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    Tra dubbi e sospetti (di alcuni tennisti): la gestione del caso Sinner fa discutere il circuito. L’azzurro intanto si gode la “pausa” lontano dalle competizioni e va sulle Alpi per ricaricare le energie

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    La sospensione di tre mesi inflitta a Jannik Sinner a seguito di positività riscontrate in due controlli antidoping continua a suscitare forti perplessità tra colleghi e addetti ai lavori. Molti giocatori e figure di spicco del tennis professionistico – come Álex de Miñaur, David Goffin, Patrick Mouratoglou e, più di recente, Andrey Rublev – hanno espresso il proprio disaccordo con la decisione e, soprattutto, con le modalità di gestione dell’intero procedimento.Il caso Sinner è esploso quando è stato reso noto che il tennista altoatesino era risultato positivo a un controllo effettuato a Indian Wells. La notizia è stata resa pubblica poco prima degli US Open, ma ciò non ha impedito a Sinner di continuare a partecipare ai tornei, in attesa della sentenza definitiva. La successiva comunicazione di una squalifica di soli tre mesi, anziché di uno o due anni come spesso accade in casi analoghi, ha sollevato parecchi dubbi e sospetti circa l’equità dei criteri utilizzati dagli organi competenti.
    Andrey RublevL’ultimo, in ordine di tempo, a schierarsi contro la gestione del caso è stato Andrey Rublev, che su Twitter ha parlato di “decisione ingiusta” e di “doppio standard”, paragonando la vicenda di Sinner a quella di altre tenniste e tennisti:“Questa decisione è stata ingiusta e dimostra un doppio standard rispetto al caso di Simona Halep e ai provvedimenti presi per Brooksby e Ymer, sanzionati più severamente solo per aver mancato un test. Non capisco come Sinner sia stato autorizzato a giocare nel frattempo.”

    Andrey Rublev latest player speaking up against the Sinner settlement with BB Tennis.
    Said decision was unfair and notes double standards with @Simona_Halep and how Brooksby and Ymer got bigger sanction for just missing a test.
    Doesn’t understand how Sinner was allowed to play. pic.twitter.com/hQKTUkvaIm
    — Pavvy G (@pavyg) February 21, 2025

    Rublev ha poi aggiunto che il problema, più che Jannik Sinner in sé, riguarda l’intero sistema antidoping:“Non è un problema legato unicamente al caso concreto di Jannik, ma al sistema che gestisce e rileva le positività. È impossibile commettere il minimo errore o essere semplicemente distratti. Abbiamo visto giocatori squalificati per due anni solo per essersi sottratti a dei controlli, senza neanche risultare positivi, e invece vediamo come con Sinner tutto si sia risolto in fretta, permettendogli di continuare a giocare mentre si definiva la situazione…”
    Alex de Minaur Anche l’australiano Álex de Minaur ha manifestato la propria confusione:“È complicato dare un’opinione, perché è qualcosa che non si era mai visto prima. In casi passati di positività, le squalifiche erano di uno o due anni. Posso solo dire che spero che, qualora un altro giocatore si trovasse in una situazione simile, il trattamento sia lo stesso per tutti.”La riflessione di De Miñaur evidenzia la mancanza di precedenti assimilabili al caso di Sinner: normalmente, chi risulta positivo subisce punizioni ben più lunghe e restrittive.
    Juan Martín Del Potro L’argentino Juan Martín Del Potro ha espresso un parere cauto:“Non conosco i dettagli a fondo. Quello che posso dire è che trovo la situazione strana. Sinner risulta positivo a Indian Wells, la notizia diventa di dominio pubblico prima degli US Open, ma senza alcuna sanzione immediata. È tutto molto confuso”.La curiosità di Del Potro si concentra soprattutto sui tempi e sulle modalità con cui sono state rese note le informazioni relative alla positività di Sinner.

    Juan Martin Del Potro habló sobre el doping de Jannik Sinner:
    “No conozco tan en detalle. Lo que te puedo decir es que veo rara la situación. Él da positivo en Indian Wells, se da a conocer públicamente antes del Us Open pero sin ninguna sanción. Es muy dudoso” pic.twitter.com/ETBnBMQszZ
    — Tiempo De Tenis (@Tiempodetenis1) February 21, 2025

    David GoffinUno dei volti noti del circuito, il belga David Goffin, non ha usato giri di parole per esprimere il proprio scetticismo:“Nessuno nel circuito capisce cosa stia succedendo. È incomprensibile il patto raggiunto con l’AMA (Agenzia Mondiale Antidoping). In passato, le autorità erano molto rigide: se risultavi positivo, dovevi immediatamente smettere di giocare. Ora, invece, sembra che ci sia spazio per negoziazioni. Non so, è tutto davvero molto strano.”Le parole di Goffin sottolineano come le discrepanze tra casi passati e quello di Sinner alimentino dubbi sulla coerenza delle regole antidoping.
    L’accusa di Patrick Mouratoglou: “Un grande scandalo”Forse ancora più dirette sono le dichiarazioni del coach francese Patrick Mouratoglou, che ha parlato di “un grande scandalo”:«La vera questione non è se Sinner sia colpevole o innocente, ma piuttosto come sia stato gestito il caso dal sistema antidoping. Sembra ci sia un doppio standard generalizzato. Sono convinto che Jannik non volesse doparsi e, se nel suo organismo è stata trovata una quantità così piccola di una sostanza vietata, è plausibile pensare a un’intossicazione involontaria. Per me, è una vittima, ma non è accettabile che le autorità abbiano coperto il suo caso, senza che si sapesse della sua sospensione provvisoria, per poi toglierlo dalla competizione in tempi così rapidi”.Mouratoglou ha inoltre suggerito che l’intero procedimento fosse orchestrato per far sembrare che Sinner avesse ricevuto una punizione, ma abbastanza lieve da non compromettere la sua partecipazione ai tornei più importanti. Una situazione che, secondo il coach francese, puzza di “parodia della giustizia” e giustificherebbe l’indignazione espressa da molti giocatori.

    Sexten
    Some deserved relax ⛷️Mental batteries
    Forza pic.twitter.com/Uo1ezufHoX
    — Janniksin_Updates (@JannikSinner_Up) February 22, 2025

    Sinner si gode la pausa: sulle Alpi per ricaricare le energieCostretto a uno stop di tre mesi lontano dai campi da tennis, Jannik Sinner ha deciso di trasformare questo periodo di inattività in un’occasione per ricaricare corpo e mente. Il numero 1 del mondo non ha perso tempo e ha scelto di ritirarsi tra le sue amate montagne alpine, luogo in cui ha trascorso molti momenti felici fin dalla giovinezza.
    Tra gli sport preferiti di Sinner, infatti, spicca lo sci, passione che l’altoatesino coltiva con entusiasmo ogni volta che la stagione e i calendari tennistici glielo consentono. Nel corso del fine settimana, diversi tifosi hanno avuto l’opportunità di incontrarlo sulle piste e non si sono fatti sfuggire l’occasione di scattare qualche foto ricordo insieme a lui, documentando così la sua breve fuga dalla frenesia del circuito ATP.Questa pausa forzata potrebbe rivelarsi preziosa sia per la tenuta fisica sia per l’equilibrio emotivo di Jannik, che, in compagnia della propria famiglia, può finalmente dedicarsi alle attività che più ama al di fuori del tennis. Resta da vedere come l’azzurro sfrutterà questo periodo di tregua per tornare in campo ancora più motivato e in forma, pronto ad affrontare le prossime sfide del circuito.
    Federico Di Miele LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner pronto al ritorno: una suite privata e “Forte Apache” al Foro Italico preparata dalla FITP

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    È un rientro in grande stile, quello che la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) sta pianificando per Jannik Sinner agli imminenti Internazionali d’Italia. A confermarlo è stato direttamente il presidente della FITP, Angelo Binaghi, che – in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera – ha rivelato i dettagli del progetto che accompagnerà il ritorno in campo del giovane fuoriclasse azzurro.Grazie al supporto della FITP e all’attenzione dedicata all’aspetto logistico e organizzativo, Jannik avrà dunque l’occasione di vivere gli Internazionali d’Italia come un momento di vera rinascita sportiva.
    “Una suite personale per Jannik” Le parole di Binaghi non lasciano spazio a dubbi: la Federazione sta facendo di tutto per mettere Sinner nelle condizioni migliori possibili. “Ci sarà una suite personale per Jannik: dominerà i campi, irraggiungibile per chiunque tranne che per Sinner e la sua famiglia. Potrà mangiare, rilassarsi, dormire. Sarà il suo Forte Apache al Foro Italico”.
    L’idea di una suite privata nasce dalla volontà di garantire a Sinner un ambiente sereno e confortevole, dove poter gestire al meglio le proprie energie fisiche e mentali. Un vero e proprio rifugio, situato lontano dai clamori e dallo stress di uno dei più importanti appuntamenti del tennis internazionale.
    Preparazione e obiettivi Il ritorno di Sinner è atteso con grande curiosità e speranza da tutto il movimento tennistico italiano. Dopo un periodo di stop, il giovane altoatesino è pronto a rilanciarsi sulla terra rossa del Foro Italico. L’obiettivo, condiviso da staff e Federazione, è quello di ritrovare subito la competitività necessaria per puntare in alto, consolidando la propria posizione tra i migliori giocatori del mondo.
    Un “Forte Apache” moderno Il paragone con “Forte Apache” evoca l’idea di un luogo sicuro e inaccessibile, dove il giocatore può trovare la giusta concentrazione. Non è solo un vezzo o un’iniziativa d’immagine: avere uno spazio protetto all’interno del torneo consentirà a Sinner di prendersi qualche momento di riposo tra un match e l’altro, recuperare al meglio e studiare le strategie di gioco.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Rio Open, quando il tennis incontra il cuore: i cani randagi tornano protagonisti

    Joao Fonseca nella foto – Foto Getty Images

    Non solo grandi campioni e colpi spettacolari al Rio Open 2025. Il prestigioso torneo ATP brasiliano conferma la sua tradizione unica che dal 2016 vede i cani randagi protagonisti sul campo centrale insieme ai tennisti.
    Un’iniziativa promossa da PremieRpet per sensibilizzare sull’adozione responsabile dei cani, che quest’anno vede quattro speciali ospiti a quattro zampe – Pedro Augusto, Nino, Belinha e Beethoven – accompagnare i giocatori all’ingresso in campo.
    “La responsabilità sociale è uno dei pilastri del Rio Open”, ha spiegato Thomaz Costa, vice-direttore del torneo. “Attraverso azioni come questa, utilizziamo la portata dello sport per sensibilizzare su temi che ci stanno a cuore, come l’adozione responsabile degli animali. Il risultato è stato molto soddisfacente, le persone sono commosse dalla presenza e dall’interazione dei cani in campo e ogni anno c’è un’enorme richiesta di adozione, che è il nostro obiettivo principale.”
    Particolarmente toccante l’apparizione di Belinha, una cagnolina di tre anni che ha tragicamente perso la madre, entrata in campo con Alexandre Muller. Anche la giovane stella brasiliana Joao Fonseca ha partecipato all’iniziativa, accompagnato da Nino, un altro cane di tre anni in cerca di famiglia.Tutti e quattro i cani sono disponibili per l’adozione attraverso l’ONG “Adote um Bichinho RJ”, aggiungendo una dimensione di collaborazione e comunità a uno degli eventi tennistici più importanti del Sudamerica.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Del Potro a Rio: “Non sono più un tennista, ora devo solo guarire”

    Juan Martin Del Potro nella foto – foto getty images

    Juan Martin del Potro si racconta a cuore aperto durante il torneo ATP di Rio de Janeiro. L’argentino, che ha disputato il suo match d’addio contro Novak Djokovic lo scorso dicembre, sta cercando di abituarsi alla sua nuova vita lontano dai campi, in un processo di accettazione non sempre facile.
    “Dopo l’addio con Djokovic ho sentito che non ero più un giocatore professionista, che era iniziato un nuovo capitolo”, ha confessato del Potro. “Prima di quel giorno, avevo sempre avuto una minima speranza di tornare. Il tennis era la mia vita. In questo momento sto cercando di capire che sono un ex tennista.”
    Il problema al ginocchio continua però a tormentarlo, nonostante i numerosi trattamenti sperimentati negli ultimi anni: “Cosa mi serve per essere completamente felice? Guarire completamente il ginocchio. Ancora oggi sento dolore ogni giorno”, ha rivelato l’argentino, che affronta questa battaglia lontano dai riflettori.
    Rio evoca ricordi speciali per la “Torre di Tandil”: “Rio è un posto molto speciale per me. Ho giocato qui le Olimpiadi nel 2016, sono molto felice di essere qui. Quella settimana è stata una delle più felici della mia carriera. Il primo turno contro Djokovic, le semifinali contro Rafa… la medaglia. Abbiamo superato la rivalità Argentina-Brasile. Quella rivalità calcistica non c’è mai stata con me. La gente in Brasile mi vuole molto bene, come noi argentini facciamo con Joao Fonseca.”Proprio parlando del nuovo fenomeno brasiliano, del Potro ha mostrato grande entusiasmo: “È spettacolare. Ha un gioco molto potente, con grande potenziale. La velocità, la sua evoluzione, il modo in cui sta migliorando… ha bisogno di supporto emotivo. In Brasile, come in Argentina, la gente è molto veloce a definirti il migliore, ma è altrettanto veloce a dire che sei il peggiore. È molto duro.”
    Sul futuro del tennis sudamericano, l’argentino ha aggiunto: “Se c’è una stella sudamericana, forse l’ATP ci tratterà in modo diverso. Abbiamo tifosi ineguagliabili. Argentina, Brasile, Cile… abbiamo passione e tradizione.”Sul suo futuro da coach, l’argentino temporeggia: “Molti giocatori mi chiamano per chiedermi consigli sul servizio o sul dritto. Pensavo fosse più facile aiutare gli altri di quanto lo sia realmente. Non credo di essere ancora pronto per fare l’allenatore perché non voglio viaggiare ogni settimana.”
    “La mia vita è molto diversa ora. Ho tempo per me, per le mie cose. Sto facendo alcune attività a Tandil, mi incontro con i giocatori, faccio attività con gli sponsor durante i tornei, poco a poco torno a fare cose legate al tennis”, ha concluso del Potro, che sta cercando di trovare un nuovo equilibrio nella sua vita post-tennis, sempre condizionata da quel ginocchio che non gli dà tregua ma non gli impedisce di guardare al futuro con ottimismo.Una nuova fase della vita per uno dei campioni più amati del tennis, che ha lasciato un segno non solo per i suoi successi in campo, ma anche per la sua umanità che continuano a farlo amare dal pubblico di tutto il mondo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Frecciate social: Nick Kyrgios punge ancora Jannik Sinner

    Nick Kyrgios nella foto – Foto Getty Images

    Nick Kyrgios non perde occasione per lanciare frecciate a Jannik Sinner, attuale numero uno del mondo, in relazione al caso di positività antidoping che ha investito l’italiano. L’ultima provocazione del giocatore australiano è arrivata a margine di un episodio che ha coinvolto Alexandre Muller al Rio Open, costretto a sottoporsi a un controllo antidoping (i cosiddetti “vampiri”) in tarda notte.A Muller è bastato un semplice commento su come i controlli antidoping possano essere invadenti e arrivare nei momenti più scomodi, per far entrare in scena Kyrgios, che ha colto al volo l’occasione per lanciare una nuova stoccata:
    “Basta dire ‘non so nulla’ e lasciare che la colpa ricada sul tuo team, nel caso dovessi trovare steroidi.”

    Just say you ‘don’t know’ and that it was completely your teams fault if there are steroids in there 😂
    — Nicholas Kyrgios (@NickKyrgios) February 21, 2025

    Parole pronunciate con il solito tono pungente di Kyrgios, che sembrano un riferimento implicito al modo in cui Sinner ha gestito la propria vicenda, accettando un accordo con la WADA che lo ha portato a scontare una squalifica di tre mesi.
    Un’ossessione per Kyrgios? Secondo molti osservatori, l’australiano sembra quasi ossessionato dal caso Sinner: non appena si verifica un episodio che riguarda i controlli antidoping, Kyrgios torna a puntare il dito sul giovane italiano. È come se volesse sottolineare continuamente la presunta “colpa” di Sinner, dimenticando forse che i processi sportivi hanno accertato una violazione non intenzionale, riconosciuta dallo stesso accordo firmato con la WADA.
    Il caso di Alexandre Muller a Rio Nel frattempo, Alexandre Muller, impegnato nel Rio Open, ha lamentato l’orario notturno del controllo subìto, subito dopo la mezzanotte. Una pratica non nuova nel mondo del tennis e che spesso provoca fastidio tra i giocatori per la sua invasività in termini di tempi e luoghi. Proprio questa vicenda ha fornito l’appiglio perfetto a Kyrgios per esprimere, ancora una volta, la sua opinione — mai delicata — sui controlli antidoping e, indirettamente, per lanciare un nuovo affondo su Jannik Sinner.
    Polemiche senza fineMentre Sinner continua ad osservare il periodo di stop e si prepara al rientro sui campi, la diatriba mediatica con Kyrgios non sembra destinata a placarsi. L’australiano, infatti, è solito utilizzare i social e le interviste lampo per esternare i propri pensieri in modo provocatorio.
    Resta da capire se, in futuro, Sinner deciderà di replicare a queste continue frecciate o se preferirà mantenere la sua proverbiale riservatezza, lasciando che le parole di Kyrgios scorrano senza risposta. Di certo, la tensione tra i due non fa che aggiungere un ulteriore tassello alle tante storie di rivalità e personalità forti che animano e forse logorano il circuito tennistico.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    La storia del tennis raccontata attraverso i record: quali sono le statistiche dei Big 3 da battere?

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Il tennis ATP presenta una storia statistica fatta di grandi gesta, vittorie sorprendenti e scommesse sportive vinte fissando sul muro del ranking i record più imbattibili di sempre. Quando si parla della Big Three entrano in campo mostri sacri del tennis come Djokovic, Nadal e Federer: che hanno disputato 150 incontri tra loro.
    Campioni di scontri diretti: 150 match tra i big threeNadal contro Federer è il classico che ha caratterizzato il tennis dei primi anni Duemila e gli incontri totali tra questi due campioni sono 40 match: 24 risultati vincenti per Nadal, 16 per l’asso svizzero.
    Djokovic ha giocato ben 50 match contro Federer, totalizzando uno score 27 vittorie contro le 23 del mostro elvetico. Ecco la sfida che ha caratterizzato gli ultimi 15 anni, ossia lo scontro a colpi di slam tra le statistiche all time di Djokovic contro Nadal. Su 60 match disputati, il serbo ha chiuso in vantaggio per 31 vittorie a 29, ma lo spagnolo ha sempre dimostrato di giocarsela alla pari, dominando anche la classifica all time per numero di titoli vinti al Grande Slam.
    La classifica all time del Grande SlamNegli ultimi anni Nadal era riuscito a superare Djokovic, ma il serbo ha messo in atto una rimonta formidabile, chiudendo oggi a 24 Open vinti e piazzando il record assoluto, lasciando Nadal a quota 22 titoli in bacheca.
    Al terzo posto c’è Federer con 20 titoli, che fino a dieci anni fa dominava il ranking delle vittorie al Grande Slam. Djokovic detiene anche il record all time di 10 Australian Open vinti in carriera, Nadal è “le roi” del Roland Garros con 14 vittorie, mentre Federer è l’imperatore di Wimbledon con 8 titoli nel palmarès. Il record all time di US Open in bacheca resta quello di Bill Tilden con 7 titoli.
    Classifica eterna dei Big Titles vintiI Big 3 dominano la classifica dei Big Titles, come era prevedibile, in questo speciale ranking vengono inseriti oltre ai Grande Slam anche le ATP Finals, le Olimpiadi e l’ATP Masters Tour 1000.Djokovic domina con un totale di 72 Big Titles, ai 24 Open vanno aggiunti 7 ATP Finals, ben 40 ATP Tour Masters 1000 e un oro alle Olimpiadi.Nadal ha raggiunto una vetta di 59 Big Title vinti e oltre ai 22 Open possiede nel palmarès 36 Masters 1000 e un oro Olimpico. Per Federer sono 54 i Big Title conquistati in carriera: 20 Slam, 6 ATP Finals e 28 Masters 1000.
    Sinner e il suo record di 19 titoliPer battere questi record il tennis italiano deve ancora fare tantissima strada, ma le speranze degli appassionati di questo sport sono tutte riposte in Sinner, che fino a oggi ha vinto già 19 titoli nonostante la sua giovane età, che comprendono 3 Slam, 1 ATP Finals, 4 Masters 1000, 5 Masters 500 e 6 Masters 250: il miglior atleta italiano di sempre.
    Chi sono i tennisti che hanno vinto il Grande SlamIl Calendar Grand Slam, ossia tutti e 4 gli Slam vinti nello stesso anno solare, è un’impresa riuscita soltanto a due tennisti, nel 1938 a Don Budge nell’era dilettanti, e Rod Laver due volte: nel 1962 e nella formula Open del 1969.Djokovic è l’unico che è riuscito a vincere il Grande Slam Virtuale, ossia la vittoria di tutti e quattro gli Slam consecutivi, ma in due anni solari: 2015/2016.Il serbo, insieme a Nadal e Agassi sono gli unici ad aver vinto il Grande Slam d’Oro, ossia tutti e 4 gli Slam vinti in carriera più la medaglia d’oro alle Olimpiadi. LEGGI TUTTO

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    Fonseca si “disconnette” dai social: focus solo sul tennis. “Ora sto bene”: Rune spiega il flop di Buenos Aires e punta su Acapulco

    Holger Rune nella foto

    Una decisione matura per un diciottenne. Joao Fonseca, nuovo fenomeno del tennis brasiliano, ha deciso di limitare drasticamente la sua presenza sui social media, mantenendo attivo solo il profilo Instagram che sarà gestito dal suo team.Una scelta significativa che arriva nel momento della sua esplosione mediatica, dopo il trionfo a Buenos Aires e le recenti prestazioni che lo stanno proiettando verso i vertici del tennis mondiale. Il giovane brasiliano ha deciso di concentrarsi esclusivamente sul tennis, evitando le distrazioni che il mondo dei social media può portare.
    La decisione di Fonseca riflette una consapevolezza rara per un atleta così giovane. In un’epoca in cui la presenza digitale sembra quasi obbligatoria per gli sportivi di alto livello, il brasiliano ha scelto una strada controcorrente, privilegiando la concentrazione e la preparazione atletica alla visibilità mediatica. Una scelta che ricorda quella di altri campioni del passato che hanno sempre preferito far parlare il campo piuttosto che i social.Il momento è particolarmente delicato per Fonseca, che dopo la vittoria nel torneo argentino si trova al centro dell’attenzione mediatica del suo paese, con aspettative crescenti sul suo futuro. La gestione professionale del suo profilo Instagram permetterà di mantenere un canale di comunicazione con i tifosi senza che questo interferisca con la sua preparazione e concentrazione.
    Intanto, dal circuito ATP arrivano anche le spiegazioni di Holger Rune sulla sua recente sconfitta a Buenos Aires. Il danese ha rivelato che la sua prestazione è stata condizionata da un’influenza che lo aveva già colpito a Rotterdam. Solo ora, quasi una settimana dopo l’eliminazione nella capitale argentina, Rune ha dichiarato di sentirsi finalmente in piena forma, pronto per tornare in campo all’ATP 500 di Acapulco 2025.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Jasmine Paolini rassicura dopo il ritiro a Dubai: “Non dovrebbe essere nulla di grave”

    Jasmine Paolini nella foto

    Jasmine Paolini ha voluto tranquillizzare i tifosi dopo il ritiro nel match contro Sofia Kenin agli ottavi di finale del WTA 1000 di Dubai, perso 6-4 6-0 a causa di un infortunio alla caviglia.La tennista italiana, numero 4 del mondo, ha pubblicato un breve comunicato sui social media dopo la partita: “Non credo che sia una lesione molto seria, ma mi sottoporrò agli esami il prima possibile per tornare in campo”, ha scritto la toscana, cercando di smorzare le preoccupazioni sulla gravità dell’infortunio.
    Un epilogo amaro per la detentrice del titolo, che ha provato a continuare il match nonostante il dolore dopo la caduta avvenuta all’inizio del secondo set, ma è stata costretta a concludere l’incontro visibilmente menomata.L’obiettivo di Paolini è ora quello di recuperare in vista dei tornei di marzo, in particolare per il “Sunshine Double” di Indian Wells e Miami, appuntamenti cruciali della stagione sul cemento americano.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO