More stories

  • in

    Il bel ringraziamento di Felix Auger-Aliassime agli Australian Open

    Room view su Melbourne di Felix Auger-Aliassime

    I tennsiti stanno arrivando in massa “donw under”. Daniil Medvedev ha mostrato la sua “stanchezza” per il jetlag, con il panorama su Melbourne Park alle spalle, come Vika Azarenka, sorridente e motivata a far bene in un torneo che le ha regalato le emozioni più forti (due vittorie, 2012 e 2013). Uno dei messaggi più belli pubblicati dai giocatori sui propri social è quello di Felix Auger-Aliassime. Il giovane canadese, oltre a un bel panorama dalla sua stanza di hotel, ha scritto il seguente ringrazimento all’organizzazione del torneo, mostrando la sua sensibilità ed attenzione per il mondo che li circonda, e che a suo dire forse si tende a dare per scontato.

    “Primo giorno a Melbourne e devo dire che l’organizzazione messa all’opera da Craig Tiley e tutto il suo team è davvero impressionante. Credo che talvolta noi manchiamo di empatia in questi giorni e non ci mettiamo abbastanza nei panni delle altre persone. Facendo questo, possiamo comprendere l’enorme mole di lavoro che c’è dietro le scene per far sì che tutto questo (gli Australian Open, ndr) possa accadere. Grazie a tutte le persone coinvolte. Partiamo!”

    @AustralianOpen pic.twitter.com/EbXxfSb36M
    — Félix AugerAliassime (@felixtennis) January 15, 2021

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    “Il ritiro di Federer? Non lo sa nemmeno lui, e non gli importa molto come accadrà”

    Roger Federer

    Uno degli argomenti più discussi dai fan negli ultimi anni è il ritiro di Roger Federer, giocatore leggendario e amatissimo in tutto il mondo. A detta di Simon Graf, giornalista svizzero delle testate Tagesanzeiger e Sonntags Zeitung e biografo del campione (ha pubblicato un interessante libro nel 2019), Roger non ha minimamente idea di quando smetterà, e non sembra aver intenzione di programmarlo con una sorta di “tour di addio”, come è capitato ad altri campioni in passato.
    “Il ritiro? Non sappiamo quando Roger Federer si ritirerà“, ha dichiarato Graf recentemente in programma in Svizzera, “non credo che Roger stesso lo sappia. In questo periodo l’unica certezza è che Federer è lontano da dove vorrebbe essere, pronto a tornare in campo in Australia. In termini di forma, solo lui sa a punto si trova. Vuole assolutamente ritornare in campo, ma lo farà solo quando sente davvero di poter giocare a un certo livello”.

    “Non credo sia importante per lui dove dirà addio al gioco. Gli ho fatto un’intervista dopo aver vinto l’Australian Open 2017, in montagna a Lenzerheide, dove ha la sua seconda casa. Mi ha detto: ‘La mia carriera è stata così ricca di momenti alti, ricca di sentimenti, tutto è stato così sorprendente. Non ho bisogno di un addio sdolcinato, non importa come accadrà’. Roger ama il tennis, ama stare in campo ad allenarsi, e continuerà a giocare finché si sentirà in grado di produrre un ottimo livello. Questo è quel che gli interessa, non credo sia importante per lui dove terminerà la carriera”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Iren a fianco di Nitto ATP Finals 2021-2025

    Iren a fianco di Nitto ATP Finals 2021-2025

    Iren luce gas e servizi, controllata del Gruppo Iren, sarà silver partner di Nitto ATP Finals 2021-2025, l’evento tennistico di portata mondiale che si terrà per i prossimi 5 anni a Torino.
    Si tratta di un’occasione straordinaria per la città e il suo territorio, un evento che metterà Torino al centro dell’attenzione degli appassionati di sport di tutto il mondo.
    “Con questa importante partnership – ha dichiarato il presidente di Iren Renato Boero – il Gruppo conferma la propria vicinanza e il proprio impegno per la città nel momento in cui si prospettano straordinarie occasioni di visibilità e di sviluppo per il territorio. Torino sarà capitale del tennis mondiale per cinque anni e Iren contribuirà alla realizzazione di un evento di portata internazionale che metterà la città al centro dell’attenzione mediatica e sportiva”.

    Iren luce gas e servizi declinerà la sua presenza alle Nitto ATP Finals attraverso molte iniziative, prima fra tutte il lancio di Iren Match point luce e gas, l’offerta retail sottoscrivibile da oggi e legata ad un concorso a premi che mette in palio fra tutti i sottoscrittori 2 biglietti per la finale del 21 novembre e 10 racchette da campione (info al numero 800.60.80.90).
    Molte saranno anche le attività di coinvolgimento e partecipazione per la città di Torino, per i clienti e i partner commerciali di Iren luce gas e servizi declinate attraverso un percorso di presenza materiale e sui canali social, che inizia oggi per concludersi a novembre.
    “La nostra partnership all’interno dell’evento Nitto ATP Finals – afferma Gianluca Bufo, amministratore delegato di Iren Mercato – ci rende particolarmente orgogliosi. È un significativo passo che conferma l’ambizione national del Gruppo e si iscrive perfettamente in un importante piano di grandi eventi nazionali e internazionali che ci vedrà protagonisti nel corso del 2021”. LEGGI TUTTO

  • in

    Kevin Anderson: “Fusione ATP – WTA? Non ne abbiamo ancora parlato. La riduzione dei prize money è necessaria”

    Kevin Anderson, 34 anni

    Il due volte finalista Slam Kevin Anderson è uno dei giocatori più rappresentativi in seno all’ATP, forte di un’esperienza decennale. In primavera dovrebbe essere rieletto come Presidente dei giocatori nel Player Council, in una fase storica molto delicata per lo sport. La pandemia ha non solo bloccato e rallentato l’attività, ma messo in crisi sul lato economico moltissimi tornei, proprio mentre era iniziata – con l’avvento della nuova Presidenza di Andrea Gaudenzi – una complessa trattativa per ridistribuire i compensi in modo più equo per i tennisti.
    Anderson ha rilasciato una lunga e molto interessante intervista al collega Simon Cambers, pubblicata su Tennis Majors. Il sudafricano ha parlato dei temi più importanti del momento, dai prossimi Australian Open alla politica sportiva, incluso il ruolo della tanto discussa PTPA lanciata da Djokovic & c. la scorsa estate. Riportiamo alcuni dei passaggi più interessanti del suo pensiero.

    “Qual è la sfida più grande per il prossimo anno? Navigare con il virus e cercare di inserire più tennis possibile nel calendario. Ad oggi abbiamo solo un calendario fino a Miami. Siamo costretti a navigare a vista, è un grande gioco d’attesa. Alcuni tornei non ce l’hanno fatta, in particolare Indian Wells. Potenzialmente stanno cercando di rimandarlo, ma chissà quando o come. Questa sarà la sfida più grande e poi abbiamo molte altre cose su cui stiamo lavorando. C’è una nuova gestione (ATP), stanno cercando di lavorare su diversi piani verso la loro versione di miglioramenti e modifiche da apportare allo sport”.
    Il 2021 vedrà molto probabilmente una riduzione dei prize money rispetto ad una stagione “normale”, ecco il suo punto di vista in merito. “Capiamo che di base il grande produttore di entrate dei tornei sono i fan, e non solo i fan diretti ma la quantità di sponsorizzazioni sul sito … penso che tutto si riduce per colpa del virus. Quindi dobbiamo tenere una posizione molto ragionevole per lavorare con i tornei. Alcuni di loro stanno soffrendo molto finanziariamente…, alcuni di loro sono anche potenzialmente in perdita o rischio cancellazione. Quindi, se sono disposti a organizzare i tornei, penso che sia una buona negoziazione per i giocatori capirlo e accettare le riduzioni dei premi in denaro. E penso che sia stato messo in moto un buon sistema. Si basa su quale (percentuale) di fan si trovano nell’impianto. Voglio dire, se il torneo si sta svolgendo a pieno regime, avremo il pieno prize money; con riduzione della capienza, si riduce anche il nostro premio. Questa è una sorta di scala progressiva. È qualcosa di cui abbiamo discusso molto in Consiglio. Ovviamente non è una situazione ideale per tutti, ma penso che sia necessario affinché i tornei abbiano luogo “.

    Il piano è di ridistribuire il premio in denaro, con una riduzione maggiore per vincitore, finalista, e quindi a scendere: “Sì, quello era il piano. In molti tornei, il premio in denaro del primo turno è rimasto quasi lo stesso. Molti di quei soldi sono usciti dai round successivi. Abbiamo avuto un piccolo aggiustamento perché sentivamo che la proposta iniziale fosse un po’ troppo drastica (la riduzione inizialmente prevista colpiva molto più nettamente chi avanzava nel torneo, ndr) e pensavamo che dovessimo premiare un po’ di più i tennisti che fanno bene nei tornei. La nuova distribuzione, considerando il montepremi, penso che sia un buon risultato”.
    Nel corso della pandemia, Roger Federer lanciò l’idea forte di una vera fusione tra ATP e WTA tour, in modo da massimizzare gli aspetti positivi di entrambi i circuiti e avere un’unica forte piattaforma per fan, sponsor, ecc. Ecco il parere di Anderson, da membro del Council: “Non ci sono state discussioni reali su questa possibile fusione. Non ho molto da dire su questo perché non è qualcosa che è stato per davvero sul tavolo. A parte una sorta di vaga idea di base, ci sarebbero molti dettagli che tutti dovrebbero elaborare. Ovviamente lo sport è più forte quando tutti lavorano insieme, ma non posso davvero commentare cosa potrebbe accadere in aspetti importanti come quello logistico (sedi, non tutti i tornei M e F si svolgono nelle stesse sedi, ndr) e commerciale. So che parte del nuovo piano della direzione (ATP) è lavorare insieme a queste entità separate e dal punto di vista dell’ATP, ovviamente, il WTA è un partner enorme, quindi è qualcosa che deve essere esaminato con attenzione. Non so se l’idea della fusione fosse qualcosa su cui alcuni giocatori volevano già parlare ma forse la pandemia ha bloccato tutto. Al momento, questa non è una conversazione che abbiamo avuto internamente con ATP né alcuna conversazione con la WTA. Vedremo in futuro”.
    Immancabile la domanda sulla PTPA, il suo ruolo presente e futuro. ATP e PTPA potranno lavorare insieme? L’ATP ha detto pubblicamente che non ritiene questa una ipotesi possibile…. Anderson: “Beh … spero che tutti possano lavorare insieme, anche solo dal punto di vista dello sport in generale, perché è allora che siamo più forti, con unità di visione per il bene dello sport. In termini di logistica e flusso effettivo di informazioni e processo decisionale, non vedo come possiamo lavorare insieme, anche solo puramente dal … modo in cui sono impostate le nostre strutture. Non sono a conoscenza di nessuna delle conversazioni all’interno della PTPA, non so quale sia il tipo di visione della PTPA e come pensano di proseguire il proprio percorso. E quindi, per quanto posso dire, i giocatori sono rappresentati dal Consiglio, dai membri del Tour, e sì, la nostra struttura è di proprietà del 50% dei tornei, del 50% dei giocatori; ma anche se ci fosse un’entità al 100% dei soli giocatori, dovresti comunque andare al tavolo e negoziare con i tornei. Quindi personalmente non vedo davvero quale sia il vantaggio di una PTPA rispetto alla rappresentatività attuale dei giocatori in seno all’ATP“. Aggiungiamo che diventa difficile capire il futuro della PTPA visto che i suoi membri più rappresentativi (Djokovic e Pospisil in particolare) continuano a rilasciare dichiarazioni d’intenti piuttosto generiche senza un piano operativo, senza chiarezza anche su un aspetto molto basico della associazione: quanti tennisti hanno aderito? Continua Anderson: “Non credo che il sistema sia perfetto adesso, e la nuova direzione ha parlato molto sulla volontà di iniziare una revisione completa e cambiare parte della governance. Penso sarebbe davvero importante, cose come limiti di mandato, conflitti di interesse e cose di questa natura, che penso sarebbero davvero importanti. Ma credo ancora che debba essere fatto all’interno della struttura del Tour. Forse 30 anni fa avrebbe potuto essere fatto in modo un po ‘diverso, ma allo stato attuale, stiamo parlando di un’organizzazione che è una società multinazionale, in termini di dipendenti, appaltatori, tante persone diverse coinvolte. Questa non è solo una piccola attività in cui puoi cambiare metodi e persone facilmente, servono processi complessi per rinnovare”.
    “I conflitti di interessi sono un problema enorme, non credo che troverai mai una situazione ideale e penso ce ne saranno sempre un po ‘.  L’importante è iniziare un percorso con la volontà di affrontrare il problema, questo è un ottimo punto di partenza”.
    Questo il succo del pensiero di Anderson. Parole moderate, che danno credito all’ATP con la voglia di perseguire il piano presentato da Gaudenzi e lavorare dal di dentro per migliorare lo status quo, tenendo ben presenti le difficoltà scoppiate con la pandemia, tutt’altro che risolta. Staremo a vedere i prossimi passi dell’ATP, già dalla seconda parte del calendario per la stagione su terra che, al momento, dovrebbe essere confermato con i tornei “classici” in date “classiche”. Pandemia permettendo…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Davidovich Fokina positivo al Covid-19 e non giocherà gli Australian Open

    Alejandro Davidovich Fokina nella foto

    Un’altra vittima a causa del Covid-19 agli Australian Open. Alejandro Davidovich Fokina è risultato positivo alla malattia causata dal nuovo coronavirus e non potrà giocare il primo Grand Slam della stagione, poiché non può viaggiare e non sarebbe in grado di soddisfare tutti i protocolli necessari. In questo modo, lo spagnolo, numero 53 nella classifica ATP, perde la possibilità di giocare il main draw del primo Major della stagione.

    A causa dell’infezione in questa fase, Davidovich Fokina compare in una possibile lista di ingresso per il Challenger francese di Quimper, che si disputerà tra il 1 e il 7 febbraio, la settimana prima degli Australian Open. Questo perché, se sarà negativo, potrà giocare in quel torneo, ma non farà mai in tempo a rispettare i protocolli di quarantena a Melbourne per giocare lo Slam degli Antipodi. Anche il suo allenatore Jorge Aguirre è risultato positivo. LEGGI TUTTO

  • in

    Ranking ATP: Andrea Gaudenzi” Da marzo potrebbe ritornare la classifica senza congelamento”

    Andrea Gaudenzi è il Presidente dell’ATP

    A SuperTennis, Andrea Gaudenzi ha sottolineato l’obiettivo di tornare alla classifica “normale”, senza il congelamento dei punti, da marzo. “Vorremmo riprendere il ranking classico, e avere una Race to Torino con i soli risultati stagionali. A patto ovviamente di poter disputare un numero elevato di tornei. Siamo fiduciosi di poter tornare gradualmente verso la normalità, di poter mettere a punto un calendario completo senza ad esempio spostare la stagione sulla terra battuta. C’è anche l’ottimismo per il vaccino”.

    Il presidente dell’ATP ha anche dichiarato: “L’idea macro è di unire il tennis per dare un’esperienza migliore agli appassionati. Siamo uno sport molto popolare, in cui però si fa ancora fatica a coordinare le varie entità che ci sono dietro. Dobbiamo risolvere le complessità organizzative”. LEGGI TUTTO

  • in

    ATP Finals 2021 – Torino: La presentazione del torneo. Le parole di Binaghi e Gaudenzi

    l presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi con il presidente della FIT Angelo Binaghi (foto Sposito)

    Le Nitto ATP Finals “sono il più grande torneo al mondo che si possa pensare di organizzare. Possiamo dire che abbiamo scalato l’Everest”. Così il presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, nella conferenza stampa di presentazione al Grattacielo di Intesa Sanpaolo, a Torino. “Torino, il Piemonte, l’Italia, faranno un grande lavoro” ha detto il numero 1 dell’ATP Andrea Gaudenzi.
    Ho definito nella prima conferenza stampa una congiuntura astrale quello che è successo. Una cosa che succede una volta ogni mille anni. Se poi vogliamo descriverla in modo diverso per contestualizzare questa splendida giornata, possiamo dire che abbiamo scalato l’Everest”. Il presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, ha sintetizzato così il percorso che ha portato all’organizzazione delle ATP Finals a Torino dal 2021 al 2025, nel suo discorso durante la conferenza stampa di presentazione al Grattacielo di Intesa Sanpaolo, a Torino. Mancano 304 giorni alla prima edizione, in programma dal 14 al 21 novembre al Pala Alpitour.
    Si è detto ottimista il presidente dell’ATP, Andrea Gaudenzi, che ha dialogato con Angelo Binaghi. “La passione e l’entusiasmo di questo team hanno fatto la differenza – ha detto -. Torino, il Piemonte, l’Italia, faranno un grande lavoro”.
    “Le ATP Finals sono il torneo indoor più importante del mondo. Il nostro gruppo dirigente, in questi lunghi anni di rilancio del tennis italiano, è stato abituato a fare un po’ di alpinismo – ha proseguito Binaghi -. Ci siamo dati obiettivi ambiziosi, abbiamo scalato vette sempre più alte. Il successo degli Internazionali d’Italia, che ci è stato riconosciuto più volte anche dall’ATP, è il nostro Monte Bianco, l’apice del nostro percorso di vent’anni. Così, un po’ per caso, ci ha avvisato un nostro dirigente periferico qualche mese prima, abbiamo deciso di partecipare alla gara per scalare l’Everest” .
    “Ci siamo detti, con i dirigenti, che avremmo potuto al massimo arrivare al campo base, ma sarebbe stato interessante, per capire cosa ci sarebbe servito in futuro per poter scalare l’Everest. Abbiamo pagato 25 mila dollari per arrivare al campo base. Una volta lì, ci siamo accorti che in mezzo a noi c’era una grande donna (la sindaca di Torino Chiara Appendino n.d.r.) che teorizzava che non dovevamo fermarci al campo base, ma che per noi era doveroso provare ad arrivare sulla cima dell’Everest. Abbiamo detto: proviamo a cominciare, non può succedere niente, la Federazione avrà comunque più visibilità.
    “Nel momento in cui, anche questa giovane donna stava per rendersi conto che dovevamo tornare a casa con umiltà, abbiamo trovato una sorpresa. Una guida, Giancarlo, che veniva dal Varesotto, ci ha fatto sentire dietro tutta la spinta del nostro Governo e la forza del nostro Paese. Siamo arrivati agli ottomila metri, una quota in cui è più facile pensare di fare l’ultimo pezzo che non tornare indietro.

    Abbiamo tenuto un drammatico consiglio federale, c’è stato qualche voto contrario, e siamo arrivati sulla cima dell’Everest. Ci siamo accorti che il gruppo si era fatto più ampio, c’erano giapponesi, arabi, americani. Ma in sei mesi siamo arrivati sulla cima dell’Everest. Siamo stati degli alpinisti per caso”.
    Il presidente Angelo Binaghi ha ammesso che, all’inizio, “eravamo il gruppo più debole ai nastri di partenza. Durante la scalata abbiamo avuto accanto Governo, Regione, Comune, ma eravamo pur sempre la Federazione Italiana Tennis con le istituzioni del Paese accanto. Siamo arrivati in vetta con l’istituzione finanziaria più grande del nostro Paese. Oggi, possiamo dire che in vetta all’Everest c’è l’Italia. Grazie a Intesa Sanpaolo sentiamo di avere tutta l’Italia con noi”.
    Binaghi ha sintetizzato i quattro obiettivi che la Federazione Italiana Tennis si è posta in vista della prima volta delle Nitto ATP Finals in Italia.
    “Il primo è di organizzare una grande edizione già dal 2021. Abbiamo una squadra straordinaria, con il Governo, la Regione, il Comune, Sport e salute con cui abbiamo un’intesa collaudata per gli Internazionali d’Italia, e gli sponsor.
    Vogliamo poi trasformare le 15 mila persone che ci attendiamo ogni giorno da spettatori a tifosi. Penso che sia giusto dire che nei cinque anni vedremo giocatori italiani alle Nitto ATP Finals a Torino.
    Il terzo obiettivo è mostrare riconoscenza agli enti locali che ci hanno aiutato. Vogliamo che questo evento abbia il maggior ritorno possibile per il territorio in cui andiamo a organizzarlo.
    Il quarto è dimostrare al Governo che, tra tutte le manifestazioni sportive finanziate in Italia per i prossimi anni, le ATP Finals possono diventare quella con il ritorno maggiore in termini di impatto economico diretto, indotto, gettito fiscale, reputazione e promozione. Questo vorrebbe dire aver creato un sistema virtuoso che ci metta in concorrenza con le altre manifestazioni, a vantaggio di tutta l’Italia”.
    La sindaca di Torino Appendino con il presidente di Intesa Sanpaolo Gros-Pietro, l’assessore allo Sport Regione Piemonte Ricca ed il presidente della FIT Binaghi (foto Sposito)
    L’OTTIMISMO DI ANDREA GAUDENZI“Sono un presidente entrante, ero dietro le quinte da board member di ATP Media quando sono state presentate le candidature. Penso che abbiano fatto la differenza la passione, l’entusiasmo che questo team ha messo in questo processo” ha spiegato il presidente dell’ATP, Andrea Gaudenzi. “Ovviamente c’è anche la credibilità data da anni di organizzazione degli Internazionali d’Italia, quindi aver dimostrato le capacità di poter realizzare un evento di alta qualità. Vogliamo avere un evento con una grande risposta dei fan. Il fatto che ci siano giocatori italiani in crescita è sicuramente un altro fattore importante”.
    “Siamo molto ambiziosi – ha sottolineato Gaudenzi -, abbiamo uno standard molto alto fissato a Londra in dodici anni con più di 3 milioni di spettatori. Siamo fiduciosi che Torino, il Piemonte, l’Italia, faranno un grande lavoro.
    “Da ex giocatore, è stato sempre il mio sogno giocare il torneo, ma non ci sono mai riuscito. Il sogno di ogni giocatore, a parte vincere gli Slam, è partecipare alle finali. Per lo meno, nel mio piccolo posso partecipare da presidente. Sono ancora più felice, da italiano, che si giochi in Italia. Faremo vedere al mondo il nostro Paese e una splendida città come Torino.
    La storia è importante, 50 anni, il torneo è passato in tutto il mondo, per grandi città. Sono entusiasta, faremo bene. Iniziamo in un periodo non facile, con il Covid, ma siamo battaglieri e sappiamo risolvere i problemi. Sono molto ottimista, andrà tutto bene”
    Gaudenzi ha ringraziato anche i partner e gli sponsor del torneo e del circuito ATP, “Nitto in primis che ci ha seguito da Londra, ma anche Emirates, FedEx, Rolex, Dunlop. Senza di loro l’evento non sarebbe possibile. E’ il torneo più importante per l’ATP, spesso incorona il numero 1 del mondo – ha spiegato il presidente Gaudenzi -. Vorrei prendere una piccola finestra per ricordare che il tennis è uno degli sport più importanti del mondo, uno dei pochi globali. Abbiamo un miliardo di fan nei cinque continenti, c’è tanto lavoro da fare ma questo evento è una delle possibilità di marketing più importanti che abbiamo. Sicuramente vogliamo far vedere questo evento e la città di Torino, sperando di poter a migliorare la distriubuzione attraverso i media e dare ai nostri appassionati uno spettacolo di livello altissimo. Abbiamo lavorato anche a una campagna con l’ATP, “This is tennis”, “Questo è il tennis”, per mostrare tutti i lati unici del nostro sport”.
    Comunicato Federtennis LEGGI TUTTO

  • in

    Madison Keys rivela: “Sono positiva al Covid-19, resto in auto isolamento a casa”

    Madison Keys, nuova positività al Covid

    Giornata calda sul fronte tennisti-Covid, ma del resto con l’avvio dei viaggi verso l’Australia, era ampiamente prevedibile che scoppiasse qualche altro caso. Dopo l’indiscrezione della positività di Andy Murray (ancora l’interessato non ha dichiarato niente in merito, anche sui suoi social tutto tace), arriva la conferma ufficiale di un nuovo caso. L’americana Madison Keys ha scritto una breve nota su Twitter, confermando di aver contratto il virus. Ecco le sue parole.

    “Volevo farvi sapere che sfortunatamente sono risultata positiva al Covid-19 prima di intraprendere il viaggio per l’Australia. Sono molto dispiaciuta di non poter esser in grado di giocare le prossime settimane dopo aver lavorato così duramente nella off-season e conoscendo i grandi sforzi di Tennis Australia e tutto il tour per poterci consentire di giocare i prossimi eventi. Sono in auto isolamento a casa e continuerò a seguire tutte le necessarie precauzioni. Non vedo di tornare a competere sul tour nei prossimi mesi. Grazie per il vostro sostegno”
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO