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    Sogno Infranto: Marco Bortolotti escluso dagli US Open 2024 per questioni di visto

    Marco Bortolotti nella foto

    Il mondo del tennis italiano si trova di fronte a una notizia inaspettata alla vigilia degli US Open 2024. Marco Bortolotti, doppista di 33 anni, si è visto negare il visto d’ingresso negli Stati Uniti, vanificando così il suo sogno di debuttare in un torneo del Grande Slam.Questa notizia giunge come un fulmine a ciel sereno per Bortolotti, che negli ultimi mesi aveva già affrontato e superato una delicata vicenda legata a un presunto caso di doping, simile a quello che ha coinvolto il suo connazionale Jannik Sinner. Esonerato da ogni accusa, il tennista emiliano sembrava pronto a voltare pagina e a cogliere l’opportunità più importante della sua carriera.
    Tuttavia, le autorità statunitensi hanno negato il visto a Bortolotti citando come motivazione la sua presenza in Iran nel 2015, dove aveva partecipato ad alcuni tornei ITF. Le attuali tensioni diplomatiche tra Stati Uniti e Iran hanno portato all’implementazione di norme di ingresso particolarmente rigide, che hanno finito per colpire anche il mondo dello sport.
    Questa decisione solleva interrogativi sulle conseguenze che le dispute geopolitiche possono avere sulle carriere degli atleti. Bortolotti, che si era guadagnato il diritto di partecipare agli US Open grazie alle sue prestazioni nel circuito, si trova ora a dover rinunciare a un’opportunità che poteva rappresentare il coronamento di anni di sacrifici e dedizione.
    La Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma ci si aspetta che nelle prossime ore possa intervenire per cercare una soluzione diplomatica che permetta a Bortolotti di partecipare al torneo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Caso Sinner vs Halep: Mouratoglou solleva dubbi sulla gestione delle sospensioni nel tennis

    Patrick Mouratoglou nella foto

    In un recente post su LinkedIn, Patrick Mouratoglou, rinomato coach di tennis, ha sollevato importanti questioni riguardo la gestione dei casi di sospensione nel tennis professionistico. Pur riconoscendo che il caso di Jannik Sinner è stato gestito adeguatamente, Mouratoglou ha evidenziato una marcata disparità di trattamento rispetto alla vicenda che ha coinvolto Simona Halep, atleta da lui allenata al momento del controverso test antidoping nel settembre 2022.
    Il tecnico francese ha puntato il dito contro la comunicazione dell’ITIA (Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis), criticando l’uso improprio del termine “tribunale” in riferimento all’organo che ha revocato la sospensione di Sinner. “Non si tratta affatto di un tribunale,” ha precisato Mouratoglou. “Tecnicamente, è solo un’azienda privata ingaggiata dall’ITIA.”Mouratoglou ha quindi sottolineato la differenza fondamentale con il caso Halep: “Il vero tribunale è il TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport), quello a cui si è rivolta Simona Halep. È stato il TAS, dopo un’indagine approfondita e un vero confronto, a stabilire la sua innocenza.”
    Il coach ha poi delineato il tortuoso percorso affrontato dalla Halep: “Simona è stata sospesa provvisoriamente, le è stato negato il diritto di appello per mesi, poi è stata nuovamente sospesa, e solo alla fine ha potuto presentarsi davanti al TAS per essere dichiarata innocente. Tutto questo è avvenuto sotto gli occhi del pubblico fin dall’inizio.”
    Il dibattito sull’uniformità di trattamento degli atleti in situazioni simili sembra destinato a continuare, con potenziali ripercussioni sulla credibilità del sistema antidoping nel tennis professionistico.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    “Fritz sul pickleball: ‘Tennis e pickleball possono coesistere’”. Fritz sul caso Sinner: ‘Serve coerenza nelle sospensioni’. Monfils stupisce ancora: colpo storico all’Ultimate Tennis Showdown. Nishikori salta lo US Open: l’ex finalista punta al Challenger di Como

    Taylor Fritz nella foto – Foto Getty Images

    Il pickleball sta guadagnando popolarità a livello mondiale, specialmente negli Stati Uniti. Nei giorni precedenti allo US Open 2024, diversi tennisti sono stati visti praticarlo in eventi promozionali, creando ponti tra due sport che potrebbero sembrare rivali. Taylor Fritz non la vede così e offre una riflessione interessante interrogato sull’argomento: “Non credo che dobbiamo preoccuparci. Vedo persone nel mondo del tennis che odiano totalmente il pickleball, ma per me non è un problema. Mi piace giocarci a volte, è divertente, non vedo ragioni per cui i due sport non possano coesistere”, ha affermato.Gael Monfils ci ha abituati a colpi impressionanti che diventano rapidamente virali, ma ciò che ha realizzato nella finale del torneo di esibizione Ultimate Tennis Showdown, dove si è laureato campione battendo Tsitsipas, è storico. Un colpo simile si era visto solo con Federer, in quel mitico punto contro Roddick. Semplicemente, godiamoci il francese.

    Ridiculous. Banger of the year by @Gael_Monfils at #UTSNYC pic.twitter.com/aZXkzDOEBq
    — UTS Tour (@uts_tour_) August 23, 2024

    Taylor Fritz ha risposto nella conferenza stampa pre-US Open 2024 sul caso di Jannik Sinner, anche se l’americano ha preferito riferirsi ad altri casi oltre a quello dell’italiano: “Tutti avranno la propria opinione, ma alla fine è abbastanza irrilevante, perché la verità della questione sarà sempre tra lui e il suo team. Confido che tutto il processo di indagine sia stato condotto correttamente. L’unica cosa che dirò è che ci sono molte persone che vengono sospese e non possono giocare per un po’, sia perché hanno saltato i loro test, come quelli casuali, che, a proposito, nonostante quello che ti possano dire, non è così difficile saltare una prova o due. È piuttosto difficile mancarne invece una terza. Molte persone vengono sospese per motivi sfortunati. Suppongo che in questa sentenza abbiano considerato che è diverso e che non c’è divieto, e confido che lui non stesse facendo qualcosa intenzionalmente. Credo solo che dovrebbero essere coerenti in tutti gli ambiti con le sospensioni”.
    Kei Nishikori sarà di nuovo assente allo US Open quest’anno, torneo in cui è arrivato in finale nel 2014. Il giapponese ha attraversato un periodo molto difficile a causa degli infortuni, anche se negli ultimi giorni ha mostrato un livello piuttosto sorprendente. Infatti, al Masters 1000 di Montreal, l’ex numero 4 del mondo ha raggiunto i quarti di finale sconfiggendo Stefanos Tsitsipas lungo il percorso. Tuttavia, questi buoni risultati non sono stati sufficienti per guadagnarsi una wildcard per lo US Open. Così, il giapponese, che occupa il 223° posto nel ranking, si trova in Italia, dove ha scambiato i campi veloci con la terra battuta del Challenger Città di Como, che si disputerà la prossima settimana.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Preoccupazione per Djokovic: Problemi fisici alla vigilia dello US Open

    Novak Djokovic classe 1987, n.2 del mondo – Foto Getty Images

    A poche ore dall’inizio dello US Open 2024, il mondo del tennis parla delle condizioni fisiche di Novak Djokovic. Il campione serbo, numero due del ranking mondiale, sembra essere alle prese con un problema alla schiena che potrebbe compromettere il suo debutto nel torneo.
    L’allarme è scattato venerdì, quando Djokovic ha interrotto bruscamente la sua sessione di allenamento presso l’Arthur Ashe Stadium. Il serbo aveva in programma due ore di pratica, la prima dalle 12:00 alle 13:00 e la seconda dalle 13:00 alle 14:00, quest’ultima prevista sul campo centrale davanti al pubblico insieme al giovane talento danese Holger Rune.
    Tuttavia, Djokovic non si è presentato per la seconda sessione, lasciando Rune ad allenarsi da solo. Secondo quanto riportato da TV2, il team di Djokovic ha informato Rune che il campione serbo necessitava di trattamenti medici urgenti, sollevando dubbi sulla sua capacità di continuare l’allenamento.
    “Si crede che Djokovic soffra di qualche tipo di infortunio, ma la causa esatta è ancora sconosciuta”, riporta il media danese. Questa situazione getta un’ombra sull’imminente partecipazione di Djokovic allo US Open, dove è considerato uno dei grandi favoriti.Il debutto di Djokovic è previsto per lunedì sera, nell’ultima partita di gioco. Questo timing potrebbe rivelarsi cruciale, offrendo al campione serbo qualche ora in più per recuperare e sottoporsi a eventuali trattamenti. Tuttavia, resta da vedere se questi giorni saranno sufficienti per risolvere il problema e permettergli di competere al suo massimo livello.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Caso Sinner, Garattini sul Clostebol: ‘Con la pomata nessuna intenzione di doping’. L’esperto smonta l’accusa”

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Il caso Jannik Sinner ha portato alla ribalta il Clostebol, uno steroide anabolizzante derivato dal testosterone, noto per aumentare la massa muscolare e migliorare le prestazioni fisiche. Ma perché questa sostanza, usata massicciamente dagli atleti della Germania dell’Est negli anni ’70 e ’80, è tornata al centro dell’attenzione nel tennis italiano?
    La positività di Sinner, successivamente scagionato, sarebbe dovuta a una contaminazione involontaria per via cutanea, causata dall’uso di una pomata da parte del suo fisioterapista, Giacomo Naldi. Ma il vero nodo della questione è un’anomalia tutta italiana.L’Italia è l’unico paese in Europa, se non al mondo, dove è ancora possibile risultare positivi involontariamente a questa sostanza. Il motivo? Il Clostebol è contenuto in una pomata e uno spray venduti liberamente nelle farmacie italiane con il nome di Trofodermin. Incredibilmente, questi prodotti possono essere acquistati senza ricetta medica, nonostante riportino visibilmente la scritta “doping”.
    Questa situazione espone gli atleti italiani a rischi enormi. Il principio attivo è altamente trasmissibile, rendendo possibili contaminazioni accidentali come nel caso Sinner. Una peculiarità che solleva serie domande sulla regolamentazione delle sostanze dopanti nel nostro paese.Il farmacologo Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto Mario Negri, ha commentato al Fatto Quotidiano: “Se sotto accusa c’è una pomata è più che evidente che l’intenzione dopante non c’è. Per il doping servono dosi e preparazioni diverse.”
    La vicenda Sinner potrebbe essere il catalizzatore per un cambiamento necessario. Solo così potremo garantire che il prossimo grande talento del tennis italiano non si trovi invischiato in un caso di doping “involontario” per aver semplicemente usato una crema venduta in farmacia.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Dal Corriere: Sinner volta pagina: Naldi e Ferrara fuori dal team

    Sinner volta pagina: Naldi e Ferrara fuori dal team

    Quello che era un segreto di Pulcinella è ora ufficiale: Jannik Sinner ha deciso di separarsi da due membri chiave del suo staff tecnico, Giacomo Naldi e Umberto Ferrara. La notizia, confermata dal Corriere dello Sport, segna un punto di svolta nella gestione dell’entourage del tennista altoatesino dopo il recente caso di doping che lo ha visto protagonista.
    Naldi, fisioterapista, e Ferrara, preparatore fisico, erano stati identificati come i principali responsabili dei due test antidoping positivi che hanno coinvolto Sinner nei mesi scorsi. Nonostante l’assoluzione del giocatore da ogni accusa di doping intenzionale, la vicenda ha evidentemente lasciato strascichi importanti, portando a questa decisione drastica ma prevedibile.
    La scelta di Sinner di allontanare Naldi e Ferrara sembra essere un chiaro segnale della volontà del numero uno italiano di voltare pagina e ripartire con una squadra rinnovata. Questo cambiamento potrebbe essere interpretato anche come un tentativo di ristabilire la fiducia del pubblico e degli addetti ai lavori, dimostrando di prendere molto seriamente la questione e di voler evitare qualsiasi rischio futuro.
    La decisione solleva ora interrogativi su chi andrà a sostituire queste due figure chiave nel team di Sinner. La scelta dei nuovi membri dello staff sarà cruciale per il prosieguo della carriera del giovane campione, che dovrà trovare professionisti in grado non solo di supportarlo tecnicamente, ma anche di gestire la pressione mediatica che inevitabilmente accompagnerà questa fase della sua carriera.
    Questo cambio di personale potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per Sinner, che si trova ora di fronte alla sfida di ricostruire non solo il suo team, ma anche la sua immagine pubblica. Sarà interessante vedere come questi cambiamenti influenzeranno le sue prestazioni future e la sua gestione delle situazioni di stress sia in campo che fuori.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Ora è Ufficiale: Sinner volta pagina: Naldi e Ferrara fuori dal team da venerdì scorso

    Sinner volta pagina: Naldi e Ferrara fuori dal team

    Quello che era un segreto di Pulcinella è ora ufficiale: Jannik Sinner ha deciso di separarsi da due membri chiave del suo staff tecnico, Giacomo Naldi e Umberto Ferrara. La comunicazione ai due è arrivata nel pomeriggio di venerdì, a distanza di tre giorni dalla notizia che l’azzurro era risultato positivo a una quantità infinitesimale di Clostebol e segna un punto di svolta nella gestione dell’entourage del tennista altoatesino dopo il recente caso di doping che lo ha visto protagonista.
    Naldi, fisioterapista, e Ferrara, preparatore fisico, erano stati identificati come i principali responsabili dei due test antidoping positivi che hanno coinvolto Sinner nei mesi scorsi. Nonostante l’assoluzione del giocatore da ogni accusa di doping intenzionale, la vicenda ha evidentemente lasciato strascichi importanti, portando a questa decisione drastica ma prevedibile.
    La scelta di Sinner di allontanare Naldi e Ferrara sembra essere un chiaro segnale della volontà del numero uno italiano di voltare pagina e ripartire con una squadra rinnovata. Questo cambiamento potrebbe essere interpretato anche come un tentativo di ristabilire la fiducia del pubblico e degli addetti ai lavori, dimostrando di prendere molto seriamente la questione e di voler evitare qualsiasi rischio futuro.
    La decisione solleva ora interrogativi su chi andrà a sostituire queste due figure chiave nel team di Sinner. La scelta dei nuovi membri dello staff sarà cruciale per il prosieguo della carriera del giovane campione, che dovrà trovare professionisti in grado non solo di supportarlo tecnicamente, ma anche di gestire la pressione mediatica che inevitabilmente accompagnerà questa fase della sua carriera.
    Questo cambio di personale potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per Sinner, che si trova ora di fronte alla sfida di ricostruire non solo il suo team, ma anche la sua immagine pubblica. Sarà interessante vedere come questi cambiamenti influenzeranno le sue prestazioni future e la sua gestione delle situazioni di stress sia in campo che fuori.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    La commovente storia di Li Tu: dal marketing al primo titolo Challenger in onore della madre

    Li Tu AUS, 27.05.1996 – N.188 ATP

    Il circuito ATP è ricco di storie appassionanti, e quella di Li Tu è una di quelle che meritano di essere raccontate. Il tennista australiano di origini asiatiche ha compiuto un percorso straordinario, passando da una carriera nel marketing a un ritorno trionfale nel tennis professionistico, il tutto guidato dall’amore e dal sostegno incondizionato di sua madre.
    Tu, coetaneo di stelle come Thanasi Kokkinakis e Nick Kyrgios, aveva abbandonato il tennis nel 2014 per laurearsi in Marketing. Fondò una sua accademia di tennis, la L2 Academy, combinando le sue due passioni. Ma fu la pandemia a cambiare tutto: Li decise di riprendere la racchetta, partecipando ai tornei UTR in Australia e vincendo 32 partite su 34.
    Il suo ritorno culminò con una wild card per gli Australian Open 2021, dove tenne testa a Feliciano Lopez. Da lì, la sua ascesa è stata lenta: tre titoli Futures a Monastir, altri successi in Francia, fino a sfiorare la top-300 nel 2022.
    Ma il vero cuore della storia di Li Tu si è rivelato solo, con la sua vittoria nel Challenger di Seoul del 2022. In un post emozionante sui social, Tu ha dedicato il suo primo titolo Challenger alla madre, scomparsa per cancro. “Oggi è il tuo compleanno, mamma,” ha scritto Tu. “Gli ultimi due mesi sono stati i più duri della mia vita. Ti ho vista combattere il cancro, soffrire e lottare ogni giorno. Sono stato al tuo fianco mentre esalavi l’ultimo respiro il 24 agosto 2022.”La vittoria a Seoul, arrivata poco dopo il funerale della madre, assume così un significato profondo e toccante. “Prima di ogni partita guardavo il cielo e non potevo fare a meno di sorridere vedendoti. Ce l’abbiamo fatta, mamma,” ha concluso Tu.
    Questa storia ci ricorda che il tennis, soprattutto nei circuiti minori, è pieno di eroi e lottatori che, lontano dai riflettori, ci insegnano che questo sport è una vera scuola di vita. Li Tu, ora nella top 200 mondiale, è l’emblema di come la perseveranza, il duro lavoro e l’amore possano trasformare i sogni in realtà, anche nelle circostanze più complesse al di la di ogni stucchevole polemica.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO