volte re di Parigi e protagonista del documentario originale King of Clay sui canali Eurosport; sarà il Roland Garros di Novak Djokovic campione in carica e in difesa del primato mondiale; sarà il Roland Garros dei vincitori degli ultimi grandi tornei su terra rossa, Stefanos Tsitsipas (Monte-Carlo), Casper Ruud (Barcellona), Andrey Rublev (Madrid) e Alexander Zverev (Roma), pretendenti con Carlos Alcaraz primo trionfo parigino. Sarà, se sarà in grado di giocare, il primo Roland Garros di Jannik Sinner da campione slam.
    Con 16 feed di trasmissione più due sulle conferenze stampa e due green screen per le interviste dagli studi locali di Eurosport in tutta Europa, il Roland Garros sarà un grande evento di Warner Bros Discovery, che in Italia trasmetterà 5.000 ore di dirette sportive per tutta l’estate, dalla 24 Ore di Le Mans al Tour de France, con il suo culmine ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.
    Tra analisi on site e approfondimenti in studio, una grande squadra di ex-campioni di tennis analizzerà il Roland Garros in esclusiva sui canali e le piattaforme di Warner Bros. Discovery e per tutta la durata del torneo: gli ex-top ten Barbara Schett, Alex Corretja e Tim Henman; i campioni Slam Chris Evert, vincitrice di 7 Roland Garros, Mats Wilander, Boris Becker, John McEnroe e Roberta Vinci volto italiano di Eurosport, spalla tecnica e ospite di Tennis 360 per l’analisi del torneo, ogni giorno al termine del programma. Ancora: Alize Lim e Mischa Zverev inviati a Parigi con Laura Robson, protagonista della miniserie An Olympian in Paris dai luoghi storici del Bois de Boulogne. LEGGI TUTTO

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    Tris azzurro al 64° Trofeo Bonfiglio, subito fuori Vittoria Paganetti

    Il pugliese Pierluigi Basile ha battuto all’esordio del Trofeo Bonfiglio 2024 Rejchtman Vinciguerra (foto Francesco Panunzio)

    Prima giornata di main draw del 64° Trofeo Bonfiglio con un concentrato di 44 incontri solo nei due tabelloni di singolare, spalmati su dieci campi in terra rossa del Tennis Club Milano Alberto Bonacossa. Giornata a due facce, con un mattino baciato dal sole e un pomeriggio condito dalla pioggia. E a due facce è anche il risultato degli azzurri, con i maschi che possono festeggiare tre importanti successi mentre le ragazze sono uscite tutte all’esordio. Se in campo, il tennis velocissimo odierno, tutto in spinta, non lascia quasi il tempo ai giocatori di pensare, in tribuna il tempo di godersi uno spettacolo unico c’è stato, anche perché i giocatori che disputano i “Campionati Internazionali d’Italia Juniores”, tecnicamente, sono tutti dotati, dalla testa di serie n.1 all’ultimo iscritto del tabellone. Tennis rapido come quello di Pierluigi Basile che è uscito vincitore da un match durissimo contro lo svedese William Rejchtman Vinciguerra che lo precedeva di quasi cento posizioni nel ranking. Bravo il 17enne nativo di Martina Franca a domare l’esuberanza del nipote dell’ex professionista Atp Andreas con il punteggio di 6-4 3-6 7-5. Accompagnato a Milano da coach Alessio Torresi, che lo segue da tre anni alla Tennis Training School di Foligno, “Pigi” – come è soprannominato – ha vinto il match con autorevolezza, giocando un tennis ordinato. Il pugliese ha già conquistato i favori degli appassionati milanesi grazie a uno splendido rovescio giocato a una mano. Approda al secondo turno anche Jacopo Vasamì, n.95 dell’ITF Junior Ranking, che ha sconfitto (6-2 6-3) il n.44 russo Timofei Derepasko. Il 16enne abruzzese (è nato ad Avezzano, in provincia dell’Aquila) che da quattro anni fa base a Maiorca alla Rafa Nadal Academy ma a Roma è seguito anche da Fabrizio Zeppieri e nei tornei è supportato dalla Fitp, ha comandato gli scambi senza mai cedere l’iniziativa all’avversario.
    Successo anche per il miglior azzurro in tabellone, Daniele Rapagnetta, allievo del Piatti Tennis Center di Bordighera e n.58 del ranking. Il 17enne romano ha sconfitto il brasiliano Gustavo Ribeiro De Almeida in un match partito subito bene per l’allievo di Andrea Volpini – ma qui a Milano seguito da Thomas Fabbiano – che poi ha continuato a giocare sciolto fino al definitivo 6-4 6-2. È uscito subito invece Vito Darderi, fratello 16enne del n.54 Atp Luciano, battuto dal 18enne giapponese Naoya Honda. Pubblico delle grandi occasioni sul campo 3 del circolo di via Arimondi per vedere in azione la 17enne pugliese Vittoria Paganetti ma la numero uno azzurra (e n.31 del ranking) è uscita sconfitta contro una delle giocatrici più in forma del circuito, la 16enne austriaca allieva di Francesca Schiavone, Lilli Tagger (6-1 7-6 lo score). Avanti senza problemi la 15enne australiana Emerson Jones (6-3 6-1 all’americana McNeil), prima testa di serie del torneo femminile, mentre per vedere in azione il capofila del tabellone maschile, il 17enne norvegese Nicolai Budkov Kjaer, bisognerà attendere la giornata di martedì. Viste le avverse condizioni atmosferiche previste su Milano, i match di singolare che completeranno il primo turno si potrebbero giocare in alcuni circoli dell’hinterland.
    TUTTI I RISULTATI DI GIORNATA
    Tabellone singolare maschile, primo turnoJ. Kim (Kor, 8) b. G. Crivellaro (Ita, Wc) 2-6 6-2 6-1, K. Rice (Can) b. M. Exsted (Usa) 3-6 6-3 6-3, P. Brunclik (Cze, 5) b. E. Kohlmann De Freitas (Bra) 6-4 6-1, A. Mazdrashki (Bul) b. D. Hwang (Kor) 2-6 6-3 6-0, P. Basile (Ita, Wc) b. W. Rejchtman Vinciguerra (Swe) 6-4 3-6 7-5, N. Honda (Jpn) b. V. Darderi (Ita, Wc) 6-3 6-0, H. Jones (Aus, 3) b. M. Forbes (Usa) 6-4 7-5, A. Timini (Cyp) b. C. Woestendick (Usa, 11) 3-6 6-3 7-6(7), K. Bigun (Usa, 6) b. B. Huss (Ger, Wc) 6-0 6-2, J. Vasamì (Ita, Wc) b. T. Derepasko 6-2 6-3, V. Frydrych (Gbr) b. A. Karahan (Tur) 6-7(3) 6-0 6-4, A. Vasilev (Bul) b. H. Roh (Kor, 12) 6-1 6-4, H. Bernet (Sui) b. T. Zhang (Chn) 6-2 1-6 7-5, A. Santamaria Roig (Esp) b. E. Pleshivtsev 6-4 4-6 6-3, D. Rapagnetta (Ita) b. G. De Almeida (Bra) 6-4 6-2, A. Omarkhanov (Kaz, 7) b. I. Almazan Valiente (Esp) 6-7(4) 6-3 6-1, M. Schoenhaus (Ger) b. R. Jodar (Esp) 1-6 6-3 6-1, C. Robertson (Gbr) b. J. Klimas (Cze) 4-6 6-1 6-2, M. Tobon (Col, 9) b. L. Beraldo (Ita, Wc) 6-3 7-5, D. Sarksian b. G. Filoramo (Ita, Wc) 5-7 6-1 6-1, L. Preda (Rou, 2) b. P. Marinkov (Aus) 6-1 7-5, M. Sciahbasi (Ita, Wc) vs O. Bonding (Gbr, 10) 6-4 5-6 sospeso per pioggia.
    Tabellone singolare femminile, primo turnoI. Ivanova (Bul,8) b. M. Slama (Usa) 6-2 6-1, Y. Kotliar (Ukr) b. A. Nosei (Ita, Wc) 6-1 6-0, J. Vandromme (Bel) b. K. Rolls (Usa, 9) 6-0 6-1, D. Zoldakova (Cze, Wc) b. G. Nahum (Ben) 6-1 6-1, A. Kovackova (Cze, 6) b. J. Scurtu (Ita, Wc) 6-0 7-5, K. Fakih (Usa) b. M. Buchnik (Isr) 6-3 1-6 6-3, L. Tagger (Aut, Wc) b. V. Paganetti (Ita) 6-1 7-6(8), E. Tichackova (Cze) b. A. Arystanbekova (Kaz) 6-2 6-2, M. Xu (Gbr, 5) b. E. Forejtkova (Cze) 6-0 6-2, E. Jones (Aus, 1) b. C. McNeil (Usa) 6-3 6-1, E. Sartz-Lunde (Nor, 12) b. V. Bedini (Ita, Wc) 6-4 6-3, J. Pastikova (Cze) b. M. Ekstrand (Usa) 2-6 6-3 6-4, R. Dencheva (Bul, 11) b. G. Ferro (Ita, Wc) 6-4 7-5, V. Milovanova b. M. Stankiewicz (Pol, 15) 7-5 rit., C. An (Usa) b. A. Pedotova (Dom) 6-1 7-5, T. Frodin (Usa) b. M. Golovina 6-3 6-1, J. Stusek (Ger) b. S. Lam (Usa) 6-2 6-1, E. Yaneva (Bul) b. V. Mediorreal Arias (Col) 6-0 6-1, T. Kostovic (Srb, 10) b. G. Petrillo (Ita, Wc) 6-3 6-3, L. Vladson (Ltu) b. W. Sonobe (Jpn, 4) 7-5 6-0, S. Zhiyenbayeva (Kaz) b. N. Basiletti (Ita) 6-1 7-5, T. Grant (Usa, 2) b. V. Valdmannova (Cze) 6-1 6-4.
    TROFEO BONFIGLIO IN TV – Copertura super per l’edizione 2024 del Trofeo Bonfiglio. SuperTennis Tv (64 del digitale terrestre e 224 di Sky) e SuperTenniX, la piattaforma web di contenuti on-demand della FITP, trasmetteranno le fasi finali del torneo.
    COME ANDARE A VEDERE IL TORNEO AL TCM BONACOSSACon i mezzi pubblici – tram 1, 14 e 19 (fermata Piazza Firenze) oppure autobus 43, 48, 57, 69, 78, 90, 91. In metropolitana, con la linea M5 (la lilla), fermate Portello o Domodossola (10 minuti a piedi).In auto – dalla rete delle tangenziali milanesi prendere l’uscita Certosa, seguire per il centro e imboccare la circonvallazione su Viale Monte Ceneri (cavalcavia della Ghisolfa). Il club è in via Arimondi, 15. LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner allenamenti a Montecarlo: “Lavoriamo”

    Jannik Sinner nella foto

    Jannik Sinner è ritornato ad allenarsi sui campi del Montecarlo Country Club dopo l’infortunio all’anca che lo aveva costretto a fermarsi. Il tennista altoatesino ha completato la seconda sessione di allenamento e ha condiviso le sue sensazioni con i fan attraverso i social media.In un breve messaggio, Sinner ha scritto semplicemente: “Lavoriamo”. Questa singola parola racchiude la determinazione e l’impegno del giovane atleta nel processo di recupero e di ritorno alle competizioni. Nonostante l’infortunio abbia rappresentato un ostacolo nella sua stagione, Sinner dimostra di avere la mentalità giusta per affrontare questa sfida.
    Gli allenamenti a Montecarlo sono un segnale positivo per i tifosi di Sinner, che sperano di rivederlo al via tra una settimana al Roland Garros. LEGGI TUTTO

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    Notizie dal Mondo: Andy Murray sorprende con un cambio di racchetta dopo 20 anni. Iga Swiatek continua a voler fare la storia nel tennis. Emma Raducanu si ritira dal Roland Garros 2024. Aryna Sabalenka apprezza i tornei di due settimane

    Andy Murray – Foto Getty Images

    Andy Murray sorprende con un cambio di racchetta dopo 20 anniAndy Murray ha sorpreso tutti qualche giorno fa, apparendo a Bordeaux con una racchetta diversa da quella che aveva utilizzato negli ultimi 20 anni. Il britannico ha offerto le spiegazioni di questo cambio in una chiacchierata con l’ATP: “Quando ho perso a Miami, sono andato in un negozio di articoli sportivi e ho comprato 10 racchette diverse. Ho comprato un peso e ho controllato l’equilibrio. Era qualcosa che avevo fatto quando ero infortunato, ho provato un sacco di racchette. Ho giocato con la stessa racchetta per 20 anni e le cose cambiano. Lo sport è cambiato, usavo anche lo stesso tipo di corde tutto il tempo”.
    Iga Swiatek continua a voler fare la storia nel tennisDopo aver vinto il titolo al WTA Roma 2024 senza perdere un solo set e dopo aver battuto Aryna Sabalenka in finale, la polacca si è assicurata di svegliarsi il prossimo lunedì con il massimo dei punti personali fino ad ora nella classifica, con 11.695 punti, la seconda cifra più alta della storia. Il record nel Ranking WTA è detenuto da Serena Williams con 13.615 punti.
    Emma Raducanu si ritira dal Roland Garros 2024Arriva una brutta notizia dal Regno Unito: Emma Raducanu ha deciso di ritirarsi dal Roland Garros 2024. La britannica non si sentiva fisicamente pronta per disputare le qualificazioni del Grande Slam francese, quindi ha annunciato la sua assenza. È al terzo posto nella lista delle alternates per il tabellone principale, quindi se ci fosse un ritiro dell’ultimo minuto potrebbe entrare direttamente, ma tutto indica che la sua mente è già proiettata verso altri obiettivi, poiché è stata vista allenarsi su campi in cemento negli ultimi giorni.
    Aryna Sabalenka apprezza i tornei di due settimaneIl calendario del tennis è cambiato molto negli ultimi tempi e sempre più tornei importanti durano due settimane, invece di una come accadeva in passato. Ad Aryna Sabalenka è stato chiesto un parere a riguardo e ha espresso la sua opinione senza mezzi termini. “So che molti tennisti si lamentano e preferirebbero tornei di una settimana, ma a me piace avere un giorno di riposo tra una partita e l’altra perché ti permette di goderti altre cose oltre al tennis e di rilassarti mentalmente. I tornei di due settimane mi aiutano a essere più equilibrata mentalmente e a non finire così esausta ogni settimana di competizione, come accadeva prima”, ha commentato.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Foro Italico: una piazza corretta e aperta

    Seduti nelle gradinate del Grand Stand, sui marmi del Pietrangeli o nelle tribune del Centrale, sia sotto il sole, sia all’imbrunire, sia a tarda sera, ci si sente veramente bene e carichi di energia, anche se il tennista più apprezzato sta perdendo.
    È una sensazione di grande benessere, che possono provare coloro che si recano al Foro Italico per assistere agli Internazionali di tennis e abbracciare virtualmente i tennisti preferiti. Al Foro, la “piazza” del Tennis, seguire certi allenamenti a volte è più bello che assistere a certe partite: è un’esperienza indimenticabile vedere Nadal sul Centrale, per due ore sotto il sole di mezzogiorno, a pochi metri di distanza, allenarsi con singolare determinazione insieme a Seyboth Wild; seguire l’allenamento di un concentratissimo Taylor Fritz con il ‘giocoliere’ della racchetta Tommy Paul prima del loro doppio; incoraggiare da vicino la cordialissima e talentuosa famiglia Darderi; emozionarsi di fronte ai movimenti poetici del mitico Richard Gasquet; applaudire ai ‘coups de théâtre’ dell’altro moschettiere, Gaël Monfils, impegnato con il giovane ‘figlio’ Fils; apprezzare De Minaur che si allena con l’instancabile Medvedev o con Ruud.Gli studenti, con la propria classe, almeno per un giorno possono entrare al ground al prezzo simbolico di 1 euro, così come gli allievi delle scuole di tennis.Peccato che, una volta entrati, tanti giovani, costretti a fare interminabili file sotto il sole solo per accedere agli allenamenti nei campi 2, 4 o 6 e bloccati fuori dal Pietrangeli, e quindi dai campi 7 e 8, sentano via via sfumare l’entusiasmo e l’iniziale curiosità e finiscano per stendersi sull’erba di un prato, perdendo di vista lo scopo che li ha condotti nel tempio italiano del tennis. Le gradinate del campo 7 restano sempre scandalosamente vuote, il passaggio che porta ad esse è riservato a chi ha un badge e i paganti che alla fine, scremati e stremati, riescono ad accostarsi ed affacciati alla ringhiera, vedono sul lato destro una terrazza-bar riservata e sul lato sinistro le gradinate vuote, anch’esse interdette: proibito entrare! Terreno esclusivo e pertanto riservatissimo: molti volontari sono costretti a bloccare per tutta la giornata gli ingressi, e certamente non sempre per questioni di sicurezza. Ogni anno aumentano le zone off-limits. Gli appassionati, che aspettano questo appuntamento per tutto un anno non possono, tutti, permetterselo, visti i prezzi lievitati anche del Ground, e i presenti hanno male accolto la recente, sconsiderata e reiterata chiusura ai cancelli del Pietrangeli: tale misura tradisce l’idea architettonica originale che aveva concepito la passeggiata lungo il viale principale delle Olimpiadi con l’affaccio sul Pietrangeli (che una volta era il campo principale) e sugli altri campi storici del complesso sportivo destinato alla collettività. Un’appassionata si lamentava ad alta voce che i prezzi a Roma sono più alti rispetto a Montecarlo (dove, con esclusione del Campo dei Principi, puoi entrare col biglietto del Ranieri III in tutti i campi), e rispetto a Parigi, dove più facilmente e ordinatamente, con meno ressa, il visitatore può passare da un campo a un altro e trovarsi a contatto coi giocatori. Forse il nostro Nicola nazionale potrebbe esprimere la propria “volontà testamentaria”vietando di rendere, in futuro, il popolarissimo campo omonimo il terzo campo a pagamento! Non sono pochi coloro che, considerata la tendenza, lo temono come un’offesa alla storia, oltre che alle tasche degli appassionati. Il Foro, incoronato dai pini e dal verde delle pendici di Monte Mario, rappresenta un monumento alla collettività e quindi un diritto acquisito da questa negli anni.
    Qui le famiglie portano i bambini a calpestare quei marmi che, se potessero parlare, racconterebbero decenni di sfide sportive, di sudore, di emozioni, di sogni. La loro voce, tuttavia, oggi risuonerebbe un po’ “rotta”, essendo molti di questi marmi malridotti e rovinati per mancata o inadeguata manutenzione. Il continuo transito di mezzi e materiali pesanti hanno infatti gravemente danneggiato la pavimentazione marmorea che a tratti, soprattutto nei pressi del Grand Stand Arena, risulta pericolosa per chi cammina, e anche l’asfalto presente è usurato, oltre ad essere inadatto.
    Quest’anno il nome di Sinner è presente ovunque, è nell’aria. Molti, che da tempo hanno acquistato il biglietto con la speranza di vedere l’atleta, in sua assenza si sono dovuti accontentare del suo autografo sul quaderno col suo logo e i suoi consigli e della sua pubblicità…Sinner tuttavia non è l’unico ad ispirare i giovanissimi: durante il match tra la Gauff e la Badosa ho sentito un ragazzino siciliano chiedere al papà se la Gauff fosse la Williams e, alla risposta negativa del padre, rammaricarsi di non poter avere il suo autografo. A fronte di tennisti in erba sbocciati per ‘effetto Sinner’ e di un bambino cresciuto col mito di Serena, la presenza di “tifosi”, avvicinatisi recentemente a questo sport, non rappresenta un fattore altrettanto positivo. Sempre più frequentemente, nello sporco delle gradinate, incappi in una lattina e puoi perfino scivolare in una buccia di banana lasciata sui marmi lunensi. I giudici di sedia intercettano e richiamano spesso, per i loro febbrili e incessanti movimenti, spettatori poco ligi alle regole e venditori di bibite, gelati e patatine. Nello stadio tra i più belli del mondo coloro che evidentemente -e solo tanti e spesso in gruppo – al tennis sono approdati da poco con lo spirito calcistico, fanno un tifo sempre più legato alla scommessa di 10 euro o poco più. La tendenza a muoversi troppo sugli spalti, disturbando gli atleti, è stata anche denunciata dalla molto attenta e critica Vika Azarenka. Tale comportamento ricorda quello delle tifoserie calcistiche, con cori del tipo “Se pò fa’” conditi da eccessi etilici che rischiano di oscurare il bel senso di sportività, tipico di questo sport.
    Le abbiamo sentite e declinate tutte, man mano che la fitta e bella schiera degli atleti si riduceva: dagli entusiastici Vamos a Nadal e agli argentini, all’Idemo a Nole, ai genetici Let’s go, agli Allez, fino agli Auf geht’s bavaresi rivolti al meritevole Struff. Tuttavia non tutte le espressioni d’incitamento sono così contenute: basta poco ad accendere i tifosi poco sportivi e farli esplodere in eccessi, a volte basta solo un bicchiere o una scommessa. Viene quasi in mente la brutalità della folla negli spettacoli dei gladiatori descritti da Seneca: occide, verbera, ure! (Ep. 7, 1-6) trasformati qui in “Spaccalo, straccialo, distruggilo!”. È un tifo contro, un tifo a favore non del migliore giocatore ma della quota migliore. Anche alcuni atleti purtroppo a volte diventano strumento di esplosione di energia aggressiva, aizzando la folla con gesti, come Rune fa spesso, talvolta perfino Arnaldi.Siamo al Grand Stand Arena e sperimentiamo gli umori della folla e come gli animi accesi non si placano facilmente…Mentre il sole tramonta dietro i pini di Roma che fanno da sfondo al Grand Stand Arena, nella pausa cambia il giudice di sedia. Al solo pronunciar il nome di Mohamed Lahyani lo stadio dimostra calore e simpatia con applausi più fragorosi rispetto a quelli destinati ai giocatori, e lui se li gode tutto sorridente, prendendosi la scena: stimato e amatissimo per la grande professionionalità che ha conquistato la fiducia del pubblico e per il tatto con cui dialoga coi giocatori, riuscendo a risolvere momenti problematici.Passano pochi minuti e quelli che erano i tifosi italiani del tenace Napolitano si trasformano in danesi, con tanto di bandiera con croce bianca in campo rosso, inneggiando “Daje, Rune!”. Forse sono gli stessi che giorni prima si dividevano tra tifoseria pro Moutet e tifoseria pro Safullin. Potere delle scommesse in curva sud! Non stupisce che un pubblico così accalorato e accalcato possa far cadere una borraccia dallo zaino sulla testa del numero uno del mondo, provocando un trauma che ha necessitato di punti di sutura. Un atto grave, risolto probabilmente con frettolosa sufficienza dai mezzi di comunicazione che per un giocatore come Nole, che cura in modo maniacale la forma fisica, non dev’essere stato molto apprezzato.Le partite proseguono, ed è bello ballare nelle pause, pensando che nello stesso momento, a casa, i telespettatori si sciroppano l’ennesima pubblicità.Finalmente dopo le 22:00 comincia l’ultimo match della giornata, presenti pochissime persone ma appassionate e senza fanatismi. Possiamo riconciliarci col mondo e gustarci gli amati silenzi di questo gioco. Il match è combattutissimo, tra Victoria Azarenka, che in questo torneo ha disputato straordinarie partite, e Maria Sakkari: la palla risuona e si sentono i passi felpati dei raccattapalle. Quasi disturbano, gli scatti dei fotografi. Ci sovviene il motivo per cui abbiamo subito amato questo sport: il silenzio rispettoso e concentrato del circolo, lo stesso che ritroviamo nel match serale, dove risuonano i sospiri delle atlete per lo sforzo. L’ Azarenka, già protagonista dinanzi all’egiziana Mayar Sherif, infine vince: peccato che a vedere il finale di una così bella partita siamo rimasti in 200 circa.
    Man mano che nel torneo la schiera dei tennisti favoriti si assottiglia, facendo emergere nuovi e vecchi vincitori, non si assottigliano le speranze nutrite dai visitatori appassionati sul futuro di questo torneo. In televisione abbiamo visto come sia stato brillantemente rinnovato il tunnel che collega al Centrale, con le pareti tappezzate di foto storiche dei vari campioni. Sopra questo tunnel “segreto” e fuori degli altri spazi chiusi, il gran pubblico coltiva un progetto futuro ancora più ambizioso: che questa struttura unica sia il più possibile “aperta” e destinata alla collettività, dando ad essa valore e dignità e possa inoltre, più di ogni altra in Italia, fungere da stimolo per i giovani, indicando chiaramente a tutti quale sia il giusto approccio e il fair play distintivo del bel tennis.Gisella Bellantone LEGGI TUTTO

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    Internazionali d’Italia: Zverev vede il suo secondo titolo a Roma, per i bookie successo a bassa quota contro Jarry (Sondaggio LIVETennis)

    Nicolas Jarry e Alexander Zverev nella foto – Foto getty images

    Sarà Alexander Zverev contro Nicolas Jarry la finale degli Internazionali d’Italia 2024, un ultimo atto inaspettato con un netto favorito, Zverev, già campione a Roma sette anni fa. Per gli esperti si gioca a 1,32 il colpo del tedesco contro la vittoria del cileno che oscilla tra 3,30 e 3,40.I due tennisti arrivano da due semifinali faticose, concluse entrambe al terzo set – come l’ultimo scontro diretto a Pechino – ma in quota prevale una sfida in due set, offerta a 1,44, con il 2-0 Zverev nettamente avanti a 1,80 sulla vittoria in due soli parziali del sudamericano, fissata a 6 volte la posta.
    Quote e scontri direttiTOMORROW 🇩🇪 F. Zverev (3) – 🇨🇱 Jarry (21) 4-2 1.34 3.30

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    Che Bellezza la nostra Primavera

    Gianluca Bellezza – Foto Francesco Panunzio

    Bellissimo stare qui a rimirare ciò che sta vivendo il nostro tennis di vertice. Quello maschile, soprattutto. Anche se Jasmine Paolini, grazie allo straordinario lavoro che ha fatto con lei Renzo Furlan, si diverte e ci diverte in un modo che mai lontanamente avremmo potuto ipotizzare anni fa.Al contrario, invece, ci diverte assai meno la conclusione frettolosa della carriera di Camila Giorgi, ma questa è un’altra storia. Forse e probabilmente una brutta storia.Ma torniamo a bomba, a dire quanto sia bellissimo guardare di cosa sia capace quella nostra “brigata gioventù” che ogni settimana si propone sui courts.Dopo anni e anni passati a invidiare gli Spagnoli, capaci di sfornare giocatori di livello a iosa, i Francesi, per come sapevano non omologare ma anzi valorizzando appieno le differenze, sfruttando al meglio la rete formata dai centri tecnici federali e la collaborazione con l’iniziativa privata, da un bel po’ di tempo sta fiorendo ciò che negli anni, con lavoro durissimo e competenze ora evidentemente palesi, ha cominciato a saper produrre il nostro tennis.In ere geologiche lontane, c’eravamo probabilmente convinti che, per diritto divino o germinazione spontanea, ogni generazione ci avrebbe regalato almeno un campione. Mal ce ne incolse.
    Intanto non c’eravamo accorti di come e quanto il tennis stesse rapidamente cambiando e poi i primi tentativi di modernizzazione lanciati da gente come Piatti, Castellani e l’invocazione di Roberto Lombardi per creare un centro di formazione e ricerca vennero quantomeno bollati d’eresia.Invece su quei tentativi caparbi e straordinari è nata una stirpe di tecnici, poi confortata da un diverso e finalmente produttivo atteggiamento della FIT, tutti capaci e capaci di capire come e cosa si dovesse fare per tirare su un giocatore.L’ultima generazione perduta e venuta su un po’ così – Fabio Fognini è stato un caso a parte, e per talento indiscusso e per modalità di costruzione – è stata quella dei Quinzi e dei Baldi, ma da lì in avanti la musica è cambiata, sia nella capacità di fornire giuste competenze tecniche e tattiche, sia nei metodi d’allenamento fisico e mentale, soprattutto nella programmazione e nella gestione della possibile carriera.Sinner, Berrettini, Sonego, Musetti, poi ora Arnaldi, Darderi, Cobolli, Nardi, Gigante, Zeppieri, Vavassori, Napolitano, Pellegrino, Maestrelli, Agamenone, Passaro, e tutti gli altri che colpevolmente ometto, non sono frutti del caso ma di una strategia comune, omogenea nelle disomogeneità, prodotti di una miriade di scuderie private in grado di creare campioni e di dare sfogo ai sogni dei ragazzi. E adesso sulla scia di questi sono tantissimi quelli che “ e perché no?” studiano e vogliono provarci.Tra questi c’è anche il mio “Beauty”, Gianluca Bellezza, classifica 2.2 per ora, e che ieri ha esordito nel Challenger 175 di Torino.Dico “mio” perché Gianlu, dopo pochi mesi passati in un altro club, venne da noi con una racchetta che era più grande di lui, per trascorrere tutti gli anni della formazione sui campi del Tennis Club Caselle, forgiato dalle mani sapienti di Alessandro Riba.Gianluca, simpatico, estroverso e casinista come pochi, divenne in poche settimane la mascotte e per tutti soltanto“ Beauty” e ci fu un serio concorso di tanti per cercare di istruirlo al tennis che sarebbe venuto e al meglio.
    Con “Beauty” era bellissimo stare e lavorare, un po’ per la sua innata curiosità, un po’ perché intuivi che in quell’abbozzo c’erano potenziali qualità da sviluppare. Mordeva il freno, voleva bypassare passaggi, faceva anche fatica a capire perché gli chiedessimo competenze delle quali non voleva saperne. “Dimmi un po’, ma quando giocherai in un torneo internazionale e dovrai dialogare con un giudice di sedia, visto che l’inglese non vuoi impararlo, come ti rivolgerai a lui, in piemontese che è la tua vera lingua-madre?”, lo pungolavo. Allora a lui interessava giocare e poi ancora giocare. Aveva una grande capacità imitativa e potevi chiedergli di mostrarti in sequenza il servizio dei primi dieci al mondo, il dritto o il rovescio di questo o di quello e lui era in grado di fartelo alla perfezione. Stage da Riccardo Piatti e Bob Brett ci confermarono che “Beauty” qualità ne aveva, oltre che una notevole faccia tosta, mostrata come quando, quatto quatto, si avvicinò sempre di più a Marin Cilic, allora allenato da Brett, fino a sedersi sulla panchina accanto al croato e non riuscire a non parlargli, fino a dirgli con un bell’accento canavesano: “ Ma tu sei di Medjugorje? Ma lo sai che anche mia nonna è andata a pregare lì?” Aveva poco più di dieci anni, ma già ben chiaro che lui in quel mondo voleva starci. E quantomeno alla pari. Poi “Beauty” crebbe e, ferma per un infortunio serissimo l’altra nostra speranza Lorenzo Moja, ci trovammo a non avere sparring e campi a sufficienza per allenarlo al meglio e così, prima a mezzi e poi in toto, lo affidammo alle cure di Gipo Arbino, dov’è tuttora, ma non prima d’avergli detto:“ Gianlu, a casa nel cassetto della mia scrivania c’è una lettera che ti darò quando la tua carriera tennistica si sarà conclusa. Lì c’è la mia previsione di quello che potrai fare. Se saprai affrontare passo passo le cose, se non sbaglierai troppe scelte, secondo me raggiungerai una cerca classifica ATP. Te lo scrivo ora e sarà divertente vedere tra quindici anni se la mia previsione sarà stata azzeccata.”Un paio di traslochi, due scrivanie cambiate e la lettera non la trovo più, ma intanto “ Beauty” ha esordito in un Challenger. Il match giocato contro Matteo Gigante non poteva che finire in un modo solo: non si diventa 139 ATP per caso e a Gianlu mancano ancora troppi pezzi, match di questo livello per poter sperare di poter competere a certi livelli. Non è una questione di velocità di palla, perché il suo dritto e il suo servizio “schioccano”, prima e seconda rimbalzano lungo e alto dopo aver toccato terra, è la gestione degli scambi, dei dettagli che fa la differenza.Se saprà farne tesoro, si avvererà la mia previsione. Tra dieci anni sapremo.Intanto me lo guardo, me lo godo e penso che l’abbiamo cresciuto e che se oggi è lì, beh, qualcosa di buono a Caselle l’abbiamo saputo fare.E di Caselle in giro per l’Italia per fortuna adesso ce ne sono a migliaia, dove ci sono ragazzi che sognano e tecnici e dirigenti che sanno dare forma ai sogni.Bello recitare come una litania, come una formazione di calcio: Sinner, Berrettini, Musetti, Arnaldi,; Sonego, Darderi, Cobolli; Nardi, Gigante, Zeppieri, Vavassori, Pellegrino, Maestrelli, Agamenone Passaro…Bellezza.Bella la nostra Primavera.Dal nostro inviato a Torino, Elis Calegari LEGGI TUTTO

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    Internazionali d’Italia: anche Djokovic fuori. Testa a testa Zverev-Tsitsipas per la vittoria, in quota più lontano il bis di Medvedev

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Grande sorpresa nella domenica del Foro Italico, con Novak Djokovic battuto nettamente da Alejandro Tabilo e fuori al terzo turno degli Internazionali d’Italia. Senza il numero uno del mondo, che si aggiunge alle assenze di Sinner e Alcaraz, per la vittoria sarà testa a testa Alexander Zverev-Stefanos Tsitsipas, con il tedesco in vantaggio a 3,50, sul greco offerto a 4,50.
    Sul podio in lavagna spicca il danese Holger Rune, a 7 volte la posta, stessa quota di Danil Medvedev, vincitore a Roma nel 2023 e a caccia di un clamoroso primo posto nel ranking. Alle sue spalle i connazionali russi, Andrei Rublev – fresco di vittoria a Madrid – a quota 9 e Karen Khachanov dato a 11 volte la posta dai bookmaker. LEGGI TUTTO