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    Australian Open (Qualificazioni): Denis Kudla positivo durante la partita! La rivelazione di Benchetrit. L’americano ha avuto la comunicazione della sua positività verso la fine della partita. Ed è arrivato già il forfait

    Per la sua prima partita con i colori marocchini, Elliot Benchetrit, N.221° al mondo, è stato sconfitto da Denis Kudla nel primo turno delle qualificazioni dell’Australian Open. L’americano, al n.114 ATP, ha l’esperienza nei Grand Slam e lo ha confermato sul campo di Doha. Ha vinto 6-4, 6-3 in 1 ora e 38 minuti. Pochi […] LEGGI TUTTO

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    Roddick: “Sinner? Mi ricorda Robin Soderling”

    Nell’interessante serie di contributi rilasciati a Tennis Channel, Andy Roddick (ex n.1 nel 2003) ha parlato anche del nostro Jannik Sinner, elogiandone talento, disciplina e gioco. Tra i diversi numeri impressionanti già segnati dal 19enne azzurro, Roddick ha ricordato come  Jannik è sia stato davvero un osso duro per Nadal a Roland Garros nel loro […] LEGGI TUTTO

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    Kohlmann e la separazione di Zverev e Ferrer: “È stata una sorpresa ma ho capito la decisione di Ferrer”

    Alexander Zverev e David Ferrer hanno seguito strade diverse all’inizio della stagione, con una delle novità più sorprendenti di questo inizio anno. La fine della partnership è stata molto commentata, e la sorpresa è stata la reazione principale. Questa è esattamente la linea che Michael Kohlmann, capitano della squadra tedesca di Coppa Davis, ha avuto, […] LEGGI TUTTO

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    Nei Masters 1000 sul duro Hawk-Eye Live sostituirà i giudici di linea. E su terra?

    Il sistema Hawk Eye

    L’indiscrezione arriva da Simon Cambers, collega inglese collaboratore per molte testate internazionali. Secondo Cambers, l’ATP ha deciso di introdurre il sistema Hawk-Eye Live in tutti i Masters 1000 sui campi veloci al posto dei giudici di linea, per venire incontro ai protocolli anti-covid e ridurre il numero di persone presenti ai tornei.
    Il sistema è stato già ampiamente testato lo scorso anno: Hawk-Eye Live è stato utilizzato al posto dei giudici di linea per la prima volta sul tour ATP al Western and Southern Open (tenutosi a Flushing Meadows), quindi anche nello Slam della “grande mela” su 15 dei 17 campi in uso, con i giudici di linea presenti solo su Arthur Ashe e Louis Armstrong.
    Il passaggio, a suo modo storico, è dibattuto da molto tempo. C’è chi ancora non si fida molto del sistema, che è assai accurato ma non sicuro al 100%. Resta una “simulazione” elettronica, non c’è una evidenza empirica – come invece il rivale FoxTenn che funziona su telecamere ad altissima velocità che inquadrano senza ombra di dubbio il punto reale di impatto della palla sul terreno di gioco. Rari ma si sono verificati degli errori, con proteste veementi da parte dei giocatori defraudati.
    I tennisti sembrano accettare il cambiamento. Kevin Anderson (che in primavera sarà eletto Presidente del Player Council appena rinnovato) così si è espresso sull’argomento: “Ne abbiamo parlato (al Player Council), non sapevo ancora che fosse una decisione ufficiale su tutta la linea. Certamente sembra che le cose stiano andando in quella direzione. Il sistema funziona davvero, davvero bene. Penso che elimini completamente qualsiasi congettura. Questo tipo di automazione sta prendendo piede in tutto il mondo dello sport, in così tanti settori diversi. La decisione ha un senso, soprattutto in questo periodo. Dico che probabilmente il Covid sta accelerando il processo, perché riduce decisamente l’interazione umana, ma prima o poi si sarebbe arrivati a questo”.

    Lo scorso ottobre anche il n.1 Djokovic si era espresso a favore dell’introduzione di “occhio di falco” su ogni riga del campo: “Con tutto il mio rispetto per la tradizione e la cultura che abbiamo in questo sport, quando si tratta di persone presenti in campo durante una partita inclusi i giudici di linea, non vedo davvero un motivo per cui ogni singolo torneo in questa era tecnologicamente avanzata non debba usufruire del sistema che abbiamo avuto durante i tornei di Cincinnati e US Open. La tecnologia è così precisa, non c’è assolutamente alcun motivo per cui dover mantenere i giudici di linea in campo. È la mia opinione.” Alcuni ironizzarono sul fattaccio di New York, con Novak che colpì accidentalmente una giudice di linea, finendo squalificato… ma in realtà, il serbo si era espresso a favore del sistema già dopo i primi test – molto positivi – delle NextGen ATP Finals di Milano.
    Anche Daniil Medvedev si era espresso in modo convinto a favore del cambiamento: “Le abbiamo scoperte a Milano, il sistema è veloce, non commette errori, mi è piaciuto molto. In ogni altro sport ci sono innovazioni, il tennis non deve restare indietro. Un sistema come Hawk-Eye senza giudici rende le chiamate più giuste”.
    Si parla già del possibile avvento del sistema anche negli ATP 500 (all’inizio non tutti) e forse anche a Wimbledon, torneo da sempre molto attaccato alle tradizioni, ma in altri aspetti invece innovatore.
    E la terra battuta? Qua si entra in un ginepraio, tra i “modernisti” che chiedono a gran voce uniformità e la possibilità di richiedere una verifica, nonostante sul rosso resti il segno reale dell’impatto, e chi invece difende la tradizione, aggrappandosi sulla possibilità di verificare il vero segno della palla, rendendo inutile il sistema elettronico. L’ATP sta vagliando il da farsi, annunciando di aver introdotto per il 2021 un test di controllo elettronico delle chiamate (non Hawk-Eye) in sei tornei su terra battuta, due per ogni categoria. Non è stato tuttavia specificato in quali tornei i test saranno effettuati. Essendo solo 3 i 1000 su terra rossa, è molto probabile che questi test siano effettuati anche ai nostri Internazionali BNL d’Italia.
    Tra i giocatori che spingono per il sistema elettronico anche su terra, troviamo Dominic Thiem: “Sosterrei al 100% Hawk-Eye sulla terra battuta, penso che sarebbe giusto per tutti se Hawk-Eye fosse operativo anche sul rosso”. Roland Garros resta l’unico dei quattro Slam a non utilizzare un sistema di revisione elettronica, ma nell’edizione 2020 molti giocatori di alto livello hanno affermato con decisione che è arrivata ora di usarlo. Per quanto i francesi resteranno arroccati sulla tradizione? Ultima domanda: quanto il tennis perderebbe dal punto di vista umano cancellando la figura del giudice di linea? C’è anche un piccolo aspetto pratico: molti Giudici di sedia iniziano il proprio percorso verso la direzione di un match dal giudicare una linea del campo.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic è contrario alle due bolle create dall’Australian Open

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Novak Djokovic, numero uno al mondo e il più grande campione della storia degli Australian Open, è contrario a dividere i giocatori in due bolle con condizioni totalmente diverse durante la quarantena prima del primo Grand Slam del 2021. Il serbo, che è anche co-presidente del PTPA, ha mostrato il suo disappunto nelle conversazioni interne con i suoi compagni di circuito.

    La federazione australiana ha previsto una bolla per i migliori tennisti – tra cui Novak Djokovic – ad Adelaide, e un’altra a Melbourne, dove si troveranno tutti gli altri giocatori. Mentre i tennisti ad Adelaide saranno probabilmente in grado di allenarsi meglio in palestra e di avere più tempo a disposizione sul campo, quelli che soggiornano a Melbourne avranno il vantaggio di adattarsi prima ai campi di gara.
    Queste differenze hanno messo a disagio molti giocatori, con Djokovic e Vasek Pospisil, suo collega alla presidenza del PTPA, in testa, lo riferisce il quotidiano “MARCA”. LEGGI TUTTO

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    Parlano Matteo Berrettini e Fabio Fognini dopo l’esordio ad Antalya

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12

    Parlano Matteo Berrettini e Fabio Fognini dopo il successo ad Antalya.
    Matteo Berrettini : “Ho pensato che fosse importante giocare nella prima settimana della stagione, prima dello swing australianoHo lavorato duramente e per la prima volta negli ultimi due anni non sono stato colpito da nessun infortunio all’inizio dell’anno. Penso di aver giocato bene oggi, sto cercando di costruire ed alimentare la mia fiducia ad Antalya, dove ho giocato già quattro volte ad inizio carriera.La decisione di non giocare questo torneo da parte di molti giocatori può essere condivisibile.Prendere il virus ora può essere pericoloso e può costringerti a saltare la trasferta australiana. Però con il mio team abbiamo pensato che, prendendo le giuste precauzioni, giocare potesse essere la soluzione migliore visto che nel 2020 non ho giocato molto. E poi negli ultimi due anni non è che abbia fatto una pre-season chissà quanto lunga; lo scorso anno quasi non l’ho fatta per nulla, perché ero infortunato, quest’anno è durata poco più di quattro settimane“.

    Fabio Fognini : “Sapevo che avrei sofferto molto oggi, perché nulla si ottiene facilmente. Ho bisogno di questo tipo di partite, soprattutto all’inizio della stagione. Certamente non sono ancora al massimo dopo l’operazione.Sono contento perché ogni match per me è importante, specialmente se sono riuscito a vincerne uno equilibrato come dice il punteggio. Lui aveva giocato due match nelle qualificazioni prima di incontrarmi. Guardo il risultato, ma guardo anche me stesso. Ho bisogno di correre e sentirmi libero dal dolore. Questa è la cosa migliore. Per la maggior parte del match ho avuto zero dolore. Ci vorrà del tempo, ma probabilmente il mio gioco tornerà quello di un tempo. Devo provare di nuovo queste sensazioni”. LEGGI TUTTO

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    Roddick: “Tsitsipas? Deve imparare a vincere quando gioca male”

    Stefanos Tsitsipas, n.6 del ranking

    Cosa manca a Stefanos Tsitsipas per diventare un vero campione? Imparare a vincere le partite quando non riesce a giocare il suo miglior tennis. Parole e musica di Andy Roddick, ex n.1 statunitense, oggi apprezzato opinionista a Tennis Channel. In un servizio sul canale tv, Andy ha parlato di alcuni dei giovani emergenti. Roddick considera Medvedev come tennista molto abile sul piano tattico, ma ancora incapace di giocare tutto un torneo al massimo livello. Adora i colpi di Shapovalov, ma è ancora lontano come continuità di prestazione, non lo vede vincere un grandissimo torneo a breve.
    Andy pensa che Tsitsipas abbia un tennis molto completo e vincente, ma il suo limite sia relativo al carattere, in particolare nell’affrontare i momenti “no”, le giornate in cui non tutto gli riesce come vorrebbe. “Vorrei vedere Stefanos Tsitsipas fare meglio nelle sue brutte giornate, capita ad ogni sportivo di non riuscire a dare il massimo ad ogni partita. Quando riesce a giocare al suo livello più alto, non è in discussione, è un grandissimo tennista. Quando sta “volando in alto” ha una capacità di tirare grandi colpi pazzesca, è bellissimo da vedere e molto forte. Penso che l’unica cosa che lo separa dalla vetta del gioco in questo momento è quando si ritrovare a navigare “nel terzo regno”, ossia quando non ha un bel feeling con la palla e non gli riescono le sue giocate. In quelle occasioni esterna una frustrazione che lo penalizza anche nei confronti dell’avversario, che lo vede in difficoltà. Qua deve migliorare, deve trovare una via d’uscita per non uscire dal match, deve reagire e trovare in ogni modo la strada per girare la partita a suo favore. Ritengo sia la cosa più importante per lui adesso, forse ha solo bisogno di altra esperienza per farcela, credo riuscirà a compiere questo passo in futuro”.

    Forse il buon Stefanos potrebbe comprare e leggere una copia del mitico “Winning Ugly” di Brad Gilbert, in cui l’ex top1o USA e poi coach (tra gli altri di Andre Agassi) spiega con molti dettagli come vincere “sporco”, non nel senso di ingannare ma cavandosi fuori da situazioni e momenti delicati con visione e astuzia, massimizzando i momenti negativi di incontro che sta girando male. Battute a parte, concordiamo sulla riflessione di Roddick: a livello di capacità di “lotta”, Tsitsipas è ancora indietro rispetto ai due supercampioni Nadal e Djokovic, ma anche rispetto a Thiem e Medvedev, o altri ottimi giocatori più dietro in classifica (Schwartzman o Carreno Busta, per citarne un paio) ma assai tosti sul piano agonistico.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO