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    Siamo tutti umani”: Rune apprezza il documentario di Alcaraz e svela retroscena del loro rapporto

    Holger Rune nella foto – Foto Getty Images

    Nonostante le loro carriere si siano sviluppate in parallelo nella scalata verso i vertici del tennis mondiale, Holger Rune ha trovato il tempo di immergersi nel racconto della vita del suo rivale di lunga data, esprimendo un giudizio entusiasta su “Carlos Alcaraz: My Way” durante gli Internazionali BNL d’Italia di Roma.
    “Ho avuto modo di scambiare qualche parola con lui a riguardo negli spogliatoi,” ha rivelato il danese dopo la sua vittoria in rimonta per 3-6, 6-3, 6-4 contro Francisco Comesana, match che ha segnato il suo ritorno in campo dopo il ritiro al Mutua Madrid Open per problemi al ginocchio. “Lo trovo davvero ben realizzato. Rappresenta una finestra preziosa per gli appassionati di tennis e, come ho già sottolineato dopo la mia esperienza in Break Point con Netflix, credo sia straordinario per i fan poter osservare ciò che accade dietro le quinte. C’è qualcosa di profondamente autentico in tutto questo, perché alla fine siamo tutti esseri umani.”
    Il riferimento è all’episodio della seconda stagione di “Break Point” che Rune ha condiviso proprio con Alcaraz, un’esperienza che, nonostante la sua apparente reticenza a ripeterla, gli ha permesso di apprezzare maggiormente questo sguardo intimo sulla vita di un giocatore che conosce fin dall’adolescenza.
    Con un sorriso malizioso, il campione di Barcellona ha aggiunto: “Non vorrei risultare polemico, ma probabilmente ero un atleta leggermente più disciplinato di lui durante il periodo juniores,” ha scherzato Rune, fresco della vittoria contro lo spagnolo al Barcelona Open Banc Sabadell appena due settimane fa. “Ma devo ammettere che sta rapidamente colmando il divario e ora ha raggiunto livelli di professionalità impressionanti!”Rune ha poi offerto un’analisi sorprendentemente profonda del talento precoce di Alcaraz: “Già nei circuiti giovanili, il suo potenziale era lampante, così come il suo talento naturale e tutto il resto. Era un giocatore straordinario e, naturalmente, gli spagnoli hanno un approccio alla vita diverso rispetto ai danesi. Si tratta di un’impronta caratteriale completamente differente.”
    La docuserie in tre parti, rilasciata all’inizio del mese, accompagna lo spettatore attraverso l’incredibile stagione 2024 di Alcaraz, caratterizzata dai trionfi consecutivi nei tornei del Grande Slam al Roland Garros e a Wimbledon. Tuttavia, il racconto non nasconde le difficoltà dello spagnolo nel mantenere quella disciplina ferrea tipicamente associata a leggende come Novak Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer.“Carlos è semplicemente un ragazzo che adora giocare a tennis ed eccelle straordinariamente in questo,” ha osservato Rune con ammirazione. “È affascinante osservarlo e, dal mio punto di vista, credo che la sua esperienza rifletta quella di qualsiasi giocatore. Non ti senti mai esattamente allo stesso modo ogni giorno, la motivazione fluttua continuamente, ma è assolutamente fisiologico.”
    Con una riflessione che rivela la sua maturità nonostante i giovani anni, il danese ha concluso: “Esistono giorni in cui sei costretto a scavare più a fondo dentro te stesso per trovare riserve di energia supplementari. In altre occasioni tutto scorre più naturalmente, ma questo è semplicemente il ritmo della vita, che si tratti di tennis o di qualsiasi altra professione.”Gli ex compagni di doppio nel circuito juniores mantengono un perfetto equilibrio nei loro confronti diretti a livello ATP, con un bilancio attuale di 2-2.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Diana Shnaider rompe il silenzio: “La separazione da Safina? Una sua decisione”

    Diana Shnaider RUS, 02-04-2004 – foto getty images

    Un solo mese è durata la collaborazione tra Diana Shnaider e Dinara Safina nel circuito femminile. Due giorni fa è emersa la notizia che la giocatrice 21enne e l’allenatrice 39enne non avrebbero proseguito la loro partnership durante il WTA 1000 di Roma, una decisione inaspettata che necessitava di qualche spiegazione. Il media russo Championat ha avuto l’opportunità di intervistare Shnaider dopo la sua vittoria al terzo turno contro Jaqueline Cristian per cercare informazioni veritiere, visto che non sono pochi i quotidiani che si sono avventurati nel fornire la propria versione dei fatti.
    “Tutto è accaduto in modo spontaneo, subito dopo la partita a Madrid contro Iga Swiatek,” ha rivelato l’attuale numero 11 del mondo. “Lì Dinara mi ha già detto che non sarebbe venuta con me a Roma. È stata una decisione esclusivamente sua. Una volta a Roma le ho scritto per conoscere quali sarebbero state le condizioni da quel momento in poi, come avremmo continuato il lavoro, ma lei mi ha risposto che non considerava più alcun tipo di cooperazione. Cosa potevo fare? È andata così, è stata una decisione di Dinara, da parte mia la rispetto e l’accetto. Mi preparerò per il prossimo torneo e cercherò alcune nuove opzioni. Non so cosa Dinara pianifichi di fare in seguito, se lavorerà con un’altra persona o si allontanerà dal coaching, ma le auguro buona fortuna in qualunque cosa faccia,” ha dichiarato Diana, voltando pagina.
    Ma qual è il vero motivo di questa separazione così precoce? Secondo alcuni media russi, il nucleo del problema potrebbero essere i genitori della giocatrice. “Ci saranno sempre persone che diffondono qualsiasi tipo di informazione, anche se errata,” ha risposto in modo deciso la tennista di Zhiguliovsk. “Non so da dove la gente tragga l’idea che i miei genitori mi tolgano tutti i soldi, che io viva senza denaro o che non possa permettermi un allenatore. Sono molto scrupolosa quando tocco questo argomento; anche da minorenne nessuno ha preso i miei soldi, non sapete nemmeno quanto ho sul conto.”“I miei genitori non mi dicono nulla su questo tema, ma è molto spiacevole dover ascoltare certe cose,” ha continuato. “Hanno fatto tutto il possibile perché le cose mi andassero bene, quindi sono un po’ tristi per tutto questo. Fa molto male leggere queste cose sui miei genitori, gente che afferma che mi rubano tutti i soldi, è disgustoso. In realtà, ho un ottimo rapporto con loro, i miei genitori sono il mio sostegno, vorrei che tutti avessero una relazione con i propri genitori come la mia,” ha concluso Shnaider su un argomento che ha preso forza negli ultimi tempi e che molti giornalisti sostengono sia il motivo principale per cui sta faticando a trovare un ambiente stabile.
    Con un bilancio di 13-11 in questa stagione, tutti sapevamo quanto sarebbe stata in salita questa annata per Shnaider, ormai stabilmente tra le migliori e obbligata a fare un nuovo salto di qualità se non vuole fare un passo indietro. Finora non ha ottenuto tre vittorie consecutive in nessuno dei tornei disputati, ma questa condizione potrebbe verificarsi questa settimana a Roma se riuscirà a superare agli ottavi di finale la belga Elise Mertens.
    Prima di ciò, Diana torna a dribblare le domande riguardo alla sua collaborazione con Safina, assicurando che questo mese di lavoro al suo fianco le è servito per imparare molte cose che sicuramente le saranno utili in futuro.“Non c’è nulla di negativo tra noi, anche se è stato un periodo molto breve, la verità è che è stato molto produttivo, Dinara ha fatto molte cose per me,” ha spiegato. “Mi ha aiutato a lavorare con le mie emozioni negative, a mantenere la concentrazione, a focalizzarmi per tutta la partita nonostante le condizioni avverse, anche quando stai perdendo. Abbiamo lavorato molto su tutti questi aspetti, quindi le sono molto grata per come ha condiviso tutta la sua esperienza con me. Nonostante questo breve periodo di tempo, sono sicura che si vedranno alcuni frutti del lavoro fatto insieme,” ha concluso.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner da record: il suo dritto raggiunge 4.180 rpm a Roma

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Il ritorno in campo di Jannik Sinner agli Internazionali BNL d’Italia 2025 non è stato solo un successo in termini di risultato, ma ha stabilito anche un impressionante primato statistico che lascia sbalorditi gli esperti del settore.Durante il match d’esordio al Foro Italico, il numero uno del mondo ha registrato un dato che ha dell’incredibile: in uno scambio, il suo colpo di dritto ha fatto girare la palla a 4.180 rivoluzioni al minuto (rpm), un valore che polverizza la media del circuito maschile, attestata a 2.800 rpm.L’rpm (revolutions per minute) è un parametro fondamentale nel tennis moderno, che misura quante volte la palla compie una rotazione completa su se stessa nell’arco di un minuto. Un valore così elevato permette alla palla di superare la rete con un margine di sicurezza maggiore per poi scendere violentemente all’interno del campo con un rimbalzo alto e difficile da controllare per l’avversario.
    Per comprendere la portata di questo dato eccezionale, basti pensare che Arthur Fils, considerato finora il giocatore con il maggior effetto applicato ai propri colpi nel tour, ha una media di 3.330 rpm. Sinner ha quindi superato di quasi 1.000 rivoluzioni al minuto il tennista noto per il suo topspin devastante.
    Naturalmente, il paragone storico va fatto con Rafael Nadal, il re indiscusso del topspin nella storia del tennis. Il campione spagnolo ha generato in media circa 3.200 rpm con il suo dritto durante la carriera, ma nei suoi momenti migliori ha raggiunto picchi straordinari fino a 5.000 rpm, un valore che rimane il punto di riferimento assoluto nel tennis moderno. La differenza sostanziale è che mentre Nadal ha costruito tutto il suo gioco attorno a questa caratteristica, Sinner sta incorporando rotazioni sempre più elevate in un tennis già completo ed efficace su tutte le superfici.
    Questo record tecnico conferma quanto il tennis di Jannik stia evolvendo verso livelli mai visti prima. Non è solo la velocità dei suoi colpi o la precisione delle traiettorie a far paura agli avversari, ma anche questo incredibile effetto che imprime alla palla, rendendo i suoi colpi ancora più difficili da controllare per chi si trova dall’altra parte della rete.
    Il dato è ancora più significativo considerando che Sinner rientrava da uno stop di tre mesi, dimostrando come il lavoro svolto durante la pausa abbia perfezionato ulteriormente i suoi fondamentali. Gli analisti di tennis stanno già studiando le implicazioni di questa evoluzione tecnica: un topspin così pronunciato permette alla palla di superare la rete con un margine di sicurezza maggiore, per poi scendere rapidamente all’interno del campo con un rimbalzo più alto e aggressivo.
    Se il numero uno del mondo è in grado di generare una rotazione così elevata già dal suo primo match dopo la sospensione, c’è da chiedersi quali altri margini di miglioramento possa ancora avere questo fenomeno del tennis italiano. Una cosa è certa: Sinner non mette paura solo con il suo gioco, ma anche con le statistiche che continua a macinare, ridefinendo i limiti di ciò che sembrava possibile nel tennis moderno.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Il caso Oliynykova: rischia di perdere punti e multa per un’email non inviata dal padre al fronte

    Oleksandra Oliynykova nella foto

    Una vicenda tanto surreale quanto drammatica sta scuotendo il mondo del tennis femminile. La tennista ucraina Oleksandra Oliynykova rischia di essere multata e di perdere tutti i punti conquistati in un torneo ITF W35 recentemente vinto, a causa di un’email non inviata in tempo dal padre, impegnato al fronte nella guerra contro la Russia.L’incredibile storia ha dell’assurdo: il padre della Oliynykova, che combatte in un battaglione dell’esercito ucraino, non ha potuto rispondere tempestivamente a una comunicazione ufficiale che doveva dichiarare il ritiro della figlia da un torneo parallelo a quello che la giocatrice ha poi vinto.
    Questa formalità burocratica non espletata potrebbe ora trasformarsi in una pesantissima sanzione per la tennista, che oltre a vedersi privata dei punti conquistati e a dover pagare una multa, rischia addirittura di non poter partecipare alle qualificazioni di Wimbledon, lo Slam più prestigioso del circuito tennistico mondiale.La vicenda appare particolarmente ingiusta considerando le circostanze eccezionali che hanno impedito al padre della giocatrice di adempiere alle formalità richieste. L’uomo, infatti, si trovava in servizio attivo con l’esercito ucraino, impegnato in un conflitto che da oltre un anno sta devastando il paese.
    Il caso ha sollevato numerose polemiche e riacceso i riflettori sulla rigidità di certe norme del tennis professionistico, specialmente in un contesto così drammatico come quello della guerra in Ucraina. Diversi osservatori e addetti ai lavori si stanno mobilitando affinché prevalga il buon senso e la tennista non debba subire conseguenze così severe per una circostanza chiaramente al di fuori del suo controllo.
    Non è la prima volta che la Oliynykova si trova al centro di controversie legate alla guerra nel suo paese. Già durante un torneo WTA 125 a Florianopolis, le era stato chiesto di rimuovere dalla sua divisa un logo che indirizzava a un sito per donazioni all’esercito ucraino, episodio che aveva già sollevato polemiche.Resta da vedere se l’ITF (International Tennis Federation) deciderà di applicare rigorosamente il regolamento o se, tenendo conto delle eccezionali circostanze, farà prevalere il buon senso, permettendo alla tennista ucraina di conservare i punti guadagnati e di partecipare alle qualificazioni di Wimbledon.
    La decisione avrà un impatto significativo non solo sulla carriera sportiva della Oliynykova, ma rappresenterà anche un importante precedente su come il mondo dello sport professionistico affronta situazioni che si intrecciano con drammatiche realtà geopolitiche come la guerra in Ucraina.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sinner torna in campo a Roma: la trasformazione fisica durante i tre mesi di stop. Il numero uno del mondo si presenta agli Internazionali d’Italia con una muscolatura potenziata dopo aver sfruttato la sospensione per lavorare sull’aspetto atletico

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Dopo oltre tre mesi di assenza dai campi di gioco, Jannik Sinner si prepara a tornare in azione agli Internazionali BNL d’Italia 2025, con tutti i riflettori puntati su di lui per valutare quanto il periodo di inattività possa aver influito sul suo tennis. Ma l’aspetto che sta attirando maggiore attenzione è la trasformazione fisica visibile nel campione altoatesino, che ha utilizzato questo periodo forzato di stop per potenziare significativamente la propria struttura muscolare.
    Il numero uno del mondo, sospeso dall’attività agonistica a seguito della sanzione di tre mesi ricevuta dalla WADA per il caso Clostebol dopo la vittoria agli Australian Open 2025, ha deciso di trasformare questa battuta d’arresto in un’opportunità per lavorare sul suo fisico, da sempre considerato uno dei punti su cui migliorare per competere ai massimi livelli.Con la sua altezza di 1,91 metri, Sinner è sempre stato descritto come un giocatore “magrolino” e relativamente esile rispetto ad altri atleti del circuito. Pur avendo modificato il suo aspetto fisico negli ultimi anni, aumentando la massa muscolare, il tennista italiano ha sfruttato questi mesi di stop per un lavoro ancora più specifico, concentrandosi su collo, braccia, glutei e gambe, aree che ora mostrano un evidente sviluppo.
    L’attenzione al miglioramento fisico non è casuale ma risponde a una precisa strategia agonistica. Sinner è consapevole che, nell’attuale panorama tennistico, lui e Carlos Alcaraz rappresentano i due principali dominatori del circuito, e il suo obiettivo non dichiarato è quello di superare lo spagnolo su tutte le superfici.Se sulla superficie dura Sinner ha già dimostrato di avere un vantaggio competitivo, su terra battuta e sull’erba Alcaraz sembra ancora avere qualcosa in più. Proprio la semifinale del Roland Garros 2024 è stata emblematica: l’italiano, in vantaggio per due set a uno, ha visto calare il suo rendimento fisico nei set decisivi, finendo per cedere al murciano che si è imposto 6-4, 6-3 negli ultimi due parziali.
    Questo episodio, così come altre sconfitte nei match al quinto set (in cui il bilancio di Sinner è di sole 6 vittorie su 15 incontri), ha convinto l’altoatesino della necessità di potenziare ulteriormente la propria resistenza e forza muscolare, soprattutto in vista della stagione sulla terra battuta, superficie che richiede il massimo dispendio energetico.Il debutto di Sinner a Roma avverrà domani sera (alle ore 19) contro l’argentino Mariano Navone, specialista della terra battuta che potrebbe metterne alla prova proprio la rinnovata condizione fisica. L’esordio nel torneo di casa rappresenta quindi non solo il ritorno alle competizioni dopo la sospensione, ma anche il primo test per valutare l’efficacia del lavoro svolto in questi mesi di stop.
    In caso di percorso positivo, non è da escludere un possibile incontro in finale con Alcaraz, che permetterebbe di verificare immediatamente se il nuovo Sinner, con una muscolatura potenziata, possa davvero competere ad armi pari con lo spagnolo anche sulla terra battuta, in vista dell’appuntamento clou della stagione: il Roland Garros.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Alcaraz soddisfatto del rientro a Roma: “Nessun dolore, è stata una grande giornata”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz ha iniziato nel migliore dei modi il suo percorso agli Internazionali BNL d’Italia, superando agevolmente Dusan Lajovic con il punteggio di 6-3, 6-3. In conferenza stampa, lo spagnolo si è mostrato particolarmente soddisfatto non solo per la vittoria, ma soprattutto per le risposte positive ricevute dal suo fisico.
    “È stata una grande partita, un ottimo inizio di torneo. Sinceramente, mi aspettavo un match peggiore da parte mia. Ma sono davvero, davvero felice”, ha esordito il murciano. “La cosa più importante era l’infortunio. Prima del match mi chiedevo se avrei sentito dolore o no. Oggi è stato fantastico. Ho fatto qualche scatto, mi sono mosso benissimo senza alcun dolore, il che è grandioso. È stata una grande giornata”.
    Alcaraz ha poi spiegato come ha gestito l’infortunio che lo ha costretto a saltare il torneo di Madrid: “Onestamente, ho preso alcuni giorni senza fare nulla. Solo recupero con il fisioterapista. Non ho fatto alcuna pressione fisica. Non ho fatto alcun movimento”.
    “Quando sono tornato a casa lunedì, dopo essere rientrato da Madrid, ho fatto un test. Volevo vedere come stava la situazione. Era quasi perfetta. Poi ho iniziato ad allenarmi”, ha continuato il numero tre del mondo. “È stato un mix di tutto, capite? Un mix tra prendersela con calma e, naturalmente, allenarsi anche per essere pronto per Roma”.
    Durante la conferenza, il giovane campione spagnolo ha anche rivelato il suo segreto per eseguire efficaci palle corte, una delle armi più letali del suo repertorio: “Prima di tutto, devi costringere l’avversario a stare qualche passo indietro. Non so come spiegarlo. È semplicemente naturale per me”.“La cosa più importante è trovare il momento giusto per eseguirla”, ha aggiunto Alcaraz, “perché è molto meglio fare una palla corta non perfetta ma nel momento giusto, piuttosto che una palla corta eccellente in un momento sbagliato. Devi trovare l’equilibrio su questo”.
    Con questa convincente vittoria all’esordio e, soprattutto, con un fisico che sembra rispondere perfettamente, Alcaraz si candida come uno dei principali favoriti per la vittoria finale del torneo romano, tappa fondamentale di avvicinamento al Roland Garros dove punta a conquistare il suo secondo titolo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Tartarini, Panichi, Bronzetti, Cobolli, Bellucci e Furlan con i talenti di Tennis Foundation

    Tartarini, Panichi, Bronzetti, Cobolli, Bellucci e Furlan con i talenti di I Tennis Foundation

    Una serata magica per celebrare un progetto speciale. Al Circolo Canottieri Aniene di Roma è andata in scena, alla vigilia del Masters 1000 sul rosso del Foro Italico, la cerimonia di premiazione di Intesa Sanpaolo Assicurazioni Little Tennis Champions, il progetto realizzato da I Tennis Foundation e dedicato a 12 talenti italiani che hanno qualità e ambizione ma non le risorse economiche per valorizzarle.
    Presenti alla terza edizione della Charity Night dell’associazione benefica italiana diversi testimonial e i top coach italiani che sostengono le sue attività. Da Simone Tartarini, allenatore da sempre del neo top ten Lorenzo Musetti, a Marco Panichi, l’uomo che oggi cura i muscoli del numero 1 del mondo Jannik Sinner e prima di lui ha fatto incetta di Slam nell’angolo di Novak Djokovic; dai coach italiani Renzo Furlan (protagonista dell’ascesa di Jasmine Paolini al vertice del tennis femminile) e Gipo Arbino (storico allenatore che ha cresciuto Lorenzo Sonego portandolo fino al best ranking di 21 ATP).
    E poi tre campioni attuali del tennis azzurro: il romano Flavio Cobolli, fresco del primo titolo ATP vinto quest’anno a Bucarest, e Davisman lo scorso settembre a Bologna; il mancino tutto estro e qualità Mattia Bellucci, protagonista a Rotterdam a inizio anno con i successi su Medvedev e Tsitsipas; e la riminese Lucia Bronzetti, determinante nel trionfo dell’Italia alla Billie Jean King Cup 2024 e capace di sconfiggere due settimane fa la campionessa Slam Naomi Osaka.
    Le parole dei protagonistiNell’occasione sono stati premiati, in qualità di membri onorari da I Tennis Foundation, gli stessi Cobolli e Bronzetti, e Simone Tartarini: “Sono un grande amico di Gipo Arbino e attraverso lui ho conosciuto tempo fa le bellissime iniziative di I Tennis Foundation – ha raccontato Tartarini -. Ai ragazzi posso solo dire di credere sempre nei sogni perché io sono l’esempio vivente che si possono avverare. Mi considero più un maestro di circolo che un coach. Ho iniziato ad allenare Lorenzo quando aveva 8 anni e oggi è finalmente in top 10, un risultato che aspettava da tanto, ma ora che lo abbiamo raggiunto guardiamo già avanti. Sono più di 15 anni che lavoriamo insieme, ne abbiamo attraversate tante e lui continua tutt’oggi a sognare. E io continuo a lavorare con lui e a credere nei suoi sogni. Forse l’emozione più grande che mi ha regalato è stato il bronzo alle Olimpiadi. Quindi, continuate a sognare, non mollate mai e anche se qualcuno vi dice di desistere: divertitevi e continuate a credere in quello che fate”.
    Parole speciali anche da parte di Lucia Bronzetti: “Per me essere presa ad esempio per i più giovani è un onore ed è ciò a cui aspiro. Non sono una tennista che in campo riesce a ‘spaccare’ la pallina, come si dice in gergo e come fanno altre ragazze, per cui devo usare l’intelligenza e i miei mezzi per battere giocatrici che colpiscono meglio di me. Perciò il mio consiglio è di lottare sempre e soprattutto divertirvi, che è la cosa più importante. Vedrete che con tanti sacrifici e tanta passione si possono realizzare i grandi sogni”.
    Flavio Cobolli, sotto lo sguardo attento del suo coach e papà Stefano, ha parlato anche del rapporto da instaurare con i maestri: “Sono molto felice di ricevere questo riconoscimento. Cerco sempre di essere me stesso e di non cambiare, anche se adesso sto raggiungendo tanti traguardi che sognavo da bambino. Il mio obiettivo è di mantenere sempre quel sorriso che avevo quando ho iniziato. Volevo congratularmi con tutti i borsisti di I Tennis Foundation: come ha detto coach Tartarini continuate a credere nei vostri sogni e se posso darvi un consiglio ascoltate le persone che vi stanno vicino. Io non lo faccio molto spesso (ride, nda), però è una cosa molto importante e quindi mi raccomando non fate arrabbiare i vostri maestri!”.
    “La serata di premiazione rappresenta il momento culminante di un percorso straordinario. Siamo immensamente orgogliosi dei 12 borsisti del programma Intesa Sanpaolo Assicurazioni Little Tennis Champions 2024-25 – ha spiegato Simone Bongiovanni, co-founder di I Tennis Foundation e team manager del progetto -. Accompagnati dai grandi coach del nostro comitato tecnico e dai nostri maestri, hanno mostrato dedizione, impegno e una crescita eccezionale, sia sul piano tennistico che mentale. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di favorire la loro crescita personale e sportiva, e i risultati raggiunti sono la testimonianza concreta di questo percorso. Dobbiamo ringraziare per questo i nostri partner e tutti i grandi allenatori e i campioni della racchetta che non fanno mai mancare il loro sostegno alle nostre attività”.
    Il progetto e i risultatiIl piano di borse di studio, avviato già nell’estate del 2022, ha lo scopo di fornire un percorso annuale comprensivo di sessioni di formazione tennistica con i top coach dell’associazione (nel corso degli anni si sono alternati anche Emilio Sanchez, Ivan Ljubicic, Francesca Schiavone, Vincenzo Santopadre e Omar Camporese) e la partecipazione ai tornei internazionali ITF Under 18. Ai 12 protagonisti anche importanti attività come il mental coaching con Stefano Massari (mental coach storico di Matteo Berrettini) e Simone Bongiovanni.
    Il percorso di questa terza edizione del programma Intesa Sanpaolo Assicurazioni Little Tennis Champions ha visto i 12 giovani borsisti italiani crescere e maturare sotto ogni punto di vista. Gli otto ragazzi (Matteo Gribaldo, Mattia Cappellari, Carlo Paci, Alex Romano, Mattia Bille, Van Son Didoni, Christian Sala e Mattia Pagano) e le quattro ragazze (Francesca Galli, Alessandra Fiorillo, Alessia Antici, Giorgia Buccinotti) hanno disputato i tornei del circuito ITF Under 18 tra Italia, Spagna, Francia, Slovenia, Marocco, San Marino, Egitto e Turchia, confermando i progressi registrati nelle edizioni precedenti, con un bilancio complessivo dal 2022 ad oggi di 4 titoli italiani conquistati (l’ultimo con Matteo Gribaldo nella categoria Under 16 a dicembre 2024) e un bottino internazionale straordinario tra Tennis Europe e ITF: 20 titoli, 18 finali e 34 semifinali. LEGGI TUTTO

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    Swiatek: “Impossibile vivere in pace in Polonia”; Osaka affascinata dal documentario di Alcaraz; Shnaider tronca con Safina

    Iga Swiatek POL, 31.05.2001 – Foto Getty Images

    Tra conferenze stampa e interviste, gli Internazionali BNL d’Italia 2025 offrono uno spaccato interessante sulle vicende personali delle protagoniste del circuito WTA. Dalla difficile vita di Iga Swiatek in Polonia, alle riflessioni di Naomi Osaka sul documentario Netflix dedicato ad Alcaraz, fino alla sorprendente separazione tra Diana Shnaider e Dinara Safina dopo appena un mese di collaborazione.
    La numero uno del mondo Iga Swiatek ha rivelato di vivere una situazione estremamente complessa nel suo paese natale a causa dell’eccessiva attenzione mediatica. “È impossibile vivere in pace lì, quando sono in Polonia non esco quasi mai di casa e se lo faccio è solo per visitare amici a casa loro”, ha confessato la campionessa.La polacca ha anche raccontato un recente spiacevole episodio con alcuni paparazzi: “Accetto che mi facciano foto quando sono ai tornei, ma non nel mio tempo libero. Al ritorno a casa dopo aver gareggiato a Miami, alcuni fotografi mi hanno seguita fino all’ingresso di casa mia. Ho dovuto fermarli e dir loro che il giorno dopo mi sarei allenata e che lì avrebbero potuto fotografarmi. Capisco il loro lavoro, ma è necessario che collaboriamo”.
    Anche Naomi Osaka, che conosce bene le difficoltà legate alla fama precoce, è stata interpellata a Roma sul recente documentario Netflix dedicato a Carlos Alcaraz. La giapponese, protagonista a sua volta di un documentario qualche anno fa, ha ammesso di averne visto la parte iniziale, rimanendo colpita da un dettaglio particolare: “Sono rimasta sbalordita dalla sua camera da letto. Ho pensato: ‘Dorme davvero lì?’. Mi sembra molto tenero vedere quanto sia legato alla sua famiglia e quanto si senta a suo agio nella camera in cui è cresciuto”, ha commentato la nipponica.
    Infine, una notizia inattesa ha scosso l’ambiente tennistico: Diana Shnaider ha deciso di interrompere la collaborazione con Dinara Safina dopo appena un mese. L’ex numero 2 del mondo non è presente a Roma accanto alla sua giovane connazionale, che ha fornito una spiegazione piuttosto sbrigativa sull’accaduto: secondo quanto riportato da Tennis.com, Shnaider ha semplicemente dichiarato che la sorella di Marat Safin è tornata a casa sua a Barcellona perché ne aveva bisogno, confermando che non stanno più lavorando insieme.La separazione appare sorprendente considerando i recenti buoni risultati ottenuti dalla giovane russa a Madrid, dove aveva raggiunto gli ottavi di finale spingendo proprio Swiatek al terzo set. Solo due settimane fa, Shnaider parlava positivamente del rapporto con la sua nuova coach, esprimendo entusiasmo per la possibilità di lavorare con un’ex numero uno del mondo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO