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    Alexandra Eala: prima tennista filippina a entrare nella top-50 WTA

    Alexandra Eala PHI, 23.05.2005 – N.50 del mondo – Foto Getty

    La crescita di Alexandra Eala nel corso di questa stagione è stata semplicemente straordinaria. La giovane tennista filippina, allieva della Rafa Nadal Academy, ha vissuto un anno di esplosione definitiva, coronato da un traguardo che resterà nella storia del tennis del suo Paese: per la prima volta una giocatrice delle Filippine entra tra le prime 50 del ranking mondiale.
    Una progressione costante, costruita con pazienza, determinazione e una mentalità già da grande campionessa. Eala, ancora giovanissima, ha collezionato risultati di grande rilievo nei tornei WTA e ha mostrato un tennis sempre più maturo e completo, capace di competere con le migliori del circuito.
    Il suo ingresso nella top-50 WTA rappresenta non solo un traguardo personale, ma anche un momento storico per il tennis asiatico, aprendo la strada a nuove generazioni di tenniste filippine che vedono in lei un esempio concreto di successo e dedizione.Eala continua così a consolidare il proprio ruolo di pioniera e simbolo sportivo nazionale, dimostrando che la sua ascesa non è frutto del caso, ma di un progetto solido e di un talento fuori dal comune. E con questo passo, tutto lascia pensare che non si tratti dell’ultimo grande risultato della sua giovane e promettente carriera.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Il paradosso Zverev: numero 3 del ranking, ma in crisi di risultati

    Alexander Zverev nella foto – Foto Patrick Boren

    Il ranking ATP non sempre rispecchia la realtà in campo, e la semifinale del Rolex Paris Masters 2025 ne è stata una chiara dimostrazione. Jannik Sinner, attuale numero 2 del mondo, ha letteralmente travolto Alexander Zverev, numero 3 del ranking, con un perentorio 6-0 6-1, in poco più di un’ora di gioco.Nonostante le difficoltà fisiche del tedesco, la superiorità dell’italiano è apparsa netta, quasi imbarazzante, confermando ancora una volta che la distanza tra Sinner e Alcaraz rispetto al resto del circuito è ormai evidente.
    Un dominio assolutoSinner ha gestito l’incontro con una calma glaciale, imponendo ritmo, profondità e precisione in ogni scambio. Zverev, visibilmente affaticato dopo un torneo lungo e un finale di stagione denso, non ha mai dato la sensazione di poter entrare in partita.Il risultato riflette perfettamente il momento dei due giocatori: da un lato un Sinner implacabile, capace di mantenere standard altissimi anche in condizioni fisiche non ideali; dall’altro, un Zverev che chiude l’anno con più ombre che luci.
    Un 2025 deludente per ZverevNonostante il terzo posto nel ranking, il bilancio stagionale di Alexander Zverev è ben lontano dalle aspettative. Il tedesco ha conquistato solo un titolo, l’ATP 500 di Monaco, e ancora una volta non è riuscito a sfatare il tabù dei tornei del Grande Slam, rimanendo a secco anche nel 2025.Le difficoltà mentali e fisiche sono emerse più volte nel corso della stagione: dalla deludente tournée sudamericana di febbraio, alla pesante sconfitta con Arthur Fils a Miami, fino alla resa contro Novak Djokovic a Roland Garros.Nemmeno l’erba tedesca gli ha portato fortuna, con eliminazioni premature a Stoccarda e Halle, e un durissimo ko al primo turno di Wimbledon contro Arthur Rinderknech.Negli Stati Uniti non ha superato la quarta fase all’US Open, e la tournée asiatica non ha invertito la tendenza. Arrivato a Parigi da campione in carica, ha dovuto arrendersi a un Sinner in stato di grazia e a un fisico ormai logoro.
    Il paradosso del numero 3 del mondoFa impressione pensare che, pur così distante nel livello di gioco da Sinner e Alcaraz, Zverev resti terzo nel ranking mondiale. Il motivo è da ricercare non tanto nei suoi meriti, quanto nella mancanza di continuità degli altri giocatori.In un momento storico in cui il circuito fatica a trovare stabilità, nessuno tra i top 20 è riuscito a colmare il vuoto dietro i due dominatori della nuova generazione.Emblematico quanto accaduto al Masters di Shanghai, dove l’assenza di Alcaraz e il ritiro di Sinner avrebbero potuto aprire la strada a nuovi protagonisti. Invece, nessuno tra i primi 200 al mondo è riuscito a imporsi, lasciando spazio alla sorprendente impresa di Valentin Vacherot, autentica rivelazione del torneo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner: in finale a Parigi senza perdere un set, come Federer e Djokovic

    Jannik Sinner – Foto Patrick Boren

    Nonostante non sia al massimo della condizione fisica, Jannik Sinner continua a dominare al Rolex Paris Masters 2025, lasciando dietro di sé una scia di numeri che lo collocano accanto ai più grandi della storia recente. L’azzurro ha raggiunto la finale del Masters 1000 di Parigi senza cedere nemmeno un set, impresa che solo due leggende come Roger Federer (2011) e Novak Djokovic (2014, 2019) avevano realizzato da quando il torneo si disputa sul cemento indoor.Ma non è tutto. Con questa corsa impeccabile, Sinner diventa anche il primo giocatore a raggiungere più di una finale di Masters 1000 nello stesso anno senza perdere un set, un traguardo che in precedenza avevano toccato soltanto Djokovic (Madrid e Parigi, 2019) e Daniil Medvedev (Montreal e Shanghai, 2019).Un dato ulteriore sottolinea la portata della sua superiorità: dal 1990, anno dell’introduzione del formato Masters 1000, nessun giocatore aveva concesso così pochi giochi (solo uno) per battere un campione in carica di un Masters 1000, come Sinner ha fatto in questa edizione.
    Nonostante le parole prudenti sulla sua condizione fisica, l’italiano ha mostrato una solidità impressionante, mantenendo una costanza di rendimento e una precisione che lo hanno reso intoccabile per tutti gli avversari affrontati finora. Ora lo attende la finale contro Félix Auger-Aliassime, in un match che promette spettacolo e potrebbe chiudere nel modo più memorabile una settimana già storica per Sinner.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Rohan Bopanna annuncia il ritiro: una carriera leggendaria nel doppio

    Rohan Bopanna nella foto – Foto getty images

    Uno dei migliori specialisti di doppio degli ultimi anni, Rohan Bopanna, ha annunciato il proprio ritiro dal tennis professionistico. Il tennista indiano, 45 anni, ha comunicato la decisione attraverso i suoi profili social, chiudendo una carriera straordinaria costellata di successi e record di longevità.Bopanna lascia il circuito con due titoli del Grande Slam: il Roland Garros 2017 (in doppio misto) e l’Australian Open 2024, conquistato a 43 anni, oltre a un totale di 26 trofei nel doppio, tra cui sei Masters 1000.
    Durante la sua lunga carriera è arrivato fino alla vetta del ranking mondiale di doppio, diventando il giocatore più anziano della storia a raggiungere il numero uno, a vincere un torneo del Grande Slam e un Masters 1000.Professionista rispettato e apprezzato per la sua sportività, Bopanna ha rappresentato per anni un punto di riferimento per il tennis indiano e internazionale. Con il suo stile elegante e la sua longevità fuori dal comune, lascia il circuito come uno degli esempi più solidi di dedizione e continuità nella storia recente del doppio.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    João Fonseca, il talento brasiliano che sogna di unirsi a Sinner e Alcaraz

    Joao Fonseca nella foto – Foto Patrick Boren

    Da quando ha impugnato per la prima volta una racchetta, João Fonseca ha mostrato una naturale inclinazione per la potenza.“Ero il tipo di bambino che distruggeva la palla,” racconta. “A volte finiva contro la rete, a volte sul fondo campo, e qualche volta era un vincente.”Quell’approccio istintivo e aggressivo lo accompagna ancora oggi nel circuito professionistico, dove il suo dritto esplosivo è già considerato uno dei colpi più spettacolari del tennis mondiale. A soli 19 anni, il brasiliano si è distinto come uno dei giocatori più potenti in circolazione, con un dritto che in media viaggia a 130 km/h (81 mph), ben al di sopra della media dei migliori tennisti (circa 120 km/h).
    Un 2025 da protagonistaNel 2025 Fonseca ha conquistato due titoli ATP, l’ultimo dei quali a Basilea, dove ha superato Alejandro Davidovich Fokina con 29 vincenti in finale. Con questo successo è diventato il terzo più giovane vincitore di un torneo ATP 500 da quando il formato è stato introdotto nel 2009, e il più giovane campione a Basilea dai tempi di Jim Courier (1989).Il suo allenatore lo ha incoraggiato a mantenere la sua natura offensiva, ma con maggiore controllo:“Il mio coach è stato il primo a dirmi di restare aggressivo, ma anche di lavorare sulla solidità. Ho capito che non puoi colpire sempre forte. A volte è una follia, ma in altri momenti serve coraggio e fiducia per essere aggressivi.”
    Una crescita costanteFonseca, già vincitore delle Next Gen Finals 2024, ha attirato l’attenzione a inizio stagione sconfiggendo Andrey Rublev al primo turno degli Australian Open, per poi vincere l’Argentina Open, diventando il secondo sudamericano più giovane a conquistare un titolo ATP nell’Era Open.Il suo percorso, però, non è stato lineare: non ha mai superato il terzo turno in uno Slam nel 2025, ma la vittoria a Basilea lo ha riportato in evidenza, facendolo salire fino al numero 28 del ranking mondiale, con l’obiettivo dichiarato di diventare testa di serie nei tornei del Grande Slam nel 2026.
    Tra modelli e ambizioniAppassionato di tennis sin da piccolo, Fonseca è cresciuto guardando il Big Three. Tifoso dichiarato di Roger Federer, confessa che la finale di Wimbledon 2019 – vinta da Novak Djokovic – lo segnò profondamente. Anni dopo, ha potuto incontrare il suo idolo alla Laver Cup, descrivendolo come “una persona semplice e gentile, un momento che non dimenticherò mai.”Fonseca è anche ambassador del marchio On, di cui Federer è investitore, e fu messo sotto contratto a soli 16 anni come talento emergente.
    Dalle radici al pubblicoCresciuto a Rio de Janeiro, Fonseca inizialmente si divideva tra calcio e tennis, ma un infortunio lo convinse a dedicarsi solo alla racchetta. “Giocavo bene, ero mancino, ma non sarei mai diventato un professionista. Fortunatamente ho scelto il tennis,” ha raccontato.Abituatosi al calore e al rumore del pubblico brasiliano, oggi ama giocare davanti a platee rumorose e coinvolgenti:“All’inizio ero nervoso, sentivo la pressione, ma ora adoro l’energia della folla. Mi spinge anche nei momenti difficili.”
    Il futuroFonseca non ha ancora affrontato Djokovic, Alcaraz o Sinner, ma spera di farlo presto:“Quello che stanno facendo è incredibile. Vincono ovunque, motivano tutti noi a lavorare di più. Spero di essere lì con loro, a giocare finali e competere ai massimi livelli. Ma un passo alla volta.”
    Con la sua potenza naturale, la personalità carismatica e una determinazione in crescita, João Fonseca rappresenta la nuova generazione del tennis brasiliano, pronta, forse, a inserirsi tra i protagonisti dell’élite mondiale insieme a Sinner e Alcaraz.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner raggiunge i 400 match in carriera: numeri migliori di Federer, Djokovic e Sampras alla stessa soglia

    Jannik Sinner – Foto Patrick Boren

    Jannik Sinner ha raggiunto un nuovo traguardo simbolico nella sua giovane ma già brillante carriera: il tennista italiano ha disputato il suo 400º match da professionista, chiudendo con un bilancio straordinario di 314 vittorie.Si tratta di un dato eccezionale che lo colloca al di sopra di tutti i giocatori attualmente in attività alla stessa tappa della carriera. Nessuno, infatti, aveva mai ottenuto così tanti successi dopo 400 incontri: Novak Djokovic ne contava 301, Daniil Medvedev 276, Alexander Zverev 268, e Stefanos Tsitsipas 274.
    L’analisi comparativa mostra inoltre che Sinner ha più vittorie dopo 400 match di molte leggende dell’era Open, tra cui Roger Federer (286), Pete Sampras (299), Andre Agassi (293), Stefan Edberg (305), Björn Borg (306) e Mats Wilander (313). Solo grandi icone come Jimmy Connors (335), John McEnroe (330), Rafael Nadal (326), Ivan Lendl (323) e Boris Becker (322) hanno fatto meglio.
    Entrando nel dettaglio dei numeri, Sinner ha costruito il suo bilancio con una progressione costante:63 vittorie nei primi 100 incontri, 75 tra i match 101 e 200, 85 tra 201 e 300 e infine 91 successi nelle ultime 100 partite.
    Questo andamento mostra una crescita continua e un rendimento sempre più stabile, segno della maturità tecnica e mentale raggiunta dal giocatore altoatesino.Con una percentuale di vittorie superiore al 78%, Sinner è oggi uno dei tennisti più vincenti della nuova generazione e il suo avvio di carriera lo colloca statisticamente tra i migliori di sempre. Un risultato che conferma la solidità del suo percorso e la sua capacità di mantenere un livello di gioco costante contro qualsiasi avversario e superficie.
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    Sinner come Djokovic: raggiunti i quarti in tutti i Masters 1000 e finali in ogni Slam

    Jannik Sinner – Foto Patrick Boren

    Jannik Sinner continua a dimostrare una costanza di rendimento degna dei più grandi. Con la qualificazione ai quarti di finale del Rolex Paris Masters 2025, l’azzurro ha raggiunto un traguardo straordinario: è diventato, insieme a Novak Djokovic, l’unico giocatore in attività ad aver raggiunto la finale in tutti i tornei del Grande Slam e i quarti di finale in ognuno dei nove Masters 1000.Un dato che evidenzia la regolarità e la maturità del tennista altoatesino, capace da due stagioni di spingersi con continuità fino alle fasi finali di quasi tutti i tornei disputati.
    In un circuito sempre più competitivo, Sinner ha costruito il proprio successo su una combinazione di solidità, efficacia e controllo mentale, qualità che gli hanno permesso di entrare a pieno titolo tra i protagonisti assoluti del tennis mondiale.Dopo Djokovic, nessun altro era riuscito a raggiungere questo livello di completezza statistica: un riconoscimento simbolico ma significativo, che certifica come il 2025 sia stato per Sinner l’anno della definitiva consacrazione.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Record di pubblico al Rolex Paris Masters nella nuova sede della La Défense Arena

    La Défense Arena – Foto Patrick Boren

    Il cambio di sede dell’ATP Rolex Paris Masters, spostato dall’Accor Arena di Bercy al nuovo impianto della La Défense Arena, è stato accolto positivamente dal pubblico. In soli tre giorni di competizione, il torneo ha già superato il proprio record storico di affluenza, con oltre 200.000 biglietti venduti, come comunicato dalla Federazione Francese di Tennis.
    Il precedente record, stabilito nella scorsa edizione ancora disputata a Bercy, era di 176.000 biglietti. Per questa edizione, gli organizzatori hanno messo in vendita tagliandi a partire da 9 euro, una politica di prezzi che ha favorito l’afflusso del pubblico e la forte domanda fin dai primi giorni del torneo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO