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    Djokovic e l’arte di trasformare le critiche in motivazione

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    La vittoria di Novak Djokovic contro Carlos Alcaraz agli Australian Open ha ancora una volta dimostrato perché il serbo, a 37 anni, continua a essere una forza dominante nel tennis mondiale. Una prestazione che ha mostrato la sua superiorità tattica e tecnica contro una delle più brillanti stelle della nuova generazione, ma che non è stata esente da critiche, come spesso accade quando si parla del campione di Belgrado.
    Parlando con la stampa serba a Melbourne, Djokovic ha affrontato direttamente il tema delle critiche che costantemente riceve: “Molte persone hanno dubitato di me per tutta la vita. La gente cerca continuamente di sminuire i miei successi, ma questo fa parte della vita di un atleta di successo”. Il campione serbo ha poi aggiunto: “Nel mio caso, ancora di più, per il posto da cui vengo e per un milione di altre ragioni. Questo non mi scoraggia. Al contrario, mi motiva a dimostrare agli altri e a me stesso che posso ancora vincere sui grandi palcoscenici. Oggi, l’ho dimostrato ancora una volta”.
    La strada verso il titolo si presenta particolarmente ardua quest’anno. Dopo aver battuto il numero 3 del mondo Alcaraz, Djokovic dovrà affrontare il numero 2 Zverev e potenzialmente il numero 1 Sinner in finale. Una prospettiva che non lo spaventa: “Questo non è ancora la fine del torneo. Forse, quello che verrà ora sarà ancora più difficile. Per vincere il titolo dovrò battere il numero tre, il numero due e forse il numero uno. Amo le sfide, perché le vedo come opportunità. È per questo tipo di cose che continuo a giocare”.
    Il recupero fisico diventa cruciale dopo match così intensi. Djokovic ha rivelato i dettagli della sua routine post-partita: “Ogni notte come questa vado a letto intorno alle 3. Oggi sarà ancora più tardi, perché ho del lavoro da fare con Amanovic [il suo fisioterapista]. È necessario per trattare l’infortunio. Il lavoro che posso fare ora può essermi utile. Questa è la mia maggiore preoccupazione per il prossimo match, essere in condizione, perché questo tipo di vittorie ti migliorano mentalmente ed emotivamente”.
    Le 72 ore di riposo prima della semifinale contro Zverev saranno fondamentali per il recupero fisico del serbo, che dovrà essere al meglio delle sue condizioni per affrontare un altro test impegnativo nel suo cammino verso l’ennesimo titolo a Melbourne.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    L’Open BNL del Tc Cagliari lanciato verso il gran finale: favoriti in campo da giovedì, col sogno Roma nel mirino

    Stefano Baldoni, perugino classe 1997, ha vinto le ultime due edizioni dell’Open BNL del Tennis Club Cagliari (foto FITP)

    Dopo una decina di giorni carichi di incontri, utili per scremare buona parte dei 321 iscritti complessivi (cifra record per l’evento), l’Open BNL del Tennis Club Cagliari si avvicina al gran finale di domenica 26 gennaio e si prepara per l’ingresso in gara di tutti i più attesi della vigilia. Giocatori e giocatrici di classifica 2.1 e 2.2 debutteranno a partire da giovedì, fra sedicesimi e ottavi di finale, a caccia di punti preziosissimi per le classifiche del circuito che garantiranno ai migliori 19 uomini e alle migliori 19 donne un posto nelle pre-qualificazioni di Masters 1000 e Wta 1000, a maggio sui mitici campi del Foro Italico di Roma. Nel tabellone maschile al numero uno del seeding c’è il siciliano Alessandro Ingarao, 25enne di Siracusa che con la terra battuta di Monte Urpinu ha un rapporto speciale: a Cagliari ha vinto le ultime tre edizioni dei Campionati italiani di seconda categoria e ora cerca un altro successo, in un tabellone particolarmente competitivo. A presidiare la parte bassa c’è il bi-campione in carica Stefano Baldoni, mancino perugino già tesserato per il Tennis Club Cagliari: nel 2023 vinse a sorpresa, lo scorso anno si è confermato e dodici mesi più tardi prova a fare tris, per consolidare la sua leadership nella classifica che condurrà a Roma. Fra i 2.1 in gara anche Andrea Paolini (che non è parente della top-10 Wta Jasmine) e Antonio Massara, che in Sardegna ha vinto lo scudetto di seconda categoria in doppio, nel 2023 in coppia col corregionale Ingarao. Ma occhio anche ai 2.2, in particolare a Nicolò Catini, Pietro Marino e Noah Perfetti, tutti compresi fra i primi 1.000 giocatori del ranking mondiale Atp.
    Nell’evento cagliaritano, dotato di ben 23.000 euro di montepremi, pronte a dare spettacolo anche le donne, su tutte le vincitrici delle ultime due edizioni Isabella Maria Serban (2024) e Anastasia Grymalska (2023), avversarie nella finale dello scorso anno. Un duello per il titolo che potenzialmente potrebbe ripetersi anche stavolta, anche se le insidie sono dietro l’angolo per entrambe. La prima dovrà lottare soprattutto con Jessica Bertoldo e Alessandra Mazzola, la portacolori del team di Serie A1 del Tc Cagliari accreditata della quinta testa di serie; mentre la seconda – leader della classifica del circuito: ha già vinto ben cinque Open BNL – dovrà fare i conti in particolare con l’altra 2.1 Cristiana Ferrando. Allineato agli ottavi di finale il tabellone del doppio maschile, con l’imminente debutto delle coppie favorite Ingarao-Massara e Perfetti-Paolini. Ai quarti il doppio femminile, governato da Dibenedetto-Serban e Mazzola-Bertoldo. Entrambe le competizioni di doppio garantiranno la qualificazione per Roma alle coppie vincitrici. Scattati anche i tabelloni di conclusione delle sezioni di singolare terza categoria, che porteranno i vincitori a Roma per il Master nazionale di categoria. Da giovedì, invece, i tabelloni regionali di “quarta”, di singolare e doppio, che a loro volta offriranno agli amatori l’opportunità di giocare al Foro Italico. Il livescore degli incontri dell’Open BNL del Tennis Club Cagliari è disponibile nella sezione dedicata del sito della Fitp. L’ingresso sarà libero e gratuito per l’intera durata della manifestazione. LEGGI TUTTO

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    Vagnozzi su Sinner: “Oggi ha giocato un tennis stellare. Lunedì aveva mal di testa e un po’ di mal di pancia”

    Simone Vagnozzi e il team Sinner a Melbourne (foto Getty Images)

    Simone Vagnozzi ha parlato da Melbourne dopo il convincente successo del suo assistito Jannik Sinner contro Alex De Minaur nei quarti di finale degli Australian Open. Il coach marchigiano, all’angolo del n.1 del mondo dal febbraio del 2022, si è detto rinfrancato e soddisfatto per la splendida prestazione di Jannik, capace di dominare il miglior tennista locale senza alcun patema, mostrando un’ottima condizione atletica dopo i problemi accusati lunedì fin dal risveglio e palesati in campo contro Rune. Sinner si era svegliato con un malessere generale, mal di testa e mal di pancia, ma tutto per fortuna pare essersi risolto senza problemi. Riportiamo le parole di Vagnozzi, raccolte da SuperTennis.
    “Oggi nei primi due tre game ha sbagliato forse qualche rovescio ma poi è entrato nella modalità ‘mostro’, come la chiama Panichi, e ha giocato un tennis davvero stellare“.
    Ecco le parole del coach sul malessere del n.1: “Già ieri lo avevamo visto meglio e il meteo ha aiutato. Non faceva caldo come l’altro giorno, ma già sapevamo che aveva recuperato da quel piccolo fastidio e che stava bene. Era un po’ stanco, aveva mal di testa e un po’ di mal di pancia, abbiamo preferito non far riscaldamento e conservare energie, e una volta in campo con il caldo e l’umidità è andato in sovra sforzo e questo ha causato un po’ di nausea, tutto qua. Per andare avanti in questi tornei può capitare di avere una giornata no e lui lo sta imparando. Impara in fretta, e l’altro giorno ha gestito molto bene tatticamente la partita”.
    Shelton non sarà un cliente comodo in semifinale: “Match complicati” definisce Vagnozzi i precedenti con l’americano. “Shelton è un gran servitore e non ti dà tanto ritmo. Domani ci alleneremo con un mancino ma quella di domani sarà una partita diversa da quella di stasera e occorrerà scendere in campo con l’atteggiamento giusto”.
    Vagnozzi parla anche del probabile addio di Cahill alla fine del 2025. “Sapete quanto mi trovi bene con Darren. Sono dispiaciuto, ma lo capisco bene perché ha fatto questo lavoro davvero per molti anni. Per il momento stiamo pensando a quel che possiamo fare quest’anno e poi tra qualche mese vedremo quel che succederà. Se posso bastare io da solo? Non so se mia moglie a casa sarà d’accordo (sorride). Penso che ci vorrà qualcuno perché da solo 50 settimane l’anno fuori sarebbe complicato. Vedremo, non ne abbiamo parlato, l’anno è appena iniziato e abbiamo ancora tanti viaggi, tanti chilometri e tanti tornei. Posso dire che sono stati anni importanti e che oggi grazie a Darren mi sento un coach migliore”.
    Sul fatto del dormire molto di Sinner, anche poco prima di un match, Simone scherza raccontando un aneddoto curioso relativo allo scorso anno in Australia: “Non siamo preoccupati se Jannik dorme molto prima di un match, anzi… L’anno scorso qua a Melbourne prima del match contro Baez lo aspettavamo in macchina per andare al torneo, era programmato primo incontro di giornata ma… non scendeva. Non gli era suonata la sveglia e lui dormiva beato. Siamo arrivati all’impianto e poco dopo è sceso in campo, vincendo il primo set 6-0…”.
    Chiusura per l’atteso appello al TAS il prossimo aprile: “In questo momento stiamo pensando solo all’Australia e poi vedremo quando finiremo e affronteremo con più calma queste cose” conclude Vagnozzi.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Shriver depredata dei suoi trofei Slam dopo gli incendi di Los Angeles

    Pam Shriver

    Oltre al danno, la beffa. Davvero un bruttissimo momento per la ex campionessa USA Pam Shriver, che come la stragrande maggioranza degli abitanti nell’area di Los Angeles ha subito gli effetti dei terribili incendi che hanno devastato la perla della California. Pam ha raccontato sui social di aver subito il furto dell’auto in una rimessa, nella quale aveva posto i suoi trofei Slam per metterli al riparo dal fuoco.
    “Mio figlio e io siamo alla stazione di polizia e ci hanno segnalato che la nostra auto è stata rubata dal parcheggio dell’hotel in cui eravamo stati evacuati quando sono iniziati gli incendi” racconta Pam. “Questa era l’auto in cui erano conservati la maggior parte dei miei trofei Slam finché non saremmo potuti tornare a casa in sicurezza”.

    My son & I are at a police station reporting our car was stolen from the hotel parking lot we evacuated to when fires started. This was the car that had most of my major trophies being stored until we could safely move back home.😡
    — Pam Shriver (@PHShriver) January 16, 2025

    ESPN riporta che l’auto di Shriver, una Dodge Durango Hellcat, conteneva “cinque trofei di US Open, cinque targhe del Roland Garros e un trofeo dell’Australian Open” quando è stata rubata, ossia 11 dei 21 trofei Slam vinti dall’americana nel doppio femminile e nel doppio misto a cavallo degli anni ’80 e ’90.
    “Stavo appena iniziando a tirare fuori le cose per metterle in macchina, e mi chiedevo, ‘Dov’è la macchina?’”.
    “…È davvero triste sotto ogni punto di vista che quando le persone sono in ginocchio, della gente arrivi a fare cose come questa.”
    Shriver attualmente è un’analista di tennis di ESPN e Tennis Channel, nonché allenatrice della numero 19 WTA Donna Vekic. Pam avrebbe dovuto recarsi all’Australian Open all’inizio di questo mese, ma ha annullato il viaggio per aiutare a gestire le esigenze della sua famiglia vista la situazione in California.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Gaudenzi: “Il tennis deve unirsi per non rischiare una guerra come nel golf. Dal 2028 probabile Masters 1000 in Arabia Saudita (il decimo)

    Andrea Gaudenzi nella foto – Presidente dell’ATP dal Gennaio 2020

    Andrea Gaudenzi, presidente dell’ATP, ha lanciato un appello all’unità del tennis in un’intervista esclusiva all’AAP durante gli Australian Open, sottolineando la necessità di un organo di controllo centrale mentre lo sport accoglie la crescente influenza saudita.
    “Il tennis deve unirsi”, ha dichiarato Gaudenzi. “Attualmente stiamo duplicando CEO, operazioni e sforzi. Potremmo essere molto più efficienti.” Il presidente ATP stima che i diritti media globali del tennis valgano circa 800 milioni di dollari, una cifra che potrebbe raddoppiare o triplicare nei prossimi 5-10 anni con una gestione più intelligente.
    “Abbiamo un’enorme opportunità perché siamo globali”, ha spiegato. “Abbiamo uomini e donne, e siamo probabilmente uno degli sport femminili più forti. Abbiamo grandi stelle, grandi atleti, grandi tornei, ma siamo decisamente sotto-monetizzati. Al momento rappresentiamo solo l’1,3% del mercato dei media sportivi, che vale circa 60 miliardi di dollari nel 2024.”
    Sulla questione Arabia Saudita, Gaudenzi ha adottato un approccio collaborativo: “Abbiamo gestito molto bene la relazione. Abbiamo fatto l’accordo con le NextGen Finals, PIF è sponsor del nostro ranking, le WTA Finals si giocano in Arabia Saudita. Non è un segreto che stiamo discutendo la possibilità di un decimo Masters 1000 con loro.”
    Il presidente ATP ha confermato che un eventuale Masters 1000 in Arabia Saudita non inizierebbe prima del 2028, ma ha elogiato l’approccio saudita: “Sono sempre venuti da noi con la chiara intenzione di essere una forza positiva, lavorando con l’istituzione e investendo nello sport per aiutare, non per destabilizzare.”
    “Possono creare qualcosa di unico”, ha concluso Gaudenzi. “Hanno le infrastrutture, assumono esperti e trattano molto bene i giocatori. L’ospitalità è stata straordinaria. Personalmente, credo che faranno un ottimo lavoro.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas dedica una canzone d’amore a Badosa

    Tsitsipas dedica una canzone d’amore a Badosa

    Una nuova, romantica dimostrazione d’amore nel mondo del tennis: Stefanos Tsitsipas ha composto una canzone dedicata alla sua compagna Paula Badosa, intitolata “Mi chica Paula” (La mia ragazza Paula).Il tennista greco, che ha sempre mostrato interessi che vanno oltre il campo da tennis, ha creato un brano in stile indie con melodie acustiche, esprimendo i suoi sentimenti per la tennista spagnola attraverso la musica. La coppia, che ha reso pubblica la loro relazione lo scorso anno, continua a mostrare una grande sintonia sia dentro che fuori dal campo, con questa canzone che rappresenta l’ultimo gesto romantico di Tsitsipas nei confronti di Badosa.Non è la prima volta che il greco mostra il suo lato artistico, ma questa volta ha scelto di farlo in modo particolarmente personale e significativo. Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Indagine per match fixing su due partite di Tomic. Diversi bookmaker avrebbero sollevato preoccupazioni su scommesse sospette

    Bernard Tomic nella foto – Foto Getty Images

    Secondo quanto rivelato dal quotidiano The Age, Bernard Tomic sarebbe stato al centro di un’indagine per match fixing riguardante due partite di tennis, incluso un match delle qualificazioni degli Australian Open 2022.
    Una task force della polizia sarebbe stata creata nel 2022 per investigare sul tennista australiano, la cui carriera è precipitata dopo aver raggiunto il best ranking di numero 17 nel 2016. Diversi bookmaker avrebbero sollevato preoccupazioni su scommesse sospette in due match persi da Tomic: la sconfitta 6-1, 6-4 contro il russo Roman Safiullin nelle qualificazioni degli Australian Open 2022 e il 6-0, 6-1 subito dal francese Quentin Halys in Turchia a fine 2021.
    Secondo il report, l’International Tennis Integrity Agency (ITIA) avrebbe condotto un’indagine parallela, sequestrando il telefono di Tomic. Il 32enne non è stato incriminato e la polizia del NSW ha dichiarato di non avere indagini in corso sul match fixing nel tennis.
    Il match contro Safiullin aveva fatto notizia all’epoca per le dichiarazioni di Tomic all’arbitro, in cui sosteneva di essere positivo al Covid: “Nei prossimi due giorni risulterò positivo, te lo dico. Ti offro una cena se non risulto positivo in tre giorni, altrimenti me la offri tu.”
    Tomic, che era diventato il più giovane giocatore (16 anni nel 2009) a vincere un match nel main draw degli Australian Open e aveva raggiunto i quarti a Wimbledon 2011 da qualificato, ha faticato a mantenere le promesse. L’anno scorso ha guadagnato poco più di 100.000 dollari giocando tornei Challenger e Future.Questo mese è tornato a Melbourne per la prima volta in tre anni, perdendo al primo turno di qualificazione contro lo slovacco Jozef Kovalik.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Australian Open 2025: rivoluzione nel coaching, arrivano le postazioni a bordo campo

    Craig Tiley nella foto – foto getty images

    L’Australian Open 2025 si prepara a una svolta storica nel rapporto tra allenatori e giocatori. Il direttore del torneo Craig Tiley ha presentato un’importante novità: una postazione speciale a bordo campo per i team dei giocatori.Fino ad oggi, gli allenatori erano costretti a posizionarsi sugli spalti, da dove potevano dare solo “indicazioni brevi e discrete” ai loro atleti, e solo quando questi si trovavano dallo stesso lato del campo. La nuova disposizione, che sarà implementata sui tre campi principali (Rod Laver Arena, Margaret Court Arena e KIA Arena), permetterà una comunicazione più efficace, lontana dal rumore del pubblico.
    Gli allenatori avranno anche accesso a un tablet che fornirà statistiche in tempo reale e altri dati rilevanti sul match, consentendo loro di dare indicazioni più precise e tempestive ai propri giocatori.
    Carlos Alcaraz ha già espresso il suo apprezzamento per questa innovazione durante il Media Day: “Ora siamo più vicini per poter comunicare. Vedo positivamente questo cambiamento. Anche Juanki (Juan Carlos Ferrero) mi ha detto che si sente più a suo agio. Nei due match di esibizione che ho giocato qui è andata molto bene. È molto meglio che possano vedere la partita da quella posizione.”
    Tiley ha rivelato che inizialmente gli allenatori erano scettici riguardo alla proposta, ma i test effettuati questa settimana hanno dato risultati positivi. “Da quella posizione si ha una visuale ottimale del match e i giocatori possono parlare direttamente con gli allenatori quando vanno a prendere l’asciugamano”, ha spiegato il direttore del torneo.
    L’innovazione non si ferma qui: Tiley vuole aumentare il coinvolgimento degli allenatori anche nelle conferenze stampa post-partita. “Daremo loro accesso a vari servizi, come massaggi, dati specifici e supporto medico. Come ex allenatore, credo che i tecnici debbano avere un ruolo più prominente. Penso che questo sarà molto interessante”, ha concluso.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO