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    Dimitrov sul caso Sinner: “Gestione anomala, possibile doppio standard”. Il bulgaro si unisce alle voci critiche sulla gestione del caso di doping

    Jannik Sinner e Grigor Dimitrov nella foto – Foto Getty Images

    A settimane di distanza dalla notizia del positivo al doping di Jannik Sinner, il caso continua a far discutere il mondo del tennis. Neanche la vittoria dell’italiano agli US Open 2024 è riuscita a placare le polemiche e le domande dei giornalisti. L’ultimo a esprimersi sulla questione è stato Grigor Dimitrov, che non ha usato mezzi termini nel criticare la gestione del caso.
    Il tennista bulgaro, recentemente confermato come sostituto di Rafael Nadal per la Laver Cup 2024, si trova attualmente a Sofia per un’esibizione con Novak Djokovic. In un’intervista alla televisione nazionale, Dimitrov ha affrontato il tema del doping di Sinner, giocatore che ha affrontato più volte in carriera, perdendo recentemente nei quarti del Roland Garros e nella finale del Miami Open.
    Dimitrov ha puntato il dito principalmente sulla procedura seguita nel caso Sinner: “Ciò che mi ha sorpreso di più è stato come sono stati gestiti i processi e i protocolli in questo caso. Ci sono giocatori che hanno sperimentato processi completamente diversi, con procedure differenti, e questo mi ha fatto chiedere se ci sia stato un doppio standard.”
    Il bulgaro ha sottolineato come la notizia del positivo sia stata resa pubblica solo dopo che il tribunale aveva già deciso di scagionare Sinner, con la sospensione provvisoria revocata appena un giorno dopo l’annuncio del test positivo. “Questo lo vediamo anche in altri sport. Non è un segreto. Tuttavia, il modo in cui si è sviluppato questo caso mi è sembrato molto strano, anche per qualcuno che è stato nel circuito ATP per tanti anni,” ha aggiunto Dimitrov.
    Con queste dichiarazioni, Dimitrov si unisce alle voci critiche sulla gestione del processo, sia da parte dell’ATP che dell’ITIA (International Tennis Integrity Agency) dopo la comunicazione del positivo a Sinner. Tuttavia, negli ultimi giorni, l’italiano ha anche trovato sostenitori che hanno difeso la legittimità del processo e la sua innocenza, tra cui Casper Ruud.
    Riportare le notizie è un nostro compito che cerchiamo di fare nel miglior o peggior (lo decidete voi) modo possibile.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Ion Tiriac propone: “Aumentiamo le dimensioni della palla del 50%”. L’ex tennista rumeno suggerisce una soluzione radicale per rallentare il gioco

    Ion Tiriac nella foto

    In un’intervista esclusiva concessa ad un giornale di Bucarest, Ion Tiriac, ex tennista e noto imprenditore rumeno, ha condiviso le sue opinioni sullo stato attuale del tennis, concentrandosi in particolare sulla velocità del gioco che, a suo avviso, ha raggiunto livelli eccessivi.
    Tiriac, figura influente nel mondo del tennis, ha espresso preoccupazione per l’evoluzione del gioco: “Se dobbiamo parlare del gioco, trovo che sia diventato davvero troppo veloce. Questo è legato all’evoluzione dei materiali e alla condizione fisica dei giocatori.”Per affrontare questo problema, l’ex campione ha proposto una soluzione che lui stesso definisce rivoluzionaria: “È per questo che ho proposto di aumentare le dimensioni della palla del 50%. Capisco che possa sembrare un po’ rivoluzionario, ma rallenterebbe il gioco.”
    Questa proposta audace di Tiriac riflette una crescente preoccupazione nel mondo del tennis riguardo all’equilibrio tra potenza e tattica nel gioco moderno. L’aumento delle dimensioni della palla potrebbe infatti portare a scambi più lunghi e a un gioco più strategico, riducendo l’impatto della pura potenza.
    Tuttavia, una modifica così radicale all’attrezzatura di gioco solleva inevitabilmente domande sulla fattibilità e sull’impatto che potrebbe avere sul tennis professionistico. Come reagirebbero i giocatori? Come influenzerebbe le diverse superfici di gioco? E soprattutto, come verrebbe accolta dai fan e dalle organizzazioni che governano lo sport?
    La proposta di Tiriac, per quanto controversa, apre un importante dibattito sul futuro del tennis e su come lo sport possa evolversi per mantenere l’equilibrio tra spettacolo e tecnica. Resta da vedere se questa idea troverà terreno fertile tra gli addetti ai lavori o se rimarrà solo una provocazione di un personaggio sempre pronto a sfidare lo status quo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Dimitrov: “Voglio essere ricordato per chi sono, non solo per il tennis”. Il bulgaro si apre sulla vita fuori dal campo e sulla sua esperienza in Laver Cup

    Grigor DImitrov – Foto Getty Images

    Grigor Dimitrov, ex numero 3 del mondo, si prepara a partecipare alla Laver Cup 2024 a Berlino, prendendo il posto del ritirato Rafael Nadal. Nonostante il doloroso ritiro per infortunio ai quarti di finale degli US Open, il bulgaro sembra essersi ripreso rapidamente e si dice pronto per questo prestigioso evento a squadre.
    In un’intervista rilasciata al sito ufficiale della Laver Cup, Dimitrov ha rivelato aspetti poco conosciuti della sua vita fuori dal campo: “Mi piace creare cose nel mio tempo libero. Se ti raccontassi tutto quello che faccio, mi chiederesti: ‘Giochi davvero a tennis?’”. Il 33enne ha poi aggiunto: “Amo il tennis, ma anche se diventassi il migliore di tutti i tempi, non voglio essere definito solo da questo sport. Sono la mia persona e voglio essere ricordato per chi sono veramente. Sono molto più che tennis”.
    Questa non è la prima esperienza di Dimitrov alla Laver Cup. Il bulgaro ha partecipato all’edizione di Chicago nel 2018, condividendo il campo con leggende come Bjorn Borg, Roger Federer e Novak Djokovic. Ricordando quell’esperienza, Dimitrov ha detto: “Guardi al tuo fianco e vedi solo leggende dello sport. Quel tipo di atmosfera, dare il cinque a Borg, Federer seduto con me in panchina dopo il primo set, o sentire Novak urlare qualcosa in serbo sullo sfondo. È stata un’esperienza incredibile. Tutti i ragazzi mi hanno supportato in modo spettacolare, il sostegno è stato pazzesco”.
    Queste dichiarazioni offrono uno sguardo più profondo su Grigor Dimitrov, rivelando un atleta che, pur amando profondamente il suo sport, desidera essere ricordato per la sua personalità completa, non solo per i suoi successi sul campo. Con la Laver Cup alle porte, i fan avranno l’opportunità di vedere nuovamente in azione questo talentuoso giocatore in un contesto unico, dove lo spirito di squadra si fonde con l’eccellenza individuale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Djokovic: “Niente smartphone per i miei figli”

    Foto di Livetennis.it (IA a pagamento)

    Novak Djokovic, il più grande tennista di tutti i tempi, dimostra che anche le superstar affrontano le comuni sfide della genitorialità moderna. In un’intervista esclusiva al quotidiano serbo Blic, concessa a margine dell’incontro di Coppa Davis tra Serbia e Grecia, il 24 volte campione Slam ha condiviso una decisione familiare che sta generando dibattito: il rifiuto di concedere smartphone ai suoi figli.
    “I miei figli non hanno ancora un telefono cellulare,” ha rivelato Djokovic, “e questo spesso causa discussioni tra me e mia moglie.” Il campione serbo ha ammesso che i suoi figli si lamentano, dicendo: “A scuola tutti ne hanno uno, tranne noi.”Questa scelta, apparentemente controcorrente, riflette la determinazione di Djokovic nel navigare le complesse acque della genitorialità nell’era digitale. “Non è facile e ha ripercussioni su altri livelli,” ha confessato il tennista, riconoscendo la pressione sociale che i suoi figli devono affrontare.
    Djokovic ha poi elaborato sulla sua filosofia educativa: “Se tutti fanno qualcosa, il gregge si comporta così, si pensa di doverlo seguire. Ma non è necessariamente vero.” Con queste parole, il campione serbo sottolinea l’importanza di pensare in modo indipendente e di non cedere alla pressione dei coetanei.
    “È qui che penso ci distinguiamo dagli altri,” ha aggiunto con orgoglio, “perché siamo testardi e attivi.” Questa dichiarazione rivela non solo la fermezza di Djokovic come genitore, ma anche il desiderio di instillare nei suoi figli valori di indipendenza e pensiero critico.
    L’approccio di Djokovic alla genitorialità rispecchia la stessa determinazione e forza mentale che lo hanno reso un campione senza pari nel tennis. Mentre continua a dominare sui campi da tennis di tutto il mondo, sembra che la sua sfida più grande e gratificante si stia svolgendo fuori dal campo, nel ruolo di padre.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Elina Svitolina conclude anticipatamente la stagione 2024

    Elina Svitolina – Foto Mattia Martegani

    Elina Svitolina ha posto fine alla sua stagione con mesi di anticipo rispetto alla conclusione del calendario tennistico. La giocatrice ucraina lo ha confermato ai media del suo paese a Kiev, annunciando lo stop a causa di un infortunio non specificato. Il suo ultimo match di quest’anno sarà quindi la sconfitta contro Coco Gauff al terzo turno degli US Open 2024.
    “Ho avuto una buona stagione, che si è già conclusa a causa di un infortunio,” ha dichiarato Elina. “Finire tra le prime 30 è un buon risultato, soprattutto considerando che sono stata infortunata per buona parte dell’anno. Purtroppo non sono riuscita a portare una medaglia dalle Olimpiadi, ma ci sono state grandi vittorie. Volevo di più, volevo giocare meglio, ma ora mi concentrerò sul recupero e spero di giocare meglio all’inizio del 2025.”
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Matteo Berrettini su Jannik Sinner: “Una cosa che gli ruberei è la dedizione al lavoro, la capacità di voler migliorare sempre”

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto FITP

    Matteo Berrettini si prepara con entusiasmo alla Coppa Davis, dove l’Italia difenderà il titolo conquistato lo scorso anno. In un’intervista a Sky Sport, il tennista romano ha espresso la sua gioia per il ritorno in squadra dopo aver saltato le finali di Málaga del 2023 a causa di un infortunio.
    “L’anno scorso l’ho vissuta un po’ da fuori. Ho lavorato duramente per tornare a disposizione”, ha dichiarato Berrettini. “Abbiamo la squadra più completa, quindi la scelta del capitano è molto complessa, ma spero e credo di essermelo guadagnato. L’obiettivo è difendere il titolo, andando partita per partita. La Coppa Davis è una competizione speciale.”Berrettini ha sottolineato l’importanza di giocare in casa, a Bologna, come fattore di motivazione per la squadra. Ha anche espresso il suo orgoglio per il movimento tennistico italiano, guidato dal recente successo di Jannik Sinner agli US Open: “Qualche anno fa ci avrebbero detto: ‘Siete pazzi, è impossibile’. Il capofila di questo movimento è Jannik, che ha appena vinto un altro Slam. È il numero uno al mondo, non so quante migliaia di punti abbia in più rispetto al secondo.”
    Riguardo alle aspettative per questa edizione della Coppa Davis, Berrettini ha mantenuto un atteggiamento cauto: “È difficile dire ora che siamo una delle squadre favorite, soprattutto con questo formato. Non dimentichiamo che l’anno scorso abbiamo iniziato perdendo 3-0 con il Canada, e poi abbiamo vinto. Dobbiamo giocare tranquilli, con il gruppo e con la forza del nostro tennis possiamo arrivare fino in fondo.”Il tennista ha anche ricordato il suo match contro Sinner a Wimbledon, definendolo un momento chiave per il suo ritorno ad alti livelli: “Lì ho sentito di essere tornato a quel livello, cosa che mi ero chiesto durante i mesi difficili. Non è un caso che dopo quella partita sia riuscito a vincere due tornei, mi ha dato una grande spinta.”Berrettini ha elogiato la dedizione e l’etica del lavoro di Sinner, indicandole come qualità che vorrebbe emulare: “Una cosa che gli ruberei è la dedizione al lavoro, la capacità di voler migliorare sempre. È arrivato ai vertici del tennis molto giovane e non ha mai voluto fermarsi.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    L’importanza della preparazione mentale nel tennis

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Nel mondo del tennis professionistico, la preparazione mentale riveste un ruolo fondamentale, spesso determinante quanto l’allenamento fisico e tecnico. I grandi campioni non si distinguono solo per la loro abilità nel colpire la palla, ma anche per la loro capacità di gestire la pressione, mantenere la concentrazione e reagire positivamente alle avversità. Questo articolo esplorerà in profondità l’importanza della preparazione mentale nel tennis, analizzando le tecniche utilizzate dai professionisti e offrendo consigli pratici per migliorare le proprie performance mentali sul campo.
    Preparazione mentale nel tennis: gestire la pressione nei momenti decisivi
    Nel tennis, la preparazione mentale è tanto cruciale quanto quella fisica. Molti match si decidono nei momenti chiave, dove la pressione si fa sentire maggiormente: nei tie-break, nei match point o durante un set decisivo. I tennisti devono allenare la mente per mantenere la concentrazione e il controllo delle emozioni in situazioni di forte stress. La capacità di gestire queste situazioni ad alta tensione spesso distingue i campioni dai giocatori di medio livello.
    Uno degli esempi più emblematici è quello del tie-break, dove spesso il livello tecnico dei giocatori si equivale, e a fare la differenza è la capacità di rimanere calmi e lucidi. Molti tennisti lavorano con psicologi sportivi per allenare la resilienza e sviluppare tecniche di rilassamento e visualizzazione per affrontare meglio questi momenti di tensione. L’obiettivo è creare una sorta di “pilota automatico mentale” che permetta di affrontare le situazioni più stressanti con sicurezza e determinazione.
    La resilienza psicologica: il segreto dei campioni
    La resilienza psicologica è una delle caratteristiche fondamentali che distingue un giocatore da un grande campione. Questa capacità di recuperare rapidamente da situazioni avverse, di mantenere la concentrazione sotto pressione e di adattarsi a circostanze mutevoli è ciò che permette ai migliori giocatori di rimanere al vertice del loro gioco anno dopo anno. La resilienza non è solo una questione di talento innato, ma una competenza che può essere sviluppata e rafforzata nel tempo attraverso una preparazione mentale mirata e costante.
    I campioni come Rafael Nadal, Novak Djokovic e Serena Williams hanno dimostrato ripetutamente una straordinaria capacità di resilienza psicologica nel recupero da un set di svantaggio, nel superare infortuni o nel gestire la pressione di un grande slam.
    Tecniche per migliorare la preparazione mentale nel tennis
    La preparazione mentale nel tennis non è un concetto astratto, ma un insieme di tecniche e pratiche concrete che possono essere apprese e perfezionate nel tempo. Ma quali sono le tecniche più efficaci?
    Visualizzazione positiva
    La visualizzazione positiva è una tecnica potente utilizzata da molti atleti di alto livello, inclusi i tennisti professionisti. Questa pratica consiste nell’immaginare vividamente e dettagliatamente scenari di successo sul campo da tennis. Visualizzare se stessi mentre si eseguono colpi perfetti, si vincono punti importanti o si solleva un trofeo può avere un impatto significativo sulla fiducia e sulle prestazioni reali.
    Per praticare la visualizzazione positiva, dedicare alcuni minuti al giorno a questo esercizio mentale può fare la differenza. Questa pratica regolare può aiutare a programmare il subconscio per il successo e a ridurre l’ansia legata alle prestazioni.
    Allenamento alla gestione dello stress
    Gestire lo stress è fondamentale per mantenere la calma e la lucidità durante le partite di tennis, soprattutto nei momenti più critici. Questa forma di preparazione mentale include una varietà di tecniche che aiutano a regolare le risposte emotive e fisiche. Imparare a gestire lo stress non solo migliora le prestazioni sul campo, ma può anche avere benefici significativi nella vita quotidiana.
    Alcune tecniche efficaci includono:

    Esercizi di respirazione profonda
    Meditazione mindfulness
    Tecniche di rilassamento muscolare progressivo
    Affermazioni positive

    Routine pre-servizio
    La routine pre-servizio consiste in una sequenza di azioni e pensieri ripetuti prima di ogni servizio. Una routine ben strutturata può agire come un “interruttore mentale”, preparando il giocatore per l’azione imminente.
    Una routine pre-servizio efficace generalmente include elementi come:

    Un numero fisso di rimbalzi della palla
    Respirazione profonda e controllata
    Visualizzazione del servizio perfetto
    Un gesto o movimento fisico ripetitivo

    L’aspetto chiave è la coerenza. Ripetere la stessa routine prima di ogni servizio, indipendentemente dalla situazione di gioco, aiuta a mantenere la calma e la concentrazione. Con la pratica, questa routine diventa automatica, permettendo al giocatore di entrare in uno stato mentale ottimale per eseguire il servizio con fiducia e precisione.
    Dal campo al tavolo da gioco: come la forza mentale porta al successo
    La preparazione mentale è diventata un elemento imprescindibile per raggiungere il successo nel tennis moderno. Oggi, non basta eccellere solo sul piano tecnico o fisico; la forza mentale è spesso il fattore decisivo che distingue i campioni dai semplici contendenti. Questa consapevolezza ha portato molti giocatori e allenatori a dedicare una parte sostanziale del loro tempo all’allenamento psicologico.
    Grandi campioni come Rafael Nadal rappresentano un chiaro esempio di quanto la forza mentale possa fare la differenza in campo. Celebre per la sua capacità di gestire la pressione nei momenti cruciali, Nadal ha costruito gran parte del suo successo sulla resilienza psicologica. È rinomato per la sua concentrazione anche durante le partite più lunghe e faticose, per la rapidità con cui si riprende dopo errori o sconfitte e per la sua abilità nell’adattarsi alle mutevoli condizioni di gioco.
    La preparazione mentale di Nadal si è dimostrata fondamentale non solo nel tennis, ma anche in altre sfide, come il poker. Anche se tennis e poker sembrano distanti, Nadal ha dimostrato che la sua capacità di gestire la pressione funziona altrettanto bene al tavolo da gioco. Sia il poker che il tennis richiedono concentrazione, gestione del rischio e una freddezza mentale essenziale per prendere decisioni rapide e razionali anche sotto stress.
    Questa connessione tra sport e gioco d’azzardo dimostra quanto la preparazione mentale sia una risorsa fondamentale non solo nel tennis, ma in qualsiasi competizione dove la psicologia gioca un ruolo determinante. E se un tempo accedere ai giochi online poteva sembrare complesso, oggi, grazie ai siti di comparazione, è diventato molto più semplice. Con i consigli degli esperti e le numerose recensioni dei migliori casinò online, accessibili su https://www.miglioricasinoonline.info/, è possibile trovare la piattaforma più adatta alle proprie preferenze e scegliere tra un vasto catalogo di giochi.
    La preparazione mentale come chiave del successo nel tennis
    Mentre le racchette evolvono e le tecniche si perfezionano, è la mente del giocatore a rimanere l’arma più potente nel tennis moderno. La preparazione mentale non è solo un vantaggio, ma una necessità per chi vuole lasciare il segno in questo sport. È quel filo invisibile che lega i momenti di gloria dei campioni, dai match point salvati in modo incredibile alle rimonte impossibili che entrano nella leggenda.
    La bellezza di questo aspetto del tennis sta nella sua universalità. Non è necessario essere Nadal o Serena Williams per trarne beneficio: le tecniche di preparazione mentale sono accessibili a tutti. E il loro valore va oltre il campo da gioco, trasformandosi in strumenti preziosi anche nella vita quotidiana.
    Il più grande allenamento, oltre a quello fisico, è quello mentale. Perché nel tennis, come nella vita, è spesso la battaglia interiore a decidere chi vincerà quella esteriore. LEGGI TUTTO

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    Bouchard difende Pegula: ‘Il denaro non può comprare una finale Slam

    Eugenie Bouchard nella foto – Foto Getty Images

    In un mondo del tennis sempre più sotto i riflettori dei social media, anche un commento ben intenzionato può scatenare una tempesta mediatica. È quanto accaduto recentemente a Eugenie Bouchard, ex top 5 mondiale, che si è trovata al centro di una controversia per aver difeso Jessica Pegula.
    La Pegula, attualmente una delle migliori giocatrici al mondo, è spesso oggetto di critiche non per le sue prestazioni in campo, ma per il suo background familiare. Figlia di Terry Pegula, uno degli uomini più ricchi degli Stati Uniti, Jessica si trova spesso a dover dimostrare che il suo successo è frutto del suo talento e non del suo conto in banca.Intervenendo su questo delicato argomento, Bouchard ha cercato di mettere in evidenza proprio questo aspetto. “Il denaro non può comprare una finale di Grand Slam”, ha affermato la canadese sui social media. Il suo intento era chiaro: sottolineare come i risultati di Pegula siano il frutto di sforzo e dedizione, non di privilegi economici.
    Tuttavia, come spesso accade nel mondo dei social, le parole di Bouchard sono state fraintese. Alcuni follower hanno interpretato il suo commento come una critica velata alla Pegula, costringendo l’ex finalista di Wimbledon a chiarire la sua posizione.
    “Come? Sto elogiandola, dicendo che è arrivata in finale di un Grande Slam grazie al suo duro lavoro, alla sua dedizione, ecc. Non per i soldi. Non si possono comprare vittorie nel tabellone degli US Open. Lei è fantastica”, ha precisato Bouchard, visibilmente frustrata dal malinteso.L’episodio mette in luce due aspetti interessanti del tennis moderno. Da un lato, la pressione aggiuntiva che alcuni giocatori, come Pegula, devono affrontare a causa della loro situazione familiare. Dall’altro, la complessità della comunicazione sui social media, dove anche le migliori intenzioni possono essere fraintese.
    Bouchard, che ultimamente si è dedicata più al pickleball che al tennis, ha dimostrato di seguire ancora con attenzione le vicende del circuito WTA. Il suo sostegno a Pegula evidenzia una solidarietà tra giocatrici che va oltre la competizione in campo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO